Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2002/2003
Serie C2
15-12-2002 - Giornata: 16 - Bolzano - Druso


Sud Tirol-Alto Adige FC - Alessandria Calcio US 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 32. Noselli [Su] , 47. Nardi [Su] , 75. Zecchin [Su]

Alessandria Calcio US Biato Enzo Maurizio, Bono Alain Mack Mboune Elvis, Dei (II) Tommaso, Minadeo Antonio, Vertullo Silvio [79. Catenacci Filippo], Berardo Marco [87. Gerini Giovanni Andrea], Modesti Aureliano, Pascali Manuel, Rossi Giordano, Daldosso Diego [79. Genocchio Marcello], Bifini Alessio A disp.:(P) Castagnone Michele, Rossi Niccolò, Scivattaro All.: Pagliari Dino

Formazione avversaria
SUD TIROL-ALTO ADIGE FC: Servili [57. Riato], Mallus, Merzek, Frau, Gasser, Chiopris Gori [82. Kiem], Fimognari, Nardi, Zecchin, Noselli, Bachlechner [75. Gragnaniello]. A disp.: Tocca, Mele, Ciaghi, Reis. All: Tesser Attilio

Arbitro: Masiero Massimiliano (Venezia) [Masotti, Conti]
Note
Rigore parato al 32. a Noselli [S] che in ribattuta segna Ammoniti: Bifini [A], Noselli [S], Nardi [S], Fimognari [S]. Angoli: 5-2. Recuperi: 3.+ 0. Spettatori: 1.000 (incasso e 5.800) Cielo coperto, terreno discreto. Inizio gara ore 14.30.

