Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
24-11-1929 - Giornata: 8 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Brescia FBC 4 - 0 (0 - 0)
RETI: 50. Avalle E.[A], 74. Cattaneo R.[A], 77. Ferrari G.[A], 89. Ferrari G.[A]

Alessandria US Balossino Natale, Lauro Armando, Costa Felice, Avalle Edoardo, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Alessio Pietro, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
BRESCIA FBC: Peruchetti; Gadaldi, Pasolini; Baiguera, Scaltriti, Morselli; Reggiani, Moretti, Prosperi (III) Arnaldo, Braga, Barbieri (II) Carlo. All.: Schöffer Imre.

Arbitro: Ciamberlini Mario (Genova)
Note
Infortunato: 8’ Baiguera [B]. Angoli: 7-1. Terreno pantanoso.

Commento
La sconfitta del Brescia merita qualche attenuante dovuta alla assenza di Frisoni e di Giuliani ed all’infortunio toccato, a pochi minuti dall’inizio dello scontro, al mediano Baiguera, che dovette abbandonare il campo per non più farvi ritorno. Benché ridotta a dieci uomini, la compagine degli ospiti non si è lasciata sopraffare dall’incalzare degli attacchi avversari e riuscì sovente ad imbrigliarne le azioni, mantenendo a lungo invulnerata la propria rete. Così, alla fine del primo tempo, le due squadre si trovavano ancora alla pari. Ma nella ripresa, l’ardore combattivo dei grigi ebbe un energico risveglio che portò inevitabilmente alla capitolazione della coraggiosa squadra bresciana. La partita, nel complesso, ha avuto uno svolgimento pressoché uniforme e costante, dall’inizio alla fine: i grigi si sono installati nella metà campo degli azzurri e vi permasero quasi ininterrottamente. Se il successo dei concittadini ha tardato tanto a concretarsi in punti tangibili, ciò fu dovuto alla azione alquanto slegata ed imprecisa svolta dalla prima linea, che è mancata nel primo tempo, sciupando reiteratamente il lavoro preparatorio della linea mediana. Anche i grigi erano incompleti per l’assenza di Gallino; così Carcano ha dovuto retrocedere Lauro a terzino destro ed Avalle ad half laterale. La difesa, in blocco, ha assolto lodevolmente il suo compito, ma chi ha brillato di vivissima luce è stata la linea mediana. Avalle, Gandini e Bertolini hanno giuocato veramente una grande partita. La compagine bresciana è esistita come prevalente elemento difensivo, preoccupata unicamente di impedire segnatura di punti; l’attacco non ha assolutamente funzionato, giuocando i suoi componenti a ridosso dei compagni arretrati: l’unico tiro degno di rilievo effettuato nel corso delle ostilità è stato sferrato all’11’ della ripresa e che permise a Balossino di prodigarsi nella sola brillante parata sostenuta in tutto l’incontro. […] Brevi schermaglie nei due campi, poi l’attacco grigio è in funzione e preme sotto la rete di Peruchetti; al 6’ Baiguera, per ostacolare una nuova avanzata dei concittadini, cade malamente e si produce una distorsione alla gamba: è portato fuori a braccia, né farà più ritorno fra i compagni. Gli azzurri non si smarriscono d’animo per l’infortunio toccato e giuocano con ardore e coesione ammirevole, sì da infrangere tutti i tentativi avversari. I tiri sferrati dai grigi si ripetono con incalzante celerità, ma finiscono a lato o sono bloccati dalla ferrea difesa bresciana. L’andamento della partita non muta con l’andare del tempo. Il primo tempo si chiude così senza nulla di fatto; i grigi beneficiarono di tre calci d’angolo e segnarono un goal con Chierico in una ennesima mischia sotto Peruchetti e che l’arbitro annullò per fuori giuoco. Nella ripresa, però, le sorti mutarono decisamente. Il primo goal fu ottenuto al 4’ da Avalle, con un calcio di punizione sferrato da una quindicina di metri. Il secondo punto fu dovuto a Cattaneo che, sgusciando