Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
16-02-2022 - Giornata: 23 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Lecce US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 50. Di Gennaro M.[A] 82. Coda M. [Le]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Mantovani Valerio, Di Gennaro Matteo [52. Prestia Giuseppe], Parodi Luca, Mustacchio Mattia, Gori Mirko [70. Casarini Federico], Ba Abou-Malal, Lunetta Gabriel Antonio [88. Mattiello Federico], Chiarello Riccardo, Marconi Michele [88. Corazza Simone], Fabbrini Diego [70. Milanese Tommaso] A disp.:Benedetti Simone, (P) Cerofolini Michele, (P) Crisanto Lorenzo, Filipi Andrea, Kolaj Aristidi, Palombi Simone, Pellegrini Lorenzo All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
LECCE US: Gabriel, Gendrey, Calabresi, Lucioni, Gallo [78. Barreca], Helgason [78. Blin], Hjulmand, Gargiulo, Di Mariano [64. Rodriguez], Coda, Listkowski [65. Ragusa]. A disp.: Plizzari, Samooja, Vera, Simic, Bjorkengren, Majer. All.: Baroni Marco.

Arbitro: Manganiello Gianluca (Pinerolo) [Vecchi, Scatragli; IV: Giordano; VAR: Serra; AVAR: Imperiale]
Note
Ammoniti: 31. Di Gennaro [A], 32. Hjulmand [L], 38. Lucioni [L], 63. Prestia [A], 68. Ragusa [L], 90. Gargiulo [L], 92. Mantoani [A] Angoli: 3-7 Recuperi: 0.+ 4. Spettatori: 1.168 paganti, 941 abbonati; incasso €33.900 di cui 12.240 € di quota abbonati Statistiche: Possesso palla 46%-54% Tiri totali 8-9, in porta 2-2, parate 1-1; Falli: 20-16; Fuorigioco: 0-2, Passaggi totali: 284-328; Precisione Passaggi: 62,3%-65,2% (dati: Diretta.it) L'Alessandria è scesa in campo indossando una replica della maglia della stagione 1948-49 bianca con fascia orizzontale grigia bianco-rossa con al centro lo stemma della città. Serata fredda, temperatura 3°, nebbia nel secondo tempo; terreno in buone condizioni Il turno di campionato, previsto inizialmente per il 05.02.2022, è stato posticipato per permettere il recupero delle giornate rinviate a dicembre. Inizio mercoledì ore 18,30

Commento
IN ... CODA VENENUM MA L’IMPORTANTE È SAPERE CHE, PER LA PRIMA VOLTA, LA CLASSIFICA DICE CHE I GRIGI SONO SALVI L’Alessandria è sempre più brillante, malgrado la nebbia. Un’altra prestazione di alto livello che ha fatto sembrare piccola anche la seconda forza del campionato. Il Lecce, per tutto il primo tempo, praticamente ha subito gli attacchi dei Grigi che hanno sprecato un paio di occasioni ghiotte per passare in vantaggio. All’inizio della ripresa Di Gennaro, sugli sviluppi di una punizione, ha messo dentro il pallone del vantaggio mandrogno. Longo ha subito sostituito il centrale grigio perché già ammonito nel primo tempo. A dimostrazione della giustezza del provvedimento Prestia, entrato al suo posto, ha rimediato il giallo pochi minuti dopo. Ovviamente i salentini non sono rimasti a guardare anche se Pisseri non ha dovuto faticare più di tanto per neutralizzare i palloni diretti verso la sua porta. Ci è voluto l’exploit di un attaccante di razza come Massimo Coda per rimettere il punteggio in equilibrio. Con una prodezza balistica simile a quella di Moreo domenica scorsa ha messo in rete un pallone imprendibile per il portierone grigio. Il quale si è … vendicato all’ultimo secondo del recupero con una respinta strepitosa su un tiro praticamente imprendibile scagliato proprio dal centravanti leccese. Anche questa volta, così come domenica scorsa, ci chiediamo se sia stato un punto guadagnato o due persi. Ma l’importante è sapere che, per la prima volta, la classifica dice che i Grigi sono salvi. Raggiungendo la Spal