Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2002/2003
Serie C2
30-03-2003 - Giornata: 28 - Cremona - Giovanni Zini


Cremonese US - Alessandria Calcio US 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 47. rig. Job [Cr] , 50. Montrone [Cr] 12. Pascali M.[A]

Alessandria Calcio US Castagnone Michele, Bono Alain Mack Mboune Elvis, Bracco Fabio, Berardo Marco, Faccini Andrea [54. Vertullo Silvio], Arrieta Cristian, Pascali Manuel, Brognoli Stefano, Quadrini Daniele [76. Novembrino Salvatore], Matys Piotr [62. Rossi Giordano], Spader Giulio A disp.:(P) Biato Enzo Maurizio, Catenacci Filippo, Donzella Massimo, La Ciura All.: Soldo Carlo

Formazione avversaria
CREMONESE US: Goffi, Forlani, Bertoni, Manucci, Pennacchioni, Lanati, Mekongo [46. Pau], Coletto, Job, Baicu [46. Montrone], Tabbiani [59. Rutzittu]. A disp: Miglioli, Marcucci, Ragnoli, Marchesetti. All: Maselli Claudio

Arbitro: Ongaro Flavio (Rovigo) [Masotti, Capizzi]
Note
Espulso: 56. Coletto [C]. Rigore sbagliato 69. da Quadrini [A]. Ammoniti: Brognoli [A]. Angoli: 3-15. Recuperi: 2.+ 6. Spettatori: 2.500 (928 paganti incasso € 7.556). Alessandria con il lutto al braccio per ricordare Elio Vanara. Giornata di sole, terreno in buone condizione. Inizio gara ore 16.00.

Commento
I grigi giocano meglio dei lombardi ma cedono 2-1, arbitro contestato ALESSANDRIA AUTOLESIONISTA A CREMONA Segna con Pascali, subisce due reti e sbaglia un rigore decisivo Nel festival dell'errore e dell'occasione sprecata la Cremonese guadagna tre punti che la proiettano a dieci lunghezze dalla zona playout e a tre da quella playoff, inchiodando ancora l'Alessandria al penultimo posto della classifica. Gara rocambolesca, in cui un pareggio rispecchierebbe meglio l'andamento dei novanta minuti. Parte più convinta la formazione di Soldo che al 12' passa in vantaggio: calcio d'angolo di Quadrini, Pascali salta di testa liberamente e insacca. Timida e approssimativa la reazione dei locali. Al 19' su corner di Job, Bertoni si fa respingere un tiro a due passi dalla porta. Al 29' Baicu svirgola la conclusione da buona posizione. Al 35' Matys entra in area dalla destra, centra rasoterra per Brognoli che manca la più facile delle deviazioni. Al 39' incredibile serie di errori dell'Alessandria: Brognoli serve Matys, cross in mezzo, palla a Quadrini il cui tiro colpisce Spader a terra, la sfera ritorna a Brognoli che da fuori area scaglia un pallonetto fuori. Nella ripresa Maselli inserisce due attaccanti (quattro in totale) per cercare il pareggio che arriva subito. Pau dal vertice dell'area tocca in fascia per Job e viene buttato a terra; il guardalinee segnala fuorigioco di Job ma l'arbitro assegna il rigore per fallo su Pau. Dal dischetto Job pareggia. Al 50' la Cremonese chiude il conto. Job scatenatissimo centra dalla destra, Castagnone esce in tuffo ma manda la sfera contro l'accorrente Montrone che la rimpalla in fondo alla rete. Al 55' Job ancora per Montrone che tira sul portiere. Al 57' Coletto ferma un contropiede dell'Alessandria atterrando a metà campo Pascali e viene espulso, ma è ancora la Cremonese a sfiorare il gol. Al 66' Pau entra in area e tira contro la traversa. Al 69' corner per l'Alessandria, Brognoli ferma la palla e viene steso da Montrone. Il rigore è netto ma Quadrini calcia la palla oltre la traversa sprecando l'occasione die pareggio. All'81' Job salta un difensore ed entra in area ma calcia contro Castagnone in uscita. Al 90' ultimo sussulto: Pascali di testa obbliga Goffi e deviare in angolo. Sul tiro dalla bandierina Bono segna