Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2021/2022
Serie B
09-04-2022 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Pordenone Calcio 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 30. Marconi M.[A], 52. Milanese T.[A]

Alessandria US 1912 Pisseri Matteo, Parodi Luca, Di Gennaro Matteo, Coccolo Luca [67. Prestia Giuseppe], Pierozzi Edoardo [73. Mattiello Federico], Casarini Federico, Milanese Tommaso [84. Mantovani Valerio], Lunetta Gabriel Antonio [66. Mustacchio Mattia], Corazza Simone, Marconi Michele, Palombi Simone [67. Ba Abou-Malal] A disp.:Ariaudo Lorenzo, Barillà Antonino, Benedetti Simone, (P) Cerofolini Michele, Chiarello Riccardo, Fabbrini Diego, Kolaj Aristidi All.: Longo Moreno

Formazione avversaria
PORDENONE CALCIO: Bindi, El Kaouakibi, Sabbione, Dalle Mura [58. Barison], Andreoni, Deli [64. Gavazzi], Torrasi [64. Secli], Pasa, Mensah [46. Di Serio], Butic, Pellegrini [76. Vokic]. A disp.: Fasolino, Stefani, Onisa, Anastasio, Bassoli, Cambiaghi, Perri. All.: Tedino Bruno

Arbitro: Marini Valerio (Roma1) [Grossi, Nuzzi; IV: Gemelli; VAR: Meraviglia; AVAR: Di Paolo]
Note
Ammoniti: 28. Torrasi [P], 36. Casarini [A], 50. Parodi [A], 50. Di Serio [P], 56. Di Gennaro [A] Angoli: 5-7 Recuperi: 0.+ 4. Spettatori: 1.389 paganti, 941 abbonati, incasso 31.343 € (quota abbonati 12.240€) Statistiche: Possesso palla 44%-56% Tiri totali 17-7, in porta 6-4, parate 4-4; Falli: 15-10; Fuorigioco: 1-1, Passaggi totali: 291-358; Precisione Passaggi: 63,2%-66,5% Giornata di sole, ventosa. Terreno in discrete condizioni Inizio sabato ore 14,00

Commento
L’ALESSANDRIA BATTE IL PORDENONE L’Alessandria si impone in casa per 2-0 contro il Pordenone, ultimo in classifica con 17 punti, e mette in cassaforte tre punti preziosissimi in ottica salvezza. Il successo dei Grigi arriva con un gol per tempo: le firme sono di Michele Marconi al 30′ e di Tommaso Milanese al 52′. La formazione di Moreno Longo rimane al 16° posto con 29 punti, a -5 dalla Spal, e a +4 dal Vicenza, che domani pomeriggio se la vedrà in casa contro il Benevento. (Museo Grigio) UNA VITTORIA TONIFICANTE Una rondine non fa primavera, recita il proverbio. Però la vittoria sul Pordenone è decisamente tonificante: per la classifica, il morale e la pressione che mette sulle avversarie. Il fatto di essere arrivati a + 4 su Vicenza e Cosenza, quindi a una sola lunghezza dalla possibile salvezza diretta, è decisamente positivo. Vero che, mentre scriviamo queste note, entrambe devono giocare ancora il loro match di giornata e il Cosenza, addirittura, recupererà mercoledì a Benevento la partita a suo tempo rinviata per Covid. Proprio i sannitici potrebbero darci una grossa mano cisto che domani giocheranno con il Vicenza e poi con i calabresi. Questo successo, mai stato in discussione, contro il fanalino di coda Pordenone deve essere il primo di un filotto decisivo. Il prossimo match, a Cittadella, sarà l’ultimo contro una squadra ancora in lotta per un obbiettivo (Vicenza a parte): con il successo di oggi a Como ha mantenuto vivo un lumicino di speranza di agguantare i playoff. Ma la motivazione è tutta a favore dei Grigi che si giocano la vita, sotto forma della permanenza in B. I due incontri successivi contro Reggina al Moccagatta e al Tardini contro il Parma saranno con formazioni che non hanno più nulla da chiedere alla stagione. L’ultima giornata sarà probabilmente uno spareggio: si spera per conquistare la salvezza diretta. Tornando alla gara con il Pordenone, i friulani hanno dimostrato di essere formazione di poca sostanza ma i Grigi hanno interpretato la gara come era giusto fare. Dopo una fase di studio hanno cominciato e premere sull’acceleratore finendo con il prevalere alla distanza. I friulani