Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
06-11-1932 - Giornata: 7 - Palermo - Littorio


Palermo FC - Alessandria US 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 32. Ruffino A. [Pa] 70. Notti (I) A.[A]

Alessandria US Chiodi Teresio, Montanari Ermanno, Borelli Michele, Milano Luigi, Avalle Edoardo, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Cornara Giuseppe, Notti (I) Alfredo, Gastaldi Settimo All.: Molnár Ferenc

Formazione avversaria
PALERMO FC: Valeriani; Paolini, Miotti; Ziroli, Piantoni, Ingrassia; Banchero (II) Ettore, Chiecchi (III) Giovanni, Scarone, Blasevich, Ruffino. All.: Feldmann Gyula.

Arbitro: Sassi Otello (Roma)
Note
Pubblico folto. Giornata serena. Inizio gara ore 14:30.

Commento
Il Palermo, che era in testa a 20’ dalla fine della gara e che aveva lungamente attaccato la squadra avversaria con un gioco robusto, se pure disorganico nella zona del bersaglio, meritava la vittoria, sia pure di stretta misura. La folla che ha assistito alle offensive vigorose dei rosaneri si aspettava da un momento all’altro il secondo goal palermitano, quando l’Alessandria perveniva di repente al pareggio in virtù di un fulmineo e fortunoso rovesciamento di fronte che trovava spiazzata la difesa e incerto Valeriani. Subito dopo, il Palermo riprendeva respiro e iniziava un fuoco incrociato che solo i miracoli di Chiodi e la inspiegabile decisione di Sassi, che annullava un goal, potevano dare alla drammatica partita il risultato di parità. La gara finiva tra i clamori assordanti che rivelavano lo stato d’animo e il disappunto della folla, vistasi privata di una vittoria che per la verità avrebbe premiato meritatamente l’undici locale. La partita, poco brillante dal punto di vista dello stile, ha tuttavia interessato a fondo il pubblico, per quella incertezza e per quel rapido crearsi di situazioni che le davano uno sfondo vario e vivace. Si è capito subito che l’assenza di Santillo avrebbe influito gravemente sul rendimento di assieme e particolarmente sui temi offensivi dei locali. Di contro, c’era l’Alessandria che poteva disporre di una mediana centratissime, specie di Avalle, che disputò una partita da vero gladiatore. Il duello tra la prima linea dei rosaneri e la seconda linea dei grigi, affiorato all’inizio della partita, continuò sino alla fine, costituendo il motivo dominante della gara. Nel primo tempo, gli attaccanti locali l’hanno spuntata, invadendo ripetutamente l’area delle retroguardie alessandrine e coronando con un goal la serie delle puntate offensive; nella ripresa, l’Alessandria lanciava i suoi uomini e ne sosteneva gli attacchi con il gioco autoritario di Avalle e dei laterali efficaci collaboratori del compagno. Ma qui si facevano pure luce i terzini del Palermo, che rompevano la pressione avversaria sino ad annullarla. Dopo il goal a sorpresa di Notti (25’), era il Palermo che riprendeva il comando della maschia partita e lo manteneva sino alla fine. Questo, a larghi tratti, lo svolgimento della gara, chiusasi con un finale che vedeva i rosa minacciosamente protesi all’attacco. L’Alessandria, come si diceva, ha avuto nel settore centrale le sue armi migliori. Milano, Avalle e Barale hanno giocato da maestri, con una concordia ed una tattica che indicano il valore dei tre atleti: Avalle e il felino Chiodi sono stati i migliori uomini in campo. Chiodi, il ragazzo che non fa rimpiangere Mosele, ha chiuso la saracinesca dal 25’ al 45’ della ripresa; ha fermato a volo, in tuffo, bloccando i palloni che, sibilando, gli giungevano in seguito a tiri di Ruffino, Scarone e Banchero. È stato un combattente che ha strappato applausi vivissimi a tutti gli spettatori. Avveduti ed energici i terzini. L’attacco, impetuoso ma scucito e privo di mordente, ha avuto in Notti e Cattaneo gli uomini più a posto; Scagliotti è stato