Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
22-02-2022 - Giornata: 25 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Perugia AC 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 20. Mantovani V.[A] 34. Olivieri M. [Pe] , 65. Falzerano M. [Pe]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Mustacchio Mattia [78. Mattiello Federico], Mantovani Valerio, Prestia Giuseppe, Lunetta Gabriel Antonio, Casarini Federico [58. Gori Mirko], Ba Abou-Malal, Milanese Tommaso [58. Kolaj Aristidi], Chiarello Riccardo, Corazza Simone [68. Marconi Michele], Palombi Simone [68. Fabbrini Diego] A disp.:Benedetti Simone, (P) Cerofolini Michele, Cocino Luca, (P) Crisanto Lorenzo, Di Gennaro Matteo, Parodi Luca, Pellegrini Lorenzo All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
PERUGIA AC: Chichizola, Rosi, Curado, Zanandrea [46. Sgarbi], Falzerano, Burrai [46. Santoro], Kouan, Beghetto, Carretta [68 Matos], D’Urso [88. Segre], Olivieri [76. De Luca]. A disp.: Zaccagno, Gyabuaa, Angella, Murgia, Ghion, Ferrarini, Lisi. All.: Alvini Massimiliano.

Arbitro: Piccinini Marco (Forlì) [Dei Giudici, Margani; IV: Perenzoni; VAR: Minelli; AVAR : Paganessi]
Note
Ammoniti: 15. Casarini [A], 15. Zanandrea [P], 37. Burrai [P], 48. Milanese [A], 52. Olivieri [P], 83. Rosi [P], 86. Santoro [P] Angoli: 7-6. Recuperi: 2.+ 5. Spettatori: 804 paganti, 941 abbonati, incasso € 25.897 (quota abbonati € 12.240) Prima della gara è stato osservato un minuto di silenzio a ricordo dello scomparso Pier Luigi Frosio, capitano del Perugia secondo e imbattuto in A nel 1978-79 Serata fresca, terreno in buone condizioni Il turno di campionato, previsto inizialmente per il 19.02.2022, è stato posticipato per permettere il recupero delle giornate rinviate a dicembre. Inizio martedì ore 18,30

Commento
IL GRIFONE ARTIGLIA L’ORSO E GLI FA MALE Belli per 30 minuti ed incapaci a contenere gli avversari per i restanti 60. Due gravi errori hanno punito l’Alessandria che, malgrado la formazione di totale emergenza, ha tenuto botta al Perugia riuscendo perfino ad andare in vantaggio con una bella zuccata di Mantovani (congratulazioni per il primo gol tra i professionisti) che ha messo in porta una punizione-assist di Casarini. Per il resto il Perugia, cinico e concentrato, ha pazientemente aspettato gli errori avversari approfittandone senza pietà. Demerito anche dei Grigi che, soprattutto nella prima frazione di gioco, hanno costruito ma sono stati incapaci di finalizzare. Del resto questo tour de force indotto dalla prolungata sospensione del campionato penalizza chi, come la formazione di Longo ha una rosa ristretta che costringe il mister a centellinare le energie dei giocatori tenendo anche conto di ammonizioni e diffide. Proprio per questi motivi, oltre a malanni e forma non ottimale, la formazione cambia ogni partita. Schieri due difensori di ruolo solo se sei costretto a farlo inventando Mustacchio e Lunetta esterni bassi e Casarini centrale. La sconfitta, che per il valore relativo e la posizione delle due squadre ci può stare, ri-complica nuovamente la classifica. Due turni or sono, vale a dire sei giorni fa, celebravamo la prima volta dell’Alessandria salva oggi invece abbiamo celebrato il 110° anniversario della società ritrovandoci in una situazione che avevamo quasi dimenticato. Senza tener conto del derby Crotone-Cosenza, in programma domani – che potrebbe ulteriormente complicare le cose – diventa vitale andare a Cosenza sabato per strappare almeno un pareggio