Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1930/1931
Serie A
11-01-1931 - Giornata: 15 - Bologna - Littoriale


Bologna Sportiva - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Chiodi Teresio, Panzetti Guglielmo, Ballerio Giuseppe, Marchina Libero, Borelli Michele, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (II) Ettore, Scagliotti Cinzio, Chierico Carlo Angelo All.: Révész Béla

Formazione avversaria
BOLOGNA SPORTIVA: Cassetti; Monzeglio, Minelli; Pitto, Baldi, Montesanto; Maini, Fedullo, Schiavio, Reguzzoni, Muzzioli. All.: Felsner Hermann.

Arbitro: Pessato Costante (Monfalcone)
Note
Terreno duro e gelato. Per ragioni ignote, nel corso di tutta la stagione 1930-31, il difensore alessandrino Ballerio venne chiamato dalla stampa «Ansaldi». Inizio gara ore 14:30.

Commento
Partita bianca, quella che ha visto opposti i rossoblù, privi di Della Valle e di Gasperi, ai grigi alessandrini i quali, per l’occasione, sperimentavano alcuni uomini nuovi ai ruoli di Balossino, di Gallino e di Gandini, che non avevano fatto buona prova negli ultimi incontri. L’aver strappato un match nullo al Littoriale potrebbe far credere che le sostituzioni operate nei ranghi dell’Alessandria abbiano risolto il problema di dare maggior efficienza all’intera squadra se non fosse doveroso affacciare subito la constatazione che anche il Bologna, col suo giuoco privo di chiare direttive tecniche, ha contribuito a far sì che gli ospiti pervenissero a dividere i punti della posta. Divisione che, è bene affermarlo subito, è pienamente equa dato l’andamento della partita che ha bensì visto i rossoblù attaccare in maggior misura, ma senza che tale loro superiorità essi sapessero concretare. L’amarezza del pubblico è stata forte nel vedersi di fronte a un Bologna irriconoscibile da quello che aveva dominato Pro Patria e Brescia e nelle cui file regnavano lo sbandamento e l’orgasmo, accresciuti dopo che la disdetta aveva fatto capolino nel primo tempo facendo respingere dai due pali due tiri di Schiavio e di Fedullo e, maggiormente, dopo che nella ripresa nella prima linea bolognese era incominciato il turno dei posti tra i vari titolari. Forse, se uno solo dei tiri respinti dai pali della casa alessandrina fosse finito in rete, la partita avrebbe potuto assumere altro svolgimento. Ma poiché ciò non è avvenuto, per tutto l’incontro l’assalto dei bolognesi si è esaurito in una serie di azioni individuali aventi di preferenza ad artefice Fedullo, il solo attaccante che si sia salvato, ma che raramente hanno messo in pericolo il portiere alessandrino. Insieme all’italoargentino, vanno citati anche Monzeglio e Pitto come i migliori in campo bolognese, mentre abbastanza bene si è disimpegnato il debuttante Minelli. La squadra, poi, a nostro parere, ha commesso l’errore di fissarsi nel giuoco alto mentre le condizioni del terreno consigliavano il giuoco a terra. Si aggiunga che la stessa imprecisione colla quale i rossoblù si passavano il pallone facilitava l’intervento della difesa dei grigi. La giornata nera del Bologna ha naturalmente permesso agli alessandrini di ben figurare, certo più di quanto essi si attendessero. Mentre la difesa non ha rilevato nulla di eccezionale, tra le innovazioni apportate dalla squadra, particolarmente felice è apparsa quella di passare a centrosostegno Borelli il quale ha dimostrato per tutta la partita di saper tenere ottimamente il difficile posto gareggiando con Bertolini in decisione e tempestività di interventi. La mediana grigia ha anche svolto ed applicato un severo lavoro di marcatura agli attaccanti rossoblù, paralizzandone sovente le azioni. All’attacco, Cattaneo e Chierico sono apparsi più pericolosi degli altri compagni di linea. Tutta la squadra in più di un momento è piaciuta per il giuoco veloce ed animoso che ha svolto: se anch’essa non ha segnato buona parte di… colpa va attribuita al portiere bolognese Cassetti che ha dovuto salvarsi da par suo da qualche situazione