vigilato da Ingrassia e non sempre le sue azioni si sono sviluppate in armonia con quelle dei compagni di linea. Il Palermo, come si disse, ha accusato l’assenza di Santillo e, per conseguenza, tutto il reparto, anche per la sostituzione di Gambino, ha avuto una fisionomia diversa da quella abituale, già collaudata nelle precedenti partite. Nel terzetto difensivo, se si esclude la perplessità di Valeriani nel tiro a sorpresa di Notti, i rosa sono ancora oggi apparsi a punto con i due terzini veementi e sbrigativi: più vigore in Miotti, più intuito della posizione in Paolini. La prima linea snodò nel primo tempo una serie di azioni rapide e focose; si scucì nel primo periodo del secondo tempo per riprendersi dopo con un gioco vivido e prepotente e con tutti gli uomini puntati verso la invulnerabile casa di Chiodi. Scarone, più appariscente nel secondo tempo, giocò con intelligenza ed astuzia nella guida dell’attacco; spesso, però, nella affannosa ricerca dello smarcamento, non è apparso felice nella risoluzione dei temi offensivi. Blasevich e Chiecchi sono stati continui, mentre Ruffino e Banchero, più agile il primo, giocarono a scatti più rabbiosi che efficaci. Un pubblico folto assiste alla partita che si svolge in una giornata ideale di sole. Preludio vivace. Le azioni si alternano sui due campi e nessuna prevalenza si annuncia. Al 5’ il Palermo inizia un bel tema di gioco, impostato su Ziroli e risolto da Banchero con un tiro che trova però pronto Chiodi. Poi è Scarone che impegna la difesa grigia, che salva in corner. Al 9’, ecco il secondo calcio d’angolo contro gli ospiti. Un bolide tirato da Ruffino viene fermato al volo da Chiodi. Segue una azione alessandrina, e la mischia staziona per un po’ nell’area di Valeriani. Avvale, coi suoi continui, felici interventi, imbriglia il gioco e sprona i compagni. Il Palermo, al 17’, subisce un calcio d’angolo. Qui l’Alessandria dimostra tutta la sua fiera volontà di combattimento, e Cattaneo, sfuggito a Ingrassia, lancia Scagliotti, ma il tiro finisce lateralmente. Al 32’ Banchero, in possesso del pallone, opera un passaggio a Ruffino che, al volo, lo colloca in rete. Il Palermo giunge al 45’ con una bella serie di azioni offensive verso la rete avversaria. La ripresa vede i grigi partire con disinvoltura e, all’8’, una miracolosa bloccata di Valeriani annulla un sibilante tiro di Notti. Replica del Palermo, su mischia susseguente ad un corner contro i grigi. Al 17’, presa al volo di Chiodi su tiro di Ruffino; subito dopo, un tuffo di Valeriani fra i piedi di Cornara. Al 25’, l’azione del pareggio: la palla in partenza pare inoffensiva, staziona nei pressi del fondo campo, nel settore di Miotti, e sembra attendere il piede che l’allontani; Gastaldi, invece, riesce ad ingannare i difensori palermitani e passa a Notti che, incustodito, può calciarla in rete. La doccia fredda scuote il Palermo, mentre l’Alessandria fa arrestare la mediana e le mezze ali. Si gioca solo sull’area grigia, dove il terreno sembra brulicare di attaccanti rosa e difensori grigi. Tiri su tiri vengono parati dal bravo Chiodi. Al 44’ il pallone sguscia tra i piedi dei giocatori e finisce in goal. L’arbitro, però, non concede il punto e la sua sentenza provoca un finale quanto mai clamoroso. («La Gazzetta dello Sport», 7 novembre 1932) L’Alessandria ha guadagnato un prezioso punto sul difficile campo palermitano, dando ragione a quanti pronosticavano un esito incerto dell’incontro di ieri. È bene innanzi tutto affermare che il folto pubblico che gremiva il campo del Littorio in ogni ordine di posti ha assistito ad una bella, interessante e cavalleresca partita, combattuta con grande energia e coraggio da ambedue le valorose squadre che sono scese in lotta menomate dall’assenza di alcuni dei loro migliori elementi. Se tra i grigi