Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1929/1930
Serie A
04-05-1930 - Giornata: 26 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Pro Vercelli US 0 - 2 (0 - 0)
RETI: 47. Seccatore G. [Pr] , 82. Casalino L. [Pr]

Alessandria US Rapetti Giuseppe, Costa Felice, Gallino Luigi, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Scagliotti Cinzio, Ferrari Giovanni, Autelli Mario All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Scansetti; Zanello, Beltaro; Ferraris (I) Mario, Ardissone, Bajardi (I) Luigi; Casalino, Gatti, Bajardi (II) Alfredo, Seccatore, Ferraris (II) Pietro. All.: Nagy József

Arbitro: Turbiani Giuseppe (Ferrara)
Note
Inizio gara ore 15.00

Commento
Chi misurava il comportamento della compagine alessandrina di due mesi fa, quando passava pressoché invitta sui vari campi d’Italia, con l’esperimento di ieri è stato molto sorpreso e rammaricato dai regressi palesi nei campioni locali, e deficienze notevoli sono apparse di continuo, specialmente nella linea attaccante, già perno della squadra. La Pro Vercelli, già così discontinua nella sua marcia da deludere anche i suoi più fervidi ammiratori, sa ritrovare tuttavia, a volte, la forza e la volontà di passare da prove infelici a brillanti affermazioni. Chi l’avesse vista ieri tutta protesa in un blocco saldo ed indissolubile dare l’assalto al baluardo alessandrino, manovrando le più impensate trame con animo vigoroso ed indomito, era tratto a pensare alla gloriosa Pro Vercelli d’una volta. Così tratteggiato nelle sue linee generali, l’incontro non merita una ampia narrazione. Nel primo tempo, attacchi alterni minacciano le rispettive porte: tiri improvvisi o trame sviluppate da metà campo richiamano sovente al lavoro gli estremi difensori; in campo bianco emergono Zanello, impetuoso e possente, ed Ardissone, sempre presente nel folto della mischia; Scansetti non ha avuto molto lavoro, ma due parate assai difficoltose hanno palesato l’abilità grande del provetto guardiano. Nel campo dei grigi, ieri in maglia azzurra, si sono distinti Gallino, mobilissimo e preciso nei rimandi, e Rapetti, che ha salvato parecchi tiri veramente perigliosi; sempre risoluto l’attacco vercellese che non ha mai desistito di sviluppare la sua aggressiva attività, mentre sterile o quasi è apparso quello alessandrino, che ha sciupato non poche azioni propizie nel tocco finale. Il primo tempo si chiude con nulla di fatto. Alla ripresa delle ostilità non è trascorso un minuto che Seccatore, raccogliendo un giudizioso passaggio a metà campo di Ardissone, riesce liberarsi dalla difesa avversaria e scoccare un forte tiro dal basso in alto che manda la palla ad insaccarsi sotto la traversa. I vercellesi ritornano all’assalto della rete di Rapetti. Questi si salva ancora da ripetuti tentativi, finché al 37’ una velocissima fuga di Casalino, non ostacolata in tempo, dà modo alla mezz’ala destra vercellese di segnare per la seconda volta. («La Stampa», 5 maggio 1930) La Pro Vercelli ha vinto, e meritatamente. Contro una Alessandria passiva, inconcludente, i bianchi, dopo aver sfiorato il successo, sono pervenuti nel secondo tempo a segnare due punti, il primo all’inizio e l’altro verso la fine, con due azioni isolate che hanno trovato la difesa spiazzata e il portiere stranamente immobile. Con la prova di ieri, si ebbe la piena riconferma delle precarie condizioni di forma e di spirito in cui si trova attualmente la squadra grigi e, in modo speciale, la prima linea. Oggi, dopo un lungo periodo di assenza, ricomparve Ferrari, ma il suo gioco non ebbe che pochi bagliori tecnici: passaggi imprecisi, nessun slancio, insomma un giocatore fuori allenamento. Ma anche i suoi compagni furono pressoché nulli. Quello che già costituiva la forza della squadra alessandrina è oggi il suo punto morto. Una grande confusione nelle idee e nello svolgimento delle azioni, gioco spezzettato, incolore, senza vita. In simili condizioni, ebbe buon gioco la Pro Vercelli alla quale riuscì facile, approfittando dell’avanzata dei mediani alessandrini che cercavano di sostituirsi ai compagni della prima linea, lanciare prima Seccatore e poi Casalino nei varchi incustoditi e a segnare due bellissimi goals, il primo dei quali imparabile. Abbiamo già detto della squadra grigia. Solo la mediana si salvò dell’Alessandria. Gandini fece quanto era umanamente possibile per lanciare i compagni, ma il suo lavoro non diede i frutti desiderati. Già nel primo minuto di giuoco, la Pro Vercelli ottiene un corner e un pallone piovuto sul piede dell’ala sinistra non trova il giocatore pronto a sfruttare la facile occasione. Risposta immediata dell’Alessandria e calcio d’angolo senza risultato. Le azioni a metà campo trovano Ardizzone sempre pronto; poi, incerto tiro di Avalle parato molto bene da Scansetti. Per dieci minuti, gli avanti grigi creano una grande confusione