abilmente fra i difensori azzurri, riesce a battere per la seconda volta Peruchetti. Due minuti dopo, e cioè al 30’, è Ferrari che segna il più bel punto della giornata con lungo e forte tiro. Ad un minuto dalla fine, in seguito ad un calcio di punizione tirato da Lauro, Cattaneo passa al volo il pallone a Ferrari che, senza indugio, lo manda per la quarta volta nella casa bresciana. (Giovanni Camagna, «La Stampa», 25 novembre 1929) Partita strana. Terreno orribile nelle aree di rigore, gioco sfuocato ed incolore, arbitraggio volenteroso. Pubblico discreto e grande intervento di autorità. Notammo i famigliari del Prefetto, comm. Milani, il comandante del Corpo d’Armata, S.E. gen. Amantes, il segretario federale fascista, console cav. Natale Cerutti, presidente dell’Ente S.P.F., il console generale, on. Tarabini, l’on. Ladislao Rocca, vicepresidente dell’Alessandria, il comm. Simonotti, presidente dell’Ambrosiana ed altre elette personalità della provincia. Gli azzurri, scesi incompleti per l’assenza di Frisoni I e di Giuliani, sostituiti da volenterose riserve, hanno saputo tener testa ai grigi per tutto il primo tempo, anche se costretti a giocare in dieci uomini dopo otto minuti dall’inizio per l’uscita dal campo di Baiguera in seguito ad una distorsione. Solo nella ripersa gli uomini di Gandini seppero tramutare in goals la netta superiorità di giuoco che finiva di arenarsi nei pressi della rete avversaria per l’indecisione di Alessio e di Marchina, quest’ultimo in cattiva giornata. L’Alessandria, assente Gallino, aveva indietreggiato Lauro al fianco di Costa, schierando la mediana con Avalle, Gandini e Bertolini. Tutto il sestetto giocò con sicurezza e magnifica intesa, mentre l’innesto di Alessio a centroavanti non diede buoni risultati per la cattiva giornata di quest’ultimo e di Marchina. Arbitro, Ciamberlini della Dominante. Il giuoco inizia con un attacco grigio impostato da Bertolini e l’Alessandria insiste con prevalenza all’attacco. All’8’ la rete di Peruchetti passa un serio pericolo su colpo di testa di Ferrari, che sfiora la traversa. Baiguera, che è rimasto a terra contuso, esce dal campo. Al 12’, Brescia è in corner; nulla di fatto. Qualche tentativo d’attacco azzurro trova Lauro e Costa vigili. Gandini, Avalle e Bertolini dominano in campo. L’area degli ospiti vede sfumare con estrema facilità le azioni degli attaccanti grigi che non tirano in porta. Ferrari cerca di scuotere l’apatia dei compagni e spedisce due bolidi che Peruchetti manda in tuffo. Giuoco privo di mordente, tradito a tratti dal terreno pantanoso. Al 40’ un goal di Chierico viene annullato per fuori gioco dell’arbitro, ma la decisione non trova il pubblico dello stesso parere. Ancora un corner contro gli azzurri, un centro di Avalle girato magistralmente di testa da Ferrari, un tiro di Cattaneo. Termina il primo tempo. Al 6’ della ripresa, un fallo di mano nell’area azzurra viene punito con un calcio di punizione oltre l’area: Avalle segna con tiro perfetto. Qualche minuto dopo, Alessio impegna Peruchetti che salva in corner. Contrattacco bresciano con potente tiro di Moretti bloccato da Balossino. Applausi dal pubblico all’indirizzo di Bertolini che signoreggia con un gioco tecnico che mette le ali ai piedi a Ferrari. Tiro di Gandini e disapprovazioni del pubblico per la mancata concezione di tre corners, due in favore dell’Alessandria, uno del Brescia. Al 29’, goal di Cattaneo dopo una finta di Marchina e al 32’ il miglior goal della giornata: su passaggio di Gandini, Ferrari, dopo un elegante dribbling, segna con un tiro da venti metri nell’angolino alto. Tiri di Ferrari, Chierico e Cattaneo e goal di Ferrari al 44’. («La Gazzetta dello Sport», 25 novembre 1929) La squadra