Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2015/2016
Coppa Italia
15-12-2015 - Giornata: 1 - Genova - Luigi Ferraris
Ottavi di Finale


Genoa CFC - Alessandria US 1912 1 - 2 (0 - 0)	Terminata ai tempi supplementari
RETI: 90. Pavoletti [Ge] 46. Marras M.[A], 114. Bocalon R.[A]

Alessandria US 1912 Vannucchi Gianmarco, Celjak Vedran, Manfrin Gianni, Vitofrancesco Ferdinando [72. Cittadino Andrea], Sosa Cristian, Sirri Alex, Marras Manuel, Nicco Gianluca, Marconi Michele [63. Bocalon Riccardo], Branca Simone, Iunco Antimo [46. Fischnaller Manuel] A disp.:Loviso Massimo, Morero Santiago Eduardo, (P) Nordi Emanuele, Picone Giuseppe, Terigi Leonardo All.: Gregucci Angelo Adamo

Formazione avversaria
GENOA CFC: Lamanna, Ansaldi, Izzo [50. Gakpé], Burdisso, Figueiras, Ntcham [90. Lazovic], Pavoletti, Pandev [56. Perotti], Tachtsidis, Rincon, Laxalt. A disp.: Perin, Ujkani, De Maio, Capel, Costa, Munoz, Cissokho. All.: Gasperini Gian Piero.

Arbitro: Arbitro: Banti Luca (Livorno) [Galloni, Vivenzi; Pinzani]
Note
Rete di Pavoletti segnata al 90.+2. minuto. Ammoniti: 39. Celjak [A], 49. Manfrin [A], 70. Rincon [G], 90+3. Figueiras [G], 95. Sirri [A], 118. Fischnaller [A]. Alessandria in campo con dieci uomini dall'83. per l'infortunio a Manfrin avvenuto dopo i tre cambi regolamentari. Manfrin è rimasto in campo ma completamente inutilizzabile uscendo definitivamente prima dei tempi supplementari. Angoli: 16-1. Recuperi: 2.+5.+2.+2. Spettatori: 6.973 (incasso € 58.968) Serata piacevole, terreno buono. Inizio gara ore 19.15 QUALIFICATA: Alessandria

Commento
Ad un certo punto – quando il pareggio del Genoa ad opera di Pavoletti al 47’ del secondo tempo – avrebbe tagliato le gambe e fiaccato l’anima a più di una squadra – anche ai massimi livelli -, abbiamo come sentito un forte richiamo proveniente dal cielo. Un fulmine che ha colpito in profondità i giocatori in maglia grigia durante i supplementari. Cuore, grinta, battaglia, lacrime. È come se dall’alto – da dove li immaginiamo stiano ancora giocando con la loro classe – i nostri grandi campioni del nostro glorioso passato fossero tutti lì a suonare la carica a quelle dieci creature in maglia grigia che correvano ancora come delle furie, predestinati ad entrare pure loro nella leggenda della provincia grigia. Mai come ieri sera li abbiamo sentiti vicini vicini i nostri campioni del passato: Carcano, Baloncieri, Bertolini, Banchero, Cattaneo, Ferrari, Pietruzzi, Armano… i gloriosi capitani come Bussetti e Pedroni… i giocolieri come Lojacono e l’Arrigo Dolso. Non ci stavano a perdere questa grandissima occasione di ritornare nella storia. E come se avessero detto: “Su, fatelo anche per noi!”. Mai come ieri sera abbiamo sentito vicini vicini quei nostri nonni, padri e amici cari che piansero al termine del leggendario spareggio di San Siro contro il Brescia. La storia che insegue un pallone di cuoio insieme al popolo grigio in perenne cammino. Che mix di emozioni, mamma mia! Il gol di Riccardo Bocalon. Delirio autentico. Lo stadio di Marassi è diventato un vero inferno, dove i padroni di casa del Genoa sono caduti a poco a poco nella pece bollente amalgamata proprio dagli antichi diavoli di quella leggenda che si sviluppò in riva al Tanaro, che pareva piegata definitivamente dalla sorte del tempo e che un giovane presidente come Luca Di Masi ha saputo rispolverare con autentico e genuino atto d’amore e di rispetto. L’umanità di Mister Angelo Gregucci, che alla fine è commosso. È capace di entrare in profondità nello spirito e nella carne dei suoi giocatori, motivandoli sempre alla battaglia. Noi di Museo Grigio abbiamo cercato di farlo capire tante volte. Chi ieri sera era al “Luigi Ferraris” – un’autentica invasione – lo sa. L’emozione che si prova nel vedere entrare in campo undici maglie grigie è impossibile da spiegare. Forse è proprio per quella maglia unica al mondo, quel colore che può assumere tonalità diverse ma rimane sempre elegante, sempre preziosa. Noi siamo i Grigi, è così che tutta l’Italia definisce giocatori e tifosi dell’Alessandria, una squadra nobile, mitica, da leggenda. E adesso che stiamo tornando grandi è ancora più bello. Quando l’Alessandria vinse per la prima volta a Genova – il 7 febbraio 1932, un 2-1 grazie a Marchina e Scagliotti – il calcio era ancora un sogno, un mito, era fantasia, se volete anche letteratura. Oggi abbiamo perso tutte queste caratteristiche, anche se alla fine il pallone comincia a rotolare e tutto quanto ritorna ad essere se vogliamo anche stupore. Però noi dobbiamo sempre ripercorrere quello che è stato e andare all’epifania del calcio. Ecco perché ieri è stata scritta una nuova pagina che è già leggenda. (Museo Grigio) La favola Alessandria avrà un altro capitolo. Già, l'undici piemontese, primo nel girone A di Lega Pro, continua la sua marcia in Coppa Italia e sbatte fuori dalla competizione un Genoa sterile e spento al Ferraris. Un’impresa storica, arrivata nel secondo tempo supplementare in inferiorità numerica (out Manfrin infortunato con i cambi esauriti). E’ Bocalon l’uomo copertina, è lui a segnare il gol dell’1-2 sui titoli di coda. Sul tabellone arriva un altro grandissimo colpo per i grigi che avevano eliminato il Palermo al Barbera nel turno precedente. Nei quarti di finale la squadra Gregucci, ex bandiera della Lazio, abbonato a imprese al