Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
26-02-2022 - Giornata: 26 - Cosenza - San Vito - Gigi Marulla


Cosenza Calcio - Alessandria US 1912 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 60. Camporese M. [Co] , 81. rig. Larrivey J. [Co] 29. Di Gennaro M.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Prestia Giuseppe, Di Gennaro Matteo, Parodi Luca, Mattiello Federico [51. Mustacchio Mattia], Ba Abou-Malal [86. Milanese Tommaso], Casarini Federico [83. Gori Mirko], Lunetta Gabriel Antonio, Chiarello Riccardo [83. Fabbrini Diego], Corazza Simone, Kolaj Aristidi [51. Palombi Simone] A disp.:Benedetti Simone, (P) Cerofolini Michele, (P) Crisanto Lorenzo, Mantovani Valerio All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
COSENZA CALCIO: Vigorito, Camporese, Rigione [59. Sy], Vaisanen, Gerbo [46. Larrivey], Kongolo, Palmiero [23. Voca], Florenzi [85. Millico], Situm, Caso, Laura [85. Vallocchia]. A disp.: Matosevic, Carraro, Pandolfi, Venturi, Bittante, Hristov, Sarri. All.: Bisoli Pier Paolo

Arbitro: Mariani Maurizio (Aprilia) [Massara, D’Ascanio; IV: Rutella; VAR: Rapuano; AVAR: Del Giovine]
Note
Ammoniti: 39. Casarini [A], 62. Lunetta [A], 76. Venturi [C – dalla panchina] Angoli: 7-2 Recuperi: 3.+ 5. Spettatori: 3.051 paganti, incasso € 13.433 Statistiche: Possesso palla 55%-45% Tiri totali 6-9, in porta 4-2, parate 1-2; Falli: 9-17; Fuorigioco: 1-1, Passaggi totali: 374-308; Precisione Passaggi: 70,6%-73,1% Cielo coperto, leggero vento, terreno in discrete condizioni. Inizio sabato ore 14,05 Il fischio d'inizio, previsto per le 14,00, è stato posticipato di 5 minuti per l’iniziativa del calcio italiano contro la guerra.ero vento, terreno in discrete condizioni. Inizio sabato ore 14,05 Il fischio d'inizio, previsto per le 14,00, è stato posticipato di 5 minuti per l’iniziativa del calcio italiano contro la guerra

Commento
GRIGI (CO)SENZA VITTORIA Adesso il gioco diventa complicato. Fino al 15’ della ripresa l’Alessandria era in una botte di ferro: vittoriosa, sei punti di vantaggio sul Cosenza (oltre il limite dei playout) e un punto sotto la Spal. Poi tutto si è rovesciato: le due reti cosentine hanno ribaltato (seconda partita consecutiva) il risultato ed ora le due squadre sono pari. Quasi in tutto: punti in classifica, risultato e punteggio dello scontro diretto. Rimangono due miseri gol di vantaggio nella differenza reti complessiva, ma sono poca cosa. Cosa rimane di questa trasferta calabrese? La sensazione di un’estrema pochezza in attacco che la buona volontà dei singoli non riesce a superare. Oltre al gol di Di Gennaro – curioso il fatto che i due difensori centrali abbiano segnato di testa su angolo al quarto d’ora dei due tempi - l’Alessandria ha creato, soprattutto nel primo tempo, diverse occasioni che non è stata in grado di concretizzare. Poi nella ripresa il calo fisico dei Grigi e la volontà di recuperare da parte dei Lupi calabresi ha fatto il resto. Ci sono tutte le attenuanti possibili: infortuni, calendario iper-compresso e un pizzico di sfortuna (il rigore decisivo, ineccepibile a termini di regolamento è nato da un tocco fortuito di Parodi sul piede di Larrivey); ma bisogna trovare la via per ricominciare a correre. Sapevamo già dall’estate che la stagione sarebbe stata difficile con una salvezza da raggiungere lottando fino alla fine. L’andamento del campionato conferma i pronostici. Martedì al Moccagatta arriva un Como in salute: interrompere la spirale negativa è d’obbligo. (Museo Grigio – Sergio Giovanelli) Terza sconfitta consecutiva in B e stavolta con una diretta concorrente nella corsa salvezza