Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1995/1996
Serie C1
03-03-1996 - Giornata: 24 - Massa - degli Oliveti


Massese US - Alessandria Calcio US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 68. Memmo M.[A]

Alessandria Calcio US Toccafondi Paolo, Benedetti Silvano, Gutili Enrico, Avallone Salvatore, Carletti Pierangelo, Argentesi Giuseppino, Salierno Vito [62. Memmo Massimiliano], Mariotto Massimo, Rossi Giovanni, Fontana Gaetano, Fresta Salvatore [85. Rossi Matteo] A disp.:Giraldi Daniele, (P) Graziani Luca, Livon Peter All.: Ferrari Enzo

Formazione avversaria
MASSESE US: Pinna, Di Nicolantonio, Carillo, Pellegrini, Birarda, Doni, Casonato [55. Bombarda], Menchini [64. Andreini], Lorenzini, Sturba, Sassarini. A disp.: Mancini, Del Bianco, Pessotto. All.: Cerantola Aldo

Arbitro: Ferrarini Divino (Parma) [D'Alessandro, Marino]
Note
Ammoniti: Mariotto [A]. Gutili [A], Bombarda [M], Fresta [A], Doni [M]. Angoli: 7-9. Spettatori: 1.000 (486 paganti, incasso L. 8.770.000) Cielo coperto, leggermente ventilato. Terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 15.00

Commento
SERIE C1 Finisce, dopo quattro mesi, il digiuno di vittorie in trasferta: a Massa decide un gol di Memmo, al 68’ ALESSANDRIA, TRE PUNTI PER CAMBIARE Grigi non bellissimi, ma finalmente capaci di colpire - Potrà essere la gara della svolta? Toh, chi si rivede: un’Alessandria che sa vincere lontano dal ‘Moccagatta’. Quattro mesi dopo Leffe il primo successo esterno della gestione Ferrari. Magari non bello sul piano del gioco (soprattutto nel primo tempo si è visto davvero poco), ma prezioso, perchè conquistato proprio nel giorno in cui il Saronno conosce la seconda sconfitta consecutiva e la Carrarese incamera solo un punto a Montevarchi. E cosi il pallonetto al 68’ di Massimiliano Memmo ha il pregio, in un solo colpo, di staccare i grigi da quella sorta di limbo, a ridosso dei play out, proiettandoli adesso più vicini ad un tranquillo centroclassifica. Non che - intendiamoci - i problemi siano di colpo tutti risolti, ma se per preparare il trittico Monza - Como - Ravenna serviva un’iniezione di fiducia (e di punti), il primo passo è fatto. E pensare che, nella prima frazione, i mille spettatori sugli spalti hanno avuto tutte le ragioni per sbadigliare. Primo tempo davvero scialbo, idee poche e confuse, squadre contratte, più preoccupate a non esporsi che a provare ad affondare con una qualche incisività. E così i 45 minuti scivolano via con zero gol; emozioni, poi, neanche a parlarne. Le occasioni - più pericolose quelle della Massese - si contano sulle dita di una mano; dominano la noia e i palloni che viaggiano a cinque metri di altezza, con rilanci sicuramente più adatti alle sfide di tamburello. Ma così e: chissà, sarà forse l’importanza della posta in palio (l’Alessandria per fuggire via dalla zona calda, la Massese per provare ad agganciare gli avversari), ma grigi (per l’occasione in casacca verde) e bianconeri faticano a fare tre passaggi consecutivi, commettendo anche errori ingenui. Al 2’ primo brivido per la squadra di Ferrari: Menchini fa scivolare un pallone in profondità per Lorenzini, la difesa si ferma, ma l’attaccante è in posizione regolare e Toccafondi è costretto ad un’uscita al limite, coi piedi, per spazzare via. Al 7’ tocca a Benedetti anticipare in angolo Lorenzini, imbeccato da una punizione di Sassarini in area. L’Alessandria si affaccia nella metacampo avversaria al 10’: è Fontana ad aprire bene, sulla sinistra, per l’accorrente Giovanni Rossi che, da ottima posizione, calcia di sinistro troppo alto sulla porta difesa da Pinna. Al quarto d’ora un azzardato retropassaggio di Birarda mette in azione Fresta: il suo diagonale è toccato in angolo. Intorno al 20’ ci provano prima Sturba (e Toccafondi neutralizza bene la conclusione dal limite) e Benedetti (colpo di testa sull’estemo della rete). Poi le due fiammate della