gusto di storia (faceva parte del gruppo che salvò la Lazio con il -9 in classifica in B), affronterà la vincente di Roma-Spezia nei quarti di finale. POCHE CHANCE - Il Genoa fa un leggero turn over, calcolando che Gasperini non rinuncia a Burdisso, Laxalt e Izzo e rispolvera in attacco Pavoletti, squalificato in campionato. L'Alessandria, dall'altro lato, tiene inizialmente in panchina Bocalon, l'uomo più decisivo sotto porta. Le due categorie di differenza non si vedono in campo nel primo tempo. Il Genoa spinge senza trovare guizzi (tante palle in mezzo ma nessuno ne approfitta), mentre l'Alessandria gioca a testa alta, chiudendosi e sfruttando le ripartenze. GRAFFIA L'EX MARRAS - Pronti-via e l'Alessandria mette la freccia al 1’ della ripresa. Grandissima azione in contropiede dei grigi quattro contro tre: Nicco serve Marras in profondità che poi fredda Lamanna con un diagonale imparabile all’angolino, 0-1. Grande esultanza per l'attaccante esterno cresciuto proprio nel settore giovanile del Genoa. Insomma, una favola nella favola. RISPONDE PAVOLETTI - Gasperini, subito dopo il gol, butta nella mischia Perotti e Gakpé al posto di Izzo e di un fischiatissimo Pandev (ancora una prova incolore). Il Genoa alza i ritmi con un modulo più offensivo. Al 68' Pavoletti ha la chance migliore ma spara altissimo dentro il cuore dell'area. Un minuto dopo Tachtsidis scalda i guanti di Vannucchi. Nulla da fare, neanche quando Sosa spinge Pavoletti che chiede senza successo un rigore. Figueiras spreca mandando a lato l'assist di Ntcham, bravo a proteggere la palla e a scaricarla dietro. Sembra fatta ma non è così. Perché in pieno recupero il Genoa sfrutta un calcio da fermo: sponda di Burdisso e colpo di testa vincente di Pavoletti sottomisura, 1-1. C’è bisogno dell’extratime. SUPER IMPRESA – L’Alessandria torna in campo in dieci contro undici: Manfrin si deve fermare per un problema muscolare e Gregucci ha esaurito i tre cambi. Un mazzata che non scalfisce i piemontesi. Perché al 5’ Fischnaller colpisce la traversa a porta vuota dopo un’azione confusa. All’8’ risposta dei rossoblù: bordata dal limite dritta per dritta di Lazovic che trova la risposta di Vannucchi sul primo palo. Chance al 13’, quando Gakpé che scatta in profondità ma si fa chiudere sul più bello in corner. Saltano gli schemi: Perotti e Branca sfiorano il colpo grosso. A dieci dalla fine altri applausi per il numero uno dei piemontesi che prima mura Rincon nell’uno contro uno con una uscita a valanga e poi addomestica il tiro teso di Laxalt dal limite. Tre minuti dopo l’Alessandria trova il punto dell’1-2: Bocalon supera Ansaldi, la palla arriva a Marras che serve di nuovo il bomber che non sbaglia a porta vuota. All'ultimo Lazovic ha la palla del 2-2 ma la calcia sui tabelloni pubblicitari. In festa i 1500 tifosi dei grigi, applausi da tutto il resto dell’Italia. Altro che FA Cup… (Tuttosport) SIGNORI TUTTI. TUTTO IL MONDO SI ALZI IN PIEDI Per l'Alessandria, per questa Alessandria. La prima squadra nella storia che, dalla Lega Pro, approda ai quarti di finale di Tim Cup. Dopo 129 minuti, il capolavoro di una squadra, di una società, di un presidente, di una tifoseria come nessuno ha. Due tempi e due supplementari, giocatori tutti da 10 e lode. Un'impresa tutta meritata, perché la squadra da serie A questa notte, e non solo questa notte, ha la maglia grigia. Piangiamo di gioia e urliamo, forte: inchinatevi, signori, questi sono i Grigi. Che il 20 gennaio andranno a Roma. O a spezia. Poco importa, sono nella storia. Gregucci mescola un po' le carte. Soprattutto sorprende l'assenza di Loviso, che è solo in panchina. In regia, davanti alla difesa, c'è Branca, Vitofrancesco, capitano, a destra, e Nicco spostato a sinistra. In attacco Marconi, bomber di Coppa, con Marras e Iunco. Gasperini, invece, rinuncia all'abituale 3-4-3 e rintontisce il centrocampo, con un 3-5-2,lasciando in attacco Pavoletti e Pandev (preferito a Perotti). Alessandra senza timori, palleggia bene, manovra di prima, trova soluzioni e passaggi anche quando i rossoblù si chiudono. E la prima opportunità e proprio per i Grigi, al 20', su contropiede, Nicco che tocca per Marras, apertura perfetta per Iunco che, a destra, nn controlla e tocca sul fondo da ottima posizione. Al 24' insiste l'Alessandria: Nicco si incunea bene a destra in area, quasi dalla linea di fondo indietro per Iunco, destro in corsa che Lamanna si trova tra le braccia. Molto bravi, i Grigi, a mettere spesso in fuorigioco gli attaccanti genoani. Il primo pericolo al 28', quando Figueiras sale a destra, si accentra e tocca al limite per il sinistro di Tachtsidis, un paio di metri sulla traversa. Alessandria, però, sempre molto vigile e pronta a sfruttare le ripartenze, come al 37', altra manovra tutta di prima, Marconi che fa da sponda a Marras, l'esterno perde l'attimo del tiro immediato e la difesa si chiude. Proprio lui, al 37', gira di un nulla sulla traversa. Al 40' il miracolo di Vannucchi: azione palla a terra, a liberare Pavoletti, ma il numero 12 grigio gli nega il vantaggio. Ripresa: un minuto ed è delirio grigio. Marras esce palla al piede dall'area grigia, taglia il campo, scambia con Fischnaller, raccoglie e infila Lamanna, proprio sotto il settore dove è il popolo grigio, impazzito di gioia. Gasperini corre ai ripari: fuori un abulico Pandev e dentro Perotti