Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
10-05-2015 - Giornata: 38 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Unione Venezia FC 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 17. rig. Rantier J.[A] 67. Greco [Un]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Sosa Cristian, Sabato Roberto, Morero Santiago Eduardo, Mezavilla Adriano [55. Valentini Michele], Sirri Alex, Vitofrancesco Ferdinando, Obodo Kenneth [75. Taddei Riccardo], Marconi Michele, Rantier Julien, Iunco Antimo [37. Germinale Domenico] A disp.:Cavalli Gabriele, Mora Luca, (P) Poluzzi Giacomo, Spighi Mirco All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
UNIONE VENEZIA FC: Fortunato, Dell'Andrea, Sales, Giorico, Capogrosso, Espinal, Callegaro, Zaccagni, Guerra, Greco [83. Chin], Varano [64. Magnaghi]. A disp.: D'Arsiè, Hottor, Scialpi, Marton, Raimondi. All.: Serena Michele

Arbitro: Prontera Alessandro (Bologna) [Imperiale, Rossi]
Note
Espulso: 91. Morero [A]. Ammoniti: 11. Sirri[A], 17, Sales [V], 24. Morero [A], 54. Greco [V], 61. Giorico [V], 91. Morero [A]. Angoli: 5-1 Recuperi: 2.+ 4. Spettatori: 2.400 (1.471 paganti, 764 abbonati) Giornata di sole, molto calda terreno in buone condizioni Inizio gara ore 15.00

Commento
Psicodramma sportivo al Moccagatta coi Grigi che pareggiando 1-1 col Venezia sono fuori dai playoff. Fischi e contestazioni a fine gara: in curva striscione pesante contro i giocatori. Quella di questa domenica 10 maggio è l’ultima giornata del girone A del campionato di Lega Pro: il Venezia ci arriva forse poco motivato vista la posizione di metà classifica che annulla tanto il rischio playout quanto la speranza playoff. A chiedere ancora qualcosa a questa stagione è invece l’Alessandria, alla caccia di punti che le permetterebbero di continuare a sperare nella promozione di categoria. Ad Alessandria la partita inizia con i Grigi subito a caccia del gol: tengono un pressing molto alto e trascorsa una manciata di minuti vanno vicinissimi al vantaggio grazie a Rantier che colpisce in pieno il palo difeso da Fortunato. L’attaccante ha tuttavia modo di rifarsi poco dopo, siamo infatti al 18’ quando lo stesso Rantier sigla l’1-0 da calcio di rigore. Il gol subito sembra svegliare gli arancioneroverdi che si riorganizzano e creano qualche buona occasione in avanti specie con Greco e Guerra. La pausa sembra aver dato nuova forza agli uomini di Serena che attaccano con maggior convinzione, benchè l’Alessandria faccia intendere molto bene il perché della sua posizione tra le grandi della classifica. Il match si decide soprattutto a centro campo e i primi venti minuti della ripresa non regalano molte emozioni. Arriva come un fulmine a ciel sereno il pareggio firmato da Greco che ricevuta palla fuori dall’area calcia una gran botta: il pallone viene deviato da un difensore e si insacca alle spalle di Nordi, siamo al 67’ Riequilibrato il risultato i padroni di casa si concentrano sulla fase offensiva decisi a non lasciarsi sfuggire il treno playoff, il 2-1 sembra fatto quando al 90′ Sirri colpisce in rovesciata un pallone su cui Fortunato nulla avrebbe potuto, a salvare la difesa veneziana ci pensa ancora una volta il palo. L’Alessandria vede dunque sfumare il sogno della promozione, a salire in serie B è invece il Novara: Bassano, Pavia e Como se la vedranno ai playoff. In sala stampa Così Mister D’Angelo: “Mi assumo ogni responsabilità. È giusto che sia così di fronte a società e tifosi. Mi spiace molto anche per i calciatori che hanno lavorato con impegno mostrandosi professionisti esemplari e persone per bene”. (Museo Grigio) CALCIO LEGA PRO, FINISCE MALISSIMO LA STAGIONE DI UN TEAM CHE HA CULLATO A LUNGO IL SOGNO DELLA B Alessandria, svaniscono anche i playoff Quello che si consuma in un caldo pomeriggio di maggio al