diventato, a questo punto del campionato, indispensabile per affrontare con un pizzico di serenità il finale del campionato alla ricerca della salvezza. (Museo Grigio – Sergio Giovanelli) Grigi a -4 dalla salvezza diretta RIBALTATA L’ALESSANDRIA PERUGIA, SEI DA PLAYOFF La vittoria «per Pierluigi Frosio e la sua famiglia, conquistata in uno stadio che mi emoziona». Alvini la definisce «fantastica» forse anche perché, per un tempo, l’Alessandria avrebbe potuto andare al riposo con il doppio vantaggio, senza concedere un gol evitabile. Invece, ne regala due, «due ingenuità nostre», ammette anche Moreno Longo, che, tatticamente è riuscito a sorprendere il Perugia, abbassando Casarini sulla linea dei difensori, per togliere idee e gioco a D’'Urso. Mossa perfetta ma .se si vanifica la prestazione, e il risultato, con due regali si resta fermi in quel quintultimo posto che garantirebbe almeno i playout. È vero, ma intanto, con la vittoria della Spal la salvezza diretta si allontana, ora è a 4 punti mentre il Perugia conferma di poter puntare ai playoff, Una gara almeno da pareggiare, per Grigi, anche da vincere per i primi 45’, ma le occasioni non capitalizzate pesano contro un avversario speculare, per modulo, ma decisamente cinico. L’aggressività dell’Alessandria vale il vantaggio, l’incornata vincente di Mantovani, e anche una opportunità enorme, che Palombi spreca male, e due parate decisive di Chichizola. Rivitalizzare una squadra con gli sbagli propri è pericoloso: nell'azione del pareggio c’è, a monte, una giocata fatta male di Milanese,e Olivieri è troppo libero per calciare. E nel raddoppio, nella ripresa, l‘assist, involontario, di Lunetta a Falzerano è determinante. Gli spazi si chiudono, l'affanno toglie lucidità, la rosa resta corta. Idea Barillà per aiutare il gruppo? (Tuttosport – Mimma Caligaris) Umbri in zona play-off IL PERUGIA RIBALTA L’ALESSANDRIA “UNA VITTORIA DEDICATA A FROSIO” Serata di celebrazionial Moccagatta: Alessandria per i 110 anni di storia con la divisa green, nel colore e nel concetto; Perugia con il lutto al braccio per ricordare lo scomparso storico capitano Pierluigi Frosio. La gara ha visto il successo degli ospiti, alla quarta vittoria nelle ultime 5 con tanto di ingresso in zona playoff, mentre è arrivata la seconda sconfitta di fila per i padroni di casa che, dopo aver battuto il Benevento, non vincono da 5 gare. La chiave Squadre a specchio con una sorpresa di Longo: Casarini centrale difensivo, a uomo sul trequartista D’Urso, spesso in aiuto alla costruzione della manovra, con molti duelli uno contro uno per due squadre ispirate dagli stessi concetti di gioco. Il ritmo forsennato imposto all’inizio dall’Alessandria ha mandato in confusione il Perugia per una mezzora abbondante, in cui Alvini pareva indemoniato in panchina cercando di dare ordine ai suoi. E sono fioccate le occasioni da gol: Chichizola protagonista su Mustacchio e Corazza prima di cadere sul colpo di testa di Mantovani (punizione di Casarini), e poi ancora su Palombi e Corazza. Su una palla persa da Milanese, però, è partito il contropiede del pari, con assist di Kouan per lo smarcato Olivieri. E contropiede perugini anche nella ripresa con Falzerano protagonista: due volte Pisseri gli ha detto no, ma in mezzo ha trovato un bel gol per la vittoria. L’Alessandria ci ha provato, ma non ne aveva più. Toccante la dedica di Alvini: «Questa è una vittoria fantastica per Perugia e la squadra la vuole dedicare alla famiglia del capitano Pierluigi