con un pallonetto, ma l'arbitro annulla per una carica di Spader ai danni di Goffi. (La Stampa - Ed. Piemonte Sport - Ivan Ghigi) Ieri allo Zini è successo di tutto, forse anche di più. Patron Triboldi scappa due minuti dopo che si è seduto in tribuna per uno striscione in curva che lo accomuna a Geppetto e via telefono minaccia di vendere la società subito o a fine campionato. La squadra in campo sembra un manipolo di zombie appena uscito da un film di Romero, va sotto di un gol (Pascali di testa al 12’) contro l’Alessandria, non reagisce e rischia anche il tracollo fra i fischi del pubblico. In campo ci sono giocatori (in grigiorosso) che passeggiano, messi male in campo da Maselli, e ce ne sono altri (grigi ma in verde) che provano a farsi autogol alla Ridolini e poi quasi se le danno di santa ragione. Nella ripresa il tecnico grigiorosso lascia negli spogliatoi gli inguardabili Ondoa e Baicu e infila in campo le punte Pau e Montrone. La gara si infiamma e nel giro di 5 minuti la Cremonese ribalta il risultato. E’ il 2’ quando il guardalinee Masotti di Bologna segnala all’arbitro un fallo di Quadrini su Pau. Sembra un regalo, ma i due giocatori sono in area. Job non fallisce dal dischetto e regala il pareggio. Il gol del vantaggio al 5’, un cross dalla destra di Job toccato da Montrone con palla beffarda che rotola in rete. Ma non è finita: Coletto viene espulso all’11’ per fallo da dietro, la Cremonese fallisce due o tre occasioni, Pau colpisce la traversa, l’arbitro concede un rigore per fallo di Montrone su Brognoli (giusto) e Quadrini regala palla alla curva con un tiraccio che nemmeno il peggior Calloni si poteva permettere. L’Alessandria raccoglie una decina di calci d’angolo nel finale, sfiora il pareggio, lo realizza al 50’ ma se lovede annullare per evidente fallo di Spader sul portiere. E, prima della partita, dietro la curva Nord erano volate botte fra ultras delle due fazioni. Possiamo dire che alla fine conta il risultato e che ora la classifica in alto si è fatta più corta, con i play off che si sono avvicinati a tre punti. Ma restano negli occhi la deludente prestazione del primo tempo ed un finale un po’ troppo arroccato. Per fare il passo decisivo, se ancora ci sono gli spazi, occorre qualcosa di più. La Cremonese del primo tempo (anche come impegno) non può andare da nessuna parte, quella della ripresa (trascinata come sempre da un protagonista assoluto come Job, ma bene hanno fatto Pau, Montrone, Rutzittu ed ha esordito anche il giovane portiere Goffi) ha qualche chanche in più. A questo punto Maselli deve fare scelte precise, non sempre è giusto riconfermare la formazione che ha vinto la settimana prima. Le ultime sei gare vanno affrontate probabilmente in modo differente l’una dall’altra. L’occasione che si è riaperta non va buttata, adesso parlare solo di salvezza raggiunta suona come una bestemmia (La Provincia di Cremona) Punteggio bugiardo a Cremona, ma sul ko pesa un rigore inventato dall’arbitro LA RABBIA NON FA PUNTI Nel primo tempo tre occasioni per chiudere l’incontro e agganciare la Pro La grande occasione mancata: aggancio alla Pro Vercelli, il fiato sul collo del Trento, la zona salvezza a cinque punti. Tutto possibile per l’Alessandria: possibile, sognato, gustato e poi negato. Da un rigore inventato, uno di quegli episodi che la moviola passerebbe all’infinito, senza trovare neanche un minimo senso alla decisione del signor Ongaro, il fischietto di Rovigo, e del suo collaboratore sotto le tribune. Cosa hanno visto nel tuffo di Pau, che aveva già perso palla, forse