Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1933/1934
Serie A
11-03-1934 - Giornata: 25 - Casale Monferrato - Natale Palli


Casale FBC - Alessandria US 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 55. Gardini [Ca] , 85. Caimmi [Ca] 42. Borelli M.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Barale Oreste, Avalle Edoardo, Milano Luigi, Cattaneo Renato, Bocchio Giovanni, Notti (I) Alfredo, Borelli Michele, Perazzo Osvaldo All.: Hänsel Franz

Formazione avversaria
CASALE FBC: Provera, Roggero, Mazzucco, Ferrero, Castello, Caimmi, Schiavetta, Gardini, Celoria, Ferrari, Autelli. All.: Czeizler Lajos

Arbitro: Melandri Ermenegildo (Genova)
Note
Angoli: 9-5. Pubblico numeroso Giornata coperta, terreno soffice Inizio gara ore 14.30

Commento
La partita fu giocata alla maniera provinciale. Le azioni si sono alternate sui due campi senza che una squadra prendesse netto predominio sull'altra e dal primo all'ultimo minuto la contesa ha serbato un tono veloce, mobile e combattuto. Il merito di questo riscatto va suddiviso tra le due squadre in parti uguali, poiché entrambe si sono profuse nella lotta con la vivacità della compagine che offre e accetta il combattimento, fidandosi delle proprie forze tecniche, ma facendo affidamento maggiore sul temperamento agonistico dei propri atleti. Ha infine vinto il Casale, realizzando il punto decisivo proprio quando pareva che il confronto dovesse chiudersi con un esito di parità; ma, se il successo ha premiato la squadra che aveva dimostrato la maggior veemenza nei propri attacchi, occorre aggiungere che lo scacco è stato troppo grave per la compagine dei grigi, rimasta sempre all'altezza dell'avversaria casalese. Entrambe le squadre hanno sprecato occasioni favorevoli per segnare ed entrambe hanno ottenuto un punto in modo fortunoso; ma le azioni si sono distribuite con uniformità sui due settori senza che la proporzione fosse alterata da larghi periodi di superiorità di una delle due unità. Per primo ha attaccato il Casale, ottenendo subito due calci d'angolo, e sprecando entrambi; poi l'offensiva casalese si è fatta più insistente e Gardini, scoperto a pochi passi dalla rete avversaria, indugiava su passaggio perfetto di Ferrari sciupando l'azione ingenuamente; Autelli, verso il 15', tentava di rimediare all'errore del compagno con un tiro insidioso, ma la palla batteva sul fianco di un grigio e Lombardi, pronto, sventava la minaccia. L'Alessandria passava allora al contrattacco e Provera doveva gettarsi a corpo morto sui piedi di Notti per togliergli una palla che il bruno centroavanti avrebbe certamente spedito nella rete casalese. Bella parata, che suggellava la reazione dei grigi per riportare all'offensiva il Casale. Ma anche questa volta Gardini falliva il tiro a pochi metri da Mosele, quando l'azione non attendeva altro che di essere risolta col goal. Svanito il pericolo gli alessandrini tornavano all'attacco e Mazzucco, appostato proprio sulla linea della porta, con un intervento di misura, respingeva il colpo di testa di Borelli, salvando la propria rete da una critica situazione. Era tuttavia ancora Borelli che doveva serbare il dispiacere più amaro alla difesa nerostellata, segnando fortunosamente per i grigi quando mancavano appena tre minuti al termine del primo tempo. Provera, su tiro di Cattaneo, usciva incontro alla palla e l'arrestava; ma questa, ricca di effetto, sgusciava dalle mani del portiere monferrino e andava a finire tra le gambe dell'interno sinistro avversario che, da pochi passi, la infilava comodamente in goal. Nella ripresa il gioco acquistava ancora maggior incertezza. Le