Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2020/2021
Serie C
13-06-2021 - Giornata: 1 - Padova - Euganeo
Playoff Finale


Padova Calcio - Alessandria US 1912 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Parodi Luca, Di Gennaro Matteo, Prestia Giuseppe, Mora Christian [71. Cosenza Francesco], Giorno Francesco [82. Gazzi Alessandro], Bruccini Mirko [60. Casarini Federico], Celia Raffaele, Chiarello Riccardo, Corazza Simone [60. Eusepi Umberto], Arrighini Andrea [81. Stanco Francesco] A disp.:(P) Crisanto Lorenzo, (P) Crosta Luca, Di Quinzio Davide, Frediani Marco, Macchioni Alessandro, Rubin Matteo All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
PADOVA CALCIO: Dini, Pelagatti, Rossettini, Kresic, Germano [76. Firenze], Jelenic [82. Andjelkovic], Hallfredsson [82. Mandorlini Matteo], Della Latta, Curcio, Paponi [53. Bifulco], Biasci [82. Ejesi]. A disp.: Vannucchi, Merelli, Biancon, Nicastro, Cissè. All.: Mandorlini Andrea.

Arbitro: Zufferli Luca (Udine) [Di Giacinto, Fontemurato; IV: Rutella]
Note
Andata della finale dei playoff Ammoniti: 6. Della Latta [P], 22. Bruccini [A], 54. Giorno [A], 89. Gazzi [A] Angoli: 7-5 Recuperi: 2.+ 6. Spettatori: 1.000 di cui 150 alessandrini. Al 25. dei due tempi effettuato il cooling break. Tiri: 6-5 In porta: 2-2 (Statistiche di Lega Pro) Giornata calda, leggermente ventilata. Terreno in ottime condizioni In tribuna il Presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli accompagnato dal segretario Emanuele Paolucci. Inizio ore 18,00 con diretta Rai Sport

Commento
GIOVEDÌ IL VERDETTO Sarà dunque il Moccagatta a designare la vincente dei playoff 2021. La partita giocata all’Euganeo tra le due migliori seconde della Serie C è infatti finita a reti inviolate. Come tutte le finali è una sfida senza pronostico con una squadra leggermente favorita: il Padova, in virtù del miglior rendimento stagionale. Nella gara di andata Mandorlini è costretto a rivoluzionare il Padova causa squalifiche; Longo mantiene l’ossatura base dell’Alessandria con il rientro di Parodi e Chiarello e con Mora al posto del punito Mustacchio. La partita comincia con una fase di studio; arriva al 18’ la prima scossa con una colossale azione da gol per i Grigi nata da una incomprensione tra i difensori padovani: di conclude con un colpo di testa di Corazza salvato da Pelagatti. Poi Hallfredsson ci prova da fuori ma risponde Pisseri in angolo; ancora una chance per Biasci di nuovo neutralizzata dal portierone grigio e, durante i minuti di recupero, Chiarello che libero sulla destra in area tira ma manda fuori di poco. Il secondo tempo comincia con un vero e proprio assedio alla porta grigia che nei primi 10 minuti si traduce in un nulla di fatto. Ma al 60’ un brivido corre sulla schiena degli alessandrini per un missile scagliato da Della Latta che finisce sulla traversa. La furia bianco-scudata si attenua anche se al 23’ Kresic schiaccia troppo un pallone ricevuto da Hallfredsson e lo spedisce di rimbalzo sopra la traversa. Poi l’Alessandria prende in mano il pallino del gioco e controlla agevolmente gli attacchi degli avversari. Comincia la sarabanda delle sostituzioni con la meritata ovazione all’uscita di Hallfredsson, l’islandese del Padova. C’è anche lo spazio, nel recupero per una botta da fuori di Gazzi - subentrato a Giorno - che si allarga un po’ troppo … roba da acquolina in bocca. Il Padova, in un incontro di boxe avrebbe forse vinto ai punti ma il calcio non è il pugilato e la pressione della squadra di Mandorlini, alla fine, è risultata sterile. Giovedì l’atto finale. Si riparte alla pari e per i Grigi saranno 90’ (o 120’) di lotta durissima. Ma oggi, all’Euganeo, hanno dimostrato di potersela giocare con tutti. Alla pari. (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) REGGE IL FORTINO ALESSANDRIA IL PADOVA NON LA SBLOCCA Gli attacchi non