Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2004/2005
Eccellenza
10-10-2004 - Giornata: 5 - Acqui Terme - Jona Ottolenghi


Acqui US - Alessandria US 1912 2 - 2 (2 - 0)
RETI: 11. Chiarlone [Ac] , 33. Manno [Ac] 47. Montante M.[A], 60. Provenzano A.[A]

Alessandria US 1912 Soldano Ivan, Boyomo Landry Merlin, Falco Alberto [90. Conti Robert], Neri Marcelo Roberto, Vergara Giuseppe, Mandes Andrea, Pellegrino Giordano [67. Baretto Francesco], Esposito Andrea, Montante Marco, Giulietti Daniele [76. Crapisto Andrea], Provenzano Alessandro A disp.:(P) Boccolini Alessandro, Caffarella Salvatore, Capasso Paolo, Montesano Jacopo All.: Milani Riccardo

Formazione avversaria
ACQUI US: Binello, Ravera, Longo, Ognjanovic [73. Baldi], Merlo, Manno, Icardi, Ricci, Cardinali [86. Marafioti], Chiellini, Chiarlone [73. Pastorino]. A disp.: Tomasoni, Gabban, Giraud, Parisio. All.: Amarotti Claudio

Arbitro: Lanza Claudio Nichelino) [Bazzano, Bellato]
Note
Arbitro: Lanza (Nichelino) [Bazzano, Bellato]. Ammoniti: Merlo [Ac], Esposito [A]. Angoli: 3-5. Spettatori: 900. Cielo sereno, temperatura elevata, terreno in ottime condizioni. Inizio gara ore 15.30

Commento
Acqui al riposo sul 2-0, nei primi 15’ della ripresa l’uno - due dei grigi per il pari PROVENZANO, IL VINCITORE Ha la palla del 3-2, ma la calcia fuori perché il portiere è a terra. Tesserato Conti Oltre il derby, Alessandro Provenzano. Oltre al pareggio, alle illusioni dell’Acqui, alla rimonta dell’Alessandria. Oltre tutto c’è lui, l’attaccante della formazione grigia, protagonista di un gesto che merita la prima pagina. Un gesto che ci piacerebbe vedere sempre, ma di questi tempi è diventato una rarità. E proprio per questo merita di essere evidenziata: 37’ della ripresa, ospiti in avanti, padroni del campo della ripresa. Montante entra in area, scontro con il portiere, l’arbitro, per una volta ben piazzato, fa cenno di proseguire. Il fallo dell’esterno alessandrino c’è, ma il signor Lanza fa cenno di proseguire. E Provenzano ha, davanti a sé, la porta spalancata: basterebbe un suo tocco anche per vanificare il recupero, in extremis, di due difensori termali. Ma il centravanti si accorge di Binello a terra e anziché infilare, facile, la palla in rete, la tocca sul fondo. Baldi, il primo a capire il valore del gesto, gli corre vicino e lo abbraccia, tutto il pubblico lo applaude. Nei giorni di Udinese - Brescia e dell’omologazione di un risultato viziato proprio da un gol nato da un fallo sul portiere, Provenzano dà una lezione a tutti. «Dovremmo ringraziarlo», ammettono anche alcuni sostenitori acquesi a fine gara. Dovrebbero ringraziarlo tutti, anche il signor Lanza, fischietto di molta apparenza e poca sostanza (ma l’avrà capito’), di certo la gente sugli spalti. Anche il suo allenatore, Riccardo Milani, gli dice grazie «per un gesto che fa onore allo sport. Quella palla avrebbe potuto ribaltare il risultato: Provenzano lo ha capito, ma ha preferito far prevalere la correttezza e la sportività. Egoisticamente il gol sarebbe servito, ma ripeto quanto gli ho detto a fine gara: hai fatto bene, grazie per questa lezione». Che, per la cronaca, arriva un’ora dopo il raddoppio dell’Acqui, segnato nonostante Boyomo a terra, a metà campo, azione fallosa, ma la palla è rimasta in campo. L’episodio più bello in una partita che bella la è stata ancora prima di iniziare: cornice di pubblico come non si ricordava da tempo, quasi mille