Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1931/1932
Serie A
18-10-1931 - Giornata: 5 - Napoli - Giorgio Ascarelli


Napoli AC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 66. Tansini M. [Na] 72. Cattaneo R.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Costenaro Gino, Gandini Giuseppe, Borelli Michele, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Notti (I) Alfredo, Marchina Libero, Cornara Giuseppe All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
NAPOLI AC: Marietti; Vincenzi, Innocenti; Colombari, Vojak (I) Antonio, Buscaglia Carlo; Benatti, Vojak (II) Oliviero, Sallustro (I) Attila, Mihalich, Tansini. All.: Garbutt William.

Arbitro: Guarnieri Amedeo (Milano)
Note
Inizio gara ore 14:30.

Commento
Lo scacco subito oggi dal Napoli ad opera dell’Alessandria, nel conformare la regolarità della dura sconfitta di Milano, dice chiaro che la squadra azzurra attraversa un eccezionale periodo di cattiva forma. Il problema più urgente da risolvere era quello della linea mediana, che maggiormente era apparsa fuori fase nelle ultime partite. Garbutt ha creduto di risolvere la situazione arretrando al centrosostegno il maggiore dei Vojak e inserendo al suo posto di interno destro Vojak II. All’ala destra debuttava Benatti, rimessosi dallo strappo che lo ha tenuto a riposo. L’esperimento di Vojak non è riuscito. Di ciò non può farsi colpa al giocatore, che ha dimostrato la maggior buona volontà, né al trainer, ché certo era questa una soluzione da tentarsi. Ma intanto lo sperato miglioramento della linea non si è avuto. La linea avanzata, in cui Benatti non ha saputo sfruttare nemmeno un pallone, ha giocato molto al di sotto del suo abituale regime; sfocato Sallustro, discontinuo Mihalich, nullo Benatti. La linea non ha vissuto che dell’accorto, calmo, preciso lavoro di Vojak II, che ha cercato di imporre la sua stessa calma e una maggior chiarezza di idee ai compagni, e delle puntate individuali di Tansini. Di fronte a questo sbandamento della squadra napoletana, l’Alessandria ha avuto buon gioco. Lenti gli azzurri nello scatto, guizzanti e velocissimi i grigi; imprecisi nei passaggi i napoletani, dosati gli alessandrini in tutti gli episodi del match; soprattutto, i grigi si sono mostrati maestri nello smarcarsi quando le azioni erano in loro pugno. Era tutta la squadra che avanzava a blocchi e tutti gli uomini, con quella sicurezza che detta il più chiaro allineamento, si smarcavano, pronti a ricevere i passaggi nella migliore posizione. Quando invece erano i napoletani a comandare la danza, allora non si vedeva una maglia azzurra che non avesse alle costole un grigio. Insomma, l’Alessandria si è dimostrata una squadra, il Napoli no. Un blocco davvero poderoso la difesa alessandrina: prontissimo Mosele, tempista anche se un po’ rude Fenoglio, un vero baluardo Lombardo che, del trio, è stato la colonna più salda. I tre uomini della mediana sono stati i veri padroni del campo e i maggiori artefici del bel successo. Se più fino è apparso Gandini, gli altri due, e specie il centro Costenaro, hanno lavorato in modo encomiabile. L’attacco, pur imbastendo notevoli azioni tecniche, non si è mostrato eccessivamente pericoloso nell’area di rigore. È ben vero che si è trovato di fronte a due terzini che, a ripagare in parte alle deficienze dei compagni, hanno giocato una ottima partita. Ha arbitrato con precisione Guarnieri di Milano. Il primo tempo si è chiuso senza goals, pur dovendosi registrare quattro corners contro l’Alessandria, che pur non ha subito che un lieve predominio napoletano. Nella