non sono mai stati realmente pericolosi salvo con un tiro nel primo tempo parato da Pisseri con un tuffo più scenografico che difficile e nei minuti finali quando su una palla bassa la sfera gli è sfuggita capitando sui piedi di un attaccante che non è riuscito ad approfittarne. Secondo gol decisivo di Marconi: ha pareggiato la Spal ed ha aperto le marcature oggi: Longo tempo fa aveva dichiarato che “Batman” avrebbe segnato i gol decisivi per la stagione… (Museo Grigio - Sergio Giovanelli) La sfida per la salvezza L’ALESSANDRIA RESPIRA MARCONI-MILANESE GOL AMAREZZA PORDENONE L’Alessandria ha restituito al Pordenone il risultato dell’andata, ha ritrovato la vittoria dopo 14 turni (seconda nel 2022) e ha dato respiro alla classifica. Il Pordenone, invece, ha messo un piede in C, pur avendo giocato una partita combattuta, e ha reso onore al campionato. Le mosse Squadre diverse rispetto all’ultima gara giocata ed entrambe più offensive: Longo con 3 giocatori d’attacco (Palombi su Pasa), Tedino con 3 trequartisti dietro l’unica punta. E per la prima mezzora è stata una partita molto tattica, a tratti noiosa, interrotta da tentativi individuali di Butic, Casarini e Lunetta (2 volte). Al 30’ il vantaggio grigio: punizione di Marconi dai 20 metri, palo e corner, sulla cui battuta Coccolo ha spizzato di testa e il centravanti ha segnato di destro (terzo gol). Il Pordenone ha abbozzato una reazione (testa di Sabbione) rischiando però in contropiede. Nella ripresa la squadra di Tedino si è lanciata all’attacco per recuperare e l’Alessandria ha sfiorato il raddoppio al 6’ con Lunetta (tiro parato), trovandolo un minuto dopo con Milanese, al primo gol in B. Il giovane talento della Roma ha ricevuto palla da Palombi, è partito in dribbling, in area ha sterzato mandando fuori tempo un avversario e ha calciato col sinistro: palo e gol. Poi con i cambi Longo ha blindato la vittoria scegliendo il 4-4-2 e non hanno creato problemi i tentativi di Butic, DiSerio, Vokic e Andreoni per il Pordenone che ha infilato il 7° ko di fila in trasferta per la delusione del presidente Lovisa: «Non accetto una prestazione del genere. Sono troppo arrabbiato e deluso». (La Gazzetta dello Sport – Raimondo Bovone) I Grigi tornano al successo (non vincevano da gennaio) e levano quasi ogni speranza di permanenza in B ai friulani ALESSANDRIA, SCATTO DA SALVEZZA Un gol per tempo: il Pordenone si arrende a Marconi e al giovani Milanese, alla prima rete in Serie B La vittoria della speranza. E la sconfitta del quasi addio. Ci sta tutto dentro 90 minuti che segnano il destino di due squadre: Alessandria fa uno scatto in avanti, sposta il peso del risultato su chi sta dietro, prova a mettere una certezza in più sulla strada del sogno, tenere la B, il mattone fondamentale per il futuro. Una lettera, la seconda dell‘alfabeto calcistico, che sta per sparire dal palmares dei ramarri, dopo tre stagioni. Un crocevia in cui sbagliare la direzione sarebbe stato pesante e pericoloso. Longo sceglie un atteggiamento spregiudicato, tre prime punte insieme, come mai prima fino ad ora: Palombi e Corazza si sacrificano, il primo lo fa davvero bene, per mettere Marconi nelle condizioni di lasciare il segno, ma tutta la squadra aiuta ad alzare il peso offensivo. II prologo del vantaggio é un palo, su punizione, che nega il gol proprio al numero 10. Solo questione di secondi, sull'angolo, con la sponda di Coccolo, la zampata vincente. Pochi rischi, anche perché Palombi neutralizza l'uomo davanti alla difesa. Pasa, e la manovra del Pordenone stenta. A chiudere la gara ci pensa uno dei migliori talenti della B, Tommaso Milanese, classe 2002, scoperto da Corvino e cresciuto nella Roma: c'è tutta la sua qualità nel sinistro che non da scampo