A COSENZA CONDANNATI DA DUE INGENUITÀ Stesso leit motiv del tonfo col Perugia, grigi avanti con un difensore (Di Gennaro) ma poi raggiunti e superati Disattenzioni come a inizio torneo: sull’1-1 Prestia si perde Camporese, quindi lo sciagurato rigore di Parodi Terza sconfitta consecutiva per i grigi ma quello che è più grave è che lo stop di ieri a Cosenza certifica due dati evidenti: i padroni di casa agganciano in classifica proprio l’Alessandria che ancora una volta non riesce a capitalizzare il gol fatto e viene prima agguantata e poi superata. Al San Vito-Marulla infatti è andato in scena un copione già visto: probabilmente se non ci fosse stata la sciocchezza di Parodi che ha procurato il rigore contro si poteva anche pareggiare ma coi «se» e con i «ma» non si va da nessuna parte. Fino a ieri a scusante dei grigi c’erano le rimonte subite contro avversarie molto attrezzate: ieri invece il patatrac è maturato contro una diretta rivale nella lotta salvezza, quindi non certo una squadra di prima fascia. Che il momento non sia facile è terribilmente evidente e Longo anche in Calabria ha gli uomini contati: non solo, deve rinunciare anche a Marconi nemmeno convocato. L’altro elemento di riflessione è la pochezza dell’attacco: anche ieri il gol (seppur ininfluente per il risultato) lo ha messo a segno un difensore da palla inattiva, esattamente come nell’ultima sconfitta in casa contro il Perugia. Nell’undici iniziale c’è Kolaj dall’inizio a fianco di Corazza: in difesa Parodi è spostato a destra sulle tracce di Caso in un duello tutto tra brevilinei, anche Lunetta viene spostato dalla parte di Parodi mentre è Mattiello il cursore sulla fascia mancina. L’Alessandria parte bene favorita dall’atteggiamento del Cosenza che non va in pressing sul primo giro-palla degli uomini di Longo: subito un’occasione per Corazza (sarà però l’unico acuto) coi grigi che amministrano con personalità il gioco. Anche quando i padroni di casa alzano il loro baricentro i grigi vincono i duelli a tutto campo e tengono sempre sul chi va là i calabresi: ci sono spazi nei quali si infila Kolaj poi arriva il vantaggio di Di Gennaro che porta l’Alessandria in vantaggio tutto sommato meritatamente al riposo. La ripresa comincia coi rossoblù di casa a trazione offensiva e determinati a conquistare metri di campo. L’Alessandria però punge di rimessa, potrebbe fare male in almeno un paio di occasioni prima con Kolaj e poi con Palombi ma non finalizza: la conseguenza è il pareggio (fotocopia del vantaggio mandrogno) di Camporese. L’impressione è che i grigi non sembrano aver accusato troppo il colpo anche se non c’è più la pressione dei primi 45’ sui portatori di palla. L’idea è che ai grigi anche il pareggio non starebbe male mantenendosi inalterate le distanze in classifica: anche il Cosenza rifiata un po’ poi torna a spingere senza però procurare eccessivi pericoli a Pisseri. L’harakiri mandrogno si concretizza a 10’ dalla fine quando Parodi e provoca il rigore che deciderà la sfida. L’Alessandria prova a gettarsi in avanti ma la lucidità che serve in quei momenti è ormai andata: il triplice fischio sancisce il ritorno dei grigi nelle sabbie mobili della classifica. (La Stampa ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) Terza sconfitta consecutiva per l’Alessandria GRIGI BATTUTI, ADESSO È VERO ALLARME “L’IMPEGNO C’È, SI POTEVA CHIUDERE” I calabresi non vincevano da quattro mesi, la svolta nel finale sul rigore. Ma Longo difende i suoi Un gol di testa da calcio piazzato firmato da un difensore centrale, in questo caso Di Gennaro, e poi la rimonta degli avversari che si portano a casa