dell’Alessandria, infatti, era vivamente sentita la mancanza di uomini come Fenoglio, Marchina, Perazzo e Costenaro, nonché di Mosele egregiamente sostituito da Chiodi, i rosaneri di Palermo non poterono allineare Santillo e Gambino, invalidi. Dopo queste necessarie premesse, possiamo passare alla descrizione dell’incontro. Dopo di avere subito nel primo tempo la netta superiorità degli ospitanti ed avere incassato l’irresistibile pallone di Ruffino, i grigi tornavano in campo ben decisi a cogliere il pareggio, approfittando della poca combattività degli attaccanti, nonché della imperfetta efficienza della mediana dei palermitani. Durante una ventina di minuti, gli alessandrini poterono, infatti, disorientare i locali ed imporre la propria sigla al gioco fattosi deciso e minaccioso, sicché, dopo di avere più volte impegnato il bravo Valeriani, il quintetto avanzato degli ospiti realizzava il suo disegno al 24’ della ripresa, con un traversone di Scagliotti, il quale coglieva del tutto impreparato il difensore della rete siciliana. Subito dopo, i rosaneri, sferzati dal colpo inatteso, riprendevano il comando delle azioni e si lanciavano in una serie ininterrotta di assalti alla casa alessandrina, per altro ben difesa dall’ottimo Chiodi, dalla linea dei terzini e dalla mediana, ripiegata per sbarrare il passo agli uomini di Scarone. In questa fase di gioco, la più emozionante della partita, i palermitani riuscivano ad impiantarsi nell’area avversaria ed a martellarla di colpi destinati ad infrangersi contro l’imponente schieramento difensivo degli ospiti. Un goal di Chiecchi ad un minuto dalla fine veniva inconcepibilmente annullato dall’arbitro con una decisione assai discussa, ed in tal modo l’incontro si chiudeva ad uno a uno, cioè con un punteggio che può considerarsi come premio al saldo comportamento degli uomini dell’Alessandria, dei quali hanno particolarmente brillato il portiere Chiodi, Avalle, Scagliotti e Notti. Del Palermo, il miglior uomo è stato Scarone, mentre Ziroli, spostato alla mediana, non ha potuto rendere quanto da lui si aspettava dato il suo valore. Piantoni, che ha sostituito Santillo come centrosostegno, non ha potuto neanche lui, naturalmente, improvvisarsi nel nuovo ruolo, specialmente se si considera che la mediana rosanera di ieri era del tutto di nuovo impianto e priva quindi di intesa. («La Stampa», 7 novembre 1932) È un vero peccato che Sassi abbia oggi – e certamente involontariamente – contribuito a negare alla squadra che lo meritava il successo della giornata. L’arbitro romano, che aveva egregiamente diretto l’incontro, annullava giustamente al 40’ della ripresa un goal di Ruffino e poi, al 44’, un goal di Scarone segnato regolarmente col petto tra una selva di compagni e avversari. L’arbitro ravvisava forse un fallo e fischiava subito dopo che il pallone si era adagiato nella rete di Chiodi. Questo errore di Sassi, oltre qualche deficienza della squadra, è costato al Palermo un punto. Il Palermo scendeva con una mediana nuova di zecca: Ziroli tornava, dopo alcune partite sostenute da terzino, al ruolo di mediano; Piantoni sostituiva Santillo, infortunatosi nel match Centro Sud-Polonia, e Ingrassia completava a sinistra la linea. Tutto il resto della squadra era nella stessa formazione di Milano. Le prime azioni sono degli ospiti, ma la prima parata è di Chiodi su bel tiro di Banchero nell’angolo destro. La reazione è immediata: su fallo di Ziroli, Milano manda fuori. All’8’, un duetto Blasevich-Ruffino che porta il pallone a Scarone: il tiro è deciso, ma Chiodi para e rigetta in corner. Sul calcio d’angolo, nulla di concreto. Il pallone vola da un campo all’altro senza tregua. L’equilibrio è sensibile e il Palermo subisce molte offensive grigie dal centro, dove Piantoni denuncia subito la impossibilità di reggere al gravosissimo compito. Al 