l’Alessandria è davanti grazie al vantaggio nello scontro diretto ed eviterebbe i playout. Ciò che ci esalta di tutto questo è l’atteggiamento mentale: l’Alessandria – lo sta dimostrando da un po’ ma i sei punti conquistati nelle quattro giornate di ritorno lo certificano – ha ormai acquisito la mentalità da Serie B abbandonando quelle pose da prima della classe che aveva, non senza motivo, quando frequentava il terzo piano del calcio italiano. Adesso non bisogna sedersi sugli allori: è necessario continuare il percorso per riuscire a mantenere la posizione acquisita. Longo certamente troverà il modo di mantenere i suoi ragazzi concentrati sull’obiettivo. (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) I GRIGI STOPPANO TUTTE LE GRANDI, TOCCA ANCHE AL LECCE L’Alessandria riesce a fermare la corsa del Lecce verso la vetta, sfiorando anche il colpaccio. Al Moccagatta finisce 1-1. Si parte all’insegna dell’equilibrio: in una gara disputata con nebbia fitta, al 12′ Coda prova a dare una scossa ma la sua potente conclusione dai 20 metri termina alta. Al 20′ ci prova Calabresi di testa, debole e facile preda di Pisseri. Al 36′ Alessandria pericolosa: Chiarello dall’altezza del dischetto prova una prima conclusione che viene ribattuta dalla difesa, sulla palla arriva Ba prima di tutto ma la sua conclusione di prima intenzione non trova lo specchio. Nella ripresa, al 5′, l’Alessandria passa in vantaggio con Di Gennaro che, servito involontariamente dalla difesa avversaria sugli sviluppi di un calcio piazzato, controlla e batte Gabriel, 1-0. Al 14′, su corner, ci prova Mustacchio di testa, senza problemi per Gabriel. Lecce pericoloso al quarto d’ora: Di Mariano crossa sul primo palo, Gori devia verso la propria porta, Pisseri non si lascia sorprendere. Al 37′ il pari: Calabresi serve in area Coda che, spalle alla porta, controlla e si gira battendo Pisseri con un potente sinistro. All’ultimo respiro, nel recupero, Coda sfiora il colpaccio, ma Pisseri salva tutto. (Museo Grigio) Oggi i Grigi sarebbero salvi, prestigioso 1-1 con i pugliesi che lasciano il 1° posto alla Cremonese, avanti di un punto L’ALESSANDRIA SPAVENTA PURE IL LECCE I ragazzi di Longo passano con Di Gennaro, pareggio nel finale di Coda, che torna capocannoniere con 10 gol Come quella Alessandria di 72 anni fa, quella con la maglia particolare indossata all'ingresso in campo, anche questa, sempre più a immagine e somiglianza di un allenatore - comandante come Moreno Longo, può farcela. Se il campionato finisse oggi, i Grigi sarebbero salvi: per la prima volta dopo 23 giornate hanno cinque squadre alle loro spalle aggancio alla Spal (ma con il vantaggio dello scontro diretto), e poteva essere anche sorpasso senza una invenzione di Coda, che torna a comandare la classifica cannonieri assieme a Lapadula e il compagno Strefezza, «Un attaccante che con la B non ha nulla a che vedere», e se lo dice Longo è davvero così. L'Alessandria che mette in crisi le grandi ormai è una regola di questo girone di ritorno: è una squadra con maturità e intelligenza, con una aggressività, lo ammette anche Marco Baroni,«che la rende difficile da affrontare, perché non permette di giocare». Un'Alessandria con sei uomini diversi nell'undici titolare, perché è il gruppo che deve costruire la conferma in B. Il Lecce risponde con la sua fisicità, solo all’inizio frenando l'iniziativa grigia sulle fasce, ma già nella seconda metà del primo tempo dalla difesa alta nascono ripartenze e due occasioni nitide le hanno Ba e Marcori, di poco sulla traversa. In avvio di ripresa