i 3 punti. Non è la riedizione del match casalingo di pochi giorni fa con il Perugia, ma una costante che si ripete per un Alessandria che perde lo scontro salvezza per 2-1 sul campo del Cosenza che raggiunge proprio i grigi in classifica a quota 23 punti, con le due squadre ora appaiate in quartultima posizione in piena zona playout. I calabresi non vincevano da quasi 4 mesi. Sono tanti i segnali negativi che si ripetono in casa dei mandrogni. Se nel turno precedente fu Lunetta a commettere un errore banale e a regalare il gol vittoria agli umbri, è toccato a Parodi ieri combinare una frittata a pochi minuti dallo scadere commettendo un ingenuo fallo in area su Larrivey, abile poi a trasformare il rigore subito dopo. Ed è proprio il difensore ex Ternana uno dei simboli della crisi della banda di mister Longo. Dopo un girone d andata e un avvio di quello di ritorno di altissimo livello e da insostituibile, Parodi ha infatti collezionato un paio di prestazioni decisamente sotto tono e una panchina per scelta tecnica. L aspetto che più preoccupa è però l’incapacità di reagire alla prima rete subita da parte di una formazione che da 3 gare consecutive sparisce letteralmente dal campo nella ripresa lasciando sempre l’iniziativa ai suoi avversari di giornata. Un altro fattore che ormai manca da alcune giornate è il killer instinct. Contro Brescia, Perugia e ancora ieri a Cosenza, i piemontesi hanno avuto almeno un occasione più o meno netta in contropiede per portarsi sul doppio vantaggio e mettere in cassaforte il risultato. Opportunità però mai sfruttate e tutte pagate a caro prezzo. Delle rivali che precedono in graduatoria Prestia e compagni solamente la Spal, pur con una rosa di livello superiore nonostante il netto ko patito a Parma nelle scorse ore, sembra ancora potenzialmente raggiungibile con i suoi 4 punti di vantaggio sull’accoppiata ora al quartultimo posto. Da dietro, intanto, risale un Vicenza in netta crescita e che, vincendo lo scontro diretto con il fanalino di coda Pordenone, si porta a 5 lunghezze dalla zona playout. Sono tanti quindi i campanelli d allarme per la neopromossa, che nella gara casalinga in programma martedì alle 20,30 contro il Como è obbligata a mostrare una reazione d’orgoglio dopo tre sconfitte di fila. “Questi ragazzi danno tutto, non posso accettare che si sostenga che siano calate voglia, intensità e il desiderio di tenere il Cosenza a distanza - commenta Longo - Io vedo l'impegno di questi giocatori e lo vedete tutti. Abbiamo disputato un ottimo primo tempo. Basta con le frasi fatte. Nella ripresa ci stavamo difendendo bene e nel primo quarto d'ora Kolaj ha avuto due occasioni per chiudere la gara. Abbiamo preso gol su un angolo evitabile, ma non si può dire che il Cosenza abbia fatto il tiro al bersaglio”. Al gruppo si sono aggiunti da poche ore anche gli svincolati Barillà e Ariaudo. Due elementi di valore e dalla sicura esperienza per la categoria, chiamati a integrarsi e a trovare la condizione il più in fretta possibile per mettersi a disposizione di una squadra che ha grande bisogno di loro per raggiungere la tanto agognata salvezza. “Non dobbiamo pensare che siano i salvatori della patria – conclude l’allenatore - Si tratta di giocatori che arrivano da una lunga inattività, ma che sono stati comunque aggiunti perché siamo convinti che ci possono dare una grossa mano”. Contro il Como non sarà a disposizione Marconi, out 15 giorni a causa di un infortunio. (Secolo XIX – Luca Lovelli) COSENZA: UN AGGANCIO FIRMATO LARRIVEY ALESSANDRIA, CHE CALO Ribaltone e aggancio in classifica. In quello che potrebbe essere stato un