Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1931/1932
Serie A
29-11-1931 - Giornata: 10 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Lazio SS 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 35. Marchina L.[A], 78. Marchina L.[A] 28. De Maria A. [La]

Alessandria US Mosele Vittorio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Gandini Giuseppe, Costenaro Gino, Borelli Michele, Avalle Edoardo, Notti (I) Alfredo, Cornara Giuseppe, Marchina Libero, Perazzo Osvaldo All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
LAZIO SS: Sclavi; Mattei (II) Augusto, Del Debbio; «Pepe» Rizzetti, Serafini, Fantoni (II) Octavio; «Filò» Guarisi, Fantoni (I) João, «Ratto» Castelli, Malatesta, De Maria. All.: Barbuy Amílcar.

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)
Note
Infortunato: 30’ Costenaro [A, spostato all’ala destra nel primo tempo]. La formazione dell’Alessandria riportata è quella della «Gazzetta dello Sport»; secondo «Il Littoriale», l’Alessandria schierò in mediana Avalle, Gandini e Notti I, e in attacco Borelli, Cattaneo, Cornara, Marchina e Perazzo. Inizio gara ore 14:30.

Commento
La squadra locale ancora una volta è stata costretta a rimontare il goal iniziale segnato dalla squadra avversaria e ha saputo chiudere l’incontro con un serrate imperioso. Partita combattuta velocemente e che ha visto gli ospiti condurre la prima mezz’ora di gioco con azioni insidiose manovrate con ottimi palleggi dagli attaccanti azzurri; ma la difesa alessandrina ha avuto buon giuoco di sbarramento, poiché gli avanti avversari hanno difettato di forza di penetrazione nell’area di rigore. La squadra alessandrina, in isvantaggio fino dai primi minuti di gioco a causa di una dolorosa distorsione toccata al centrosostegno Costenaro, spostò, dopo il goal dei laziali, il giocatore contuso all’ala destra, sostituendolo con Gandini e indietreggiando Avalle a mediano laterale. In questa formazione, i grigi si dimostrarono subito più saldi in difesa e più minacciosi all’attacco. La baldanza degli azzurri, spronati dal successo, si placò lentamente e, sette minuti dopo, le squadre erano nuovamente alla pari. Degli avversari emersero Fantoni II, De Maria, Serafini e Mattei. Della squadra locale, si distinsero la mediana, condotta assai bene da Gandini e con Borelli e Avalle in piena forma. All’attacco, Cornara, marcato scrupolosamente dagli avversari, non ha potuto effettuare tiri in rete, ma in compenso ha messo magistralmente sul piede di Marchina i due palloni che dovevano violare da pochi passi la rete di Sclavi. Il gioco si inizia velocemente. Registriamo il primo corner contro gli azzurri in seguito ad un’incursione di Cornara e due minuti dopo la stessa punizione è tirata contro l’Alessandria. Entrate di forza di Borelli e di Del Debbio. Al 12’ l’Alessandria si salva ancora in corner, poi rovescia la minaccia sotto la rete avversaria. Due calci d’angolo consecutivi contro gli azzurri non danno risultato. Il gioco è sempre rapido ed impegna le estreme difese: vediamo Costenaro soffiare la palla dal piede di [Ratto] a pochi passi dalla rete di Mosele. Un tiro di Guarisi è parato dal portiere alessandrino in corner (25’). Tre minuti dopo, ancora su corner, De Maria di testa gira all’indietro; la palla picchia a terra contro il palo e rotola in rete. Spronati dal successo, gli ospiti riportano la minaccia in campo alessandrino, ma Lombardo sventa di bravura l’insidia. I grigi rimaneggiano la squadra e la controffensiva si accentua progressivamente. Al 35’ Notti colloca la palla sul fronte di Cornara il quale passa di precisione a Marchina: il pareggio è ristabilito. Prima dello scadere del tempo, la Lazio si salva due volte in corner e Del Debbio commette un fallo di mano nell’area di rigore che l’arbitro Lenti non punisce, ritenendolo involontario. La ripresa si svolge tutta in favore dell’Alessandria. La Lazio si presenta in campo senza Fantoni II, contuso al capo. Al 5’ i laziali si salvano in corner. Due minuti dopo, Fantoni rientra e riprende il suo posto, conducendo una vigorosa ripresa. Al 17’ e al 18’ due calci d’angolo contro gli ospiti determinano paurose mischie sotto la rete dell’ottimo Sclavi. Al 21’ Cornara colpisce la traversa e un successivo tiro di Marchina segue la stessa sorte. La squadra azzurra, tutta ripiegata in difesa, lotta disperatamente. Quattro corners consecutivi a favore dei grigi non hanno