Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
23-03-1930 - Giornata: 21 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Padova AC 4 - 2 (2 - 1)
RETI: 18. Avalle E.[A], 25. Avalle E.[A], 82. Scagliotti C.[A], 86. Avalle E.[A] 11. Vecchina G. [Pa] , 90. Bedendo E. [Pa]

Alessandria US Balossino Natale, Costa Felice, Gallino Luigi, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Scagliotti Cinzio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PADOVA AC: Latella; Zanninovich, Danieli; Monti (II) Giovanni, Bedendo, Scanferla; Prendato, Perazzolo, Vecchina, Oriani, Lamon (I) Gino. All.: Fagiuoli (I) Aldo

Arbitro: Malagodi Walter (Ferrara)
Note
Rigore sbagliato: 90’ Bedendo [P, parato e rete sulla ribattuta]. Angoli: 2-3. Pubblico non troppo numeroso. Terreno pesantissimo. Inizio gara ore 15.00

Commento
L’Alessandria ha superato anche il nuovo, arduo ostacolo rappresentato dal Padova, la valorosa squadra lottante disperatamente per evitare la retrocessione ed in piena, vigorosa ripresa, dominandola alla distanza. È stata una lotta dura ed accanita, vivace ed a volte disperata che ha fatto sussultare d’emozione e d’entusiasmo gli spettatori, ondeggianti nelle alterne, burrascose vicende della disputa che vide a tratti il predominio dei grigi, a volte il pauroso ritorno offensivo dei biancorossi guidati dal valente Vecchina. Il comportamento delle squadre è stato, in complesso, buono. Partiti di scatto, gli ospiti pervenivano subito a contatto della difesa grigia, tagliata fuori in seguito ad un’azione fulminea di Vecchina che richiamava al lavoro Balossino; senonché, il portiere alessandrino, attanagliato da un nugolo di avversari che gli si eran fatti sotto, doveva salvarsi nel giuoco pericoloso e liberare in seguito, mentre Vecchina si rialzava dolorante al fianco per una contusione riportata nel groviglio precedentemente verificatosi. Un minuto dopo è in corner il Padova, che sventa l’insidia e riporta l’offensiva in campo grigio. Rallentata la stretta, il gioco si allarga e muta vicende sinché, al 10’, un preciso allungo di Bedendo dà modo a Vecchina di effettuare una sua caratteristica fuga che lo porta a superare tutta la difesa avversaria e sferrare in seguito un forte tiro raso terra che Balossino non riesce a fermare. I grigi corrono immediatamente alla riscossa e Scagliotti, il giovine ed agile centroattacco alessandrino, che va lentamente migliorando ed affinando il suo gioco coi compagni, calcia un forte pallone che Latella riesce a mala pena a trattenere. Al 18’ si ha il sospirato pareggio: l’artefice dell’azione conclusiva è Cattaneo che, giunto quasi all’estremo limite del campo, centra con un taglio perfetto. Avalle, che segue da vicino la traiettoria del pallone, mentre Latella esce dai pali per tentare la presa, riesce ad impossessarsi della palla ed a spedirla nella rete. Immediata reazione padovana culminata con un forte tiro in corsa di Oriani, a stento sviato in corner da Balossino, quindi nuovo attacco in linea dei grigi concluso da Cattaneo, che manda il pallone sul palo superiore. Al 25’, secondo goal alessandrino ottenuto ancora da Avalle, che risolve un’emozionante mischia sotto Latella con un tiro impeccabile. La ripresa delle ostilità palesa subito un rinnovato spirito aggressivo degli ospiti, che tentano di pervenire al pareggio, e Lamon, dalla estrema sinistra, scaraventa un forte tiro che Balossino a mala pena respinge in area di rigore: Costa rimanda a lato, ma l’offensiva permane nella metà campo dei grigi. Il gioco si appesantisce e si inasprisce: si lotta, pur senza degenerare, senza eccessivi complimenti mentre il terreno è complice di numerosi capitomboli. Al gioco duro subentrano scontri e falli non pochi e l’arbitro non sempre giudica e punisce adeguatamente, sollevando malumori e proteste nel pubblico. Riprende intanto l’offensiva padovana, che ci fa assistere a parecchie trame ben congegnate in cui Vecchina eccelle con sicura padronanza. Al 