Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1931/1932
Serie A
01-11-1931 - Giornata: 7 - Torino - Corso Marsiglia


Juventus FC - Alessandria US 3 - 0 (0 - 0)
RETI: 65. Ferrari G. [Ju] , 83. Maglio J. [Ju] , 90. Cesarini R. [Ju]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Costenaro Gino, Gandini Giuseppe, Borelli Michele, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Notti (I) Alfredo, Marchina Libero, Cornara Giuseppe All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
JUVENTUS FC: Combi; Rosetta, Ferrero; Varglien (II) Giovanni, Monti, Varglien (I) Mario; Munerati, Cesarini, Vecchina, Ferrari, Maglio. All.: Carcano Carlo.

Arbitro: Barlassina (II) Rinaldo (Novara)
Note
Inizio gara ore 14:30.

Commento
Battuta al termine dell’incontro per tre goals a zero, l’Alessandria ha giocato ieri, di fronte ai campioni d’Italia, una splendida partita. Così bella che ci par doveroso, prima di parlare dei vincitori, rivolgere l’elogio più vivo ai battuti. Se dubbi vi potevano essere sulla forza della rinnovata compagine grigia, se timori si potevano nutrire per il rendimento dei giovani elementi che in numero ragguardevole hanno sostituito gli anziani, dubbi e timori sono stati fugati completamente dal match di ieri, che ha visto la franca prova dei ragazzi di Gandini. Pensate, per raffigurarvi l’andamento dell’incontro, ad un’Alessandria che inizia la partita a tutta andatura, che si impone ai temibili avversari, che li serra nella loro area, che li minaccia con frequenza. La Juventus, di fronte ad un così imprevisto inizio, si difende alla meglio, corre più di una volta pericolo di capitolare, anche perché, nel reparto difensivo, qualche uomo non gioca con l’usata bravura. Fuoco di paglia? No. I grigi fanno sul serio. Si battono da pari a pari con i bianconeri; non pensano a difendersi: la loro meta è la rete avversaria. Mancano un’occasione d’oro, un’altra ancora, una terza… Quando la Juventus lancia al contrattacco i suoi forwards, Mosele, Lombardo, Fenoglio, sventano ogni insidia. La mediana alessandrina, che ha in Borelli un combattente intrepido, in Costenaro un giovane che ha la stoffa del campione ed in Gandini un uomo rotto a tutte le malizie del gioco, ha sovente la meglio su quella bianconera nella quale Monti, preso in velocità è sovente tagliato fuori dallo svolgersi delle rapide azioni grigie. Si giunge al termine del primo tempo a reti inviolate, ma l’Alessandria avrebbe meritato, nei quarantacinque minuti di gioco, un premio alla sua costante offensiva. Ripresa: l’Alessandria, per molti minuti, si batte ancora con la bella baldanza del primo tempo e la Juventus non passa, e Combi ha ancora lavoro. Non è che a metà del tempo che i campioni fanno valere la loro classe superiore. Ferrari segna, Cattaneo manca per un soffio il pareggio e poi, a poco a poco, l’Alessandria cede, fiaccata dallo sforzo immane compiuto in settanta minuti di lotta serratissima, cede poiché le sue speranze di un’affermazione clamorosa sono ormai irrealizzabili. La Juventus passa allora alla riscossa, aumenta il bottino dei punti e finisce «in bellezza». Questa, in sintesi, la storia dell’incontro. Se ne può dedurre che tre goals di scarto sono troppi, dato l’andamento della partita e l’equilibrio che per due terzi del match ha mantenuto la partita apertissima; sono troppi e non debbono trarre in inganno, come già abbiamo avvertito, circa il valore della compagine alessandrina. Per noi che l’abbiamo ammirata durante tutta la partita, per il pubblico che è rimasto sorpreso della prova inattesa fornita dai grigi, l’Alessandria edizione 1931 è assai più forte di quella che disputò, senza infamia e senza lode, gli ultimi campionati. La squadra, così fresca, così battagliera, così ricca di cuore, impostata tecnicamente bene e capace di praticare un gioco velocissimo ed insidioso, è destinata a far parlare molto di sé. La provincia piemontese riserba, di tanto in tanto, di queste gradite sorprese. Guardate la Pro Vercelli: ogni anno, quella fucina di campioni che è la squadra bianca pone in piena luce qualche giovane degno di nota; guardate il Casale, che stupisce tutti tanto è gagliardo il suo