pungono e la sfida finisce senza gol Per la promozione in B decisivo il ritorno di giovedì Ci vediamo giovedì al Moccagatta. Lo 0-0 dell’andata lascia tutto aperto tra Padova e Alessandria, ma d’altronde dopo quello che si è visto in questi playoff anche un 3-0 per una delle due sarebbe stato da prendere con le molle. Nel ritorno qualcuno dovrà vincere, per non far decidere la quarta promozione in B ai rigori. E può veramente succedere di tutto. Perché malgrado questa maratona le finaliste non sono stanchissime e riescono ancora a essere ben pungolate dalla sapienza tattica di Mandorlini e Longo. Una cosa è certa: i due reparti d’attacco dovranno dare qualcosa in più, perché sono parsi abbastanza fumosi. Padova incompleto C’era timore per le tante assenze. Pur avendo una rosa ampia, gente come Chiricò, Ronaldo e Saber non si regala facilmente. Per questo Mandorlini ha scelto di cambiare, rinunciando al 4-3-3 e infoltendo il centrocampo con due esterni che hanno cercato di stare molto alti per supportare Paponi e Biasci (e i relativi sostituti); solo il secondo, quando si è ritrovato a tu per tu con Pisseri (31’), ha sfiorato il gol, ma il portiere è stato eccellente. Le cose migliori le hanno fatte vedere gli uomini in mezzo, soprattutto Hallfredsson che – pur essendo il più anziano in campo (classe 1984) – ha offerto una prova sontuosa. Ma anche Della Latta è stato eccellente, malgrado un’ammonizione in avvio che gli farà saltare il ritorno: al 14’ della ripresa dopo un’azione insistita ha colpitol a traversa. Incoraggiante la prima mezz’ora della ripresa, quando il Padova ha rotto l’equilibrio e cercato il gol con più insistenza, ma la traversa è stata l’unica vera chance. Mandorlini le ha provate tutte, ha fatto anche debuttare il 2003 Ejesi, ma per il gol ci sarebbe voluto un intervento di Sant’Antonio, nel giorno della sua ricorrenza. Alessandria prudente A Longo non è venuta l’acquolina in bocca. Contro un avversario così rabberciato non si è lasciato tentare dalla possibilità di azzannarlo. E ha fatto bene, meglio non fidarsi. Così il tecnico dell’Alessandria ha mantenuto lo spartito delle ultime gare,con l’interessante mossa Chiarello: non è una punta, ma ha giocato molto avanzato cercando l’uno contro uno contro Kresic. Il problema dei grigi però è stato il medesimo del Padova, ossia gli attaccanti. I nomi ci sono, i pedigree sono eccellenti, ma anche da questa parte non c’è stata sostanza. Al ritorno, quando ci sarà Mustacchio (squalificato), le cose potrebbero cambiare. L’ unica vera occasione l’ha avuta sulla testa Corazza, dopo l’ennesimo cross di Celia (dominatore della sinistra), ma un provvidenziale recupero di Pelagatti gli ha negato il gol. Nel primotempo l’Alessandria ci ha provato un po’ di più - pur subendo il gioco del Padova - nella ripresa solo una punizione di Casarini è stata da brivido, ma la solidità e la compattezza non sono mai venute meno. Giovedì si deve cambiare. (La Gazzetta dello Sport – Nicola Binda) Partita equilibrata e tattica. Una sola occasione per parte L’ALESSANDRIA RISCHIA POCO A PADOVA PER LA SERIE B TUTTO RIMANDATO A GIOVEDÌ Per la serie B si decide tutto al Moccagatta. Lo 0-0 di Padova lascia immutato il discorso promozione per un’Alessandria che gioca alla pari con la corazzata veneta, soffre il giusto ma dimostra di avere qualche energia in più di un’avversaria che finisce il match sulle ginocchia. L’undici di Longo sa tenere la barra dritta anche nei mo-menti nei quali i biancoscudati premono sull’acceleratore: un pizzico di fortuna che non guasta (la traversa di Della Latta nel secondo tempo) ma i grigi possono recriminare a loro volta per due palle gol nitide create nei primi 45’. Per il resto, tanto tatticismo e attenzione a non sbagliare. L’Alessandria è brava a concedere solo tiri dalla lunga distanza ai giocatori di casa, per-ché la difesa