16’ una bella azione del triangolo di sinistra è spezzata da un fallo di Borelli: la punizione è calciata dal limite dell’area e il tiro di Scarone è parato da Chiodi. Al 18’ Paolini si rifugia in corner, su una incursione di Cattaneo, poi il Palermo continua a ricamare in area avversaria senza trovare il tiro buono per battere Chiodi. Al 24’, un fallo di Piantoni; al 25’ Scagliotti, a due metri dalla porta, sbaglia un sicuro goal. Al 29’, fuga di Gastaldi che si conclude con un centro perfetto, ma Cornara a volo sbaglia il bersaglio. Il goal palermitano arriverà al 32’: Chiecchi imbecca Banchero, fuga del rosanero e centro parabolico che è ripreso da Ruffino e saettato in goal. Sembra ora che la squadra palermitana vada meglio. Alle reazioni grigie, il Palermo risponde con una perfetta impostazione di giuoco. Al 42’, dopo che Valeriani ha parato un lungo tiro di Avalle, un preciso passaggio di Ingrassia arriva a Scarone. Il tiro è preciso, ma la parata è magnifica. Nella ripresa, il Palermo esegue alcune belle azioni, poi sono i grigi a menare la danza. Valeriani è impegnato da Cornara, poi una fuga di Ruffino si conclude con un calcio d’angolo contro l’Alessandria e Blasevich stampa il pallone sul palo. Un tiro improvviso di Blasevich, che Chiodi, con un preciso tuffo, para di pugno. La reazione grigia è immediata, e al 18’ Valeriani para a terra un pallone che sarebbe andato diritto in rete. Poi, nel momento nel quale meno si attendeva il pareggio degli ospiti, ecco un’azione arruffata in area rosanera che, improvvisamente, diventa limpida: Notti ha il pallone al limite dell’area di rigore e tira. La palla non ha pretesa, né il goal ha la sigla dell’imparabile. Valeriani però resta fermo, stordito forse dalla fulmineità dell’azione. Il pareggio rende rabbiosi i locali: dopo aver incassato un corner, il Palermo si stendeva all’attacco. Al 33’ Scarone è fermato per un inconsistente fuori giuoco, poi Chiodi sfodera un repertorio da guardiano di classe. Il finale è ardente: tutta la squadra palermitana gravita sulla difesa grigia, il pubblico è in piedi, avvinto dalla bellezza della contesa. Al 42’ Ruffino rovescia in goal un pallone che era uscito dal fondo, e l’arbitro annulla giustamente il pubblico. Al 44’, in una fantastica mischia, il pallone è a Scarone che, di petto, lo proietta in rete; l’arbitro annulla fra i clamori assordanti del pubblico. Poi, la fine. Abbiamo detto dell’arbitraggio insolitamente impreciso di Sassi: con eguale franchezza dovremo dire delle deficienze della squadra palermitana. Il Palermo ha giuocato, si può dire, senza centrosostegno. Piantoni, un atleta che merita tutto il rispetto possibile, non è assolutamente adatto per quel ruolo e ha girato a vuoto per quasi tutti i 90 minuti: ed ecco perché da Cornara, da Notti, da Scagliotti sono partite azioni pericolosissime, che solo la difesa rosa ha potuto stroncare. Il vuoto al centro ha costretto i laterali a un giuoco quanto mai arretrato, mentre le mezze ali, Blasevich specialmente, hanno dovuto sobbarcarsi a un lavoro di copertura che ha annullato le possibilità dell’attacco palermitano. Il quale attacco denuncia le solite pecche: bel giuoco, bellissimo, ma deficienza nel rendimento, giuoco troppo stretto e senza respiro e che chiama le ali solo a sprazzi al lavoro, e che vuole sempre affidare al trio centrale la conclusione, dopo cinque o sei passaggi magari in area di rigore. Partita fortunosa, dunque, per la Alessandria e sfortunata per il Palermo. E mentiremmo se non concludessimo che, deficienza a parte, se una squadra ha meritato la vittoria è stata proprio la squadra palermitana. («Il Littoriale», 7 novembre 1932) Dalla punta della Sicilia, i grigi sono risaliti su su, e domani giocheranno all’estremo limite dell’Italia: Trieste. La squadra rosso-alabardata, reduce da