e Gakpé per Izzo. Al 15' provvidenziale Celjak su Perotti, imbeccato da un taglio di Gakpé da destra. I rossoblù guadagnano metri di campo e provano ad alzare la pericolosità. E al 23', nell'ennesimo assalto, con carica su Vannucchi non fischiata, Pavoletti ha la palla del pareggio, ma la calcia alta. Un minuto dopo super Vannucchi si supera sulla conclusione ravvicinata di Figueiras. Gregucci getta nella mischia anche Cittadino, per dare peso in mezzo al campo e frenare sul nascere le manovre dei padroni di casa.I Grigi hanno speso molto, ma tengono stringendo i denti. Al 39' ancora Figueiras sfiora il pareggio, il suo destro incrociato taglia tutta l'area e sfila di un nulla sul fondo. Nel finale il grande protagonista è Vannucchi, decisivo in due interventi ravvicinati. E per 10 minuti abbondanti, da quando Manfrin rimedia un colpo e i Grigi non hanno più cambi, Fischnaller va a fare il difensore aggiunto. Il fortino capitola al 1' di recupero, in mischia, il colpo di testa di Pavoletti. Una beffa, si va ai supplementari. Che l'Alessandria gioca con un uomo in meno perché Manfrin proprio non ce la fa. E che il Genoa inizia aggressivo e Sirri si oppone al solito Figueiras. Al 4' l'occasione è per Fischnaller, che perde l'attimo del tiro Al 6' enorme opportunità per il raddoppio grigio: il solito Marras resiste ad una carica e se ne va a destra, cross dalla linea di fondo, tocco di Fischnaller che si stampa sulla traversa, la palla ricade in campo, sul secondo palo, dove Bocalon, solo, manca il tapin. All'8' ancora Vannucchi si supera sul missile di Lazovic. Al 12' contropiede del Grifone, Gakpé s'invola, su di lui recupera e chiude in angolo Nicco. Poi super Vannucchi nega il gol anche a Perotti. E Branca non riesce a concludere sull'assist di Marras. Al 6' doppio salvataggio su Rincon, prima Vannucchi e poi Branca. Ma all'8', è l'Alessandria a segnare: Marras suggerisce e Bocalon si trova da solo davanti a Lamanna e lo infila. Un delirio. Che esplode al 129'. Un sogno. Nel 1959 la Juve aveva fermato l'Alessandria ai supplementari. Questa volta nella gloria ci sono i Grigi. Che notte, signori: a Marassi si è scritta la storia. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) La storia della Coppa Italia riscritta dalla squadra con il colore della maglia unico al mondo. I grigi dell’Alessandria sono la prima formazione di C ad accedere ai quarti della coppa nazionale, da quando esiste la formula a eliminazione diretta. C’era riuscito il Monza tra le due guerre, e aveva raggiunto addirittura la semifinale il Bari nel 1984, quando si disputava una fase iniziale a gironi. Ora, in sfide secche, i piemontesi hanno eliminato prima il Palermo e ieri il Genoa, club di A, vincendo in trasferta. Il riscatto di una città. C’è un feeling particolare fra l’Alessandria e la coppa: un record lo deteneva già, quello della partita col maggior numero di reti, un 17-2 rifilato al Bologna 90 anni fa. E sempre i grigi furono i primi ad alzare la coppa di C, nel 1973, battendo l’Avellino. Il risultato attuale ha però un peso diverso. È il riscatto di una città che, non solo nel calcio, ha vissuto momenti bui. Il dissesto del Comune, la crisi occupazionale, un grigiore a cui a lungo si è adattata la squadra in cui giocò un certo Gianni Rivera. Quarantuno campionati in categorie inferiori, senza mai tornare almeno in quella B che era la norma prima e dopo il Golden Boy. Un fallimento, tanti presidenti avventurieri e troppi giocatori arrivati con discreto pedigree e rivelatisi bidoni. Un progetto serio Da tre anni, però, qualcosa è cambiato. Un giovane imprenditore di Torino, che tifava i granata ma si innamorò dei grigi vedendoli in amichevole, ha rilevato la società e puntato su un progetto decennale, serio e credibile. Stipendi pagati con puntualità ogni mese (una rarità nel pallone) e idee innovative di marketing che hanno fatto breccia nel tessuto economico di una città spesso diffidente e restia a investire. Con Luca Di Masi al timone, l’Alessandria ha vinto la C2, ha sfiorato i playoff per la B e ora è in testa alla Lega Pro. Ma sulla promozione ai quarti di coppa, nessuno avrebbe scommesso. O forse no, perché la vittoria a Palermo aveva fatto crescere fiducia e consapevolezza nei grigi, tanto che l’allenatore Gregucci (sbocciato come giocatore nell’Alessandria prima di tanta Lazio e un po’ di Toro) continuava a ripetere: «Ogni incontro, anche quello di Marassi, parte dallo 0-0, quindi abbiamo il 50% di possibilità di farcela». Parole che hanno incendiato una tifoseria già calda per le belle partite giocate in Lega Pro. A Palermo erano andati in 250, al Ferraris erano in 2500 per quella che tutti indicavano come una festa «comunque andasse a finire», perché Alessandria e Genoa sono gemellate e perché essere lì era già un sogno realizzato. Ce ne sarà un altro, magari a Roma contro Totti e De Rossi. (La Stampa) Il mondo capovolto, ma forse è solo l’apparenza. Alessandria ai quarti di coppa Italia dopo avere giocato i supplementari in dieci, Genoa che si è illuso di avere raddrizzato la partita in pieno recupero della ripresa con Pavoletti, e poi caduto sotto i colpi di un avversario che, a quel punto, è andato avanti sino alla fine senza ogni regola tattica, né logica, ma puntando sul cuore. NELLA STORIA Onore alla squadra di Gregucci, e adesso i problemi sono