Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2020/2021
Serie C
14-03-2021 - Giornata: 30 - Piacenza - Leonardo Garilli
Girone A


Piacenza Calcio 1919 - Alessandria US 1912 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 43. Galazzi N. [Pi]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Prestia Giuseppe, Di Gennaro Matteo, Sini Simone [61. Chiarello Riccardo], Parodi Luca, Bruccini Mirko, Giorno Francesco [61. Casarini Federico], Di Quinzio Davide, Celia Raffaele, Eusepi Umberto [74. Stanco Francesco], Arrighini Andrea [74. Corazza Simone] A disp.:Bellodi Gabriele, Cosenza Francesco, (P) Crisanto Lorenzo, (P) Crosta Luca, Gazzi Alessandro, Macchioni Alessandro, Mustacchio Mattia, Rubin Matteo All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
PIACENZA CALCIO 1919: Stucchi, Martimbianco, Tafa, Corbari, Pedone, Palma, Suljic, Visconti, Galazzi [79. Lamesta], Gonzi [85. Simonetti], De Respinis [69. Cesarini]. A disp.: Anane, Libertazzi, Renolfi, Miceli, Scorza, Saputo, Babbi, Breganti, Cannistrà. All.: Scazzola Cristiano

Arbitro: Marotta Maria (Sapri) [Collu, Porcheddu; IV: Andreano]
Note
Ammoniti: 19. Sini [P], 26. Palma [P], 67. Suljic [P], 76. Corbari [P], 80. Cesarini [P], 81. Parodi [A] Angoli: 2-10. Recuperi: 1.+ 4. Spettatori: a porte chiuse Tiri: 8-13 In porta: 2-4 (Statistiche di Lega Pro) Giornata di sole, forte vento. Terreno in discrete condizioni. Inizio ore 17,30

