Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
02-02-1930 - Giornata: 16 - Modena - viale Achille Fontanelli


Modena FBC - Alessandria US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 59. aut. Setti D. [Mo]

Alessandria US Balossino Natale, Costa Felice, Gallino Luigi, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Scagliotti Cinzio, Borelli Michele, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
MODENA FBC: Policaro; Pedrazzi, Setti; Dugoni, Zucchi, Tedeschini (I) Giorgio; Aimi, Carnevali, Mazzoni, Manzotti, Piccaluga. All.: Ging József

Arbitro: Barlassina Rinaldo (Novara)
Note
Giornata di sole. Inizio gara ore 15:00 (15:15 effettive). Le cronache riportano per la seconda volta, come centrattacco dell’Alessandria, tale «Micheli» (si tratta, presumibilmente, di Borelli).

Commento
Ancora una volta, la squadra modenese ha dovuto conoscere l’ingiusta amarezza di una sconfitta sul proprio campo, ad opera, questa volta, della salda e simpatica squadra alessandrina, formidabilmente aiutata non da particolare fortuna propria, ma dalla implacabile disdetta che perseguita i modenesi; poiché davvero pare che elementi di ogni sorta, responsabili ed irresponsabili, congiurino per relegare i canari in una posizione di classifica assurda, non giustificabile con nessuna considerazione tecnica e morale. Se l’Alessandria oggi ha vinto non è davvero sua colpa! Al gioco eccitatissimo e poderoso dei tre mediani, alla insidiosa destrezza di Cattaneo e Ferrari non si può dare il merito della insperata vittoria, ma piuttosto alla sfacciata fortuna che ha protetto il portiere Balossino che si è mostrato agile e dotato di un discreto senso di posizione, ma incertissimo nelle prese e nelle uscite. In una di queste, mentre si dirigeva verso la propria porta, riusciva a parare un tiro improvviso di Mazzoni con una parte del corpo che a molte cose può servire ma non a parare i goals. I due terzini, e segnatamente Gallino, hanno potuto sfoggiare qualche bel rimando, lasciati liberi costantemente dagli attaccanti canarini. Ma quando l’azione si è svolta con discreta precisione sotto la porta, hanno arruffato il gioco che ben altra conclusione avrebbe dato senza la costante disdetta accanitasi contro i gialli. Della squadra del Modena, priva dei due terzini titolari Camurri perché ancora indisposto e Sabbatini perché squalificato, si nutrivano dubbi gravi sulla efficienza della difesa estrema, tanto più che Policaro, nelle recenti partite, non si era mostrato all’altezza di qualche altro memorabile incontro e invece nessun appunto può essere a lui [riga mancante] stanza insidiosi nel secondo tempo. Pedrazzi ha fatto coscienziosamente il suo dovere di giocatore generoso, leale, saldo, corretto, mentre la recluta Setti, al suo debutto in prima squadra, ha tenuto bravamente il posto, sfoggiando belle entrate, rimandi sicuri, buon senso di posizione. È mancato invece quasi in pieno la seconda linea; Zucchi, ben lontano dalla forma e dal rendimento delle recenti partite, non ha saputo impostare un gioco autorevole e di slancio come è nel suo stile; Todeschini è in netto declino di forma e perfino Dugoni, che pure non doveva granché preoccuparsi della ala sinistra Chierico, il peggiore dei grigi, ha mancato all’attesa. In prima linea, assai bene Aimi, sempre volitivo e deciso, Carnevali finissimo come sempre, Manzotti in forma magnifica. Scandenti, invece, Pittaluga e Mazzoni, il primo perché in non buone condizioni, il secondo incerto, svogliato e preoccupatissimo di serbare la propria incolumità personale ad ogni costo. La partita, alla quale ha assistito, ospite graditissimo, S.E. Turati, ha inizio alle 15: i primi minuti sono in prevalenza dei grigi, che attaccano a larghe folate, le quali si smorzano poi in area di rigore. Ma una bella incursione di Aimi al 10’ culmina con un rasoterra dinanzi alla porta alessandrina, senza però che intervenga in tempo alcun canarino a dare il colpo di grazia. Al 15’ l’Alessandria è in corner, senza esito. Al 18’ tre tiri consecutivi di Mazzoni, Piccaluga e Carnevali non sortono