Commento
Senza cinque titolari i grigi resistono solo 30' minuti. Biato para un rigore L'ALESSANDRIA CROLLA A BOLZANO (3-0). IL TRAINER PAGLIARI VERSO LE DIMISSIONI L'Alto Adige torna alla vittoria in campionato dopo un periodo di «vacche magre» (un mese e mezzo senza i tre punti), liquidando un'Alessandria volitiva ma a corto di idee. E dire che sono proprio i grigi a far correre il primo brivido ai padroni di casa già al 2', quando la spizzicata di testa di Bifini, su tiro-cross di Dal Dosso, finisce di poco a lato con Servili battuto. All'ir l'Alessandria ha ancora l'opportunità di passare in vantaggio; Berardotaglia un pallone a centro area dove, sull'intempestiva uscita di Servili, Dal Dosso batte a rete da due passi, ma sulla linea è Merzek a salvare la porta biancorossa. L'Alto Adige piano piano mette fuori la testa, cominciando ad imbastire azioni in profondità. La retroguardia alessandrina, comunque, è ben salda e protetta, soprattutto grazie all'ottimo Bono, sempre elegante e preciso nell'anticipare la punta Noselli. E' proprio quest'ultimo, comunque, al 16' a costringere Biato al primo serio intervento a pugni uniti, I padroni di casa passano al 32'; fuga di Chiopris, il cross a centro area è per Noselli che brucia tutti sullo scatto e di testa insacca. Al 42' Vertullo sbilancia in area Noselli è l'arbitro indica il dischetto del rigore. Biato respinge il tiro di Noselli, ma sulla corta respinta è l'attaccante che ricaccia in rete la sfera. L'arbitro però annulla per un precedente fallo di Nardi. Proprio Nardi castiga i mandrogni a inizio ripresa. Il centrocampista è lesto a raccogliere la corta respinta di Biato, su un'insidiosa parabola di Zecchin, insaccando di piatto destro. A questo punto l'Alessandria raccoglie orgoglio ed energie e si riversa nella metà campo avversaria. Ancora un'occasione per i piemontesi; al 60' Berardo pennella per Minadeo una palla che attende soltanto d'esser deposita in rete, ma il difensore cicca da due passi, L'Alto Adige controlla la gara, ed è sempre pronta a pungere. A cavallo del 75' Zecchin disegna un'altra parabola vincente su calcio di punizione, mandando la sfera ad infilarsi nel sette. E' il gol che chiude la contesa. In sala stampa, Pagliari è sconfortato; la crisi societaria si fa sentire pesantemente sulla squadra e il tecnico pronuncia alcune frasi sibilline, che sembrano il preludio alle dimissioni. (La Stampa - Ed. Piemonte Sport - Filippo Rosace) Alessandria sconfitta a Bolzano (0-3) e l’allenatore si mette in discussione GRIGI, ALLEANZA PER LA SALVEZZA? Oggi l’incontro Pagliari-Boiardi: “Gli chiedo di riprogettare il nostro futuro” Tre gol in trasferta, la classifica che si complica, le assenze che pesano: eppure tutto questo, fino a poche ore prima della partita, sembrava solo un dettaglio. L’Alessandria si scopre a parlare di calcio solo alla domenica ed è un linguaggio che, adesso, fatica ad essere ‘praticato’. La sconfitta con l’Alto Adige mette a nudo gli effetti di cinque mesi di ‘non calcio’: non certo perché la squadra non abbia lavorato, non si sia sacrificata e si sia risparmiata: al contrario, lo ha fatto fin troppo e anche troppo bene, che quasi è diventato un dettaglio, fagocitato nel vortice di una situazione societaria che ha occupato la scena, da primattrice, portando via spazio a chi avrebbe dovuto pensare e fare solo calcio. E così Bolzano diventa una tappa da svolta: Dino Pagliari che, in sala stampa, va diritto in gol, come è sua abitudine, senza troppi giri di parole. Lo fa mettendosi in discussione, capacità così rara in questo strano universo pallonaro dove lo ‘scaricabarile’ è diventato il passatempo preferito, quando non addirittura una ‘scelta di vita’. Lui che ha permesso alla squadra, al gruppo, di arrivare fino a questo punto, senza troppe falle, anzi con una solidità che ha sorpreso e che va oltre i singoli risultati, proprio lui adesso prova ad indicare una strada, calcistica, per svoltare: un nuovo ‘regista’ in panchina, una persona capace di dare “nuova linfa”. LO suggerisce alla proprietà, alla quale chiede «una scelta coraggiosa». E, per la prima volta dopo mesi di sola società, Antonio Boiardi si sente in dovere di dire che scelta coraggiosa sarà, ma solo insieme a Dino Pagliari. Senza separazioni, «ipotesi assolutamente impensabile. Non voglio neanche dire che confermo la fiducia, perché la fiducia all’allenatore non è mai stata in discussione». E, allora, come cambierà la stagione, dove ‘svolterà’ l’Alessandria? «Negli obiettivi: solo uno possibile, credo che sia chiaro per tutti. Se continuerò, l’ho detto, sarà inevitabile tornare sul mercato. Ma non per smembrare - insiste il presidente - piuttosto per ricomporre una squadra in grado di centrare il traguardo della salvezza. E questa strada la definiremo