Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1996/1997
Serie C1
15-12-1996 - Giornata: 14 - Prato - Lungobisenzio


Prato AC - Alessandria Calcio US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Toccafondi Paolo, Ferrarese Maurizio, Bertoni Mauro Tomaso, Avallone Salvatore, Lizzani Maurizio, Bellini Andrea, Della Morte Ivano, Notaristefano Egidio, Califano Gianni [85. De Martini Andrea], Mariotto Massimo, Balesini Claudio [78. Memmo Massimiliano] A disp.:Carletti Pierangelo, Livon Peter, Scaglia Massimiliano, (P) Speranza Ruggero All.: Ferrari Enzo

Formazione avversaria
PRATO AC: Ambrosio, Mascheretti, Lanzara, Marta, Bucchioni, Doga, Falco, Campolattano, Godeas, Schiavon [64. Gallaccio], De Francesco [46. Brunetti]. A disp: Puggelli, Serao, Barni, Abate, Stancanelli. All.: Veneri Giorgio

Arbitro: Pirrone Riccardo (Messina) [Titta, Galliano]
Note
Ammoniti: Bellini [A] Campolattano [P]; Lanzara [P]; Lizzani [A]; Della Morte [A] Angoli: 2-5 Spettatori: 4.500 incasso 48 milioni. Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ALESSANDRIA NON PUNGE A Prato pareggio senza reti E' mancato solo il gol al «Lungo Bisenzio», dove Prato e Alessandria hanno chiuso sullo 0-0 un incontro ricco di emozioni. I grigi hanno dominato il primo tempo, i padroni di casa si sono fatti apprezzare nella ripresa, ma nel complesso è la squadra di Enzo Ferrari a dover recriminare per il mancato successo. La cronaca: gli ospiti partono a spron battuto e conquistano due punizioni dal limite, senza esito. Al 18', il Prato replica con un cross di De Francesco, che Toccafondi smanaccia in corner. Poi, l'Alessandria comanda a piacimento il gioco a centrocampo: al 27' Califano fugge sulla sinistra e con un rasoterra serve Batesini, anticipato in extremis dal portiere Ambrosio. Al 35', una staffilata di Bellini supera il numero uno dei lanieri, ma Mascheretti salva di testa sulla linea. Subito dopo, Lanzara scivola in area e tocca con la mano, ma l'arbitro non concede il rigore ai grigi. Più equilibrata la ripresa, che il Prato inizia di gran carriera. Al 2', una bomba di Marta da trenta metri non sorprende Toccafondi, che alza sopra la traversa. Al 9', punizione «liftata» di Notaristefano, ma Ambrosio dice di no. Una percussione di Bertoni (13') si conclude con un destro fuori misura, poi sono i locali ad andare vicini al gol con Falco, il cui diagonale viene sventato da Toccafondi, con un'uscita spericolata. Al 22', Balesini si libera in area e calcia a botta sicura, ma Lanzara salva in extremis. Trascorre un minuto, e dalla parte opposta Gallaccioo sferra un destro che si infrange sul palo: riprende Falco che non inquadra lo specchio della porta. Al 28', un malinteso tra Bellini e Ferrarese dà via libera a Brunetti (subentrato a De Francesco), che alza la mira da ottima posizione. L'ultima chance è per Gallaccio, ma il rasoterra del mediano di scuola granata sibila a fil di palo. Finisce 0-0, ed è giusto così. (La Stampa - Ed. Alessandria - Massimo Delfino) Nel giorno più difficile, i grigi ritrovano gioco e carattere, sfiorando il colpaccio sul campo della capolista. Soddisfatto a metà mister Ferrari, che negli spogliatoi recrimina por le occasioni fallite e per i rigori non concessi dall'arbitro su Balesini e Califano. «Non voglio passare per quello che si lamenta sempre - esordisce il tecnico friulano -. Ma in questo scorcio di campionato le situazioni dubbie in area si ripetono ogni domenica, senza che all'Alessandria siano fischiati i penalty a favore». Analizzando il match del «Lungo Bisenzio», l'allenatore sottolinea che «i ragazzi hanno tenuto in mano il pallino del gioco per almeno sessanta minuti. Erano più pimpanti del Prato e tatticamente non hanno sbagliato nulla. Solo il risultato ci penalizza leggermente, anche se va riconosciuto che nella ripresa i locali hanno avuto qualche buona occasione». Ferrari elogia il collettivo, e spende una parola per l'attaccante Balesini: «Era motivato per l'esordio dal primo minuto e si è mosso alla grande. Ma sarebbe ingiusto non rimarcare l'ottima prova di Notaristefano in cabina di regia, di Mariotto e Bertoni sulle fasce e di