Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1936/1937
Serie A
03-01-1937 - Giornata: 14 - Bari - della Vittoria


Bari US - Alessandria US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 33. Costantino R. [Ba] , 54. Capocasale F. [Ba] 14. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Turino Giuseppe, Montanari Ermanno, Barale Oreste, Parodi Pasquale, Rosso Alberto, Castellani Bruno, Massiglia Armando, Banchero (I) Elvio, Robotti Luciano, Vecchi Eligio All.: Banchero (I) Elvio e Piccinini Ottavio

Formazione avversaria
BARI US: Casirago; Setti, Marini; Mancini, Ferraris (IV) Attilio, Lovetti; Costantino, Lombardi, Violi, Grolli, Capocasale. All.: Cargnelli Tony

Arbitro: Salvagno Marcello (Trieste)
Note
Infortunato: 65’ Banchero I [A]. Angoli: 5-2. Spettatori: 7.000. Tempo buono e temperatura mite, terreno eccellente. Inizio gara ore 14.30

Commento
Che dall’incontro fra grigi alessandrini e biancorossi baresi non ci fossero da attendersi molte cose era lecito pensare data la classifica dei compagni di Banchero e gli infortuni a ripetizione che hanno preso di mira i giocatori locali: ebbene diciamo che le previsioni si sono purtroppo avverate, riproducendo fedelmente la partita il quadro d’una squadra in cattive acque ma che gioca con rinnovata ansia e di un’altra quasi del tutto nuova per i molti forzati esperimenti dovuti apportare. Diremo prima dell’Alessandria: una formazione abbastanza solida e discretamente combattiva, ma tanto ingenua all’attacco per quanto accorta e pronta in difesa. Un undici che denunzia degli squilibri tra linea e linea, con quale scalpito per la nitidezza delle azioni e pel rendimento del gioco è facile intendere. Pare che i grigi soffrano di affanno: e sarà forse perché giocano sotto il peso di troppe sconfitte destreggiandosi in fondo alla classifica; ma è evidente l’orgasmo. È però una squadra che, fustigata, sa partire benino all’attacco, intessendo anche azioni stilisticamente interessanti a vedere; solo che non raggiunge quasi mai la giusta carburazione e il motore dopo ronzii e ringhi si occlude per fermarsi indi del tutto. Non per prescrivere la cura a tanti mali, ma va da sé che il farmaco miracoloso che potrebbe salvare l’Alessandria dalle posizioni pericolose della classifica dovrebbe essere solo un morale sollevato da qualche affermazione che desse maggior fiducia in sé stessi. E i giovani anni della maggior parte dei componenti della squadra farà il resto. La Bari invece in quell’edizione odierna ha disputato una prova che pare fatta apposta per confonderti le idee. E invero è da escludere che abbia giocato bene specie nei primi 45’, né si può affermare che la compagine abbia denunciato delle gravi mende specie in alcuni reparti che all’occorrenza hanno mostrato una più solida struttura e una più fresca linfa vivificatrice. Ed infatti nessuno, crediamo, potrà dirci che Setti pur un po’ impacciato e abbisognevole di altri allenamenti per essere preciso sempre nelle entrate, non abbia disputato una partita interessante; e così dicasi di Lovetti, tornato mediano. Quanto poi a Mancini è da notare la inflessibile azione che l’ha messo in primissima fila tra i migliori in campo e per Capocasale e Lombardi non vi possono essere che parole di elogio, perché tanto il primo che il secondo non hanno fatto rimpiangere gli assenti, con in più il gioco offerto dal generoso Lombardi, il quale ha fatto intendere che potrà fare di più se lo lasceranno affiatare. Eppure l’abbiam detto: oggi la Bari non ha disputato una partita degna di nota perdendosi alle volte nella farragine di un gioco abulico e senza direzione, facendosi alle volte imporre la supremazia avversaria. È da