29’ Balossino riesce, con un tuffo a terra, a sventare in corner un insidioso pallone scaraventatogli, da venti metri, dal cannoniere padovano; altre arruffate schermaglie si sviluppano nella estrema area alessandrina e, da un momento all’altro, pare vicino il punto del pareggio. Al 34’ è un calcio di punizione da 15 metri provocato da Costa che tiene sospesi gli animi: il tiro di Vecchina è bloccato prima dal portiere e rimandato poi da Lauro, che spinge i propri avanti con poderose sgroppate. Ora l’attacco grigio riprende il suo possente svolgimento e nessuna forza riesce a fermarlo: al 37’ una magnifica azione iniziata da Gandini, sviluppata da Avalle e da Cattaneo, dà modo a Scagliotti, incuneatosi tra i terzini, di battere per la terza volta Latella; quattro minuti dopo, Avalle sfugge tutto solo da metà campo, supera parecchi avversari e, con un tocco irresistibile, manda in rete per la quarta volta. A due minuti dalla fine, una fuga di Prendato viene ostacolata da Bertolini nell’area di rigore: l’ala destra padovana, a cagione anche del terreno viscidissimo, finisce a terra e l’arbitro punisce con un calcio di rigore. La decisione solleva non poche proteste, tenuto conto che almeno due falli identici furono commessi ai danni di Chierico e Ferrari senza determinare una così grave sanzione contro la squadra ospite. Tuttavia, l’arbitro mantiene la sua decisione e Bedendo effettua il tiro: Balossino, con un balzo felino, riesce ad agguantare il pallone che, per l’effetto ricevuto, gli sfugge di mano e mentre il portiere è ancora a terra, Bedendo riprende e non ha difficoltà a segnare a porta incustodita. Ancora poche battute inconcludenti e poi la fine. I grigi hanno ben meritato della vittoria avendo mantenuto una maggiore quantità d’attacchi, molti dei quali sviluppati con tanto ed accorgimento impeccabile malgrado le difficoltà del terreno, pervenendo infinite volte a contatto stretto della difesa padovana che richiamava a protezione della sua rete minacciata i suoi migliori giocatori. La linea mediana fu robusta ed instancabile. Gli attaccanti, per quanto molto attivi e volenterosi, non hanno svolto un giuoco d’assieme molto pregevole. I più intraprendenti e conclusivi sono stati Avalle e Cattaneo; Ferrari ha collegato prevalentemente l’attacco alla mediana e Chierico ha perso non poche occasioni. Su tutti i biancorossi hanno emerso il centrosostegno Bedendo ed il centroattacco Vecchina, ma anche i loro compagni hanno sfoggiato doti di abilità non comuni. Tre corners per il Padova contro due, arbitro Malagodi di Ferrara, pubblico non troppo numeroso. (Giovanni Camagna, «La Stampa», 24 marzo 1930) È invalsa ormai l’abitudine, in certe squadre, di adottare una tattica di giuoco strana ed assolutamente inadeguata agli effetti del risultato che si vuole ottenere: così del Padova di ieri. La squadra ha iniziato la partita in modo spettacoloso. Al primo attacco, Vecchina sgusciava in avanti ed un ammasso di uomini si formava a due passi dalla porta grigia; poi, la squadra si faceva ammirare per la scioltezza delle azioni e per la chiarezza del suo stile. Pochi passaggi e gli avanti erano a ridosso della difesa alessandrina; respinti, ritornavano con più ardore e con più decisione. Il giuoco era vario e piacevole, l’impressione di forza e di potenza non tardava a manifestarsi con un goal-capolavoro di Vecchina: tre passaggi, Bedendo-Perazzolo-Vecchina, ed il brillante giuocatore patavino, con un tiro infernale, batteva Balossino. L’azione bellissima serviva a dare novello vigore al Padova, che pareva volesse disporre a piacimento degli alessandrini, ed invero, nel primo quarto d’ora, in campo non si ammiravano che le belle trame dei biancorossi, che trovavano un disordinato riscontro nel gioco degli alessandrini. Ma il bel giuoco durò… poco. Serrate le file, riordinati i ranghi ed ecco il primo attacco alessandrino. Un attacco giudizioso e calmo: Cattaneo allungava un pallone in profondità