a Bindi, giocata da manuale, il suo 1° gol in B, la sintesi di tutto quanto di bello la gente del Moccagatta merita di vedere. Già, il Mocca, il turbo nel motore dell'Alessandria: dopo 14 turni senza successi, la vittoria é, pure, di questa gente. (Tuttosport – Mimma Caligaris) Al Moccagatta. Marconi-Milanese: Pordenone ko LONGO SA VINCERE TEDINO SI ARRENDE Un digiuno lungo quasi tre mesi al capolinea. Era dal 14 gennaio che l’Alessandria non vinceva e Longo aspettava un segnale in una sfida decisiva per la salvezza. La sua truppa ha messo al tappeto con due schiaffi il Pordenone di Tedino. Una sconfitta che è una condanna a tutti gli effetti per i friulani, ormai a un passo dalla Serie C. Se gli ospiti sono costretti a leccarsi le ferite, l’Alessandria ritrova invece il sorriso al termine di una sfida in cui riesce a gestire il pallino del gioco. Nel tridente offensivo schierato da Longo, il più ispirato é senza dubbio Marconi. E l’attaccante sbatte prima contro il palo, in seguito indovina il guizzo per rompere gli equilibri della sfida. A far calare poi il sipario ci pensa Milanese, grazie a un preciso sinistro su cui Bindi non può fare nulla. Nonostante le due reti da recuperare, la formazione di Tedino tenta una timida reazione ma Di Serio spreca la più ghiotta delle occasioni. Risultato scritto e vittoria in cassaforte. (Corriere dello Sport – Riccardo Guglielmetti) Tre punti importantissimi nella rincorsa alla salvezza GRIGI, LA VITTORIA DELL’ATTACCO A TRE PUNTE Contro il Pordenone mister Longo schiera fin dall’inizio contemporaneamente Marconi, Corazza e Palombi I tre “avanti” creano pericoli e si sacrificano anche in fase di copertura garantendo l’equilibrio fra i reparti Missione compiuta per l’Alessandria che incassa i tre punti contro il Pordenone alimentando le speranze salvezza: la vittoria mancava dal 22 gennaio (stesso punteggio di ieri ai danni del Benevento) e in una situazione da dentro o fuori l’undici mandrogno non ha steccato. Non era una partita facile anche se i friulani sono ultimi e praticamente retrocessi: il merito va ai ragazzi di Longo che hanno avuto il giusto approccio a 90’ fondamentali nel proseguo del campionato. L’allenatore di casa in avvio sceglie una formazione figlia della necessità assoluta di vincere: tutti e tre in campo Corazza, Marconi e Palombi. L’altra novità è il ritorno di Pierozzi titolare con Milanese confermato nel ruolo di mezzala. Lo schieramento a totale trazione anteriore pagherà. L’inizio di partita è figlio della necessità di vincere: i grigi sono volenterosi ma sotto porta non riescono a pungere, qualche fiammata di Pierozzi sulla destra lascia ben sperare ma alla resa dei conti, nel primo quarto d’ora, sono gli ospiti a mettere nel tabellino la prima conclusione nello specchio della porta. L’Alessandria però è qualitativamente superiore rispetto al Pordenone e quando salgono di rendimento Casarini ma soprattutto Milanese si vedono le cose migliori. La mezzora rappresenta lo snodo del match: Marconi fa le prove generali del gol con una punizione dal limite che finisce sul palo. Un minuto dopo arriva la rete del centravanti, risultato sbloccato e match che si mette sul binario giusto. L’Alessandria rifiata un po’, gli ospiti prendono un po’ di campo ma anche loro faticano a rendersi pericolosi ma i grigi agendo di rimessa sfiorano il bis con Corazza a fine frazione: l’1-0 col quale le squadre vanno al riposo è risultato giusto. Neroverdi ancora intraprendenti a inizio ripresa anche se Casarini e compagni non danno mai l’impressione di essere in difficoltà: un buon break di Palombi (autore di una prova convincente) innesca Milanese che si inventa il gol del 2-0 con una giocata di alta scuola con una «sterzata» nel cuore