Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2002/2003
Serie C2
04-05-2003 - Giornata: 33 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Sud Tirol-Alto Adige FC 0 - 2 (0 - 2)
RETI: 25. Bachlechner [Su] , 36. Bertani [Su]

Alessandria Calcio US Castagnone Michele, Bono Alain Mack Mboune Elvis, Arrieta Cristian, Berardo Marco, Vertullo Silvio, Coquin Stephane [46. Modesti Aureliano], Pascali Manuel, Donzella Massimo, Brognoli Stefano, Matys Piotr, Esposito Carmine A disp.:(P) Biato Enzo Maurizio, Bracco Fabio, La Ciura , Novembrino Salvatore, Rossi Niccolò, Rossi Giordano All.: Soldo Carlo

Formazione avversaria
SUD TIROL ALTO ADIGE FC: Servili, Mallus, Dei Rossi, Fabris, Frau [46. Fimognari], Brugger, Lomi, Cardillo, Zecchin, Bertani, Bachlechner. A disp: Riato, Artusi, Gasser, Merzek, Odair, Sinato. All: Tesser Attilio

Arbitro: D'Aguanno Massimo (Marsala) [Magnolfi, Chirullo]
Note
Partita sospesa per invasione di campo al 61. Il Giudice Sportivo ha poi confermato il risultato acquisito sul campo. Espulso: 40. Donzella [A]. Ammonito: Berardo [A], Donzella [A]. Angoli: 2-6. Recuperi: 1.+ 0. Spettatori: 1.000 Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 16.00

Commento
In svantaggio 0-2 e con la retrocessione dietro l'angolo, i grigi subiscono la contestazione: "Non vogliamo più vedere giocare" I TIFOSI DELUSI FERMANO L'ALESSANDRIA Invasione di campo e sit-in: gara sospesa con l'Alto Adige Grigi al capolinea: la stagione peggiore della storia del club si chiude con un'altra figuraccia e con l'invasione di campo dei tifosi, che determina al 51' la sospensione del match con l'Alto Adige, sul Dunteggio di 2-0 per la compagine oolzanina. L'esasperazione della Curva Nord raggiunge il culmine a inizio ripresa, dopo l'ennesimo boccone amaro che gli spettatori hanno dovuto sorbirsi per i 45' iniziali. Alcuni supporters sfondano un cancello, altri (in totale una quindicina) scavalcano la recinzione ed entrano sul rettangolo verde, mentre i giocatori delle due squadre si avvicinano prudentemente all'imbocco degli spogliatoi. Non ci sono tafferugli, lo sfogo è del tutto pacifico e la volontà degli Ultras dell'Alessandria è solamente quella di organizzare un «sit-in» e non far proseguire la partita; «Non vogliamo più vedervi giocare su questo glorioso campo». Il direttore di gara li accontenta decretando lo stop e all'annuncio dall'altoparlante c'è un applauso generale. Ora arriveranno lo 0-2 a tavolino e la squalifica del campo, ma conta poco perchè il successo del Meda a Pavia condanna di fatto la sgangherata pattuglia di mister Soldo alla retrocessione (impensabile che la Pro Vercelli non batta il tranquillo Pordenone fra sei giorni al «Piola»). Giusto così, i grigi ammirati in questi ultimi due mesi sono la squadra più debole del girone A e la discesa nel Cnd è sacrosanta. L'epilogo del triste pomeriggio del «Moccagatta» arriva dopo un primo tempo in cui l'Alto Adige conferma di essere una squadra ben attrezzata. L'emergente tecnico Tesser deve rinunciare a Noselli ma ha un parco giocatori ampio e 3-4 elementi del team altoatesino dimostrano di saper dare del «tu» al pallone, a differenza degli avversari che «ruminano» calcio per oltre mezz'ora. Brugger e Bertani spaventano subito Castagnone, poi i grigi hanno un sussulto con Matys che non riesce a dribblare il portiere e sciupa una favorevole occasione. Gol sbagliato, gol subito, anche per colpa di una disattenzione della tema arbitrale che non vede un controllo di braccio di Bachlechner, poi abilissimo a superare con un pallonetto Castagnone. Sullo 0-1, la gara per l'Alessandria diventa come la scalata del Tourmalet per un improvvisato ciclista amatoriale. A complicare definitivamente le cose arrivano il pregevole raddoppio di Bertani (sinistro in corsa che trafigge il portiere) e l'espulsione dell'impalpabile Donzella che, già ammonito, spintona l'arbitro e finisce anzitempo negli spogliatoi. Ma anche gli altri giocatori anticipano i tempi della doccia; dopo 6 minuti della ripresa finisce la partita e termina l'avventura nel calcio professionistico di un'Alessandria che, fra debiti e mancanza di acquirenti, rischia davvero di scomparire. In serata la questura conferma che la decisione di sospendere il match è stata presa dall'arbitro, nonostante la situazione dopo una decina di minuti dallo stop fosse tornata alla normalità. Due tifosi sono stati denunciati in stato di libertà. (La Stampa - Ed. Piemonte Sport - Massimo Delfino) Un campionato iniziato male e proseguito peggio è sfociato