giuoco e rimarchevole la classe di più d’uno dei suoi atleti. L’Alessandria non è da meno dei bianchi e dei neri a stella. Non vi sono «assi» nell’undici, se si eccettuano Gandini e Cattaneo, i superstiti della «vecchia guardia», ma quanto piacciono tutti i ragazzi della nuova leva. Quanto brio nel gioco di tutti, quanta volontà! Dopo la prova di ieri non ci si stupisce più che a Napoli gli azzurri siano stati costretti alla divisione dei punti, che la Roma abbia dovuto sfoggiare il suo gioco migliore per vincere, che il Genova non sia andato oltre il match nullo. Altri squadroni troveranno sul loro cammino la squadra grigia e batterla non sarà impresa facile per nessuno. Ieri la Juventus ha dovuto faticare come non mai per vincere. Forse neppure la partita con i rossoblù fu tanto dura, ché in quel match i campioni furono quasi costantemente all’offensiva ed ebbero il match sotto il loro controllo per settanta minuti di gioco. Ieri, invece, l’avversario era «vivo», indomabile, con intenzioni… punto pacifiche. Evidentemente, la Juventus non si aspettava una lotta così decisa, e per questo forse non figurò come era lecito attendersi. Tutta la squadra ebbe anzi, nel primo tempo, squilibri evidenti. Incominciò la difesa… a far tremare i supporters, con qualche incertezza che, per poco, non permise agli alessandrini di portarsi in vantaggio; poi si vide che Monti, a differenza di domenica scorsa, aveva difficoltà ad ingranare il suo giuoco secondo la velocità necessaria per fronteggiare gli avversari. Infine, si notarono fra gli attaccanti, che pure condussero azioni in perfetto stile, attimi di esitazione che permisero costantemente ai difensori avversari di intervenire con decisione a rompere ogni offensiva. Non fu che alla distanza che la squadra campione ritrovò se stessa: allora, i forwards grigi trovarono sbarrata la via alla porta di Combi; Monti prese a soverchiare il suo giovane avversario e l’attacco bianconero batté Mosele con un goal di Ferrari prima, con uno stupendo di Maglio poi e infine Cesarini dette ai grigi il terzo dispiacere. Meno male quindi che, dopo aver iniziato in modo tutt’altro che buono, la Juventus abbia terminato bene. Del resto, è chiaro che il team è suscettibile di miglioramenti; non bisogna dimenticare che sono tuttora assenti Caligaris ed Orsi, elementi indubbiamente preziosi per la compagine, che Monti non è ancora perfettamente a punto, anche se dall’inizio della stagione i suoi progressi sono stati enormi, che Cesarini è lontano dal suo grado di forma migliore, che Maglio ha ancora da legare il suo gioco a quello dei compagni che gli stanno ai lati. Orbene, se pure in tali condizioni di incompletezza di ranghi e di insufficienza di forma la squadra campione è in grado di resistere alle offensive più serrate per imporsi poi con un punteggio assai netto, non ci è che da essere fiduciosi circa quanto la squadra potrà fare in un prossimo avvenire. Se per il momento la Juventus non è ancora la squadra irresistibile della scorsa stagione, non tarderà ad esserlo, ed allora i campioni porteranno ai leaders attuali, il cui vantaggio non è così netto da apparire incolmabile, quell’attacco che li dovrà riportare al comando della classifica. Il duello fra Juventus e Bologna si profila sin da ora in tutta la sua bellezza ed in tutto il suo interesse. La partita di ieri è piaciuta alla folla assai più che se l’Alessandria si fosse inginocchiata presto e la Juventus avesse preso a maramaldeggiare. Dal punto di vista dello spettacolo, l’incontro fu dei più belli, dei più attraenti e dei più emotivi. I due tempi vennero giocati, per merito precipuo degli ospiti, a velocità impressionante. La velocita fu l’arma adoprata dai grigi per fronteggiare i bianconeri e fu arma efficace. È squadra che non ama i ricami quella alessandrina, ma che mira decisa allo scopo ed è peccato che gli attaccanti sciupino con tanta facilità il bel lavoro di tutto l’undici. Il gioco fu corretto sempre, anche se non mancarono, di tratto in tratto, rudezze dall’una e dall’altra parte. Vogliamo dire che non si ebbero cattiverie, e ciò è quanto conta. L’arbitro Barlassina chiama in campo le squadre. Esse