ad Avalle, che non aveva difficoltà a battere Latella. Questo succedeva al 18’. Qui il Padova cambiava tattica. La prima linea, che avanzava su tutto il fronte, veniva spezzata alle mezze ali; queste retrocedevano, l’azione offensiva non era lasciata che all’iniziativa di Vecchina e alle due ali, troppo poco per raggiungere risultati tangibili. Tanto più che Vecchina dava segni di disagio in seguito ad un colpo al fianco sinistro ricevuto nell’azione iniziale. Questa tattica fu – per me – un grave errore del Padova. Una squadra che aveva fino allora fornito un giuoco dei più brillanti, che aveva saputo, pur con meno rabeschi ma con più decisione e prontezza, puntare sempre sulla porta avversaria e minacciare seriamente le retrovie, doveva continuare nel suo giuoco garibaldino, senza preoccupazioni degli avversari e conscia del proprio valore, giuocare per la vittoria e non per la partita pari. Così venne il secondo goal di Avalle, al 25’. Un istante di smarrimento della difesa ed ecco che il mezzo destro grigio portava in rete il secondo pallone. Nemmeno in svantaggio il Padova muta tattica. I palloni che giungono alle ali non trovavano mai il compagno piazzato: Vecchina guardato a vista, gli altri troppo arretrati per giungere a rendersi pericolosi nella fanghiglia che copriva il campo. Il primo tempo moriva su questo risultato, dopo che due calci d’angolo erano tirati rispettivamente contro le due squadre. Nella ripresa, invece, il Padova, tentò la ripetizione del giuoco iniziale nel primo tempo. Un tiro di Lamon contro il palo ed una magnifica azione di Vecchina, che impegnava Balossino in una difficile parata, davano brio all’attacco biancorosso e lavoro costante alla incerta difesa grigia. In questo periodo, gli alessandrini erano irriconoscibili; tanto era il timore di un pareggio avversario che le loro azioni si ingarbugliavano, gli avanti richiamati frettolosamente non trovavano di meglio che rendere vieppiù oscura una situazione di per sé paurosa. Sbollita senza risultati positivi questa fase di superiorità patavina, poco a poco l’ardore combattivo segnava il passo e il Padova, evidentemente stanco per il giuoco svolto sul pesantissimo terreno, cedeva. Allora Cattaneo, con una fuga velocissima, mandava al centro un pallone, Scagliotti raccoglieva da pochi metri ed il terzo goal era segnato al 37’. Poi ancora Avalle, con un tiro magnifico, segnava per la quarta volta; infine, Bedendo, a cinque minuti dalla fine, trasformava in goal un calcio di rigore dopo una parata di Balossino ed una ripresa dello stesso Bedendo. Il Padova – come dissi – giudicato nei primi 25 minuti di gioco lasciò una ottima impressione. Squadra solida e quadrata. Qualche giuocatore – Danieli, Bedendo, Vecchina – si distaccarono dai compagni; Bedendo specialmente dimostrò sul terreno fangoso di avere un intuito perfetto ed un senso ammirevole della posizione. Vecchina poi, finissimo ed accorto giuocatore, seppe far partire dal suo piede tiri folgoranti e improvvisi. L’Alessandria giuocò male, rese per il lavoro instancabile della mediana mentre gli avanti – eccetto il reparto destro – furono pressoché negativi. (Augusto Rangone, «Gazzetta del Popolo», 24 marzo 1930) Sulla partenza, il Padova ha mancato per un soffio di segnare un mirabile goal con Vecchina. Un intervento di un terzino ritardava il centroattacco padovano di quel tanto che bastava a permettere a Balossino di arrivare prima in tuffo sul pallone. Per di più, Vecchina riportava nel duplice scontro con il terzino prima e con il portiere poi una larga ecchimosi al fianco, il che lo doveva poi inceppare a tratti nel resto della partita. Era lo stesso Vecchina che apriva la serie dei goals, sfruttando accortamente un pallone allungatogli da Bedendo fra i terzini. Questo avveniva al 10’ e coronava l’iniziale periodo di predominio padovano, che si protraeva ancora per una diecina di minuti. Al 18’ Avalle riceveva un bel pallone da Cattaneo, attendeva