Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1930/1931
Serie A
15-02-1931 - Giornata: 19 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Roma AS 0 - 2 (0 - 0)
RETI: 56. aut. Panzetti G.[A] 75. Chini Ludueña [Ro]

Alessandria US Balossino Natale, Gallino Luigi, Ballerio Giuseppe, Marchina Libero, Borelli Michele, Bertolini Luigi, Panzetti Guglielmo, Grillo Giuseppe, Banchero (II) Ettore, Scagliotti Cinzio, Chierico Carlo Angelo All.: Révész Béla

Formazione avversaria
ROMA AS: Masetti, Ferraris (IV) Attilio, Bodini (II) Renato, Bossi, Bernardini, D'Aquino, Costantino, Fasanelli, Volk, Lombardo, Chini Ludueña. All.. Burgess Herbert

Arbitro: Scorzoni Raffaele (Bologna)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
ROMA-ALESSANDRIA: 2 A 0 L'Alessandria, scesa in campo priva di Lauro. Avalle e Cattaneo, ha disputato un magnifico primo tempo dominando nettamente. Tutti i reparti hanno funzionato egregiamente; è mancato però alla prima linea, che pure ha svolto pregevolissimi attacchi, lo scatto decisivo; per ben quattro volte gli avanti alessandrini, soli, davanti al portiere, hanno fallito il bersaglio. All'undecimo minuto della ripresa, dopo un equilibrio di azioni, il Roma è pervenuto al successo beneficiando di un autogoal: il terzino Panzetti, pressato da Volk in una non difficile situazione, ha passato la palla a Balossino che nel frattempo era uscito di porta per effettuare la facile parata: la palla entrava quindi nella rete rimasta incustodita. L'Alessandria è apparsa alquanto demoralizzata dallo smacco e si è sbandata, mentre i romani, imbaldanziti dal successo, hanno senato le file, segnando una netta prevalenza. E al 30° minuto Chini, sfruttando un'indecisione della difesa alessandrina, ha realizzato il secondo punto. Il serrate finale dell'Alessandria non è valso a ridurre il punteggio. La vittoria romana appare quindi poco convincente e dovuta più alla fortuna che all'abilità. Inoltre l'assenza di Avalle e di Cattaneo, due ottimi realizzatori, ha nuociuto notevolmente al rendimento dell'attacco alessandrino. La squadra romana non ha certo giocato una grande parlita, e solo a tratti ha svolto un giuoco tecnico dimostrando quali realmente fossero le sue possibilità. il portiere Masetti, il migliore dei romani, è stato sicuro e attento, mentre i due terzini non sempre furono precisi e potenti. Bernardini, che ha giocato un primo tempo scialbo e incolore, si è ripreso abbastanza bene nel secondo tempo. Degli attaccanti, il più pericoloso è stato Volk, mentre gli altri, compreso lo stesso Costantino, hanno giocato in ombra. L'Alessandria, nonostante le gravi assenze, ha svolto un giuoco superiore a ogni aspettativa, destando l'ammirazione, e gli applausi del pubblico ch'era corso numeroso al campo del Littorio. Il reparto migliore è stato indubbiamente la linea mediana: Bertolino è emerso ancora una volta e il suo giuoco è stato magnifico, specialmente nel primo tempo; Borelli si è palesato un centro sostegno di sicuro avvenire e la recluta Grillo, della squadra allievi, ha tenuto ottimamente il posto di sostegno destro. Non all'altezza della situazione è stato il terzetto difensivo, alla cui infelice giornata va in parte attribuita la sconfitta. Arbitro: Scorzoni. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) L’IMMERITATA SCONFITTA La Roma è riuscita ad arricchire la sua collana di vittorie, di una nuova perla, a danno dei grigi. Che questa nuova perla non sia brillante cerne le altre, lo hanno potuto constatare tutti coloro che hanno assistito alla partita, ma certo essa ha ugualmente, per la Roma, un valore inestimabile. E’ stata infatti una vittoria piovuta dal cielo, ed inviata alla Roma chissà da quale santo. La Roma, infatti, a rigore di logica, stando allo svolgimento della partita, avrebbe dovuto uscire dal campo nettamente sconfitta. Questo ha detto l'andamento della partita. Purtroppo le cose sono andate ben diversamente. Alla vigilia, dell’incontro tutti i favori del pronostico erano per la Roma, squadrone possente e ritenuto imbattibile dalla menomata squadra grigia. Sul campo tutt’altra cosa. L’Alessandria, con una formazione di ripiego, ha ritrovato l’animo del combattente di razza, la sua vena irresistibile e per tre quarti dell’incontro ha costretto i romani ad una serrata difesa. Ma purtroppo, la squadra grigia è quest’anno segnata a dito dalla più feroce disdetta. Nonostante la sua netta superiorità, nonostante le innumerevoli occasioni facilissime, che le si sono presentate, di segnare, essa non è riuscita a