Di Gennaro fa lui l'attaccante e segna, sfruttando un tocco di un difensore, sul passaggio di Gori, che lo tiene in gioco, e tutto nasce dal piede di Fabbrini, che con la sua facilità nell'uno contro uno ha già conquistato i tifosi. Baroni cambia, l'ingresso di Rodriguez e Ragusa aumenta la vivacità, angoli in serie prima della stoccata di Coda, che non perdona. Ci prova anche allo scadere dei 4' di recupero, ma Pisseri si supera, respinta che vale quasi come un gol. Nella nebbia del Moccagatta, fitta nella ripresa, il grigio brilla sempre di più. Il Lecce, al terzo pari di fila, non riconquista la vetta, dove vi resta la Cremonese, con un punto di vantaggio. (Tuttosport – Mimma Caligaris) ALESSANDRIA E LECCE: ARRIVA IL TERZO 1-1 DI FILA È CODA A SALVARE BARONI MA GIOISCE DI PIÙ LONGO Di Gennaro rinvia la sostituzione e firma il vantaggio Il capocannoniere risponde e raggiunge quota 10 gol I grigi per la prima volta lasciano la zona playout Con questo pareggio il Lecce ha perso la testa della classifica, ma resta secondo. L’Alessandria ha lasciato invece per la prima volta in stagione la zona playout, e non è cosa da poco. Entrambe venivano da due pareggi per 1-1 e gli amanti dei numeri sanno che significato abbia il fatto che nello scontro diretto sia finita allo stesso modo. La squadra di Baroni, oltre tutto, ha sempre dovuto rimontare nelle tre occasioni, mentre quella di Longo era passata in vantaggio. E così è stato anche stavolta. Le mosse Con tante assenze di qua e di là (nei grigi fuori all’ultimo Coccolo per una distorsione, un mese e mezzo di stop) nelle formazioni iniziali Longo ha cambiato 6 giocatori rispetto a Brescia, Baroni 5 rispetto alla gara col Benevento. E subito sono parsi chiari gli accoppiamenti in campo: Mantovani-Di Mariano, Di Gennaro-Coda, Parodi-Listkowski, Gori-Gargiulo, Ba-Helgason, Chiarello-Hjulmand. Le difficoltà del Lecce sono apparse subito evidenti: aggredito, non è riuscito a costruire il gioco dal basso com’è abituato a fare, con Coda che rientrava spesso a impostare l’azione con il centrale grigio appiccicato. Il primo tempo è scivolato via così, con qualche tiro alto (Coda, Helgason, Ba, Hjulmand, Marconi) e i portieri mai impegnati. La svolta Nella ripresa è cambiata la storia della gara dopo 5 minuti: punizione da destra di Fabbrini, mischia in area e tocco in rete di Di Gennaro. Singolare il suo destino: doveva uscire, Prestia era pronto, ma nel frattempo ha indirizzato la gara. Il Lecce ha accusato il colpo e ha rischiato su un colpo di testa di Mustacchio parato da Gabriel. Poi il tiro di Di Mariano deviato da Pisseri ha suonato la carica: Baroni ha cambiato gli esterni d’attacco e Longo ha invertito Parodi e Mantovani. Finché ha avuto gamba la squadra di casa ha cercato il raddoppio (28’ parata di Gabriel su Milanese), poi Coda è salito in cattedra e per poco non ha ribaltato la partita: servito da Calabresi si è girato e di sinistro ha infilato l’angolo, poi a qualche secondo dalla fine ha cercato l’incrocio e ha trovato super Pisseri a dirgli di no. I commenti Soddisfatti entrambi gli allenatori. Longo ha fatto i complimenti ai suoi: «Siamo fuori dalla zona pericolosa, ma la strada è ancora lunga. Ci portiamo dietro la zavorra di quelle 5 sconfitte iniziali, ma per il resto il cammino della mia squadra è in linea con il nostro obiettivo». Sulla stessa frequenza dall’altra parte Baroni: «Va bene così, i miei sono stati bravi perché è stata una gara davvero dura. Contro di loro è difficile, ti fanno giocare male, ti impediscono di costruire gioco come facciamo