effetto. Il pubblico incita i beniamini e attende il goal della vittoria. Infatti, al 33’, Cornara, premuto da Mattei, riesce a passare la palla a Marchina, che realizza tra gli applausi del pubblico. Altri tiri di Perazzo e Borelli impegnano Sclavi. L’arbitro Lenti ha condotto con autorità la partita. Due falli di mano dei difensori azzurri nell’area di rigore sono passati impuniti e il secondo goal dell’Alessandria è apparso a molti segnato dalla posizione di fuori gioco. Prima dell’inizio della partita, davanti alle tribune, il comm. Ronza, vicepresidente dell’Alessandria, ha rivolto all’on. Rocca parole di ringraziamento a nome degli sportivi alessandrini per l’attività preziosa svolta in seno al sodalizio grigio in qualità di presidente da quattro anni. L’on. Rocca, resosi dimissionario in seguito al suo trasferimento a Napoli, si è dimostrato commosso per l’affetto ricevuto dalla grande famiglia sportiva alessandrina e ha proceduto alla consegna di due grandi medagli ai giocatori Avalle e Cattaneo, donate dalla FIGC per la loro partecipazione alle squadre nazionali. L’applaudita dimostrazione di schietto cameratismo venne chiusa con brevi e felici parole pronunciate dal generale Vaccaro, dirigente della Lazio. («La Gazzetta dello Sport», 30 novembre 1931) Dopo una serie di insuccessi registrati dai concittadini in casa e fuori, la compagine alessandrina, pur non marciando con quella disciplina e scioltezza di un tempo, è riuscita ad imporre il suo giuoco agli avversari, che hanno sfoggiato doti e pregi ammirevoli per contenere l’irruenza degli attacchi sviluppati, specialmente nella ripresa, con ritmo crescente sotto la rete di Scalvi. Ardito e sicuro è stato, in questa contingenza, il comportamento degli azzurri romani i quali, anche nelle più disperate situazioni, sono riusciti a frenare l’ardore combattivo dei grigi giungendo alla fine con uno scarto di punti assai limitato in relazione all’ottima e serrata qualità di azioni offensive, sferrate specialmente negli ultimi quarantacinque minuti di giuoco. Ma anche nella competizione di oggi la Lazio ha palesato le deficienze che l’hanno relegata nelle ultime posizioni della classifica, pressappoco come l’Alessandria, che si dibatte tuttora nella sconcertante incertezza del quintetto attaccante nel momento risolutivo. Non bisogna dimenticare però che, sinora, la linea d’attacco laziale non ha avuto tempo d’affiatarsi. Forti in difesa, gli azzurri sono mancati nell’area di rigore avversaria. Dopo una serie di passaggi e di spostamenti abilissimi che sovente lasciavano in asso i grigi, giunti al punto di definizione del lavoro preparatorio, i laziali, malgrado l’abilità messa a metà campo, avevano le idee ingarbugliate, ed insufficiente risultava il tiro in rete per battere un guardiano della forza di Mosele. L’unico punto ottenuto dagli ospiti è stato conquistato su calcio d’angolo, da cui è seguita una intricata mischia a conclusione della quale De Maria, di testa, segnava alto, precedendo il portiere. Gli altri tiri effettuati dagli attaccanti guidati da Castelli, che sono stati assai pochi, nel complesso non hanno rivelato alcun carattere di pericolosità seria. Su questa linea, sia pure di qualche livello superiore, si è comportato l’attacco grigio. Battagliero, costante, instancabile, sebbene meno ordinato e preciso, è anch’esso apparso un poco sterile nelle risultanze finali. Si pensi che la ripresa si è giuocata quasi costantemente sotto la rete di Sclavi, bersagliato da numerosi calci d’angolo, calci di punizione e da tiri scoccati da ogni parte con una rapidità da stroncare il più tenace difensore, e soltanto alla fine della disputa i grigi hanno potuto cogliere l’agognato successo, dopo alcuni vani tentativi. Nel complesso, adunque, le due squadre si sono equivalse come rendimento generale. Sclavi è stato il classico portiere che ha provato ancora egregiamente la sua superba classe. Terzini e mediani hanno contribuito al lavoro di difesa e di offesa con saltuario esito. L’attacco, buono a metà campo, è apparso sfocato ed impreciso al momento propizio. Nel campo opposto, Mosele, sebben molto meno impegnato del suo diretto avversario, ha avuto alcuni rimandi spettacolosi. Buona la difesa e la mediana, dove Gandini ha emerso su tutti con le sue falcate inesorabili che hanno sbarazzato il campo da varie insidie e mantenuto i suoi compagni all’attacco. Prima