notarsi a ogni modo che la squadra ha dovuto lavorare e per di più dopo una grave sconfitta come quella patita dai biancorossi domenica a Torino, senza allenatore, e che Setti rientrava dopo una lunghissima assenza. A ogni modo la squadra non s’è fatta sfuggire l’occasione favorevole per incamerare i due punti in palio pur vincendo di stretta misura. La direzione del sig. Salvagno di Trieste è apparsa soddisfacente anche se alcune sue sviste non sono parse giustificabili. Il giuoco si inizia velocissimo d’ambo le parti e già al 2’ una punizione battuta da Costantino dà modo a Grolli di calciare il pallone alto. Al 4’ azioni alterne e parate di Casirago su tiri di Banchero. Un minuto dopo Capocasale e Lombardi insidiano il portiere avversario che si libera bene. All’8’ il primo calcio d’angolo della giornata: batte Costantino ma il tiro non viene sfruttato. Il pubblico che è accorso abbastanza numeroso ora incita la squadra locale la quale in effetto pur non giuocando bene marca sugli avversari una chiara superiorità. Al 12’ un’azione sulla destra ed indi il pallone passa a Violi che pure marcato impegna a fondo Ceresa che riesce a respingere in extremis con i pugni e Capocasale sopraggiunto velocissimo colpisce in pieno la base di un palo. Due minuti ancora e l’Alessandria sarà in vantaggio: infatti su azione di Vecchi, Banchero raccoglie e impegna Casirago, il quale respinge corto. Il centrattacco dell’Alessandria raccoglie ancora e di testa mette in rete. Il punto disorienta la squadra locale mentre gli ospiti cercano di consolidare il vantaggio. Al 23’ e al 24’ infatti Casirago deve intervenire su tiri di Robotti e di Vecchi. Ora però il giuoco è molto confuso ed è evidente che sono gli ospiti a mettere tanto orgasmo nelle azioni per annullare il giuoco piuttosto ordinato della squadra locale. Ed al 33’ la Bari può ottenere il pareggio: l’azione parte da Lombardi che è molto attivo e indi il pallone giunge a Costantino, il quale riesce a precedere di un soffio Ceresa e a segnare. Due minuti dopo, all’arbitro, sfugge un evidente rigore in area barese e poi al 38’ un calcio d’angolo battuto dall’ala sinistra ospite è annullato poi dal fuori gioco di un altro giuocatore. Negli ultimi minuti da notarsi due tiri di Lombardi e di Capocasale. Nei primi minuti della ripresa la Bari attacca con violenza e gli ospiti sono costretti a difendersi. Al 3’ la squadra ospite è in calcio d’angolo: batte Costantino ma il tiro è nullo. Al 5’ Costantino lancia benissimo Violi il quale però non sa sfruttare la facile occasione. Ed al 7’ è Mancini il quale si fa luce dalla linea dei mediani e dopo una fuga velocissima impegna a fondo Ceresa il quale si esibisce in una spettacolosa parata. Tutta l’Alessandria è in difesa ed in tanto confusione si registra un calcio d’angolo che è battuto da Violi al 9’. Sarà questo episodio che darà il punto della vittoria alla Bari. Infatti il pallone è battuto benissimo e Capocasale, fattosi luce, colpisce di precisione la palla, insaccandola in rete. La Bari pure in vantaggio non desiste, mentre l’Alessandria è costretta ancora a difendersi. Al 21’ un calcio d’angolo battuto da Massiglia è poi calciato fuori da Vecchi. Si alternano falli nell’uno e nell’altro campo e al 28’ angolo contro gli ospiti battuto da Costantino, ma anche questa volta con un tiro errato. Ora il giuoco è più calmo ed il pubblico non ne segue le fasi. Al 39’ ultimo calcio d’angolo della giornata battuto da Costantino, ma non sfruttato in tempo da Lovetti. Alla fine dell’incontro le squadre, al centro del campo, sono state calorosamente applaudite dal pubblico. («Il Littoriale», 4 gennaio 1937) L’epidemia influenzale ha costretto