dell’area di rigore avversaria con palla che prima incoccia il secondo palo e poi finisce in rete. Col match al sicuro si affievolisce anche l’intensità degli uomini di Tedino ma l’importanza della posta in palio è altissima e Longo comunque si cautela: a metà secondo tempo con tre cambi quasi contemporanei passa al 4-4-2 col chiaro obiettivo di non correre pericoli e difendere il prezioso doppio vantaggio. È quello che effettivamente succede: il Pordenone onora la sfida fino in fondo ma l’Alessandria gioca con tranquillità, aspetta gli avversari e punge in contropiede fallendo almeno un paio di buone occasioni per fare il tris. Nei minuti finali i grigi continuano a tenere botta in difesa, portano su palla anche difendendola all’altezza delle bandierine del corner avversari. Al triplice fischio arrivano gli applausi convinti del Moccagatta (prima c’erano stati in particolare per Palombi e Milanese al momento della sostituzione), oggi invece occhi puntati sui match di Vicenza e Cosenza. (La Stampa ed. Alessandria – Francesco Gastaldi) Il Pordenone sconfitto dai padroni di casa e condannato quasi certamente al ritorno in C I GRIGI RITROVANO LA VIA DELLA VITTORIA SI ALLONTANA L’INCUBO RETROCESSIONE Dopo 14 incontri l’Alessandria porta finalmente a casa il bottino pieno con una prestazione convincente Riscatto doveva essere e riscatto è stato. L’Alessandria interrompe la lunga striscia negativa di 14 incontri senza vittorie nel momento più delicato della stagione, infliggendo un 2-0 al fanalino di coda Pordenone in uno scontro diretto che condanna quasi certamente i friulani alla retrocessione diretta. Tre punti dall’enorme peso specifico per il morale e per la classifica per una squadra che, al netto delle solite assenze, ritrova tante certezze in ottica salvezza a 4 giornate dal termine del campionato. Un match per il quale mister Longo opta per una formazione a trazione decisamente anteriore, con un trio d’attacco pesante formato da Palombi, Corazza e Marconi mai schierato finora dal primo minuto. In difesa, l’allenatore sceglie Coccolo sul centro sinistra con Parodi sul centro destra. Sulla fascia mancina rientra Lunetta, ieri tra i più positivi, al posto di Mattiello. La gara rimane in equilibrio per oltre metà tempo, con le due formazioni forse condizionate dall’importanza della posta in palio. Alla mezz’ora, dopo un palo centrato pochi secondi prima su punizione, è Marconi a sbloccare la contesa finalizzando al meglio uno schema da corner ottimamente preparato. Nella ripresa, i mandrogni arretrano qualche metro di troppo nei primi minuti riuscendo comunque a contenere senza troppi affanni le prime sfuriate degli ospiti. Dopo un contropiede divorato da Lunetta, arriva la perla di Milanese con il sinistro che chiude i conti sul 2-0. Per il talento scuola Roma si tratta del primo centro con la casacca piemontese. Dopo un paio di brividi nel finale, arriva il triplice fischio che sa di liberazione e che pone fine a una sfida vinta con merito dai locali. “Dobbiamo rimanere equilibrati - spiega Dario Migliaccio, vice di Longo - Come non c’era da fare drammi prima, non c’è da esaltarsi ora. Sono tre punti importanti che ci consentono di avere più serenità. Con 3 giocatori così offensivi dall’inizio c’era bisogno del sacrificio di uno dei tre e Palombi ha dato grande disponibilità, facendo quello che in altre partite magari faceva Chiarello, bloccando la fonte di gioco avversaria. Fisicamente stavano bene e quindi il mister ha deciso di schierarli tutti insieme. La prova di Milanese? Bisogna permettere ai giovani di sbagliare. Ci sono fasi di crescita e poi di stallo, dopo le quali bisogna provare a fare lo step superiore. Lui si trova in questa fase”. Grazie a questo successo, la