chiude i varchi in maniera quasi impeccabile. Importante anche il fatto di aver preso cartellini gialli ininfluenti per il match di ritorno, quando il Padova potrà schierare i suoi elementi offensivi più pericolosi ma non Della Latta, che sarà squalificato. Longo teme i biancoscudati e propone una squadra coperta, con Mora nel ruolo di esterno destro (dove manca Mustacchio squalificato), mentre in mediana fa rifiatare Casarini preferendogli Giorno. Chiarello è il primo guastatore davanti al regista di casa Hallfredsson che prende subito in mano le redini del gioco. Il Padova comincia forte mettendo Della Latta e Jelenic sugli esterni per sfruttare la loro su-periorità fisica su Parodi e Celia. Sarà Della Latta ad autofrenarsi con un giallo dopo 5’ per un fallo su Parodi che, da parte sua, giocherà con lucidità nonostante la differenza di statura e di passo. Gli uomini di Mandorlini sono intraprendenti, giocano palla a terra ma alla resa dei conti pungono poco: infatti a metà frazione l’occasione migliore la confezionano proprio i grigi con Corazza che di testa si vede negare il gol da una ribattuta provvidenziale sulla linea di porta. I veneti guadagnano parecchi corner che, per fortuna, si rivelano infruttuosi: da Hallfredsson e Biasci arrivano i maggiori pericoli ma Pisseri si fa trovare pronto. Quando i grigi riescono a verticalizzare la manovra anche i padroni di casa soffrono: emblematico l’uno-due a fine frazione col quale Corazza e Chiarello creano un’altra nitida occasione da rete. Al rientro in campo i grigi sembrano essere maggiormente sul pezzo rispetto agli avversari che però con una fiammata di Della Latta mettono i brividi: traversa piena a Pisseri battuto. Per l’Alessandria c’è da soffrire ma il copione non può essere diverso: l’ingresso in campo di Bifulco crea subito scompiglio dalle parti di Celia, pure Prestia arranca sul nuovo entrato quando si stacca in aiuto al compagno ma i due difensori riusciranno a prendere rapidamente le misure al guizzante giocatore riuscendo a limitarlo. L’assenza di Mustacchio sulla corsia di destra toglie verve da quella parte: a Mora non si possono chiedere le acceleraioni dell’ex Crotone infatti quando la squadra deve spingere è Parodi il giocatore chiamato a portare su palla provando a servire le punte coi suoi cross. Un passaggio fondamentale a metà frazione. Il Padova porta avanti il croato Kresic (un gigante abile di testa) su tutte le palle inattive. Longo corre ai ripari inserendo Cosenza per Mora e spostando più avanti Parodi. L’esperto difensore non sbaglierà un intervento aereo e sarà abilissimo nel neutralizzare Bifulco. Sono i ragazzi di Longo a chiudere la sfida nella metà campo di un Padova esausto. Per ora il pari va bene. (La Stampa ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) RINVIANO TUTTO A GIOVEDÌ Mandorlini: «Recupererò giocatori importanti». Longo: «E noi avremo i nostri tifosi» Finisce 0-0 la sfida tanto attesa che deve decidere la squadra che salirà in serie B. E tutto è rinviato a giovedì nel match di ritorno. Mandorlini resta fiducioso e comincia spiegando il cambio di modulo. «Avevamo tante assenze, quindi per necessità. E, oltre a questo aspetto, pensavo di essere più pericoloso. Devo fare i complimenti ai miei giocatori che in poco tempo sono riusciti ad adattarsi. In situazioni del genere è fondamentale non prendere gol anche se qualche occasione l'abbiamo avuta. Comunque restiamo in corsa e abbiamo la possibilità di recuperare elementi per noi fondamentali. Partita difficile, l’Alessandria ha giocato come mi aspettavo. E adesso andiamo a giocarci tutto ad Alessandria. La cabala dice che i risultati importanti il Padova li ottiene fuori casa? Non voglio pensarci, sono concentrato sulla partita». Anche Moreno Longo è fiducioso. «Non abbiamo rischiato niente, siamo stati bravi ad adattarci visto che il Padova ha cambiato modulo passando al 3-5-2. Loro recuperano diversi giocatori? Se per questo anche noi e in più, nonostante sei giocatori in diffida, non abbiamo nessun squalificato e questo è un segno di maturità. Vogliamo regalare ai nostri tifosi una grande soddisfazione, sono venuti in tanti qui a Padova e al Moccagatta sapranno darci la spinta giusta. Previsioni? 