grigia poteva vincere con un punteggio assai più cospicuo. Gli azzurri si sono dimostrati di una classe nettamente inferiore. Essi mancavano però di tre ottimi elementi: Bianchi, Giuliani, Frisoni, e dovettero lamentare l’infortunio toccato a Baiguera che lo costrinse a lasciare il campo all’8’ del primo tempo in seguito a una distorsione del ginocchio destro, provocata da un urto con Chierico. I bresciani giuocarono quasi tutta la partita con dieci uomini. Qualche sporadica discesa arrivò fino a Balossino più per gli errori dei difensori grigi che per virtù degli azzurri. Nonostante l’attivo di quattro porte, la compagine grigia non ha affatto soddisfatto. I cinque attaccanti hanno difettato di mordente. Gallino non ha potuto scendere in campo perché ancora contuso ed è stato sostituito da Lauro, mentre Avalle è passato a mediano destro e Alessio, che aveva così ben esordito contro il Roma, ha guidato l’attacco. La recluta oggi è mancata, cioè ha dato la riprova che un centroattacco non lo si improvvisa. Specialmente durante il primo tempo, i grigi non hanno mai data l’impressione di riuscire a violare la rete azzurra. Nella ripresa, incitati a gran voce dal pubblico e preoccupati dallo spauracchio della partita pari, partirono di scatto alla ricerca del successo, pervenendovi copiosamente. Arbitrò lodevolmente Ciamberlini della Dominante. Sette calci d’angolo sono stati tirati contro il Brescia e uno contro l’Alessandria. Il giuoco si svolse prevalentemente in campo azzurro. Balossino parò un solo tiro pericolosissimo in seguito a un equivoco fra Lauro e Avalle al 21’ del primo tempo. Tutt’e quattro le porte sono state segnate nella ripresa. Al 4’ Avalle, dal limite dell’area di rigore, segna su calcio di punizione con un tiro basso nell’angolo destro. Al 28’ l’astuto Cattaneo, con azione personale, evita due azzurri e segna imparabilmente. Al 31’ Ferrari, il cannoniere del quintetto, si decide e segna la terza porta con una cannonata da oltre 30 metri. Al 44’ ancora Ferrari di testa segna il quarto goal su un lungo invio di Gandini che aveva battuto l’ennesimo calcio di punizione. («Gazzetta del Popolo», 25 novembre 1929) ALESSANDRIA - BRESCIA: 4 A 0 II primo tempo si è chiuso zero a zero. La squadra bresciana, che ha giocato per quasi tutta la partita con dieci uomini essendo il mediano Baiguerra uscito dal campo al 7° minuto di gioco per una distorsione a un ginocchio, si è difesa con bravura dai continui attacchi avversari. I concittadini, pur dominando nettamente, non sono riusciti a segnare per l'indecisione degli avanti nell'arca di rigore. Nella ripresa la superiorità alessandrina si è maggiormente accentuata e i bresciani hanno dovuto subire quattro punti, tre dei quali negli ultimi venti minuti. Al 4° minuto ha segnato Avalle su calcio di punizione dal limite dell'area di rigore, al 28° Cattaneo, al 30° e al 44° Ferrari. Dell'Alessandria si distinsero Ferrari e i tre componenti la linea mediana: Avalle, Gandini e Bertolini. Il suo punto debole è stato ancora l'attacco che non è in piena efficienza per la mancanza di un condottiero. Dei bresciani va elogiato tutto il blocco difensivo e in particolar modo il portiere e il centro sostegno Scaltriti. Terreno pesante. Arbitro Ciamberlini. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) Dopo la sconfitta di Genova, la squadra grigia si è prontamente riabilitata, ottenendo contro l’agguerrita squadra azzurra del Brescia una brillante vittoria. Non abbiamo errato, ritenendo, dopo la partita di Genova, che l’Alessandria si sarebbe prontamente rialzata dello smacco subito. L’Alessandria non è una squadra che possa impressionarsi per una sconfitta facilmente evitabile, trae anzi dagli eventuali infortuni la forza di combattere anche contro la cattiva sorte e la volontà di fare sempre meglio. Si è vista domenica la squadra grigia lanciata alla conquista della vittoria con quella stessa volontà con cui quindici giorni prima aveva vinto contro la Juventus. Non più le lacune riscontrate a Genova, non più le azioni inconcludenti di otto giorni prima, ma una squadra i cui elementi tutti dimostravano la smania di voler vincere per dare al pubblico la sensazione che essi nulla avevano perduto del loro valore nella infausta giornata di Genova. Ed il pubblico, soddisfatto della prova dei grigi, non ha loro risparmiato i suoi sinceri e caldi applausi ed il suo continuo incitamento. L’Alessandria non solo ha vinto domenica una bella partita, ma ha anche giuocata una ottima partita. Contro una squadra come il Brescia, superbamente inquadrata nel sestetto difensivo, ha svolto un giuoco offensivo chiaro, bello e piacente, da destare vivo compiacimento nel pubblico. I cinque avanti, seppure non ottimamente legati fra di loro dal centroattacco, hanno saputo svolgere azioni tecniche di ottima fattura e portare una continua minaccia alla rete avversaria. Nel primo tempo, gli attaccanti non hanno saputo sfruttare le innumerevoli occasioni di segnare che si sono loro presentate, ma tale manchevolezza è stata sufficientemente perdonata nel secondo tempo in cui la porta avversaria è stata letteralmente bombardata. Quattro goals hanno segnato i grigi, uno migliore dell’altro, e tutti, eccettuato il primo, in seguito a superbe azioni in linea. Un elogio particolare va tributato ai due giocatori di sinistra, Ferrari e Chierico. Questi due atleti (il primo è stato semplicemente sbalorditivo) hanno svolto un gioco d’assieme perfetto, dimostrando di aver raggiunto il loro miglior grado di forma. Una scarsa efficienza ha invece dimostrato Alessio; ciò è dovuto in parte al terreno fangoso in contrasto col suo giuoco leggero e coraggioso Se gli avanti sono riusciti a stringere d’assedio la porta avversaria per quasi tutta la partita, questo si deve in buona parte al poderoso giuoco svolto dalla linea mediana. Domenica i tre atleti di questa linea hanno semplicemente sbalordito per la continuità del loro giuoco. Gandini, Bertolini e Avalle hanno lasciato l’impressione di costituire attualmente la miglior linea mediana d’Italia. Il giuoco di sostegno da essi svolto è stato impressionante. Quanti palloni hanno essi portato sui piedi degli avanti! Raramente è dato di assistere ad un giuoco di sostegno così perfetto e poderoso nello stesso tempo. Gli avanti erano lanciati da viva forza dai mediani che offrivano loro, ad ogni istante, la possibilità di svolgere e concludere un’azione. Bertolini ha pienamente confermato la fiducia in lui riposta dal Commissario Tecnico per la formazione della squadra nazionale. Avalle, ritornato al suo posto preferito, non è stato per nulla inferiore al suo compagno e Gandini è stato trascinato dal gioco dei due compagni a disciplinare il suo giuoco, rendendolo più tecnico e più redditizio. Dell’estrema difesa, Costa è stato ancora una volta il migliore. Il modesto terzino grigio è attualmente nella sua miglior forma e può considerarsi, a giusta ragione, uno dei migliori terzini d’Italia. Colla vittoria sul Brescia e colla sconfitta della Ambrosiana a Roma ed il match pari della Juventus, l’Alessandria ha ripreso contatto coi leaders del girone. Essa è attualmente al terzo posto, a pari punti coll’Ambrosiana, ad un punto dalla Juventus ed a due dal Genova che, uscito vittorioso dal campo triestino, ha preso il comando del girone. Quattro squadre sono quindi ammucchiate nello spazio di due punti. Altre cinque sono a ridosso di queste quattro e fra esse si trovano le più