di solito. In testa c’è l’ammucchiata, il campionato è livellato in alto, cercheremo di restare lì fino alla fine». (La Gazzetta dello Sport – Raimondo Bovone) Nella nebbia succede tutto nel secondo tempo PUNTO D’ORO, PISSERI EVITA LA BEFFA AL 94’ I grigi conquistano un pari utile per la classifica con un’altra big del campionato, che è costretta alla rimonta Vantaggio con Di Gennaro, poi il Lecce pareggia e nel finale c’è la prodezza del numero uno dell’Alessandria Pisseri in volo all’incrocio dei pali nel recupero a togliere un pallone velenoso che avrebbe significato la beffa per i grigi: così non è stato e l’Alessandria porta a casa un prezioso pareggio chiudendo imbattuta un’infilata di quattro partite difficilissime. Longo cambia sei uomini rispetto alla partita di domenica a Brescia: la novità più evidente è il debutto dal primo minuto di Fabbrini. Il Lecce comincia col piglio di chi vuole subito imporre il proprio gioco mentre i grigi aspettano i pugliesi utilizzando Gori e Ba come dighe di centrocampo per mettere sotto pressione gli abili palleggiatori di Baroni. Due i duelli che si delineano fin dai primi minuti: Di Gennaro sul bomber Coda e Mustacchio che invece si trova sula propria strada Gallo, avversario davvero tosto. Fatica l’Alessandria nei primi minuti, gli ospiti chiudono molto bene le linee di passaggio e sulle corsie esterne Mustacchio e Lunetta non riescono a innescarsi: Marconi quindi non è servito a dovere e, nei primi minuti, dialoga parecchio con Chiarello per la giusta collocazione sul fronte offensivo. Col trascorrere dei minuti i padroni di casa trovano le giuste distanze: la baldanza iniziale dei giallorossi scema un po’ pur restando molto pericolosi specie quando scambiano in velocità nello stretto. Di certo la prima mezzora è piuttosto spezzettata e le conclusioni nello specchio latitano da entrambe le parti. Il primo lampo lo regalano i grigi con Ba e il Lecce risponde subito dopo con Hjulmand ma è Marconi a far tremare Gabriel a fine frazione: lo 0-0 col quale le squadre vanno al riposo è risultato nel complesso giusto. Inizio di ripresa con copione inverso rispetto all’inizio partita: sono i grigi a premere sull’acceleratore, Fabbrini mette un paio di volte lo scompiglio al limite dell’area ospite: il vantaggio arriva dopo 5’ con Di Gennaro (col Moccagatta in suspence fino all’ok del Var) e la partita prende tutt’altra fisionomia. L’Alessandria aspetta i pugliesi ringhiando a centrocampo con Gori e Ba mentre Fabbrini distribuisce palloni mettendo in movimento gli esterni, situazione tattica che gli uomini di Longo prediligono anche se i pugliesi macinano gioco e quando avanzano lo fanno in forze: gli innesti di Rodriguez e Ragusa a metà tempo aumentano il potenziale offensivo avversari e i grigi devono stringere ancor di più i denti a difesa del vantaggio. Dopo una sfuriata degli ospiti Parodi e compagni si rimettono in carreggiata, Milanese si piazza tra le linee e svariando dal centro a sinistra ce la mette tutta per mettere sotto pressione i pugliesi. Quando la pressione dei giallorossi si fa preoccupante i difensori mandrogni non vanno tanto per il sottile spazzando l’area di rigore ma per gli attaccanti è dura far salire la squadra che si abbassa troppo. Infatti il Lecce raggiunge il pareggio con Coda che alla prima vera occasione che gli capita sui piedi punisce l’Alessandria (38’). Poi nel recupero Pisseri si supera su Coda e blinda il pareggio in un secondo tempo giocato con la nebbia. (La Stampa ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) L’Alessandria