in un' invasione di campo al 6' della ripresa da parte di una trentina di tifosi di casa. Le forze dell' ordine sono intervenute, facendo rientrare sugli spalti i più esagitati. In verità l' invasione non aveva assunto toni drammatici: nessuna violenza. Anzi, i protagonisti avevano invitato i giocatori in maglia grigia ad andare negli spogliatoi prima del tempo. La condotta della squadra di casa aveva infatti esasperato i tifosi con tanti errori, che permetteva agli ospiti di farla da padroni. Da ciò nascevano le due marcature in contropiede (la prima, in netto fuorigioco). Così, dopo aver spedito tutti negli spogliatoi, i tifosi avevano ritirato i loro striscioni e, stando al servizio d' ordine, l' incontro si sarebbe potuto riprendere. Ma l' arbitro ha deciso di finire a quel punto. L' amministratore unico dell' Alessandria, Dario Pavanello, ha dichiarato: «Diamo per scontato lo 0-2 a tavolino. Meritavamo la sconfitta ma ci aspettavamo di poter concludere nel tempo regolamentare l' ultima gara casalinga. Intraprenderemo le azioni necessarie per evitare la squalifica del campo e le altre sanzioni che conseguono in casi del genere». La questura ha poi reso noto con un comunicato che due tifosi sono stati individuati e denunciati. (Gazzetta dello Sport) Non finisce la partita con l’Alto Adige: stop sullo 0-2, dopo l’invasione al 6’ della ripresa GRIGI SOSPESI SUL BARATRO Pavanello: ‘Fin quando non c’è l’ultimo fischio non mi arrendo’. Due tifosi denunciati L’ultima vola trent’anni fa, Alessandria - Udinese, la gente in campo per urlare la rabbia contro la direzione dell’arbitro Bravi di Roma. Tanti campionati, e tante (troppe) delusioni dopo, lo scenario non cambia: Alessandria - Alto Adige, la gara che da domenica Carlo Soldo dice che «è da vincere, a tutti i costi», non finisce neppure. E, comunque, il verdetto può essere anticipato: 0-2 a tavolino, come 0-2 è al 6’ della ripresa, quando il cancello cede e in una dozzina fanno invasione. E squalifica pesante del campo: almeno tre giornate, e chissà cosa scriverà il signor D’Aguanno di Marsala, visto che, con il terreno ormai libero, non se l’è sentita di proseguire, terrorizzato da chissà che cosa o chissà chi. Forse da queste persone che hanno negli occhi la rabbia mista a stanchezza, stanchezza di tanto patire, di tanti tradimenti, di una caduta verso il basso che è un precipitare come in un vortice, solo otto punti in tutto il girone di ritorno e l’Alessandria che resta a galla, pur con un piede nel baratro, grazie ai quei 19 punti della gestione Pagliari. È la pagina che ancora mancava al più brutto capitolo della storia di Alessandria: ultimissimi i grigi, che anche se riuscissero, in extremis, ad agganciare i playout, li giocherebbero in campo neutro, perchè la squalifica – e per più di un turno, appare scontata, molto più di un piede in serie D, la sensazione, bruttissima, di essere ‘sgraditi’ al mondo del calcio, l’ennesimo arbitraggio che danneggia e, in Questura, nel dopo gara, due denunciati a piede libero e un elenco di deferimenti all’autorità giudiziaria che potrebbe fare scattare anche la diffida. In questa giornata bruttissima perdono tutti: perde Soldo, che rivoluziona la squadra, ma è una mossa che sa molto di forzatura (o, per qualcuno, anche di ‘sanzione’) e che non sortisce effetti. Meglio, ha l’effetto contrario di aiutare gli avversari, perché Arrieta centrale difensivo non lo è e non potrà mai esserlo, perché tutta la difesa è in bambola, perché Donzella non è al suo posto e non gli riesce un appoggio, ma in compenso trova il tempo per beccarsi due gialli, perché in avanti si danna Matys, ma da solo che può fare di più. Se la classifica dice ultimo posto un motivo (anzi, più d’uno) c’è. Non ci piace, però, che siano gli esterni ad aggiungerne, come se non bastassero i problemi e le lacune che già esistono: e il signor D’Aguanno, insieme ai suoi collaboratori, ci ha messo molto, decisamente troppo, per condizionare la partita, alimentando, permettetecelo, più di un sospetto sul fatto che i grigi siano, per forza di cose, la vittima predestinata. Sommiamo tutto, il poco di contenuti tecnici e l’accanimento, gli errori propri (come nel raddoppio) e quelli altrui e il cerchio si chiude, con la gente della Nord che finisce la sua giornata in questura e viene da chiedersi se, per una gara così delicata, non fosse necessario predisporre un servizio d’ordine più consistente, perché - le immagini lo documentano – appoggiati al cancello che oscilla, per trattenere l’invasione, sono solo