anticipo del playout, il Cosenza ha battuto l’Alessandria e ha riassaporato la gioia della vittoria dopo 15 partite: i 3 punti mancavano dal 27 ottobre, 3-1 alla Ternana. In mezzo tre allenatori, 9 sconfitte e 6 pareggi. È toccato a Bisoli interrompere la striscia negativa, alla terza partita, mentre Longo si lecca le ferite e attende di poter impiegare gli ultimi innesti Ariaudo e Barillà. La partita Eppure a passare in vantaggio è stato l’Alessandria: Di Gennaro (in gol anche all’andata) ha sbloccato di testa sugli sviluppi di un angolo di Casarini. Vantaggio meritato, dopo un precedente tentativo di Corazza (parata di Vigorito), e difeso fino all’intervallo contro un Cosenza che non è mai riuscito a tirare in porta se non al 2’ di recupero con Caso (parata di Pisseri). L’infortunio a Palmiero ha complicato le cose, vista la fatica di Voca a entrare nel vivo del gioco. A inizio secondo tempo la svolta. Bisoli è passato al 3-4-1-2 con Larrivey al fianco di Laura e Caso trequartista. La squadra di Longo ha anche avuto due occasioni con Kolaj per chiuderla ma le ha sprecate. E così Camporese, al secondo gol consecutivo in casa, ha riaperto la partita di testa su angolo di Florenzi: un gol identico a quello di Di Gennaro. Nel frattempo si era infortunato anche Rigione e Bisoli con Sy è passato al 4-2-3-1. La spinta del pubblico (tornato sugli spalti, mancava dal 18 dicembre: Cosenza-Pisa 0-2) e la ritrovata voglia hanno fatto la differenza. Sui titoli di coda l’assist di Laura per Larrivey messo giù da Parodi: lo stesso argentino ha calciato il rigore per 3 punti pesantissimi. In Italia non segnava dal 6-3 di Napoli-Cagliari del 9 marzo di 10 anni fa, quando firmò una tripletta. (La Gazzetta dello Sport – Valter Leone) Grigi in crisi, alla terza sconfitta di fila, battuti dai calabresi che li agganciano in classifica. Martedì vietato fallire col Como LARRIVEY FA LA FESTA ALL’ALESSANDRIA Di Gennaro illude, il Cosenza passa con Camporese e l’argentino su rigore Il Cosenza torna a vincere dopo 4 mesi e manda in crisi l’Alessandria, alla terza sconfitta di fila e raggiunta in classifica proprio dai calabresi che oggi disputerebbero i playout cot Grigi. Gi uomini di Longo escono sconfitti, dopo essere passati in vantaggio inforno alla mezz’ora ed avere controllato, senza affanni, il gioco fino all'intervallo. Ma durante la pausa Bisoli striglia a dovere i suoi che, nei secondi 45’, mettono in campo la giusta cattiveria agonistica riuscendo a recuperare il risultato portando a casa tre punti di platino. Pronti via e Corazza penetra in area calabra: destro sul quale Vigorito mette i pugni (4’). La gara fila via senza grandi emozioni, con il Cosenza che non riesce a creare pericoli alla porta di Pisseri ed i grigi nettamente superiori a centrocampo. L’equilibrio si spezza al 29’: angolo di Casarini sul quale Di Gennaro anticipa tutti di testa a centro area, mandando alle spalle dell’incolpevole Vigorito, Nei minuti di recupero, su angolo di Florenzi si accende una mischia in area ospite con Pisseri che prima respinge un tiro ravvicinato di Caso e, poi, si ritrova il pallone tra le mani, dopo un tocco di un difensore. Bisoli lascia negli spogliatoi Gerbo, giocandosi la carta Larrivey- mossa che risulterà decisiva, L’attaccante serve sulla sinistra Caso il cui destro a girare é deviato con difficoltà in angolo da Pisseri. Dalla bandierina va Florenzi (prestazione da incorniciare la sua) il cui traversone trova al centro dell'area, lo stacco imperioso di Camporese che gonfia la rete (16’). l’undici di casa adesso ci crede, spinto dall’incitamento del pubblico, chiude nella