Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1932/1933
Serie A
29-01-1933 - Giornata: 16 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Torino FBC 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 35. Cornara G.[A] 56. Rossetti (II) G. [To]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Barale Oreste, Avalle Edoardo, Borelli Michele, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Cornara Giuseppe, Riccardi (I) Giovanni, Perazzo Osvaldo All.: Bachmann (I) Heinrich

Formazione avversaria
TORINO FBC: Maina; Monti (III) Feliciano, Ferrini; Prato, Pasi Giudicelli, Janni; Bo, Libonatti, Busoni, Rossetti (II) Gino, Silano. All.: Hänsel Franz.

Arbitro: Carraro Albino (Padova)
Note
Rigore sbagliato: 39’ Cattaneo [A, parato]. Infortunato: 60’ Silano [T]. Angoli: 8-3. Pubblico numeroso. Tempo di bufera, terreno coperto di neve ma abbastanza regolare. Inizio gara ore 14:30.

Commento
I grigi non hanno avuto propizia la sorte nell’incontro disputatosi ieri sotto un nevischio gelido ed insistente che ha tenuto lontana la solita folla di appassionati, pur desiosi di assistere a questa tanto attesa competizione coi granata torinesi. Le vicende, invero, dell’ardua contesa hanno nettamente palesato un miglioramento costante nella qualità del gioco dei concittadini i quali, dopo gli incontri con la Roma e col Napoli, hanno ora confermata una più vigorosa e decisa attività in tutti i settori, e particolarmente nell’attacco, che si è dimostrato sciolto, vivace, intraprendente. La partita, dopo un inizio oscuro, ha tosto assunto le caratteristiche uno scontro pugnace, badando entrambe le squadre a convergere contro le difese avversarie senza scrupoli né complimenti. Il fondo del terreno, nonostante il compatto manto bianco di cui era ricoperto che andava man mano consolidandosi, non ha falsato lo sviluppo del gioco; regolare il salto della palla, e non molto alterate le traiettorie; i giocatori hanno mantenuto quasi sempre l’equilibrio meglio, forse, che su un campo fangoso; pochi gli sdruccioloni e le cadute, quasi sempre inevitabili, dato l’ardore e lo slancio degli antagonisti. In complesso, adunque, regolarità e correttezza; il quadro sarebbe perfetto se l’arbitro non avesse giudicato con eccessiva severità qualche fallo pressoché inesistente e non avesse anche annullato un magnifico punto agli alessandrini. Quello che conforta della partita odierna, dopo il grigiore e lo smarrimento delle precedenti partite, è lo stato d’animo degli alessandrini ed il loro comportamento in campo: negli ultimi tre incontri, si è notato chiaramente un salutare risveglio in tutti, uno spirito nuovo, un ardore che pareva da tempo smarrito. Il Torino non è apparso sempre il temuto squadrone e degli anni scorsi. Buona, in esso, la difesa dove ha primeggiato il portiere Maina: volonterosa e ardente la mediana; di scarsa efficienza il quintetto attaccante, poco combattivo e conclusivo. Il risultato pari torna, tuttavia, a tutto suo onore per essersi, nell’ultima impetuosa mezz’ora di giuoco, gagliardamente difeso con soli dieci uomini, salvando la rete dal continuo bombardamento degli avanti e dei mediani grigi. Agli ordini dell’arbitro Carraro, le squadre si dispongono in queste formazioni: […]. La palla è ai grigi, e già al primo minuto i granata devono subire un calcio di punizione che Maina riesce a sventare; folate a metà campo, poi i grigi sono in angolo; la palla perviene a Giudicelli che tira deciso in porta da una ventina di metri, Mosele blocca e respinge; dalla sua rimessa scaturisce un altro calcio d’angolo, che rimane senza conseguenze. Dopo alcuni attacchi inconcludenti dei torinesi, le azioni offensive dei grigi cominciano