Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1995/1996
Serie C1
24-03-1996 - Giornata: 26 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como Calcio - Alessandria Calcio US 0 - 2 (0 - 1)
RETI: 1. Rossi G.[A], 88. Memmo M.[A]

Alessandria Calcio US Toccafondi Paolo, Avallone Salvatore, Gutili Enrico, Mariotto Massimo, Carletti Pierangelo, Argentesi Giuseppino, Rossi Matteo [81. Vivani Manuel], Notaristefano Egidio, Rossi Giovanni, Fontana Gaetano [85. Giraldi Daniele], Fresta Salvatore [70. Memmo Massimiliano] A disp.:(P) Graziani Luca, Livon Peter All.: Ferrari Enzo

Formazione avversaria
COMO CALCIO: Zanin, Dato [89. Mazzoleni], Galia, Zamuner, Ungari, Consonni, Lomi, Boscolo [56. De Ascentis], Collauto [75. Bonomi], Vignaroli, Zambrotta. A disp.: Nicoletti, Del Signore. All.: Scanziani Alessandro

Arbitro: Apricena Matteo (Firenze) [Sebaste, Camerota]
Note
Espulso 89. Ferrari [A – all] Ammoniti: Gutili [A], Rossi Matteo [A], Fontana [A], Dato [C], Mariotto [A]. Angoli: 11-2. Spettatori: 2.300 (1.228 paganti, incasso L. 21.260.000) Cielo coperto, terreno in buone condizioni. Inizio gara ore 15.00

Commento
SERIE C1 L’Orso espugna - con merito - il ‘Sinigaglia’: Rossi e Memmo firmano il 2 a 0 ECCO L'ALESSANDRIA CHE PIACE Tre punti pesanti: i grigi si allontanano dalla zona ‘calda’ e adesso sono più vicini ai play off Giovanni Rossi dopo trenta secondi, Memmo all’87’: in mezzo una bella Alessandria, che gioca a pallone, imbriglia il Como, detta legge a centrocampo. In una parola, vince e convince. E cosi la prima trasferta in casa di una pretendente alla B si chiude con tre punti che sono oro per la classifica e il morale. Dietro questo successo c’è tutto: il lavoro di Ferrari, gli incitamenti del presidente, l’orgoglio di un collettivo che si ritrova e vuole dimostrare a tutti di saper fare un buon calcio. Via la maglia, indossata per gridare il ‘No al razzismo’ del mondo del calcio ed è subito super Alessandria. Grintosa fin dal primo secondo, aggressiva con un Como che, invece, ha bisogno di qualche minuto per oliare i meccanismi. Fontana e compagni, però, non hanno nessuna intenzione di concederli. Anzi: prima sfruttano un difettoso controllo di Consonni per avvicinarsi all’area comasca e poi, con Fresta, seminano i difensori (che in fatto di indecisioni sono maestri in questa fase). Prima della conclusione il numero 11 finisce per le terre, complice un placcaggio di Zanin (intervento da rigore?). Il signor Apricena fa proseguire, concedendo un vantaggio che Giovanni Rossi sfrutta nel migliore dei modi, spedendo la sfera alle spalle del portiere lariano. Non sono passati neppure trenta secondi, scatta in piedi la panchina, esultano gli Ultras in curva. E il Como deve inseguire e per poco non capitola ancora: Fresta si lascia ancora la difesa azzurra alle spalle, prova un diagonale rasoterra che Zanin questa volta abbranca con sicurezza. Il Como, per una decina di minuti, arranca: ha difficolta ad impostare, anche sulle fasce e l’Alessandria ad avere la meglio. Cosi fino al 18’, quando la gara - fino a questo momento controllata senza problemi dagli uomini di Ferrari – torna ad infiammarsi. E inizia il Toccafondi show: prima Lomi, al centro dell’area, sbuccia il pallone, ma Ungari, caparbiamente, spinge ancora in avanti. Serve ancora il numero 7, conclusione a botta sicura, replica dell’estremo difensore grigio con prontezza e ottima scelta di tempo. Passa una manciata di secondi e Toccafondi concede il bis. Punizione centrale, dai 25 metri, per il Como: mentre tutti si aspettano una trasformazione dello specialista Zamuner, calcia Boscolo e questa volta il numero uno grigio vola all’incrocio dei pali per togliere la