Frosio. E’ una grande vittoria, in uno stadio storico per me, questa è la cosa più importante oggi. Questo mi interessa. Per il resto è stata una partita di calcio». Realista il tecnico alessandrino Longo: «Abbiamo fatto un gran primo tempo, in cui meritavano forse il doppio vantaggio, ma poi per due ingenuità abbiamo preso gol e abbiamo perso. La partita è fatta di situazioni e di episodi, e loro sono stati più cinici nello sfruttarle. Sapevamo che il nostro percorso sarebbe stato questo, i ragazzi sono consapevoli, ma non dobbiamo perdere lucidità e inseguire l’obiettivo salvezza». (La Gazzetta dello Sport – Raimondo Bovone) Gli umbri sbancano Alessandria e vincono per Frosio OLIVIERI E FALZERANO IL PERUGIA SALE FORTE Longo in vantaggio con Mantovani Ma poi non regge al ritorno del Grifo che pareggia con I’ex Juve e ribalta il match con l’esterno campano La corsa ai playoff è viva e il Perugia non ha la minima intenzione di rimanere giù dal treno, tanto da mandare un messaggio chiaro e inequivocabile cabile alla concorrenza. Il successo esterno con l’Alessandria rappresenta una conferma del momento di forma che stanno attraversando gli umbri, ma soprattutto un'iniezione di fiducia per la squadra di Alvini, se consideriamo che allo stadio Moccagatta non sono riuscite a fare bottino pieno rivali come Pisa e settimaana scorsa il Lecce. RINCORSA E RIMONTA. Il Grifone mostra però di sapere gettar il cuore oltre l'ostacolo, incassando prima uno schiaffo, ma trovando poi la forza di rialzarsi e mettere al tappeto i padroni di casa. Non é facile però prendere le misure dei piemontesi, dal momento che Alvini mischia le carte, cambiando ben nove titolari rispetto all’ ultima sfida contro la Cremonese che non s’era schiodata dallo 0-0. Ci vuole infatti gran parte della prima frazione di gioco a trovare l’equilibrio per contrastare la truppa di Moreno Longo, in vantaggio con il guizzo vincente di Mantovani. Gli umbri si affidano alle fiammate improvvise ordinate da Alvini e, quando meno te l'aspetti, lasciano il segno con il gol di Olivieri, Una sentenza la punta ospite, decisiva alla prima vera occasione. A imitarlo nella ripresa è poi Falzerano, mettendo al tappeto Lunetta e trovando l’angolo vincente per il sorpasso. GRIGI IN AFFANNO. È un’Alessandria a ci basta poco per perdere i propri riferimenti e andare in confusione, tanto che Matos avrebbe addirittura sul piede la palla del tris, ma Pisseri é reattivo a chiudergli lo specchio della porta. Il copione però è scritto e fl Perugia festeggia la quarta vittoria nelle ultime cinque partite. in memoria di Pierluigi Frosio, scomparso nei giorni scorsi. Per Longo un secondo passo falso consecutivo dopo il ko di sabato ad Ascoli (Corriere dello Sport – Riccardo Guglielmetti) GRIGI IN AFFANNO, NUOVO PASSO FALSO “TROPPI ERRORI E CHANCE SPRECATA” L’Alessandria battuto di misura dal Perugia dopo essere andato in vantaggio. Longo: “Loro più cinici” Non sono positivi i segnali che arrivano in casa Alessandria dopo il ko interno subito in rimonta ieri sera per mano del Perugia. La squadra gioca bene mezz’ora, passa in vantaggio e poi si spegne progressivamente lasciando il comando delle operazioni agli ospiti, i quali firmano i due gol che decidono il match sfruttando due evidenti disattenzioni difensive dei loro avversari. E dire che le mosse iniziali di Longo sembravano aver disorientato gli umbri. I padroni di casa, scesi in campo con la maglia celebrativa per i 110 anni della loro storia, presentano