azioni si alternavano da un reparto all'altro delle due squadre e gli attacchi, sorretti dalle mediane, entrambe in buona giornata, lavoravano a tutto spiano nelle aree di rigore avversarie. Dopo appena dieci minuti, il Casale pareggiava per merito di Gardini, il quale deviava la volo la palla nella rete alessandrina su passaggio di Autelli. I grigi prendevano allora il comando del gioco e Provera era chiamato al lavoro da una sorta di tiri insidiosi di Cattaneo e Notti. Al 20' Cattaneo mancava un'ennesima occasione di segnare, sbagliando, al volo un centro spiovente di Bocchio su calcio d'angolo e qui terminava virtualmente la partita d'attacco dell'Alessandria. La squadra di Avalle si rinchiudeva progressivamente a difesa del punto prezioso, smobilitando uno ad uno gli uomini della linea avanzata per ammassarli in retroguardia e la tattica pareva davvero portar fortuna, poiché il Casale, passato a dominare la situazione, cominciava a perdere in ordine tutto quello che veniva acquistando in combattività. Ma, proprio quando la contesa era giunta alle battute estreme, Caimmi, che era stato uno degli avversari più pericolosi per i grigi, portava la squadra casalese alla vittoria con una repentina rovesciata in rete su calcio d'angolo tirato da Autelli. In sede critica un solo appunto si deve muovere alle due squadre: quell odi aver sprecato troppe occasioni da goal. Sotto ogni altro aspetto, il comportamento dei ventidue atleti è stato all'altezza della contesa: più veloce e più ampio di respiro quello dei grigi; estroso e travolgente, come nella consuetudine, quello casalese. In modo particolare meritano di essere citati i sei giocatori di sostegno: combattivi e pronti tanto a sospingere gli attacchi quanto ad alleviare il lavoro delle difese. Anche Cattaneo, Provera, Ferrari, Borelli e Fenoglio hanno avuto momenti felici. (La Stampa) Dopo quattordici domeniche i nerostellati di Castello sono ritornati alla vittoria, e proprio contro i pericolanti cugini grigi dell'Alessandria. Diciamo subito che i nero-stellati non hanno affatto demeritato il successo che forse avrebbe potuto essere ancora più convincente se fosse regnato maggior ordine nell'attacco casalese. Infatti per oltre un'ora esso ha controllato il giuoco e premuto contro le retroguardie alessandrine sciupando più di una buona occasione. Gran parte di questo buon risultato della gara, è dovuto ad un uomo ritornato l'atleta di due anni or sono il quale ha giuocato una partita giudiziosa e meravigliosa sospingendo i suoi avanti all'attacco, riordinando la difesa, presente ovunque, attivo e intelligente: Castello, che è stato indubbiamente il miglior uomo in campo, coadiuvato ottimamente da ferrero e da Caimmi. L'Alessandria, benchè abbia giuocato con ogni impegno salvo qualche rara putata di Notti, ha subito l'irruento e generoso giuoco dei nero-stellati ed è scomparasa nella lotta. Mosele, Fenoglio e Lombardo, i quali son ostati sempre presenti a loro stessi anche nei frangenti più pericolosi. Come succede in simili partite di giuoco bello, tecnico, non se n'è visto e l'arbitro Melandri ha guidato l'irruente gara con molta longanimità verso i contendenti specie in area di rigore. La cronaca. Il Casale preme per oltre 40 minuti sulla difesa estrema dei grigi e no nriesce a passare. Gardini sbaglia un'occasione d'oro a due metri dalla porta, Ferrari un'altra. I neri ottengono al 36' un corner, infruttuoso, in ricambio di un'aktro subito in un'incursione alessandrina. Al 41' però l'Alessandria su un'altra incursione ottiene con Borelli, che calcia in rete un pallone sfuggito a Provera, il goal desiderato. Al 