la mossa di uscita di Latella e con tocco sicuro raggiungeva il pareggio. Al 25’, su traversone di Cattaneo, un pallone stregato veniva successivamente bucato da piedi alessandrini e da piedi padovani. L’ultimo buco era di Danieli, che lasciava pervenire il pallone ad Avalle, portatosi oltre i terzini ma rimesso in giuoco dal fatto di ricevere il pallone da un avversario; tiro debole e preciso e goal di vantaggio per l’Alessandria. Il resto del tempo era tutto di tinta grigia, ma il Padova si difendeva bene e nulla di nuovo era da registrare. Ma poi il Padova riprendeva, per merito precipuo della bella intesa Vecchina-Perazzolo, il suo stile impressionante e sfiorava il successo, che solo l’abilità di Balossino poteva sventare. Ed era partendo dalla linea arretrata che l’Alessandria coglieva due fulminei goals. Gandini chiamava a collaborare Cattaneo e Avalle finché l’irresistibile concludeva con un allungo a Scagliotti, che segnava. Questo al 37’; cinque minuti dopo, una discesa e palleggio Scagliotti-Avalle tagliava fuori Danieli, preso in velocità, e permetteva ad Avalle di segnare il quarto goal alessandrino. A noi è apparso che, negli scambi fra i due attaccanti, Avalle fosse in fuori giuoco. In questo periodo si registrava anche uno scatto di Zanninovich su Chierico, che aveva invaso l’area di rigore con il pallone. L’arbitro, però, non puniva. Il Padova non rinunciava a sparare le ultime cartucce; e lo faceva con giuoco largo, assai meglio impostato di quanto non fosse stato durante il resto della ripresa. Scatti di Lamon e di Vecchina e buon lavoro di Perazzolo-Bedendo rendevano seria la minaccia. Al 44’ veniva liberato Prendato, che però veniva travolto da uno spintone datogli da tergo da Bertolini. Il calcio di rigore veniva battuto da Bedendo, Balossino ribatteva e, a sua volta, Bedendo raccoglieva e segnava. Ancora all’ultimo minuto, una brillante occasione offerta a Lamon si perdeva con un tiro alle nuvole. («La Gazzetta dello Sport», 24 marzo 1930) Il Padova ha iniziato la partita a grande andatura. Al 1° minuto il portiere alessandrino Balossino ha salvato un sicuro punto, togliendo la palla dai piedi di Vecchina: ma sei minuti dopo i padovani hanno raccolto il frutto dei loro attacchi con un goal segnato da Vecchina. Gli alessandrini hanno successivamente impegnato più volte, con tiri insidiosi, il portiere Latella, riuscendo ad ottenere il pareggio al 18° minuto per merito di Avalle, su centro di Cattaneo. Lo stesso Avalle, al 25° minuto, ha raccolto un passaggio di Scagliotti conquistando il secondo punto per l'Alessandria. Nella ripresa, dopo il predominio di un quarto d'ora del Padova, che per poco non otteneva il pareggio, gli alessandrini, ripreso il sopravvento, hanno segnato altri due punti al 37° e al 41° minuto, con Scagliotti e Avalle. Il Padova ha segnato con Bedendo il suo secondo punto al 43° minuto su calcio di rigore. La squadra padovana ha lasciato ottima impressione. Arbitro: Malagodi (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) I grigi si sono trovati di fronte ad un avversario ben differente da quello che ebbero sul campo Appiani il 27 ottobre dello scorso anno. Lo dimostrarono subito gli stessi ospitanti quando, sorpresi dai velocissimi, irruenti attacchi dei padovani, ebbero bisogno di non pochi minuti per riorganizzare le loro file. I padovani, partiti di scatto e con uno slancio ammirevole, furono infatti i primi a segnare con irresistibile azione di Vecchina, azione che riscosse gli applausi dello stesso pubblico alessandrino. Poi gli avversari ebbero il sopravvento, non completamente però, perché i padovani mai, per tutti i 90 minuti, furono in balia dei grigi. I punti ottenuti dagli uomini di Carcano non possono testimoniare una netta superiorità dei grigi, perché scaturiti (almeno due) da grossolani errori della difesa biancoscudata. Il primo, quello ottenuto da Avalle al 18’, è da imputare infatti a Latella il quale, forse anche impacciato