Moccagatta è un autentico psicodramma sportivo. L’Alessandria, in testa alla serie C per diverse giornate e poi in lizza per i playoff, getta via anche l’ultima chance pareggiando 1-1 col Venezia. Eppure, la partita si mette bene per i grigi, in vantaggio con Rantier e, almeno nel primo tempo, in totale controllo. Invece, arriva il «patatrac» che getta tutti nello sconforto. C’è anche la componente sfortuna, sotto forma di tre pali colpiti, ma non può essere una giustificazione contro i lagunari che giocano senza dannarsi l’anima. D’Angelo a inizio partita opta per un 4-3-3 stravolgendo il suo credo calcistico, basato sul 3-5-2. Per una mezz’ora tutto dà la sensazione di funzionare, ma poi la squadra sbanda e si sfilaccia, restando divisa in due tronconi e finendo la partita in ginocchio. Per inciso, ma neanche tanto, quando gli ospiti raggiungono l’1-1, avrebbero praterie per colpire ancora, ma dimostrano di non voler infierire almeno in 3-4 occasioni quando, con contropiedi in totale superiorità numerica, cincischiano oltre il lecito davanti a Nordi. A fine match suona come una beffa quindi lo striscione esposto nel rettilineo che recita in latina la frase tradotta in «ciascuno è artefice della propria sorte»: Marconi e compagni lo sono in negativo e alla fine la Curva Nord fa comparire un’altra scritta inequivocabile: «D’inverno campioni, d’estate bidoni» che in pochissime parole sintetizza il campionato dell’Alessandria. Così Taddei in sala stampa: «Ci metto la faccia essendo stato il capitano per un girone, quando si ha torto si deve stare zitti: chiedo scusa a chi ha coltivato un sogno e l’ha visto svanito all’ultimo momento». Parole sincere e delusione palpabile in un ambiente che ci credeva. Le radici di questo disastroso finale di campionato dell’Alessandria hanno motivazioni ulteriori: alcune di quelle tecniche ha provato a darle D’Angelo, altre sono comunque sotto gli occhi di tutti. Un gol segnato (su rigore) in cinque partite, l’ultima vittoria risalente ai primi di aprile, nelle ultime tre partite in casa un solo punto conquistato. Questo almeno stando ai numeri, poi ci sono scelte fatte in corsa che si sono rivelate errate (vedi gestione caso Guazzo) e una campagna acquisti a gennaio che, Morero a parte, ha fatto acqua nonostante D’Angelo abbia concluso la sua intervista dicendo che «la società ha sempre operato in assoluta sintonia col sottoscritto». (La Stampa - Ed. Alessandria - Francesco Gastaldi) Per l’Alessandria soltanto tre legni Poi contestazione Al fotofinish l’Alessandria vede sfumare la possibilità di accedere ai playoff. Avanti grazie a un rigore trasformato da Rantier, la squadra di D’Angelo è stata poi sfortunata: pali dell stesso Rantier e di Sirri, traversa di Marconi. Nel pareggio del Venezia, invece, c’è la deviazione di Morero su tiro di Greco. Alla fine dura contestazione alla squadra da parte della Curva Nord. (Gazzetta dello Sport) LA CONDANNA DEI NUMERI: NELLE NOVE FINALI UNA MEDIA DA PLAYOUT Le cifre, spietate, del tracollo: solo 8 punti nelle ultime nove gare, il Como ne ha conquistati 17, il Bassano 21. L’ultimo gol su azione contro la Pro Patria Il presidente non parla. Non è al campo e non si sente neppure di intervenire e commentare la domenica che ha scelto di vivere nella Nord, come quando seguiva i Grigi in serie D, dieci anni fa, e certo sognava di concludere la domenica festeggiando. Invece il colpo è da ko, gli serve qualche giorno per meditare e poi intervenire. E spiegare le ragioni di un crollo verticale, testimoniato dai numeri. Nelle ultime 9 partite giocate l’Alessandria ha tenuto una media da playout: senza conteggiare le penalizzazioni, nelle famose “nove finali nove”, i Grigi hanno conquistato la miseria di 8 punti, tanti quanti l’Arezzo. Peggio solo Real Vicenza e Lumezzane