Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2002/2003
Serie C2
11-05-2003 - Giornata: 34 - Meda - Comunale


Meda AC 1910 - Alessandria Calcio US 1 - 5 (1 - 1)
RETI: 4. Amato [Me] 27. Quadrini D.[A], 58. Arrieta C.[A], 68. Arrieta C.[A], 85. Minadeo A.[A], 92. Esposito C.[A]

Alessandria Calcio US Biato Enzo Maurizio, Bono Alain Mack Mboune Elvis, Bracco Fabio, Minadeo Antonio, Rossi Niccolò, Arrieta Cristian [78. Daldosso Diego], Modesti Aureliano, Pascali Manuel [85. Berardo Marco], Quadrini Daniele [77. Brognoli Stefano], Matys Piotr, Esposito Carmine A disp.:(P) Castagnone Michele, Coquin Stephane, Novembrino Salvatore, Vertullo Silvio All.: Soldo Carlo

Formazione avversaria
MEDA AC 1910: Berretta, Consoli, Pelati, Goisis, Palumbieri, Amato, Cognata, Bellemo, Garavelli [53. Livi], Salandra [67. Luciani], Petrone [73. De Luca]. A disp: Quintile, Fava, Balacchi, Bruno. All: Motta Gianfranco

Arbitro: Ioseffi Riccardo (Siena) [Masala, Casotti]
Note
Ammoniti: nessuno. Angoli: 1-7. Recuperi: 0-+ 7. Spettatori: 700 (incasso € 4.160). Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 16.00