50% a testa. L'organico dei veneti è impressionante ma noi abbiamo una condizione fisica ottima visto che abbiamo terminato il match in crescendo. E la nostra gente farà il resto. Se sono soddisfatto? Lo sono solo quando vinco». Ed è caricatissimo, il tecnico. E adesso un po' di cronaca. Finisce 0-0. Fuochi d'artificio prima del via per questa prima partita di finale, Novità annunciate nel Padova e novità confermate. Mandorlini in difesa a destra sceglie Pelagatti e piazza Germano più avanti. Hallfredsson, capitano al posto dell’assente Ronaldo, fa il play basso, davanti c'è Jelenic alle spalle della coppia Biasci-Paponi, in panchina c'è anche Cissè dopo oltre 3 mesi di assenza. Nell'Alessandria c'è la sorpresa Mora scelto da Longo al posto di Frediani. Ci sono 31° di temperatura all’Euganeo e i tifosi di entrambe le squadre alzano ancor di più l'atmosfera facendosi sentire per tutto il primo tempo. Le danze di questa prima sfida le apre Curcio al 6’ ma il sinistro, calciato dopo una punizione assegnata al Padova, è alto. La risposta dei grigi in maglia rossa da trasferta arriva all'11’ ma non ha problemi Dini sul destro lento e centrale di Corazza. Un minuto dopo Hallfredsson gira alto sul primo angolo della partita. l’azione più clamorosa del primo tempo arriva al 19’ ed è per gli ospiti: Parodi dalla destra scodella in mezzo all’area dove Pelagatti non si capisce con Dini che va a vuoto, palla a Chiarello che ricrossa per il colpo di testa a colpo sicuro di Corazza, Pelagatti salva tutto facendosi perdonare l'incomprensione con il suo portiere. Nella ripresa i veneti colpiscono la traversa con con Della Latta (14') a coronamento di un'azione personale molto bella e applaudita. Il Padova si lamenta in pieno recupero per un atterramento di Bifulco al limite dell'area, l'arbitro, discreto, lascia correre. Non c'è spazio per altro. Finisce 0 a 0, sarà il Moccagatta giovedì a decidere chi merita la B. Una partita, inutile ricordarlo, aperta a qualsiasi risultato visto l'equilibrio esistente tra le due squadre. E forse è giusto così (Tuttosport – Mimma Caligaris e Riccardo Solfo) Vincono il caldo e la tattica, il risultato è senza gol IL PADOVA IN CASA NON TROVA LA CHIAVE L’ALESSANDRIA PUNTA SUL MOCCAGATTA Mandorlini con l’attacco menomato dalle squalifiche non sfonda la cerniera di Longo che ci prova di più Anche nella finale di andata il Padova conferma l'incapacità di vincere in casa: l'ultimo biglietto per la serie B rimarrà senza un padrone fino a giovedì, e senza troppi indizi sulla squadra destinata alla promozione. Termina 0-0 contro l'Alessandria, e Mandorlini se non altro mette a bilancio 221’ consecutivi privi di gol al passivo. EQUILIBRIO. Si ripartirà dall'equilibrio totale, allora, mentre i piemontesi inseguono una B che manca da 46 anni. Rischiando nella ripresa, quando Della Latta – già decisivo ad Avellino - colpisce la traversa. Il centrocampista salterà il ritorno per squalifica dopo l'ammonizione rimediata nell'arco di 7’. Il Padova cambia sistema per la finale: stavolta è 3-5-2 con Jelenic consegnato al folto centrocampo. Pisseri è bravo due volte su Biasci e Halfredsson, l'Alessandria presenta sotto porta Corazza che chiama alla respinta Dini. Si arriva quasi a 100’ di partita, compreso il recupero, ma niente gol. Mandorlini dovrà cercare ad Alessandria la sua quinta promozione da tecnico. Con i confortanti recuperi di Ronaldo e Chiricò, squalificati ieri, in attacco. Il reparto in cui Longo preferisce Corazza a Eusepi, salvo