Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1931/1932
Serie A
26-05-1932 - Giornata: 31 - Firenze - Giovanni Berta


Fiorentina ACF - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 66. Scagliotti C.[A]

Alessandria US Mosele Vittorio, Fenoglio Giuseppe, Borelli Michele, Avalle Edoardo, Costenaro Gino, Barale Oreste, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Notti (I) Alfredo, Marchina Libero, Cornara Giuseppe All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
FIORENTINA ACF: Ballanti; Gazzari, Magli (I) Renzo; Pizziolo (I) Mario, Bigogno, Pitto; Bonesini, Busini (III) Antonio, Baldinotti, Galluzzi, Rivolo. All.: Felsner Hermann.

Arbitro: Biancone Umberto (Roma)
Note
Inizio gara ore 16:00.

Commento
La Fiorentina ha oggi perduto la più stregata delle partite. Dopo aver chiuso zero a zero il primo tempo giuocato in favore di vento, essa ha assunto in pieno, nella ripresa, il comando della partita, insistendo per lunghissimi periodi davanti alla rete di Mosele; ma, in parte per la sfortuna e in parte per le bravure del portiere alessandrino, non riusciva a pervenire al successo. Proprio quando il goal sembrava inevitabile, un improvviso capovolgimento del giuoco portava i grigi a contatto con la difesa viola. La Fiorentina era costretta in corner e, sulla punizione, Scagliotti riprendeva di testa e metteva in rete imparabilmente. Segnato il punto, l’Alessandria si rintanava tutta davanti al suo goal, decisa a difendere a denti stretti e con ogni mezzo l’insperato successo. Ancora venti minuti di assalti viola, confusi e frenetici e venti volte essi sono stati sul punto di riguadagnare la partita e sempre se la sono vista sfumare. Lumeggiato così lo svolgimento dell’incontro, va fatto anche, sia pure sommariamente, un esame delle squadre. L’Alessandria è apparsa compagine quadrata, resistente, volitiva e furba. Nel primo tempo, con l’aiuto del vento, ha maggiormente attaccato, ma ha trovato in Ballanti un portiere insormontabile, così come nella ripresa Mosele è stato il salvatore dei grigi. La Fiorentina è stata oggi sfortunatissima: nel primo tempo, un pallone di Rivolo, che tutti hanno visto parare dentro dal portiere dei grigi, non è stato invece veduto dall’arbitro; un altro goal, segnato dai fiorentini su corner, non è stato neppure questo concesso da Biancone. Tutto ciò ha influito sul rendimento complessivo della squadra che, pur battendosi bene, con cuore ed energie ammirevoli, ha pure avuti momenti di incertezza ed altri di precipitazione che non le hanno permesso di conseguire il meritato successo. Tutto il reparto difensivo si è fatto onore. L’attacco, mancante anche oggi di Petrone, ha funzionato bene fino al giungere nelle sue azioni nell’area di rigore avversaria; ma qui sovente si smarrivano le idee e il tiro in goal era sempre troppo precipitato e improvviso. Dell’Alessandria, ottimo su tutti Mosele e, dopo di lui, Fenoglio, Costenaro, Notti, Scagliotti. Dei viola, i migliori sono stati Ballanti, Magli, Pizziolo, Pitto e Galluzzi. L’arbitro Biancone di Roma non ha convinto col suo operato né le squadre né il pubblico. Egli si è limitato a dirigere la partita, rimanendo quasi costantemente a metà campo e sempre dallo stesso lato, di guisa che, nelle sue decisioni, non sempre è apparso felice. Le due squadre si sono presentate in campo nella seguente formazione […]. I primi a condurre l’attacco sono i grigi. Al 7’ e all’8’ il portiere fiorentino si fa applaudire per due splendide parate, poi c’è un momento di ripresa dei viola, i quali riescono a giungere fino a contatto dell’estremo trio difensivo dell’Alessandria e impegnano Mosele. Al 9’ un calcio d’angolo contro i grigi: il pallone è ripreso di testa da Pitto, ma Mosele è sulla traiettoria della palla e libera. Poi, al 15’, è la volta della Fiorentina a salvarsi in corner. L’Alessandria, a questo punto, conduce il gioco con superiorità, ma è una superiorità più di combattimento che di stile. Al 20’ una bella azione Baldinotti-Bonesini frutta un corner ai viola; ma Mosele è pronto a respingere il pallone insidioso che viene preciso sul goal. Un calcio di punizione per parte. Al 38’ Ballanti compie un’applauditissima parata, togliendo il pallone dai piedi di Notti. Al 40’ è la volta di Mosele che para un pallone fortissimo di Galluzzi. A tre minuti dalla fine sembra che debba venire un goal per la Fiorentina: una bella azione è intrecciata fra Baldinotti, Rivolo, Galluzzi; il tiro di quest’ultimo è respinto dal terzino proprio quando Mosele, completamente spiazzato, non poteva farci più nulla. Nella ripresa, la Fiorentina parte decisamente alla conquista del goal. Al 3’, corner contro l’Alessandria; il tiro è di Rivolo, la palla viene ripresa di testa da Pitto, che mette in rete, ma l’arbitro non concede il punto, avendo fischiato precedentemente il fallo per carica al portiere. Per vari minuti, i concittadini sono nell’area di rigore dei grigi, ma il pallone non riesce a varcare la porta, che sembra stregata. Al 20’ si ha l’azione che conduce i grigi al successo: una discesa di Cornara taglia fuori la difesa dei viola; sul