a letto Braga e Giacobbe, mentre perdura la convalescenza di Ferrero e di Paradiso. Tre riserve, dunque, in campo barese, ma di contro il ritorno di Setti che dopo circa un anno di assenza, oggi ha ripreso ufficialmente. Stando così gli ospitanti, le due squadre ponevano la partita su un piano di equilibrio che poteva far svolgere tanto in un senso che nell’altro il risultato. Conferma il fatto che al 13’ del primo tempo non un colpo di scena, ma una discesa perfettamente organizzata, ha messo in vantaggio l’Alessandria. E chissà quale piaga avrebbe preso la partita anche se i grigi non vantavano buone frecce al proprio arco; ma invece il goal di Banchero è servito come molla per far passare i biancorossi alla riscossa. C’era già stato un paletto di Capocasale a porta vuota, si era pure registrato un mancato punto di Costantino per uscita disperata di Ceresa. Motivi buoni, in sede di analisi della partita, specie per ciò che riguarda gli ultimi 30’ del primo tempo, durante i quali l’Alessandria ha cercato di temporeggiare chiudendosi in difesa per scappare forse al momento opportuno. Ma ecco il pareggio che ha stroncato tutte le speranze dei grigi. Dopodiché si è profilata con qualche elemento concreto la possibilità di una vittoria barese. Alla distanza, in verità, la Bari ha meritato il successo pur tenendo conto che l’Alessandria al 20’ della ripresa è stata privata di Banchero caduto e contusosi nell’impeto di togliere il pallone a Setti. Si è notata infatti una reale superiorità della squadra barese che ha avuto i suoi elementi migliori in Marini, in Mancini e nella recluta Capocasale. L’atteso debutto di Setti, se non ha deluso, certo ci ha mostrato in campo un atleta che ai pregi naturali oppone… un anno di forzato riposo. Invece in campo grigio bellissima è stata la esibizione di Vecchi e di buona fattura il gioco della mediana e dei terzini. La cronaca della partita è quasi tutta contenuta nel primo tempo che vede all’inizio un’azione barese impostata da Violi. Costantino mette a lato il passaggio. Dopo una fuga di Vecchi che non approda a nulla di conclusivo per l’intervento di Mancini, al 9’ è Banchero che perde a pochi passi dalla porta barese una buona occasione. Ma l’Alessandria un minuto dopo è in angolo e comincia ad accusare difficoltà. Sebbene dalla punizione non venga fuori nulla di concreto, la Bari rimane sempre all’attacco ed al 12’ si verifica una mischia davanti a Ceresa, costringendo i difensori grigi ad una uscita del brillante portiere. A porta vuota Capocasale in possesso della palla calcia, ma la palla è rinviata dal paletto. Si ha tutti l’impressione, fin qui, che la Bari domini completamente la situazione, quando Parodi lancia all’attacco i suoi avanti. Su un bell’allungo sulla destra, ecco il pallone a Castellani che dopo aver lavorato abilmente la difesa barese lo smista in direzione opposta. Vecchi sulla sinistra è pronto a raccogliere e rimette al centro ove Banchero si è fatto luce fra i terzini, scocca il tiro del centrattacco alessandrino e Casirago a pochi passi può bloccare solo a mani aperte. Il pallone a mezza altezza è ripreso ancora da Banchero che di testa manda in rete. Questo vantaggio anima notevolmente i grigi i quali dopo qualche tentativo di consolidare il punteggio, si chiudono in difesa. E al 15’ si inizia il gioco dominatore della Bari. Grolli, Lombardi e Violi spesso attaccano la rete di Ceresa, ma senza risultato. Ed ecco al 32’ avanti alla porta dell’ottimo difensore grigio si verifica una mischia. Turino ha perduto il controllo su Capocasale il quale può così passare al centro un buon pallone. Violi, pressato da due uomini, non può far di meglio che rimetterlo