neopromossa rinsalda il quintultimo posto salendo a quota 29 e distanziando di 4 lunghezze un Cosenza che affronterà oggi l’ostico Monza in attesa del recupero contro il Benevento in programma giovedì. Al pari dei calabresi c’è anche il Vicenza, oggi impegnato proprio a Benevento. “Sono felice di aver segnato reti che hanno finora contribuito a portare dei punti - commenta Marconi – Nell’occasione sono stato bravo a intuire dove potesse finire il pallone dopo la sponda di Coccolo e allora mi sono inserito. Le critiche? Non fanno piacere a nessuno, ma bisogna farsele scivolare addosso. I gol in questo senso aiutano. Abbiamo giocato con tre punte di ruolo ma non è stato un problema, perchè Corazza e Palombi sono giocatori intelligenti e si sono adattati bene”. Casarini e compagni torneranno in campo tra otto giorni alle 18 sul campo del Cittadella, con il tecnico che dovrà fare a meno dello squalificato Di Gennaro al centro della difesa e con Prestia che potrebbe così ritrovare una maglia da titolare. Da valutare nelle prossime ore le condizioni di Pierozzi, uscito ieri nel corso della seconda frazione a causa di un guaio muscolare. (Il Secolo XIX – Luca Lovelli) LO “SPAREGGIO" IN PIEMONTE LASCIA I NEROVERDI SUL FONDO Al “Moccagatta” i ramarri si arrendono ai gol di Marconi e Milanese e vedono la C a un passo Un Pordenone con molte assenze non é mai riuscito a creare serie difficoltà ai grigi di casa Soltanto dopo il doppio svantaggio il Pordenone insidia la porta di Pisseri con Vokic e Di Serio E’ andata male, Per sperare di alimentare la fievole speranza di agguantare i playout ieri sarebbe servito un altro Pordenone. Non quello, molto rimaneggiato e per lunghi tratti abulico, che ha affrontato al “Moccagatta” l'Alessandria. I grigi hanno tratto profitto dalla prestazione sottotono della squadra di Tedino per riassaporare la gioia del successo che mancava loro da 14 turni. Vale oro, per i piemontesi, in chiave salvezza. Certo dal Pordenone, in un match estremamente importante, era lecito attendersi ben altro comportamento. Soprattutto dopo la disinvolta prestazione fornita mercoledì contro il Frosinone. Sono mancate la cattiveria agonistica e la voglia di farcela a ogni costo. Ieri l'undici neroverde, per l’occasione in maglia bianca, ha deluso da subito. Altro che gara della riscossa per evitare di cadere nel baratro. Soltanto dopo lo 0-2 la squadra di Tedino si è un po’ svegliata e ha attaccato, ma non sempre con la necessaria lucidità e la dovuta precisione. Almeno a quel punto è emerso l’orgoglio, e per due volte i ramarri sono andati vicini al bersaglio. Troppo tardi. ERRORI. Se é vero che la posta in palio valeva tantissimo, c’è da dire che di calcio vero se n'è visto poco. Molti gli errori (su entrambi i fronti), con i due portieri chiamati a intervenire essenzialmente su conclusioni innocue. Le difese (soprattutto quella di casa) hanno incontrato pochi problemi a disinnescare i tentativi degli opposti attacchi. Sicuramente in casa del Pordenone ha pesato oltre il lecito l’assenza dell’uomo migliore, Cambiaghi, rimasto in panchina perché non al meglio fisicamente. Ciò non toglie che i ramarri dovessero fare meglio. Non sono apparsi inferiori all’Alessandria, e del resto nel loro negativo - e sfortunato – torneo cadetto sovente hanno giocato alla pari anche con le pretendenti alla promozione. CRONACA. Dopo una fase iniziale piuttosto noiosa, il Pordenone si fa vivo al minuto 17: colpe di testa di Butic su ottimo traversone da destra di El Kaouakibi, ma Pisseri para senza difficoltà. Poi si vede soprattutto l’Alessandria, più sicura nel mezzo e più determinata nell'imporre il gioco. Al 30’ i piemontesi usufruiscono di una punizione dal limite, La conclusione radente è di