risultato, e neppure un altro corner, conseguente a difettosa parata di Balossino su tiro di Carnevali. Al 25’, ancora corner contro i grigi, poi, al 27’, una bella fuga di Manzotti con tiro in porta parato alla meglio. L’ultimo quarto d’ora è di leggera prevalenza dei grigi; privo però di pericoli seri e interrotta da una bella azione di Aimi-Mazzoni e da un’altra Dugoni-Manzotti. Nell’intervento S.E. Turati, applauditissimo, lascia il campo e poi, alle 16, riprende la contesa fra incoraggianti acclamazioni del pubblico, che prevede finalmente una vittoria dei suoi atleti. Le battute d’inizio sono a pieno favore di questi e al 5’ e al 6’ due belle azioni Aimi-Manzotti e Manzotti-Piccaluga segnano un serio pericolo per Balossino. All’8’ Policaro para con sicurezza un forte tiro di Ferrari e un rimando di Carnevali, che conchiude con Aimi una magnifica discesa salvata in extremis dal deciso intervento di Bertolini. Al 13’, doccia fredda: un alessandrino, marcato a 20 metri dalla porta modenese, cade tenendo il pallone sotto di sé. L’arbitro concede il calcio di punizione contro il Modena, che viene tirato da Avalle con notevole precisione e forza. Sulla traiettoria, all’estremo della quale trovasi Policaro già in posizione e pronto alla parata, interviene Setti, che sfiora il pallone di quel tanto che rende inutile il salto laterale del portiere. E così, da una punizione, ingiustamente accordata deriva, per un incidente di pura fortuna, il goal che resterà l’unico della partita. Sulla riscossa dei canarini, una formidabile deviazione di Gallino, su centrata di Piccaluga, sfiora il palo e finisce in corner: continua la pressione dei gialli con frequenti tiri più o meno precisi, uno dei quali pericolosamente respinto dal portiere Balossino. Poco più tardi, Carnevali riesce ad incunearsi fra i terzini ma, vivamente pressato, può tirare solo debolmente e tra le braccia del portiere: Aimi porta azioni su azioni, ben coadiuvato da Carnevali e Manzotti, ma Manzotti s’incarica di rendere vana la fatica dei compagni di linea. La squadra modenese ripiega quindi di quel tanto che permette agli alessandrini di affidare a Ferrari e a Cattaneo il compito di scorribande audaci e pericolose. Poi la fine, che amareggia ancora una volta e giustamente il pubblico, che era stato caldo di incitamenti alla propria squadra. L’arbitro Barlassina ha sorvolato su falli da ambo le parti con sensibile equilibrio. Esagerata peraltro, a parere nostro, la punizione che ha portato all’unico goal. Il pubblico si è mantenuto disciplinato, ma la attenta e vigile cura dei vigili non ha potuto impedire lo stolto colpo di un monello che ha causata una contusione al ginocchio dell’arbitro mentre, attorniato dai 22 giocatori, si dirigeva all’uscita. (C.J.B., «Fonosport-Le Venezie sportive», 3 febbraio 1930) Su un terreno eccellente nonostante il nubifragio di ieri e agli ordini dell’arbitro Barlassina, che ha diretto egregiamente, si è svolta la partita iniziata con giuoco accademico, che dell’accademico aveva soltanto i convenzionalismi. Anche nella ripresa non ci è stato dato di vedere azioni improntate a quella tecnica di cui tanto i grigi che i gialloblù hanno dato prova in tante occasioni, e ci siamo chiesti se erano proprio due squadre di classe quelle che gareggiavano davanti al massimo gerarca dello sport italiano. In queste qualità negative, il Modena si è distinto più dell’Alessandria, anche se ha giuocato più a lungo in area avversaria e anche se l’ottimo Balossino è stato più impegnato del collega Policaro. Tanto la seconda linea, nella quale Zucchi ha coperto il suo posto senza infamia e senza lode, quanto la linea d’attacco non hanno fuso il loro giuoco. Mazzoni poi, con il suo giuoco fortemente arretrato, si è trovato nelle condizioni di non poter piazzare neppure un tiro veramente pericoloso. Degna di elogio invece è la difesa che, priva dei due abituali terzini, ha avuto in Pedrazzi il buon combattente di stampo antico e nel giovanissimo Setti più che una buona promessa, anche se a suo addebito si deve segnare la deviazione in rete del pallone