infatti 5 cambi rispetto alla brutta sconfitta di Ascoli arretrando Casarini sulla linea dei difensori e lasciando Parodi in panchina. In avanti, l’oggetto misterioso Palombi, ancora una volta tra i peggiori e vero corpo estraneo all’interno della manovra, viene riproposto dal primo minuto accanto a Corazza. Il vantaggio di Mantovani al 20’ e un dominio territoriale che dura circa mezz’ora si rivelano ben presto un’illusione. Un banale pallone perso da Milanese al 34’ spiana infatti la strada a Kouan, il quale serve in area Olivieri che mette dentro con il destro. Prestia e compagni non riescono a reagire e nella ripresa non costruiscono azioni degne di nota. Gli uomini di Alvini trovano il gol vittoria al 20’ , quando Lunetta rimette ingenuamente in mezzo un pallone che sarebbe sfilato sul fondo servendo così Falzerano, che salta nuovamente lo stesso esterno sinistro prima di depositare in fondo al sacco il definitivo 1-2. È il colpo del ko per i mandrogni, che nonostante la girandola di cambi non riescono a produrre grattacapi alla difesa rivale. Dopo lo 0-3 di Ascoli arriva quindi un altra pesante sconfitta per una formazione che, complice la vittoria della Spal, si trova ora quintultima a quota 23 e a 4 lunghezze dalla salvezza diretta. Rimangono invece 4 i punti di vantaggio sul Cosenza che sarà però impegnato oggi in trasferta nel derby calabrese con il Crotone terzultimo. E saranno proprio i cosentini a ospitare i piemontesi in quello che sarà un delicatissimo scontro salvezza in programma sabato alle 14. Un match dall’importanza vitale per una neopromossa ora in zona playout ma che, nel caso riuscisse a mantenere almeno 5 punti di vantaggio sulla quartultima piazza, raggiungerebbe comunque la salvezza indipendentemente dalla posizione finale in classifica. Al di là dei puri calcoli numerici, serve però ritrovare quell’Alessandria che solo fino a poco tempo fa si era dimostrata in grado di macinare punti contro le prime della classe, mettendole spesso in difficoltà. Valori che non possono di certo essersi persi per strada per una squadra che, nel giro di 8 giorni, se la vedrà con Cosenza, Como e Crotone per chiudere un ciclo di ferro fatto prima di incroci con le big e poi di sfide ogni 3 giorni contro avversarie che, tra le altre, si giocano una fetta importante di permanenza in serie B. Non si nasconde mister Longo quando analizza la sfida persa col Perugia. Il secondo gol è stato un regalo grosso: “Abbiamo commesso due ingenuità sui gol del Perugia, grandi ed evidenti: brucia perchè la squadra ha disputato un grande primo tempo, il vantaggio di misura stava stretto per le occasioni create. Aggrediti e messi in difficoltà e non meritavamo il pareggio: questo però è il calcio, fatto di episodi e di concretezza e loro molto più cinici di noi nello sfruttare i nostri errori. Dopo il 2-1 gli spazi erano chiusi potevamo fare meglio: negli ultimi 25-30 metri sono mancate la giocata, il cross per renderci pericolosi e riacciuffare la partita”. (Secolo XIX – Luca Lovelli) GRIGI POCO LUCIDI SBANDANO NELLA RIPRESA In vantaggio con Mantovani, l’Alessandria si fa rimontare dagli umbri. Buona la prestazione di Prestia & C. nei primi 25-30’, poi il gol del pari complica le cose e il Perugia viene fuori alla distanza econda sconfitta consecutiva per l’Alessandria che cede al Perugia vittorioso in rimonta per 2-1. I grigi passano in vantaggio con Mantovani di testa su calcio d’angolo battuto da Casarini nel primo tempo e potrebbero raddoppiare