palla destinata all’angolino alto. Tira il fiato l’Alessandria al 21’: triangolazione (tutta di prima) Fresta-Giovanni Rossi-Fresta. L’esecuzione è buona, un po’ meno il tocco finale, che arriva smorzato tra le braccia di Zanin. Al 25’ occasione per i grigi: Notaristefano chiama in causa Matteo Rossi, che apre sulla sinistra per Giovanni Rossi. La posizione è invitante, la difesa latita, ma il tiro finisce sull’esterno della rete. Alla mezzora ci prova Zambrotta: evita Avallone e se ne va via, sullo stretto, in area. La conclusione ravvicinata, sul primo palo, trova il solito Toccafondi pronto alla deviazione in angolo. Brivido, un minuto dopo, per un infortunio all’arbitro: il signor Apricena finisce a terra, colpito da una pallonata al costato. Intervengono i medici delle due società, la barella staziona vicino alla giacchetta nera che, però, si rialza, salutato dall'applauso di tutto lo stadio. Nel finale chiudono bene le difese: si registra solo una conclusione in corsa di Giovanni Rossi, abbrancata da Zanin. Si riparte con un Como meno brillante, che a tratti prova ad affondare, ma con le idee più confuse, soprattutto a centrocampo, dove l’esperienza di Notaristefano e la fantasia di Fontana hanno spesso la meglio. Al 50’ Vignaroli riesce a sfuggire all’attenta guardia di Carletti: dall’altezza della linea di fondo conclusione sul primo palo, dove trova Toccafondi pronto alla parata. Scanziani tenta la carta De Ascentis (invocato dalla tifoseria), richiamando Boscolo, ma l’assetto tattico non cambia. Al 57’ brivido per un rinvio corto di Toccafondi che finisce sui piedi di Vignaroli. Il numero dieci ha la possibilità di avanzare tutto solo in area, ma Gutili e Carletti, con un buon recupero, riescono a chiudere. Una decina di minuti e l’estremo difensore si fa subito perdonare l’incertezza neutralizzando una bomba su punizione - da 30 metri - di Zamuner. Intercetta, ma non trattiene Toccafondi e la palla scivola in angolo. Cinque minuti e ci pensa Fontana a salvare il risultato: sulla linea bianca spazza via una palla, colpita in mezza rovesciata da Zambrotta, destinata ad insaccarsi. Girandola di cambi prima dell’ultima fiammata, ancora firmata Alessandria. E, per la precisione, Memmo: come a Massa il ragazzo entra e segna. Questa volta l’apertura è di Notaristefano, raccolta sulla fascia sinistra con una progressione che mette al tappeto Zamuner e Dato, colpiti di sorpresa da questo contropiede rapido ed efficace. Con i difensori lariani ormai alle spalle, Memmo avanza, vede Zanin che prova a chiudergli lo specchio della porta e lo batte con un astuto tiro a fil di palo. Si può festeggiare: mister Ferrari si becca un’espulsione per aver gioito troppo. Ma per un 2 a 0 cosi si può anche perdonare una ‘bizza’ dell’arbitro. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) I grigi a Como in gol con Giovanni Rossi, raddoppio di Memmo nel finale ALL'ALESSANDRIA BASTANO 36'' I lariani sconfitti dopo sei risultati positivi Pronti, via e l'Alessandria è subito in rete con Giovanni Rossi, anziano bomber, ex di turno. Non è comunque l'unico poiché ci sono anche Notaristefano e Mariotto che, in passato, hanno indossato la maglia del Como. L'Alessandria, al «Sinigaglia», in vantaggio passa 36" dopo il fischio d'inizio; insomma, poco più di un battito di ciglia. Succede che Consonni, un esperto, «svirgola» malamente per spedire il pallone fuori dal campo. Sulla rimessa laterale, la sfera finisce a Fresta che è bravo a districarsi fra la difesa lariana, prima di cogliere Giovanni Rossi in posizione favorevolissima e l'anziano bomber, in azzurro sino al novembre scorso, gela i tifosi comaschi beffando Zanin. E' il preludio a un successo forse