tutti per il Genoa. Niente da fare, la crisi continua. A tratti succedono cose mai viste in questo stadio che raramente, o forse mai, aveva visto la squadra ospite uscire vincitrice dal campo, dopo avere fatto festa anche sotto la gradinata Nord. D’accordo il gemellaggio fra rossoblù e grigi, ma qui si è andati oltre, con l’ammissione dei genoani della legittimità del successo avversario. Non è stata solo una partita di calcio bella, appassionante, fuori da ogni regola e da ogni logica, la sfida di Marassi, per una squadra (capolista) di Lega Pro che approda ai quarti di Coppa Italia dopo trentuno anni. L’ultima fu il Bari in un lontanissimo 1984. E’ stata una serata dai sapori antichi, con i grigi già a un passo dal cielo durante la ripresa, dopochè il gol in avvio di secondo tempo di Marras (trascorsi appena 44 secondi dal via) aveva fatto presagire la grande impresa. INSUPERABILE Poi, dopo una lunga serie di interventi decisivi di Vannucchi, il grande sogno pareva essere svanito con il gol scacciacrisi di Pavoletti, quando un Genoa a quel punto costretto a sfruttare anche le doti di Perotti (al posto di uno spento e fischiatissimo Pandev), è riuscito a ridare speranza ai padroni di casa. Pericolo sventato, hanno pensato gli uomini di Gasperini, alle prese con i soliti fantasmi che li avevano tormentati e annientati domenica scorsa con il Bologna, e si sono invece ripresentati clamorosamente nei supplementari, nonostante la superiorità numerica per il k.o. di Manfrin, costretto a uscire per un problema muscolare quando i grigi avevano già terminato le sostituzioni. Prima di allora un primo tempo senza acuti, con l’unica occasione sul piede di Pavoletti (decisivo, al solito, Vannucchi), ma con un Genoa andato avanti a singhiozzo, bloccato dalle sue paure. L’ILLUSIONE L’Alessandria, senza il suo bomber Bocalon, entrato nel finale e protagonista del sigillo decisivo, ha provato a colpire in contropiede e il Genoa ha patito anche una certa libertà mentale degli avversari. Nulla da perdere, ora pare facile spiegare così la serata perfetta dell’Alessandria. Ma qui si è andati oltre, e tanta pressione e capacità di costruire gioco contro un Genoa rinunciatario, hanno fruttato agli uomini di Gregucci il gol iniziale, con Fischnaller che ha servito in contropiede Marras. Pavoletti si è arrabbiato per un presunto rigore non fischiato dal signor Banti al minuto 24 (ma poi ci sarebbe stato un altro episodio molto dubbio dieci minuti dopo), quindi Vannucchi è stato super su Figueiras. Ma ancora l’attaccante rossoblù si è inventato il colpo di testa dell’1-1 a 3’ dalla fine del recupero. LA MAGIA L’Alessandria si è trascinata con la forza dei nervi, fra tanti giocatori colpiti dai crampi e un Genoa vanamente a caccia del successo. Lamanna si è opposto a Branca, Fischnaller ha iniziato a diventare devastante negli spazi larghi, finchè su un pasticcio fra Ansaldi e Burdisso, Marras ha offerto a Bocalon la palla del 2-1. Genoa annientato e senza parole (Gasperini, contestato dagli ultrà nel primo tempo anche con un pesante striscione, non ha parlato nel dopogara). Al peggio non c’è mai fine. (Gazzetta dello Sport) La festa al Ferraris è solo dell’Alessandria. Che vince una partita storica, in dieci per tutti i tempi supplementari, e si qualifica per i quarti di finale di Coppa Italia. Finisce con la Nord che applaude sportivamente i giocatori grigi che corrono verso la gradinata genoana e fischia sonoramente quelli rossoblù, che sfilano mesti. E’ una serata da ricordare, solo per l’Alessandria. Per il Genoa è la conferma di un momento da incubo, con la Coppa Italia buttata senza neanche averla giocata e una classifica in campionato che si è fatta molto preoccupante. Già a inizio partita nella Nord campeggiavano due striscioni, “Preziosi quaquaraqua” e “Gasperini, taci e allena”. In mezzo, un “Forza ragazzi” rivolto alla squadra. Si alzano cori di contestazione nei confronti del presidente e anche, più flebili, nei confronti dell’allenatore.Poi però la partita prende il sopravvento, c’è voglia di tifare e di cercare di sostenere il Grifone. Gara che non appassiona, con il Genoa schierato in partenza con un 3-5-2, zeppo di titolari e l’inedita coppia Pandev-Pavoletti davanti. Esperimento che dura poco più di un tempo e si rivela inutile. Il Grifone non convince, l’Alessandria zeppa di riserve ha più forza e intensità. Anche la mente è più libera, perché la squadra rossoblù dà l’impressionedi subire il momento negativo. Un primo brivido al 24’ con Iunco che tira sicuro su assist di Nicco ma la botta è centrale e Lamanna blocca. Poi Tachtsidis al 28’ calcia alto dal limite dell’area, piattone chee sce di un metro su assist di Figueiras. Poco dopo la mezz’ora Gasperini cambia e passa al 4-3-3, con Figueiras a sinistra in difesa, Laxalt nel tridente sulla destra. Cambio tattica deciso e il Genoa sembra darsi la scossa. Crea con maggiore continuità ma non riesce a trovare il gol. Al 40’ Pavoletti si gira in area e tira maVannucchi in tuffo respinge. Finale di tempo incoraggiante, preludio di una ripresa che sembra in discesa per il Genoa. E invece l’avvio è colpo da ko. Dopo neanche un minuto, la fuga di Fischnaller che serve Marras: Lamanna esce ma non riesce a opporsi al ragazzo di San Teodoro che infila l’1-0 alessandrino.Gasperini allora cambia immediatamente, dentro