dal fango, non riuscì ad abbracciare in tuffo la palla che, lentamente, infilava la sua rete. L’altro ebbe luogo per due consecutivi «buchi» di Bedendo e Danieli. Le cause della sconfitta sono varie: principale quella del terreno pesantissimo, ridotto ad una vera palude. I padovani ne risentirono più degli avversari le conseguenze. Abituati sul loro soffice campo, si trovarono quest’oggi handicappati quando furono costretti a guazzare nel fango fino a metà gamba. Si è fatta poi sentire la mancanza di Bergamini, ottimo, come si sa, per resistenza e durata di fiato, per il lavoro di spola fra attaccante e sostegno; infine, il gioco forse troppo arretrato di Perazzolo e di Oriani per quasi tutto il tempo. Infatti, all’attacco non si trovavano che tre uomini, dei quali soltanto due capaci di tirare in porta: Vecchina e Prendato. Nella ripresa, invece, nei momenti che le due mezz’ali sono balzate all’attacco, abbiamo visto allentarsi la stretta dei grigi ed ebbero luogo allora pericolose azioni padovane. Come abbiamo accennato, il Padova è sceso in lizza mancante di Bergamini, contusosi ancora la scorsa domenica, e di Gamba, messo per qualche tempo a riposo. Erano rimpiazzati da Perazzolo e Oriani i quali, specialmente quest’ultimo, non furono all’altezza degli assenti. Non che abbiano disputata una pessima partita, ma basterà dire che Perazzolo perdette una buonissima occasione per segnare e l’altro svolse un gioco indeciso e ben poco redditizio, sia fra gli attaccanti sia nella linea di sostegno. Vecchina, invece, pur essendo rimasto contuso ad un fianco fin dal primo minuto di gioco, giuocò, pure guardato a vista da due e perfino tre, quattro uomini, una delle sue più brillanti partite. È dal suo piede che sortirono ammiratissimi passaggi ed il punto che fu veramente un capolavoro. Prendato fu ottimo collaboratore del «nazionale», ma si trovò a disagio per il terreno pantanoso. Bedendo non ha svolto un gioco appariscente; seppe però frenare efficacemente le discese avversarie. Monti ha disputato oggi una delle sue più belle partite: era dappertutto e continuamente ha giocato con fiato inesauribile. Danieli e Zanninovich furono sottoposti ad un duro lavoro che disimpegnarono lodevolmente. Il più delle volte gli irruenti attacchi grigi s’infrangevano sui loro piedi. Latella non fu molto bersagliato e avrebbe potuto salvare, per lo meno, un punto. Ed ora ai grigi. La squadra di Carcano, pur dimostrando una bella ossatura, non ci ha impressionati. Molte volte ha giocato in sordina: la linea attaccante, impacciata forse dal fango, è stata imprecisa e non ordinata. Tutto il gioco poggiò sul reparto destro, dove Cattaneo si distinse nell’operare velocissime fughe e nel crossare di precisione. Avalle, autore di tre punti, fu forse uno dei migliori uomini del quintetto. Impreciso, invece, Scagliotti. Il reparto sinistro è stato fatto lavorare pochissimo. La linea dei sostegni, imperniata su Gandini, fu il migliore reparto, inesauribile nel frenare gli attacchi padovani e nel rifornire continuamente i propri avanti. Un po’ scorretti i terzini, specie Gallino, però preciso e potente nei rimandi. Il portiere grigio anche oggi fu l’ottimo difensore che qualche mese fa ammirammo a Padova. Felino nelle parate e sempre in perfetta occasione. Il sig. Malagodi della Spal di Ferrara ebbe qualche indecisione; tenne però bene in pugno la partita, resa più difficile dal terreno pesantissimo. Agli ordini di Malagodi, le squadre si allineano in queste formazioni […]. La palla è ai grigi, che si buttano subito all’attacco, ma la loro puntata è fermata da Bedendo, il cui allungo lancia Perazzolo; quest’ultimo passa avanti; Vecchina entra assieme ai terzini e Balossino, gettatosi in tuffo nel groviglio formato dagli uomini, ne esce malconcio, e così pure il padovano, che risentirà per tutti i 90 minuti di un forte calcio al fianco sinistro. Al rimando è lanciato Avalle, ma interviene prontamente Danieli, che libera. Al 