pericolosa. Arbitro Pessato di Monfalcone che è parso molto longanime nel fischiare i falli: in compenso, egli ha colto qualche fuori giuoco di difficile valutazione. Terreno duro per il gelo e rimbalzi del pallone sovente imprevisti. Il Bologna giuoca contro sole e conduce in vantaggio i primi minuti della partita ottenendo anche il calcio d’angolo al 10’. L’attacco bolognese però non conclude: la scarsa mobilità di Schiavio e l’isolamento di Reguzzoni non permettono ai rossoblù di trarre profitto della loro superiorità. Al 15’, in una delle tante azioni create da Fedullo, questi passa a Schiavio il cui tiro colpisce in pieno un palo verticale della casa alessandrina. La difesa dei grigi poggia alternativamente su Cattaneo e su Chierico: il primo specialmente si rende pericoloso, ma Cassetti riesce a salvarsi. Al 26’ è la volta di Fedullo di vedersi respinto dal palo un suo fortissimo tiro, mentre un minuto dopo Chiodi deve buttarsi in tuffo per parare un alto tiro dello stesso Fedullo. I rossoblù si ripresentano in campo con Reguzzoni all’ala destra, Maini mezzo destro e Fedullo mezzo sinistro, ma nel corso della ripresa avverranno altri spostamenti fino a che Schiavio andrà all’ala destra e Pitto passerà a interno destro, sostituito, come mediano, da Maini. Sarà in quest’ultima formazione, del resto, che il Bologna avrà qualche sprazzo di giuoco di assieme, così da creare alcune critiche situazioni per Chiodi. Al 10’ Scagliotti, solo davanti alla rete bolognese, sciupa un’occasione favorevole tirando in pieno su Cassetti. L’intesa Pitto-Schiavio dà nuova forza al settore destro dell’attacco bolognese, dal quale partono serie minacce. Pittò però imitato da Fedullo, manda alto sul palo. Una azione Fedullo-Schiavio-Pitto è conclusa da quest’ultimo con forte tiro che Chiodi para gettandosi tempestivamente in tuffo. Al 34’ Pitto passa a Muzzioli, che tira violentemente in rete, ma il portiere grigio si salva in corner. Con ciò svanisce la speranza della vittoria dei rossoblù perché il serrate dei bolognesi si limita a registrare una punizione dal limite dell’area di rigore ed un ultimo calcio d’angolo inoffensivo. («La Gazzetta dello Sport», 12 gennaio 1931) La squadra rossoblù, scesa oggi in campo in un’ennesima nuova formazione e con continui rimaneggiamenti e spostamenti di uomini durante il secondo tempo, attraverso una partita convulsa e giocata con grande orgasmo, non ha saputo far di meglio che chiudere la competizione alla pari coi grigi alessandrini. Anche nella ripresa, quando la prima linea si è presentata con Reguzzoni all’ala destra, Maini mezzo destro e Fedullo mezzo sinistro, il gioco non è migliorato di tono e solamente quando verso la fine Pitto è passato al centro attacco lasciando il suo posto a Maini e Schiavio all’ala destra, mentre Reguzzoni giocava a mezzo destro, si è vista qualche bella trama di gioco. Troppo tardi però, perché ormai nei giocatori era subentrato l’orgasmo e la precipitazione di segnare a ogni costo. Dalla parte opposta, l’Alessandria ha lasciato un’ottima impressione. Deciso il trio difensivo, discreta la seconda linea in cui ha giganteggiato Bertolini, i grigi posseggono una prima linea mobile con uomini veloci che hanno il giusto intuito del passaggio e della smarcatura dell’uomo. Peccato però che manchino nel tiro finale in porta. I migliori sono apparsi Avalle e Cattaneo. I grigi non hanno demeritato del mezzo successo. Infatti, essi nel primo tempo hanno saputo controbilanciare le azioni offensive dei bolognesi, ma anche nella ripresa, quando gli attacchi del Bologna sono diventati più numerosi e rabbiosi, non solo hanno saputo arginare l’offensiva, ma fino all’ultimo hanno contrattaccato, facilitati in ciò dal gioco avanzato dei terzini bolognesi. La partita non merita una cronaca dettagliata. Al 10’ corner contro l’Alessandria; al 16’ bel tiro di Schiavio che colpisce il palo destro, al 27’ altro bel tiro di Fedullo che è respinto dal palo trasversale; al 31’ corner