Massese, vicinissima al gol. Al 26’ Menchini apre ancora in profondità, per Sturba. Come in avvio, anche questa volta la retroguardia grigia si blocca e il numero 10 è rapido ad incunearsi: è solo davanti alla porta, potrebbe calciare in tutta tranquillità, ormai libero da controlli, ma sparacchia male e Toccafondi, d’istinto, ancora di piedi gli tocca la sfera in angolo. Passano cinque minuti e l’Alessandria rischia ancora: questa volta è Lorenzini a farsi strada sulla destra: il suo cross taglia, come una sciabolata, tutta l’area grigia, perfetto sui piedi di Menchini, sul secondo palo (ma in dubbio offside). Secondo miracolo di Toccafondi, che si accartoccia e sventa la più ghiotta delle opportunità per i padroni di casa. Fino al riposo molto poco, con le squadre di nuovo contratte e timorose, soprattutto la Massese, che mostra di risentire, anche psicologicamente, dei due gol mancati. “ Vedrete, adesso ci sarà il solito calo”, annuncia un collega che segue i bianconeri. Meglio cosi, ma il primo guizzo della ripresa e ancora per gli uomini di Cerantola: punizione di Sassarini dalla trequarti, ad effetto, che sbuccia la traversa. Poi si ritorna sui binari della noia, anche se l’Alessandria - a tratti - da l’impressione, almeno, di voler osare di più. Ferrari decide di affidarsi al tridente, inserendo - al 62’ - Memmo al posto di Salierno, fino a quel momento comunque fra i più continui. E qualcosa in più, là davanti, nell’area Massese si vede. Soprattutto al 63’, quando Fresta, messo in movimento proprio dal nuovo entrato, calibra un diagonale dal vertice sinistro, che taglia lo specchio della porta (con Pinna battuto), ma si perde di una manciata di centimetri a lato. Tre minuti dopo è ancora Fresta ad avere sui piedi un pallone d’oro, ma anziché controllarlo e provare una conclusione a rete non trova di meglio che sparacchiarlo verso la curva dove sono raggruppati i tifosi (pochi) dell’undici locale. Ancora errori evitabili, ma anche – finalmente - la volontà di insistere, contro un avversario che - fedele alle previsioni dei cronisti locali - cala con il passare dei minuti. E al 68’ si rompe l’incantesimo. Su questo campo durava ormai da oltre undici anni, in trasferta dal 3 a 2 a Leffe. Ci pensa Memmo - che dal suo ingresso ha già avuto il merito di vivacizzare la manovra – a firmare un gol ‘pesantissimo’: Fontana imbecca, il giovane attaccante e lesto a inserirsi in un varco lasciato libero dalla retroguardia della Massese e, sull’uscita di Pinna, a calibrare un pallonetto che scavalca il portiere e s’insacca. I padroni di casa accusano il colpo: per una squadra che ha avuto due grosse opportunità per mettere al sicuro il risultato nel primo tempo, trovarsi a rincorrere, a venti minuti dalla fine, diventa un’impresa impossibile. Emergono cosi tutti i difetti di una compagine sicuramente frenata dalla classifica e vittima anche di una certa dose di inesperienza. Non ci sono più insidie per Toccafondi, rischia di più il suo collega di ruolo Pinna quando, all’86’, si vede sfilare vicinissimo al palo, un colpo di testa di Giovanni Rossi, imbeccato da un Memmo molto altruista, che avrebbe lui stesso potuto provare la conclusione, da buonissima posizione. Allo scoccare del 90’Argentesi chiude bene sull’ultimo disperato tentativo di incursione di Lorenzini. C’è ancora da registrare un’uscita in presa alta di Toccafondi. Poi tre fischi liberatori: si può festeggiare. Sempre in silenzio, naturalmente. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) L'Alessandria si allontana dalla zona bassa della classifica GRIGI, TRASFERTA OK Di Memmo il gol-partita a Massa L'Alessandria fa il colpaccio allo stadio degli Oliveti di Massa. Dopo un primo tempo sofferto in cui Toccafondi ha salvato due volte la porta, nella ripresa la squadra di Ferrari ha dominato. La svolta del match è stata l'ingresso di Memmo a metà del secondo tempo. Con lui al posto di Salierno, Ferrari ha giocato la carta del tridente d'attacco che ha mandato in tilt la difesa apuana. Al 68', sette minuti dopo la sostituzione, è proprio Memmo a segnare il gol-vittoria con un perfetto pallonetto che ha beffato Pin al termine di un'azione di contropiede lanciata da Mariotto. Primo tempo di marca bianconera. E' Sturba a mettersi in evidenza sulla fascia sinistra mettendo più volte Lorenzini in condizione di portare pericoli alla retroguardia ospite. Attorno alla mezz'ora due clamorose palle gol per la Massese. Al 26' Di Nicolantonio pesca libero in area Sturba che da due passi può battere a colpo sicuro, ma Toccafondi è bravissimo a respingere col corpo. Poco dopo la palla-gol arriva sui piedi di Menchini, seguito da Lorenzini, solo davanti all'estremo difensore avversario: ma ancora una volta Toccafondi salva. Nella ripresa la musica cambia. La Massese cala da un punto di vista fisico, mentre a poco a poco l'Alessandria prende in mano le redini del gioco. Fino a quando Ferrari fa entrare Memmo ad affiancare Fresta e Giovanni Rossi in attacco. La Massese va in crisi. Il neo entrato serve bene Fresta in area, il numero 11 controlla e fa partire un rasoterra diagonale fuori di poco. Un minuto dopo è lo stesso Fresta, smarcato da Rossi, a poter calciare da buona posizione, ma la sua conclusione finisce alta. Quindi al 68' il gol partita. Grazie a questa vittoria l'Alessandria può lasciare la zona a ridosso dei play out. La Massese invece sprofonda nella crisi: il cambio dell'allenatore (Cerantola al posto di Andreazzoli) ha peggiorato la situazione, sia sul piano della classifica che del gioco. E adesso i play out, a dieci giornate dalla fine, sembrano proprio inevitabili. (La Stampa - Ed. Sport - Luciano Menconi) Importante successo dell'undici mandrogno che con la Massese ha ritrovato il pressing UNA BOCCATA D'OSSIGENO PER I GRIGI Ferrari ci azzecca: Memmo terza punta e castigamatti Vittoria, ovvero una boccata d'ossigeno per la classifica e per il morale. I grigi tornano dallo stadio «Degli Oliveti» di Massa con 3 punti in più nel carniere e con la consapevolezza che il finale di stagione sarà meno sofferto, e potrà riservare qualche soddisfazione. Sia chiaro, il successo di misura contro i bianconeri toscani (giunto al termine di un match piuttosto deludente sotto il profilo tecnico) non cancella di colpo i problemi dell'Alessandria, ma consente a Fontana e compagni di guardare al futuro con maggiore serenità e di preparare senza patemi il trittico «terribile», con Monza, Como e Ravenna. Ieri, la squadra di Ferrari è riuscita in quello che altre volte era mancato: sono stati limitati gli errori in difesa e non si è mai rinunciato ad attaccare, anche quando lo 0-0 sembrava il risultato più prevedibile. L'allenatore ha intuito che la Massese non era certo irresistibile, e ha inserito la terza punta Memmo, al posto del centrocampista Salierno. Una mossa determinante, non solo perché il giovane attaccante ha siglato la rete decisiva. Con un punto di riferimento in più nell'area della Massese, la manovra offensiva è ben presto diventata fluida, e i grigi hanno creato tre palle-gol in rapida successione. In precedenza, solo nel quarto d'ora iniziale, l'Alessandria si era affacciata a ridosso della porta difesa da Pinna, ma con due azioni velleitarie di Giovanni Rossi e Fresta. Il tecnico si sbracciava dalla panchina, e invitava i giocatori a essere più «cattivi», grintosi e determinati, ma nessuno sembrava ascoltare le sue parole. Così, nella fase centrale del primo tempo, più di un brivido è corso nella schiena dei tifosi al seguito. L'Alessandria si è pericolosamente «allungata» sul terreno di gioco, e ha concesso spazi eccessivi a una Massese modestissima, ma capace di smarcare due volte l'uomo a tu per tu con il portiere grigio. In entrambi i casi, Toccafondi è stato splendido nel respingere i tiri a botta