Perotti e Gakpè, con passaggio al 4-2-3-1. Il Genoa si butta avanti con la forza della disperazione, protesta al 24’ per una trattenuta di Vannucchi su Pavoletti, con il bomber che poi calcia altissimo a porta spalancata. Protesta ancora di più al 34’ per una spinta netta, sempre su Pavoletti, Banti lascia correre. La pressione rossoblù è costante ma la manovra non riesce a essere fluida. Al 39’st Ntcham controlla bene per Figueiras, che poi ha palla buona per il pareggio ma allarga troppo il piattone. Il finale è un assedio, con il Genoa che gioca di nervi e non è certo fortunato, visto che Vannucchi si esalta sulla botta di Ntcham. Poi in pieno recupero ecco la punizione di Perotti che pesca Burdisso, sponda di testa per Pavoletti che infila a porta vuota. Si va ai supplementari, con l’Alessandria che perde per infortunio Manfrin ed è così costretta a giocare in dieci, visto che ha già esaurito tutti i cambi. Eppure sfiora il 2-1, con la traversa colpita da Fischnaller su cross di Marras. Nel finale di primo tempo supplementare, splendida azione di Perotti che salta due giocatori in area e poi tira: Vannucchi è in serata di grazia e salva ancora una volta la porta dell’Alessandria. I grigi hanno grande cuore e non si fermano, a un soffio dall’intervallo. Giocano in dieci ma sembrano alla pari. E trovano una storica vittoria grazie al centravanti Bocalon, che segna il 2-1 sotto la Nord (dubbio di un fallo su Ansaldi). L’Alessandria fa festa, in tribuna i tifosi grigi sono increduli: «Cosa abbiamo fatto?!!?». Tracollo per il Grifone, che ora guarda con grande preoccupazione al proprio futuro. E, pensandoci, decide di chiudersi in silenzio stampa: dopo la sconfitta di ieri, infatti, non ha parlato nemmeno Gasp. (Secolo XIX) Bocalon stende il Genoa e porta meritatamente avanti in Coppa Italia l'Alessandria. In ballo non c'era la vetta della classifica, guadagnata domenica contro il Sudtirol grazie ad una doppietta dello stesso cpaocannoniere, ma una storica ualificazione ai quarti. Bocche cucite i ncasa del Genoa (quarta sconfitta consecutiva): a Gasperini non ne va più bene una. Pareggia solo al 92' il gol di Marras (ex Primavera rossoblu, ironia della sorte) con il solito Pavoletti, ispirato da Perotti, ma cade al 9' del secondo tempo supplementare dopo un'altra intuizione dalla destra di Marras, imbeccata dal ben posizionato Boclaon che insacca. La differenza tra il Genoa e l'Alessandria (protagonista nel girone A della Lega Pro) sinceramente non s'è vista. A Marassi le due squadre non si affrontavano in Coppa da oltre cinquant'anni (ultimo precedente nel 1963) e i piemontesi non avevano mai vinto nella storia. L'Alessandria ha difeso per un tempo il vantaggio flash di Marras, prima che un diagonale di Pavoletti cambiasse tutto. Il capolavoro si è poi concretizzato grazie al subentrato Bocalon, con la squadra rimasta in dieci dopo che Manfrin è stato costretto per infortunio ad uscire. Testa, gambe e cuore. UMORI CONTRAPPOSTI. Almeno in 2500 i tifosi grigi a sostenere una squadra chei n questo momento sta rincongiungendo, a suon di risultati, passato e futuro. Un presente incarnato dalla figura del subentrato Gregucci, bandiera dell'Alessandria a inizio carriera, trascinatore di un gruppo di ragazzi grandi in Lega Pro e mentore di una qualificazione agli ottavi che l'Alessandria non viveva da oltre mezzo secolo. Umore contrapposto in casa Genoa che, al di là del quarto di finale perso, deve risollevarsi anche in campionato dove non segna e non vince da tre turni. (Stadio-Corriere dello Sport). Finisce con l’Alessandria sotto la gradinata Nord di Marassi a prendersi gli applausi dei padroni di casa. Il Genoa è fuori, la matricola della Lega Pro vola ai quarti con un’impresa da almanacco del calcio: non succedeva dal 1935-36, quando i piemontesi persero in finale il «derby» contro il Torino. Due settimane fa avevano umiliato il Palermo, ieri la vittoria è stata più sofferta. Esauriti i cambi, Angelo Gregucci ha dovuto continuare in 10 dopo l’infortunio di Manfrin: ma il fortino resiste agli assalti di un Genoa in crisi d’identità e di risultati. Gasperini trema. Tutto accade nella ripresa e oltre: Marras porta in vantaggio gli ospiti, lo specialista del recupero Pavoletti pareggia al 92’. Supplementari: i rossoblù sprecano tanto. Prima la traversa di Fischnaller, poi il piatto destro del bomber Bocalon (9° gol stagionale) (SIC!) mandano in estasi una città. Ai quarti l’Alessandria incontrerà la vincente di Roma-Spezia: comunque vada è già storia. (Corriere della Sera) Il Genoa è fuori dalla Tim Cup, ai quarti passa l'Alessandria, formazione di Lega Pro (capolista del Girone A). Sono tutti per li piemontesi gli applausi a fine partita del Luigi Ferraris con la gradinata nord che regala agli ospiti una vera e propria ovazione. L'Alessandria gioca una partita stoica, finendo la partita in 10 per un infortunio occorso a Manfrin, quando ormai Gregucci non aveva più cambi a disposizione. Il Genoa ci ha provato in tutti i modi, a partire dai 18 calci d'angolo e almeno nove nitidissime occasioni da rete sbagliate, ma non riesce a uscire dal tunnel in cui si è infilato dopo la sconfitta contro il Carpi. Primo tempo combattuto, con i rossoblù a cercare il gol, Tachtsidis, Pandev e Pavoletti i piùpericolosi e l'Alessandria a controllare. Nella ripresa ospiti in