44' registriamo un altro calcio d'angolo infruttuoso contro il Casale. Nella ripresa già al 1' minuto l'Alessandria è costretta in angolo, che non dà esito. Al 10' Gardini su passaggio di Ferrari segna il goal del pareggio. Al 13' punizione contro il Casale; Provera para in corner che non dà risultato. Al 14' calcio d'angolo contro l'Alessandria senza esito; al 20' punizione contro il Casale e Roggero si rifugia in angolo che non do risultato. Al 23' è l'Alessandria che è costretta in corner; Gardiin ha la palla, tira ma Mosele si produce in una brillante parata. Al 25' e al 38' i grigi si rifugiano in angolo; su quest'ultimo tirato da Autelli, Caimmi segna senza difficoltà il punto della vittoria. Al 40' punizione contro il Casale: al 43' i nero-stellati su salvano in angolo e Provera si produce in una parata magnifica. Poi la fine. (Il Littoriale) I GRIGI CONTRO GLI AZZURRI DI BRESCIA ALCAMPO DEL LITTORIO Non merita la spesa fare la cronaca della partita di Casale. Altri hanno scritto che è stata una grossa delusione; noi diciamo che è stato uno spettacolo nauseante. Varie volte abbiamo dovuto, nostro malgrado, toccare con parole pungenti qualche giocatore che non ci pareva «a posto». Gli sportivi ci ritennero allora esagerati ma, alla distanza, le nostre asserzioni si sono purtroppo verificate. C’è del marcio nella squadra alessandrina, che risale ai tempi in cui aveva vestita la casacca grigia l'ungherése Tritz: ci sono giocatori che non rendono la metà delle loro possibilità tecniche e fisiche: ci sono, più che degli appassionati giocatori fedeli alla casacca grigia e orgogliosi di onorare il nome della propria città, dei freddi calcolatori che fanno, a spese del sodalizio grigio uno sfacciato professionismo. Di fronte a uomini di tale risma, cade ogni sentimentalismo c giustamente gli sportivi alessandrini, scesi a Casale, si sono dimostrati domenica indignati del gioco svolto dai loro «beniamini». Ci sono nell’Alessandria allievi, riserve e prima squadra, troppi giocatori che fanno il « mestiere » mediocremente e con pretese esose. La passione che unisce tali giocatori alla squadra scompare completamente quando costoro hanno da percepire più di due mesi di stipendio. Non si preoccupano se la squadra perde, non consultano la graduatoria della classifica, non pensano alla tradizione gloriosa del calcio alessandrino che sta per naufragare, ma guardano solamente alla fine del mese, per poter incassare, senza che tremi loro la mano, fior di biglietti da mille. Quand’è cosi il sentimentalismo sportivo se ne va in fumo : i giocatori che si scusano dicendo che «non vogliono mettere in pericolo le loro gambe», perché i loro stinchi valgono sulla piazza del valore calcistico duecento o trecento biglietti da mille, non meritano certo la stima degli sportivi. Vari giocatori si atteggiano a «vittime » dicendo d’aver dato tutto all’Alessandria, mentre è proprio l’Alessandria. che si è caricata di debiti per far frante agli impegni assunti con questi idoli del calcio. E’ doloroso rilevare che mentre Magnozzi, Ardissone e altri giocatori della vecchia guardia sono di esempio e di sprone alle giovani reclute, nella nostra squadra non si può dire altrettanto degli anziani o, meglio, si deve dire il contrario. C'è un modo solo perché i giocatori si sentano nuovamente attorniati dall’entusiasmo degli sportivi ed è quello di giocare con maggior lena, con maggior cuore, con maggior serietà. La partita contro il Brescia dovrà essere la reazione della squadra alessandrina. Se si guardasse alle due riprese giocate contro il Casale ed al secondo tempo disputato contro il