a distendersi e a prendere vigore e consistenza. Perazzo, servito sempre magnificamente, è l’artefice di numerose fughe e di centrate propizie, che non sempre sono raccolte e concluse dai compagni; Cattaneo, a volte lasciato inconsideratamente a riposo, è pure assai attivo quando le contingenze lo chiamano al lavoro: più di un suo pallone richiama seriamente la difesa granata ad interventi disperati. L’offensiva alessandrina prosegue inalterata ed incontenuta ancora per molto tempo, nel corso del quale Maina è chiamato dai tiri di Scagliotti, Avalle, Cornara, Riccardi e Perazzo a prodursi in parate continue e difficoltose. Il pubblico, tutto preso dall’ardente offensiva sempre in pieno sviluppo, acclama ed incita a gran voce, allorché, improvvisamente, al 28’ si ha un capovolgimento di situazione. Silano fugge tutto solo, velocemente, per nulla ostacolato dai tifosi avversari, spostati e metà campo a nutrire l’attacco dei compagni; giunto in prossimità dell’estremo limite del terreno, manda al centro il pallone; Mosele esce dai pali per interrompere la traiettoria, ma sbaglia il salto e cade a terra stordito; frattanto, sopraggiunge di corsa Bo che, con un fulmineo colpo di… mano, indirizza la palla in rete. L’arbitro annulla il punto. Il gioco si riprende più vivace che mai, sempre nell’area torinese. Perazzo centra in piena velocità: la palla è raccolta da Riccardi e allungata da questi a Cornara, che si incunea tra i terzini e tira deciso; il pallone batte nella facciata interna del palo e finisce in fondo alla rete. Siamo al 35’; la bella azione dei concittadini è lungamente applaudita e, un minuto dopo, la porta torinese è ancora violata: Perazzo sfugge alla vigilanza di Prato e di Monti e tira da una ventina di metri; Maina, con un balzo, a mani aperte respinge la palla che, raccolta da Cattaneo, è da questi calciata in rete; Ferrini interviene allora, mentre Maina non ha ripreso ancora il suo posto, e, nel tentativo di respinta, finisce di mandarla in fondo alla rete. Il giubilo degli spettatori per questa nuova, brillante azione offensiva degli alessandrini è tosto frenato dalla decisione dell’arbitro che, tra la sorpresa generale, annulla il punto per un preteso fuori gioco. Ripresa la lotta, il Torino, è al 37’ in angolo, da cui consegue un’aggrovigliata mischia, nel corso della quale Scagliotti e Cornara sono travolti a pochi passi dal portiere: l’arbitro fischia allora il calcio di rigore che, tirato da Cattaneo a fil di palo, è deviato in angolo da Maina. Altra furibonda lotta sotto la rete del Torino, che subisce altri due calci d’angolo e due calci di punizione; Maina è assediato da ogni parte da tiri fulminei che riesce sempre a bloccare; due nuovi tiri sono fermati dai pali, mentre un’ennesima cannonata di Scagliotti rasenta letteralmente la linea fatale, senza varcarla, quando Maina è impotente a intervenire. Infine, a pochi secondi dal riposo, la traversa respinge un forte tiro di Riccardi; il pallone ritorna in campo e, sospinto da vari giocatori, pare che, da un attimo all’altro, debba entrare in rete, ma inutilmente. I granata resistono ancora, e quando, nella ripresa, Scagliotti e Cattaneo, con due azioni personali, mettono a repentaglio la porta di Maina, sono ancora Janni, Giudicelli e Monti che salvano il pericolo incombente. Al 7’, altro calcio d’angolo contro il Torino. Quindi, ecco il pareggio dei granata: in seguito ad un calcio di punizione da circa metà campo contro i grigi, costoro, per il tiro susseguente di Busoni, sono in angolo, che ne procura subito un altro per una sventola di Rossetti; di cui, ne consegue una arruffata mischia in cui Busoni riesce a segnare il punto per la sua