si dispongono nelle seguenti formazioni […]. L’inizio velocissimo vede all’attacco la Juventus, e Mosele para subito due tiri ben indirizzati di Ferrari. L’Alessandria non tarda però a farsi viva ed un cross di Cornara passa raso terra avanti alla porta di Combi, senza che un attaccante grigio riesca a trar partito della favorevole occasione. La minaccia è appena sventata che Combi si trova nuovamente a diretto contatto degli avversari. L’azione nasce ancora da un’avanzata di Cornara; Marchina sferra il tiro, ma la palla colpisce il montante sinistro e torna in area. Si accende una mischia avanti al guardiano juventino, ma la porta non viene violata perché, nella precipitazione, più di un grigio manca il tiro preciso che risolva la intricata situazione. All’11’ Scagliotti smista a Cattaneo che, libero e solo, manda alto di parecchio. Siamo in un momento di piena offensiva dei grigi, tanto che Combi deve mettere in corner, di pugno, un pericoloso tiro effettuato da lontano da Borelli. Juventus risponde ottenendo un corner grazie ad una discesa di Ferrari sventata in extremis da Lombardo, mentre il bianconero stava per calciare in goal. Se Combi ha visto da vicino il pericolo di essere battuto, Mosele, a sua volta, è seriamente minacciato al 21’ allorché Maglio, in piena corsa, spara un bolide che finisce lateralmente contro la rete e che dà al pubblico la precisa impressione del goal. Il grido di giubilo si smorza non appena la folla si accorge dell’errore. Spostamento improvviso: Rosetta manca netta la palla e Cornara fila solo verso Combi. La distanza che separa il portiere dall’attaccante si riduce rapidamente, ma quando pare che il bersaglio non possa più essere fallito, Cornara calcia alto. Al 31’ registriamo una discesa di Cattaneo sventata in corner da Ferrero. Il calcio d’angolo si ripete poco dopo ad opera di Varglien II per impedire all’ala sinistra dei grigi di serrarsi verso il goal. Al 36’ un tiro di Cattaneo è parato, e poi la Juventus termina il tempo all’attacco, costringendo l’Alessandria a subire tre corners pressoché consecutivi. Alla ripresa, la Juventus sposta Vecchina all’ala sinistra e Maglio al centro cercando di rendere più penetrativo l’attacco. Mosele e Combi sono chiamati al lavoro rispettivamente da Munerati e Cattaneo: se la sbrigano egregiamente. Gioco alterno per un quarto d’ora, e quindi la Juventus segna il suo primo goal che determina la resa dei grigi. L’azione è intessuta da Maglio, Munerati e Ferrari, stretti sotto la rete alessandrina, a contatto dei difensori. È Ferrari che mette in rete imparabilmente dopo che già il tiro di Maglio aveva mandato la palla sin sulla linea bianca della porta. Il punto è salutato dalla folla con alti clamori. Può pareggiare l’Alessandria? Si giurerebbe di sì alla mezz’ora, allorché Cattaneo, in netta posizione di fuori gioco – che l’arbitro non ha rilevata – si trova di fronte a Combi in condizioni ideali per segnare. Il goal è… pressoché impossibile da mancare, ma Cattaneo fallisce il tiro e la palla giunge lenta al portiere, che non ha difficoltà a parare. Da questo momento, la Juventus ha in pugno la vittoria, saldamente. Due corners contro l’Alessandria e un goal di Munerati annullato dall’arbitro per precedente fallo ai danni di Mosele sono indice chiaro della superiorità di attacchi del bianconeri. Al 38’ la Juventus beneficia di una punizione che Mosele di pugno mette in corner. Tira Vecchina e Maglio, con un balzo veramente prodigioso, tocca di testa e ottiene il secondo punto. Goal bellissimo. L’Alessandria, in queste ultime battute dell’incontro, bada solo più a difendersi e la Juventus domina. Monti comanda da gran signore il servizio di rifornimento agli attaccanti che tutti e tre i mediani compiono ora con assoluta precisione. Un colpo di testa di Cesarini è respinto dalla traversa, ma un tiro dello stesso giocatore, un minuto avanti lo scoccare del tempo, finisce in rete. Mosele è battuto per la terza volta per essersi lanciato in tuffo in ritardo. Il fischio finale tronca la serie delle offensive bianconere. (Luigi Cavallero, «La Stampa», 2 novembre 1931) L’Alessandria ha ceduto a denti stretti alla più