contro il Bologna e al 37’ un forte tiro di Fedullo deviato in corner dal portiere alessandrino. Nella ripresa, leggera superiorità bolognese. Al 10’, un pericoloso tiro di Scagliotti è bloccato dal portiere bolognese. Al 23’, tiro di Pitto e, un minuto dopo, altro tiro di Pitto; al 38’ corner contro l’Alessandria; al 40’ calcio di punizione al limite dell’area di rigore contro gli ospiti; al 41’ corner contro l’Alessandria. All’ultimo minuto, Reguzzoni sciupa un’ottima occasione per segnare mandando alto un pallone da pochi metri dal portiere. («La Stampa», 12 gennaio 1931) Quella di oggi è stata indubbiamente una giornata grigia per il Bologna; la squadra, non riuscendo ad organizzare il proprio abituale giuoco, si è opposta malamente ad una Alessandria tenace, combattiva ed energica dal principio alla fine. Troppi uomini in campo rossoblù hanno giocato al di sotto delle proprie possibilità perché del mancato successo si possa far colpa a questo od a quell’elemento; si tratta invece di una nera giornata del complesso, nella quale né prodezze individuali di alcuni elementi né la superiore classe della formazione bolognese sono riusciti a determinare la vittoria della squadra locale. Tale giornata infelice si è pronunziata passo per passo fin dall’inizio: passaggi non dosati, o addirittura sui piedi degli avversari, interventi fuori tempo, mancanza di scatto, di mordente: ecco i principali elementi della cattiva prova del Bologna. A questi aggiungiamo anche la sfortuna – ché due bellissimi tiri a goal furono rimandati dai pali della rete alessandrina – ed avremo la ragione della mancata vittoria rossoblù, che sarebbe stata meritatissima per la grande pressione esercitata dai concittadini sulla rete difesa dal giovane Chiodi. Ciò premesso, aggiungeremo che, vista l’altalena dei risultati, vorremmo tornare a vedere, e definitivamente, alla prova il quintetto d’attacco, che dà ancora il maggiore affidamento di saper realizzare, e ciò per le doti dei singoli atleti. Tale quintetto potrà ancora suscitare qualche critica, ma a lungo andare e specialmente quando avrà raggiunto l’affiatamento migliore, non potrà non dare buoni frutti. Ognuno comprende che vogliamo riferirci a Reguzzoni, Fedullo, Schiavio, Della Valle, Maini. In campo alessandrino erano oggi alcune riserve; ma i giovani hanno gareggiato con gli anziani in impegno, fiato e rendimento, così che il giuoco degli ospiti, senza mostrare alcun che di eccezionale, ha impressionato ed ha convinto. Tra i migliori vanno citati Bertolini, elemento finissimo, continuo, preciso ed instancabile; Avalle meno tecnico, ma redditizio e presente in ogni parte del campo. La partita ha avuto nel primo tempo un andamento equilibrato, ma nella ripresa il Bologna ha dominato come ha voluto, asserragliando i grigi in una disperata difesa. In prima linea, Fedullo ha avuto momenti ed azioni brillantissime, mentre degli halves Pitto è stato il migliore. In difesa, bene si è comportato Monzeglio, ma anche Cassetti e Minelli hanno lodevolmente assolto il loro compito. Ed ora qualche cenno sulla partita, che è stata diretta dall’arbitro Pessato di Monfalcone. Inizio calmo; la palla poi si sposta continuamente da un campo all’altro. Notevole, al 10’, una bella azione di Fedullo con tiro finale di Maini, ed un corner dell’Alessandria. Al 15’ è l’Alessandria che si trova in situazione favorevole per segnare, ma non sa approfittarne. Al 16’ Fedullo passa la palla a Schiavio che tira, ma il palo si incarica di rimandare. Superbo tiro al volo di Fedullo al 26’, ma ancora il palo superiore annulla il tentativo. La gara procede senza fasi elettrizzanti. Ancora un tiro di Fedullo ben parato da Chiodi, al 31’, in un rapido contrattacco dopo un corner contro il Bologna. Prima della fine, un altro tiro di Fedullo sfiora il goal, dopo di che l’Alessandria deve ripiegare in corner. Nella ripresa, Reguzzoni passa all’ala destra, avendo all’interno Maini, mentre Fedullo si allinea all’interno