che ha provocato la sconfitta. D’altra parte, l’Alessandria ci è apparsa talvolta inferiore a quella possente e quadrata squadra che il pubblico modenese è stato abituato a vedere. Buona nelle linee di difesa e di sostegno, dove Bertolini e Avalle sono stati all’altezza del loro nome, ha avuto anche essa la sua deficienza nell’attacco: invano Ferrari ha dato conferma delle sue buone qualità, ché i tiri suoi e quelli dei compagni ben di rado hanno richiesto l’intervento di Policaro. Un risultato pari sarebbe stato il giusto esponente della partita, ma ormai il pubblico modenese è avvezzo a queste beffe della sorte contro cui oggi la squadra cittadina non ha avuto, invece, l’animo di reagire. La partita ha avuto inizio alle 15, dopo che a S.E. l’on. Turati, salutato dalle ovazioni della grande folla, sono state presentate ben sedici squadre, di cui cinque in gialloblù, rappresentanti la compagine federale e uliciana della nostra città. Dalle note della gara togliamo queste più salienti azioni. Giuoco compassato per i primi minuti: al 10’, un corner per l’Alessandria e poi qualche tiro di Mazzoni e di Carnevali, fino al 21’. Al 25’ Chierico centra, ma Scagliotti non raccoglie. Al 27’, invece, è Balossino che si deve difendere insperatamente e su replicate azioni provocate da Aimi. In seguito, su rapide fughe di Piccaluga, Gallino è costretto a salvare in corner. Nella ripresa, è solo al 7’ che la porta alessandrina è minacciata; Aimi tira forte, costringendo Balossino a parare a palme aperte; Manzotti riprende, ma manda alta la palla. Al 10’ un bel colpo di Ferrari dà modo a Policaro di parare egregiamente, finché si arriva all’azione che doveva fruttare ai grigi la fortunosa vittoria. Su un fallo insignificante, Avalle batte la punizione con un tiro forte ma parabile, se non che la recluta Setti, nella foga della difesa, devia in rete rendendo impotente l’intervento di Policaro. Invano, il Modena passa al contrattacco. Due corners non hanno esito e per giunta Mazzoni, al 27’, non raccoglie un perfetto passaggio di Carnevali. L’Alessandria si difende valorosamente e, con il trascorrere dei minuti fatali, contrattacca così che la apatica partita finisce con azioni a metà campo. («La Gazzetta dello Sport», 3 febbraio 1930) L'Alessandria, dopo il Bologna, è passata vittoriosa 6ul campo modenese. Un risultato pari sarebbe stato però più equo. Entrambe le squadre hanno giocato al di sotto delle loro possibilità individuali e collettive e l'incontro, per quanto concerne la tecnica di gioco, non è stato molto brillante. L'Alessandria, in tutto l'incontro, non ha quasi mai fatto tiri in porta a conclusione di un'azione manovrata del suo reparto d'attacco, e il goal è venuto su calcio di punizione e con deviazione del pallone in rete da parte di un terzino modenese. Il Modena, dopo un brillante inizio, ha accusato presto di trovarsi in una giornata cattiva e solo verso la fine del primo tempo ha cominciato a portare buoni attacchi. I modenesi, pure avendo sostato meno a lungo sul terreno avversario di quanto abbiano fatto gli alessandrini, si sono dimostrati molto più pericolosi e Balossino ha avuto modo di salvare difficili situazioni Nella ripresa, la superiorità è stata di marca modenese, prima e dopo il goal. Ma l'Alessandria, per la volontà forte ed imperiosa dei suoi uomini ha superato i modenesi nello scatto, nella velocità e nella prontezza. Gli ospiti sono mancati soprattutto nel quintetto d'attacco, il cui gioco ha difettato di chiarezza. Lo stesso Ferrari ha giocato sempre in tono minore. La linea mediana ha rifulso al centro dove Avalle ha disputato una partita ammirevole. Più di un errore ha commesso invece Bertolino. Discreti i terzini ed eccellente il portiere. Il Modena, per quanto sia stato spesse volte pericoloso, in area di rigore è apparso inferiore all'aspettativa. Le azioni offensive sono partite tutte da Carnevali e da Aimi. La difesa ha giocato bene e Setti ha esordito eccellentemente sostituendo Sabbatini; tra i migliori occorre pure ricordare Pedrazzi. A Policaro non si deve fare nessuna colpa