in area vercellese, dando buon gioco a Zanello di spazzare con facilità. Nella ripresa si ha il colpo di scena: due minuti di gioco in area vercellese, i mediani alessandrini sono a ridosso degli avanti. Un lungo lavoro di Ardizzone ed ecco che Seccatore, trovato il corridoio libero, si porta ad una diecina di metri dalla porta e spara un tiro poderoso che si insacca nell’angolo sinistro. Reazione alessandrina, la quale però non approda a nulla perché le combinazioni degli avanti non esistono e l’affannoso gioco dei mediani per poco non causa una situazione identica alla prima. La Pro Vercelli si difende accanitamente: un calcio d’angolo contro i bianchi non ha esito. Subentra la sfiducia nei giocatori grigi, qualcuno dei quali assiste passivo allo svolgersi delle azioni. Solo la mediana lavora con ardore, ma non può impedire a Cattaneo di fuggire tutto solo e di segnare il secondo goal con un tiro non forte e non imparabile. Il secondo punto smorza completamente ogni velleità di ricupero da parte dei giocatori grigi, che trascinano la partita solo difendendosi dai reiterati attacchi dei bianchi. (Augusto Rangone, «Gazzetta del Popolo», 5 maggio 1930) La squadra vercellese ha trovato la facile via della vittoria ed ha marciato al traguardo finale addimostrando di possedere un ottimo giuoco, pur attraverso la proverbiale rudezza delle casacche bianche. Nel primo tempo registriamo tre corners contro la Pro Vercelli e uno contro l’Alessandria. Rimandi spettacolosi di Zanello e entrate impeccabili di Bertolini movimentano la partita. Nella ripresa è l’Alessandria che giuoca contro il sole e Seccatore, al 2’, ne approfitta per tirare e segnare in seguito ad un’azione in profondità da circa venticinque metri. Al 37’, un’azione identica a quella del primo goal. I difensori grigi, troppo avanzati, sono tagliati fuori da Bajardi, che lancia tutto solo Casalino: il tiro a mezza altezza sfiora il montante e si insacca in rete. («La Gazzetta dello Sport», 5 maggio 1930) La squadra alessandrina ó apparsa ieri nel suo periodo più critico dell'annata. Sopra tutto ha deluso la prima linea che è apparsa assolutamente inconcludente. Per contro la Pro Vercelli ha giocato con animo e ha avuto nella sua difesa una barriera veramente granitica. Degni di elogio specialmente il terzino Zanello o il centro sostegno Ardissone. La prima linea non ha gran che brillato come assieme. Tuttavia ha portato pericolosi attacchi alla rete alessandrina. Il primo tempo è terminato zero a zero. Nella ripresa, malgrado una lieve superiorità dell'Alessandria, la Pro Vercelli ha potuto mettere all'attivo due goals, al 1° e al 35° minuto, a coronamento di due azioni personali di Seccatore e Casalino. Arbitro: Turbiani. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) RISULTATI: Bologna-Livorno 6-1 Cremonese-Napoli 0-0 Milan-Juventus 1-1 Padova-Genova 1893 0-0 Pro Patria-Modena 2-0 Roma-Lazio 3-1 Torino-Brescia 5-0 Triestina-Ambrosiana 1-2 CLASSIFICA: Ambrosiana 41; Genova 1893, Juventus 36; Torino 34; Alessandria 30; Pro Vercelli 28; Bologna 27; Napoli, Roma 26; Brescia* 25; Milan 24; Lazio 22; Pro Patria, Livorno 21; Triestina 20; Modena, Padova 19; Cremonese 11. = gare in meno Il punto sul campionato La giornata di ieri era principalmente impostata sui tre incontri che vedevano in lotta, su campi avversari, le tre squadre capoliste della classifica, L'Ambrosiana era impegnata a Trieste, la Juventus a Milano e il Genova a Padova. Soltanto l'Ambrosiana ha saputo superare il nuovo ostacolo continuando nella sua spettacolosa marcia di vittoria e conquistando nuovo vantaggio sulle rivali, fermate invece dalla partita pari tanto a Milano come a Padova. La brillante squadra Ambrosiana ha compiuto in tal modo un altro decisivo passo verso il successo finale. Ormai cinque punti la separano dalla Juventus e dal Genova ed ha un miglior calendario delle avversarie costrette a scendere a Milano, e anche a battersi fra di loro. Con la vittoria ottenuta a Trieste, l'Ambrosiana ha compiuto tutto il giro delle diciassette squadre concorrenti al Campionato, senza subire sconfitte. Infatti l'ultimo insuccesso suo si dovette registrare appunto contro la Triestina a Milano. Ma quell'insuccesso fu proprio il punto di partenza dell'attuale irresistibile ascesa. Fra gli altri risultati di ieri sono da notarsi particolarmente quelli di Alessandria, di Bologna e di Torino. I vercellesi hanno vinto sul campo alessandrino: un esito questo dei meno previsti e che mostra l'attuale travaglio di un undici che un mese fa poteva sembrare ancora in lotta per il primato. Severi punteggi hanno caratterizzato le vittorie del Bologna e del Torino. Il Roma ha superato il confronto con la Lazio. Il Milan non riesce a vincere da undici domeniche, ma l'incontro pari di ieri equivale a una vittoria. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)