raggiunge la Spal a quota 23 punti: la posizione migliore dell’inizio del campionato GRIGI, CONTINUA LA LENTA AVANZATA INCASSATO UN ALTRO PUNTO PREZIOSO Pareggio con il Lecce, in piena lotta per la serie A. Mister Longo: “Ma adesso non dobbiamo mollare” È un buon punto quello conquistato ieri in casa dall’Alessandria contro il più quotato Lecce, terzo in classifica e in piena lotta per la serie A. Per l’occasione, mister Longo cambia diversi interpreti rispetto alla recente trasferta di Brescia, con i pilastri Parodi e Chiarello che tornano in campo dal primo minuto e con il neo acquisto Fabbrini che trova spazio dal fischio d’inizio per la prima volta in stagione e che si rende protagonista di una buona prestazione. Ad accomodarsi in panchina sono Prestia, Milanese e Corazza. I grigi impostano la sfida sul proprio terreno prediletto, mettendo grande intensità, attenzione e chiudendo gli sbocchi offensivi ai salentini arrivati al Moccagatta forti del secondo attacco del campionato. Il primo tempo è caratterizzato da un grande equilibrio, con i mandrogni che provano a pungere nei minuti finali. I tentativi di Ba prima e Marconi poi non sortiscono però l’effetto sperato. Durante l’intervallo la nebbia si infittisce e la visibilità cala notevolmente. Una condizione che sembra favorire in prima battuta i locali, che al 5’ sbloccano il match. Fabbrini batte un corner, con la palla che viene prima respinta e poi rimessa dentro. Di Gennaro, sfruttando un involontario retropassaggio di un difensore, batte poi Gabriel in uscita dopo essersi trovato tutto solo a due passi dalla porta. Lo svantaggio sveglia i giallorossi, che provano ad alzare il ritmo e a impensierire i loro avversari, i quali si trovano costretti ad arretrare di qualche metro il loro raggio d’azione. Un forcing che viene premiato al 37 quando Coda, già giustiziere dei piemontesi all’andata, si inventa un gran gol con il mancino che regala ai suoi l’1-1. Nel finale, gli uomini di Baroni sognano la rimonta ma la retroguardia di casa regge. All’ultimo secondo di recupero, ci vuole però un grande intervento di Pisseri a negare a Coda la doppietta personale e a mettere in cassaforte un punto prezioso per la neopromossa. Una parata che sigilla un pareggio comunque meritato per Casarini e compagni, i quali agguantano la Spal al sestultimo posto e allungano a +4 sul Cosenza quart’ultimo, portandosi a quota 23 punti. Gli alessandrini, di fatto, non si sono mai trovati in una posizione migliore di quella attuale dall’inizio della stagione. Un ottimo punto di partenza per affrontare con ottimismo il prosieguo di una lotta salvezza che sarà ancora molto lunga. La sfida di ieri ha di fatto chiuso in parte un ciclo di ferro che ha visto la banda di Longo affrontare quasi tutte le prime della classe. Il vero banco di prova saranno ora le quattro partite in programma nelle prossime due settimane, per una formazione che non ha nella profondità della rosa una delle sue migliori risorse. Sabato alle 14, la squadra sarà impegnata sul campo di un Ascoli che all’andata si impose per 3-1. Mister Longo è soddisfatto ma sprona tutti i suoi a non cullarsi sugli allori, anche se per la prima volta dall’inizio saremmo salvi. “Il problema è che le partite sono ancora tante, fosse finita qui tutti felici. Dobbiamo essere soddisfatti di come la squadra sta lottando e interpretando l’inizio girone di ritorno ma consapevoli che non dobbiamo mollare niente. Bisogna avere la forza mentale di perseverare, continuare con questa mentalità senza mollare nulla perché solo così