2’, corner contro i padovani provocato da Danieli mentre sta per fermare Cattaneo. Tira ancora Cattaneo, quindi di testa Scagliotti e Chierico manda a lato. Dopo una punizione contro i grigi tirata da Danieli, al 4’ altra bellissima azione padovana. Bedendo lancia a Perazzolo quest’ultimo allunga a Vecchina, che invia a lato diametralmente. Ora il gioco è a metà campo, finché al 7’ Vecchina fugge veloce ed allunga a Prendato; ma questi non raccoglie. I grigi rispondono subito impegnando la difesa biancoscudata, anzi all’8’, in seguito ad una virgola di Zanninovich, Cattaneo invia uno spiovente che Latella para di pugno. All’11’ un traversone di Ferrari a Cattaneo è intercettato da Bedendo che, con magnifico allungo, rimanda la palla a Prendato, questi a Vecchina il quale, tagliando fuori completamente la difesa grigia, invia in rete. Il goal di questa bellissima azione viene calorosamente applaudito dal pubblico. Palla al centro e subito un tiro di Scagliotti che Latella para in tuffo. Il Padova continua ad attaccare con Vecchina e Prendato, ma i generosi sforzi dei due bianchi sono sempre frustrati dai terzini avversari. Un bell’allungo di Bedendo raccolto da Lamon ed al 15’ un forte tiro di Vecchina dalla linea di rigore batte sulla schiena di Gallino. Il pallone è rinviato verso la rete da Oriani, ma Balossino para in tuffo. Subito dopo, una punizione contro i grigi, tirata da Bedendo, viene bloccata da Balossino. Al 18’, primo goal dei grigi: un rimando provoca una fuga di Cattaneo; il cross di questo ultimo è raccolto da Avalle mentre Latella, con un tuffo, ha abbandonata la rete. Avalle invia in porta da pochi metri, con tiro debolissimo. Un minuto dopo, corner contro i grigi che viene tirato da Lamon e provoca una fuga di Scagliotti, che è fermato per fuori gioco. Il gioco continua a metà campo finché al 25’, in un rimando, Bedendo sbaglia la palla; subito dietro a lui è Danieli che pure buca, cosicché Avalle con facilità, da pochi metri, infila la rete. I padovani, incassati due punti nel breve spazio di pochi minuti, per nulla scoraggiati, continuano nei loro attacchi. Al 26’ e 27’, tiri a lato di Gandini e Cattaneo, quest’ultimo su cross di Scagliotti. Al 34’ è il Padova che scende veloce con Vecchina ed un minuto dopo, in seguito ad un tiro di Ferrari, Latella para miracolosamente in tuffo. I grigi vogliono vincere con largo punteggio e raddoppiano gli sforzi per segnare. Registriamo tiri a lato di Ferrari e di Lauro, quindi, al 39’, Prendato, eseguita una fuga pressato da Costa, è costretto a calciare a lato. Al 40’ è ancora la casa di Latella in pericolo: un tiro di Cattaneo fa impaludare la palla a pochi metri dalla rete, Latella abbandona intempestivamente la rete, ma pronto Zanninovich rimanda, aiutato da Danieli. Altro bel cross di Cattaneo al 43’ che Ferrari volge di testa a lato. Una punizione contro i grigi per un fallo di mano di Lauro tirata da Lamon, quindi la fine del primo tempo. La ripresa si inizia con una certa superiorità padovana. Zanninovich e Danieli giocano ora a metà campo e Bedendo invia bellissimi palloni agli attaccanti. Al 2’ Prendato fugge e crossa a Vecchina. Quest’ultimo a Lamon che tira, ma Balossino blocca. Il gioco, quindi, staziona a metà campo per qualche minuto, finché al 4’ i grigi sono alla loro prima discesa con Cattaneo: Danieli interviene e rimanda. Al 5’ Cattaneo riesce a sfuggire alla vigilanza dei terzini padovani e impegna Latella, che si produce in una bella parata. Ora le azioni padovane sono più coordinate. Le mezze ali non giocano più arretrate come nel primo tempo ed il quintetto attaccante biancoscudato profitta del periodo di rilassamento dei grigi per attaccare decisamente. Al 10’ Chierico si smarca da Zanninovich, crossa ad Avalle, ma questi, precipitosamente, invia a lato da pochi metri. Un minuto dopo, Latella para in tuffo un bel tiro di Ferrari. Per alcuni minuti il gioco staziona a metà campo ed è inconcludente. Al 