con Palombi in una ripartenza ma l’attaccante ex Lazio si fa respingere il tiro dal portiere avversario in uscita. Alla prima occasione, per un errore di Milanese che si fa scippare la palla sull’out destro e concede la ripartenza, il Perugia pareggia: Olivieri è letale, tutto troppo facile. Il pari galvanizza gli ospiti che nel secondo tempo prendono in mano la partita e la fanno propria: complice un errore di valutazione di Lunetta che concede in area lo spazio necessario a Falzerano ad armare il destro e a freddare Pisseri. L’Alessandria non ha la forza per reagire, anche gli innesti di Fabbrini e Marconi (peraltro acciaccato, con un problema al tendine d’achille, dirà Longo in conferenza stampa), non sortiscono granché. Sugli altri campi spicca la vittoria della Spal, 5-1 sulla Ternana, la più vicina antagonista dei grigi in questo momento per la salvezza. Longo si dice preoccupato, ma poi spiega di esserlo dall’inizio del campionato. E invita i tifosi e tutto l’ambiente a non fare i catastrofisti. (La Stampa.web – Massimo Putzu) Mantovani al 20’ illude i piemontesi. Una rete per tempo e la quarta vittoria nelle cinque gare di fefebbraio è cosa fatta ALTRO CAPOLAVORO, IL GRIFO SOGNA Dopo un avvio complicato e lo svantaggio, la squadra di Alvini ribalta l’Alessandria con Olivieri e Falzerano Altro capolavoro del Grifo. Altra vittoria in trasferta e una conferma: la salvezza sta stretta alla squadra di Alvini, capace di vincere su tutti i campi, contro qualunque avversario e in diversi modi. Stavolta è servito non perdere la bussola dopo un avvio complicato e uno svantaggio inevitabile. Ma il Perugia ha una solidità extra, anche rispetto al girone d’andata, ed è stato capace di ribaltare l’Alessandria con una rete per tempo, di Olivieri e Falzerano, cambiando definitivamente gli scenari della stagione. Il tour de force di febbraio conta ora 4 vittorie e un pari in 5 gare: la traduzione sono 41 punti in classifica e le 14 giornate che mancano da vivere cavalcando sogni di gloria. IN CAMPO Rimescolate ancora le carte del mazzo biancorosso, Alvini è ripartito dal Grifo capace dell’ultimo blitz a Cosenza, rinunciando però alle colonne Angella e De Luca, in panchina a ricaricare le batterie (dentro Curado e Carretta) insieme all’acciaccato Segre, e riaffidando le chiavi della squadra a Burrai: in avanti Carretta titolare dopo oltre 3 mesi per affiancare D’Urso in supporto a Olivieri. L’Alessandria si è presentata sostanzialmente a specchio, con Casarini adattato al centro della difesa e l’ex Mustacchio e Lunetta a coprire le corsie. GRIFO SPIAZZATO Alessandria e Perugia sono le due squadre che hanno segnato di più in campionato su corner (entrambe 6 volte) e infatti il primo brivido per Chichizola arriva con uno schema dalla lunetta che libera al tiro Corazza: il portiere biancorosso però è sveglio nel deviare la sfera sbucata dal mucchio. Il match è molto spigoloso e spezzettato e sono i piazzati a spezzare l’equilibrio. I grifoni si fanno sorprendere su una punizione vicino alla bandierina e l’Alessandria passa con una zuccata in anticipo sul primo palo di Mantovani (1-0). I grigi corrono meglio - anche perché l’assetto iniziale ha sorpreso i grifoni - ma nel momento più complicato per il Perugia arriva il pari di Olivieri che, con sterzata e destro all’angolino da centro area, trasforma in oro un pallone scippato sull’out sinistro da Kouan (1-1). Ritmi alti, proporzionali agli scarabocchi tecnici: poco meglio la formazione di casa. IL