anziane e gloriose squadre d’Italia, il Torino, il Milan, il Bologna e la Pro Vercelli, ed una giovane squadra meridionale, il Napoli, che sta facendosi strada fra le più anziane consorelle. Nove squadre sono quindi in lotta, gomito a gomito, per la conquista del primato. In questa lotta appassionante, la squadra grigia sta recitando una parte di primo attore. Essa rappresenta il fior fiore del calcio provinciale in eterna lotta cogli squadroni delle grandi città per una questione di superiorità. E l’Alessandria ha tutti i numeri per continuare tale lotta fino alla fine e terminarla, se non vittoriosamente, colla soddisfazione di essersi imposta all’ammirazione di tutta l’Italia calcistica. («Il Piccolo», 30 novembre 1929) RISULTATI: Cremonese-Pro Vercelli 0-0 Milan-Lazio 2-1 Modena-Napoli 0-5 Padova-Bologna 2-3 Pro Patria-Livorno 5-0 Roma-Ambrosiana 2-0 Torino-Juventus 0-0 Triestina-Genova 1893 0-2 CLASSIFICA: Genova 1893 13; Juventus 12; Alessandria, Ambrosiana 11; Bologna, Milan, Napoli, Pro Vercelli, Torino 9; Lazio, Roma 8; Modena, Triestina 7; Pro Patria 6; Brescia 5; Cremonese, Livorno 4; Padova 3. Il punto sul campionato Dopo l'ottava giornata, il massimo campionato nazionale ha un « leader » è il Genova che, vittorioso sul non facile campo triestino, con un punteggio secco, si installa al comando del gruppo, col vantaggio di un punto sulla Juventus. Dopo l'insuccesso di Modena, il Genova ha infilato tre ottime partite che hanno dimostrato a sufficienza la saldezza della sua inquadratura. È una squadra che. non sembra soggetta a sorprese; mentre una sorpresa ha offerta l'Ambrosiana alla capitale, dove è stata battuta dal Roma. Francamente questa sconfitta non era attesa, sia per le incerte condizioni dell'undici romano, privato a più riprese dei suoi giocatori, sia per il ricordo dell'ottima prova e del risultato di parità ottenuto dai milanesi contro l'altra squadra romana, che in quest'inizio di campionato ha dimostrato un grado di rendimento migliore di quello della rivale. L'Ambrosiana ha giocato meglio, ma la Roma ha segnato due punti dimostrando, contro una squadra forte, buone facoltà realizzatrici; ciò che è mancato invece agli ambrosiani. E in tema di squadre romane torna opportuno rilevare la buona impostazione di gioco messa in evidenza dalla Lazio a Milano di fronte al Milan, che non ha ancora trovato l'assestamento più efficiente per la sua compagine L'incontro cittadino tra Torino e Juventus è terminato col « nulla di fatto » : partita dura, ma cordiale affratellamento prima e dopo la gara. L'essenza del gioco è stata però inferiore alla possibilità e alla tradizione delle due squadre. Un risultato che sale alla fama è quello di Modena: non che si dubitasse delle possibilità del Napoli, tanto più dopo le ripetute prove fornite; ma il « cinque a zero » contro il Modena è veramente clamoroso. Resistere su campo avversario al predominio d'attacco della squadra ospitante e trovar modo di trarre profitto dalle proprio discese sino a segnare cinque punti, è veramente impresa spettacolosa e valorizza ancor più la posizione del Napoli in classifica, alla pari con Bologna, Milan. Torino e Pro Vercelli. Tre partite dell'ottava giornata sono state perdute dalle squadre ospitanti; con Trieste e Modena, è Padova, che, confermando le sue debolezze in difesa, è stata battuta di misura dal Bologna. La Pro Vercelli ha pareggiato a Cremona dopo una brutta partita delle linee attaccanti da ambo le parti. Notevole infine per il punteggio la vittoria della Pro Patria sul Livorno: i bustesi hanno segnato in un solo incontro tanti « goals » quanti ne avevano totalizzati nelle altre sette giornate di campionato. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)