Commento
SCAZZOLA-SULJIC, LA RIVINCITA DEGLI EX Mai credere ai risultati scontati: i timori della vigilia di Mister Moreno Longo di affrontare con la sua Alessandria una squadra falcidiata dalle assenze e con obiettivi di un campionato più tranquillo, si sono concretizzati. Il Piacenza ha giocato una partita intelligente, ordinata e di grande agonismo cui i Grigi non sono riusciti a contrapporre la determinazione vista contro l’AlbinoLeffe. Così capita che nella giornata favorevole di campionato per accorciare sulla vetta, l’Alessandria cada al “Garilli” grazie ad una grave disattenzione difensiva, con contropiede orchestrato da Palma, proseguito da Visconti e concretizzato da Galazzi in chiusura di tempo (43’). Le avvisaglie si erano già avute in un paio di circostanze precedenti, in quanto la squadra allenata da Cristiano Scazzola era attenta e brava ad attendere i Grigi per ripartire in contropiede. L’Alessandria ha fatto la sua partita, ma le coppie d’attacco Eusepi-Arrighini (prima), Corazza-Stanco (poi) non si sono fatte notare. La grande fatica per andare alla conclusione è tornata, per contro grazie ad un gioco semplice e veloce la squadra piacentina si è trovata spesso in superiorità numerica a tu per tu con la difesa alessandrina. Avrebbe potuto arrivare il pari, ma è stato cercato però con troppa sufficienza. È altresì vero che avrebbe potuto anche giungere il raddoppio. Per i due portieri due belle parate e poi ordinaria amministrazione Il Piacenza sapeva che contro l’Alessandria doveva fare la partita perfetta, e il compito lo ha assolto a pieno merito, i Grigi invece non sono riusciti nell’intento di concretizzare la grande mole di gioco costruita (ben 10 calci d’angolo battuti contro i soli 2 locali) confermando i problemi già visti in passato (Museo Grigio – Mauro Bavastri) L’ALESSANDRIA FALLISCE UN’ALTRA PARTITA CHIAVE Solito ritornello che dura dall’inizio della stagione: anche a Piacenza poca cattiveria e una rete regalata Brutta figura e fine dei residui sogni di primato. L’Alessandria sconfitta di misura a Piacenza conferma tutto quanto fatto in stagione. Mai una striscia lunga di risultati, mai 3-4 prestazioni consecutive all’altezza. La necessità di fare punti salvezza dei padroni di casa ha la meglio, mentre i grigi ripiombano nel male di inizio stagione, al quale né Gregucci prima né Longo adesso sono riusciti a trovare l'antidoto. La continuità era stata invocata dal tecnico alla vigilia della sfida: invece, quando c’è da dare una svolta netta al loro rendimento e accorciare la classifica, i mandrogni steccano clamorosamente. Il Piacenza gioca in maniera scolastica ma efficace: chiusa a protezione della propria trequarti e pronta a colpire in contropiede, uno dei quali si rivela fatale per gli avversari. Marchiano l’errore che porta al gol: da calcio d’angolo a favore, l’Alessandria si fa trovare scoperta (era già accaduto col Como) e lascia un’autostrada davanti ai veloci padroni di casa che colpiscono chirurgicamente con Galazzi. I grigi stazionano per quasi tutta la gara in attacco, ma le occasioni gol più nitide sono degli emiliani, due almeno oltre a quella che decide la partita, mentre i piemontesi lasciano quasi inoperoso il portiere Stucchi. Tanto possesso, zero incisività, tutti gli attaccanti abbastanza in ombra ma serviti poco e male. Il terreno non favorisce il palleggio, eppure sulle seconde palle arrivano spesso per primi i biancorossi di casa, mentre i centrocampisti dei grigi camminano e, quando sono in possesso, rallentano l’azione. Scarso, se non irrilevante, l’apporto arrivato dagli esterni che non mettono un pallone giocabile in area. Di converso Gonzi e Galazzi, quando ripartono, lo fanno di gran carriera, azzardano l’uno contro uno e spaventano la retroguardia ospite (emblematico il giallo a Sini dopo nemmeno 20' di gioco). Il gol col quale il Piacenza coglie i tre punti arriva poco prima dell’intervallo e incide anche sul morale. Al rientro in campo, infatti, i grigi non mettono l’intensità che aveva caratterizzato almeno la fase iniziale del primo tempo. Vero è che arrivano tanti calci d’angolo e punizioni dalla trequarti, ma sempre preda dei difensori piacentini. Non è un caso che a metà ripresa l'allenatore provi a sparigliare le carte stravolgendo l’assetto tattico: fuori Sini e passaggio alla difesa a quattro con Di Quinzio piazzato nel ruolo di trequartista. A parte ottenere un baricentro ancora più alto, poco si vede nei sedici metri avversari. Anche il cambio di punte negli ultimi venti minuti non sortisce nulla di convincente. Un pomeriggio da dimenticare ma, forse, la fine dell’inseguimento impossibile al primo posto può dare a Longo il tempo per strutturare meglio l’Alessandria in vista dei playoff. Certo è che l’ennesima battuta d’arresto al momento di spiccare il volo non rappresenta il miglior viatico per affrontare i prossimi due match contro Renate e Pro Vercelli. La partita di Piacenza poteva garantire, almeno per 24 ore, il terzo posto provvisorio e invece va in archivio come l’ennesima