RIBALTONE Già davanti alla panchina Alvini tiene i suoi a rapporto prima del tè caldo negli spogliatoi. E dai blocchi esce un Perugia sul pezzo, almeno con un baricentro più alto che riduce i pericoli dalle parti di Chichizola e getta sale sulle ferite difensive piemontesi. Così D’Urso entra nel cuore della sfida lavorando ai fianchi la formazione piemontese e spargendo polvere di qualità sulla gara. Su una traiettoria del trequartista biancorosso c’è la testa di Olivieri a correggere e Falzerano a fare copia e incolla del gol del compagno certificando il ribaltone (1-2). Con l’Alessandria alle corde il Grifo affonda ma Matos, appena entrato, non mette in ghiaccio il match facendosi ipnotizzare da Pisseri. La girandola di cambi consente comunque ad Alvini di tenere i tre punti ben stretti in pugno per una vittoria da dedicare al “capitano dei miracoli” Frosio, come hanno fatto i 110 supporters in trasferta. LA CHIAVE La sfida si è giocata tutta sui duelli individuali, in particolare nel confronto tra attaccanti e difensori con palla scoperta. Anche perché le due squadre hanno impostazione simile, fatta di aggressività massima, più gioco in verticale che possesso e buone doti sui calci da fermo. E allora a determinare è stato il gap di qualità, a favore di Alvini, e le certezze emotive (e difensive) accumulate dal Perugia. Così il Grifo ha smontato pezzo per pezzo le chance dell’Alessandria e ora non dovrà più guardarsi le spalle. Perché alle porte c’è il big match al Curi contro il Benevento dell’ex Caserta. Uno scontro diretto (almeno) in chiave play off. (Corriere dell’Umbria – Domenico Cantarini) IL GRIFO SI ALZA IN VOLO, È UNA RIMONTA DA SOGNO I biancorossi sbancano anche il campo di Alessandria: decidono Olivieri e Falzerano. Quarta vittoria in cinque gare, ipotecata la salvezza Inarrestabile e travolgente Perugia. Con la quarta vittoria nelle ultime cinque partite il Grifo chiude il primo capitolo (la salvezza) di questa appassionante stagione e si prepara ad apriene un altro. E se queste sono le premesse potrà essere altrettanto scoppiettante. I biancorossi di Alvini sbancano anche Alessandria, in rimonta, e mettono diciotto punti di vantaggio dalla quintultima in classifica, piazzandosi (in attesa delle partite di oggi) al sesto posto, con tredici sfide ancora da giocare . Eppure non era partita bene, l’Alessandria in avvio ha fatto il Perugia e i biancorossi hanno avuto bisogno di una buona mezzora per prendere misura e distanza. Nel frattempo l’Alessandria passa in vantaggio, con merito. Ma alla prima occasione il Grifo fa pari con Olivieri. Cambia tutto nella ripresa, nell’atteggiamento e nelle occasioni. Perché dopo il vantaggio di Falzerano, i biancorossi possono anche dilagare. Il Grifo è sempre più una certezza. La gara. Alvini mette mano ancora alla formazione. L’Alessandria è a secco di successi da quattro turni. Biancorossi con il lutto al braccio per la scomparsa di Piero Frosio, prima del via, un minuto di silenzio e tanti applausi da tutto lo stadio Moccagatta. All’arrivo i tifosi biancorossi espongono uno striscione «Ciao Piero Frosio, eterno capitano. Perugia ti piange ti ricorderà per sampre». L’avvio del Grifo non è sui solito standard, l’Alessandria ha fame di punti per la salvezza e si vede, i biancorossi sono già quasi arrivati … a casa, avrebbe la chance di chiudere i conti, ma la squadra di Longo parte meglio e dopo averci provato con Corazza (10’) su schema (decisivo Chichizola che alza in angolo), v in gol con