tornare sui propri passi a mezzora dalla fine. (Corriere dello Sport – Francesco Munari) ALESSANDRIA, RETI BIANCHE NELLA PRIMA FINALE COL PADOVA Match condizionato dal caldo. La promozione in B si decide giovedì al Moccagatta È il primo atto di una sfida che mette in palio il quarto e ultimo posto nella serie B edizione 2021/2022. Si gioca davanti al presidente di Lega Pro Ghirelli e al segretario Paolucci, entrambi in tribuna. Il Padova è arrivato all’ultimo atto eliminando il Renate nei quarti e l’Avellino in semifinale, Feralpisalò e Albinoleffe, invece, sono state le vittime dell’Alessandria. Nei grigi torna titolare Chiarello al posto di Di Quinzio e Giorno sostituisce Casarini che non è al meglio e va panchina. In attacco c’è la coppia Corazza-Arrighini con Eusepi che può essere la carta da giocarsi a gara in corso. Tante le assenze nel Padova (quattro squalificati e un infortunato) con Mandorlini che cambia modulo e propone la coppia dattacco Biasci-Paponi dall'inizio. La posta in palio è alta e la tensione si percepisce fin dai primi interventi. Tanta foga e poca qualità nel forno dell’Euganeo. I primi quindici minuti sono un vorticoso flipper, ma le occasioni latitano. Il primo lampo (18) è dell’Alessandria: Dini esce male su un cross di Parodi, Bruccini non ci arriva, subentra Giorno che mette una gran palla per Corazza, il cui colpo di testa viene respinto sulla linea da Pelagatti. Il pericolo scuote il Padova che risponde a stretto giro di posta con una fiondata di Halfredsson che costringe Pisseri ad allungarsi in angolo. Il portiere dellAlessandria è ancora protagonista sbarrando la strada a Paponi, poi nel finale è Chiarello a non trovare la porta da buona posizione. Un primo tempo di lotta e di governo, ma il secondo non è troppo diverso. Il Padova, per quel poco che può contare il fattore campo di questi tempi, gioca in casa e progressivamente alza i ritmi, comprimendo l’Alessandria nella sua metà campo. Gioca meglio la squadra di Mandorlini e solo la traversa dopo quattordici minuti di gioco grazia i grigi sulla gran botta di Della Latta. Longo corre ai ripari e mette in campo forze fresche: fuori Bruccini e Corazza e dentro Casarini e Eusepi. Stanchezza e paura di commettere un passo falso si fanno strada con il passare dei minuti. Nel finale ormai c’è poca convinzione da una parte e dall’altra e si finisce per accettare lo 0-0 in attesa del match decisivo di giovedì al Moccagatta. Ci provano ancora Gazzi e Parodi, ma nulla cambia Il Secolo XIX – Domenico Marchigiani) IL PADOVA SBATTE SULLA TRAVERSA, PER ORA È PARI Nel primo tempo vicini al gol Kresic, Hallfredsson e Biasci. Ma la porta piemontese ha tremato per la sventola di Della Latta Giocatori provati dalla fatica e dal caldo. La promozione si decide giovedì ad Alessandria: rientrano Ronaldo, Saber e Chiricò Il pallone scagliato da Della Latta che si infrange sulla traversa, il peso delle assenze (Ronaldo, Saber, Chiricò e il giovane Vasic), la fatica che con il caldo e tre partite in una settimana (le due con l'Avellino e questa) incide su gambe e idee, la difficoltà per il Padova di venire a capo di un avversario che ha fatto quello che ci si aspettava, più organizzato e predisposto a ribattere colpo su colpo rispetto agli irpini affrontati in semifinale, votati solo a spezzettare la manovra biancoscudata. Il primo atto della (doppia) finale playoff di Serie C finisce in parità e lascia tutto aperto per quanto riguarda la promozione tra i ca-detti. Certo, ora il vantaggio teorico ce l'hanno gli uomini di Moreno Longo, che giovedì (stessa ora, le 18) giocheranno al Moccagatta davanti ai propri tifosi – anche in questo caso non più di un migliaio gli ammessi sugli spalti, compresi i supporter veneti – e cercheranno di conquistare una categoria che manca loro da ben 46 anni. Ma la B è pure il traguardo della squadra