sua meta campo l’Alessandria alla ricerca del gol partita. Gol che arriva al 36’. Dalla trequarti destra, Laura crossa in area dove Parodi ingenuamente tampona Larrivey. L’arbitro indica senza esitazioni il dischetto, l’attaccante argentino trasforma, è il suo primo gol per il Cosenza che regala al Cosenza il successo e l’aggancio fondamentale sui Grigi a quota 23 . Ora l'Alessandria rischia di complicare un campionato fin qui ammirevole, non dovrà fallire l’impegno in casa di martedì col Como, mentre il Cosenza andrà a Frosinone. (Tuttosport – Roberto Barbarossa) Dopo quattro mesi i silani tornano alla vittoria e sperano BISOLI RIBALTA LONGO BATTICUORE COSENZA Di Gennaro porta in vantaggio l’Alessandria. Camporese trova il pari. Larrivey sorpassa di rigore Quattro mesi esatti per tornare alla vittoria. E il Cosenza lo fa in rimonta, grazie alla voglia di vincere e alla giusta cattiveria agonistica per risalire in classifica, Meglio il secondo tempo in cui la squadra ha cercato i tre punti fino in fondo, più compatta e aggressiva. Soft il primo tempo, nel corso del quale l’Alessandria ha preso le misure ai padroni di casa, chiudendo tutte le linee di passaggio. PARI E RISCATTO. Nonostante il passivo iniziale per il gol di Di Gennaro (29’ pt’), i silani nella seconda parte hanno cambiato registro grazie anche alle sostituzioni di Bisoli che ha rimodulato il sistema di gioco passando a un 4-2-3-1, con un atteggiamento diverso rispetto alla p rima frazione. A quel punto è arrivato il pareggio su calcio d'angolo battuto da Florenzi, uno dei migliori dei suoi, con stacco imperioso di Camporese (16’st). Quindi il gol vittoria dal dischetto con Larrivey (3’ st), penalty che si è procurato prorpio l’ex cagliaritano atterrato da Parosi in area. Tre punti pesanti che permettono alla formazione rossoblù di agganciare in classifica l'Alessandria, e riaprire i giochi per la salvezza. Bisoli perde nel riscaldamento Liotti, al suo posto c’è Situm. Ma non sarà il solo ad accusare problemi muscolari. A seguire l‘infortunio di Palmiero dopo 23’ sostituito da Voca, e infine quello del difensore Rigione appena scoccata l’ora di gioco. Comunque alla fine arrivano tre punti preziosi, una boccata d’ossigeno per il Cosenza. [Alessandria propone il 3-4-2-1 con Corazza punta vertice (si è visto poco), e con Kolaj e Chiarello a dargli man forte nella prima parte. Non è riuscita a sfruttare il vantaggio iniziale e, dopo il pari di Camporese, non ha più trovato il bandolo della matassa. RINFORZI PER LONGO. Per la formazione di Longo terza sconfitta consecutiva ma sono in arrivo due rinforzi di qualità come il difensore Lorenzo Ariaudo, già con Longo al Frosinone, e l’esterno offensivo Antonino Barillà (33), entrambi svincolati. (Corriere dello Sport – Franco Segreto) L’argentino entra nelal ripresa e decide su rigore la gara salvezza con l’Alessandria dopo le reti di Di Gennaro e Camporese COSENZA, DIGIUNO FINITO CON LARRI-GOL Vittoria dopo quattro mesi e grigi agganciati al quintultimo posto. Ko Liotti e Palmiero Un arcobaleno che avvolge il “Marulla" al termine dei 90’. È l’immagine che fotografa meglio di qualunque altra l’andamento di Cosenza-Alessandria, vinta dai “lupi” (2-1) in rimonta. Perché dopo la pioggia arriva il sereno. Se il maltempo chesi è abbattuto sui rossoblù li ha accompagnati per quattro mesi (tanto è trascorso dall'ultima vittoria, datata 27 ottobre), sono bastati 90 minuti per respirare un'aria diversa. Il Cosenza ha agganciato i grigi al quint'ultimo posto e ora parlare di salvezza non é più un miraggio. Lo sarebbe stato se il copione del match avesse seguito