violare la rete avversaria. E per colmo di Centura, quando già pareva avviata verso la conquista /di una grande vittoria, ecco sopravvenire un fatale errore di un suo giuocatore a metterla in svantaggio ed a farle troncare ogni velleità di recupero. Destino infame, che da mesi e mesi perseguita la nostra squadra come se essa non possa vantare il diritto alla vita. La inesorabile sfortuna dei grigi Una triste sorte è davvero riservata quest’anno alla squadra grigia! Fin dall’inizio del campionato essa è stata presa di mira dalla sfortuna che non l’ha più abbandonata. Prima la partita contro Vercelli, poi a Legnano, poi contro la Juventus, contro il Livorno, contro il Modena; le contusioni, a Lauro, a Panzetti, a Cattaneo, ad Avalle, ed infine la beffa atroce di domenica contro la Roma. E’ veramente impressionante il modo con cui la sfortuna si è accanita contro i grigi. E’ una situazione che non ha precedenti nella storia del calcio italiano, tranne il caso Torino. Domenica contro la Roma l’Alessandria avrebbe potuto vincere almeno collo stesso scarto con cui ha vinto la sua avversaria. Nel primo tempo (45 minuti di netto predominio) i grigi' avrebbero dovuto segnare almeno un paio di goals. Le occasioni che si sono presentate agli avanti di segnare, sono state innumerevoli, ed alcune veramente... d’oro. Ma la sorte non ha voluto premiare i loro sforzi ed ha fatto si che i loro tiri da pochi passi fossero tutti parati dal portiere avversario aiutato anche da una buona dose di fortuna. In questo primo tempo la Roma non ha compiuto che rarissime azioni e non è riuscita mai a rendersi minacciosa in campo grigio. Nella ripresa quando le sorti parevano volgersi ancora in favore dei grigi, ecco di colpo rovesciarsi la medaglia per un disgraziato autogoal di un terzino grigio. Questo incidente tanto grave quanto inaspettato, ha fatto l'effetto, sulla squadra grigia, di una doccia ghiacciata. Gli undici atleti grigi hanno constatato che la sorte continuava a beffarsi atrocemente di loro e non hanno più trovato l’animo di reagire. E la Roma, approfittando di questi momenti di smarrimento, ha potuto rendersi minacciosa per un quarto d’ora, ottenendo un secondo goal ancora su un altro disgraziato errore della difesa grigia. Il superbo primo tempo dei grigi Prima di capitolare all’avversa sorte, [’Alessandria era riuscita a dimostrare di essere in tutto degna della vittoria. Con una formazione di ripiego e nettamente battuta dal pronostico, la squadra grigia è scesa in campo decisa non a vender cara la sua pelle, ma a sconvolgere, col suo giuoco animoso ed entusiasmante, il più quadrato e -possente giuoco romano. Ed il suo ardimento ha compiuto il miracolo. I grigi sul campo seno apparsi un dici leoni, undici atleti provati a tutte le astuzie, undici veramente... grigi. I romani, sorpresi dall’aggressività degli avversari si sono chiusi in una serrata difesa ed, aiutati dalla fortuna, hanno potuto chiudere il primo tempo senza goals al passivo. Quale meraviglioso giuoco hanno svolto grigi ! Un giuoco tutto brio, tutto vivacità, tutto fuoco; un giuoco tecnico e travolgente, un giuoco che riusciva a tagliar fuori netto la difesa romana, un giuoco che ha affascinato la folla, che l'ha trasportata a delirante entusiasmo. In questo primo tempo pareva di veder la squadra grigia dei tempi migliori. Anche l’allievo Grillo pareva un vecchio consumato atleta tale era la sua sicurezza sulla palla e Marchina pareva ritornato ai suoi tempi migliori ed i giovani Banchero e Scaglioni sembravano dei provati campioni e Borelli e Bertolini apparivano inesauribili e Panzetti ed Ansaldi spezzavano le azioni degli avversari con entrate decise e con rimandi potenti. La squadra grigia pareva un carro d’assalto contro il quale nulla potevano fare i romani. E questa offensiva è continuata ancora nel secondo tempo finché è venuto a porvi fine il malaugurato auto-goal. (Il Piccolo, 21/02/1931) RISULTATI: Ambrosiana - Pro Vercelli 6-1 Juventus - Milan 3-3 Lazio - Pro Patria 1-1 Legnano - Casale 1-0 Livorno - Bologna 0-2 Modena - Brescia 3-2 Napoli - Genova 0-1 Triestina - Torino 1-0 CLASSIFICA: Juventus p.32; Roma 29; Bologna 27; Napoli, Genova 25; Modena 22; Lazio 21; Torino 20; Milan 18; Triestina, Pro Vercelli, Brescia 17;Inter 16; Alessandria 15; Pro Patria 13; Legnano 11; Casale 10; Livorno 7 MARCATORI: 16 RETI: Volk (Roma), 13 RETI: Vojak I (Napoli); 12 RETI: Orsi (Juventus); 11 RETI: Meazza (Ambrosiana); 10 RETI: Reguzzoni (Bologna), Ranelli (Brescia), Banchero I (Genova), Ferrari Giovanni (Juventus).