di Mandorlini, un gruppo che la meriterebbe solo per la beffa patita a conclusione della stagione regolare, quando la differenza-reti negli scontri diretti con il Perugia lo ha privato del primo posto. E, com'è successo in Campania mercoledì scorso, nulla è precluso ad Hallfredsson & C. Del resto, non è nel Dna del Biancoscudo andarsi a conquistare i trionfi più belli lontano dall'Euganeo? Ha vinto gli spareggi di Cremona e Firenze, ha fatto suo quello di Busto Arsizio, ha conquistato la salvezza in B a Trieste, ha trionfato a Legnago (in Serie D), soffrendo quello che c'era da soffrire ma festeggiando sempre in modo meraviglioso. E nel vecchio stadio di Alessandria, ne siamo certi, i biancoscudati lotteranno sino all'ultima stilla di sudore per provare a realizzare un'altra impresa. UN NUOVO MODULO Mandorlini ha sorpreso ancora una volta: al Partenio era ricorso al trequartista, Ronaldo, dietro Chiricò e Paponi, stavolta ha proposto un 3-5-2 che ha visto Germano e Curcio esterni avanzati sulla linea di centrocampo e Jelenic mezzala accanto all'islandese, con Della Latta al suo solito posto a sinistra. Paponi e Biasci, la coppia offensiva, ha duettato più vicina del solito, mentre dietro la difesa era a tre, con Pelagatti, Rossettini e Kresic. Il Padova ha giocato un buon primo tempo, giungendo al tiro con Kresic (conclusione in mischia alta) e Hallfredsson (girata al volo di destro poco sopra la traversa), prima di rischiare grosso su un'uscita a vuoto di Dini, dopo cross di Chiarello da destra, e salvataggio di Pelagatti in angolo sulla deviazione di Corazza. Ancora l'islandese ha chiamato Pisseri ad una bella parata in tuffo e Jelenic ha imbeccato Biasci per il possibile 1 a 0, con l'ex Carpi che si è visto respingere di piede dall'estremo difensore piemontese il tiro in scivolata. Agli sgoccioli dei primi 45' Chiarello, su uno-due con Corazza, ha concluso di destro fuori di poco. LA TRAVERSA DI DELLA LATTA Nella ripresa, i biancoscudati hanno cercato il guizzo vincente, e l'avrebbero trovato se la traversa non avesse negato il gol a Della Latta (ammonito, salterà la sfida di ritorno), bravissimo a sferrare un destro dai 20 metri su cui Pisseri non avrebbe potuto fare nulla (14'). L'allenatore romagnolo ha inserito forze fresche, prima Bifulco, poi Firenze (tornando al 4-3-3), quindi il figlio Matteo e alla fine ha lanciato in attacco il giovanissimo Ejesi (classe 2003), sperando in un colpo di magia al suo debutto in terza serie. L'Alessandria ha retto senza grossi affanni, portando a casa un pari prezioso. Ma giovedì si riparte da 0 a 0. Una gara da vivere sui nervi e sulla fatica. E tutta da giocare. Il Padova può farcela. (Il Mattino di Padova- Stefano Edel) IL PADOVA CI PROVA MA UNA TRAVERSA GLI NEGA LA VITTORIA L'Alessandria rischia grosso sulla conclusione di Della Latta. Si deciderà tutto giovedì al Moccagatta: biancoscudati sempre vittoriosi in trasferta nei play off Tutto rimandato al ritorno. Il verdetto dell'Euganeo lascia intatte le possibilità di promozione di entrambe le formazioni. Sarà dunque la sfida di giovedì al Moccagatta a decidere la squadra che salirà in serie B (in caso di parità sono previsti supplementari e rigori). Per l’occasione Mandorlini ritroverà Ronaldo, Chiricò, Saber e il giovane Vasic, che ieri hanno scontato il turno di squalifica, ma dovrà fare a meno di Della Latta, in diffida e ammonito. Sarà comunque un Padova più competitivo, che avrà tutte le carte in regola per andare a caccia della terza vittoria esterna di fila nei play off dopo gli acuti decisivi con Renate e Avellino. Riavvolgendo il nastro della partita, meglio la truppa biancoscudata sul piano dell'intraprendenza e della generosità nonostante le pesanti assenze. Illuminato dalla lucida regia di Hallfredsson il Padova ha infatti attaccato di più e al tirare delle somme è rimasto con il rimpianto