leggermente a destra, ove Costantino, completamente libero può spedire in rete. L’azione è stata bellissima e l’Alessandria non poteva in alcun modo evitare questa sorpresa. Ma il fatto nuovo verificatosi ha dato altra fisionomia all’incontro perché nell’ultimo quarto d’ora gli alessandrini partita alla riscossa hanno portato movimento anche nelle retrovie barese, tanto che al 37’ la Bari è costretta in calcio d’angolo. Il gioco nella ripresa ha invece una fisionomia tutta diversa. La Bari cerca fin dalle prime battute di consolidare il punteggio, tanto che gli alessandrini sono costretti al 2’ in calcio d’angolo. Due belle parate di Ceresa su tiri di Lombardo e Violi fanno applaudire a scena aperta il guardiano alessandrino. Poi è Vecchi che da solo porta una pericolosa azione in campo barese. Al 7’ su tiro di Capocasale, Turino non può far di meglio che mettere in angolo. La punizione d’angolo è battuta da Violi e Capocasale riesce a mandare la palla in rete mettendo così in vantaggio la Bari. Ottenuto il goal del vantaggio i baresi giocano con maggiore spigliatezza, mentre anche gli alessandrini si adoperano per poter rimettere in equilibrio le sorti. Ma predomina una migliore consistenza di gioco da parte dei biancorossi anche se questo gioco non avrà risultati concreti. Di notevole infatti si registrano al 18’ un angolo contro la Bari e poi al 20’ l’incidente che è toccato a Banchero e che gli ha fatto lasciare il campo per qualche minuto. Dal 25’ in poi l’Alessandria è costretta a chiudersi nella propria area e subisce due calci d’angolo e due punizioni dal limite dell’area di rigore, senza risultato. («La Gazzetta dello Sport», 4 gennaio 1937) BARI-ALESSANDRIA 2-1 Tempo primaverile. Pubblico numeroso. Il trio difensivo alessandrino ha dovuto subire quasi tutto il peso della partita ed è quindi emerso il valore di Ceresa e quello dei suoi compagni di difesa. Poco duttile la mediana, malgrado l’impegno di Parodi, e sfuocato l’attacco che ha sciupato malamente le poche, ma propizie occasioni. La squadra barese, pure avendo dominato l’incontro, date le forti mutilazioni, ha potuto vincere di stretta misura. Al segnale d’inizio, il Bari attacca subito e, al 1’, un primo insidioso tiro di Costantino da cinque metri sfiora il palo. Lo stesso Costantino, arrestato rudemente da Parodi, batte poi una punizione dal limite dell’area di rigore, ma Grolli, che raccoglie, sbaglia il tiro. I baresi insistono all’attacco, costringendo a un duro lavoro la difesa ospite; spesso, però, gli alessandrini conducono pericolose azioni sotto la porta barese. Al 9’ Vecchi effettua un bel centro, ma Banchero si fa passare il pallone fra i piedi senza raccoglierlo. Al 10’ l’Alessandria è in angolo. Al 13’ Parodi allunga a Vecchi che superata la difesa barese centra a pochi metri dalla porta del Bari, ove in un groviglio di uomini. Banchero si fa luce e segna per l’Alessandria. La squadra barese reagisce e l’Alessandria deve chiudersi in difesa per molti minuti, chiamando Ceresa a un duro lavoro. Al 25’, sul rimando del portiere alessandrino, il pallone perviene a Vecchi, che passa a Banchero, il quale da pochi metri sbaglia di poco. Il giuoco torna poi nuovamente nell’area dell’Alessandria e vi permane fino al 33’, quando Costantino, spostato al centro, ha ragione della difesa avversaria e segna da quattro metri il pareggio. Un tiro di Costantino al 30’ sfiora la traversa ed al 35’ Banchero impegna Casirago. Al 37’ il Bari è costretto in angolo. La ripresa è giuocata quasi tutta nella metà campo alessandrina. L’attacco barese si fa pressante e al 7’ gli ospiti sono in angolo, Violi si sposta all’ala sinistra e batte la punizione. Capocasale