Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
12-01-1930 - Giornata: 13 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Triestina US 4 - 1 (2 - 1)
RETI: 27. Avalle E.[A], 29. rig. Avalle E.[A], 48. Gastaldi S.[A], 76. Ferrari G.[A] 9. rig. Castellani B. [Tr]

Alessandria US Balossino Natale, Costa Felice, Gallino Luigi, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Marchina Libero, Borelli Michele, Ferrari Giovanni, Gastaldi Settimo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Bonetti Dobrillovich; Gazzari, Righetti; Plemich (II) Rudolf, Rigotti (II) Carlo, Capitanio; Pasinati, Castellani, De Manzano, Ostromann (II) Rodolfo, Pitacco. All.: Soutschek Rudolf

Arbitro: Caironi Camillo (Milano)
Note
Angoli: 8-1 Uscito dal campo per infortunio al 80. Marchina [A]. Inizio gara ore 14.30 Riguardo la formazione dell’Alessandria, l’unico giornale reperito riportante gli schieramenti delle due squadre è «Stampa Sera», che indica, nel ruolo di centravanti, tale «Michelis»; «La Gazzetta dello Sport», in cronaca, cita «Micheli»; il «Guerin Sportivo» parla infine del «bravo Michele». È plausibile che si tratti di Michele Borelli, schierato centravanti già nella precedente gara di campionato contro il Bologna e in varie amichevoli del periodo; il nome «Micheli» tornerà in diverse altre cronache, nel corso della stagione. Secondo il Corriere della Sera i primi due gol dei grigi furono segnati da Ferrari e non da Avalle. Riguardo la formazione dell’Alessandria, l’unico giornale reperito riportante gli schieramenti delle due squadre è «Stampa Sera», che indica, nel ruolo di centravanti, tale «Michelis»; «La Gazzetta dello Sport», in cronaca, cita «Micheli»; il «Guerin Sportivo» parla infine del «bravo Michele». È plausibile che si tratti di Michele Borelli, schierato centravanti già nella precedente gara di campionato contro il Bologna e in varie amichevoli del periodo; il nome «Micheli» tornerà in diverse altre cronache, nel corso della stagione.

Commento
Riguardo la formazione dell’Alessandria, l’unico giornale reperito riportante gli schieramenti delle due squadre è «Stampa Sera», che indica, nel ruolo di centravanti, tale «Michelis»; «La Gazzetta dello Sport», in cronaca, cita «Micheli»; il «Guerin Sportivo» parla infine del «bravo Michele». È plausibile che si tratti di Michele Borelli, schierato centravanti già nella precedente gara di campionato contro il Bologna e in varie amichevoli del periodo; il nome «Micheli» tornerà in diverse altre cronache, nel corso della stagione. Secondo il Corriere della Sera i primi due gol dei grigi furono segnati da Ferrari e non da Avalle. I rossoalabardati hanno iniziato l’ardente contesa svolgendo un giuoco serrato e deciso, improntato, a volte, ad estrema rudezza, il che ha determinato una lotta accesa e vivacissima nei due campi, frenata di sovente dagli energici richiami dell’arbitro Caironi, che ha punito inesorabilmente i contendenti ad ogni accenno troppo aspro o indisciplinato. Malgrado l’evidente, incessante superiorità di stile e d’attacchi sviluppati dagli alessandrini, la Triestina non ha cessato di far sfoggio delle sue particolari doti e caratteristiche di giuoco difendendosi con rabbioso coraggio e decisa vigoria, tentando, a tratti, di capovolgere le situazioni con assalti scapigliati e sostenuti che non sempre sono giunti sino a Balossino, rimasto pressoché inoperoso nel primo tempo e saltuariamente impegnato nella ripresa. Non per questo, lo spirito battagliero degli ospiti si è placato o ha rallentato il ritmo delie sue scorribande, ché audacia, costanza ed incontenuta decisione sono state le qualità peculiari con cui essi hanno condotto la lotta sul terreno di Spalto Rovereto, qualità sotto certi rapporti altamente ammirevoli, mentre sotto altri aspetti la loro condotta di giuoco non è stata certo scevra di richiami e di biasimi. La disputa ha divampato così nei due campi in termini molto più accesi che non