della traversa colpita nel secondo tempo da Della Latta. Rigorosa l'applicazione dell'Alessandria che si è preoccupata soprattutto di non scoprire il fianco agli avversari, senza comunque mai rinunciare a riproporsi in avanti. VIGORE E FISICITÀ Mandorlini sceglie un po' a sorpresa il 3-5-2 e avanza Germano sulla linea dei centrocampisti. In difesa gioca Pelagatti, mentre la coppia d'attacco è formata dal confermato Paponi e da Biasci. Longo si affida invece al 3-4-1-2 con Chiarello che agisce alle spalle di Corazza e Arrighini. Fa caldo e il ritmo un po’ ne risente, anche se entrambe le squadre non si risparmiano nei contrasti per vigore e fisicità. L'occasione per sbloccare il risultato capita sui piedi di Curcio che sugli sviluppi di un angolo raccoglie un pallone vagante e calcia in girata, la mira però è alta. Il Padova cresce ed è più propositivo: efficaci le geometrie di Hallfredsson, attivo Jelenic in entrambi le fasi, combattivo Biasci nella difesa della sfera. Ma è l'Alessandria ad andare a un passo dal vantaggio. Sul cross di Parodi rischia grosso Dini sbagliando il tempo dell'uscita, l’azione prosegue e Corazza di testa spedisce verso la porta quasi sguarnita, provvidenziale il salvataggio di Pelagatti. La sosta di metà tempo per rinfrescarsi dà modo ai due allenatori di ricalibrare le proprie squadre, con Mandorlini che chiede più compattezza ai suoi giocatori. A condurre le danze in casa biancoscudata è sempre Hallfredsson che ci prova con un sinistro radente sventato con bravura da Pisseri. Proprio da un pregevolissimo intervento difensivo del gigante islandese prende forma una micidiale ripartenza del Padova: perfetto il movimento in profondità di Biasci premiato dall’assist in verticale di Jelenic, destro in corsa dell'attaccante che viene neutralizzato dal portiere ospite in uscita bassa. L'Alessandria non sta però a guardare e dando ampiezza al proprio gioco (funziona soprattutto la catena di destra dove agiscono Parodi e Mora) cerca di sorprendere la difesa avversaria che si chiude sempre bene centralmente ma deve concedere qualcosa sugli esterni. Proprio dei piemontesi è l'ultimo squillo in prossimità dell'intervallo: Chiarello aggira Kresic, scambia sullo stretto con Corazza e chiude sul primo palo, mettendo i brividi a Dini. TASSO DI VIVACITÀ È l’Alessandria ad approcciare alla ripresa con più convinzione. La formazione ospite guadagna campo e prova a prendere il controllo del gioco. Ecco allora che Mandorlini si gioca la carta Bifulco (fuori Paponi) per risollevare il tasso di vivacità della squadra. La mossa produce gli effetti sperati. Il Padova torna ad attaccare ed è sfortunato della Latta che centra in pieno la traversa con un bolide dai 25 metri. Questa volta è Longo con un doppio cambio a correre ai ripari. Giorno potrebbe essere punito con la seconda ammonizione per un evidente sgambetto su Jelenic, l'arbitro però lo grazia. Con l'ingresso di Firenze al posto di Germano la truppa biancoscudata passa al 4-3-3, ma è solo per qualche minuto. Di lì a poco infatti Mandorlini opera una tripla sostituzione e ritorna al 3-5-2. Nel Padova debutta anche il giovane attaccante Ejesi, classe 2003. Le energie stanno comunque scemando. E la partita si trascina fino al 96° senza ulteriori emozioni, (Il Gazzettinodi Padova - Claudio Malagoli)

Playoff Finale

Padova Calcio - Alessandria US 1912 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US 1912

Formazione avversaria

PADOVA CALCIO: Dini, Pelagatti, Rossettini, Kresic, Germano [76. Firenze], Jelenic [82. Andjelkovic], Hallfredsson [82. Mandorlini Matteo], Della Latta, Curcio, Paponi [53. Bifulco], Biasci [82. Ejesi]. A disp.: Vannucchi, Merelli, Biancon, Nicastro, Cissè. All.: Mandorlini Andrea.

Arbitro: Zufferli Luca (Udine) [Di Giacinto, Fontemurato; IV: Rutella]

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