Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 2014/2015
Lega Pro
18-10-2014 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US 1912 - Pordenone Calcio 3 - 0 (1 - 0)
RETI: 45. Cavalli G.[A], 62. Marconi M.[A], 74. Guazzo M.[A]

Alessandria US 1912 Nordi Emanuele, Sosa Cristian, Ferrani Manuel, Terigi Leonardo, Spighi Mirco [46. Guazzo Matteo], Vitofrancesco Ferdinando, Cavalli Gabriele, Mezavilla Adriano, Mora Luca [54. Sabato Roberto], Taddei Riccardo [71. Obodo Kenneth], Marconi Michele A disp.:Nicolao Giuseppe, (P) Poluzzi Giacomo, Rantier Julien, Scotto Luigi All.: D'Angelo Luca

Formazione avversaria
PORDENONE FC: Bazzichetto, Capogrosso, Peccarisi, Ghinassi, Pramparo, Bacher, Uliano [69. Potenza], Buratto, Conti [28. Simoncelli], Paladin [73. Benatti], Barbuti. A disp.: Maniero, Placido, Rosania, Migliorini. All. Foschi Luciano

Arbitro: Prontera Alessandro (Bologna) [Spensieri, Zanardi]
Note
Ammoniti: Mezavilla [A], Capogrosso [P], Barbuti [P]. Angoli: 8-3. Recuperi: 1.+ 3. Spettatori: 1.800 (919 paganti, 761 abbonati) Tempo variabile, terreno in discrete condizioni. Inizio gara ore 16.00