Avallone in marcatura su Falco. Conosco bene la punta del Prato, e temevo i suoi guizzi: ebbene, Sasà lo ha annullato». Ferrari promuove a pieni voti anche il reparto arretrato: «Certo, ritengo che Ferrarese sia stato attento su De Francesco e Brunetti. Inoltre, Lizzani ha fatto toccare pochi palloni allo spigoloso Godeas, che commetteva t'alio ad ogni contatto. Bellini è stato positivo fino al momento dell'ammonizione: poi, ha pensato che sarebbe scattata la squalifica (in effetti il libero salterà la gara col Novara, ndr) e si è fatto sorprendere in un paio di circostanze». Bene anche Della Morte, che nel finale è apparso claudicante per una botta alla gamba. «Tranquilli, non è nulla di grave - precisa il mister -. Non ha Buona prova dei mandrogni che nel primo tempo mettono in difficoltà l'undici toscano: 0-0 A Prato i grigi risollevano la festa 11 tecnico Ferrari recrimina per due rigori negati Solo sufficienze in pagella, il centrocampo è senza affanni Un buon esordio per Balesini Ivano Della Morte ha disputato una buona prova così come tutto il collettivo chiesto il cambio e negli spogliatoi non si è lamentato: si sarà trattato di un semplice affaticamento». Per i grigi, è dunque scongiurato il rischio di una crisi? «Non ho mai pronunciato questa parola, c sapevo che il campo avrebbe dato le risposte che attendevo - replica Ferrari -. Voi cronisti avete giudicato negative le prove con Carrarese e Treviso, ma soprattutto con i veneti la squadra mi era piaciuta. Sono pronto a rivedere le immagini di quella gara, per dimostrare che si era giocato alla pari e che la sconfitta era immeritata». Per Ferrari, «l'Alessandria più deludente si è vista nel secondo tempo della sfida con la Spai. Ho avvertito preoccupanti segnali di rilassamento mentalo, che abbiamo puntualmente pagato a Carrara. Per il resto ò tutto "ok", anche se esistono ancora margini di miglioramento». L'allungo del Carpi (a più 5 rispetto ai grigi) preoccupa l'allenatore? «No, ripeto che non è il caso di guardare la classifica in questo periodo della stagione. Il campionato è equilibrato, e la conferma arriva dal successo del fanalino di coda Fiorenzuola sul terreno del Siena. Una fisionomia più precisa si avrà solo tra un paio di mesi». (La Stampa Ed. Alessandria - Massimo Delfino) SERIE C1 L’Alessandria torna a muovere la classifica UN PUNTO DA CAPITALIZZARE A Prato finisce a reti bianche, ma i segnali positivi sono molti Un tempo per parte: meglio i grigi nel primo, con un finale spumeggiante, che ha gettato scompiglio nel Prato e avrebbe potuto essere premiato anche con un vantaggio sicuramente legittimo. Più vivaci i locali nella ripresa, con un palo colpito e una grande parata di Toccafondi. Verdetto giusto? Verrebbe da rispondere di sì, perché alla prima della classe e alla sua scatenata rivale è mancato il colpo del ko. Che, va detto - almeno conteggiando le azioni - l ’Alessandria ha cercato di più. Avaro di emozioni. E, anche, di giocate spettacolari il primo tempo. Qual¬ che accenno di fiammata, che si spegne in fretta, da una parte e dall’altra. E Toccafondi e Ambrosio hanno solo da sbrigare l’ordinaria amministrazio¬ne. Regna, sul tappeto verde, allentato, del ‘Lungobisenzio’ un equilibrio che potrebbe rompersi al 36’,premiando un’Alessandria più spregiudicata e lucida della capolista. Ma il colpo di testa di Bellini trova sulla linea bianca la gamba di Lanzara, sostituto del portiere ormai battuto. Prima di questa occasione, la più ghiotta, rari affondi, per la maggior parte di marca grigia. La prima al 2’, con Della Morte, che raccoglie una punizione e scarica, dal limite, un destro a lato. Replica il P rato con un’incornata di De Francesco, che si alza sulla traversa. Toccafondi è chiamato in causa al 16’, per smanacciare una punizione di Schiavon. Per venti minuti, dunque, pochi affondi. È un Prato che fatica molto a centrocampo, forse un po’ sorpreso dalla mossa di Ferrari, che sposta in questa zona del campo Bertoni, riproponendo Avallone in marcatura. Ma è soprattutto il miglior Notaristefano a far dannare i padroni di casa. Specie Campo lattano, in grandissima difficoltà nel