Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1934/1935
Serie A
04-11-1934 - Giornata: 5 - Milano - Arena Civica


Ambrosiana-Inter AS - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Chiodi Teresio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Barale Oreste, Costenaro Gino, Milano Luigi, Cattaneo Renato, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Celoria Mario, Borelli Michele All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
AMBROSIANA-INTER AS: Ceresoli, Agosteo, Allemandi, Ghidini, Faccio, Castellazzi, Frione (II) Francesco, Demaria, Meazza, De Vincenzi, Porta. All.: Feldmann Gyula

Arbitro: Pizziolo Achille (Firenze)
Note
Inizio gara ore 14.30

Commento
PAREGGIO MERITATO L’Alessandria ha pienamente meritato il risultato di parità. La squadra ha giocato in modo saldo e sicuro, con un'accorta tattica difensiva, cioè preferibilmente, si può dire, con cinque sostegni e tre soli avanti, ma anche con buoni accenni offensivi, alcuni dei quali avrebbero potuto giungere fino alla conclusione. Tutti i suoi giocatori hanno poi lavorato con ammirabile spirito combattivo, sostenuti da una innegabile capacità atletica non disgiunta da una certa bravura tecnica. Gli alessandrini hanno saputo quasi sempre piazzarsi con abilità, imponendo un gioco veloce e deciso che ha sorpreso chiaramente i nero-azzurri. Tale giuoco ha messo i compagni di Meazza, come si dice, fuori palla ed ha impedito loro di svolgere il solito insidioso lavoro d’attacco, perciò i calciatori in maglia grigia meritano un vivo elogio complessivo ; soprattutto poi per la generosità con cui si sono prodigati nella battaglia che sembrava impari all’inizio e che invece si è chiusa con perfetta eguaglianza di valori. Zero a zero: è questo il punteggio che accontenta meno e che di solito caratterizza gli incontri meno riusciti. Ma agli alessandrini non tocca nessun appunto per quanto riguarda la sterilità della giornata buia e piovigginosa. Tutti, ripetiamo, si sono battuti con tenace volontà. Segnaleremo particolarmente Cattaneo, Notti, Costenaro e la difesa col portiere Chiodi, che ha sostituito molto bene il titolare Mosele, mostrandosi in (applaudita serie di animose parate (Il Corriere della Sera) LA TATTICA DEI GRIGI Al fischio iniziale dell'arbitro, Borelli dopo aver preso posto all’ala sinistra è immediatamente retrocesso, assumendo il ruolo di quarto mediano: per tutta la partita l’ala sinistra dei grigi si manterrà tra Costenaro e Milano. Prudente tattica difensiva che può avere fruttato all’Alessandria l’ambito pareggio che costituisce del resto un indiscutibile successo. Ove si tenga presente però che nella prima mezz’ora del 2° tempo i grigi sono apparsi in netta prevalenza ed hanno tenuto in scacco i reparti di retroguardia milanesi, vien fatto di chiedersi se l’arretramento, sin dall’inizio, di Borelli non è stato per lo meno intempestivo. E che l’Alessandria avrebbe potuto vincere è facile dedurre dal comò portamento remissivo e dimesso dei neroazzurri, che non hanno saputo trovare lo spunto risoluto d'attacco che può portare una squadra al successo. (La Gazzetta del Popolo) L’ALESSANDRIA DEI BEI TEMPI I calciatori in maglia grigia hanno superato i rivali nero-azzurri nello scatto e nel gioco di testa, hanno corso di più, hanno tenuto il pallone con maggiore continuità, anche se la superiorità di campo è stata dell’Ambrosiana. Il portiere di riserva Chiodi sembrava un'incognita, e di fatti in qualche episodio è stato incerto; ma nel complesso non è incorso in errori gravi ed ha anzi messo in angolo alcuni palloni difficili. I terzini, ben coadiuvati dai mediani e spesso anche dalle mezze ali, hanno picchiato forte, senza misericordia, su ogni pallone, riducendo al minimo le situazioni sfavorevoli per Chiodi. Tutta la squadra ha poi giocato con vigore ed accortezza, facendo rivedere l’Alessandria dei bei tempi, omogenea e possente, la compagine modello senza grandi individualità, ma dotata di quella coesione tecnica e morale che costituisce la più sana tradizione del sodalizio piemontese. Una bella partita, insomma, di mutua collaborazione e di ferrea disciplina tattica. (La Stampa, 05/11/1934) SUGLI SCUDI L’ALESSANDRIA L'Ambrosiana, che sembrava dovesse giocare in tranquillità e bellezza in casa sua, contro un’Alessandria piacente e veloce nel gioco, ma tecnicamente inferiore, è stata fermata sullo sconcertante verdetto di zero a zero. La partita ha sempre visto, si può dire, lo nero-azzurri, protesi