Palermo, si dovrebbe preventivamente attendere la vittoria dei Bresciani ma non deve essere così: Alessandria calcistica ha un nome da difendere troppo onorato, perché chi sarà chiamato domani in i squadra non senta l'estrema necessità di giocare fino all’esaurimento per raggiungere la più netta delle vittorie. Barale, che non è alessandrino, ma- che gioca con volontà ed abnegazione veramente ammirevoli, non sarà domani coi compagni in seguito a contusione alla caviglia, riacutizzatasi domenica a Casale. Gli altri dovranno ricordare il modesto Barale e giocare con la sua passione e la sua fede. La formazione della squadra è apparsa giovedì col ritorno dei vecchi titolari maggiormente a posto, ma troppe volte abbiamo visto (prima della partita di Casale ad esempio), che la squadra durante l'allenamento procede a grande andatura, salvo poi arenarsi durante la partita di campionato. Il pubblico alessandrino, che quest'anno ha saputo incitare nei momenti più critici la squadra grigia, che ha trepidato mordendosi le labbra durante la seconda ripresa col Palermo e dopo la indescrivibile partita contro il Casale, ritornerà domani compatto, pronto a dimenticare i brutti ricordi e sorretto dalla speranza di poter rivedere la squadra alessandrina a lottare con la classe che l’ha distinta nel novero delle migliori squadre italiane. I grigi giocheranno nella seguente formazione: Mosele: Lombardo e Fenoglio; Avalle, Costenaro e Milano; Catraneo, Riccardi, Notti, Marchina e Borelli. (Il Piccolo, A.C., 17/03/1934) SI E’ SPENTA UNA STELLA BIANCA Beh Molti spettatori dell’incontro di domenica scorsa fra grigi e nero-stel¬lati si sono chiesti perchè Melandri abbia sospeso il gioco dopo un quarto d’ora e i giocatori si siano eretti sull’attenti: muti, solenni, commossi. Quel minuto d i silenzio era consacrato alla memoria di Mario Sar¬torio, il non dimenticato atleta spen¬tosi otto giorni or sono nel pieno delta virilità : a trentasette anni ap¬pena compiuti. Recatosi a Torino e operato da un chirurgo di quella città aveva dovuto ugualmente soccombere. Chi non ricorda Sartorio: quel ragazzone alto slanciato, sempre acci¬gliato, sempre taciturno, sempre assorto in se stesso? Come giocatore e come uomo fu un esempio e alla giovinezza non chiese altro, per al¬leviare le fatiche del suo lavoro, che il compenso d i un paio d’ore di li¬bertà ogni settimana per scendere sul campo a confondersi con i compagni nel gioco del calcio, allora agli al¬ bori. Appartenne in fatti alle prime schiere di giovani che praticarono il foot-ball nella nostra città e riuscì a mettersi in luce appunto per la pas¬sione che lo sorreggeva: passione su¬blime che superava ogni idea d i lucro, tesa soltanto alla ricreazione dello spirito attraverso le festose fatiche del corpo. A quattordici anni era già il centro-avanti dell’U.S. Casalese e la sua carriera fu tanto rapida che, dopo un breve soggiorno nel Savoia, passò nelle riserve del Casale: vestì cioè quella maglia nero¬ stellata che per lui, come per tutti gli adolescenti d’allora, rappresentava la meta suprema. Ma la sicura ascesa del giovane calciatore fu arrestata da un evento tragico: la conflagrazione europea e Sartorio dovette per lunghi anni ri¬durre la sua attività nei tornei militari. Giocò nella rappresentativa del 2° Genio e, nei campionati m ili¬ tari svoltisi a Rom a, si mise in Luce come uno degli elementi più valorosi. Non segnò, il ricciuto centro avanti, tre goal in una partita deci¬siva del torneo, contro una squadra avversaria di cospicua levatura? La vera fortuna calcistica di Sar¬torio incomincia tuttavia nel dopo¬ guerra. L’atleta