Commento
La formazione di Soldo retrocede nonostante il 1-5 in Brianza, adesso è nerissimo il futuro di un club in crisi finanziaria ALESSANDRIA, INUTILE CINQUINA A MEDA I grigi sprofondano tra i dilettanti: non era mai accaduto L'Alessandria retrocede tra i dilettanti con l'onore delle armi. E' purtroppo inutile ai grigi (in completo verde) la cinquina nella trasferta di Meda, i piemontesi devono recitare il mea-culpa per essersi svegliati troppo tardi anche se sulla caduta in D ha un peso enorme l'assurda situazione societaria venutasi a creare in questi mesi. Al termine del match, i «fedelissimi» apostrofano i giocatori con un generale «vergogna, vergogna», scandito a più voci e completato con la frase «dovevate svegliarvi prima». Ma più che il fatto di essere sprofondati per la prima volta nel Dopoguerra fra i dilettanti (era successo solo nel 1986-87 ma il club era stato poi ripescato immediatamente), preoccupa il futuro di un club che ha debiti e non ha acquirenti. In effetti, nessuno sognava il miracolo e la gara di chiusura della stagione ha un valore abbastanza effimero essendo le situazioni di classifica già bene delineate. I grigi almeno onorano al meglio la prova, tanto da umiliare l'avversario che ha la testa ai playout. Il Meda dal canto suo, dopo essere passato in vantaggio, s'illude di avere vita facile contro l'ultima della classe e rallentando la tensione è dapprima raggiunto e poi ampiamente superato. Un Meda senza idee. svogliato, incapace di alcuna reazione dopo che l'Alessandria passa a condurre all'inizio della ripresa. E gli ospiti, senza forzare il ritmo, ad ogni affondo rimpinguano il bottino. La vittoria degli ospiti non fa ima grinza ed è legittima nel risultato. Deprecabile invece la condotta di gara dei brianzoli che si sciolgono come neve al sole. L'inizio di gara (2') offre subito un brivido. In piena area Goisis-Esposito, quest'ultimo cade a terra e l'arbitro indica il dischetto del rigore. Ma l'alessandrino faceva presente .al direttore di gara di essere incespicato, l'arbitro si scusa e fa riprendere scodellando la palla entro l'area. Sul capovolgimento di fronte il Meda (3') va a segno con Amato che dopo aver recuperato palla sulla tre-quarti si porta entro l'area e con un rasoterra infila Biato. Il pareggio degli ospiti al 26' con Quadrini che con un diagonale scagliato dalla linea di fondo beffa un distratto Berretta. Nella ripresa l'Alessandria fa un sol boccone del Meda privo di mordente. I locali sprecano (57') in contropiede con Salandra, mentre i piemontesi si portano in vantaggio (58') con Arrieta con un rasoterra dal limite dell'area infila Berretta. Lo stesso giocatore concede il bis al al 68'. Angolo di Matys, la difesa del Meda respinge, Arrieta stoppa di petto e poi con un preciso rasoterra batte ancora l'estremo brianzolo. Ormai per i piemontesi è un monologo, tanto che al 85' capitan Minadeo, a seguito di una ribattuta in area anticipa Berretta in uscita. Nel corso dei sei minuti di recupero al 48' Esposito sigla la quinta rete. (La Stampa - Ed. Piemonte Sport - Paolo Volonterio) E’ LA FINE: GRIGI IN D Retrocessione pesante e annunciata. Domani i conti: chi potrà salvare la società? Fuori dal calcio che conta. Anche poco, ma almeno la C2 è professionismo, la grande lacuna dell’Alessandria. Che cade in D: non è la prima volta, era già accaduto nel 1986, ma è la più amara. Perché allora, dietro la sconfitta sul campo, c’era una solidità economica e c’erano alessandrini che, dal giorno dopo, hanno fatto di tutto per evitare l’umiliazione. Gino Amisano, la Finalcalcio, anche un aiuto dal Montebelluna, che rinuncia alla categoria. Questa volta no, se l’oggi è amaro e pesantissimo, un tonfo che fa male a tutti, il domani, quello prossimo, preoccupa ancora di più. Cronaca di una fine annunciata: scontata la frase, beffardo il 5 a 1 contro il Meda nell’unica vittoria in trasferta di tutto un campionato, che è anche il risultato che, in assoluto, serve di meno. E quel punteggio così rotondo, per una formazione che in un mese e mezzo ha segnato la miseria di quattro reti dilazionate nelle ultime nove gare della gestione Soldo, sembra quasi uno schiaffo, la reazione estrema di chi non ha più nulla da chiedere e da dare, perché ha sprecato, per strada, le occasioni per farlo. Facile, adesso, aprire processi: perché questa è la retrocessione di tutti e, allora, gettare la croce addosso ad altri per non essere costretti a portarla diventa quasi una mossa naturale. Eppure qualche punto fermo va messo: la campagna acquisti da nababbi, quel ritiro faraonico negando le difficoltà, quel ritornello ‘è tutto a posto’ mandato a memoria, mentre la barca iniziava ad affondare e solo un timoniere forte e deciso come Dino Pagliari riusciva ancora a tenerla a galla. Ma anche gli appelli, quando non è stato più possibile nascondersi e i giocatori rientravano alle società di appartenenza perché non c’erano le coperture: perché Boiardi non si è mai negato ad acquirenti, ma nessuno si è fatto avanti. Solo proclami e mai un’offerta concreta. Sbaglio madornale, poi, ‘barattare’ un allenatore con sette giocatori, fuori attività, solo perché altri avrebbero coperto almeno una parte degli stipendi (e l’ultimo pagato, per la cronaca, è quello di novembre): quelle sciagurate sei giornate hanno peggiorato una situazione già