dell’incontro, l’on. Rocca, che a giorni dovrà raggiungere la nuova sede di Napoli, si è congedato con animo profondamente commosso dai suoi grigi ed ha offerto a Cattaneo e ad Avalle le medaglie che la Federazione calcistica ha loro donato per la valida partecipazione in squadra nazionale. Hanno risposto con pari affettuosità il comm. Giovanni Ronza, vicepresidente dell’Alessandria, ed il generale Vaccaro della Lazio. Quindi, l’arbitro Lenti di Genova ha lanciato le squadre, che subito hanno sfoggiato una marcata aggressività. Al 5’ una bella azione di Cornara è salvata in corner. Al 7’ è Castelli che mette a repentaglio la rete grigia: è Lombardi che devia la palla in corner. Altri attacchi di Castelli e passaggio a De Maria, ma Fenoglio soffia in tempo il pallone. All’11’, altro calcio di angolo contro l’Alessandria. Poi è la volta della Lazio, che deve difendersi da due successivi calci di angolo. Dopo una parata difficoltosa di Mosele, al 26’ Borelli salva precipitosamente in corner e, nel susseguente calcio di angolo, De Maria segna l’unico punto per la sua squadra. Sei minuti dopo, però, Cornara serve magistralmente Marchina, che ha evitato Sclavi uscito dai pali per fermare il pallone e segna a porta vuota il pareggio. Serrata azione sotto la rete romana senza esito. Nella ripresa, la Lazio è tutta raggomitolata in difesa. I grigi hanno il comando delle azioni e lo mantengono quasi costantemente. Tiri di Cornara, Marchina, Perazzo, Gandini si rinnovano ripetutamente. La difesa azzurra argina rabbiosamente tutte queste folate, che sembrano debbano prevalere da un momento all’altro tenendo in sospeso in una alternativa sconcertante. Si lotta con accanimento e decisione impressionante. Al 33’, finalmente, le azioni si concludono con il sospirato goal della vittoria. L’azione parte da Cornara, che invia il pallone a Perazzo lanciato in piena velocità, ed interviene Marchina, che si incunea fra i terzini; Sclavi intuisce il pericolo imminente ed esce di porta per ostacolare gli attaccanti grigi, ma il calcio è già scoccato ed il pallone si insacca in rete. I laziali hanno ancora sprazzi di reazione ed il pallone perviene fino a Mosele, senza però eccessive preoccupazioni. Si giunge così alla fine senza che siano segnati altri punti. («Il Littoriale», 30 novembre 1931) LA BATTAGLIA PROVINCIALE DI CASALE I grigi attendono fiduciosi i nerostellati Dopo tante delusioni è finalmente sopraggiunta una duplice soddisfazione per il pubblico alessandrino: la vittoria dei grigi e la indovinata formazione della squadra che finalmente è apparsa nella sua migliore formazione. Al pubblico grigio è sembrato domenica di aver ritrovata la bella squadra che un tempo gli procurava le più grandi soddisfazioni, che sapeva imporre il suo gioco ai più grandi avversari e che durante ogni partita trovava il suo quarto d’ora di vena per sconvolgere qualunque agguerrita difesa. E’ stata questa solo una illusione del pubblico od è una realtà? Il segreto è facilmente spiegato se si giudica il «giuoco svolto dalla linea mediana. Infatti nella prima mezz’ora di giuoco la squadra con la mediana Gandini, Costenaro e Borelli, sembrava sfasciata ed ha corso più volte il percolo di vedersi battuta. Nel restante della partita, con la mediana Avalle, Gandini e Borelli, la squadra è sembrata conte rinnovata ed ha marciato con una scioltezza ed una tecnica ammirevoli. Se si considera poi, che, per la contusione riportata da Costenaro, ha giuocato virtualmente con dieci uomini per circa un’ora, bisogna dedurre che la squadra grigia ha compiuto un miracolo nel superare il goal iniziale segnato dagli azzurri della Lazio e nell’ottenere la vittoria. («Il Piccolo», 05 dicembre 1931) RISULTATI: Ambrosiana-Fiorentina 1-1 Bari-Milan 2-5 Brescia-Triestina 2-1 Genova 1893-Torino 2-2 Juventus-Pro Vercelli 4-1 Modena-Bologna 0-0 Pro Patria-Casale 3-1 Roma-Napoli 1-0 CLASSIFICA: Bologna 17; Juventus 16; Fiorentina, Torino 13; Ambrosiana, Roma 12; Casale, Genova 1893, Milan 11; Napoli, Pro Vercelli, Triestina 9; Pro Patria 8; Alessandria, Brescia 7; Lazio, Modena 6; Bari 3. MARCATORI 8 gol: Meazza (Ambrosiana), Rossetti (Torino) 7 gol: Petrone (Fiorentina), Piola (Pro Vercelli) 6 gol: Borel (Casale), Libonatti (Torino), Magnozzi (Milan) 5 gol: Arcari (Milan), Fedullo (Bologna), Ferrari G. (Juventus), Mazzoni (Genova), Mihalic (Napoli), Pastore (Milan), Schiavio (Bologna), Vojak O. (Napoli)