squadra. Cinque minuti dopo, Silano, in una respinta, scivola e cade al suolo: si rialza, contuso alla nuca, e deve essere portato a braccia negli spogliatoi. Ridotto a dieci uomini, il Torino opera spostamenti nel suo campo; così fanno pure i grigi. La lotta riprende più ardente che mai per giungere alla vittoria. I torinesi, però, devono limitarsi prevalentemente al giuoco difensivo, lasciando a Rossetti e a Busoni l’incarico di spostare saltuariamente l’offensiva in campo opposto. Le minacce più impetuose si ripetono sempre per iniziativa degli alessandrini, ma vi è disordine e nervosismo, ora, nelle loro linee, poiché i tiri che vengono effettuati, sia da lontano sia in area di rigore, difettano di precisione e di rapidità per vulnerare il bersaglio. Gli ultimi cinque minuti di giuoco sono veramente estenuanti: nove granata sono disposti in area di rigore a ridosso di altrettanti avversari per ostacolarli in ogni modo nel loro tentativo finale. La neve ha ripreso frattanto a cadere con maggiore insistenza, sferzando i visi dei giocatori che più non reggono alla lunga fatica. Il fischio dell’arbitro pone termine alla lotta, rimandando i giocatori negli spogliatoi, mentre sul campo velato dalle prime tenebre si spengono gli ultimi applausi ed incitamenti. («La Stampa», 30 gennaio 1933) La neve, abbondantemente caduta durante tutta la giornata, aveva steso il suo bianco tappeto. Uno a uno è un risultato che premia la buona condotta di gara dei torinesi, i quali dapprima, alla ferrea difesa grigia, seppero contrapporre la velocità dei propri attaccanti, poscia, di fonte al baldanzoso comportamento della risorta squadra provinciale, seppero resistere con estrema energia. La logica reazione, se pur breve, dei granata ebbe buon esito nel primo quarto d’ora della ripresa, in seguito ad un goal segnato da Rossetti su corner. Il risveglio dei compagni di Janni avrebbe forse portato la squadra torinese a maggiori risultati se a troncare ogni speranza non fosse sopraggiunta l’uscita dal campo di Silano, al 15’ della ripresa. Ne approfittarono i grigi, che tornarono minacciosi all’attacco, senza però riuscire a trarne profitto. Gli ospiti, accontentandosi del risultato pari, avevano indietreggiato anche Rossetti a giocare fra i mediani. Il punto carpito dai torinesi sul campo del Littorio premia soprattutto la saggezza tattica della compagine granata, mentre i calciatori locali possono lamentare un poco l’occasione della vittoria perduta. L’attacco dei grigi ha peccato parecchio: i due interni non seppero approfittare delle doti di cannoniere di Cornara, lanciandolo con passaggi in profondità; si arenò invece in un gioco alto dando modo ai terzini avversari di sventare l’insidia con maggiore facilità. Perazzo ha giocato una partita quanto mai incerta. Ottima la mediana e superbo il trio difensivo. Del Torino, Maina dovette difendersi con bravura nel primo tempo, mentre nella ripresa i tiri inviatigli non erano insidiosi perché effettuati da lontano e deboli. L’arbitro Carraro, dopo avere annullato un goal ai torinesi segnato col bracco di Bo, ne annullava un altro agli alessandrini segnato da Cattaneo. Gli ospiti svolsero un ottimo gioco in difesa, dove Ferrini, che ha sostituito Martin, giocò una ottima partita. Giudicelli, a centro sostegno, ha lavorato con continuità, ottimamente coadiuvato da Prato e Janni. L’attacco granata ha dovuto lottare con una difesa superba, cosicché anche Busoni, come Cornara tra i grigi, non poteva collegare coi laterali, Rossetti e Libonatti, in ottima forma. Prezioso il gioco di Bo. I primi ad attaccare sono i grigi, ma i granata si fanno minacciosi ed ottengono due corners al 4’ e al 5’. Cornara, Libonatti, Cattaneo