una sconfitta di misura subita a Vercelli, naviga in coda del girone, pur avendo pareggiato col Napoli e col Torino e battuto la Fiorentina. I triestini affidati alle cure di Bela Rêvez costituiscono una compagine organica e battagliera. Per passare imbattuti sul difficile campo dei compagni di De Manzano i grigi dovranno profondere tutte le loro sane energie. I tre punti conquistati fuori casa in quest’inizio di campionato tendono a mettere in evidenza il maschio comportamento dell’Alessandria quando gioca fuori sede. Lo scorso anno la Triestina, bisognosa di punti per sfuggire al pericolo della retrocessione, affrontò la squadra di Cattaneo con ferrea volontà di vittoria ; purtroppo, il gioco dei grigi, fu talmente superiore a quello avversario che i rosso alabardati dovettero subire una clamorosa sconfitta (4 a 1). Ogni partita fa storia a sè, è vero, ma la tradizione ha il suo peso. A Trieste i grigi giocano con la stessa sicurezza dei vercellesi quando si trovano di fronte ai nostri uomini sul campo del Littorio. La formazione della squadra non è ancora stata definitivamente composta; comunque una esemplare volontà di ricuperare i punti perduti sul proprio campo, anima i compagni di Cattaneo. L ’attacco incomincia a coordinare le sue incursioni; Notti, che prima indugiava quel tiro in rete, oggi sta diventando l’uomo di punta del quintetto; lo lancia e lo serve alla perfezione il centro attacco Cornara, nella stessa guisa come lo scorso anno iniziò e sospinse Marchina a far la parte di cannoniere. Scaglioni, attualmente, non ha il piede centralo ma la sua prodigalità, nel lavoro di spola è sempre esemplare. Certo che se il tecnico Cinzio riuscisse a tifare in rete con maggior frequenza, le più salde difese avversarie dovrebbero sudare maggiormente ad arginare l’azione travolgente del quintetto alessandrino. I grigi che in questo inizio di campionato non si sono distaccati dal gruppo di testa, si trovano a soli 4 punti dal Napoli che precede di 2 punti le immediate inseguitrici e hanno bisogno di tornare da Trieste almeno con la divisione dei punti, per essere pronti a consolidare la loro posizione in classifica nelle prossime partite casalinghe e con la squadra al completo. A difesa della rete vi sarà, con ogni probabilità il prodigioso Chiodi che di domenica in domenica migliora, anche se innanzi a lui la linea dei terzini muta sempre di formazione. Mercoledì Fenoglio non ha preso par te all’allenamento della squadra con la ferma intenzione di potersi allineare domani a fianco di Borelli. La linea mediana giocherà, nella stessa formazione di Palermo date le precarie condizioni di forma di Costenaro e l’indisposizione di Grillo in seguito ad infortunio. Rimane dubbia la sistemazione dell’estremo reparto di sinistra dell’attacco: Gastaldi e Perazzo attualmente sono entrambi fuori forma ed è probabile che i tecnici ritornino ad affidare il difficile ruolo di ala a Perazzo. Il morale dei giocatori è altissimo come pure la fiducia degli sportivi alessandrini che seguono con tanta passione le sorti della squadra del cuore (Il Piccolo, 12/11/1932) RISULTATI: Ambrosiana-Milan 5-4 Bari-Juventus 0-4 Genova-Lazio 2-1 Napoli-Fiorentina 2-1 Palermo-Alessandria 1-1 Pro Patria-Padova 1-0 Pro Vercelli-Triestina 3-2 Roma-Bologna 0-0 Torino-Casale 9-0 CLASSIFICA: Napoli p.12; Juventus, Torino, Ambrosiana, Genova 10; Bologna, Alessandria 8; Padova, Palermo 7; Roma, Lazio 6; Fiorentina, Milan, Pro Vercelli, Casale 5; Pro Patria, Triestina, Bari 4 MARCATORI 7 gol: Rossetti (Torino), Sallustro A. (Napoli) 6 gol: Cattaneo R. (Alessandria), Romani (Milan) 5 gol: Celoria (Casale), Cesarini (Juventus), Demaria A. (Ambrosiana), Libonatti (Torino), Meazza (Ambrosiana), Petrone (Fiorentina), Vojak (Napoli) 4 gol: Busoni (Torino), Mazzoni (Genova), Rosa (Triestina), Spivach (Padova)