Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1930/1931
Serie A
04-01-1931 - Giornata: 14 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Livorno US 2 - 2 (1 - 1)
RETI: 29. Panzetti G.[A], 55. Cattaneo R.[A] 9. Giraldi B. [Li] , 81. Silvestri P. [Li]

Alessandria US Balossino Natale, Ballerio Giuseppe, Gallino Luigi, Baghino Spartaco, Borelli Michele, Bertolini Luigi, Chierico Carlo Angelo, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Panzetti Guglielmo, Autelli Mario All.: Révész Béla

Formazione avversaria
LIVORNO US: Lami; Del Torto, Pescini; Bosio, Giraldi, Baldi; Lessi, Castellani, Corsetti, Faccenda, Silvestri. All.: Rady Wilhelm.

Arbitro: Biancone Umberto (Roma)
Note
Angoli: 5-2. Giornata di nebbia. Inizio gara ore 14:30. Secondo «Il Littoriale», arbitrò la gara Sani di Ferrara. Per ragioni ignote, nel corso di tutta la stagione 1930-31, il difensore alessandrino venne chiamato dalla stampa «Ansaldi».

Commento
Poche centinaia di persone hanno sfidato la cruda giornata per assistere alla disputa tra grigi alessandrini e amaranto livornesi, risoltasi, negli ultimi minuti, in un insperato esito pari per gli ospiti. Gli alessandrini, che mancavano di tre dei loro migliori elementi, Gandini, Lauro e Avalle, hanno schierato una compagine che, nel complesso, ha dato buone risultanze, ma che risentiva notevolmente dell’assenza dei titolari. Così è bastato un attimo di indecisione e rilassatezza perché al 40’ Silvestri, lasciato completamente libero, potesse pareggiare le sorti della giornata. Fin dall’inizio i grigi erano partiti di scatto ed inchiodavano gli avversari nella loro estrema area sottoponendoli a raffiche offensive che parevano preludere ad una prima, tangibile affermazione. Erano invece gli amaranto che, al 9’, in una rapida sgroppata in campo avversario, riuscivano, con un lungo tiro di Giraldi, a sorprendere Balossino ed a segnare il primo goal. Incoraggiati dal successo, gli ospiti sferravano altri due tiri pericolosi che la prontezza del guardiano grigio riusciva a sventare. Gli alessandrini riprendevano i loro temi offensivi ed al 29’ le situazioni venivano pareggiate in seguito ad un’abile combinazione fra Banchero e Panzetti, il quale batteva Lami con un pallone imparabile. Il predominio dei concittadini continuava a manifestarsi in tutta la sua piena efficienza con rapidi spostamenti e tiri precisi, ma la difesa amaranto interveniva sempre in tempo, salvandosi disperatamente da queste nuove puntate grigie. Nella ripresa, l’andamento del giuoco non muta, sostanzialmente, aspetto; gli alessandrini hanno sempre il comando delle situazioni e le impongono a loro talento finché, al 10’ un rinvio dalla estrema sinistra, effettuato da Chierico, dà modo a Cattaneo, spostatosi verso il centro, di ottenere il secondo punto. Per un buon quarto d’ora, la supremazia alessandrina è incontrastata: si giuoca ad una porta sola, quella dei livornesi, che fanno miracoli per evitare altri punteggi, mentre Cattaneo, ripetutamente, s’incarica di sfiorare per tre volte i pali con tiri che parevano destinati a consolidare il bottino. Poi la stanchezza assale un po’ tutti gli atleti; il campo, reso in condizioni orribili per le continue intemperie, pesantissimo e viscido per le larghe pozzanghere ed il fango tenace, strema i meno resistenti; molti non reggono più alla fatica e ad ogni istante si notano scontri e cadute, il che rende il gioco più nervoso. L’arbitro interviene e frena i più irruenti finché si nota un certo equilibrio nelle azioni che si trascinano inconcludenti nei due campi per ravvivarsi verso la fine, che dovrà costare una nuova delusione ai concittadini, già convinti che la vittoria non possa sfuggire ai loro colori. Rallentata la pressione che si era ripetuta