Marconi che coglie il palo, poi la difesa del Pordenone si salva in angolo. Dalla bandierina batte Casarini e Coccolo di testa fa da sponda per Marconi, che anticipa nettamente El Kaouakibi: 1-0. Per i grigi il match si fa decisamente in discesa. Ai piemontesi a quel punto riesce tutto facile e al 43’ Pierozzi trova l'imbucata per Corazza che anticipa Bindi. Sulla linea respinge Sabbione. Nel secondo tempo la squadra di Longo è in controllo, Il Pordenone accenna qualche puntata verso Pisseri, ma non è preciso, Bultic si impegna molto: svaria ma non incide. Di Serio e Pellegrini non pungono. Al 7’ i locali raddoppiano, approfittando di un altro errore difensivo. Pellegrini non riesce a contenere Milanese che entra in area e si fa poi superare troppo facilmente con un secondo dribbling del centrocampista di casa che di piatto sinistro infila nell'angolino più lontano: 2-0. Il Pordenone cerca di reagire e al 20’ ha la possibilità di accorciare le distanze. Cross da destra di El Kaouakibi per Di Serio, subentrato al 1’ della ripresa allo spento Mensah: alta la conclusione di testa. Tedino, che aveva mandato in campo al 13’ Barison per Dalle Mura, si affida a un‘altra punta, Secli, per l'anonimo Torrasi, Entrano anche Gavazzi per Deli e Vokic per Pellegrini. Niente da fare. La difesa dell'Alessandria regge, anche se al 43’ una conclusione da fuori di Butic non è trattenuta da Pisseri, El Kaouakibi, che stava per ribattere in gol, è anticipato alla disperata da Di Gennaro. A quel punto, anche se vengono concessi 4’ di recupero, cala definitivamente il sipario. (Il Gazzettino, ed. Pordenone - Guido Gomirato) FUORI CAMBIAGHI, IL PORDENONE NON C’È: CROLLA AD ALESSANDRIA, ORMAI È QUASI RETROCESSIONE Se la grande vittoria col Frosinone aveva ridato un pizzico di fiducia, dopo Alessandria solo la matematica tiene ancora in serie B il Pordenone. Priva del suo uomo migliore, Cambiaghi, la squadra neroverde compie un deciso passo indietro, perde nettamente al Moccagatta e rischia di finire a meno 11 dalla zona play-out, quando di punti a disposizione ne restano soltanto 12. I grigi di Moreno Longo, invece, blindano gli spareggi-salvezza e hanno ancora la possibilità di centrare la permanenza in categoria senza ulteriori code. Prossimo impegno per i ramarri il lunedì di Pasquetta, a Lignano contro il Benevento. Tre novità nello schieramento di Tedino rispetto a quello della splendida vittoria sul Frosinone. Una, però, è particolarmente dolorosa: Cambiaghi, la stella della squadra, l’uomo che teneva vivo un filo di speranza nei play-out, è debilitato da un attacco febbrile e parte in panchina. In attacco, al suo posto, Pellegrini al fianco di Butic. A centrocampo c’è invece Pasa al posto di Lovisa, in difesa Sabbione al posto di Bassoli. Com’era prevedibile, il Pordenone senza il suo asso, ultimamente in forma strepitosa, perde gran parte della sua potenza offensiva e contro l’Alessandria, che nel girone di ritorno ha avuto un rendimento disastrosamente simile a quello dei neroverdi (9 punti in 14 giornate), la partita sembra una sorta di gioco a chi sbaglia di più. Gara bloccata nel primo quarto d’ora, con i padroni di casa che provano a tenere il pallone e a tentare qualche timida sortita offensiva, mentre gli avversari agiscono di rimessa, senza pungere. La prima occasione del match è però del Pordenone, al 17′ con un bel cross di El Kaouakibi per la testa di Butic e la parata di Pisseri. Il pericolo corso sveglia i grigi, che rispondono con un paio di tentativi di Lunetta, prima di testa, poi con un tiro da fuori: Bindi fa buona guardia. E alla mezz’ora trovano la rete del vantaggio, sfruttando tre palle inattive consecutive: prima punizione dal limite sulla barriera, seconda respinta dal