Mantovani al 20’ sugli sviluppi di un calcio di punizione calciato bene da Casarini, e finalizzato meglio. Qualche responsabilità tra i biancorossi anche se i meriti vanno alla squadra di casa che anche dopo il vantaggio continua a premere forte e Chichizola deve superarsi nell’intervenire sui piedi id Palombi (22’) lanciato a rete. Intanto al Moccagatta arrivano i tifosi del Perugia, con una mezzora di ritardo dovuto ad un incidente incontrato per strada e la squadra di Alvini va in gol alla prima occasione (33’): Kouan ruba palla sulla trequarti e trova Olivieri, bravo a liberarsi di Mantovani e battere poi Pisseri. All’intervallo Alvini richiama Burrai e Zanandrea, dentro Santoro e Sgarbi. L’approccio nella ripresa è differente, il tecnico ha chiarito un paio di concetti che la squadra assimila in fretta. E infatti D’Urso esce dal guscio, Santoro coniuga bene le due fasi e Falzerano prima fa la prova, su assist di D’Urso (14’) e poi fa 2-1 su suggerimento di Olivieri (20’). Alvini lancia Matos e il Grifo può chiudere il conto, ma l’attaccante davanti a Pisseri gli tira addosso (24’). Anche Longo mette mano ai cambi e rivoluziona il pacchetto offensivo. La musica non cambia, neppure l’occasione sprecata da Matos (44’) che in ripartenza con Pisseri fuori uso, si fa ribattere la conclusione. (La Nazione, ed. Umbria – Francesca Mencacci) RISULTATI: Benevento – Como 5-0 Brescia – Ascoli 2-0 Cremonese – LR Vicenza 0-0 Crotone – Cosenza 3-3 Frosinone – Reggina 3-0 Lecce – Cittadella 1-2 Pisa – Parma 0-0 Pordenone – Monza 1-4 Spal – Ternana 5-1 CLASSIFICA: Brescia p. 47, Lecce, Cremonese, Pisa 46, Monza 44, Benevento 43, Frosinone, Perugia 41, Ascoli 39, Cittadella 38, Como 34, Reggina 32, Ternana 31, Parma 29, Spal 27, Alessandria 23, Cosenza 20, Crotone, LR Vicenza 15, Pordenone 12. MARCATORI: 13 RETI Coda (Lecce); 11 RETI Strefezza (Lecce); 10 RETI Lapadula (Benevento); 9 RETI Corazza (Alessandria), Charpentier (Frosinone), De Luca (Perugia); 8 RETI Maric (Crotone), Mota Carvalho (Monza), Vazquez (Parma), Donnarumma, Falletti (Ternana) Il punto sul campionato Fatica. Stress. Calcoli. Risultati pazzi, sorprese e anche qualche pareggino di comodo, perché a volte è meglio due feriti (per modo di dire) che un morto. Così sta procedendo questo tour de force di febbraio, che continua a mutare gli scenari. E a sorprendere. Il Perugia è la squadra più in forma, visti i 13 punti nelle 5 partite di questo mese di fuoco, diventando così a tutti gli effetti l’ottava sorella: attenzione comunque al solito Cittadella, che ha fatto il colpo della giornata. La vera novità però è in vetta, con il balzo del Brescia. Adesso comanda Pippo Inzaghi, proprio il tecnico che poco più di due settimane fa era stato esonerato da Massimo Cellino. Strano vero? Il presidente dirà che in quel modo l’ha motivato, chissà. Di sicuro non gradiva l’impiego di Palacio, troppo anziano per i suoi gusti. E proprio Il Trenza ha firmato una doppietta d’altri tempi, salutando Cremonese, Lecce e Pisa, che non hanno sfruttato i rispettivi turni casalinghi. Cosa che invece hanno fatto in grande stile Benevento e Frosinone, buttandosi alle spalle il momento di crisi e ritrovando i loro bomber. Tutto aperto dunque. Non così, però, in coda, dove tutto pare scritto visto che di segnali di risveglio non ne arrivano. L’unico dubbio sarà capire se ci sarà o meno il playout, che oggi vedrebbe di fronte Cosenza e Alessandria. Che sabato lo anticipano: e poi? (La Gazzetta dello Sport – Nicola Binda)