e Scagliotti sono gli attaccanti che per primi tentano la via del goal. Al 16’ una bella azione degli alessandrini fra Perazzo e Cattaneo si conclude con un forte tiro di Scagliotti, che impegna Maina in una parata bassa. Al 18’ Scagliotti e, poco dopo, Cornara sciupano facili occasioni. Una veloce puntata di Libonatti trova Lombardo pronto alla respinta. Al 28’, dopo che Maina si era liberato difficilmente da due tiri di Scagliotti e Avalle, il Torino, in una azione tutta sulla sinistra, impegna Mosele, che esce di rete. Bo, ostacolato da Fenoglio, sospinge la palla col braccio destro in rete. L’arbitro annulla il goal per l’evidente fallo. Al 35’ Perazzo mette a centro la palla che, corretta da Riccardi, giunge a Cornara, il quale evita Monti e segna imparabilmente. Dopo poche battute su azioni ancora sulla sinistra, Maina esce di porta e Cattaneo, da 15 metri, tira in rete dove Ferrini che aveva sostituito il portiere, riesce a toccare la palla col piede, ma non ad arrestarla: Carraro annulla per fuori gioco. L’offensiva dei grigi continua e, un minuto dopo, Scagliotti viene afferrato nell’area di rigore: rigore. Tira Cattaneo, che manda alto. Un corner contro l’Alessandria, e poi i grigi tornano minacciosi sotto la rete torinese. I pali respingono vari tiri di Fenoglio e di Riccardi, e la rete è salva per miracolo. Nella ripresa, il Torino è in corner al 6’. Ne seguono però due contro l’Alessandria che concretano la supremazia del Torino. Il secondo corner, all’11’, provoca una mischia dove Rossetti riprende e segna imparabilmente. Al 15’ Silano, colpito alla caviglia mentre risentiva ancora della contusione riportata domenica scorsa, è costretto ad abbandonare il campo: ridotti a dieci uomini, i torinesi riescono egualmente a giungere alla fine dell’incontro difendendosi egregiamente dai reiterati attacchi dell’Alessandria. («La Gazzetta dello Sport», 30 gennaio 1933) Sotto una bufera di vento e di neve caduta abbondantemente per tutta la giornata, si è disputato al campo del Littorio semideserto l’appassionante incontro di calcio fra i grigi ed i granata. L’incontro si è risolto inattesamente con un risultato nullo avendo l’arbitro annullato un regolarissimo goal agli alessandrini, che hanno anche fallito, tra l’altro, un calcio di rigore. Comunque, l’andamento della squadra grigia da alcune settimane comincia a dar segni di miglioramento. Tutta la compagine ora giuoca con maggior coesione e con spirito combattivo, per cui non mancherà di ritornare a conquistare posizioni preziosissime. Dopo alcune folate iniziali dei grigi, l’Alessandria subisce un calcio d’angolo senza conseguenze, poi l’attacco si ripete insistente contro la rete torinese che resta violata al 35’, in seguito ad una magnifica azione partita dall’ala sinistra e conclusa con un colpo impeccabile di Cornara, incuneatosi fra i terzini. Giova ricordare che pochi minuti prima, in seguito ad una improvvisa fuga di Silano, il Torino otteneva un goal di Bo, il quale aveva brillantemente segnato con una mano un punto che l’arbitro aveva annullato. Perdurando l’offensiva grigia, gli alessandrini riuscivano ad ottenere un secondo goal: l’azione partiva ancora dall’ala sinistra e perveniva al centro; il portiere Maina respingeva con le mani la palla che, raccolta a quindici metri di distanza da Cattaneo, veniva fulminata in rete. L’arbitro Carraro, però, inspiegabilmente annullava il punto. Un minuto dopo, persistendo l’azione offensiva sotto la porta alessandrina, i granata sono in corner, il quinto della serie. Da questo calcio d’angolo, scaturisce un’azione violentissima, nel corso della quale due alessandrini, Scagliotti e Cornara, sono letteralmente