raccoglie di testa e segna imparabilmente il punto della vittoria. Al 19’ Banchero, che si è scontrato con Betti, lascia il campo azzoppato. Rientrerà pochi minuti dopo, ma un po’ minorato. Nello stesso momento un rude intervento di Rosso su Costantino fa usufruire ai baresi di una punizione dal limite dell’area di rigore, ma senza risultato. Al 38’ una carica di Parodi ai danni di Costantino frutta ai baresi una nuova ma inutile punizione dal limite dell’area d rigore e poi si ha un giuoco sciolto fino al fischio finale dell’arbitro. («La Stampa», 4 gennaio 1937) La partita odierna, pur non mostrandoci una squadra capace di fare grandi cose, ha messo in luce un’Alessandria abbastanza solida e quanto mai volitiva, mentre la compagine cittadina, presentatasi in formazione di ripiego, a quadri completamente rivoluzionati, è riuscita appena ad assicurarsi il successo. Della squadra ospite si può dire che il miglior reparto sia stato quello difensivo che ha messo in vista un gioco sempre preciso; il portiere e Turino sono stati i migliori tra i grigi; nella mediana si è distinto Barale ed all’attacco il nuovo acquisto Vecchi, Banchero che ha segnato un bel gol e Massiglia. Il Bari si è presentato in campo con parecchie novità; in difesa infatti è apparso Setti, lontano dai campi di gioco da questi due anni; il suo debutto è stato segnato da successo, così dicasi della prova di Capocasale, Mancini e Lovetti, tornato alla mediana. Il punto per l’Alessandria è stato segnato al 24’ del primo tempo da Banchero su azione di Vecchi e corta respinta di Casirago; il punto segnato dagli ospiti scosse la squadra locale che partì al contrattacco ed al 35’ Costantino otteneva il pareggio. Al 9’ della ripresa i locali pervenivano al successo per merito di Capocasale che deviava di testa un calcio d’angolo tirato da Violi. («Il Lavoro», 4 gennaio 1937) Scesa in campo con quattro riserve al posto di altrettanti titolari ammalati, la Bari è riuscita egualmente a conseguire la vittoria contro l’Alessandria che non si presentava completamente chiusa al pronostico appunto per le menomate condizioni dell’undici pugliese. E che l’Alessandria avesse buone probabilità di successo lo dimostrano i primi venti minuti di gioco quando i grigi controbattevano con efficacia gli attacchi della Bari e riuscivano a portarsi in vantaggio guidando con il punteggio di uno a zero le sorti dell’incontro fino alla mezz’ora. La partita di ieri è stata una partita spettacolarmente buona anche se priva di finezze tecniche; e si è vista giocare con alterna fortuna la Bari che conscia delle deficienze lamentate doveva destreggiarsi per non essere sorpresa da un’Alessandria pugnace e volitiva. Nelle file della Bari è apparso Setti dopo circa un anno di assenza dai campi e in quelle dell’Alessandria si è allineato Vecchi. Se il barese non ha completamente soddisfatto non si può dire altrettanto per l’alessandrino che è stato fra i migliori della compagine ospite. Si gioca in condizioni climatiche ideali e i primi minuti sono tutti in vantaggio della Bari che obbliga gli ospiti in angolo. Al 10’ dopo che il palo ha respinto un pallone di Capocasale la minaccia si fa sentire in area barese e al 13’ si ha il primo punto della giornata. Su passaggio di Vecchi, Banchero, incuneandosi tra i terzini, calcia in direzione di Casirago. Il portiere barese para corto e Banchero riprende di testa mandando in rete. Al 26’ Capocasale non può sfruttare una buona occasione per una uscita tempestiva di Ceresa. Il punto del pareggio sarà ottenuto al 32’ da Costantino pronto a sfruttare un breve passaggio di Violi. La partita è decisa nella ripresa quando la Bari inizia a forte andatura