affannosa sotto la rete di Lami, Giraldi riesce ad allungare un difficile pallone a Silvestri; la veloce ala sinistra fugge sulla linea del fallo e quindi si sposta verso la casa di Balossino: questi rimane interdetto nell’azione da svolgere, mentre i terzini, inconsideratamente, non intervengono ad ostacolare lo scatto del livornese, che può così, in piena libertà, da pochi metri, sferrare il tiro perfetto. Grande esultanza in campo amaranto. I grigi, che non avevano saputo aumentare il vantaggio quando le occasioni si erano presentate propizie, insistono ora all’attacco. La fine sopraggiunge poco dopo, quando il campo è già letteralmente velato da una fitta nebbia, lasciando i contendenti alla pari. («La Stampa», 5 gennaio 1931) ALESSANDRIA-LIVORNO: 2 A 2 Il Livorno meglio dell'Alessandria si è adattato alle condizioni del campo reso pesante dalla pioggia, mentre gli alessandrini svolgendo un giuoco preferibilmente raso terra sono stati spesso svantaggiati dal terreno. La squadra alessandrina, scesa in campo priva di Gandini, Lauro e Avalle, ha dominalo per due terzi dell'incontro e una vittoria avrebbe dovuto premiare la sua indiscussa superiorità. Il Livorno ha giuocato con grande volontà, valendosi qualche volta del giuoco duro, frenato del resto rigorosamente dall'arbitro. Il Livorno ha segnato a 10 minuti dall'inizio del primo tempo con un tiro raso terra da 20 metri di Giraldi. L'Alessandria ha pareggiato al 30° minuto per opera di Pansetti in seguito a una azione di Banchero. Nella ripresa al 10° minuto Cattaneo ha segnato il secondo punto per gli alessandrini. Il Livorno si è difeso poi strenuamente — aiutato anche dalla fortuna — dai continui attacchi dei grigi, che hanno perduto innumerevoli occasioni per segnare. Due tiri di Cattaneo, libero davanti alla porta, sono stati respinti dal palo. A otto minuti dalla fine, durante un periodo di superiorità alessandrina, Silvestri ron una fuga personale è riuscito a pareggiare approfittando anche di un errore del portiere Balossino. Bertolino è stato il miglior uomo in campo. Dei livornesi si sono distinti il portiere Lami, Silvestri e il centro sostegno Giraldi. Arbitro: Biancone. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) Come avevamo previsto, l’incompletezza della squadra locale ha contribuito a rendere quanto mai incerta la partita tra grigi ed amaranto. L’Alessandria, scesa in campo priva di Gandini, Lauro ed Avalle e schieratasi in una formazione che doveva servire da esperimento con Borelli a centrosostegno e Panzetti interno sinistro, non ha svolto che a sprazzi il suo consueto gioco armonioso, per il difetto di collegamento tra gli avanti, per lo sbandamento dei mediani. Solo Bertolini è stato all’altezza della situazione, lottando fino all’esaurimento. In difesa, Ansaldi è stato inferiore a Gallino e Balossino si è lasciato segnare il goal del pareggio senza ostacolare l’azione di Silvestri. Gli ospiti hanno svolto parecchi attacchi di pregevole fattura, frutto dell’evidente intesa tra uomo e donna. Nella condotta di gioco degli amaranto c’è stata qualche intemperanza, non sempre punita dall’arbitro Biancone di Roma che, del resto, ha diretto l’incontro con autorità e perizia. Nel complesso della partita, l’Alessandria ha marcato una netta superiorità chiamando ripetutamente Lami al lavoro con tiri insidiosi tanto nel primo tempo quanto nella ripresa. I pali della rete livornese hanno respinto due tiri degli attaccanti grigi, mentre il bravo Lami ha riconfermato le sue ottime doti. In una cortina di nebbia che minacciava da un momento all’altro di far sospendere l’incontro, il gioco si inizia con i grigi all’attacco. Gli amaranto, sorpresi dall’indiavolata partenza degli avversari, si difendono alla meglio e solo dopo