insperato, ma meritato. Il suggello giunge a tre minuti dalla fine quando, in contropiede, Memmo supera Zanin in uscita realizzando la rete del due a zero. Nessun dubbio: gli ospiti sono stati superiori agli azzurri, anche se la rete, dopo pochi secondi ha indubbiamente favorito il modo di stare in campo della squadra di Ferrari complicando maledettamente la vita ai padroni di casa i quali, già privi di Cecconi e Ferrigno, abituali goleador, non sono infatti riusciti a trovare la via della rete. E quando sembrava essere stata trovata, ecco Toccafondi, in almeno tre occasioni, dire di no alle opportunità lariane. E questo nell'arco di una manciata di minuti, dal 18' al 23', quando il portiere ospite si è opposto da campione nell'ordine a Zambrotta, Collauto e Zamuner. Sull'1-0, ma questa volta alla mezz'ora della ripresa, è stato Notaristefano a sventare sulla linea bianca un'opportunità di Zambrotta, bravo a tentare la via della rete con una rovesciata sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Insomma, dopo sei risultati positivi che avevano spinto in alto il Como, ancora una volta i lariani pagano quella che, forse con un pizzico di esagerazione, si può chiamare la «sindrome della sosta»: fermarsi fa decisamente male agli azzurri poiché, tutte le volte in cui c'è stata una sosta, alla ripresa la formazione di Scanziani è infatti caduta. Per i grigi si è trattato di tre punti forse insperati ma strameritati. La squadra di Ferrari si è confermata compatta ed arcigna. (La Stampa - Ed. Sport - Marco Marelli) I mandrogni disputano la miglior gara della stagione: gli elogi del tecnico Ferrari I GRIGI A COMO RITROVANO IL SORRISO "La chiave del successo va cercata a centrocampo" Giù il cappello davanti ai grigi, che disputano a Como la migliore partita della stagione, e conquistano tre punti d'oro. Ritrovano il sorriso i dirigenti (era però assente il presidente Amisano) e mister Enzo Ferrari, che elogia il carattere della squadra e parla di un'Alessandria finalmente concentrata. «Abbiamo giocato con determinazione per tutti i novanta minuti - dice il tecnico friulano -. Abbiamo cercato di pungere in attacco, e siamo stati molto attenti in difesa. Affrontavamo un Como che, a mio avviso, esprime il miglior calcio della serie C1: non solo siamo riusciti a limitare i lariani, ma non abbiamo mai rinunciato a riproporci e a tenere in apprensione la difesa dell'undici azzurro». L'allenatore condivide la tesi dei cronisti, che individuano nell'ottima prova del centrocampo la «chiave» del successo, ma replica con un pizzico di polemica. «Fino a qualche settimana fa, i 5-6 giocatori che occupano quel ruolo erano aspramente criticati, ora si scopre all'improvviso il loro valore - afferma il trainer -. La verità è che tutti gli elementi a mia disposizione hanno avuto alti e bassi, e sono stati spesso condizionati da infortuni. Non sono brocchi, né fenomeni, ma si stanno applicando per migliorare, nonostante le pressioni esterne e interne». Una frase sibillina, a cui non fanno seguito chiarimenti o precisazioni. E, se i problemi ambientali sono facilmente intuibili (critiche pesanti degli organi d'informazione e contestazioni dei tifosi per le troppe sconfitte), non si capisce se sul rendimento dei grigi possano aver influito anche la scarsa serenità e qualche attrito all'interno del gruppo. Tornando al match di Como, l'Alessandria si è trovata la strada spianata grazie al gol lampo di Giovanni Rossi, che ha sfruttato alla perfezione un assist di Fresta. «Avremmo potuto chiudere il conto già nel primo tempo perché i padroni di casa erano sotto choc e subivano le nostre incursioni - precisa Ferrari -. Poi, però, abbiamo sofferto e siamo stati