occasione gettata al vento. (La Stampa ed. Piemonte – Francesco Gastaldi) Decide un gol di Galazzi GRIGI PRESUNTUOSI CADONO A PIACENZA Presuntuosi? Molto. Leziosi? Ancora di più. I Grigi sono questi: contro un Piacenza in emergenza, che deve trasformare i centrocampisti in difensori per avere una linea arretrato completa, l'Alessandria tradisce ancora una volta le aspettative. Non è una squadra matura, se Moreno Longo si aspettava la continuità deve fare i conti con una lezione severa da una formazione che ha avuto più fame, più voglia, più cattiveria, più opportunismo. Il gol che decide è l'emblema dei limiti di una squadra che aveva l'occasione per accorciare e, invece, fa un passo indietro, punita per colpe sue prima ancora che per meriti altrui, che pure, questa volta, ci sono, Inaccettabile che chi vuole essere protagonista ai vertici, rosa costruita per vincere il campionato, vada sotto su una ripartenza, che nasce da un angolo a favore. Gli emiliani hanno quell'atteggiamento tattico, molto di più non possono permettersi, ma lo sfruttano e l'Alessandria affonda, male, con una collezione di errori, da Parodi che lascia andare via l'uomo ai difensori fuori posto e in ritardo nel recupero. Galazzi ringrazia, neppure una minima resistenza sulla sua conclusione. C'è un tempo intero per reagire, per riprendere in mano la gara, ma la prima conclusione in porta, nella ripresa, arriva dopo 39 minuti, Bruccini, che impegna Stucchi nell'unico intervento importante. Tutti bocciati: il centrocampo che continua a perdere palloni, Giorno non fa filtro e non imposta, Suljic, uno degli ex, si prende la rivincita con gli interessi e, come lui, Scazzola, che fa il fuoco migliore con la poca legna che ha. Longo, al confronto, ha una foresta, ma nessuno si prende la responsabilità, più d'uno quasi si nasconde, come se l'obiettivo, scalare la classifica, non fosse una priorità. Attaccanti assenti, anche quando il tecnico cambia la coppia e si affida a Stanco e Corazza per avere più presenza: a parte un accenno di confuso e sterile assalto finale gli effetti non si vedono. E il Piacenza potrebbe anche raddoppiare con Cesarini, ma Pisseri questa volta non si fa sorprendere. Generosità e determinazione contro supponenza e confusione: il risultato è inevitabile, l'inadeguatezza di molti interpreti anche. Una bocciatura grave nel momento in cui l'Alessandria poteva, e doveva, provare a dare un senso alla stagione. Ma la differenza l'ha fatta, anzitutto, la voglia di andare oltre i propri limiti: il Piacenza lo ha fatto, i Grigi ne hanno mostrati di nuovi, e preoccupanti. (Tuttosport – Mimma Caligaris) IL PIACENZA INCASSA UNA VITTORIA DI PLATINO Il Piacenza batte a sorpresa l’Alessandria e conquista tre punti d’oro in chiave salvezza. L’Alessandria prova a far valere il maggiore tasso tecnico, ma il Piacenza gioca con il coltello tra i denti. Al 43’ i padroni di casa passano con il contropiede concluso da Galazzi. Nella ripresa, l’Alessandria parte forte, ma il Piacenza chiude tutti gli spazi e non rinuncia a ripartire in contropiede. (Corriere dello Sport – Alessandro Battini) COLPO PIACENZA Con una super-partita difensiva e un contropiede fulminante sull’asse Palma-Visconti-Galazzi, il tecnico Cristiano Scazzola ha costruito la rivincita contro la sua ex squadra: l’Alessandria così vede interrompere la sua serie positiva dopo tre vittorie consecutive. (La Gazzetta dello Sport) PIACE, LA VITTORIA DEL CUORE: GALAZZI STENDE L’ALESSANDRIA, ZONA PLAYOUT ALLE SPALLE Una rete del tutto inattesa nel finale di primo tempo firmata Galazzi consente al Piacenza di ottenere la settima vittoria stagionale al cospetto di una deludente Alessandria, incapace di sfruttare appieno l’incredibile parco-attaccanti a disposizione di mister Longo. Tre punti che valgono il sorpasso ai danni dell’Olbia (due gare in meno rispetto al Piace) e zona playout ora alle spalle a otto turni dal termine del campionato. Una vittoria frutto dell’ardore, della abnegazione e di 90 minuti disputati senza risparmio sul piano fisico. Scazzola, per far fronte alle tante assenze concentrate nel pacchetto arretrato, ha puntato su Tafa come centrale del terzetto completato da Martimbianco e da Corbari, ancora una volta dirottato in difesa. A metà campo, con Palma spazio al rientrante Sulijc mentre in avanti, con l’unica punta De Respinis, Galazzi ha vinto il ballottaggi con Cesarini per il ruolo di rifinitore con Gonzi. Che la gara fosse complicata rappresentava concetto noto alla vigilia, ma dopo un minuto soltanto si coglie la reale pericolosità dell’Alessandria: fuga a destra di Arrighini e pallone a centro area che attraverso tutto lo specchio di porta con Di Quinzio che accusa un pizzico di ritardo a Stucchi ormai tagliato fuori. I piemontesi hanno cinto d’assedio l’area di rigore per i primi dieci minuti in cui Tafa e compagni non sono riusciti ad abbozzare alcun tipo di controffensiva. Stucchi ha tolto dall’incrocio un pallone calciato da fermo da Sini al 10′, dopodichè tanti lanci lunghi e contrasti a metà campo