sugli spalti dell’Ottolenghi, la coreografia alessandrina degna di ben altra categoria. Una gara dai due volti: molto più acquese il primo tempo, con l’Alessandria che piace ma solo dalla cintola in su. Dietro, dalle parti di Soldano, si balla eccome: troppo, con Boyomo che da esterno fatica, anche perché tende, continuamente, ad accentrarsi, aprendo spazi a Cardinali, che sale con disinvoltura. «Due distrazioni gravi», per dirla con Riccardo Milani, per il doppio vantaggio dei padroni di casa. A nostro giudizio qualcosa di più: una retroguardia che si è complicata la vita, che è andata vuoto su palle facilmente gestibili, che si è fatta infilare sulla velocità e ha palesato difficoltà eccessive a contrastare l’atteggiamento tattico degli uomini di Amarotti , palle lunghe per far viaggiare il reparto avanzato, pericoloso quanto basta, che ieri, per un tempo, ha goduto di eccessiva libertà di spazi. Un’altra Alessandria nella ripresa: con Boyomo che torna centrale e la difesa guadagna in solidità. E la superiorità, in mezzo al campo, è evidente, sempre più marcata, ritmo sostenuto, due gol in 15’, molte occasioni, l’Alessandria che ha altra condizione e altro passo, i termali più confusi e, nel finale, un po’ sulle ginocchia. Con un paio di interrogativi. Perché Baldi dentro solo nell’ultimo quarto d’ora? E perché solo quattro minuti a Marafioti risolutore sette giorni prima? E un quesito anche per la dirigenza dell’Alessandria: perché scoprire, solo sul campo, che sabato è stato tesserato Conti, ex Derthona, nel gruppo da un mese e mezzo? La comunicazione, si sa, fa parte di un ‘progetto trasparenza’ fondamentale. Sempre che non ci sia qualcosa da nascondere. (Il Piccolo, Mimma Caligaris, 11/10/2004) Oltre il derby, Alessandro Provenzano. Oltre al pareggio, alle illusioni dell’Acqui, alla rimonta dell’Alessandria. Oltre tutto c’è lui, l’attaccante della formazione grigia, protagonista di un gesto che merita la prima pagina. Un gesto che ci piacerebbe vedere sempre, ma di questi tempi è diventato una rarità. E proprio per questo merita di essere evidenziata: 37’ della ripresa, ospiti in avanti, padroni del campo della ripresa. Montante entra in area, scontro con il portiere, l’arbitro, per una volta ben piazzato, fa cenno di proseguire. Il fallo dell’esterno alessandrino c’è, ma il signor Lanza fa cenno di proseguire. E Provenzano ha, davanti a sé, la porta spalancata: basterebbe un suo tocco anche per vanificare il recupero, in extremis, di due difensori termali. Ma il centravanti si accorge di Binello a terra e anziché infilare, facile, la palla in rete, la tocca sul fondo. Baldi, il primo a capire il valore del gesto, gli corre vicino e lo abbraccia, tutto il pubblico lo applaude. Nei giorni di Udinese - Brescia e dell’omologazione di un risultato viziato proprio da un gol nato da un fallo sul portiere, Provenzano dà una lezione a tutti. «Dovremmo ringraziarlo», ammettono anche alcuni sostenitori acquesi a fine gara. Dovrebbero ringraziarlo tutti, anche il signor Lanza, fischietto di molta apparenza e poca sostanza (ma l’avrà capito?), di certo la gente sugli spalti. Anche il suo allenatore, Riccardo Milani , gli dice grazie «per un gesto che fa onore allo sport. Quella palla avrebbe potuto ribaltare il risultato: Provenzano lo ha capito, ma ha preferito far prevalere la correttezza e la sportività. Egoisticamente il gol sarebbe servito, ma ripeto quanto gli ho detto a fine