palo sul tentativo di Marconi, quindi calcio d’angolo, Coccolo prolunga di testa e lo stesso Marconi irrompe in area piccola spedendo in rete, probabilmente col ginocchio. Il Pordenone si conferma vittima preferita di Michele Marconi in serie B: prima di ieri aveva già segnato 4 reti ai ramarri, due doppiette, entrambe con la maglia del Pisa. Anche in C realizzò, a marzo 2016, il gol della Vittoria per l’Alessandria contro Tedino. La rete realizzata scioglie i padroni di casa e fa sparire il Pordenone dal campo. Prima dell’intervallo Sabbione salva sulla linea di raddoppio di Corazza, ben imbeccato in verticale da Pierozzi. In avvio di ripresa al posto di Mensah davanti entra un Di Serio particolarmente nervoso, che rimedia subito un giallo. L’Alessandria vuole chiude il conto e ha presto l’occasione buona, un contropiede che trova totalmente scoperto il Pordenone, ma Lunetta spreca invece di servire il liberissimo Marconi. Un minuto dopo, però, Milanese s’inventa letteralmente il 2-0, con un’azione personale a bucare la difesa neroverde e un sinistro a giro che bacia il palo e finisce nel sacco. Entrano Secli e Gavazzi, i neroverdi provano a metterci l’orgoglio e al 20’ sciupano una grande chance per riaprire il match: cross di El Kaouakibi al bacio per Di Serio, che da ottima posizione incorna alto. Prima del triplice fischio Vokic, entrato per Pellegrini, impegna Pisseri dalla distanza. Ma ormai il punteggio non si sblocca più. E qui finisce, di fatto, l’avventura del Pordenone in serie B. Sperando si tratti soltanto di un arrivederci. (Il Messaggero Veneto, ed. Web) RISULTATI: Ascoli – Reggina 2-0 Benevento – LR Vicenza 1-0 Brescia – Parma 1-0 Como – Cittadella 1-2 Cosenza – Monza 0-2 Crotone – Ternana 1-2 Frosinone – Cremonese 2-1 Lecce – Spal 1-0 Perugia – Pisa 1-1 CLASSIFICA: Lecce p. 65, Monza, Cremonese 63, Brescia 61, Benevento, Pisa 60, Ascoli 55, Frosinone 54, Perugia 49, Cittadella 48, Ternana 47, Parma 45, Como, Reggina 44, Spal 34, Alessandria 29, LR Vicenza, Cosenza 25, Crotone 21, Pordenone 17. * = gare in meno MARCATORI: 20 RETI Coda (Lecce); 13 RETI Strefezza (Lecce); 12 RETI Donnarumma (Ternana); 11 RETI Vazquez (Parma); 10 RETI Corazza (Alessandria), Lapadula (Benevento), Baldini (Cittadella), Maric (Crotone), Charpentier (Frosinone), Valoti (Monza), De Luca (Perugia) Il punto sul campionato Se il Pisa aveva monopolizzato il primo posto per tutto il girone di andata, diventando anche campione d’inverno, nel ritorno la vetta ha avuto più padroni. La squadra che più a lungo l’ha occupata è stata il Lecce e questo ritorno al comando è spiegato dal rendimento dopo la sosta, alla quale la squadra di Marco Baroni era arrivata decisamente stanca (e comunque era in ampia compagnia). Sfruttato bene quel riposo, la ripartenza è stata devastante: tre partite in una settimana e nove punti. Oggi anche il Benevento può fare lo stesso tris, sapendo che poi giovedì avrà anche la possibilità di fare poker nel recupero di Cosenza. E in teoria c’è una terza squadra che può fare il pieno dopo la sosta: è il Parma, che dopotutto solo così può tentare la clamorosa rimonta verso i playoff, dove si è consolidato il Frosinone. Squadra pazza quella di Grosso, che si candida a sorpresa negli spareggi se recupererà gli infortunati. Un problema che ha condizionato anche la Cremonese, che però denota un difetto: quando la pressione sale, i punti non arrivano. Il suo ko adesso darà la carica agli altri: oggi, dopo il Benevento, tocca anche a Monza e Pisa, poi domani al Brescia. Vietato fallire, ma attenzione: le trappole sono sistemate ovunque e i cinque Marcell Jacobs lanciati in questa volata rischiano di rovinare tutto con un semplice inciampo. (La Gazzetta dello Sport – Nicola Binda)