l'andamento del primo atto della gara, terminata con l’Alessandria in vantaggio per 1-0 (il solito Di Gennaro, decisivo nella partita d'andata). Stavolta a fare la differenza in positive sono stati i cambi effettuati dal tarantolato Bisoli: prima il pari di Camporese e poi il gol decisivo su rigore di Larrivey, I rossoblù non hanno disputato una gara memorabile ma si sono imposti “di pancia” sulla scorta della carica emotiva diffusa in quantità industriale dal proprio allenatore. A prescindere da atteggiamenti tattici, diagonali o sovrapposizioni, conta va solo vincere. E il Cosenza ha vinto. Per ora va bene cosi, l'aria é un po’ più respirabile. Cronaca. Bisoli perde Liotti nel riscaldamento (fastidio al flessore} e inserisce Situm dal primo minuto. L’inizio è di marca alessandrina. Kolaj entra centralmente e imbecca Corazza che calcia forte ma trova la pronta reazione di Vigorito (4’). Il Cosenza reagisce e colleziona un angolo dopo l’altro senza però realmente infastidire l’Alessandria. Intanto Palmiero alza la bandiera bianca (anche lui a causa di un fastidio muscolare) e al suo posto entra Voca. Al 29’ Di Gennaro svetta più alto di Vaisanen su corner e buca Vigorito. Proprio come all’andata. Nel finale, al 45’, Caso calcia da fuori e la palla passa in mezzo a una selva di gambe ma non sidistrae Pisseri e respinge. Nella ripresa Bisoli getta nella mischia un attaccante in più (Larrivey) sacrificando un centrocampista (Gerbo), Kolaj scappa per l’ennesima volta e cerca di raddoppiare con un tiro a giro che non trova la porta. Caso, al 15’, dalla distanza chiama alla parata il portiere. Sugli sviluppi del corner calciato da Florenzi, Camporese imita Di Gennaro e trova il tempo giusto per battere Pisseri (16’) beffando Lunetta e Prestia. A 10’ dalla fine, Larrivey viene steso in area da uno sciagurato intervento di Parodi. Dal dischetto va lo stesso attaccante ex Cagliari e non lascia scampo all’estremo difensore ospite. È il preludio al successo dopo un digiuno di quattro mesi. Sembra trascorsa una vita. (Gazzetta del Sud – Vittorio Scarpelli) Al gol di Di Gennaro hanno risposto Camporese e Larrivey su calcio di rigore SORRISO COSENZA DOPO 4 MESI I rossoblù vincono in rimonta contro l’Alessandria e la raggiungono in classifica Dopo quattro mesi di digiuno e ben 15 partite senza vittoria, il Cosenza torna al successo nel match più importante di questa parte di stagione. A farne le spese 1'Alessandria che viene raggiunta dai Lupi a quota 23 in classifica. I rossoblù vincono in rimonta dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio per 1-0 grazie al gol ospite di Di Gennaro. Nella ripresa prima Camporese (secondo gol con la maglia del Cosenza dopo quello inflitto al Perugia) e poi Larrivey su rigore, riescono a ribaltarla e a portare i tanto agognati tre punti. Questa vittoria, però, non è figlia di un gioco spumeggiante o di una superiorità netta del Cosenza rispetto all’avversario. Nel primo tempo i rossoblù sono sembrati privi di idee ma soprattutto sono sembrati incapaci di imbastire azioni di gioco fluide e propositive. Nella ripresa la squadra é entrata con tanta grinta e determinazione, ma di gioco se ne è visto davvero poco. Non bisogna dimenticare che i gol sono arrivati da palla inattiva. Per Bisoli c’é ancora molto da lavorare per poter dare alla squadra una fisionomia ben definita, L’importante era vincere, ma bisogna anche imporre il proprio gioco se ci si vuole salvare. Bisoli deve fare a meno di Liotti all’ultimo momento. Al suo posto Garbo (a destra) con Situm dirottato a sinistra. In mezzo al campo al posto di Ndoj, parte titolare Florenzi. Il