fosse dato prevedere determinando scontri non pochi tra i giocatori, di cui alcuni ne hanno risentito dolorose conseguenze. Inoltre, la temerarietà con la quale il portiere Bonetti si buttava tra le gambe degli attaccanti grigi per carpire loro il pallone e lo sfoggio di parate audaci ed ardimentose effettuate in numerose contingenze quando il grosso dell’avanguardia alessandrina martellava d’ogni parte la rete avversaria sono costati al bravo estremo difensore triestino un doloroso colpo alla bocca, con la conseguente caduta di alcuni denti. Benché notevolmente menomato nelle sue facoltà, Bonetti, con coraggio ed abnegazione degni d’encomio, non ha disertato il suo posto di battaglia, difendendosi sino all’esaurimento delle sue forze. Al suo ritorno negli spogliatoi, stremato e sconsolato, il pubblico delle tribune gli ha improvvisato una calorosa dimostrazione di simpatia. Un breve giudizio sul giuoco svolto dagli alessandrini porta a questa constatazione: i compagni di Avalle si trovano in un crescendo di forma e di rendimento come nei momenti migliori della loro lunga, luminosa carriera; ieri hanno letteralmente dominato e sgominato gli animosi ed irriducibili alabardati sottoponendoli ad un estenuante lavoro di difesa, imbrigliandone le azioni offensive quando saltuariamente venivano iniziate, battendoli infine con quattro secchi punti, indice esatto delle forze e delle abilità in campo. Sin dall’inizio, Cattaneo impegnava seriamente con tiro spiovente Bonetti che, con un guizzo impressionante, trovava modo di bloccare la palla e rimandare: ma pochi secondi dopo la Triestina era in corner a cui doveva seguire, per cinque buoni minuti consecutivi, un fiero bombardamento per opera di tutti gli attaccanti grigi. Al 7’, ecco una doccia fredda pei supporters e giocatori alessandrini: su di una rimessa laterale, Pitacco riusciva a fuggire sulla linea di fondo e mandare il pallone ad Ostromann, giunto ad una diecina di passi da Balossino; Gallino accorreva in aiuto, ma il terreno, viscidissimo e pesante, lo tradiva e nella caduta bloccava fraternamente con le mani pallone ed avversario: calcio di rigore, tiro di Castellani, goal! L’immeritato smacco che veniva a premiare così fortunosamente i rossoalabardati scuoteva tosto i concittadini, che iniziavano una nuova seria controffensiva non spentasi, si può dire, che col riposo. La difesa triestina, attorniata da ogni parte, si restringeva sempre più a ridosso della rete minacciata, ove Bonetti si difendeva in tutti i modi, a terra, in alto, in plongeon, tra gli angoli dei pali ove riusciva sempre a fermare in tempo i fortissimi palloni scaraventatigli contro. La roccaforte cedeva, finalmente, per la prima volta, al 28’: un’azione velocissima di Cattaneo dava modo a Ferrari di battere, con un tiro perfetto, l’estremo difensore dei rossi. Un minuto dopo, Marchina partiva deciso da metà campo, superava tutti in velocità e, giunto a pochi passi dalla rete, tentava scoccare il tiro, ma Gazzari lo travolgeva brutalmente e l’arbitro puniva con calcio di rigore. Ferrari affrancava così il secondo goal, malgrado il disperato intervento di Bonetti. Sfumata una seria minaccia, verso il 33’, ai danni di Balossino che, su calcio di punizione per fallo di Lauro sferrato dal limite dell’area di rigore, si vedeva travolto in una mischia furibonda e perdeva il pallone, che veniva poi raccolto da Costa e lanciato lontano, i grigi riprendevano il predominio e Bonetti doveva nuovamente difendersi da due calci d’angolo insidiosi e da un forte tiro effettuato da Bertolini e che, per un soffio, non batteva l’estremo baluardo. Il riposo sopraggiungeva dopo che un’altra punizione era inflitta all’Alessandria nelle identiche condizioni della precedente; ma Balossino bloccava con sicura presa fugando le apprensioni degli spettatori. La ripresa si iniziava con un assalto in forza dei triestini che, su calcio di punizione, impegnavano il portiere grigio; la