del goal subito, mentre si devono elogiare alcuni suoi ottimi interventi. Il primo tempo si è chiuso dopo una leggera superiorità alessandrina con zero a zero. Sono stati tirati due calci d'angolo per parte, e il gioco è stato sempre inorganico, anche se pieno di vitalità. Il secondo tempo si è iniziato con un attacco alessandrino che presto si à spento; e il Modena, che aveva dato già cenni di ripresa, ha assunto il comando del gioco. Il goal è avvenuto al 12° minuto. Per un fallo contro Ferrari, l'arbitro ha concesso un calcio di punizione. Il pallone, tirato da Avalle, è stato deviato nella sua traiettoria ed è entrato in porta. Lo scacco non ha amareggiato la squadra modenese, che ha premuto, ancora insistentemente, sulla difesa alessandrina. Al 24° minuto, Balossino ha salvato miracolosamente un potente tiro di Mazzoni. La superiorità modenese è stata evidentissima, ma i suoi attacchi non hanno avuto conclusione. Arbitro Barlassina. Al primo tempo della partita ha assistito l'on. Turati, dinanzi al quale prima del match sono sfilati tutti gli iscritti delle organizzazioni sportive della città. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) Ancora una volta il Modena è caduto in casa propria. La vecchia tradizione che voleva nei tempi migliori la inviolabilità del campo di viale Fontanelli ha subito un altro inesorabile colpo. Nulla togliendo alle affermazioni che le grandi compagini hanno quest'anno conseguito sul terreno modenese, bisogna rilevare agli sportivi che il Modena è ancora una volta perdente più per inferiorità di classe, di fronte agli avversari, per la più nera disdetta che ha piantato le sue frecce avvelenate nel fulgido blasone giallo-bleu. Allo stesso modo che Roma e Bologna sono giunte alla vittoria in campo geminiano l'Alessandria ha vinto. Anche oggi un autogoal ha sanzionato il successo degli ospiti. Il colpo ha demoralizzato i supporters modenesi al punto di ammutolirli. Privi dell'indispensabile incitamento i giuocatori hanno finito per cedere allo scoramento e l'Alessandria è riuscita a terminare in vantaggio. Gli ospiti hanno giuocato una buona partita: hanno offerto all'enorme pubblico presente un giuoco chiaro ed a volte scintillante. La squadra alessandrina ha giuocato forte per tutta la partita e tirando le somme è doveroso riconoscere una leggera ma chiara superiorità di giuoco sull'avversario. Peccato che tanta squadra abbia presentato una prima linea assolutamente insufficiente. Il reparto d'attacco alessandrino è stato nettamente inferiore ai reparti arretrati che hanno giuocato con il migliore affiatamento e rendimento sicuro. All'uopo diremo che durante tutto il primo tempo Policaro ha rimandato un solo pallone e per giunta molto facile, e che il Modena allineava oggi due terzini di riserva mancando dei titolari Camurri e Sabbadini. Il Modena ha giuocato una partita incolore, quasi mediocre. Alla squadra modenese è mancata la coesione; ha difettato lo slancio. La prima linea ha giocato confusamente e le azioni più pericolose per Balossino hanno avuto più carattere individuale che collettivo. Il migliore è stato il minuscolo Carnevali; Piccaluga ha portato al centro qualche buon pallone, mentre Mazzoni è stato poco preciso. Esagerati i suoi allunghi alle ali e meno brillante del solito il suo giuoco di centro attacco. La mediana modenese ha avuto il suo migliore elemento in Dugoni; tenace fu Zucchi, non ancora in forma Tedeschini. Dei terzini discreto Pedrazzi. La recluta Setti ha giuocato una buona partita ed è nostra impressione che fra non molto farà bene parlare di sé. Alle 15.15 il fischio di inizio. Il Modena giuoca contro sole. L'Alessandria scatta: Ferrari conduce la prima azione che non frutta. Al 6.o Carnevali risponde centrando raso terra: la palla percorre tutta l'area di Balossino senza che nessuno la raccolga, compreso Piccaluga solo e in buona posizione. Le azioni si equivalgono: di giuoca su entrambi i campi. Al 9.o il Modena è in corner. Pedrazzi libera e Setti rimanda lontano, Chierico ritorna in campo modenese e tira in corsa sbagliando il bersaglio; cosa