costretti alla difensiva. Lo abbiamo fatto con ordine, ma dobbiamo ancora migliorare. Lo avevo detto mesi fa, non bisogna guardare ai risultati di questa stagione, ed è invece necessario costruire basi di gioco solide per il futuro. In quest'ottica, i passi in avanti ci sono stati, ma il lavoro non è finito». Al «Sinigaglia», è piaciuto il modo in cui la squadra ha gestito il possesso di palla a metà campo, ma sono stati apprezzabili anche il pressing e i continui raddoppi di marcatura sugli avversari. Giovanni Rossi e compagni si sono sacrificati in ogni parte del rettangolo verde, e sono stati superiori ai lariani anche sotto il profilo atletico. Non era accaduto spesso in questo campionato, ed è un segnale davvero incoraggiante. Le uniche note negative sono rappresentate dall'ammonizione di Gutili, che era diffidato e salterà per squalifica la sfida con il Ravenna, e dall'espulsione di Ferrari, vittima di un'incomprensione con l'arbitro dopo il gol del 2-0, ad opera di Memmo. (La Stampa - Ed. Alessandria - Massimo Delfino) RISULTATI: Brescello – Fiorenzuola 0-2 Carpi – Empoli 0-0 Massese – Ravenna 2-2 Montevarchi – Leffe 1-1 Pro Sesto – Prato 2-0 Saronno – Carrarese 1-2 Spal – Modena 1-0 Spezia – Monza 2-0 CLASSIFICA: Ravenna p. 53; Spal 49; Empoli 46; Monza 40; Como, Fiorenzuola 39; Prato 37; Montevarchi 36; Carrarese 35; Alessandria 34; Modena 33; Carpi 32; Saronno 29; Brescello 27; Massese, Pro Sesto 26; Spezia 20; Leffe 19. MARCATORI: 17 reti: Schwoch (Ravenna), 16: Cecconi (Como, 5), 14: Guidoni (Monza), 12: Cancellato (Carpi, 3), 11: Benfari (Carrarese); Maffioletti (Leffe, 3); Giorgio (Monza) 9: Pompini (Brescello, 3); Esposito (Empoli); Lorenzini (Massese, 3) Il punto sul campionato Non c’è dubbio: questo è il campionato delle sorprese. Almeno un paio per ogni domenica. Ieri alla ribalta sono salite Massese e Spezia. I toscani hanno imposto il pareggio al Ravenna, che mostra di non essere poi così invulnerabile. Prova ne sia che, all’intervallo, i bianconeri di Massa erano anche avanti. Buon segnale per l'Alessandria; in ogni caso la conferma che - nonostante tentativi di fuga – il divario è minimo, in alcuni casi irrilevante. Secondo protagonista è il redivivo Spezia: vincono ancora i liguri e lo fanno a spese di un Monza che ribadisce così i suoi problemi nel reparto arrettrato. Fra le formazioni che aspirano ai play off i brianzoli vantano la peggior retroguardia, una delle più battute del girone. Grazie al successo di ieri, l’undici spezzino lascia l’ultimo posto: traguardo a lungo inseguito, raggiunto proprio grazie ai progressi delle ultime settimane. Ben contenti, i liguri, di passare il testimone al Leffe, che ha costretto al pari casalingo il Montevarchi. In vetta si avvicina la Spal: basta un gol per salire a ‘-4’ e fermare a quota 33 un Modena che, con l'arrivo di Melotti, ha collezionato un solo successo (con i grigi, al debutto del nuovo tecnico). L’Empoli resta terza, ma più lontano dalla piazza d’onore per effetto del pareggio in quel di Carpi, contro una squadra che vuole mettere definitivamente una pietra su un periodo nero. Si ferma la corsa del Prato: le ambizioni di play off degli uomini di Veneri sono raffreddate dai due gol incassati a Sesto San Giovanni, un’iniezione di fiducia per i locali che ora vedono più vicino la fine del tunnel (vale a dire il Saronno, sestultimo a quota 29 e, quindi, oggi fuori dai play out). Chi, invece ripiomba nel buio è il Brescello condannato dei propositi di riscatto del Fiorenzuola. E non sta certo meglio il Saronno, che sembra aver esaurito il bagaglio di vittorie della gestione Bersellini: passa la Carrarese, i lombardi sono ad un passo dalla‘zona calda’. (Il Piccolo)