possiamo ritagliarci uno spazio importante”. Di Gennaro sostituito per il giallo? “́Sì, è cambiato solo per l’ammonizione, quando c’è stato il giallo a Prestia se l’avesse preso Di Gennaro restavamo in dieci. Sapevamo che Coda alla B appartiene poco essendo molto difficile da marcare”. (Il Secolo XIX – Luca Lovelli) Altra gara autorevole contro una grande per l’Alessandria LONGO A TESTA ALTA CODA SALVA IL LECCE Il bomber inventa il gol del pari Poi Pisseri gli nega il raddoppio Alio che controsorpasso e riscatto. Se la trasferta in terra piemontese doveva essere l'occasione per voltare pagina dopo i due pari di fila, Baroni e il Lecce debbono consolarsi con un punto amaro e a un certo punto insperato. I salentini si perdono infatti nella nebbia del Moccagatta, senza riuscire a dare la spallata alla Cremonese, che guarda tutti dall'alto. D'altronde l'esame non era così scontato, se consideriamo che in precedenza Benevento, Pisa e Brescia hanno visto i propri piani andare in fumo per colpa della truppa di Longo. Contro l'Alessandria il Lecce per oltre un'ora non c’è e Pisseri non è mai chiamato in causa. Di Mariano e Listkowski si nascondono. Lascia, invece, il segno Di Gennaro, a inizio secondo tempo trovando il varco vincente per spaccare la gara. Baroni prova a mischiare le carte, sganciando Rodriguez e Ragusa per alzare il baricentro della squadra. A firmare l'aggancio è tuttavia Massimo Coda, con un gioiello di sinistro che vale il 10° sigillo stagionale. L’attaccante potrebbe calare addirittura il bis all'ultimo secondo ma Pisseri è prodigioso a chiudergli lo specchio della porta mostrando reattività. Il Lecce sbatte quindi contro l’Alessandria che davanti al proprio pubblico si conferma un ostacolo non da poco per le big. Lo aveva capito il Benevento finito al tappeto con due schiaffi un mese fa, poi il Pisa, dovendo accontentarsi di un punto. La stessa sorte a cui sono andati incontro i pugliesi. (Corriere dello Sport – Riccardo Guglielmetti) UN COLPO DI CODA E IL LECCE È SALVO Ad Alessandria un gol del bomber in zona Cesarini regala ai giallorossi il terzo pareggio per 1-1 consecutivo. E al 95’ Pisseri gli nega il raddoppio Alla fine il Lecce ha rischiato pure di vincere e di conquistare la prima storica vittoria al “Moccagatta”, terreno che anche ieri sera si è confermato avaro di soddisfazioni per i giallorossi. Se il portiere Pisseri non avesse compiuto un miracolo a pochi secondi dal triplice fischio dell’arbitro Manganiello (a proposito: perché fischiare la fine con qualche secondo d’anticipo, negando così al Lecce la possibilità di battere l’ultimo calcio d’angolo?) il sinistro al veleno di Massimo Coda sarebbe finito nel sacco regalando il successo alla squadra di Baroni. E invece il portiere dell’Alessandria, nonostante una inattesa scivolata, è riuscito ad intervenire con i pugni assicurando ai grigi un punto pesante sulla strada della salvezza. Tra l’altro meritato, soprattutto per l’atteggiamento con il quale la squadra allenata da Moreno Longo ha affrontato la (ex) capolista: squadra aggressiva in tutte le zone del campo, poco disposta a far gioco ma sempre pronta a fermare sul nascere quello dei salentini che, al primo tiro nello specchio della porta, all’inizio del secondo tempo, hanno incassato il quinto gol di fila nelle ultime cinque partite. A dire il vero, si è trattato di un altro gollonzo. Il pallone schizzato su Calabresi di fatto ha rimesso in gioco Di Gennaro, altrimenti in posizione di fuorigioco, e per il difensore centrale dell’Alessandria è stato un gioco da ragazzi