l’avranno spiegato, alla fine, al signor Borriello, ex arbitro di A e, ora, commissario per la C: ci auguriamo, per loro, che abbiano avuto almeno l’umiltà e il buonsenso di ammettere l’errore. Serve a poco, certo non sapremo mai se l’hanno fatto, ma vogliamo provare a credere che un po’ di onestà, in questo calcio, ancora esista. L’onestà di ammettere di aver falsato una partita fino a quel momento saldamente nelle mani dell’Alessandria, in vantaggio dopo 12’ con Pascali e vicina al raddoppio in almeno tre occasioni, da sfruttare meglio. Certi errori, si obietterà alla fine si pagano e così è stato, ma con la complicità di chi ha il compito di controllare il gioco, ma non di condizionarlo pesantemente. Grigi scomodi ai vertici? Carlo Soldo, furibondo, non lo dice apertamente, ma gli scappa un «forse non contiamo» che fa riflettere. Perché arriva da un uomo che vive nel calcio da più di quarant’anni, trenta dei quali in panchina e di ingiustizie, in carriera, ne ha subite più di una. Questa, però, va oltre l’immaginabile e l’accettabile. Anche se poi il raddoppio è un mezzo regalo, quella strana apertura di Arrieta che diventa un assist per Job e Montrone , lui sì, che sa far valere la legge dell’ex, non come altri in maglia grigia (Giordano Rossi), che si sa che sono in campo solo perché lo ha annunciato l’altoparlante. E la rabbia di Soldo raddoppia, perché oltre agli ostacoli esterni l’Alessandria non può preoccuparsi di lottare anche contro quelli ‘interni’ di chi non ha ancora capito - e dopo 28 giornate viene da chiedersi se mai ci riuscirà – che qui si gioca per la sopravvivenza, per tenersi stretta un C2 che vuol dire futuro. Ha ragione il tecnico quando dice «chi non se la sente, se ne stia pure a casa», di magliette che arrivano in lavanderia senza il segno dell’erba del campo Soldo e l’Alessandria non sanno che farsene. I distacchi non sono abissali, ma possono diminuire, o sparire, solo se tutti corrono nella stessa direzione e non si limitano a giochicchiare come se fosse un’amichevole di fine stagione. Lo sa bene anche il nuovo amministratore, Dario Pavanello: i programmi che annuncerà domani mattina non possono prescindere da una squadra in cui tutti danno tutto. Nessuno escluso. (Il Piccolo, Mimma Caligaris, 31/03/2003) PRIMO TEMPO - 4’ subito un’occasione per l’Alessandria, Arrieta in profondità per Spader, che è in posizione regolare, ben vista dall’arbitro nonostante la bandierina del guardialinee che si alza. Aggancia, l’attaccante, ed è in vantaggio, ma la sua conclusione trova Goffi pronto a toccare in angolo; 7’ Job all’uno contro uno sulla trequarti destra con Faccini. Che vince e incrocia subito,ma trova Castagnone pronto alla presa in tuffo; 12’ Alessandria in vantaggio: angolo da destra, batte Quadrini, teso, sul secondo palo Pascali salta più alto di tutti, evita anche il disturbo di Bertoni, e schiaccia alle spalle di Goffi; 20’ palla d’oro per la Cremonese, sui piedi di Baicu, a 5 metri dalla porta difesa da Castagnone. In mischia provvidenziale il tocco di Pascali, che evita un gol fatto; 28’ rischia l’Alessandria per un malinteso in difesa: la palla è innocua, tre difensori e il portiere non si intendono e ne viene fuori un angolo regalato ai grigiorossi; 29’ dalla bandierina ancora un’opportunità per i padroni di casa: ancora sui piedi di Baicu, poco oltre il dischetto, conclusione improvvisa, che Castagnone vede e blocca; 35’ gran giocata di Matys che chiede e chiude la triangolazione con Arrieta, dalla linea di fondo cross teso che taglia fuori Goffi, ma