travolti a pochi passi dal portiere: calcio di rigore. Cattaneo tira a fil di palo e Maina devia in corner. Altre raffiche violente sotto la rete torinese che durano fino alla fine del tempo. In queste contingenze, la porta torinese è bersagliata da una decina di bolidi, ma un po’ per opera del portiere Maina, un po’ per i pali, nessun punto viene segnato. Nella ripresa, il giuoco è ancora di pretta marca alessandrina, poi al 10’ un calcio di punizione da metà campo permette ai torinesi di usufruire di due calci d’angolo consecutivi. Sul secondo, Busoni riesce con un colpo di testa a segnare il punto del pareggio. Cinque minuti dopo, Silano cade malamente e viene portato fuori a braccia. Egli non rientra più in campo ma, benché ridotti in dieci, i torinesi continuano a tener fronte alle raffiche offensive degli alessandrini, sicché nessun punto viene segnato ed il risultato resta immutato: 1 a 1. Neve abbondante, terreno abbastanza regolare, gara combattuta con molta decisione ma corretta; pubblico numeroso. Otto corners a favore dei grigi, quattro contro. («Il Littoriale», 30 gennaio 1933) DAL PAREGGIO COI GRANATA ALLE INSIDIE SUL CAMPO DI MARASSI Un errore di Carraro toglie ai grigi una meritata vittoria - Uomini della vecchia guardia alla ribalta - Chierico alla estrema sinistra Dopo le partite… invernali, abbandoniamo la neve per salpare verso la riviera. Il campo di Marassi che ha visto lo resa del più forti squadroni, attende la calata dei griffi per rivendicare lo smacco subito lo scorso anno in modo clamoroso. La partita si presenta interessantissima: l’Alessandria, rinfrancatasi nelle ultime tre partite, è pronta a ricominciare il baldanzoso comportamento della scorsa stagione che la collocò tra le più temute espugnatici dei campi avversari. I rosso-bleu sono reduci da una sconfitta contro i campioni d’Italia, dopo aver tenuto in iscacco, per tutto il primo tempo, i forti avversari. II Genova non è la squadra della ripresa: anche esso, dopo i primi 45 minuti di gioco, accusa lo sforzo e cala di tono. Attualmente il tallone d’Achille della squadra genovese è rappresentato dal trio difensivo che non coordina come nei tempi migliori e costringe la mediana a maggior prudenza nell’azione difensiva. Individualmente i liguri vantano giocatori di classe superiore a quelli grigi, ed il rendimento raggiunto in questo campionato dimostra che un ottimo stile di gioco amalgama la sa’da compagine della città, della Lanterna. I grigi, spronati dai successi precedenti, refrattari allo svantaggio di dover giocare su campo avverso, tenteranno l’affermazione profondendo tutte le loro risorse e la loro volontà. Probabilmente all'estrema sinistra giocherà Chierico che, oggi, attraversa un periodo di forma non lontano da quello dei suoi tempi migliori. A interno sinistro, si allineerà Notti che, giovedì, ha sostenuto un’ottima prova. Intatto il settore destro e - con Scaglioni al centro l’attacco grigio promette di fare buone cose. (Il Piccolo, A.C., 04/02/1933) RISULTATI: Ambrosiana-Roma 3-2 Juventus-Genova 1893 4-1 Lazio-Bologna 0-2 Padova-Casale 2-1 Palermo-Napoli 1-0 Pro Patria-Fiorentina 1-2 Pro Vercelli-Bari 4-2 Triestina-Milan 2-1 CLASSIFICA: Juventus 24; Ambrosiana, Bologna 22; Napoli 20; Roma 19; Genova 1893, Padova 18; Torino* 17; Fiorentina* 16; Lazio, Milan 15; Pro Vercelli, Triestina 14; Palermo 13; Alessandria 12; Casale 10; Bari 9; Pro Patria 6. *una gara in meno MARCATORI 14 gol: Schiavio (Bologna) 12 gol: Meazza (Ambrosiana), Sallustro A. (Napoli) 11 gol: Romani (Milan) 10 gol: Petrone (Fiorentina) 9 gol: Busoni (Torino), Celoria (Casale), Demaria A. (Ambrosiana), Rosa (Triestina), Rossetti (Torino), Vojak (Napoli)