depositare la sfera alle spalle dell’incolpevole Gabriel. Calabresi negli ultimi tempi è stato particolarmente sfortunato visto che è “entrato” negli ultimi tre gol incassati dal Lecce contro Como, Benevento e, appunto, Alessandria. Ha ragione da vendere Marco Baroni quando ricorda l’assenza di Dermaku, indisponibile dalla vigilia della trasferta di Como, però è pure impensabile che possano giocare sempre gli stessi. Serve quindi trovare i giusti rimedi per non far sentire la mancanza di questo o quell’altro titolare. Al di là dei meriti dell’Alessandria, nell’1-1 maturato ieri sera al “Moccagatta” ci sono pure i demeriti del Lecce che non vive certamente il suo momento migliore. Alcuni elementi hanno perso lo smalto dei giorni migliori, come ad esempio Gargiulo che nelle ultime partite è apparso in difficoltà. Tra l’altro, l’ex del Cittadella dovrà saltare la sfida di domenica con il Crotone per squalifica. In una serata in cui i giallorossi non hanno particolarmente brillato non sono mancate comunque le note positive. A cominciare dalla prestazione di Massimo Coda: il bomber prima ha agguantato il pareggio con una girata e tiro di sinistro da applausi, dopodiché ha sfiorato la doppietta con una giocata da centravanti puro. Positivo anche l’ingresso in campo nel momento di maggiore difficoltà del Lecce di Rodriguez e soprattutto di Ragusa, capaci di esaltarsi nel 4-2-3-1 scelto da Baroni per evitare la sconfitta. È vero che da ieri sera la squadra giallorossa non ha più il privilegio di guardare tutti dall’alto del primo posto (la Cremonese guida la classifica con un punto di vantaggio su Lecce e Brescia) però non bisogna farne un dramma. Soprattutto in questo momento in cui i ragazzi di Baroni si accingono a giocare due gare di fila al Via del Mare contro Crotone e Cittadella con la possibilità di riprendersi la vetta della B. (Quotidiano del Sud – Edizione Lecce) CODA GOLEADOR NON BASTA IL PARI DI ALESSANDRIA FRENA LA CORSA DEL LECCE Una rete per parte nella nebbia. Salentini a un punto dalla Cremonese Il Lecce riesce ad inquadrare la porta soltanto nei minuti finali e, dopo avere trovato il pareggio con Coda all’82’, sfiora anche il colpaccio con lo stesso bomber giallorosso all’ultimo secondo di gioco, ma il portiere avversario compie un miracolo ed evita per i suoi una sconfitta che sarebbe stata immeritata. Quello di ieri sera contro l’Alessandria è stato il terzo pareggio di fila per 1 a 1 dei salentini del tecnico Marco Baroni, che perdono la vetta e scivolano al secondo posto, a pari punti col Brescia, attardati di un solo punto (43) rispetto alla neo capolista Cremonese (44). La prima frazione di gioco è molto intensa, equilibrata, ma priva di vere emozioni. Il Lecce, che era obbligato a vincere per restare in cima da solo alla classifica, prende subito in mano il pallino del gioco e al 5’ si affaccia dalle parti del portiere piemontese Pisseri, ma il colpo di testa di Gargiulo è impreciso e termina alto. Al 12’, invece, arriva il primo squillo di Coda, che si libera dalla marcatura e calcia forte verso la porta, ma il pallone sorvola la traversa. L’occasione più ghiotta del primo tempo è però per l’Alessandria che, dopo un tentativo su punizione del giallorosso Helgason di poco alto, al 36’ mette i brividi con una conclusione ravvicinata di Ba, dal cuore dell’area di rigore, che però termina sul fondo. Prima dell’intervallo, l’ex giallorosso Marconi spaventa la difesa del Lecce con un’incursione in area: disturbato da Lucioni, l’attaccante non inquadra lo specchio della porta. In apertura di