vantaggio dopo appena 1' grazie a un contropiede del velocissimo Marras, genovese cresciuto nel settore giovanile rossoblù, che sorprende Izzo e tutta la difesa di casa. Solo in pieno recupero, dopo avere sprecato con Perotti, Gakpè, Figueiras e Ntcham, bravissimo il portiere Vannucchi in almeno tre occasioni e aver protestato per due interventi dubbi su Pavoletti in area ospite, arriva il pareggio che porta le squadre ai supplementari. Punizione di Perotti dal lato corto di sinistra, testa di Burdisso che rimette in mezzo dal secondo palo e gol di Pavoletti. Ai supplementari Alessandria subito pericolosa con Fischnaller che colpisce una traversa, poi è sfida tra Vannucchi e gli attaccanti del Genoa: il portiere ospite si oppone a Perotti, Lazovic e Gakpè nella prima frazione, e ancora a Perotti, Rincon e Laxalt nella seconda. In mezzo l'infortunio a Manfrin che lascia i suoi in 10 e il gol che vale la qualificazione con Marras e Bocalon che orchestrano un contropiede finalizzato da Bocalon per il gol che vale i quarti di finale. All'ultimo secondo Lazovic sbaglia il possibile pareggio che avrebbe portato le squadre ai rigori tirando fuori da pochi passi.Una serata da incubo per il Genoa, mentre il sogno dell'Alessandria proseguirà contro la vincente di Roma-Spezia. (SkySport) Domina il Genoa al Ferraris ma passa l'Alessandria che raggiounge i quarti di finale dove affronterà la vincente tra Roma e Spezia. Impresa dei grigi capaci di capitalizzare al massimo le occasioni avute. Davvero incredibile, non sono bastati al Grifone quasi venti corner, moltissime occasioni avute per battere gli ospiti e l'impegno messo in campo. Delusione a fine partita del pubblico che diopo aver incitato fino all'ultimo la propria squadra l'ha fischiata ed ha applaudito quella dell'Alessandria. Grande festa per gli ospiti che adesso sognano in grande. Poco turn-over come ipotizzato da molti addetti ai lavori alla vigilia del match per il Genoa. Gasperini si affida ad un 3-5-2 con Lamanna in porta ed il rientro in attacco di Pavoletti. In campo dal 1’ anche Rincon e Tachtsidis. Gregucci si affida all’ormai collaudatissimo 4-3-3, modulo che ha portato l’Alessandria al meritato primo posto in classifica in Lega Pro e alla bella vittoria di Palermo. Grigi che mancavano dagli ottavi di Coppa Italia da ben 56 anni, bella cornici di pubblico al Ferraris malgrado l’orario: esodo dei tifosi alessandrini giunti in oltre 2.000 nel capoluogo ligure. Poche emozioni nel corso della prima frazione di gioco, ospiti che si difendono bene e ripartono in contropiede grazie alla velocità sulle fasce di Marras e Iunco. Il Genoa fatica a creare azioni da gol, la squadra di Gregucci tiene bene il campo e gioca un discreto calcio. Un tiro in porta per entrambe le formazioni, prima occasioni della partita al 24’ con un destro Iunco su assist di Nicco, para Lamanna. Al 37’ gran dribbling di Marras su Ansaldi, il mancino del giocatore ospite termina di poco alto. Il Genoa nel finale del primo tempo cresce e crea una ghiotta occasione con Pavoletti in piena area di rigore, respinge Vannucchi, grande occasione per i padroni di casa. Preme il Grifone ma non riesce a creare altre opportunità. Nella ripresa partono forte gli ospiti: contropiede fulmineo alessandrino con Nicco che serve Marras il cui mancino batte Lamanna. Gasperini tenta il tutto per tutto, fuori un deludente Pandev tra i fischi del Ferraris, dentro Perotti. Esce anche Izzo al posto di Gakpè per un Genoa a trazione anteriore. La squadra di Gasperini cresce e reagisce al vantaggio ospite, giuste le sostituzioni del mister rossoblù. Ci prova prima Pavoletti con un preciso colpo di testa parato da Vannucchi, poi l’estremo difensore dei grigi si rende protagonista deviando una difficile conclusione di Figueiras dal limite. Cresce il Genoa che preme sull'acceleratore e mette in difficoltà l'Alessandria. Ancora Figueiras sfiora la rete, ottimo scambio dell' ex Siviglia con Ntcham, conclusione di un niente a lato. La Gradinata Nord incita la Genoa e la squadra risponde finalmente con il meritato gol del pareggio in pieno recupero: rete di Pavoletti sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Esce male Vannucchi che consente al'attaccante rossoblù di trovare il gol. Si va ai supplementari con i padroni di casa decisamente superiori agli avversari malgrado una traversa colpita dal neo entrato Fishnaller: cross dalla destra di Marras, testa della punta dei grigi che coglie il montante. Risponde il Genoa con un potente tiro di Lazovic, respinge Vannucchi in angolo. Poi Perotti, dopo uno stupendo dribbling in area, chiama ancora Vannucchi al miracolo, provvidenziale la deviazione con i piedi. Nel secondo tempo supplementare Grifone ancora pericoloso ma uno strepitoso Vannucchi sventa ogni azione dei padroni di casa che salva su un potente tiro di Rincon. Alla prima occasione gli ospiti trovano il nuovo vantaggio: disattenzione della difesa rossoblù che si fa bruciare da Marras, assist per Bocalon che segna a porta vuota. Che beffa per il Genoa che avrebbe meritato il vantaggio. La squadra di Gregucci si difende ma rischia prima con un insidioso tiro cross di Lazovic alzato all'ultimo in angolo da Vannucchi e poi nel finale con Laxalt che ad un metro dalla linea di porta calcia a lato. (Europa Calcio) Il Genoa che si schiera con 4-4-2 con Rincon