Brognoli, in scivolata, non ci arriva per la deviazione sottoporta; 40’ tre palle gol per l’Alessandria: la prima per Spader imbeccato da Matys e Goffi esce a valanga e smanaccia, riprende Quadrini ed è botta a colpo sicuro, ma sulla traiettoria c’è il corpo di Spader. Riprende ancora Brognoli che tenta il pallonetto, ma è fuori. SECONDO TEMPO - 2’ rigore regalato alla Cremonese: Pau perde palla e scivola fuori dall’area, neppure sfiorato da Faccini. Il guardialinee e l’arbitro inventano un penalty assurdo. Che Job trasforma, al 3’, spiazzando Castagnone; 4’ punizione per l’Alessandria e Goffi vola per bloccare il tentativo di trasformazione di Quadrini; 5’ Cremonese in vantaggio: Arrieta serve involontariamente Job, che sale a destra, tiro cross sul quale Castagnone esce, respinge, ma non trattiene e il rimpallo favorisce Montrone, per il gol dell’ex; 10’ punizione per l’Alessandria: dalla trequarti sinistra Quadrini e Goffi si distende e tocca in angolo; 11 ’ miracolo di Castagnone su Montrone lanciato a rete: esce e gli sradica palla dai piedi; 11 ’ Cremonese in dieci: espulso Coletto per gioco violento su Brognoli; 21’ trema ancora la traversa colpita da Pau, con un destro dal limite; 24’ calcio di rigore per l’Alessandria: Brognoli cade in area toccato sul piede d’appoggio da Montrone. Dal dischetto Quadrini, che calcia altissimo, centrale e due metri abbondanti sulla traversa; 36’ Job fa tutto da solo, conclusione dal limite e Castagnone gli nega il successo personale; 38’ Pascali cerca la deviazione vincente, Goffi non trattiene, ma c’è Manucci a spazzare in angolo: 40’ contropiede della Cremonese: orchestra il solito Job, che è generoso e sceglie l’appoggio a Montrone che, dal limite, cerca la conclusione a giro, ma colpisce male e la palla s’impenna; 46’ traversone di Bono da destra, in area Pascali salta più alto di tutti e colpisce, ma questa volta Goffi vola e blocca il pallone; 47’ l’Alessandria va in gol, con un pallonetto di Bono, che scavalca Goffi, ma l’arbitro annulla perché il portiere grigiorosso sarebbe stato ostacolato da Spader, sulla linea di porta per tentare un’eventuale deviazione aerea. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Biellese – Mestre 3-3 Legnano – Pordenone 2-2 Montichiari – Monza 0-0 Pro Sesto – Meda 1-1 Pro Vercelli – Pavia 2-4 Sudtirol – Novara 3-2 Thiene – Trento 2-0 Valenzana – Mantova 0-0 CLASSIFICA: Pavia p. 62, Novara 53, Sudtirol 49, Mantova 43, Legnano, Pro Sesto 42, Monza 41, Thiene 40, Cremonese 39, Pordenone 37, Biellese 35, Montichiari 33, Valenzana 31, Mestre 30, Trento 27, Pro Vercelli 26, Alessandria 23, Meda 18. MARCATORI: 16 reti: Noselli (Alto Adige). 13 reti: Nordi (Pavia, 1). 12 reti: ligori (Biellese). 11 reti: Lauria (Valenzana, 2), Palombo (Novara, 1), Andreini (Montichiari). 10 reti: La Cagnina (Pavia), Cosa (Mestre). 9 reti: Maiolo (Pro Sesto, 2), Graziani (Mantova). 8 reti: Corradi (Trento), Baglieri (Thiene), Ambrosoni (Pavia), Egbedi (Novara), Sinigaglia (Monza, 1), Pasca (Mestre). Il punto sul campionato Il Pavia con il successo di Vercelli mette la pietra tombale sulle speranze delle avversarie di una sua crisi. Nove punti di margine a sei giornate dalla fine con la più diretta rivale che cade a Bolzano spiegano chiaramente ogni cosa. Il Novara, poi, deve soprattutto guardarsi dal Sudtirol in rimonta che ora è solo quattro punti indietro. Continua l'ammucchiata per i posti restanti nei playoff con sei squadre ancora raccolte in quattro miseri punti. In coda un punto per Meda, Mestre e Valenzana, zero per le altre ...