presa, alquanto difettosa, lasciava sfuggire il pallone, che veniva raccolto frettolosamente da Castellani il quale trovava modo di calciare sull’asta trasversale a porta vuota. Un minuto dopo gli alessandrini ricambiavano la… cortesia nelle precisissime contingenze, poiché era Ferrari che si incaricava di mandare alle stelle un bolide mentre Bonetti giaceva ancora a terra impegnato da un precedente tiro di Avalle. Al 3’, però, il giovane Gastaldi, ben lanciato dal centro, si smarcava di due avversari ed infilava di precisione l’angolo destro della rete triestina. La lotta continuava pressoché immutata sopra un unico fronte: quello degli ospiti, che subivano altri tre calci d’angolo e numerosi tiri, finché al 15’ Marchina, duramente toccato alla gamba destra, usciva dal campo per farvi ritorno poco dopo, zoppicante e pressoché inattivo. Tuttavia, egli riusciva al 31’ a deviare, con un colpo di testa, un forte pallone calciato da Bertolini e mandarlo verso la rete. Bonetti intercettava la palla, ma Ferrari interveniva fulmineo e con tocco decisivo la carpiva al portiere mandandola, per la quarta volta, in fondo alla rete. La Triestina, che continuava, punto impressionata della sconfitta, a tenere viva la contesa sfruttando ogni possibile occasione, impegnava Balossino al 33’ con un fortissimo tiro sferrato in corsa da Ostromann e due minuti dopo otteneva il suo unico calcio d’angolo, tosto infranto da Lauro. Le ostilità, a poco a poco, si spegnevano e l’arbitro fischiava la fine su un rinnovato attacco in linea dei grigi. Giornata primaverile, terreno pesantissimo e fangoso che mise a dura prova l’abilità e la resistenza dei contendenti; pubblico numeroso ed entusiasta delle rinnovate prodezze dei concittadini. Otto corners a favore dell’Alessandria contro uno. (Giovanni Camagna, «La Stampa», 13 gennaio 1930) L’Alessandria non ha faticato granché per assicurarsi la vittoria contro la coraggiosa compagine triestina. Partita all’attacco dopo lo svantaggio di un goal, segnato dagli avversari in seguito a un calcio di rigore nei primi minuti di gioco, diede una così luminosa prova del suo bellissimo gioco da chiudere i triestini nella loro area di rigore per dibattersi contro gli attaccanti che li circondavano da ogni parte. Il portiere Bonetti, stretto nella morsa di questi attacchi e chiuso, in una parata che doveva evitare un sicuro goal, creando il gioco pericoloso, veniva involontariamente colpito da un avversario e l’incidente, che poteva avere conseguenze pericolose, si è risolto con la rottura di qualche dente, ciò che non ha impedito al valoroso giocatore di restare in campo fino alla fine della partita per difendere coraggiosamente la propria rete. Ma nel secondo tempo un altro incidente toccava all’alessandrino Marchina, che si vedeva costretto a ritirarsi dal campo, prima per un quarto d’ora, poi per scomparire definitivamente. L’Alessandria ha giocato il primo tempo in modo superbo, mentre nella ripresa, alleggerendo il ritmo delle brucianti azioni, ha permesso rabbiose offensive agli ospiti, che però non riuscivano a passare la difesa grigia. La Triestina si è illusa di poter vincere sul vantaggio del calcio di rigore, chiudendosi in difesa; ma gli attaccanti alessandrini non diedero respiro. Prima venne il pareggio per merito di Ferrari su passaggio di Marchina, poi ancora lo stesso giocatore segnò su calcio di rigore per fallo contro Marchina. Nella ripresa, Gastaldi, stringendo al centro, segnava imparabilmente, poi Ferrari, su respinta del portiere, in seguito a calcio di punizione, portava a quattro goals il bottino della squadra alessandrina. Le vivaci azioni triestine non approdavano a nessun risultato e la partita finiva sul risultato 4 a 1. Della Triestina, i migliori furono il portiere Bonetti e Ostromann; dell’Alessandria, Lauro, Balossino, Cattaneo e Ferrari. («Gazzetta del Popolo», 13 gennaio 1930) L’incontro ha avuto un inizio brillante. Invece, un penalty concesso