spostato sulla fascia, ruolo che ha già fatto con Gasperini. Ma è subito l’Alessandria a rendersi pericoloso con un cross di Marras che pesca Marconi al centro dell’area, ma il numero 9 grigio non trova l’appuntamento con il pallone. Il Grifone soffre la velocità e la voglia dell’Alessandria nei primi minuti della gara, chiudendosi, con difficoltà, nella propria metà campo. Il Genoa alza la testa al 9′ con una bella azione personale di Rincon, trova il corridoio giusto per Pandev, ma il macedone litiga con il pallone e la regala alla difesa dell’Alessandria. Partita che dopo 12′ minuti non ha regalto alcun tipo di emozione e i due portieri non sono stati impegnati, sintomo di difficoltà nel trovare gli spazi, con due squadre che pensano solo al risultato. Al 18′ ancora Alessandria protagonista. Con una bella azione corale. Marconi trova lo spazio per Marras che nel cuore dell’area rossoblù sbaglia l’aggancio e butta al vento una buona occasione. Nello stesso momento appaiano due striscioni di protesta da parte della Gradinata Nord nei confronti di Gasperini e Preziosi, accompagnati da cori. La squadra di Gregucci è padrona dal campo e va ancora una volta vicina alla reta del vantaggio con Iunco che calcia male e debolmente a sei metri dalla porta di Lamanna, che con un sospiro recupera il pallone. Genoa che sembra essere in difficoltà, più che dal punto di vista fisico, ma dai quello mentale. La prima azione, vera, del Grifone arriva al 28′ che con il suo piatto sinistro, dal limite dell’area, non centra lo specchio della porta. Al 40′ si rivede il Genoa con una bella azione iniziata da Ntcham, pesca Pavoletti con tocco filtrante, ma l’attaccante rossoblù si fa sbattere la porta in faccia da Vannucchi. Ma gli uomini di Gasperini aumentano i giri e negli ultimi minuti del primo tempo e l’Alessandria va in difficoltà, in calo fisicamente, ma non riesce a trovare il gol, sintomo di un momento davvero difficile. Tachtisdis ci prova sul fischi finale di Banti ma il primo tempo si chiude sullo zero a zero. Il secondo tempo si apre malissimo per il Genoa perchè l’Alessandria trova il gol del vantaggio con Marras in contropiede. Ferraris gelato. Gasperini corre ai ripari inserendo i titolarissimi Perotti e Gakpè al posto di Izzo e Pandev. Schierando la squadra con un ultra offensivo 4-2-4. Ma il Genoa sembra essere in confusione totale e non riesce a creare pericolo verso la porta dei grigi. Nella parte centrale del secondo tempo Perotti e Gakpè cercano di scuotere la squadra e vanno più volte sul fondo, mettendo in difficoltà la difesa, ma non trovando, mai, il varco per calciare. Il Grifone va vicino al gol con Pavoletti, dopo una lotta aerea con Vannucchi, l’attaccante rossoblù si gira ma non trova la porta per pochi centimetri. Ma il Genoa sembra essersi svegliato e chiude nella propria di rigore l’Alessandria. Anche Diogo Figueras ci prova con una girata al volo, ma è ancora il numero 12 dei grigi che si esalta e mette in angolo. Gasperini recrimina anche per un episodio molto dubbio all’interno dell’area di rigore alessandrina, a causa di una vistosa spinta di Celijak su Pavoletti, ma Banti non segnala nulla. Al 39′ arriva l’occasione per il pareggio rosoblù ma Diogo Figueras fallisce da pochi passi mettendo il pallone fuori. Il Genoa cerca di gettare il cuore oltre all’ostacolo ma la difesa ospite sembra davvero una scatola chiusa e Vannucchi si esalta ancora una volta su Ntcham. Ma il Grifone trova il gol allo scadere sugli sviluppi di un calcio di punizione in mischia e il solito Pavoletti ci mette la testa. Finiscono i tempi regolamentari sul risultato di 1-1 e si andrà ai supplementari. Il Genoa cerca di chiudere il match ma il primo assistente di Banti ferma Rincon lanciato a rete, in posizione molto dubbia. Ma sul ribaltamento di fronte l’Alessandria colpisce una traversa con Marras, mvp dei grigi, e Bocalon non trova il gol con Lamanna a terra a meno di un metro dalla linea di porta. La partita diventa emozionante con occasioni da ambo le parti, grazie ai tanti spazi lasciati liberi. Lazovic al 7’ ci prova con un gran destro ma è ancora Vannucchi a metterci le mani e mettere in angolo. Al 13′ arriva l’occasione da gol anche per Gakpè che lanciato a rete uno contro uno con il portiere ma il togolese si fa rimontare da Manfrin sul più bello. Perotti ci prova anche lui salta tre avversari e calcia in porta ma è ancora Vannuchhi protagonista e mette in angolo. IlGenoa esce dalla Coppa Italia in maniera incredibile con un gol al 113′ di Bacalon. Festa incredibile per i giocatori e per tutti i tifosi dell’Alessandria che raggiungono un risultato insperato. La Gradinata Nord gli tributa un lungo applauso. Per Gasperini e tutto il Genoa è notte fonda. (GenoaSamp.com) L'Alessandria, squadra di Lega Pro, dopo aver estromesso il Palermo per 3-2 in Coppa Italia, ha ottenuto un'altra sorprendente vittoria per 2-1 contro il Genoa, staccando il pass per i quarti di finale. Il confronto è stato deciso ai supplementari da Bocalon al 114'. Vittoria anche per l'inter che ha sconfitto in casa il Cagliari per 3-0. (RSI.ch) Third-tier Alessandria beat Genoa to reach Italian Cup quarter-finals Alessandria became the first third-tier club to reach the Italian Cup quarter-finals in more than 30 years after beating Serie A side Genoa on Tuesday. Alessandria, who beat