rivela allora la sua tempra robusta e le più belle affer¬mazioni del risolto Casale sono le¬ gare alle partite di Sartorio. Caracollava per il campo magari una sola volta per incontro, ma bastava quello scatto perché l’andamento della contesa cambiasse aspetto e la nostra squadra assumesse il van¬taggio. Fu, senza reticenze, il miglior centro - attacco prodotto dal vivaio casalese nel dopoguerra e, nel pieno vigore del suo gioco, tornò utile alla squadra anche come centro-mediano : quando, avendo il tecnico Bargero Lasciato i campi di gioco, La compa¬gine si trovò senza guida e senza sostegno. C’è chi pensa ancora al Sartorio centro - mediano con no¬stalgia e lo stesso Bargero, che pos¬sedeva competenza del ruolo come pochi altri, ebbe parole di ammira¬zione per il sostituto. La sua carriera terminò virtual¬mente a ventisette anni. Le esigenze del lavoro non sempre gli consenti¬ vano di allenarsi come egli avrebbe desiderato e sono rimaste proverbiali le incursioni serotine di Sartorio sul campo, quando le prime ombre scen¬devano a confondere il terreno di gioco, e il bruno atleta continuava tuttavia imperterrito a sferrare calci alla palla, dominato soltanto dall’indoma¬bile passione per la sua squadra. Messo infine fra l’alternativa, di fare cam¬mino nell’impiego o di rimanere an¬cora pochi anni alla ribalta calcistica, egli preferì ritirarsi senza compro¬ mettere la sua invidiabile fama. Nel 1926 fece ancora una fugace appa¬rizione contro il Bologna, ma il de¬stino ammonitore g li riserbo un’amara sorpresa, la frattura del gomito, che lo allontanò per sempre dagli Stadi. Dopo, trascorse otto anni a gioire e a soffrire per le pericolanti fortune della sua società. Rimase ancora, uomo di poche parole e, lassù nello stabi-limento dove trovò la compagnia dei camerati di un tempo, Rosa, Scrivano, Bargero, Roggero, ascoltava sempre in silenzio i commenti degli altri; ma una vittoria del suo Gasale bastava per inondargli il cuore di orgoglio Caro Sartorio: egli non poteva capire che i tempi sono mutati e che oggi la passione noti è più fattore decisivo nelle partite di calcio. Del lavoro e della famiglia aveva un senso religioso: le gioie più durature furono quelle che la moglie seppe prodigargli nella sua breve vita. Ora egli è scomparso; ma rivivrà per sempre nei ricordi e nel rimpianto degli sportivi. (Il Monferrato, 17/03/1934) RISULTATI: Bologna – Genova 3-0 Brescia – Fiorentina 4-0 Juventus – Napoli 2-0 Lazio – Roma 3-3 Milan – Ambrosiana 1-2 Livorno – Torino 2-0 Palermo – Triestina 2-1 Pro Vercelli – Padova 4-0 CLASSIFICA: Ambrosiana p. 38, Juventus 37, Bologna, Napoli 32, Roma 27, Milan 26, Pro Vercelli, Livorno, Lazio, Fiorentina 25, Brescia 24, Palermo 23, Triestina 21, Torino 20, Alessandria, Padova, Genova 19, Casale 13. MARCATORI: 27 reti: Borel II (Juventus), 19: Meazza (Ambrosiana), 16: Busoni (Livorno), 15: Viani II (Fiorentina), 14: Notti (Alessandria), Arcari III (Milan). Il punto sul campionato La sfida a distanza prosegue: l'Ambrosiana vince il derby, come già nell'andata, e conserva un punto di vantaggio sulla Juventus che batte il Napoli 2-0 vendicando la sconfitta in terra campana ed interrompendo la serie positiva dei partenopei che durava da 13 partite. Il Bologna con il 3-0 sul Genova raggiunge lo stesso Napoli al terzo posto complessivo. Fantasmagorico derby a Roma: sei gol (tre per parte), tre pali (giallorossi), un espulso (il laziale Del Debbio), con la Roma che in un quarto d'ora va sul 3-0 e poi viene rimontata. Tra le pericolanti l'unica vittoriosa è il Casale nel derby contro i grigi. Due punti (forse) inutili per i nerostellati.