quattro minuti riescono a passare la metà campo e a spingere Corsetti ad importunare i difensori avversari. Le condizioni pessime del campo rendono estremamente difficili le azioni radenti ed il gioco si fraziona sovente nella fase conclusiva. Al 9’ l’Alessandria si difende da un attacco di Castellani, ma Giraldi, da una quindicina di metri, sorprende Balossino con un tiro basso. Ancora un tiro di Castellani, poi Panzetti, lanciato da Banchero, scende tutto solo verso la rete amaranto. Lami gli ruba il tempo in tuffo e salva. Seguono alcuni ottimi centri di Autelli e due corners infruttuosi contro il Livorno. Al 29’ Bertolini, da metà campo, allunga a Banchero, che serve ottimamente Panzetti; Lami tenta l’uscita, invano. Nella ripresa, l’Alessandria sposta Panzetti ad interno sinistro, mentre Cattaneo riprende il suo posto all’ala. Al 10’ Chierico, liberatosi di Bosio, «taglia» al centro, dove Cattaneo, nonostante l’intervento di Del Torto, fulmina in rete con un tiro radente. Un corner contro i grigi, una facile occasione sciupata da Cattaneo, poi i montanti della rete livornese sventano due azioni pericolose. Al 36’ Silvestri porta la minaccia sulla sinistra; la palla è nell’area di rigore, un attimo d’incertezza di Balossino e l’avversario arriva in tempo a calciare. La palla batte contro la faccia interna del palo ed entra in rete. («La Gazzetta dello Sport», 5 gennaio 1931) Le due squadre si sono battute come esige la tradizione, e ne è risultato un esito nullo giacché alla maggior tecnica degli alessandrini gli amaranto hanno contrapposto una foga ed un entusiasmo ardente. Al 9’ gli ospiti erano già in vantaggio con un tiro lungo di Giraldi, che sorprendeva il portiere grigio. Gli alessandrini allora partivano all’offensiva. Al 29’ Scansetti batteva Lami da pochi passi. Il predominio dei grigi continuava, ma il primo tempo si chiudeva 1 a 1. Nella ripresa, gli alessandrini si gettavano di nuovo all’attacco, ed al 16’ un passaggio di Chierico dava modo a Cattaneo, spostatosi verso il centro, di ottenere il secondo punto. La supremazia alessandrina è ora incontrastata: si giuoca ad una porta sola, e la difesa livornese è costretta ad un duro lavoro. Al 40’ però, dopo un rinvio di un difensore è raccolto da Silvestri che fugge lungo la linea di fondo, invano inseguito dai terzini alessandrini, e batte Balossino da pochi passi. La reazione alessandrina è sterile. Ha arbitrato il sig. Sani di Ferrara. («Il Littoriale», 5 gennaio 1931) NOVITÀ NEL MONDO DEI GRIGI Domenica scorsa contro il Livorno tutti speravano di rivedere la vecchia squadra con la sola sostituzione di Lauro, forzatamente a riposo. Purtroppo, oltre Lauro, non scesero in campo Avalle e Gandini, il primo a letto colla febbre, il secondo tenuto a riposo dal trainer per non aver dato, nelle ultime partite, la garanzia assoluta di poter in questo memento sostenere l'immane fatica che comporta il delicato posto di centro sostegno. Nonostante questa formazione della squadra, la partita non era tale da preoccupare il trainer ed i supporters. Infatti, a fatto compiuto, si è riscontrato che la squadra grigia, seppure nella formazione di ripiego e di esperimento, ha segnato sull’avversaria una superiorità così netta che non avrebbe dovuto durar fatica a vincere brillantemente. Il risultato è stato ben diverso di quello preveduto ma di questo parleremo più avanti. Esperimenti... buoni e cattivi La formazione della squadra è apparsa domenica, alla maggioranza, per non dire al a totalità dei supporters, un po’ strana. Borelli, centro sostegno, Baghino, mediano laterale, Cattaneo e Panzetti prima e Panzetti e Chierico poi, alle mezze ali e la ricomparsa di Autelli, che in tutte le precedenti partite di campionato aveva dato infelice prova. Tutte