secondo tempo arriva il vantaggio dell’Alessandria. A propiziarlo è una svirgolata di Calabresi (già protagonista di uno sfortunato autogol contro il Benevento), che serve inavvertitamente in area Di Gennaro: il difensore è abile a battere Gabriel da pochi passi e mettere il pallone in rete. Poco più tardi, lo stesso estremo difensore si fa trovare pronto su un tentativo di Fabbrini che, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, devia di testa da distanza ravvicinata. L’assenza dello squalificato Strefezza sembra incidere sulla brillantezza del reparto d’attacco del Lecce, che nella seconda frazione di gioco riesce a rendersi pericoloso soltanto al 60’ con un tiro cross di Di Mariano che – deviato dal giocatore piemontese Gori - per poco non beffa il portiere dei padroni di casa. Costretto ad inseguire il risultato per la terza gara di fila, Baroni prova a dare nuova vivacità alla squadra e alla manovra offensiva sostituendo gli esterni d’attacco, ma senza buoni esiti. I giallorossi si accendono soltanto nel finale e per poco non sfiorano il bottino pieno. Dopo avere pareggiato con Coda, che all’82’, dopo essersi liberato in area di rigore, realizza il suo decimo gol in campionato con un preciso tiro di sinistro, infatti, rischiano di sbancare Alessandria in pieno recupero. Sulla conclusione di Coda al 94’, però, Pisseri alza il muro e costringe il Lecce – che non sa più vincere – a cedere il passo. (Corriere del Mezzogiorno – Claudio Tadicini) RISULTATI: Benevento – Ascoli 0-2 Cosenza – Perugia 1-2 Cremonese – Parma 3-1 Crotone – Brescia 0-1 Frosinone – Como 1-2 Pisa – LR Vicenza 2-2 Pordenone – Cittadella 0-1 Spal – Reggina 1-3 Ternana – Monza 0-1 CLASSIFICA: Cremonese p. 44, Lecce, Brescia 43, Pisa 42, Monza 41, Benevento, Frosinone, Perugia 37, Ascoli 36, Cittadella 35, Como 31, Reggina 29, Parma, Ternana 28, Alessandria, Spal 23, Cosenza 19, Crotone 14, LR Vicenza 13, Pordenone 12. MARCATORI: 10 RETI Lapadula (Benevento), Coda, Strefezza (Lecce), 9 RETI Corazza (Alessandria); De Luca (Perugia); 8 RETI Charpentier (Frosinone); Mota Carvalho (Monza); Falletti (Ternana). Il punto sul campionato Non solo il Perugia. Al gruppo delle sorelle si aggiunge anche l’Ascoli e lassù adesso c’è un affollamento pazzesco. Se aggiungiamo Cittadella e Como (che meraviglia Gliozzi!), anche loro vincitori in questo turno, è evidente che per la promozione i candidati aumentano. Magari non per i primi due posti, ma chi saprà arrivare ai playoff con il giusto entusiasmo può fare lo scherzo a tutti. Non solo. L’ardore di queste squadre toglie punti a chi sta cercando di arrivare alla promozione diretta. Adesso comanda la Cremonese ed è la più bella novità del momento. Prima in vetta c’erano stati altri, dal Pisa campione d’inverno al Lecce che da tre giornate fa soltanto 1-1 (però non perde...). Ma lo scenario è cambiato e adesso la squadra di Fabio Pecchia guarda tutti dall’altro come in città non capitava da 30 anni, dai tempi di Gigi Simoni. La Cremonese in questo momento pare irresistibile, per i risultati e il bel calcio che propone con una rosa giovane e ricca di alternative che le consente di affrontare al meglio questo tour de force di febbraio. Ci sarebbe da stare attenti, insieme al Monza, anche al Brescia, ma solo se giocasse sempre in trasferta: il problema è che in casa fa una fatica tremenda. Il vero passo indietro lo hanno fatto, dopo il Pisa, anche Benevento e Frosinone, che si sono piantati. Guai però a darli per morti. Ricordatevi che questa è la Serie B… (La Gazzetta dello Sport – Nicola Binda)