all’attacco e 10 grigi asserragliati in difesa; ma ciò non toglie che, da un Iato, questo attacco sia stato disordinato, privo del necessario mordente e malamente guidato da una mediana tentennante, risultando perciò completamente sterile; e che, dall’altra, questa difesa sia stata organica, intelligente, calma e sportivamente robusta tanto da sortire il sorprendente risultato che si era riproposta. Sugli scudi l’Alessandria ; un interrogativo di più sul conto dell’Ambrosiana. (La Gazzetta dello Sport) IL RISULTATO PARI DI MILANO Elogiamo l’Alessandria per quanto ha saputo fare a Milano. Viva la provincia calcistica se un pugno di ragazzi, che parlano lo stesso dialetto, ha potuto tener testa ad un campionario di «assi». E’ la seconda grande impresa dei grigi, questa, e non sarà l’ultima, perché c’è del vigore nell'Alessandria. Domenica è successo l’imprevisto. I grigi, abulici durante le partite di allenamento, inconcludenti nelle partite di campionato, hanno saputo fare barriera all'attacco nero-azzurro terminando la partita a rete inviolata. Il risultato risolleva l’umore degli sportivi alessandrini, dei dirigenti, della squadra tutta. I tre punti persi in casa sono stati ricuperati negli incontri fuori sede e proprio sui più difficili campi d’Italia. Ristabilito l'equilibrio dei risultati, l’Alessandria guarda con serena fiducia all’avvenire. Il successo di Milano va però considerato con beneficio d’inventario. Il declino di forma che non ha ancora permesso a Notti, a Celoria, a Riccardi e Borgo di costituire un reparto realizzatore, tormenta da qualche domenica anche Meazza e compagni. Anch’essi difettano nel centro sostegno e non riescono al pari dei grigi a violare le reti avversarie. Il problema tecnico L’Alessandria possiede giocatori su cui può fare buon affidamento; occorre però valutare il valore e le forze della squadra avversaria e, a seconda delle doti di essa, decidere la formazione con acume e discernimento. Occorre anche allenare i giocatori secondo la loro struttura fisica. Non si può sottoporre Cattaneo allo stesso allenamento di Costenaro; «Ciaplen» è già maturo, ha scaltrezza da vendere e basta un leggero allenamento sulla palla per tenerlo in efficienza. Celoria. Borgo e Cardini hanno bisogno di apprendere il gioco tecnico, le azioni a triangolo, lo smarcamento durante lo attacco. Vale è un elemento che tocca la palla con maestria, ma non sa correre come non sapeva correre Bancherò II. Abbiamo anche notato che i giocatori fermano la palla, la correggono prima di calciarla quando necessita invece correggere la posizione del corpo a seconda la traiettoria della palla, e ciò per acquistare in velocità, in improvvisazione. Il dovere del pubblico Non c’è tempo da perdere e non si debbono perdere altri punti in casa. L’Alessandria. finanziariamente si trova tutt'altro che al sicuro : si trova molto male. Il pubblico deve saperlo e deve cooperare in giusta misura per risolvere questo assillante problema. I giocatori che hanno compreso il pericolo della delusione, si sono risvegliati a Milano. Il pubblico che ha deluso durante l'allenamento col Novara, più sei giocatori. deve ritrovare la fede che non si adombra, l'entusiasmo che non dilegua al primo avvenimento contrastante. La provincia deve essere provincia se vuole rimanere ancora sulla breccia in divisione A. Il pubblico genovese ha cooperato a demolire la squadra rosso-bleu quando, viziato dalle importazioni d’oltre mare, esigeva lo spettacolo e la vittoria in ogni partita. Il pubblico deve saper incoraggiare quando la squadra tentenna e non solo quando vince; gli sportivi debbono trattenere le dimostrazioni di ostilità verso questo o quel giocatore perché questo non è un rimedio, anzi è la più riprovevole azione che possa compiere uno zelatore. (Il Piccolo, A.C., 10/11/1934) RISULTATI: Ambrosiana-Alessandria 0-0 Brescia-Fiorentina 1-1 Lazio-Juventus 5-3 Livorno-Bologna 4-1 Napoli-Pro Vercelli 1-0 Sampierdarenese-Milan 0-0 Torino-Roma 2-3 Triestina-Palermo 1-1 CLASSIFICA: Fiorentina, Lazio p.8; Ambrosiana, Juventus 7; Roma, Livorno 6; Napoli, Torino, Milan 5; Alessandria, Sampierdarenese, Palermo, Brescia 4; Bologna. Triestina 3; Pro Vercelli 1 MARCATORI 7 gol: Guaita (Roma) 5 gol: Busoni (Livorno), Piola (Lazio) 4 gol: Fantoni J. (Lazio) 3 gol: Baldi F. (Torino), Borel F. (Juventus), Cattaneo (Alessandria), De Manzano (Palermo), Ferraris P. (Napoli), Guarisi (Lazio), Meazza (Ambrosiana), Scopelli (Roma), Serantoni (Juventus), Silano (Torino)