queste innovazioni sono state accolte dal pubblico con un certo senso di disapprovazione. Questa formazione naturalmente non doveva essere una formazione stabile, ma messa in atto unicamente per battere il Livorno che del resto appariva facilmente domabile. Lo stesso esperimento di Legnano e lo stesso risultato. Questo per quanto riguarda l'attacco. L’esperimento di Porcili a centro sostegno invece non è per nulla fallito, anzi ha dato un risultato ottimo. Borelli ha felicemente superato l’esame. Come attaccante Borelli rendeva nemmeno la meta di quanto può rendere come centro sostegno. Infatti, nelle undici partite di campionato, in cui giocò come mezzo sinistro, non è riuscito a segnare che un solo goal, di testa, contro la Juventus. Al poste di centro sostegno Borelli si trova a meraviglia. E’ dotato di un fiato non comune, di uno spirito combattivo tenace, di un gioco difensivo energico, di un prezioso giuoco di sostegno e soprattutto di una volontà ferrea di imporsi all’ammirazione dei compagni e del pubblico. Borelli ha dimostrato di possedere i mezzi per divenire un degno sostituto di Gandini. Baghino, come mediano laterale, non e state all'altezza della situazione. Pur possedendo un mirabile giuoco di sostegno, innumerevoli palloni ha collocati sui piedi dei campagna d’attacco manca di autorità e di prestanza fisica nel giuoco difensivo. Più volte è rimasto tagliato fuori nettamente dagli avversari e negli scontri raramente è uscito dalla mischia vittorioso. Concludendo, l’unico esperimento riuscito domenica è stato quello di Borelli centro sostegno. Gli altri debbono considerarsi... falliti. Siamo certi che anche il trainer riconoscerà queste lacune e vorrà rimediarvi. Un pareggio che poteva essere evitato Nonostante questa infelice formazione la squadra grigia avrebbe potuto ugualmente vincere brillantemente la partita contro il Livorno. Due goals i grigi hanno segnato. Invece di due potevano anche essere di più se la sfortuna ‘non si fosse accanita contro i grigi e se Cattaneo avesse giuocato con minor orgasmo e minore preoccupazione di segnare a qualunque costo. Infatti due tiri di Cattaneo e Banchero sono stati respinti dai .pali, più volte gli avanti grigi hanno sciupato facilissime occasioni che segnare e più volte il portiere livornese ha salvato il goals per pura fortuna. I livornesi per contro hanno segnato due goals entrambi su errori del portiere. Il primo, un tiro raso terra da oltre l’area di rigore, che Balossino avrebbe senza troppa difficolta potuto parare ; il secondo dovuto ad una inspiegabile indecisione dello stesso Balossino che con una tempestiva uscita avrebbe con estrema facilità evitato il tiro dell’avversario, e quindi il pareggio. La squadra grigia, per due terzi dell’incontro, ha nettamente dominato 1 avversaria. Nonostante il terreno fangoso che non permetteva trame di giuoco tecnico, essa ha tenuto il giuoco prevalentemente a terra, ciò che le ha fruttato una -superiorità tecnica, oltreché di azioni di giuoco. Ma questa superiorità, come si è detto prima, non è stata tradotta in punti per l’insufficienza dell’attacco nell’azione conclusiva. (Il Piccolo, 10/01/1931) RISULTATI: Ambrosiana - Genova 1893 2-0 Brescia - Lazio 2-0 Modena - Juventus 1-2 Napoli - Bologna 2-0 Pro Patria - Milan 2-1 Pro Vercelli - Triestina 2-2 Roma - Legnano 3-0 Torino - Casale 1-0 CLASSIFICA: Juventus 23; Roma 22; Napoli 21; Bologna 19; Lazio 18; Genova 1893 16; Brescia, Modena, Torino 14; Alessandria, Ambrosiana 13; Pro Vercelli 12; Pro Patria 11; Milan, Triestina 10; Casale 8; Legnano, Livorno 7. MARCATORI: 13 RETI: Volk (Roma); 9 RETI: Reguzzoni (Bologna), Orsi (Juventus); 8 RETI: Meazza (Ambrosiana), Ranelli (Brescia), Vojak I (Napoli); 7 RETI: Pastore (Lazio), Mazzoni (Modena).