14’, bel salvataggio di Latella, che era uscito tutto solo incontro a Cattaneo. Un minuto dopo, angolo contro i biancoscudati. La stretta dei grigi non abbandona l’area padovana. Al 21’ Scagliotti sciupa a lato un bel cross di Cattaneo. Al 24’ è il Padova che opera una magnifica azione che, condotta da Prendato e Vecchina, termina con un tiro che Balossino para con facilità. Al 27’ sono ancora i padovani che portano un attacco alla rete di Balossino. Vecchina, avuto il pallone, passa a Prendato il quale invia forte verso la casa del portiere grigio che, in tuffo, tocca la palla la quale gli scivola in angolo. Questo viene tirato fuori da Prendato. Un minuto dopo, una bella azione padovana provocata da Perazzolo non dà alcun esito. Tiro di Scagliotti al 33’, bloccata di Latella e subito dopo punizione dalla linea di rigore in seguito ad un fallo di mano di Bertolini. Vecchina tira e Balossino para in tuffo. I grigi vogliono il goal. Al 37’ Cattaneo, libero, sciupa con precipitazione a lato un bel passaggio di Scagliotti. Un minuto dopo, in seguito ad una azione velocissima iniziata da Gandini, Scagliotti ha la palla e, dopo avere tagliata l’intera difesa biancoscudata, gioca Monti e invia da pochi passi in rete. Il Padova è un po’ scoraggiato e ne profittano i grigi per continuare il loro attacco. Al 41’, ecco il quarto punto dell’Alessandria su azione velocissima di Scagliotti, il quale passa ad Avalle; quest’ultimo fugge velocemente, taglia al completo la difesa padovana e segna da pochi metri. I biancoscudati non cedono e, dopo soli tre minuti (e precisamente al 44’), Vecchina lancia a Prendato. Guizzante, il padovano fugge, ma a pochi metri dalla porta è marcato rudemente alle spalle da Bertolini, il che provoca un calcio di rigore tirato potentemente da Bedendo: Balossino para a mani aperte, cosicché, al rimbalzo, l’ex rodigino pronto manda la palla ad insaccarsi nella rete. Schermaglie a metà campo; un’azione padovana che termina a lato, quindi la fine. (Arpi, «Fonosport-Le Venezie Sportive», 24 marzo 1930) RISULTATI: Ambrosiana-Lazio 4-2 Brescia-Pro Vercelli 1-0 Modena-Livorno 6-0 Napoli-Bologna 2-1 Pro Patria-Juventus 0-1 Roma-Milan 1-0 Torino-Genova 1893 1-1 Triestina-Cremonese 4-0 CLASSIFICA: Ambrosiana 32; Juventus 31; Alessandria 29; Genova 1893 28; Torino 27; Bologna 23; Brescia, Napoli 22; Milan 21; Pro Vercelli, Roma 20; Pro Patria, Triestina 17; Lazio, Modena 16; Livorno, Padova 14; Cremonese 9. MARCATORI: Il punto sul campionato Le due più dirette avversarie, Ambrosiana e Juventus, hanno accentuato il loro distacco nei riguardi del Torino e del Genova che sono finite nel loro confronto di ieri alla pari dopo una partila che ha lasciato lo strascico di un reclamo dei torinesi e del Bologna che si è fatto battere a Napoli. Tanto l'Ambrosiana quanto la Juventus sono riuscite a superare il nuovo ostacolo ma non senza difficoltà. L'Ambrosiana rivelando qualche stanchezza d'altra parte ben giustificata dai due durissimi incontri che ha dovuto combattere in questi ultimi otto giorni, ha vinto non nettamente il Lazio che per altro su campo avversario non ha mai perduto con più di due goals di scarto, ed anche la Juventus a Busto Arsizio ha potuto strappare un minimo successo in grazia più al valore individuale di qualche suo giocatore che a quello complessivo della squadra. Comunque, la Juventus è l'unica compagine che abbia saputo vincere ieri su campo avversario. Il punteggio più clamoroso è fornito dall'undici modenese in promettente ripresa che ha dominato con fortissimo scarto il Livorno recente vincitore del Torino. Da rilevare la ripresa della Triestina. Milan e Pro Vercelli hanno ceduto a Roma e a Brescia per un solo punto, dopo ottime difese. Il Milan era alla pari fino a dieci minuti dalla fine e meritava miglior fortuna. Il Padova ad Alessandria ha ancora saputo suscitare una eccellente impressione nonostante il punteggio. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)