sinistro. Al 9’, fuga di Scagliotti che tira in porta, ma Cassetti è pronto alla parata. In seguito, continuo spostamento di uomini in campo bolognese. Pitto è all’attacco e retrocede Maini. Avviene ora che i concittadini insidiano di continuo la rete avversaria, ma senza frutto alcuno. Un tiro di Schiavio, passato all’ala destra, sfiora la rete di Chiodi, mentre i grigi sono tutti in difesa. Al 24’, bel tiro di Pitto, poi azione alessandrina con tiro di Bertolini. Il Bologna ritorna subito all’attacco e Pitto impegna ancora Chiodi. Al 38’ aumenta l’orgasmo fra i giocatori: un tiro di Muzzioli provoca un corner contro l’Alessandria, corner che non ha esito; e nemmeno ha esito un calcio di punizione contro l’Alessandria, appena da fuori dell’area di rigore. Durante l’azione, è sembrato che un grigio rimandasse il pallone con una mano, ma l’arbitro non ha creduto di intervenire. In seguito, un altro calcio d’angolo contro l’Alessandria non ha esito. La fine è una liberazione per gli alessandrini i quali si vedono così inaspettatamente premiati da un risultato pari che essi certamente disperavano di potere ottenere. («Il Littoriale», 12 gennaio 1931) BOLOGNA-ALESSANDRIA: 0 A 0 Il Bologna ha giocato forse la sua peggiore partita della stagione. Ad eccezione di Cassetti, Monzeglio, Pitto e Fedullo, i giuocatori bolognesi hanno dato un rendimento molto al disotto del normale e mai sono riusciti a concludere con stile, con metodo e con tattica i momenti di superiorità dimostrati nel corso della partita. Il giuoco collettivo del Bologna c mancato: quello individuale e stato privo di vitalità e di risolutezza. Contro tale squadra, l'Alessandria, più pronta e più svelta, ha avuto un compito non eccessivamente ardito. Gli alessandrini hanno saputo contenere le azioni offensive degli avversari marcando attentamente gli nomini più pericolosi e contrattaccando con metodo ed energia, dimostrandosi: più veloci e più decisi sul pallone. Il primo tempo e stato equilibrato. Nella ripresa invece l'Alessandria ha dovuto subire la prevalenza del bolognesi, i quali hanno modificato parecchie volte la formazione della prima linea senza raggiungere, alcun risultato. Verso la metà del tempo, anche Pitto è stato incluso al centro della prima linea: ma la volontà e la decisione di questo e di Fedullo, per altro non coadiuvati nè da Reguzzoni. ostinato nel giuoco individuale, né da Muzzioli e da Schiavio. a nulla hanno valso. L'Alessandria ha subito due calci d'angolo nel primo tempo al 10° e al 17° minuto, e il Bologna uno alla mezz'ora. Nella ripresa gli alessandrini hanno subito ancora due corners al 34° e al 39° minuto. Partita, nel complesso, arruffata, che ha avuto verso la fine anche qualche accenno a giuoco rude, per il vivo desiderio dei giocatori di realizzare quel goal che non riuscivano altrimenti a conseguire. Arbitro: Pessato. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) DA BOLOGNA A MODENA L’Alessandria è tornata da Bologna imbattuta. Nessuno, forse nemmeno il trainer poteva prevedere, alla vigilia dell'incontro che la squadra grigia, non solo sarebbe uscita dal Littoriale imbattuta ma avrebbe giuocato una partita brillante. La formazione della squadra per la partita di Bologna aveva suscitato un pandemonio di commenti, di critiche, di amare considerazioni. I più prevedevano una catastrofe. I soliti beccamorti gratuiti che pronosticano, ad ogni insuccesso, la sepoltura della squadra grigia, si sbizzarrivano nelle loro considerazioni più azzardate. Si incolpava il trainer di incapacità ed i dirigenti di debolezza verso il trainer. Ebbene, diciamo noi, i dirigenti bene hanno fatto a dichiarare la loro incondizionata fiducia nel trainer. Solo in questo modo il trainer ha potuto dimostrare tutta la sua elevata controtendenza formando una squadra che da diverse domeniche sognava di poter comporre. Diamo a Cesare... La riforma della squadra, lo confessiamo, apparve, anche a noi, audace. Togliere di colpo tre giuocatori come