che fa pure Mazzoni che in una girata fa viaggiare la palla sulla di Balossino. Due azioni alessandrine non fruttano per imprecisione degli avanti sempre magnificamente serviti dai loro mediani. Al 19.o Carnevali tira in goal da pochi metri. Balossino con un tuffo salva in corner. Le squadre si bilanciano. Più preciso e tattico il giuoco degli ospiti, più veloce e vario quello dei modenesi. Al 24.o e 29.o un calcio d'angolo per parte, e al 30.o Barlassina ferma Aimi per fuori giuoco, quando già il modenese era poco lungi dal goal alessandrino. Avalle opera un tiro dal ontano; la palla sfiora la sbarra; ancora pochi alterni attacchi, indi la fine del primo tempo con le squadre alla pari. Il giuoco riprende. Un bel centro di Cattaneo non è raccolto dai compagni di linea. Al 4.0 Aimi tira su Balossino: questi para, ma la palla gli sfugge, Piccaluga pronto raccoglie ma il tiro finisce fuori. All' 8.o Policaro salva in corner un tiro di Borelli [chiamato Micheli in tutto l'articolo. N.d.R]. Il calcio d'angolo non frutta. Carnevali giuoca ancora tre avversari e allunga ancora ad Aimi; il tiro di quest'ultimo sfiora di poco il palo. Reazione alessandrina. Chierico fugge; Ferrari raccoglie ma Policaro para di nuovo. Ancora una discesa dei grigi che frutta una punizione in loro favore. Dopo il tiro Setti, volendo rimandare di testa, devia la traiettoria della palla che s'insacca nell'angolo opposto a quello dove Policaro era pronto alla parata. Siamo al 14.o minuto. Alcune battute nell'area di rigore alessandrina non fruttano per l'abilità dell'estremo difensore. Al 19.o l'Alessandria è in corner; da questo momento i modenesi, sfiduciati rallentano. Gli ospiti riprendono il comando del giuoco ma, per l'imprecisione degli avanti, non raggiungono alcun successo. I reparti arretrati dei grigi fanno ora prodigi. Al 42.o il Modena è in corner: il tiro non frutta. Indi la fine tra il disappunto generale. («La Stampa», 3 febbraio 1930) Diremo subito che entrambe le squadre hanno giocato al di sotto delle loro possibilità individuali e collettive e l’incontro, per quanto concerne la tecnica di gioco, ha tradito l’attesa. L’Alessandria, in tutto l’incontro, non ha fatto un solo tiro in porta a conclusione di un’azione manovrata del suo reparto d’attacco: il goal è venuto su calcio di punizione e con deviazione del pallone in rete per parte di un terzino modenese. Il Modena, dopo l’inizio travolgente, ha denunciato subito una giornata infelice dei propri mediani e solo verso la fine del primo tempo ha incominciato a ingranare e a effettuare pericolose incursioni nel campo dei grigi. I modenesi, pur avendo giocato in campo avversario meno dei piemontesi, ci sono apparsi molto più pericolosi. Nella ripresa, la superiorità è stata di netta marca gialloblù, prima e dopo il goal. Una volontà forte e imperiosa pervade sempre i grigi e il Modena, di fronte alla maggiore prestanza fisica degli allievi di Carcano, si è smarrito nella fase conclusiva. L’Alessandria ha dominato allora in maniera equivocabile per prontezza di scatto e volontà. L’attacco dei grigi non ha mai impegnato seriamente la difesa modenese, né fatto passare momenti di ansia al pubblico. Nella linea mediana ha rifulso il centromediano Avalle, che ha disputato un vero partitone. Più di un errore ha commesso Bertolini. Discreti i terzini, meraviglioso il portiere, anche se se la cavò in due o tre situazioni con una buona dose di fortuna. All’inizio, il Modena attacca subito con poca convinzione, tanto che Avalle non ha nessuna difficoltà a rompere gli attacchi gialloblù. Al quinto minuto, Carnevali scavalcati i mediani e i terzini, centra con potenza. Piccaluga interviene di corsa, ma manca il pallone. All’ottavo minuto, il Modena è costretto a subire un calcio d’angolo. L’Alessandria sosta sul terreno gialloblù, ma il portiere modenese non è mai chiamato al lavoro. Qualche attacco, invece, del Modena culmina quasi sempre in goal. Al 17’ si sviluppa un’azione magnifica manovrata da tutta la linea d’attacco modenese, ma il tiro conclusivo di Mazzoni passa alto. Un altro