compromessa, anche se, quando è arrivato Soldo, il Meda era lontano sei punti e, adesso, può ancora sperare di restare in C2. L’Alessandria no, va a fondo, in D e questa piazza non è né Ravenna, né Livorno, qui anche una retrocessione rischia di passare nell’indifferenza di una classe imprenditoriale che pensa che la cultura sia solo sondaggi e nello sport non ha mai investito, per ristrettezza di vedute e per scarso amore per un patrimonio che oggi, dopo 91 anni, subisce l’onta dell’addio al professionismo. Indifferenza che si respira anche nei palazzi dove si governa la città e la provincia: questa totale assenza, questo silenzio pesante, rischiano di avere effetti ancora più devastanti del verdetto del campo. L’Alessandria che scende in D non può più conteggiare nel suo patrimonio il parco giocatori: è vero che si ‘sgrava’ del peso dei contratti pluriennali ma, permettecelo, il gioco non è valso la candela. Domani Pavanello spiegherà i conti: chi ha mezzi per ascoltarlo non sia sordo. L’umiliazione di ieri deve essere l’ultima: i tifosi non meritano di subire altro. (Il Piccolo, Mimma Caligaris, 12/05/2003) PRIMO TEMPO - 1’ entra in area Esposito, salta un avversario in dribbling, Pelati lo tocca sul piede d’appoggio e l’attaccante finisce a terra. L’arbitro prima indica il dischetto del rigore, poi si rimangia la decisione e opta per un ‘aria terra’ cervellotico; 4’ Meda in vantaggio: Modesti perde palla a centrocampo, la conquista Amato, che ha un’autostrada davanti e la difesa ferma e tagliata fuori. Avanza, l’esterno destro, in area trafigge Biato sul tentativo di uscita; 11 ’ l’occasione per pareggiare sui piedi di Matys: Esposito ruba palla a Pelati sulla trequarti, avanza centralmente e poi la smista a Matys, libero sul vertice destro, che cerca la soluzione più difficile e la palla passa due metri sulla traversa; 27’ il pareggio dell’Alessandria: Pascali conquista palla a centrocampo e fa viaggiare, in corridoio, Quadrini. Che ha una marcia in più su Consoli: va quasi all’altezza della linea di fondo. Berretta si aspetta il cross, ne viene fuori un sinistro tra palo e portiere, che beffa l’estremo difensore lombardo; 34’ grosso rischio, con la difesa in affanno, che non riesce a rinviare per due volte. Rossi va a vuoto, Amato controlla dal vertice destro, ma spara alto; 41’ Biato si supera, allungandosi in tuffo per togliere palla a Salandra, liberato in area, a cinque metri dalla porta, da Petrone . SECONDO TEMPO - 4’ Pascali, in area, appoggia all’indietro per Matys, destro di contro balzo, Berretta para; 10’ palla gol per l’Alessandria, sui piedi di Arrieta, che si gira bene, destro rasoterra, Berretta si allunga e con la punta delle dita tocca in angolo; 12’ contropiede del Meda, 3 contro 1, Salandra perde il tempo e non si accorge di Petrone e Amato liberi e permette alla difesa di chiudere; 13’ Alessandria in vantaggio: Pelati rinvia corto, Arrieta recupera palla, gran destro incrociato, che trafigge Berretta; 23’ ancora Arrieta, sugli sviluppi di un angolo: controlla palla al limite, rasoiata di destro e Berretta capitola ancora; 31’ Goisis dal limite, Biato ci mette i pugni; 40’ quarto gol dei grigi: punizione di Modesti dalla trequarti di sinistra, sponda di testa di Matys, sotto porta la deviazione vincente di Minadeo; 47’ Segna anche Esposito, gran palla di Daldosso, che l’attaccante corregge in rete. Ma non serve più: a Vercelli la partita è finita, la Pro ha vinto, i grigi, per la prima volta dopo 91 anni, escono dal calcio professionistico (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Biellese – Cremonese 1-2 Montichiari – Legnano 2-1 Novara – Trento 0-1 Pro Sesto – Mestre 1-1 Pro Vercelli – Pordenone 2-1 Sudtirol – Mantova 1-1 Thiene – Pavia 1-3 Valenzana – Monza 2-1 CLASSIFICA: Pavia p. 70, Novara 60, Sudtirol 57, Mantova 56, Pro Sesto 53, Cremonese, Monza 50, Legnano 47, Thiene 45, Biellese 43, Montichiari 42, Pordenone 41, Valenzana, Mestre 39, Trento 34, Meda, Pro Vercelli 30, Alessandria 29. Pavia promosso in C1. Novara, Sudtirol, Manto e Pro Sesto ai playoff. Mestre, Trento, Meda, Pro Vercelli ai playout. Alessandria retrocessa in Serie D. MARCATORI: 16 reti: Maiolo (Pro Sesto, 2), Noselli (Sudtirol). 15 reti: Lauria (Valenzana, 2), Nordi (Pavia, 1). 14 reti: Graziani (Mantova). 13 reti: Sinigaglia (Monza, 1), Ligori (Biellese). 12 reti: Palombo (Novara, 1). 11 reti: Andreini (Montichiari), Sarli (Montichiari). 10 reti: Corradi (Trento), La Cagnina (Pavia), Cosa (Mestre), Pasca (Mestre). 9 reti: Ambrosoni (Pavia), Egbedi (Novara), Bernardi (Legnano), Zecchin (Sudtirol). 8 reti: Bagliori (Thiene), Fummo (Biellese). 7 reti: Colussi (Thiene, 1), Comi (Pro Vercelli), Pasa (Pordenone), Piperissa (Pordenone), Pelatti (Monza), Job (Cremonese, 1). Nardi (Sudtirol). Il punto sul campionato Ultima giornata di campionato completata con una sola sorpresa: la Valenzana batte il Monza 2-1 e raggiunge in classifica il Mestre che a Sesto San Giovanni non va oltre l'1-1. Per effetto dei confronti diretti favorevoli i rossoblu rimangono in Serie C2 mentre i mestrini sono costretti a giocarsi la salvezza ai playout. L'inutile vittoria dell'Alessandria a Meda resterà negli annali come l'ultima parttita giocata dall'Alessandria “originale”: da domani (anzi: dall'anno prosismo) toccherà alla sua erede, l' Alessandria U.S. 1912.