autoritaria rivale, riuscendo peraltro a minacciare ripetutamente la porta di Combi. Di non aver subito goal in questi periodi la Juventus deve ringrazia, oltre che la scarsa precisione dl tiro in porta degli avanti grigi, anche la sua buona stella che, in più di una occasione, l’ha assistita. Gli alessandrini hanno giocato un primo tempo e buona parte del secondo con una andatura indiavolata, facendo quasi sempre ballare la mediana bianconera che non sapeva come ostacolare questo tambureggiare di azioni. L’aver tenuto testa a questo fuoco di fila con una difesa energica e brillante e con buoni, decisi contrattacchi che distoglievano gli alessandrini dalle loro mire e ne calmavano le velleità è stato sufficiente alla Juventus per vincere la partita in maniera nettissima negli ultimi 25 minuti di gioco. Soltanto da questo momento si può dire che gli zebroni hanno saputo ritrovare se stessi. I grigi, gettate all’esaurimento tutte le loro migliori energie nella prima parte dell’incontro, hanno naturalmente risentito dell’improba fatica e sono stati battuti, pur senza capitolare. Una partita, insomma, tutta fiamme, densa di azioni veloci e travolgenti che portavano alternativamente la palla nelle immediate vicinanze delle porte, sì che le opposte difese hanno avuto largamente campo di lavorare e di emergere. Così Lombardo e Fenoglio come Rosetta e Ferrero, unitamente ai due portieri, si sono fatti ammirare per il lavoro continuo e proficuo. Della due mediane, la migliore è stata quella dell’Alessandria, sempre pronta sulla palla e continua nel rendimento; il più attivo del reparto è stato il giovane Costenaro. Gandini, a laterale, si è preoccupato di tenere a freno l’ex consocio Ferrari che, per altro, è stati apatico, indeciso e non sempre preciso; anche Borelli ha bene coadiuvato i compagni. La prima linea ha bene combinato; nessun indugio sul pallone, perché al palleggio gli attaccanti grigi hanno ricorso soltanto nei casi di necessità. Uno dei più attivi è apparso Cattaneo, spesso pericolosissimo per l’incolumità della rete juventina. Notti ha vene distribuito il gioco ed è stato anche felice in qualche spunto personale. Vivacissimi ma mancanti di precisione gli altri. Il centrosostegno bianconero Monti non ha avuto un primo tempo troppo felice. Si è però assai bene ripreso nella seconda parte della partita e ha anche avuto dei momenti bellissimi che hanno dato lo spunto ad azioni d’attacco a fondo. Gli avanti torinesi hanno peccato di lentezza e di decisione e questi difetti hanno maggiormente assunto rilievo al confronto della velocità e della scapigliatezza avversaria. Munerati è stato tra i più redditizi. Il reparto d’attacco ha marciato meglio allorché, nella ripresa, si è proceduto allo spostamento tra Maglio e Vecchina; il primo passava a centroavanti lasciato l’inusitato posto di ala sinistra, dove lo sostituiva il contuso Orsi, al compagno. Decisione molto opportuna, dato lo scarso rendimento che Maglio aveva dato nei primi 45 minuti nel posto da lui mai occupato. L’inizio era tutto a vantaggio dei grigi, che attaccavano con un ritmo di grigi che attaccavano con un ritmo di gioco indiavolato. Il primo portiere ad essere impegnato era però Mosele, che doveva bloccare un forte tiro di Maglio. Al 9’ l’Alessandria perdeva una occasione magnifica di segnare: su un tiro secco, la palla sfuggiva a Combi, Marchina riprendeva e tirava da vicino verso la porta indifesa, la palla batteva alla base del paletto e rientrava in gioco, Cornara interveniva ma sbagliava inopinatamente anche lui. I pericoli per la rete bianconera non erano però terminati; Marchina tirava ancora da lontano e Combi era costretto a respingere in corner. Con tre corners contro Juventus e due contro Alessandria e nuove belle parate dei due portieri, aveva termine il primo tempo. Nella ripresa, la squadra torinese operava l’accennato spostamento in prima linea; subito, la Juventus dava l’impressione di aver acquistato in autorevolezza; i due terzini grigi e Mosele dovevano spesso intervenire, ma anche Combi doveva bloccare un forte tiro di Cattaneo in una delle solite folate di contrattacco alessandrino. Così sino al 20’, quando