duello con l’ispiratore della manovra grigia. Ed è proprio da un’apertura millimetrica dell’ex comasco che nasce la prima opportunità per i grigi: sulla sinistra raccoglie Califano, che evita bene Lanzara e calibra un cross sul secondo palo, spazzato in angolo da Mascheretti. La replica degli azzurri al 24’: nasce da un duetto Falco - Godeas, che il numero sette prova a girare, ma il portierone esce in tuffo e neutralizza. Il pallone d’oro ce l’ha, sui piedi, ancora Califano, al 27’: ispira sempre Notaristefano, lo favorisce anche un rimpallo, Lanzara è saltato, c’è tutto lo spazio per entrare in area e cercare il varco giusto. Ma il ‘Califfo’ perde l’attimo giusto, calcia debolmente e la difesa si chiude senza affanno. L’opportunità migliore è al 36’: sull’angolo battuto dalla sinistra da Bertoni, respinge Ambrosio ma è sbilanciato. E così la porta è sguarnita per l’incornata di Bellini. Non del tutto, però, perché sulla linea si materializzano due maglie bianche - quelle di Lanzara e Doga - che spazzano via. È la migliore Alessandria, che chiude all’attacco. E qualche dubbio, sull’involontarietà del fallo di mano di Lanzara sul traversone di Della Morte, resta a tutti. Fuorché ad un opaco Pirrone. Ai punti, comunque, l’Alessandria chiuderebbe il primo tempo in vantaggio confermando così di aver ritrovato il passo per scalare la classifica. Difficile, però, ipotizzare un Prato così evanescente anche nella ripresa. E, in effetti, la squadra di Veneri prova a rispolverare qualche colpo da prima della classe. Non molti, a dire il vero, perché la retro guardia grigia concede poco ad un avversario che non dimostra di meritare le quattro lunghezze di vantaggio. Ai padroni di casa il merito di aver aumentato il rit¬mo, sfruttando l’ arma della velocità e le doti balistiche dei suoi tiratori. Per primo il nuovo acquisto Marta,che al 47’ scarica un bolide su punizione: Toccafondi s’inarca e toglie letteralmente la sfera destinata nel sette. Su calcio piazzato cerca il vantaggio anche Notaristefano: calcia bene, la barriera è aggirata, ma Ambrosio intuisce, si distende sul secondo palo e blocca. Al 57’ il Bertoni show: semina tre avversari si accentra e si crea anche un varco invitante. Tutto bene fino a questo punto, il resto- vale a dire il tiro - è tutto da dimenticare. Ancora un po’ di gloria - meritata - per Toccafondi, che intuisce - e neutralizza- il diagonale del mobilissimo Falco. Passa un minuto e l’Alessandria prova la carta del contropiede, avviato da Mariotto che sfrutta bene un rimpallo sulla trequarti destra e apre, al millimetro, per Balesini. Gran giocata dell’attaccante, che con uno stop a seguire manda fuori tempo i difensori. Tutti, ad eccezione di Mascheretti che lo stende. Pirrone, ancora una volta, ignora. Potrebbe segnare al 66’l ’ex granata: il suggeri¬mento, questa volta, lo pennella Califano e Balesini raccoglie bene e trova anche il varco in area. Peccato, però, che un attimo di incertezza permetta alla difesa di sventare il pericolo. Si cambia subito fronte é questa volta sonori grigi a rischiare: dal limite il nuovo entrato Gallacelo spara una bordata che, complice una deviazione potrebbe anche ingannare il portiere. Non, però, un attento Toccafondi, che sfiora la sfera, aiutato anche dal palo. L’azione, però, non è finita: Falco è pronto ad avventarsi sulla sfera, con una foga eccessiva che fa sbagliare il bersaglio. Al 72’ rischio per l’unica incertezza della coppia Ferrarese - Bellini: ne approfitta Brunetti per provare un diagonale alto sulla traversa. Alla mezzora l’ultimo tentativo dei toscani, ancora dalla lunga distanza. Ci prova Campolattano, che vede Tocca¬fondi ancora fuori dai pali per una precedente respinta di pugno: l’intuizione è giusta, la trasformazione fuori misura. Si gioca ancora un quarto d’ora: non mancano certo gli spunti felici e il contropiede potrebbe essere la soluzione vincente. Si parla, però, solo al condizionale perché, di fatto, i protagonisti tornano al lavoro ordinario. E al ‘Lungobisenbzio’ va così in archivio l’unica gara senza reti nella giornata delle goleade. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) RISULTATI: Carpi - Saronno 4-2 Carrarese - Modena 2-2 Como - Alzano 4-1 Novara - Brescello 0-1 Pistoiese - Spezia 2-1 Siena - Fiorenzuola 1-2 Spal - Montevarchi 1-0 Treviso - Monza 1-1 CLASSIFICA: Carpi p.25; Prato 24; Treviso, Brescello 23; Siena, Monza 21; Alessandria, Modena, Saronno 20; Alzano 19; Como, Carrarese 17; Spal 16; Montevarchi 15; Pistoiese 13; Novara, Spezia 11; Fiorenzuola 10 MARCATORI: 8 gol Grabbi (Modena, 3 r.) 7 gol Masitto (Carpi, 1 r.); Putelli (Spal, 4 r.) 6 gol Califano (Alessandria, 1 r.); Bertolotti (4 r.), Tedeschi (Brescello); Fiorio (Treviso, 2 r.) 5 gol Baraldi (Como); Pasa (Treviso) 4 gol Ferrari (Alzano, 1 r.); Cossato (Brescello); Cavicchia, Materazzi (Carpi, 2 r.); Elia (Montevarchi); Bonavina (Treviso) 3 gol Milanese (Alzano); Benfari (Carrarese); Savi (Fiorenzuola); Amoruso (1 r.), Mandelli (Modena); Albino (Prato); Marziano, Ottolina,Tomassini (Saronno); Arcadio, Simonetta (Siena, 3 r.); Castelli (Spezia) 2 gol Della Morte, Fresta (Alessandria); Bertoncelli, Madonna (Alzano); Zattarin (Brescello); Paolino (Carpi, 1 r.); Cecconi (Como, 1 r.); Sala (Fiorenzuola); Cancellato, Erba, Pietranera, Rossi (Monza, 2 r.); Danesi, Spinelli (Novara); Caruso, Legrottaglie (Pistoiese); Falco, Godeas (Prato); Cattaneo, Molinari (Saronno); Bortoluzzi, Caputi (Siena, 1 r.); Affuso, Cecchini (Spezia, 1 r.); Costa (Treviso) 1 gol Bellini, Bertoni, Fontana, Memmo, Notaristefano (Alessandria) Il punto sul campionato La sagra dei gol laurea una nuova capolista. Non è una sorpresa, perché il Carpi è diventata una abituée delle zone alte. Ma questa quaterna rifilata ad una delle difese meno battute del campionato - quella del Saronno - è sintomo di una condizione davvero eccellente. Poco meno di un tempo per prendere le misure all’avversario, poi un rullo compressore per ridimensionare le ambizioni di Osio e compagni. Tre punti pesantissimi, per lasciarsi tutti alle spalle. A partire proprio dal Prato, che prima della classe. E il merito, in questo caso, è prima di tutto, dei grigi. Ha sognato la leadership anche il Treviso. Ma la banda Pillon si è risvegliata in fretta. Al Monza, di questi tempi - ogni giorno con un nuovo tassello (ieri è toccato a Milanetto esordire) - non è facile strappare molti punti. Si fa spazio sul podio il Brescello: è p ra tic a la squadra di D’Astoli, con un solo gol ottiene il massimo e fa sprofondare il Novara, ad un passo dal baratro. Il risultato più clamoroso all’Artemio Franchi: non solo non sa più vincere, il Siena, ma adesso cede anche l’imbattibilità casalinga alla cenerentola del girone. In otto giorni il Fiorenzuola ha recuperato parte del terreno perduto in un avvio disastroso: è ancora sul fondo, ma adesso, anche in coda, i distacchi sono minimi. È il segnale, soprattutto, che non c ’gara, in questo girone, con il pronostico già scritto. E mai, nelle ultime stagioni, classifica è stata più ‘corrta’, a dispetto della legge dei tre punti che legittimerebbe posizioni più definite. A 270 minuti dal giro di boa si risvegliano due candidate alla promozione. Non avevamo dubbi che per Como e Spai dovesse essere solo una stagione di delusioni. I lariani hanno dimostrato che la sensazione era più che legittima. E pensare che lo svantaggio dopo pochi minuti sembrava essere il preludio per un’ altra impresa dell'Alzano dei miracoli. E, invece, Cecconi e compagni hanno fatto capire a tutti che, d’ora in avanti, chi fa pensieri in grande deve fare i conti con gli uomini di Scanziani. Soprattutto adesso che hanno ritrovato, con una certa facilità, la via del gol. Molte analogie nel cammino della Spai. Il punteggio è più stentato, ma serve a salvare la panchina di Bianchetti e a scavalcare una rivale diretta, il Montevarchi, ricacciata nelle zone calde. Sul fondo balzo importante della Pistoiese: batte uno Spezia sempre più in crisi e in un solo colpo supera i liguri e il Novara. Tra tentativi di allungo e rincorse finisce in perfetta parità il match tra Carrarese e Modena: i canarini marciano affiancati ai grigi, i marmiferi si confermano a centro classifica. Anche se, adesso, la zona a rischio è più vicina. (Il Piccolo)