tiro, la Fiorentina, per salvarsi, manda la palla in corner. La punizione è battuta da Cornara e Scagliotti, davanti alla rete incustodita, riprende di testa e segna imparabilmente. Tutti i grigi sono schierati nella propria metà campo a difendere il prezioso successo. Al 36’ e al 38’ i grigi sono in corner senza esito, al 40’ calcio di punizione: tira Pitto, ma la palla è respinta dal dorso di uno dei giuocatori avversari; riprende Pitto ed è calciata troppo alta. Al 43’, ancora una speranza: calcio di punizione dal limite dell’area di rigore; il tiro di Pitto non ha esito, ma frutta un corner. Anche questa azione, però, si perde nel nulla. («Il Littoriale», 27 maggio 1932) Gli alessandrini hanno conquistato una vittoria di misura dopo una partita condotta a tutta velocità, ma in cui la tecnica non ha fatto che raramente notare la sua presenza. Gli alessandrini hanno vinto per merito di Scagliotti che, di testa, al ventesimo minuto, infilava in rete un pallone battuto su calcio d’angolo da Cattaneo. Gli alessandrini debbono per altro in grandissima parte la loro vittoria a Mosele che, in ottima giornata, è riuscito a parare palloni che portavano impresso il marchio del goal, e che si è fatto più volte ammirare per la sua prontezza di intuito ed il suo senso di posizione. Degli ospiti, i migliori, oltre Scagliotti, sono apparsi Notti, un centroattacco veloce e prontissimo, Cattaneo e l’intera seconda linea in cui è emerso Costenaro. La Fiorentina, priva della sua prima linea di Petrone e Prendato sostituiti rispettivamente da Baldinotti e Bonesini, è apparsa sbandata e slegata e non ha saputo svolgere quel bel giuoco di intesa che il pubblico è abituato a vedere. Non ha difettato di velocità e volontà, ma questa non è bastata per battere avversari che erano forniti in egual misura delle stesse doti. La mancanza del centroattacco si può dire sia costata la vittoria ai colori viola. La falla non ha potuto essere turata dall’ottimo giuoco svolto dall’intera linea mediana, che si è prodigata tanto nel giuoco di intesa come in quello di difesa; Pizziolo I, Bigogno e Pitto hanno lavorato a tutt’uomo, ma invano, poiché tutte le azioni cui essi hanno dato inizio sono finite o sui piedi dei terzini grigi o sono state sventate dall’abilità di Mosele. La partita, arbitrata da Biancone di Roma, che non è stato all’altezza del compito affidatogli, ha avuto inizio alle 16. Il primo tempo si è chiuso con un nulla di fatto ed è stato equilibrato più del secondo, in cui la Fiorentina ha emerso. Attacchi viola e grigi in egual misura, alcuni dei quali pericolosi ma senza esito di sorta. All’8’ Mosele parava un insidioso pallone portato dal piede di Rivolo, che a molti è sembrato avesse varcato la linea della porta: l’arbitro non concedeva però il punto, fra le proteste del pubblico. Il giuoco diveniva, da questo momento, assai nervoso. Sul finire del primo tempo, in un fortuito scontro, Cornara rimaneva contuso ad un piede ed usciva di campo, rientrandovi qualche minuto dopo e permanendovi per tutto il secondo tempo solo per onore della firma, in quanto pressoché impossibilitato a giuocare. All’inizio della ripresa, la Fiorentina partiva all’attacco e qualche minuto dopo otteneva un calcio d’angolo; Pitto infilava in rete di testa, ma l’arbitro non concedeva il punto per fallo su Mosele da parte di un giuocatore viola. La pressione fiorentina continuava, ma senza alcun esito per la serrata difesa dei grigi, i quali al 20’ ottenevano un calcio d’angolo a loro favore: tirava Cattaneo e Scagliotti, di testa, marcava il punto della vittoria. I viola correvano disperatamente al contrattacco e mettevano a dura prova la abilità del portiere alessandrino, il quale però riusciva a salvarsi dalle più intricate e pericolose situazioni. E la fine del tempo arrivava così senza che le sorti del giuoco cambiassero. («La Stampa», 27 maggio 1932) Dopo aver prevalso per molta parte dell’incontro e proprio quando sembrava che la superiorità e gli sforzi della Fiorentina stessero per raggiungere, attraverso qualche punto, il premio meritato, ecco il goal alessandrino al 21’ della ripresa. È stato Scagliotti che su corner, con un ben aggiustato colpo di testa, è riuscito a ottenere il successo. La Fiorentina, che aveva trovato proprio nella ripresa la giusta andatura che non le era stato possibile trovare nella prima parte dell’incontro a causa del vento fortissimo che aveva contrario, si vedeva così stroncate le speranze di una vittoria che i viola meritavano nel modo più assoluto. Al 3’ della ripresa i fiorentini avevano segnato per merito di Pitto, ma l’arbitro Biancone di Roma annullava il goal. («La Gazzetta dello Sport», 27 maggio 1932) RISULTATI: Ambrosiana-Genova 1893 3-1 Brescia-Lazio 1-0 Modena-Juventus 0-1 Napoli-Pro Vercelli 2-1 Pro Patria-Milan 2-0 Roma-Bari 0-0 (giocata il 24 maggio 1932) Torino-Casale 3-1 Triestina-Bologna 1-1 CLASSIFICA: Juventus 49; Bologna 45; Alessandria, Ambrosiana, Fiorentina, Roma 36; Milan, Torino 35; Napoli 34; Casale 28; Genova 1893, Pro Patria 27; Pro Vercelli 24; Bari, Lazio 23; Brescia, Triestina 22; Modena 20.