con 7, Sud-Tirol e Renate con 6. Le squadre che hanno centrato l’obiettivo, in alto come nelle zone calde, ne hanno conquistati almeno il doppio: svetta il Bassano con 21 punti, poi Novara con 20 e Como con 17, cioè la squadra che è salita in B direttamente e due delle tre che giocheranno i playoff e che, in quel momento, erano dietro, e anche di molto, dai Grigi. Con 17 anche la Pro Patria, con 15 la Cremonese, con 14 la Giana Erminio, con 13 il Pavia, che per un tratto di gara, domenica, era fuori, sbagliando anche due rigori, ma che passa da terza. Con 13 anche il Pordenone, che si aggrappa agli spareggi. Poi Feralpi, Venezia e Torres con 11, Mantova e Monza con 10 e Albino-leffe, retrocesso, con 9. Tutti meglio dei Grigi. E anche questo conta, come il fatto che l’Alessandria ha segnato l’ultima rete su azione il 1° aprile, anticipo con la Pro Patria, il 3-0 di Iunco. Poi niente più: pali, traverse, rigore sbagliato, ma anche la cronica distanza dal gol. Nel girone di andata, quello dello scudetto d’inverno, 8 reti di Marconi, 5 di Rantier, anche 6 di Guazzo. Nel ritorno un solo centro per Marconi, 2 di Iunco, 1 di Germinale, 4 di Rantier. Anche Mezavilla, nella sua stagione da record, ha segnato di più nella prima parte della stagione, senza dimenticare le due reti, in zona Cesarini, di Terigi. Basta contare le reti degli attacchi di chi ha chiuso la stagione davanti ai Grigi per interpretare meglio la classifica. Una convinzione che cresce sbirciando anche negli altri gironi. C’è chi adesso prova a sostenere che, con la qualificazione, l’Alessandria avrebbe allungato la stagione di sei giorni, perché il Benevento è più forte della Salernitana. Almeno sarebbero stati playoff e in una partita secca tutto può succedere. Anche alla formazione, l’Alessandria, che per età ha la seconda media più alta. Più ‘vecchia’ è solo la Salernitana, che è salita in B. Perché la qualità conta. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Arezzo - Sudtirol 1-3 Bassano – FeralpiSalò 3-1 Giana Erminio - Cremonese 0-3 Lumezzane - Novara 0-1 Mantova - Como 0-1 Pavia - Real Vicenza 1-1 Pordenone - AlbinoLeffe 1-0 Pro Patria - Monza 3-2 Torres - Renate 0-1 CLASSIFICA: Novara (-3), Bassano p. 74, Pavia (-1) 68, Como 67, Alessandria 65, FeralpiSalò 56, Real Vicenza 52, Cremonese 50, Arezzo 49, Sudtirol, Torres 47, Mantova (-3), Venezia (-3) 46, Giana Erminio, Renate 45, Monza (-6) 39, Pro Patria (-1) 38, Lumezzane 35, Pordenone 34, AlbinoLeffe 32. Monza 6, Mantova, Novara, Venezia 3, Pavia, Pro Patria 1 p. di penalizzazione. Novara (in vantaggio negli scontri diretti sul Bassano) promosso in Serie B; Bassano, Pavia e Como (come miglior quarta classificata) ai playoff, Monza, Pro Patria, Lumezzane e Pordenone ai playout, AlbinoLeffe retrocesso in Serie D. MARCATORI: 16: Ferretti (Pavia), Fischnaller (Sudtirol), Bruno (Real Vicenza), 15: Momentè (AlbinoLeffe), Gonzales (Novara), Brighenti Andrea (Cremonese), 14: Evacuo (Novara), Maiorino (Torres), Pietribiasi (Bassano). Il punto sul campionato L'ultima giornata del torneo ha confermato 8 dei 10 giudizi scritti la settimana precendete. Il Novara ha vinto di stretta misura a Lumezzane ed ha vanificato il successo casalingo del Bassano su FeralpiSalò. I vicentini accedono ai play offassieme al Pavia e – sorpesa! - al Como che ha approfittato del nulla di fatto casalingo dell'Alessandria con il Venezia per scavalcarlo in graduatoria. Anche in fondo c'è stato il ribaltone: il Pordenone sfrutta il fattore-campo e battendo l'AlbinoLeffe lo scavalca in graduatoria condannandolo alla retrocessione diretta in Serie D. I friuliani acquisiscono il diritto di giocarsi la Lega Pro nei playout contro il Monza, mentre Pro Patria e Lumezzane si giocheranno l'ultimo posto disponibile in terza serie per la prossima stagione.