insieme, Pagliari e il sottoscritto, partendo dalle scelte di mercato». Già oggi, un confronto altrettanto fondamentale per l’Alessandria. Che anche con obiettivi diametralmente opposti a quelli di luglio non può fare a meno di Pagliari, messo in grado, però, di fare solo calcio. «Ci saranno partenza, ma anche arrivi» insiste il presidente, che avrebbe chiesto un coinvolgimento, per il mercato, di Vito Berago e Gigi Ronca. E, prima di tutto e di tutti, di Dino Pagliari. Al quale gira la richiesta di una “scelta coraggiosa”: un altro sì all’Alessandria (Il Piccolo, Mimma Caligaris, 15/12/2002) CRONACA: PRIMO TEMPO - 1’ subito pericolosa l’Alessandria: destro di Modesti dal limite, la palla è nel flipper delle gambe della difesa atesina ed è angolo. Dalla bandierina di destra Berardo, raccoglie Daldosso, il suo tiro è un assist che Bifini, di testa, prova a girare nell’angolino alto e la palla passa mezzo metro sulla traversa; 11 l’occasionissima dell’Alessandria: prova a incrociare Bifini, la difesa respinge affannosamente, dal limite riprende Dal dosso, destro destinato in rete, ma sulla linea bianca si materializza Merzek, che spazza via; 16’ Noselli se ne va a Minadeo, sul tiro cross Biato ci mette i pugni; 22’ ancora Biato, pronto a controllare la conclusione del solito, vivacissimo, Noselli; 27’ Pascali dai 25 metri, destro centrale, che Servili controlla senza problemi; 32’ Alto Adige in vantaggio: se ne va Chiopris Gori a destra, la fascia dove i padroni di casa hanno più spazi, cross teso, sul primo palo Noselli è liberissimo di saltare e girare di testa alle spalle di Biato; 33’ atesini vicini al raddoppio: Bachlechner scodella per Noselli, sottoporta, pronto per la girata, che Biato controlla; 42’ calcio di rigore per l’Alto Adige: Minadeo manda per le terre Noselli, dal dischetto il capocannoniere, Biato intuisce e respinge con i pugni, sulla palla ancora Noselli, che ribadisce in rete, ma l’arbitro annulla per un fallo di Nardi su un difensore grigio; 48’ Minadeo rischia l’autogol per anticipare la conclusione di Chiopris. SECONDO TEMPO - 2’ raddoppia l’Alto Adige: punizione dal vertice destro dell’area (per fallo di Minadeo su Noselli). Zecchin s’incarica della trasformazione, che buca la barriera, la palla sfugge dalle mani di Biato e Nardi irrompe e ribadisce in rete; 7’ episodio tutto da rivedere: contropiede dell’Alessandria, Servili esce dall’area e di piede spazza via la conclusione di Berardo, riprende Dei e il portiere respinge ancora, sempre fuori dall’area, ma con le mani. Sarebbe da rosso, ma l’arbitro fa proseguire; 11 ’ Daldosso ha una buona palla dal limite, ma la controlla male e la conclusione è sbilenca, altissima; 14’ palla d’oro per accorciare le distanze: sul cross di Berardo da destra, Minadeo è solo al centro dell’area, a tre metri dalla porta, con Servili spiazzato, ma il centrale non ci arriva per una facile deviazione in gol; 20’ Pascali ruba palla a Merzek, entra in area, potrebbe tirare con il portiere fuori tempo, ma perde l’attimo, inciampa nel pallone e si fa anticipare da Frau; 30’ terzo gol per l’Alto Adige: punizione dal limite, per gioco pericoloso di Minadeo su Noselli. Il punto è lo stesso del raddoppio, sempre Zecchin alla trasformazione, questa volta la barriera si apre e la palla è nell’angolino basso, dove Biato non arriva. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Biellese – Pordenone 3-1 Meda – Pavia 1-2 Montichiari – Cremonese 2-0 Novara – Monza 1-0 Pro Sesto – Trento 1-0 Pro Vercelli – Mestre 1-0 Thiene – Mantova 1-0 Valenzana – Legnano 3-1 CLASSIFICA: Novara p. 38, Pavia 35, Mantova, Biellese 24, Monza, Pro Sesto 23, Sudtirol 22, Pordenone, Legnano 21, Cremonese, Mestre 20, Thiene, Montichiari, Trento 19, Valenzana 18, Alessandria 15, Pro Vercelli 13, Meda 11. MARCATORI: 10 reti: Noselli (4, Alto Adige); 9 reti: Andreini (2, Montichiari); 8 reti: La Cagnina (Pavia); Corradi (Trento). 7 reti: Ligori (2, Biellese); Graziani (3, Mantova); Cosa (2, Mestre); Palombo (3, Novara); 6 reti: Egbedi (Novara); Lauria (1, Valenzana). 5 reti: Job (2, Cremonese); Shala (2, Legnano); Ambrosoni (2) e Nordi (Pavia); Pasa (2, Pordenone); Comi (Pro Vercelli); Baglieri (Thiene). Il punto sul campionato Novara (che ha fatto più punti di tutti in C) e Pavia chiudono le rispettive partite nella prima mezzora, mentre il Mantova perde a Thiene e incassa anche la contestazione: l' idillio con Boninsegna è finito? Fischi anche per la Cremonese, che ha lasciato Montichiari dopo l' assedio di una cinquantina di ultrà. Un peccato, perché i risultati mancano, ma la situazione non è compromessa in chiave playoff, anche se la zona calda è vicina. Inanella la seconda vittoria consecutiva la Pro Vercelli che lascia la scomoda ultima piaxza al Meda. (Gazzetta dello Sport)