Palermo in the fourth round, won 2-1 in extra-time. Manuel Marras gave them the lead before Leonardo Pavoletti equalised in added time, but a 114th-minute Riccardo Bocalon goal won it for the visitors. They are the first Lega Pro (the new name for Serie C) club to reach the last eight since Bari in 1983-84. Bari went on to the semi-finals that season, eliminating Juventus and Fiorentina along the way. (BBC) Genoa 1 Alessandria 2 (aet): Third-tier outfit cause another Coppa upset Lega Pro side Alessandria are into the quarter-finals of the Coppa Italia after claiming a 2-1 extra-time win at top-flight Genoa. Third-tier Alessandria caused yet another Coppa Italia upset as Riccardo Bocalon fired them into the quarter-finals with a 2-1 extra-time victory at Serie A outfit Genoa. Bocalon was left with a simple finish in the second additional period to send the visiting fans into raptures and his side into a potential last-eight clash with Roma. Alessandria - the lowest-ranked team left in the competition - saw off top-flight Palermo to reach the last 16 and their unlikely quest to mark the 80th anniversary of their only previous final appearance in style gathered pace on Tuesday. Either team could have gone in with the lead following an open first half, but both defences held firm as the tie remained goalless. It did not take Alessandria long to make the breakthrough after the restart, though, with Manuel Marras latching onto a throughball to slot beyond Genoa goalkeeper Eugenio Lamanna inside a minute. Andrea Cittadino cleared off the line from Tomas Rincon as Genoa pushed for a leveller, before Leonardo Pavoletti eventually forced extra time by nodding home after a free-kick from the left was headed back across the six-yard box. Manuel Fischnaller headed agonisingly against the crossbar early in the additional 30 minutes and goalkeeper Gianmarco Vannucchi kept the Lega Pro team's hopes alive with a number of good saves. And his efforts were rewarded in the 114th minute when Marras squared the ball for Bocalon to tap home, Vannucchi making one more vital save before time was up. (FourFourTwo) Coupe d'Italie: Le Genoa sorti par une D3 Actuellement 17e de Serie A, le Genoa ne s'est pas rassuré en Coupe d'Italie. Les hommes de Gian Piero Gasperini ont été éliminés à domicile en 8es de finale par Alessandria (1-2), qui évolue en Lega Pro (D3 italienne). Après avoir encaissé un but en début de deuxième mi-temps, les Gênois ont arraché la prolongation par un but de Pavoletti dans le temps additionnel. Mais ils ont craqué à nouveau à six minutes du terme. (L'Equipe.fr) El Alessandria, de tercera división italiana, sigue sorprendiendo y, tras ganar al Palermo en la ronda anterior, eliminó al Génova al imponerse por 2-1 después de una prórroga. Los piamonteses iban ganando 1-0, gracias a un tanto de Manuel Marras (m. 47), y encajaron el empate de Leonardo Pavoletti en el 92. Cuando el partido parecía encaminado hacia los penaltis, el Alessandria logró poner el 2-1 en el marcador por medio de Riccardo Bocalon y conquistar el pase a los cuartos de final. El conjunto revelación de la competición, que es líder en la Lega Pro italiana, ya espera su rival para la siguiente ronda, que saldrá del duelo de este miércoles entre el Roma y el Spezia. (Mundo Deportivo) Taça de Itália Génova eliminado de forma escandalosa pelo Alessandria (1-2) O Génova foi, esta terça-feira, eliminado em casa pelo modesto Alessandria nos oitavos-de-final da Taça de Itália, ao perder por 1-2 com uma equipa que joga na Lega Pro, dois escalões abaixo da Serie A. O Alessandria adiantou-se no primeiro minuto da segunda parte por Manuel Marras, com a equipa de Diogo Figueiras, que foi titular os 120 minutos, a empatar nos descontos do tempo regulamentar. O escândalo surgiu ao minuto 114, com Riccardo Bocalon a fazer o golo da vitória do Alessandria. O ex-Sporting Diego Capel não saiu do banco de suplentes do Génova. (A Bola.pt) Alessandria espanta o futebol italiano Equipa do terceiro escalão afastou o Génova da Taça de Itália. O Alessandria, equipa do terceiro escalão do futebol italiano, foi tomba-gigantes nos 16 avos de final da Taça de Itália, ao derrotar o Génova por 2-1, no terreno do atual 17.º classificado da Serie A. A equipa forasteira, que lidera o grupo A da Lega Pro, adiantou-se no marcador aos 47 minutos pelo avançado Manuel Marras, golo que conservou até aos derradeiros momentos da partida, nos quais consentiu o empate, aos 90+2, por Luciano Pavoletti. Quando se pensava que a equipa menos cotada pudesse quebrar, o Alessandria voltou a surpreender ao marcar o golo do triunfo, aos 114 minutos, pelo avançado Riccardo Bocalon. O Alessandria obteve assim o passaporte para os oitavos de final da Taça de Itália. (O Jogo)

Ottavi di Finale

Genoa CFC - Alessandria US 1912 1 - 2 (0 - 0)

Terminata ai tempi supplementari

RETI:

90. Pavoletti [Ge] 46. Marras M.[A], 114. Bocalon R.[A]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

GENOA CFC: Lamanna, Ansaldi, Izzo [50. Gakpé], Burdisso, Figueiras, Ntcham [90. Lazovic], Pavoletti, Pandev [56. Perotti], Tachtsidis, Rincon, Laxalt. A disp.: Perin, Ujkani, De Maio, Capel, Costa, Munoz, Cissokho. All.: Gasperini Gian Piero.

Arbitro: Arbitro: Banti Luca (Livorno) [Galloni, Vivenzi; Pinzani]

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