tiro, subito dopo, di Carnevali provoca un calcio d’angolo. Nell’azione che ne nasce, Carnevali tira ancora in goal, ma Costa miracolosamente salva di testa. Il gioco è sempre inorganico, anche se pieno di brio. La ripresa si inizia con un attacco dell’Alessandria, ma presto i modenesi, che avevano dato segni di ripresa alla fine del primo tempo, sono al comando e si assiste ad alcune belle azioni. Al 13’, per un fallo assai discutibile di Manzotti contro Ferrari, che era a terra col pallone sotto il corpo, l’arbitro concede un calcio di punizione. Il pallone calciato da Avalle, dopo aver battuto contro la schiena di Mazzoni, viene deviato nella sua traiettoria nella porta di Policaro di Setti. Il punto non demoralizza i modenesi, che insistono negli attacchi. Al 14’ il Modena subisce un calcio d’angolo, ma subito riprende gli attacchi e al 18’ ottiene a sua volta un calcio d’angolo. Al 24’ Balossino salva miracolosamente un potente tiro di Manzini. La supremazia dei modenesi è evidentissima. Alcune azioni gialloblù sono fermate dall’arbitro Barlassina per falli e fuori gioco non sempre valutati con precisione. Al 29’ un tiro di Mazzoni su passaggio di Aimi passa a lato. Ancora battute di superiorità modenese ma inconcludenti. Al primo tempo ha assistito S.E. Turati, ospite gradito di Modena, che ha voluto portarsi sul campo di viale Fontanelli, accolto al suo apparire da deliranti applausi da parte del pubblico [riga illeggibile] quando egli ha lasciato il campo di gioco. («Gazzetta del Popolo», 3 febbraio 1930) RISULTATI: Cremonese-Brescia 0-1 Juventus-Ambrosiana rinviata per neve Livorno-Genova 1893 3-1 Milan-Torino 1-2 Napoli-Padova 1-0 Pro Vercelli-Lazio 3-1 Roma-Bologna 2-2 Triestina-Pro Patria 2-1 CLASSIFICA: Juventus, Genova 1893 22; Ambrosiana 21; Alessandria, Torino 20; Milan 18; Pro Vercelli, Bologna 17; Napoli 16; Roma, Triestina 15; Brescia, Lazio 14; Modena 13; Livorno 12; Pro Patria 11; Cremonese 7; Padova 6. Ogni * = 1 gara in meno Il punto sul campionato Nuovi risultati a sensazione ha portato la sedicesima giornata di campionato. Su otto incontri che si disputarono, quattro soli vennero vinti dalle squadre che giuocavano sul proprio terreno. Milan, Modena e Cremonese sono le squadre che risultarono sconfitte davanti al proprio pubblico, mentre la Roma, pur lottando in casa propria, dovette accontentarsi di un risultato pari con il Bologna. Decisamente col sistema attuale di disputa del campionato e con la parità di valore di tante tra le squadre concorrenti, il terreno non rappresenta più un gran vantaggio per nessuno. Ma il risultato che desta maggior scalpore non ha nulla a che vedere colle vittorie riportate fuori casa, e viene da Livorno, dove il Genova ha subito una netta sconfitta. La squadra che condivideva con la Juventus il primo posto in classifica, battuta per la 2.a volte in due settimane, viene così ad essere praticamente raggiunta dall'Ambrosiana, dal Torino e dall'Alessandria, che tutte e tre hanno il vantaggio di aver giocato una partita in meno. Lo stesso vantaggio possiede pure la Juventus grazie all'incontro con l'Ambrosiana che venne rinviato per neve. Battuto il Genova, ferme la Juventus e l'Ambrosiana, le altre due squadre del gruppo di testa, il Torino e l'Alessandria hanno portato a casa ognuna due punti da terreni particolarmente difficili. I grigi han vinto a Modena, ed i granata ancora incompleti, han vinto a San Siro. Due belle vittorie e due balzi in avanti in classifica. Roma e Bologna si son divisi i punti a Roma dopo un incontro equilibrato. Fra i risultati che si possono definire come regolari, figurano quelli di Vercelli, dove i bianchi han sconfitto la Lazio per tre a uno, di Napoli, dove i compagni di Sallustro han battuto il Padova per uno scarso uno a zero, e di Trieste, dove la triestina ha piegato il Pro Patria di Busto Arsizio per due a uno. Viceversa la Cremonese ha ceduto in casa propria al Brescia, che dà prova di particolare combattività al momento attuale. Padova e Cremonese restano così confinate agli ultimi due posti della classifica. (La Stampa)