Commento
Dopo un primo tempo nel quale l’Alessandria ha mostrato non poche difficoltà nel produrre gioco, il vantaggio, onestamente fortunoso trovato dai padroni di casa nel finale di primo tempo nell'extratime, grazie a Cavalli, ha come sbloccato la squadra di D’Angelo che nella ripresa, dopo essere passata al 4-3-1-2, si è espressa con più convinzione ed ha imposto l’ennesimo stop stagionale al Pordenone. Il 3-0 finale (a segno anche Marconi e Guazzo), però, punisce oltre misura gli ospiti degli ex Foschi (allenatore) e Ghinassi, che nei primi quarantacinque minuti hanno tenuto testa ai Grigi e con maggiore convinzione avrebbero potuto ottenere un risultato diverso. Per il Pordenone quinta sconfitta consecutiva lontano dal “Bottecchia” e conferma all'ultimo posto in classifica con soli 5 punti, mentre l’Alessandria sale a 14 punti in classifica. L’Orso era sceso in campo con il 3-5-2: davanti a Nordi, difesa a tre con Sosa, Ferrani e Terigi; centrocampo composto da Spighi, Vitofrancesco, Cavalli, Mezavilla e Mora; il tandem Taddei e Marconi in attacco. I goals grigi: Su un cross di Mora da sinistra uscita di pugno di Bazzichetto la cui respinta è ribadita in rete di testa da capitan Cavalli nel recupero del primo tempo. Raddoppio di Marconi che gira al volo un cross dalla sinistra di Sabato. Guazzo segna direttamente su calcio di punizione dal limite: esecuzione magistrale. In sala stampa Mister D'Angelo non è stato d’accorso con chi ha criticato il comportamento dell’ Alessandria nel primo tempo: "Era difficile giocare contro una squadra che si difendeva con dieci giocatori dietro alla linea della palla". All’umile e serio Cavalli, va il merito di aver cambiato decisamente la gara, portandola sul binario grigio. Ecco perché, in fondo, non è sbagliato parlare di partita “double face”. (Museo Grigio) UN GOL CHE CAMBIA VOLTO Il più brutto primo tempo prima della svolta: una rete fortunata, ma soprattutto il modulo giusto Ha ragione Adriano Mezavilla: le vittorie servono anche ad amplificare il peso dei pareggi. Così, i 3 punti con il Pordenone rilanciano l’Alessandria verso il podio, dove resta solo il Bassano: i punti da rimontare alla prima sono sempre 6, ma le altre due posizioni sul podio sono più vicine. Questo dice la classifica, che però non attenua il giudizio sul peggior primo tempo dei Grigi in questo campionato, troppo spesso in balio di un avversario che, dal fondo della classifica, e con l’ammissione della distanza tecnica rispetto ai padroni di casa, avrebbe potuto giocare solo come nella prima frazione, non far ragionare l’Alessandria e ripartire immediatamente per cercare la soluzione a sorpresa. I Grigi tatticamente, e psicologicamente, pronti. Eppure in affanno, con una circolazione lenta del pallone. «Difficile giocare con dieci avversari dietro la linea della palla. Ci abbiamo provato, anche a sfondare con gli esterni», ammette D’Angelo. Difficoltà francamente eccessive, per chi ha qualità nettamente più grandi, eppure va in affanno: proprio questo alimenta i dubbi sulla fatica che l’Alessandria ha nel carburare, perché già a Cremona era mancata la partenza arrembante di altre gare. Ripetere questo atteggiamento, contro un avversario modesto, che altro non avrebbe potuto fare, se non aspettare e colpire, un po’ di preoccupazione la crea. In parte attenuata dalla ripresa: due partite in una, fossero da assegnare le pagelle in base ai secondi 45’, sarebbero quasi tutti ‘votoni’. Invece la media si abbassa per buona parte dei protagonisti, per un primo tempo in cui a meritare la sufficienza, striminzita, sarebbero stati in due o tre al massimo. Questione di modulo. L’Alessandria del primo tempo interpreta, rigorosamente, il 352, che in realtà è quasi sempre un 3511, perché Taddei, pur fra i più positivi, è dietro Marconi e i due sono distanti troppo dal resto della squadra, perché a volte si allungano troppo, certo, ma anche perché gli altri si abbassano troppo. La svolta è il gol di Cavalli. «Senza quella rete - sottolinea D’Angelo - non avrei cambiato modulo, convinto che avremmo comunque segnato». Doppiamente importante, allora, il colpo di naso o di volto o di nuca: perché prima Guazzo, giocatore che fa reparto da solo, e poi Sabato, cambiato l’Alessandria e la partita. E cambiano anche l’atteggiamento tattico, con la difesa a 4 più equilibrata, anche se con un avversario ormai quasi assente dalla metacampo in su, con Taddei che dietro le punte dà il meglio. E con due attaccanti che, se stanno bene, devono fare coppia. Perché si completano bene e per scalare la classifica serve anche questo. (Il Piccolo - Mimma Caligaris) Il Pordenone parte bene Ma l’Alessandria dilaga con l’ingresso di Guazzo L’Alessandria riassapora il gusto della vittoria battendo un Pordenone privo di alcuni uomini cardine. E pensare che, specie nella prima parte, la squadra di Luciano Foschi ha colpito per la brillantezza mettendo a dura prova i grigi, sempre lenti, macchinosi e inconcludenti. Paladin al 22’ ha impegnato Nordi, poi in chiusura di primo tempo Bazzichetto ha respinto di pugno sulla testa di Cavalli, che ha messo alle sue spalle portando in vantaggio l’Alessandria. Nella ripresa D’Angelo ha inserito Guazzo, favorendo il gioco della squadra. Il bomber ha impegnato il portiere al 9’, poi al 16’ Marconi ha corretto in rete il traversone dalla sinistra di Sabato. Lo stesso Guazzo ha chiuso la gara al 28’ con una magistrale punizione. (Gazzetta dello Sport - Nicola Pilotti) RISULTATI: Bassano - Lumezzane 3-1 FeralpiSalò - Cremonese 1-0 Monza - Como 2-1 Pavia - Arezzo 2-0 Pro Patria - Giana Erminio 0-0 Real Vicenza - Sudtirol 1-1 Renate - AlbinoLeffe 1-0 Torres - Mantova 1-1 Venezia - Novara 1-2 CLASSIFICA: Bassano p. 20, Real Vicenza 18, Como, Pavia 17, Monza 16, Arezzo 15, Alessandria, Torres 14, Novara, Renate, FeralpiSalò 13, Sudtirol, Giana Erminio 12, Venezia 10, Cremonese 9, Mantova 7, Lumezzane, AlbinoLeffe, Pro Patria 6, Pordenone 5. MARCATORI: 6 reti: Soncin (3, Pavia). 5: Guazzo (Alessandria); Nole’ (1, Bassano); Brighenti (1, Cremonese); Bruno (2, Real Vicenza); Fischnaller (Sudtirol); Maiorino (Torres). Il punto sul campionato Bassano nuovamente in testa da solo al torneo: unica del trio di testa a vincere la squadra vicentina ha staccato il Real Vicenza (1-1 in casa con il Sud Tirol) di due punti ed il Como (1-2 a Monza) raggiunto dal Pavia (2-0 con l'Arezzo) di tre punti. Seguono le altre in fila indiana. La situazione, all'incirca ad un quarto del cammino è ancora estremamente fluida con le favorite dell'estate che stentano ad ingranare; fino a questo momento appare assodato che il Bassano sarà protagonista fino alla fine, che il Novara, pronosticato corazzata vincente dovrà impegnarsi per salire la china e che la Cremonese ha definitivamente abdicato al ruolo di aspirante alle posizioni alte di classifica. Eccellente finora il comportamento dell'esordiente assoluta Giana e del ripescato Arezzo.