senza dare tregua all’avversaria che è già in difficoltà nei primi minuti. Infatti l’Alessandria al 7’ subisce il secondo calcio d’angolo che battuto molto bene da Violi è trasformato in punto da Capocasale. La tattica difensiva degli ospiti non ha ormai più ragione di essere; quando il gioco torna a snodarsi con fasi alterne l’Alessandria può cogliere un angolo al 18’. Di notevole nell’ultima mezz’ora di gioco di hanno altri due calci d’angolo con i grigi. («Il Piccolo» di Genova, 4 gennaio 1937) I grigi hanno bisogno di punti L'AMBROSIANA AL CAMPO LITTORIO Dopo la sfortunata partita di Bari, dove con maggiore fortuna i grigi avrebbero potuto chiudere almeno alla pari. il campionato riserva all’Alessandria nell’ultima partita del girone di andata una partita casalinga contro l’Ambrosiana. La squadra nero-azzurra. nonostante l’alto valore individuale dei suoi giocatori naviga nei posti di retroguardia e basterebbe una sconfitta sul campo alessandrino per far sostare la compagine di Meazza nella infida zona della retrocessione. Non basta avere la classe se questa si offusca di fronte ai primi ostacoli e se fa difetto la continuità di rendimento delle grandi firme» del calcio nazionale. L’Alessandria. nonostante gli innumerevoli mutamenti dei quadri, è ancora pronta a ricuperare il terreno perduto con lo slancio che ha sanno sempre sfoggiare nelle partite di grande importanza e decisive per la posizione in classifica. L’innesto di Vecchi e di Castellani ha dato ai erigi maggior forza di penetrazione e sicurezza nelle azioni d’attacco. Contro l’Ambrosiana l’Alessandria giocherà una delle sue partito memorabili ed il pubblico attende una buona conferma della promettente prova di Bari. I nuovi acquisti sono desiderosi di esordire di fronte agli alessandrini per dimostrarsi degni della fiducia in essi riposta. Il morale dell’Ambrosiana non è dei più ideali; quindi, l’incontro di domenica si presenta equilibrato ed incerto anche se la carta può concedere agli ospiti maggiori probabilità di vittoria. Il Campo del Littorio, da qualche tempo imbattuto, cercherà di rimanere tale anche contro i virtuosi del calcio nazionale guidati dal sempre travolgente Ferrari. Il pubblico delle grandi occasioni farà degna cornice a questo incontro che dovrebbe segnare la rinascita del calcio alessandrino. (Il Piccolo, 09/01/1937) RISULTATI: Ambrosiana-Genova 1893 0-1 Bologna-Novara 5-1 Fiorentina-Milan 1-2 Juventus-Triestina 0-0 Napoli-Lazio 3-5 Roma-Lucchese 3-0 Sampierdarenese-Torino 0-1 CLASSIFICA: Bologna, Lazio 21; Torino 20; Juventus, Milan 16; Bari, Fiorentina 15; Genova 1893 14; Lucchese, Roma 13; Ambrosiana 12; Sampierdarenese, Triestina 11; Napoli 10; Alessandria 9; Novara 7 MARCATORI 12 gol: Buscaglia P. (Torino) 11 gol: Piola S. (Lazio) 9 gol: Busoni (Bologna), Gabetto (Juventus) 8 gol: Busani (Lazio) 7 gol: Pantani (Genova) Il punto sul campionato Dopo quattordici giornate di campionato vi erano due squadre al vertice del campionato di Serie A: entrambe vittoriose nei loro rispettivi incontri con entrambe le partite terminate con cinque reti all'attivo, rispettivamente contro Novara e Napoli, Bologna e Lazio mantenevano un punto di vantaggio sul Torino che aveva espugnato, di misura, il campo del Sampierdarena: decisiva la rete siglata da Buscgalia al termine della prima frazione di gioco. Staccate di cinque lunghezze dalla vetta della graduatoria il Milan che, vincendo sul terreno della Fiorentina, aveva raggiunto la Juventus, fermata sul pareggio dalla Triestina. Un rigore siglato da Scarabello aveva dato al Genova la vittoria sul terreno dell'Ambrosiana. Senza troppi patemi di animo la Roma si era imposta contro la Lucchese.