ripresa, l’Alessandria, in migliori condizioni del Napoli, attacca con bello stile in prevalenza. Al 20’, a coronare una serie di tiri alti contro la rete dell’Alessandria, Tansini riesce a segnare di intesa con Mihalich. Cinque minuti dopo, i grigi pareggiano: Cattaneo, che ha avuto la palla, fila verso la linea di fondo e, scartato Innocenti, converge verso la rete. Giunto a pochi passi dal bersaglio, l’alessandrino tira e la palla, passando sotto il petto di Marietti lanciatosi tardivamente in tuffo, varca la porta. La fine trova gli alessandrini padroni del terreno. Il pubblico, alla fine della partita, ha dimostrato la propria disapprovazione ed ha improvvisato una calorosa dimostrazione di simpatia agli ospiti. («La Stampa», 19 ottobre 1931) Dopo il mortificante risultato di Milano, gli azzurri hanno procurato un’altra delusione alla folla. Eppure, il Napoli meritava un risultato migliore e il solo addebito che si possa muovere e il solo addebito che si possa muovere alla squadra è quello di essersi disorientata nell’ultimo quarto d’ora dopo il goal del pareggio segnato dagli ospiti, subendo, sfuocata e depressa, il vigoroso serrate di questi ultimi. Ma, per tutto il resto della partita, il Napoli ha segnato, specialmente nel primo tempo, una netta prevalenza tattica, ha messo numerose volte a repentaglio la rete difesa dal bravo Mosele, mentre per lo meno otto uomini su undici hanno giocato non soltanto con impegno, ma anche con mirabile efficacia. Il valore insospettato degli ospiti, unitamente a una grande decisione sulla palla e sull’uomo, la pregevole organicità del loro gioco sano e robusto ed un pizzico di sfortuna a danno dei partenopei spiegano pressappoco il risultato. Comunque, corre anche l’obbligo di dire che il Napoli non versa in un momento felice per quello che riguarda l’assieme e il rendimento della squadra. Accusa palesi disarmonie nel gioco dei reparti dovute principalmente al mancato assetto della sua linea di sostegno. L’esperimento di Vojak I non ha tradito l’attesa, mentre Buscaglia a mediano sinistro ha mostrato chiaramente anche quest’oggi che quello è il posto in cui può fare rifulgere in pieno le sue grandi possibilità; ma Vojak ha bisogno di ambientarsi in un ruolo che non gli è consueto e la linea è quindi troppo disarticolata perché il suo rendimento possa essere efficace e continuo. Né la difesa estrema ci è parsa in giornata di grazia, malgrado si sia prodigata con la consueta attività per arginare le veloci e decise folate dei pericolosi avversari. L’attacco, vissuto più che altro per le azioni brillanti di Mihalich, Tansini e Vojak II, ha sciupato parecchie azioni felicemente impostate. L’Alessandria ha lasciato di sé una grande impressione per il cuore gagliardo che anima gli atleti e per lo stile armonioso e redditizio del suo gioco. Saldissima l’estrema difesa, nella quale hanno avuto modo di emergere il portiere Mosele e Lombardo. Ottima la mediana imperniata su Costenaro, un giovanottone di 18 anni che militato nei ranghi della Terza Divisione a Marostica e che ha buoni numeri e farà certamente strada. L’attacco, sfuocato al centro, ha palesato nel duo di destra (Scagliotti e Cattaneo) la sua molla e in Cornara un’ala brillante ed efficace. Ottimo l’arbitraggio di Guarnieri. La palla, battuta da Sallustro, viene presto portata dai grigi in area napoletana. Fino al 10’, le punizioni si susseguono contro grigi e contro azzurri. Al 19’ Sallustro è duramente caricato da Borel quando già aveva varcato l’area di rigore; ma l’arbitro concede la punizione sul limite. La difesa