Gandini, Gallino e Balossino ci sembrava troppo azzardato. Ci pareva che i giovani non potessero reggere l’urto delle grandi partite. In mezzo a tanto stupore il trainer si dimostrava sicuro del fatto suo. Era certo che la «sua» squadra avrebbe giuocato una grande partita. Non pensava in un successo perchè troppo bene conosceva il Bologna, ma fidava in un onorevole comportamento dei suoi ragazzi. Chiodi, Panzetti, Marchina, Borelli, Scaglioni, che sostituivano gli anziani, non potevano che giuocare bene. I fatti hanno dato ragione al trainer. Si è verificato domenica che la squadra ha giuocato dall’inizio alla fine collo stesso tono, collo stesso animo, colla stessa vivacità. Nelle precedenti partite la squadra calava sensibilmente il suo tono combattivo dopo il primo tempo, per poi subire verso la fine l'incontrastato dominio avversario. Domenica invece la squadra nel secondo tempo, non solo ha avuto la forza di arrestare l’offensiva avversaria ma contrattaccò e pose in serio pericolo la rete bolognese. E fu vera sfortuna se l’Alessandria non segnò almeno un goal. E ciò dimostra chiaramente che il trainer aveva pienamente ragione quando affermava che la causa della maggioranza delle sconfitte era dovuta all’insufficiente fiato di alcuni atleti. Il trainer ha senza dubbio giuocato domenica una carta decisiva. Lo confermano le parole del dott. Felsner dopo la partita: «Ti faccio i miei complimenti - egli ha detto al signor Révész - sono certo che nessun altro trainer avrebbe avuto l’audacia che hai avuto tu di riformare quasi radicalmente la squadra; l’Alessandria in questa formazione farà certamente molto cammino». Se però la squadra fosse naufragata si sarebbe creata una situazione molto critica per la formazione di una nuova squadra. E’ stata questa una responsabilità degna della migliore soddisfazione. E la soddisfazione il trainer ha avuta proprio dalla squadra. Il classico giuoco dei grigi Il trainer sognava da lungo tempo di formare una squadra che praticasse prettamente un giuoco raso-terra e il cui collegamento fra uomo e uomo, linea e linea, fosse perfetto. Il suo sogno finalmente si è realizzato. Domenica a Bologna la squadra ha giuocato tecnicamente la sua più bella partita dell’annata. Non ricordiamo di aver visto la squadra grigia giocare con un’intesa così perfetta. Gli undici atleti parevano fusi in un sol blocco. Le loro azioni parevano manovrate da fili invisibili. Il loro giuoco, durante tutta la partita, è stato esclusivamente raso-terra, ciò che ha non poco sconcertato il Bologna il quale ha cercato di imporre un giuoco alto, contrario al suo abituale, per combattere quello dei grigi, più classico e più redditizio. Le azioni dei grigi si iniziarono a metà campo, e quasi tutte si concludevano con tiri in porta o con centrate delle due ali raccolte dagli uomini del centro o respinte dai terzini bolognesi. Raramente la linea mediana rosso-bleu riusciva a frenare l’impeto dei cinque attaccanti grigi. Un merito particolare di queste azioni va attribuito al duo Cattaneo-Avalle e specialmente ad Avalle apparso sul campo il giocoliere della squadra. Ma anche Banchero e Scagliotti si dimostrarono di una classe elevata, seppure il secondo abbia sciupato la più facile delle occasioni per segnare. Chierico, lasciato incustodito, ebbe agio di brinare ma qualche volta si attardò sulla palla sì da sciupare qualche ottima occasione. La linea mediana che pareva la meno efficiente, si è dimostrata superiore ad ogni elogio. Bertoiini fu come al solito un grande mediano: Borelli al centro si rivelò un grande giocatore. Dotato di un fiato... a lunga portata, di un giuoco difensivo energico, Borelli non perdette mai la calma di fronte ai tre assi del trio centrale d’attacco bolognese. Francobollo Schiavio, si impose a Reguzzoni, e trovò sempre il modo di mandare all’attacco gli avanti. Borelli si dimostrò un centro sostegno di grande avvenire e non fece per nulla rimpiangere l’assenza del suo predecessore. Marchina