dall’arbitro Caironi per un fallo di Gallino che, atterrato da Pasinati, toccava col gomito la palla, faceva mutare la fisionomia all’incontro. Ottenuto il goal di vantaggio, gli ospiti inasprirono il giuoco. Per di più, il difensore triestino, dopo i primi minuti di giuoco, si lanciò con audacia temeraria fra i piedi di Cattaneo in corsa e rimase in terra dolorante. Rimase poi ugualmente al suo posto, sfoggiando nel corso della partita numerose parate di classe. Battute rapide: Cattaneo è il primo che indovini il bersaglio, ma Bonetti para. Castellani tenta scendere in campo grigio, ma Bertolini arresta e rimanda. Discesa di Cattaneo sul goal e uscita in plongeon di Bonetti che rimane a terra, ma salva la rete. All’8’ Rigotti passa lungo a Capitanio, che mette al centro ove Gallino commette il fallo involontario punito col penalty tramutato in goal da Castellani. Dieci minuti di bombardamento chiudono i granata in difesa. Ma il goal tarda a venire. Finalmente, al 27’, Marchina passa a Cattaneo che centra, Avalle raccoglie e fulmina imparabilmente in rete. Un minuto dopo, è Marchina che si esibisce in una azione personale ma, giunto all’area di rigore, è atterrato. Avalle tramuta il penalty battendo Bonetti. La ripresa è più bilanciata. Il fango obbliga i giuocatori ad una fatica non comune. Al 3’ Bertolini passa a Micheli [Borelli] che fa marciare Gastaldi. La giovane ala stringe al centro e scocca il tiro, che infila l’angolo alto. Tre corners nello spazio di 10’ in favore dell’Alessandria non hanno effetto. Poi Bonetti devia miracolosamente ancora in corner un bolide inviatogli da Ferrari. Marchina, contusosi al 15’, rientra in campo al 20’, per uscire definitivamente a dieci minuti dalla fine. Al 31’, calcio di punizione per fallo contro Gastaldi; tira Bertolini e Marchina impegna di testa Bonetti, che para a terra con presa difettosa. Raccoglie Ferrari e segna. («La Gazzetta dello Sport», 13 gennaio 1930) ALESSANDRIA – TRIESTINA: 4 A 1 Nel primo tempo la Triestina è stata dominata nettamente. Cionondimeno i primi a segnare sono stati i triestini all'8° minuto su calcio di rigore, per merito di Castellan. Solo al 28° minuto Ferrari, raccogliendo la palla inviatagli da Marchina, ha ottenuto il pareggio. Un minuto dopo lo stesso Ferrari, su calcio di rigore, ha segnato il secondo goal alessandrino, e con questo punteggio si è concluso il primo tempo. Nella ripresa è continuato il predominio dell'Alessandria, che ba segnato altri due punti al 4° e al 31° minuto per merito di Gastaldi e ancora di Ferrari. Poi le azioni si sono equivalse, e anzi si è avuto un predominio dei triestini i quali, approfittando della stanchezza degli avversari, hanno tentato di migliorare il punteggio. Dei triestini si sono distinti Ostromann e il portiere Bonetti; degli alessandrini Lauro. Bertolino, Ferrari e Cattaneo. Nel primo tempo il portiere triestino, in una parata con gioco pericoloso, è stato colpito da un avversarlo alla mandibola riportando la perdita di quattro denti. Egli è rimasto egualmente in campo e ha sfoggiato ancora numerose parate. Un altro incidente è toccato all'alessandrino Marchina, che al 15° minuto della ripresa, in seguito a uno scontro, ha dovuto lasciare il campo zoppicante. Arbitro Caironi. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) Sopra un campo molto viscido e pesantissimo per la pioggia di questi giorni, l’Alessandria ha riportato una bella vittoria, sconfiggendo i rossoalabardati per 4-1. L’inizio avvenne a grande velocità per merito dei triestini. Ed i grigi, anzi, subiscono una doccia fredda per un colpo fortuito, al 7’, che dà agli ospitati l’unico punto da loro segnato nella giornata. Su una rimessa laterale, la palla è spinta in area di rigore ove Ostromann tenta d’impossessarsene. Gallino tenta di respingerla, ma cade a terra ed abbraccia pallone e giocatore: calcio di rigore tirato da Castellani e conseguente punto triestino. I grigi, però, si