per una fase di gioco tutt’altro che spettacolare. Si deve attendere il 25′ per osservare i biancorossi spingersi in maniera pericolosa dalle parti di Pisseri: splendida finta di De Respinis e servizio in profondità a sinistra per Gonzi il cui cross è al bacio per il sinistro di Galazzi che “strozza” però la conclusione. Si è proseguito senza ulteriori emozioni con l’Alessandria incapace di far valere una netta superiorità tecnica e che, al 42′, addirittura, incassa la rete del vantaggio piacentino. Micidiale il contropiede avviato da De Respinis dopo un calcio d’angolo alessandrino: pallone per Visconti che serve a centro area Galazzi che questa volta, con il destro, trova l’angolo alla destra di Pisseri. Un gol del tutto inatteso, ma che rappresenta svolta autentica per il match e addirittura, all’ultimo istante utile, De Respinis ha sfiorato il raddoppio con un colpo di testa terminato sul fondo. Nessun cambio operato dai due tecnici ad inizio ripresa e Piace che dopo soli due minuti costruisce una nuova azione in ripartenza chiusa malamente da Pedone in diagonale (pallone altissimo). E’ un Piacenza reattivo e che difende senza troppo soffrire le avanzate ospiti. Al 15′, addirittura è solo un grande intervento di Pisseri ad evitare il raddoppio degli uomini di Scazzola, pericolosissimi con la fucilata da fuori di Gonzi. Dopodichè è monologo di un’Alessandria che nonostante le sostituzioni operate da Longo e con una caratura tecnica lievitata nel corso della ripresa, quasi mai è riuscita a creare scompiglio in area piacentina. Una lunga collezione di calci d’angolo, qualche punizione nemmeno troppo temibili. Solo al 43′ serve un grande intervento di Stucchi sul sinistro di Bruccini a colpo sicuro. I biancorossi non approfittano di alcuni contropiede da leccarsi i baffi, ma poco male: il fortino regge fino al termine e per il Piacenza sono tre punti dal valore inestimabile. Il Piacenza riemerge dalla zona rossa e giovedì prossimo, sul campo di Novara, sarà tempo di altra sfida cruciale per la corsa salvezza. (La Libertà.it) RECUPERO: Pro Sesto – Pergolettese 0-2 RISULTATI: AlbinoLeffe – Pro Patria 0-0 Carrarese – Livorno 4-2 Juventus U23 – Pergolettese rinv. Lecco – Grosseto 1-1 Lucchese – Pro Sesto 0-1 Olbia – Pistoiese rinv Pontedera – Giana Erminio 1-0 Pro Vercelli – Como 1-1 Renate – Novara 1-0 CLASSIFICA: Como* p. 59, Pro Vercelli 57, Renate 55, Lecco 51, Pro Patria, Alessandria 50, Juventus U23* 46, Pontedera 44, Carrarese, AlbinoLeffe 40, Grosseto 39, Pro Sesto* 36, Pergolettese* 35, Novara 34, Piacenza 33, Olbia** 31, Pistoiese* 27, Giana Erminio* 25, Lucchese 23, Livorno (-5) 19. Ogni * = una gara in meno. Livorno 5 p. di penalizzazione. MARCATORI: 11 RETI: Manconi (AlbinoLeffe), Gatto (Como), Ragatzu (Olbia), Morello (Pergolettese), Comi (Pro Vercelli), Galuppini (Renate); 10 RETI: Infantino (Carrarese), Capogna (Lecco), Bianchi (Lucchese), 9 RETI: Eusepi (Alessandria), Il punto sul campionato Reti inviolate tra AlbinoLeffe (che sale a 40 punti) e Pro Patria (che si porta a 50). Vittoria esterna della Pro Sesto, che con una rete di Bocic al quarto d’ora della ripresa espugna il Porta Elisa. La Pro Sesto va a 36 punti, la Lucchese resta a 23. Parità nel big match del Piola: Pro Vercelli-Como termina 1-1. Vantaggio ospite con Gatto nella prima frazione, nella ripresa il pari di Comi. Con questo risultato le distanze restano invariate: Como primo a +2 dalle bianche casacche seconde in classifica. Al Piacenza basta un gol di Galazzi sul finire del primo tempo per battere 1-0 l’Alessandria e toccare quota 33 in classifica, con i grigi sempre quinti a 50 punti. Termina 1-1 tra Lecco e Grosseto. Succede tutto nella ripresa dove vanno in vantaggio i padroni di casa con Liguori, poi il pari di Simeoni in pieno recupero. Un punto a testa che porta i lombardi al 4° posto a 51, con i toscani a quota 39. Il derby toscano se lo aggiudica la Carrarese, che batte il Livorno con un pirotecnico 4-2: padroni di casa avanti con Infantino, poi la momentanea rimonta labronica Dubickas e Mazzarani a cui seguono le reti di Giudici, Piscopo e Marilungo che firmano il ribaltone. Gialloblù che salgono a 40 punti, gli amaranto restano ultimi a quota 19. Sorride il Pontedera a cui basta il gol di Benedetti per battere 1-0 la Giana Erminio e salire a 44 punti, lasciando i lombardi terzultimi a quota 25. Nel posticipo, buona vittoria del Renate sul Novara che approfitta del pareggio delle big per rosicchiare due punti (Museo Grigio).

Girone A

Piacenza Calcio 1919 - Alessandria US 1912 1 - 0 (0 - 0)

RETI:

43. Galazzi N. [Pi]

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

PIACENZA CALCIO 1919: Stucchi, Martimbianco, Tafa, Corbari, Pedone, Palma, Suljic, Visconti, Galazzi [79. Lamesta], Gonzi [85. Simonetti], De Respinis [69. Cesarini]. A disp.: Anane, Libertazzi, Renolfi, Miceli, Scorza, Saputo, Babbi, Breganti, Cannistrà. All.: Scazzola Cristiano

Arbitro: Marotta Maria (Sapri) [Collu, Porcheddu; IV: Andreano]

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