primo tempo è stato davvero avaro di emozioni. Basti pensare che, nonostante i quattro angoli a favore, il Cosenza non ha mai tirato verso la porta di Pisseri, Infatti le due azioni degne di nota sono state entrambe dell’Alessandria. La prima dopo appena 4’ con Colaj che serve Corazza in area di rigore. Pronto il tiro dell’ex Reggina ma Vigorito para in tuffo. L’altra conclusione dalle parti di Vigorito coincide con il gol del vantaggio dei piemontesi al 28’. Tiro dal limite di Colai e palla che viene deviata in angolo da Voca. Sul successivo corner Di Gennaro di testa anticipa Vaisanen e mette la palla alle spalle di Vigorito. Fino alla fine del primo tempo nessuna reazione del Cosenza e nessuna occasione degna di nota, Le squadre vanno negli spogliatoi Nella ripresa la musica cambia. Bisoli toglie uno spento Gerbo ed inserisce l’attaccante Larrivey e dopo 15’ Sy al posto di Rigione. I cambi del tecnico sono risultati decisivi. La squadra è molto determinata a riagguantare la gara, ma azioni pericolose, nessuna. Il primo tiro in porta è del Cosenza che trova il pareggio: Larrivey difende palla al limite dell‘area, servizio per Caso che si accentra e lascia partire un tiro a giro che Pisseri devia in angolo. Dalla bandierina va il solito Florenzi che trova la testa di Camporese a centro area e palla in rete per il pareggio dei rossoblù. L’Alessandria non riesce più a rendersi pericolosa ed il Cosenza cerca il gol della vittoria. Che arriva a 10’ dalla fine: cross di Situm dalla destra per Larrivey che cerca di agganciare il pallone. Su di lui però frana Parodi. Per l’arbitro è calcio di rigore. Sulla palla va lo stesso Larrivey che dopo due tre saltelli prende la rincorsa e spiazza Pisseri regalando una vittoria fondamentale ai rossoblù per il futuro. (Quotidiano del Sud – Fausto Nardi) RISULTATI: Ascoli – Crotone 2-1 Cittadella – Frosinone 3-0 Como – Brescia 1-1 LR Vicenza – Pordenone 1-0 Monza – Lecce 0-1 Parma – Spal 4-0 Perugia – Benevento 0-1 Reggina – Pisa 1-0 Ternana – Cremonese 1-2 CLASSIFICA: Lecce, Cremonese p. 49, Brescia 48, Benevento, Pisa 46, Monza 44, Ascoli 41, Frosinone, Perugia, Cittadella 41, Como, Reggina 35, Parma 32, Ternana 31, Spal 27, Alessandria, Cosenza 23, LR Vicenza 18, Crotone 15, Pordenone 12. MARCATORI: 14 RETI Coda (Lecce); 11 RETI Strefezza (Lecce); 10 RETI Lapadula (Benevento); 9 RETI Corazza (Alessandria), Charpentier (Frosinone), Vazquez (Parma), De Luca (Perugia); 8 RETI Cerri (Como), Maric (Crotone), Mota Carvalho (Monza), Donnarumma, Falletti (Ternana) Il punto sul campionato La pur importante vittoria del Lecce (che affianca la Cremonese) sembra pesare meno delle sconfitte di Monza e Pisa. Proprio gli stop di Stroppa e D’Angelo mettono a nudo problemi che rischiano di diventare giganteschi. Qualcosa è cambiato per entrambe. Il Monza aveva consolidato nel suo stadio le speranze di promozione. Ma ha perso l’ennesimo scontro diretto, un segnale d’allarme rosso anche in vista degli eventuali playoff. E l’U-Power Stadium non è più un fortino. Il problema del Pisa ha una matrice molto chiara. I toscani hanno smarrito le sicurezze viste per un lungo tratto del girone d’andata. E’ un’altra squadra, trasformata dal mercato (i rinforzi finora non si sono dimostrati tali) e da un calendario stressante. In ogni caso il 2022 nerazzurro non è all’altezza delle proprie potenzialità. Il ko di Reggio, senza nulla togliere ai meriti di Stellone, è sintomo di un malessere profondo. Del resto la B non offre molte certezze. Tra queste Coda: quando tira (rigori o no) è una sentenza. (La Gazzetta dello Sport 28 febbraio 2022 – Davide Tondi)