i bianconeri inscenavano una stretta azione sulla destra; la palla di Maglio andava a Munerati, che si destreggiava abilmente e mandava a Ferrari, che sospingeva in rete. Dopo pochi minuti, una fuga di Vecchia per poco non aumentava il vantaggio juventino; il tiro sfiorava la sbarra. Al 30’ Cattaneo, partito in posizione di fuori gioco, si avvicinava a Combi e sparava da pochi passi; il portiere juventino, con un magnifico tuffo, salvava in corner. Al 32’ e 35’ Alessandria era in corner a sua volta. Un minuto dopo, Munerati veniva atterrato in area di rigore e poco lontano Borelli commetteva un fallo contro Cesarini; l’arbitro commetteva un fallo contro Cesarini; l’arbitro accordava la punizione, che veniva battuta con forza da Varglien II, tanto che Mosele si vedeva costretto a deviare in corner. Il calcio d’angolo veniva battuto da Vecchina; la palla volava sopra un gruppo compatto di teste e Maglio, con un balzo felino, riusciva a raggiungerla e a rovesciarla in rete. La partita era virtualmente finita; gli alessandrini risentivano della fatica e quasi allo spirare dei 45 minuti Monti, con una brillante azione, dava il pallone a Maglio. Questi passava a Cesarini, che scartava abilmente un paio di avversari e sferrava un tiro potentissimo che Mosele non riusciva a bloccare. (Umberto Maggioli, «La Gazzetta dello Sport», 2 novembre 1931) Un tre a zero dovrebbe essere eloquente più di qualsiasi discorso, e in realtà lo è. La Juventus ha vinto in maniera netta; ma l’Alessandria, fino alla fine, non ha dato segni di rassegnazione alla sconfitta e, fino all’ultimo, ha tentato, ma invano, di battere Combi. Se non possiamo negare che la Juventus meritava di vincere, non possiamo neppure tacere che i grigi l’hanno pagata cara, anche troppo salata, questa loro sconfitta. Comunque, goals più goals meno, poco conta. E la Juventus, durante i primi 45’, se l’è vista non precisamente tanto allegra. Pensate che tra le altre fortune occorse ai bianconeri c’è stato anche un tiro a porta vuota di Cornara, un tiro che nove persone su dieci davano in rete: invece, è andato a cercare le nubi. Complici di tale affermazione alessandrina sono stati: Maglio che all’ala sinistra ha fatto ben poco, Vecchina che al centro ha fatto meno che meno, Monti in seconda linea che, davanti a quei diavoli di grigi, mobilissimi, ballava e non concludeva. L’Alessandria, non essendo riuscita a passare in questo frattempo, ha perduta la partita. Nella ripresa, infatti, Carcano correva ai ripari e, tra i due mali, sceglieva il minore. Tra la situazione del primo [riga mancante] non concludevano, e quell’altra in virtù della quale, mettendo maglio al centro, c’era speranza di vedere almeno questo far qualcosa più che il padovano, Carcano si affidò alla seconda soluzione. E fu… la vera quadratura del circolo. Vecchina continuò a far poco e Maglio, invece, prese a far bene. I grigi avvertirono subito che la situazione peggiorava. Ma come abbiamo avvertito, da combattenti che, rifuggendo dai calcoli di convenienza, preferiscono il rischio della battaglia, continuarono nel loro giuoco, accentuando magari il giuoco duro che, se non ha prodotto grandi guai, ha costretto tuttavia l’arbitro a neutralizzare due volte il giuoco per incidenti e relative medicazioni. Ed allora, eccoci alle dolenti note: Mosele se l’è già cavata tre o quattro volte con molta bravura, ma altresì con molto impegno. Durerà fino alla fine? Siamo al 19’: protagonista dell’azione è Munerati che, dalla destra, spara in porta. Mosele si butta in tuffo e para, ma la palla non si allontana di molto dalla sua area. Mischia e tentativi disperati dei grigi di allontanare il pericolo. I bianconeri sono in sei o sette davanti alla porta. Basta Ferrari per mandare la palla in rete. I grigi reagiscono ed una loro discesa riesce a tagliar fuori Rosetta e Ferrero. La palla viene da Cornara spedita a Cattaneo; questi è a una decina di metri da Combi, riceve la palla e spara; Combi si getta prontamente e sventa l’insidia. La Juventus parte al contrattacco. Ora anche Monti si ritrova, e la squadra marcia con maggiore affiatamento. L’Alessandria è in corner, al 31’ ed al 34’. Su