grigia, schierata gomito a gomito, ribatte il tiro che, ripreso da Vojak I, va fuori, alto. La ripresa vede gli azzurri più decisi, ma le occasioni favorevoli di segnare vengono ancora sciupate. All’8’ e al 9’, infatti, Sallustro e Vojak tirano alto. Al 10’ Mihalich alza una palla da rete e Tansini, al 12’, non è da meno del compagno. Al 21’ il Napoli, con Tansini su passaggio di Mihalich, segna il suo goal. Ma il pareggio non tarda e dopo poco, al 27’, con un tiro rasente Cattaneo batte Marietti. Le ultime battute non mutano le sorti, già decise, della partita. («La Gazzetta dello Sport», 19 ottobre 1931) IL PAREGGIO DI NAPOLI Un fascio di energie e di volontà, è stata domenica la squadra grigia a Napoli : undici giuocatori affratellati da una sola fede, da una sola volontà; undici atleti tutti disposti al sacrificio pur di dare alla casacca grigia l’agognata vittoria, undici ragazzi animati da uno spirito combattivo non comune e sorretti da una fede incrollabile. Questa la squadra che è scesa contro il Napoli. E contro un manipolo di atleti cosi generosi, nessuna squadra sarebbe passata. Il Napoli aveva da cancellare il brutto ricordo lasciato dalla sconfitta di Milano e per questo si è gettato nella lotta a corpo perduto. Ha scatenato, nel primo tempo, una offensiva in grande stile, ma ha trovato, nella difesa grigia, un ostacolo insormontabile. Una difesa di. ferro. Mosele, Lombardo e Fenoglio hanno costituito una muraglia che nessun colpo di piccone poteva abbattere. La mediana. composta da Gandini, Costenaro e Borelli, è stata di validissimo aiuto alla difesa ed ha portato un prezioso contributo all’attacco. Il debutto di Costenaro nel difficile ruolo di centro sostegno è stato più che brillante. La linea mediana sembra cosi aver trovato la sua miglior formazione. Contro un sestetto difensivo cosi compatto e granitico, il quintetto d’attacco napoletano si è schiantato. Nella ripresa la squadra grigia ha potuto lanciare con maggior frequenza all’attacco la sua prima linea. Dopo il goal napoletano, venuto di sorpresa. l’Alessandria si è insediata nell’area avversaria, bersagliando letteralmente la rete del Napoli. L’immediato pareggio ha ancora più animato i grigi che con un finale entusiasmante hanno sfiorato più volte la vittoria. In questo quarto d’ora di netta prevalenza, l’Alessandria ha dimostrata quale era la sua volontà di vittoria e quale è la forza di recupero che essa possiede. In questo quarto d'ora di giuoco anche il quintetto attaccante ha messo in bella mostra tutti i suoi grandi pregi. E nessuno dei cinque atleti è mancato alla prova. Anche Marchina è stato all’altezza del campito affidatogli. La prova del quintetto attaccante è stata assai superiore alle precedenti prove contro il Milan e la Roma. Speriamo quindi che tale formazione confermi domani la bella prova di domenica scorsa. (Il Piccolo, 24/10/1931) RISULTATI: Bari-Brescia 1-1 Casale-Lazio 0-1 Genova 1893-Modena 3-0 Milan-Ambrosiana 2-3 Pro Vercelli-Pro Patria 1-0 Roma-Juventus 2-0 Torino-Bologna 1-1 Triestina-Fiorentina 2-1 CLASSIFICA: Bologna 9; Roma 8; Ambrosiana, Casale, Genova 1893, Triestina 7; Juventus, Torino 6; Napoli 5; Brescia, Fiorentina, Pro Patria, Pro Vercelli 4; Alessandria, Lazio, Milan 3; Modena 2; Bari 1. MARCATORI 6 gol: Rossetti (Torino) 5 gol: Vojak O. (Napoli) 4 gol: Esposto (Genova), Fedullo (Bologna), Meazza (Ambrosiana) 3 gol: Borel (Casale), Castellani (Triestina), Costantino (Roma), Ferrari G. (Juventus), Maffioli (Brescia), Orsi (Juventus), Patri (Genova), Reguzzoni (Bologna), Serantoni (Ambrosiana), Vollono (Triestina)