ha meravigliato per il suo ottimo giuoco di sostegno, per il perfetto affiatamento con A valle è Cattaneo e per il suo energico contegno nel giuoco difensivo. I due terzini sono stati veramente possenti, in particolar modo Panzetti, dimostratesi giuocatore di posizione, irruente, deciso e potente nei rimandi. II nuovo difensore della rete, il giovane Chiodi, ha giuocato una partita brillante. Non è stato molto impegnato (otto o dieci parate in tutto) ma in compenso ha sfoggiato alcune parate veramente di classe. Ne ricordiamo due: la prima, con un tuffo meraviglioso, ha respinto in corner, un tiro raso-terra di Fedullo nell’angolo sinistro; da seconda, ha respinto di pugno, in, corner, con un salto prodigioso, un tiro fulmineo di Muzioli, da una diecina di metri. Con la partita di Bologna. Chiodi si è guadagnato i galloni Un pareggio che vale una vittoria Di fronte al Bologna, pareva che l’Alessandria dovesse rimanere schiacciata. Il Bologna, in casa propria, nelle sette partite giuocate aveva segnato una trentina di goals. Contro un’Alessandria in formazione rinnovata, i bolognesi erano certi di non venir meno alla loro fama. A Bologna erano caduti gli squadroni esteri Slavia e Furth, erano caduti il Torino, il Modena, erano capitolati il Livorno, la Triestina, il Brescia, la Pro Patria. Nessuna squadra aveva potuto resistere all’irruenza dei veltri bolognesi. L’Alessandria non solo non è caduta, non solo è riuscita a sconvolgere il piano d’attacco dei rosso-bleu ma è anche riuscita ad imporre il suo giuoco, a mettere in guardia la difesa bolognese che qualche volta si è salvata con fortuna. Non può quindi chiamarsi fortunosa, seppure costituisca una sorpresa, la affermazione dei grigi a Bologna, perché la squadra non solo ha meritato il pareggio, ma una sua vittoria di misura non sarebbe stata demeritata. Basti citare il fatto che l’Alessandria ha avuto tre occasioni d’oro di segnare, sciupate tutte tre per la troppa precipitazione degli avanti, mentre agli attaccanti del Bologna non si è presentata nemmeno una di queste occasioni. Come i grigi sono giunti al pareggio L’Alessandria è scesa in campo fidando nelle sue forze colla sola speranza di poter giuocare una bella partita senza illudersi di poter fare grandi cose. E con tali propositi ha iniziato la partita attaccando con un giuoco raso-terra mal contenuto dai bolognesi. Il primo tempo ha segnato una parità di azioni. L'Alessandria ha sciupato due buone occasioni di segnare una di Cattaneo che da sette od otto metri, solo davanti al portiere, sfiorava la sbarra trasversale con un tiro fulmineo; l’altra di Chierico che da pochi passi dal portiere ha indugiato' a calciare un bellissimo centro di Cattaneo. Il Bologna ha effettuato due soli tiri pericolosi respinti entrambi da Chiodi in corner Nella ripresa il Bologna ha svolto un giuoco durissimo. I grigi hanno resistito ed anche reagito. Il Bologna ha avuto una discreta superiorità di azioni ma non è mai riuscito a preoccupare seriamente la difesa grigia mentre l’attacco grigio ha impegnato ripetutamente il portiere bolognese che due volte, su tiri di Scagliotti e Bertolini si è salvato fortunosamente. Nel complesso la squadra grigia è stata in linea tecnica nettamente superiore all’avversaria e solo la sorte l’ha privata di una vittoria che non sarebbe stata demeritata. (Il Piccolo, 17/01/1931) RISULTATI: Casale - Napoli 0-2 Genova 1893 - Roma 0-0 Juventus - Brescia 3-0 Lazio - Ambrosiana 1-0 Milan - Torino 1-1 Modena - Livorno 2-0 Pro Vercelli - Pro Patria 2-1 Triestina - Legnano 1-0 CLASSIFICA: Juventus 25; Napoli, Roma 23; Bologna, Lazio 20; Genova 1893 17; Modena 16; Torino 15; Alessandria, Brescia, Pro Vercelli 14; Ambrosiana 13; Triestina 12; Milan, Pro Patria 11; Casale 8; Legnano, Livorno 7. MARCATORI: 13 RETI: Volk (Roma); 10 RETI: Vojak I (Napoli); 9 RETI: Reguzzoni (Bologna), Orsi (Juventus); 8 RETI: Meazza (Ambrosiana), Ranelli (Brescia); 7 RETI: Pastore (Lazio); Mazzoni (Modena).