questo tiro, la palla va in rete, ma Barlassina aveva già fischiato il fallo ed il goal è annullato. Tre minuti dopo, altro corner contro i grigi: Maglio, questa volta, infila la rete regolarmente. E due. Ancora la battaglia è vivace, particolarmente per opera dei grigi, ma le energie consumate nella mischia durante i primi quarantacinque minuti si accusano: c’è qua e là qualche uomo che ripiega. Ma non così la Juventus, dove, in prima fila, soprattutto Maglio fa mirabilia. Giuoca bene anche Ferrero, e meglio di prima Munerati. Ultimo minuto: terzo goal per opera di Cesarini che, avuta la palla, tirata alla perfezione da Maglio, può inserirsi tra i due terzini grigi, sparare in rete e segnare. Dopo qualche secondo, Barlassina, che ha diretto assai bene l’incontro, fischia la fine. («Il Littoriale», 2 novembre 1931) LA BELLA PROVA DEI GRIGI A TORINO L'Alessandria è scesa a Torino, contro i campioni d’Italia, con la speranza di sostenere una bella partita senza però illudersi di poter tornare imbattuta. La sicurezza nella sconfitta ha forse giuocato un brutto tiro ai grigi perché questi, con maggior fiducia nelle proprie forze e con maggior autorità di giuoco, avrebbero potuto strappare un pareggio e forse anche una vittoria. E’ questo un difetto al quale le squadre giovani non sanno sottrarsi. E l’Alessandria. pur essendo fra le più anziane delle diciotto squadre, è pur sempre una squadra giovane, perché formata in maggior parte di giovani. Comunque la sconfitta di Torino non ci rattrista e non ci demoralizza. Anzi ci inorgoglisce e ci fa sperare bene per l'avvenire della nostra bella squadra che domenica, contro i campioni d’Italia, ha svolto un giuoco di fattura pregevole. Particolarmente nel primo tempo i grigi si sono imposti all’ammirazione dei tecnici e del pubblico torinese che è stato affascinato dalla bellezza del loro giuoco. In questo primo tempo di netto predominio, l’Alessandria avrebbe potuto segnare comodamente almeno due goals. Il fatto di non aver raggiunto tale successo è indice di insufficienza della linea attaccante nell’azione finale, o di nera sfortuna che ha perseguitato la squadra? L'uno e l’altro coefficiente hanno contribuito a tale debolezza. Se avesse potuto segnare quel goal, che pareva inevitabile, per merito di Marchina, che a porta vuota ha mandato la palla contro un paletto, l’Alessandria avrebbe forse, con la prospettiva di una insperata vittoria, trovato lo spirito, l’animo e la forza di ripetere il successo. Ed anche nel secondo tempo, dopo il primo goal juventino, se avesse avuto minor sfortuna ed il tiro di Cattaneo non fosse stato abilmente parato da Combi, l’Alessandria non avrebbe sicuramente perduto. Ad ogni modo, pur tenendo calcolo della scarsa sufficienza, nel concludere le azioni, del quintetto attaccante, la squadra grigia è piaciuta. E’ piaciuta soprattutto nel sestetto difensivo, che, di partita in partita, diventa sempre più granitico. Anche Costenaro alla prova del fuoco contro un quintetto di valore, ha brillantemente superato l’esame. Costenaro è un centro sostegno che fra qualche domenica, quando cioè avrà acquistato più scurezza di sè e più autorità, fra i compagni di giuoco, farà parlare molto del suo valore. (Il Piccolo, 07/11/1931) RISULTATI: Bari-Pro Patria 2-1 Brescia-Torino 1-2 Fiorentina-Lazio 2-0 Genova-Casale 3-1 Juventus-Alessandria 3-0 Milan-Napoli 3-1 Modena-Ambrosiana 3-1 Roma-Bologna 1-1 Triestina-Pro Vercelli 1-1 CLASSIFICA: Bologna p.12; Juventus, Roma 10; Genova, Ambrosiana, Triestina, Casale 9; Torino, Fiorentina 8; Napoli 7; Alessandria, pro Patria, Pro Vercelli, Milan, Modena 5; Brescia 4; Bari, Lazio 3 MARCATORI 7 gol: Meazza (Ambrosiana), Rossetti (Torino) 5 gol: Vojak O. (Napoli) 4 gol: Borel (Casale), Esposto (Genova), Fedullo (Bologna), Ferrari G. (Juventus), Patri (Genova), Petrone (Fiorentina), Schiavio (Bologna) 3 gol: Carnevali (Modena), Castellani (Triestina), Chini (Roma), Costantino (Roma), Ferrero L. (Ambrosiana), Maffioli (Brescia), Mazzoni (Genova), Mihalic (Napoli), Notti (Alessandria), Orsi (Juventus), Prendato (Fiorentina), Reguzzoni (Bologna), Serantoni (Ambrosiana), Tansini (Napoli), Vollono (Triestina)