gara: hai fatto bene, grazie per questa lezione». Che, per la cronaca, arriva un’ora dopo il raddoppio dell’Acqui, segnato nonostante Boyomo a terra, a metacampo, azione fallosa, ma la palla è rimasta in campo. L’episodio più bello in una partita che bella la è stata ancora prima di iniziare: cornice di pubblico come non si ricordava da tempo, quasi mille sugli spalti dell’Ottolenghi, la coreografia alessandrina degna di ben altra categoria. Una gara dai due volti: molto più acquese il primo tempo, con l’Alessandria che piace ma solo dalla cintola in su. Dietro, dalle parti di Soldano, si balla eccome: troppo, con Boyomo che da esterno fatica, anche perché tende, continuamente, ad accentrarsi, aprendo spazi a Cardinali , che sale con disinvoltura. «Due distrazioni gravi», per dirla con Riccardo Milani, per il doppio vantaggio dei padroni di casa. A nostro giudizio qualcosa di più: una retroguardia che si è complicata la vita, che è andata vuoto su palle facilmente gestibili, che si è fatta infilare sulla velocità e ha palesato difficoltà eccessive a contrastare l’atteggiamento tattico degli uomini di Amarotti, palle lunghe per far viaggiare il reparto avanzato, pericoloso quanto basta, che ieri, per un tempo, ha goduto di eccessiva libertà di spazi. Un’altra Alessandria nella ripresa: con Boyomo che torna centrale e la difesa guadagna in solidità. E la superiorità, in mezzo al campo, è evidente, sempre più marcata, ritmo sostenuto, due gol in 15’, molte occasioni, l’Alessandria che ha altra condizione e altro passo, i termali più confusi e, nel finale, un po’ sulle ginocchia. Con un paio di interrogativi. Perché Baldi dentro solo nell’ultimo quarto d’ora? E perché solo quattro minuti a Marafioti risolutore sette giorni prima? E un quesito anche per la dirigenza dell’Alessandria: perché scoprire, solo sul campo, che sabato è stato tesserato Conti, ex Derthona, nel gruppo da un mese e mezzo? La comunicazione, si sa, fa parte di un ‘progetto trasparenza’ fondamentale. Sempre che non ci sia qualcosa da nascondere. Cronaca. Primo tempo: 7’ Cross di Provenzano da sinistra, palla che taglia tutta l’area, ma finisce sul fondo, con Giulietti e Mandes entrambi in ritardo. 11’ Grande discesa sulla destra di Manno , che fa fuori due avversari e crossa. A centroarea Chiarlone , solissimo, piazza di testa la palla nell’angolino dove Soldano non può arrivare: 1-0 16’ Potente punizione di Provenzano dai 25 metri, deviata dalla barriera: vola Binello e abbranca in presa il difficile pallone. 33’ Ravera ruba palla a Boyomo e lancia sull’out sinistro Chiarlone, che va fino sul fondo e crossa. Sul secondo palo arriva Manno che schiaccia di testa alle spalle di Soldano e raddoppia. Secondo tempo: 2’ Merlo perde malamente un pallone consegnandolo a Montante , che a colpo sicuro batte Binello e accorcia le distanze. 15’ L’Alessandria pareggia: Ravera di testa tenta di prolungare il pallone verso Binello , ma colpisce la palla troppo debolmente. Ne esce un’assist per Provenzano, che piomba sul pallone, evita l’uscita di Binello e depone in rete di sinistro. 36’ Cross di Mandes dalla destra. Esce male Binello, che manca la palla, si scontra con Crapisto e resta a terra. La palla perviene a Provenzanoche da dentro l’area, anziché segnare un comodo gol con signorilità mette la sfera sul fondo. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Arona – Varalpombiese 1-1 Asti – Verbania 3-0 Biella – Libarna 1-1 Canelli – Nova Colligiana 2-2 Derthona – Fulgor Valdengo 2-0 Gozzano – Castellazzo 2-1 Sunese – Cerano 1-1 CLASSIFICA: Derthona p. 13, Alessandria, Biella 11, Nova Colligiana, Varalpombiese, Gozzano 9, Asti, Fulgor Valdengo 7, Acqui 5, Arona, Sunese, Canelli, Castellazzo, Cerano, Libarna, Verbania 4. MARCATORI: 7 reti: Roano (Biella), 4: Pavani (Asti), Golzio (Biella), Pingitore (Gozzano), 3: Casiraghi (Arona, 2), Di Bartolo (Colligiana), Pellegrini (Derthona), Ceci (Gozzano), Ranella (Sunese, 3), Il punto sul campionato Dalle stalle alle stelle. La quinta giornata passerà agli armali come il «goodness day». Nemmeno un espulso. E anche i rigoristi (si fa per dire) ce l'hanno messa tutta per non infierire. Ad Arona, ospite la Varalpombiese, Casiraghi si impapera al cospetto di Ragazzoni, ex della stessa Arona, che respinge il pallone. A quattro minuti dalla fine, sul risultato di 1-1, c'è un penalty anche per la Varalpombiese, ma Plebani, rivelando una mira insospettata, colpisce il palo e salva l'Arona di Brano Guagni, che esulta per i 4 punti raccolti in due partite dopo aver rischiato il tracollo. Non ha invece sbagliato dal dischetto Rubini per il Derthona, ma la neo capolista era già in vantaggio sulla Fulgor grazie al gol realizzato da Pellegrini dopo soli 3 minuti di gioco. È stata la giornata dei pareggi, ben cinque in otto gare, contro tre vittorie casalinghe di Asti, Gozzano e del citato Derthona. L'Alessandria non ha superato l'ostacolo Acqui, ma può essere contenta di come sia andata a finire dopo un primo tempo chiuso sul doppio svantaggio. Nel duello a distanza (ma non troppo) tra Derthona e Alessandria stecca, a Pavignano, il Biella Villaggio di Luca Brina (allenatore) e Romano Jorioz (direttore sportivo): solo 1-1 contro il Libama di Francesco Mina, che pareggia con Crosetti il gol iniziale di Roano (ex Rivoli), al settimo centro personale in cinque partite. Si sta creando una profonda frattura nella classifica con le tre big che cercano di andarsene e le sette sorelle che si fanno coraggio abbracciandosi sul fondo. Passando al dettagho è da sottolineare la terza vittoria della matricola Gozzano che al «D'Albertas», dopo il botta e risposta in sessanta secondi di Anselmi e Casella, realizza il colpaccio col suo elemento di maggior spicco, ovvero Fingitore. Seconda vittoria (casalinga) per l'Asti che infligge al Verbania il terzo 3-0 stagionale (dopo Alessandria e Arona). In settimana, sul lago Maggiore, si era molto chiacchierato sul possibile arrivo di Angelo Pereni, ma anche l'ex novarese ha declinato l'invito. Ieri in panchina è andato ancora Sante Groppi, il direttore generale. Tra Canelli e Nova Colligiana i padroni di casa si sono presi l'inizio e la fine lasciando agli ospiti (doppietta di Di Bartolo) la fase centrale. Detto della Varalpombiese, che ad Arona ha aggiunto un altro gettone alla propria imbattibilità, resta da segnalare il pareggio nell'altro derby novarese, tra Sunese e Cerano. Le due squadre erano partite come peggio non avrebbero potuto, ma il tempo sistema sempre qualcosa. La Sunese dì Sergio Galeazzi (che ha appeso al chiodo le scarpe di calciatore per calzare quelle di allenatore) doveva far fronte alle squalifiche di Rolando (tre giornate) e Ranella. E ha giustamente pensato che fosse meglio l'uovo oggi della gallina domani. Figurarsi il Cerano, appena uscito dal coma. (La Stampa - Ed. Piemonte Sport - Sandro Bottinelli)