sicura di Sturba e Menchini. L'intervallo ha certamente giovato alla compagine del «patron» Amisano, che è uscita dagli spogliatoi con un «animus pugnandi» ben diverso. Si è rivisto un pressing incisivo sui portatori di palla toscani, e tutti i giocatori erano sicuri di poter conquistare il bottino pieno. Altra nota di merito: sull' 1 0, l'Alessandria ha amministrato il vantaggio con tranquillità, ha cercato di far girare la palla e non ha rinunciato a «pungere» in contropiede. L'inoffensivo tridente della Massese ha facilitato il compito dei grigi, ma in passato la squadra di Ferrari era stata capace di resuscitare i morti (la gara di La Spezia è un esempio) e, dunque, qualche timore era lecito. Invece, Argentesi ha registrato a dovere il reparto arretrato, e i centrocampisti hanno svolto nel finale un utile lavoro di interdizione. Così, la Massese non ha più tirato in porta. Al 90', legittimo abbraccio tra i protagonisti della partita: non sarà stata una vittoria «storica», ma di questi tempi basta e avanza per trascorrere una settimana serena. (La Stampa - Ed. Alessandria - Massimo Delfino) RISULTATI: Brescello - Leffe 3-0 Carpi - Ravenna 1-2 Como - Saronno 3-0 Fiorenzuola - Modena 2-1 Montevarchi - Carrarese 1-1 Monza - Empoli 1-1 Spal - Pro Sesto 2-0 Spezia – Prato 0-1 CLASSIFICA: Ravenna p.49; Spal 46; Empoli 42; Monza 39; Como 38; Fiorenzuola 36; Montevarchi 35; Prato 34; Modena 32; Carpi 31; Alessandria 30; Saronno, Carrarese 29; Brescello 27; Massese 24; Pro Sesto 22; Leffe 15; Spezia 14 MARCATORI: 16 reti: Schwoch (Ravenna) 15: Cecconi (Como, 5) 14: Guidoni (Monza), 12: Cancellato (Carpi, 3), 11: Benfari (Carrarese); Maffioletti (Leffe, 3); Giorgio (Monza) 9: Lorenzini (Massese, 3) Il punto sul campionato L’Alessandria come la capolista. La ventiquattresima giornata va in archivio con due soli successi esterni: uno porta la firma dei grigi, che allontanano così una potenziale rivale e. soprattutto, mettono un buon gruzzolo di punti tra loro e la zona play out. L’altro lo conquista il Ravenna: l’undici di Rumignani ha deciso di non concedersi più battute d’arresto, anche perché alle sue spalle c’è una Spal che incamera la quarta affermazione consecutiva e ribadisce sul campo la sua volontà di puntare ancora al primo posto. I gìallorossi romagnoli espugnano il campo di un Carpi che, dopo la scoppola per mano del Como, restano ancora a quota 31, avvicinati proprio dai grigi. Per la Spal due gol per regolare una Pro Sesto molto modesta, che vive di qualche fiammata, ma difficilmente potrà evitare gli spareggi finali per la salvezza (fino ad ora è stata la squadra più mediocre affrontata dai grigi, più ancora del fanalino Spezia). Resta terzo l’Empoli, ma il suo distacco aumenta: a Monza acciuffa nella ripresa un pari che gli permette comunque di mantenere invariato il margine proprio sui brianzoli. Ma alle loro spalle si fa avanti il Como che, passo dopo passo, adesso cerca dì avvicinarsi al ‘podio’. Gli manca davvero poco, visto che l’agevole 3 a 0 a spese del Saronno gli ha permesso di salire ad una sola lunghezza dal Monza e a quattro dai toscani di Spalletti. Dopo qualche settimana in ombra si risveglia il Fiorenzuola: ne fa le spese il Modena che, dopo il successo sull’Alessandria, non ha più mosso la classifica. I rossoneri di D’Astoli, invece, sono ancora vicinissimi, al confine della poule promozione, scavalcando anche il Montevarchi che non è andato oltre il pari casalingo con la Carrarese. Cresce anche il Prato: passa a Spezia, di misura, e con i suoi 34 punti è senza dubbio più vicino alle alte vette. Nelle zone ‘calde’ una buona giornata per il Brescello: tre punti secondo pronostico con il Leffe (che anche con il ritorno di Pat Sala non riesce ad invertire la rotta), ora sempre più vicino alla coppia Saronno - Carrarese che, oggi, sono le compagini più a rischio di finire invischiate nella bagarre sul fondo. (Il Piccolo)