riprendono ed hanno il predominio, ottenendo il punto del pareggio al 28’ in seguito ad un centro di Cattaneo su un perfetto passaggio di Ferrari. Un minuto dopo Marchina, superati due avversari, mentre tentava di tirare in porta veniva travolto dai due avversari stessi: calcio di rigore tirato da Ferrari che segna il secondo punto. Poco dopo, perdurando vivacissima la lotta in campo per il gioco sostenuto imposto dai triestini, il portiere di questi, Bonetti, che fino allora aveva stupito per la sua temerarietà nel lanciarsi sul giocatore, veniva duramente colpito con un calcio alla bocca e ne subiva la frattura di alcuni denti. Malgrado il grave infortunio, Bonetti aveva l’eroico coraggio di riprendersi e di continuare la partita fino alla fine. Il secondo tempo vede scorrerie nei due campi. L’Alessandria ottiene il terzo punto al secondo minuto su tiro dell’ala destra Gastaldi. I grigi ottengono in seguito numerosi calci d’angolo. La squadra cittadina veniva poi menomata nella sua efficienza per un colpo ricevuto da Marchina al 15’. Egli, uscito dal campo, rientra dopo qualche minuto, ma è quasi nullo. Il quarto punto alessandrino si ha al 31’: ed è ancora Ferrari che riesce a battere l’estrema difesa togliendo con azione impeccabile la palla al portiere, che era precedentemente stato impegnato da un altro tiro. («Fonosport-Le Venezie Sportive», 13 gennaio 1930) Muletti, veri muletti, questi rossoalabardati! Nella città della paglia, ove son giunti non senza qualche speme di farsene lettiera, erano attesi con simpatico interesse, ma anche con una certa apprensione, perché si conosceva con quanta combattività sapessero battersi, specie sui campi avversi, e con quale ostinazione, veramente… equina, difendersi dagli attacchi più poderosi. E veramente, come siansi moltiplicate le ragioni di apprensione, appena trascorsi dieci minuti dall’inizio della partita, è facile comprendere, se si pensa che l’arbitro Caironi regalava ai triestini un calcio di rigore che essi non avrebbero neppur osato sperare. I grigi, in questi primi dieci minuti di gioco, se la sguazzavano magnificamente nella mota; si trovavano nel loro elemento, e più di mezza dozzina di sventole aveva fischiato in prossimità delle orecchie del muletto Bonetti. Quand’ecco, con una vigorosa sgroppata, i triestini giungono dinanzi alla porta di Balossino. Gallino, che stava razzolando nel fango, tenta un’entrata in tempo, ma il terreno viscido gli gioca un tiro burlone ed il difensore grigio immerge con mossa graziosa e civettuola occhi, naso e bocca in una bella pozzanghera profonda almeno due palmi, di quelli misurati da Novelli. Sin qui, nulla di speciale, ma il pallone, preso sotto il corpo di Gallino, sgusciò fuori come sguscia l’uovo di sotto la gallina; e, vedi fatalità, andò ad urtare il braccio del medesimo Gallino! L’arbitro fischia, il gioco s’arresta. Calcio di rigore!!! I giocatori alessandrini rimangono di stucco, quasi come i triestini. Il pubblico è furente e costernato. Per una squadra come la Triestina, si sa che cosa possa rappresentare un punto di vantaggio trovato senza colpo ferire. Ed ecco i muletti, decisi a tutto, pur di salvare il patrimonio; si gettano nella mischia con focosa energia. Troppa, ahimè! L’arbitro non trova il tono deciso e convincente, frena senza autorità e la partita, che si annunciava magnifica, dà l’impressione di degenerare. Un incidente, tanto disgraziato quanto involontario, viene ad aggravare le cose; l’attacco grigio – grigio di stemma e grigio di mota – è in cerchio dinanzi alla porta di Bonetti; questi si fa incontro per frenare l’insidia irrompente da Cattaneo ed imprudentemente si accoscia, tenendo il viso levato e sporto innanzi. L’alessandrino, nella sua corsa, non lo più evitare. Risultato: 2 denti divelti e 8 rotti! C’è chi crederà, a questo punto, che il portiere triestino sia portato a braccia fuori del campo. Neppure per sogno! Il valorosissimo Bonetti si alza da