in tre. Ci perde, soprattutto, Alessandria: una città che, ancora una volta non ha perso l’occasione, anche in questi giorni di vigilia, di assistere, fredda ed indifferente, amministratori e industriali, al tracollo di una squadra che ha le sue colpe, ma che non merita di essere affossata, in anticipo, da chi sembra quasi ‘godere’ di questo verdetto. Se Alessandria non si scrollerà questo bruttissimo difetto, una caduta in D non sarà lezione sufficiente. Dario Pavanello, malgrado tutto, non abbandona la barca. «Fino a quando non sentirò l’ultimo fischio farò il possibile per evitare il verdetto peggiore». Ma la gente è al limite: non sa più illudersi, le hanno tolto anche la forza per farlo. E poi basta guardare la classifica: il Meda che vince al 90’ a Pavia ed è matematicamente nei playout (a proposito, due mesi fa, dopo il ko grigio a Monza, la squadra di Motta era a -6 e oggi è a +4), l’unica corsa possibile è sulla Pro Vercelli, battuta a Mestre e un punto avanti. Che domenica ospita un Pordenone ormai salvo. E all’Alessandria anche un pareggio, a Meda, può non bastare. (Il Piccolo, Mimma Caligaris, 05/05/2003) PRIMO TEMPO - 2’ due angoli consecutivi per l’Alto Adige, sugli sviluppi del primo conclusione ravvicinata, in mischia, di Brugger, toccata sul fondo; 6’ si propone bene l’Alessandria: Matys dialoga al limite con Esposito, che gli restituisce palla in profondità, ma la difesa anticipa e il triangolo non si chiude; 7’ Esposito, a sinistra, fa viaggiare Brognoli, che tiene palla in campo e prova a girarla verso la porta difesa da Servili. Sinistro ravvicinato, Dei Rossi prima svirgola, poi recupera; 13’ Bertani dalla distanza, destro altissimo; 16’ il traversone di Zecchin, dalla trequarti destra, diventa un tiro cross insidioso, che obbliga Castagnone a volare per toccare in angolo; 17’ è da applausi il gesto atletico di Brugger che, in area, si coordina, gran rovesciata e palla che dà l’illusione del gol, un mero sull’incrocio dei pali; 24’ occasione gol per l’Alessandria: Esposito ruba palla sulla trequarti e la serva in profondità a Matys, che s’incunea centralmente, in vantaggio sui difensori, ma Servili gli esce incontro e riesce a toccare palla quel tanto che basta per decentrare l’azione ed evitare la ribattuta in rete; 25’ capovolgimento di fronte e l’Alto Adige è in vantaggio: lancio di trenta metri di Brugger su Bachlechner, che controlla palla con il braccio, prende il tempo ad Arrieta e segna e il guardialinee non segnala l’irregolarità; 36’ raddoppio dell’Alto Adige: azione in fotocopia, il lancio è di Frau, centrale, per Bertani, che prende ancora una volta il tempo ad Arrieta e fa secco Castagnone con un sinistro dal limite, esterno collo, su cui il portiere non è certo indenne da colpe; 40’ Donzella, già ammonito, protesta con l’arbitro, che gli rifila il secondo giallo. L’Alessandria è in dieci; 41’ testa di Cardillo, palla un metro sulla traversa. SECONDO TEMPO - 1’ meno di sessanta secondi e Cardillo ci prova ancora: destro dal limite, Castagnone in due tempi; 6’ i tifosi sono in campo; 16’ lo speaker annuncia la decisione dell’arbitro: la partita è ‘definitivamente sospesa (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Cremonese – Montichiari 1-1 Legnano – Valenzana 1-1 Mantova – Thiene 2-0 Mestre – Pro Vercelli 1-0 Monza – Novara 0-1 Pavia – Meda 0-1 Pordenone – Biellese 0-0 Trento – Pro Sesto 0-1 CLASSIFICA: Pavia p. 67, Novara 60, Sudtirol 56, Mantova 55, Pro Sesto 52, Monza 50, Cremonese, Legnano 47, Thiene 45, Biellese 43, Pordenone 41, Montichiari 39, Mestre 38, Valenzana 36, Trento 31, Meda 30, Pro Vercelli 27, Alessandria 26. MARCATORI: 16 reti: Noselli (Sudtirol). 15 reti: Maiolo (Pro Sesto, 2). 14 reti: Lauria (Valenzana, 2), Nordi (Pavia, 1). 13 reti: Oraziani (Mantova), Ligori (Biellese). 12 reti: Palombo (Novara, 1), Sinigaglia (Monza, 1). 11 reti: Andreini (Montichiari). 10 reti; La Cagnina (Pavia), Cosa (Mestre), Pasca (Mestre). Il punto sul campionato A 90' dalla fine le situazioni in testa ed in coda sono sostanzialmente definite: resta da definire chi tra Sudtirol e Mantova arriverà terzo (e giocherà in casa la partita di ritorno) e chi tra Pro Sesto e Monza sarà quinta con i sestesi favoriti. In coda l'Alessandria può evitare la D vincendo a Meda solo se la Pro Vercelli non vincerà in casa con il tranquillo Pordenone. Per il resto solo da stabilire le posizioni di playout e una speranza per la Valenzana che potrebbe scavalcare il Mestre (impegnato a Sesto San Giovanni) battendo in casa il Monza.