terra, si tasta le vedove gengive e riprende il suo posto fra i pali. E giocherà una partita meravigliosa per abilità e coraggio, affermandosi il miglior uomo della Triestina. Effettivamente, l’agilità, il colpo d’occhio, il senso di piazzamento di Bonetti hanno salvato la sua squadra da una sconfitta ben più grave. Gli orsacchiotti, dopo i primi minuti di reazione un po’ convulsa, sapevano ritrovare tutta la calma necessaria per impostare il loro gioco di squadra, manovrato con la partecipazione di tutti i reparti e mediante svolgimenti tecnici di pregevole fattura. Pareggiavano dapprima con un buon tiro di Ferrari; andavano in vantaggio grazie ad un calcio di rigore che l’arbitro (evidentemente assalito dai rimorsi più laceranti per l’ingiusta concessione fatta agli ospiti) regalava loro come palliativo, senza un motivo veramente giustificabile. E nella ripresa, imponendo sempre la loro classe con trame di gioco felicissime e deliziose per l’amatore, segnavano ancora due volte con Gastaldi e Ferrari. Bello soprattutto il gioco della linea mediana alessandrina. Bertolini tecnico per eccellenza, tutto finezze, precisione, accortezza di piazzamento; Avalle infaticabile e distributore; Lauro vero cuor di leone, possente, generoso e redditizio. All’attacco, Cattaneo ritorna ai suoi scatti migliori e quando si trova nel brago sembra un vero eroe della batracomiomachia. Ferrari signoreggia da grande campione e governa la palla come vuole, basando il suo gioco sull’equilibrio proprio e sullo squilibrio dell’avversario. Marchina è utile e redditizio ed il bravo Michele par giunto a proposito per risolvere la spinosa questione del centroattacco. La Triestina ha confermato le sue doti di squadra combattiva, piena di slancio e dura da morire. Ma ad alcuni elementi (pochi, per fortuna e per verità) occorre rammentare la bella campagna che su questo foglio è stata condotta a favore dello schietto gioco, che rifugge da ogni violenza. (Quidam, «Guerin Sportivo», 15 gennaio 1930) RISULTATI: Brescia-Ambrosiana 0-0 Milan-Pro Patria 3-2 Modena-Bologna 1-2 Napoli-Genova 1893 1-2 Padova-Cremonese 0-1 Pro Vercelli-Livorno 4-1 Roma-Juventus 2-3 Torino-Lazio 1-0 CLASSIFICA: Genova 1893, Juventus 21; Alessandria, Torino 18; Ambrosiana 17; Pro Vercelli 15; Milan, Roma 14; Bologna 13; Lazio, Modena, Napoli 12; Triestina 11; Brescia, Pro Patria 9; Livorno 8; Cremonese 6; Padova 4. Il punto sul campionato Le squadre d'avanguardia, Genova e Juventus, hanno conservato la loro posizione anche dopo la tredicesima giornata di campionato e la calata sui campi di Napoli e di Roma. I due undici settentrionali hanno vinto, entrambi con lo scarto di un punto, superando l'ostacolo, oltreché per un'accorta tattica di gara, per la saldezza della compagine e l'efficienza difensiva. La marcia dei « leaders » sembra sicura e la loro posizione in classifica risulta in effetti consolidata. La giornata conta altri due successi fuori casa: l'uno della Cremonese a Padova, col risultato di strapparsi dall'incomoda ultima posizione; l'altro del Bologna a Modena. Vittoria un po' fortunosa, forse, questa ottenuta dai campioni d'Italia contro i tradizionali e cavallereschi avversari emiliani; ma ciò compensa i bolognesi di alcune precedenti e non del tutto meritate disavventure. Nessun compenso invece v'è stato per i modenesi a cui il loro campo ha già procurato ripetute amarezze. A Brescia l'Ambrosiana, resistendo alla prevalenza di attacco degli ospitanti ha strappato un «match» nullo; questo fa perdere momentaneamente alla squadra milanese il contatto col secondo gruppo nel quale rimangono soltanto Alessandria e Torino, il quale ha vinto con molta fatica la robusta squadra laziale; i romani, protagonisti di una bella partita, hanno avuto pure la sfortuna di perdere uno dei loro giocatori. Il Milan, non ancora a punto, ha' battuto di misura la coraggiosa squadra della Pro Patria. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)