Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1980/1981
Serie C2
25-01-1981 - Giornata: 17 - Pavia - Pietro Fortunati


Pavia AC - Alessandria Calcio US 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 83. Colusso R.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Fabris Mariano, Poli Giovanni, Burroni Valerio, Colombo Antonio, Gaudenzi Mario, Pasquali Primo, Colusso Renato, Rossi Ferdinando [63. Calisti Angelo], Piccotti Enrico, Russo Felice A disp.:(P) Favot Sergio, Maniscalco Maurizio, Piazza Fabrizio, Robotti Paolo All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
PAVIA AC: Marson, Remondina, Crotti, Regali, Elli, Bergamaschi, Morgia [80. Negri], Bellacomo, Bettella [63. Lussana], Calzavacca, Beltrami. A disp.: Gruppelli, Groppi, Paolillo. All.: Rondanini Franco

Arbitro: Laudato Paolo (Taranto)
Note
Espulsi: 73. Colombo [A], Lussana [P]. Ammoniti: Bellacomo [P], Colusso [A], Pasquali [A] Angoli: 4-1 Spettatori: 2000 Terreno pesante, giornata fredda Inizio gara ore 14.30

Commento
LA VITTORIA ESTERNA (1-0) RILANCIA L'ALESSANDRIA Da Pavia la spinta per l'inseguimento Il punto di Colusso, a sette minuti dal termine, riporta i grigi in quota — Occasioni clamorose fallite da Zerbio e dallo stesso Colusso, sul quale è stato commesso un evidente fallo da rigore, non punito dall’arbitro — Troppo netto il divario tra le squadre, anche se gli ospiti hanno tardato a rendersene conto — Prossimo turno: al “Moccagatta” scende il Legnano (inizio ore 15) L’Alessandria chiude il girone d’andata con una vittoria esterna che le consente di restare più che mai in corsa per la promozione, rispettando la tabella e la media inglese, compromessa sette giorni prima dal pari casalingo con la Carrarese. «È stata — ha commentato Ballacci — la fotocopia di tutte le nostre gare; facciamo tanta fatica a vincere perché sprechiamo regolarmente le nostre tre-quattro palle gol». Il mister ha ragione. I grigi, secondo copione, hanno atteso oltre il lecito prima di prendere in pugno la situazione, quasi non fosse chiaro il divario tecnico nei confronti di un Pavia reduce da tre sconfitte consecutive e in piena crisi dirigenziale (Franco Rolandini, in settimana, aveva rilevato Giuseppe Longoni alla guida della squadra). Quando, lentamente, gli ospiti sono passati all’offensiva approfittando anche di un chiaro cedimento dei pavesi, è iniziata la sagra delle occasioni fallite. Zerbio è indubbiamente il «recordman», seguito a ruota da Colusso, che però si è riscattato giustiziando Marson e ha pure l’attenuante di un rigore ai suoi danni, evidentissimo, non concesso dal mediocre signor Laudato. Luigi Zerbio tuttavia, merita la palma del più combattivo. Per novanta minuti si é sfiancato in un utilissimo lavoro di spola e di contenimento su Gian Franco Remondina, ex Forlì, domenica schierato con la maglia n.2 ma di fatto centrocampista. Il superlavoro è andato, logicamente, a discapito della precisione in fase conclusiva e di questo non si può tacere. Stupisce invece la posizione eternamente attendista che la squadra assume sul campo fin dai primi minuti. Certamente il compito di Ballacci non è dei più facili, in quanto si tratta di amalgamare giocatori dalle particolari caratteristiche, ma un pizzico di spregiudicatezza in più in certe occasioni è d’obbligo. L’Alessandria inizia il girone di ritorno con all’attivo soltanto due successi esterni, indubbiamente pochi se si vuole coltivare ambizioni di primato. La prudenza (molto spesso eccessiva) è stata la causa della sconfitta di Biella, definita «umoristica» ma che all’atto pratico ha avuto e ha tuttora effetti negativi sulla classifica. Sullo stesso piano le battute d’arresto di Rho e di Lecco, anche se in entrambi i casi la cattiva giornata di parecchi elementi fece il resto. A dispetto di alcune «incertezze» palesate nel corso della prima parte del campionato, l’Alessandria ha comunque la possibilità di risalire la china. Febbraio, in questo senso, sarà un mese estremamente interessante con tre incontri interni su quattro, tra i quali spicca, il giorno 15, il big match con la Rhodense, sempre più decisa a contrastare il predominio toscano del girone. A Pavia, nonostante la tradizione sfavorevole che voleva i grigi mai vittoriosi al «Comunale», Colusso e C. hanno trovato nuove energie per riprendere la corsa verso la vetta. Scesi in campo in formazione tipo, se si esclude il rientro di capitan Colombo al posto di Stefano Soncini, debilitato dagli antibiotici che gli erano stati somministrati per curare un fastidioso mal di denti, i mandrogni hanno iniziato con una certa cautela. Sull’altro fronte il Pavia schierava al centro dell’attacco il giovanissimo Bettella, lasciando in panchina Lussana, Negri e Paolillo. I lombardi, nonostante lo slancio che è tipico delle squadre disperate, non creavano pericoli per Zanier. Solo una punizione di Calzavacca, su tocco dell'ex Bellacomo (15’) passava non molto lontano dai legni della porta grigia. Poi al 25’, il portiere'ospite doveva smanacciare in corner un cross basso di Bergamaschi deviato da un difensore e divenuto quindi improvvisamente insidioso. Immediata risposta degli ospiti, che dopo essersi resi conto della pochezza dei loro avversari, passavano decisamente al contrattacco. Al 35’, ad esempio, una bella azione in velocità Pasquali- Colusso e interrotta al limite dell’area di rigore da un provvidenziale intervento di Regali; quattro minuti dopo Zerbio, per poco non riusciva a correggere, di testa, un centro di Pasquali che sembrava facile preda di Marson. A due minuti dal riposo l’occasione contestata, il calcio di rigore non concesso alla formazione di Ballacci. Colusso per Rossi che gli ritorna il pallone; l’interno punta deciso verso la porta, con due avversari ai lati. Alla sua sinistra Regali, vistosi superato, lo spintona da tergo facendolo rotolare a terra. Laudato ordina di proseguire e ammonisce Pasquali per proteste. II primo tempo si chiude tra le vibranti proteste degli alessandrini. Ripresa. Dopo un iniziale periodo di studio, comincia lo strapotere grigio. Rossi pesca Zerbio in area: l’ala, forse credendosi in fuorigioco, ha un momento di incertezza, poi conclude debolmente tra le braccia di Marson (9’). Cinque minuti dopo, ancora Rossi serve Pasquali, che fa da torre per lo stesso Zerbio; stop di petto con palla troppo lunga e inevitabile fallo sul portiere. Ora il Pavia è in ginocchio, assiste passivo alle maovre di Colusso, Piccotti, Burroni e Calisti (entrato al 18’ al posto di Rossi, ancora lontano dal miglior rendimento) e rischia di crollare ad ogni momento.Diciannovesimo: Colusso - Zerbio, con girata alle stelle da pochi passi. Cinque minuti dopo, addirittura, i due si ostacolano a vicenda e non riescono a incornare una lunghissim a rimessa laterale di Pasquali. Al 27’ altro episodio che farà molto discutere. Colombo e Lussana (entrato assieme a Calisti da nove minuti) hanno un diverbio. Lo stopper, subito un fallo, accenna ad una gomitata, ricevendo in cambio un ceffone; i grigi richiamano l’attenzione di Laudato che parlotta qualche istante con il segnalinee e poi decide di spedire entrambi negli spogliatoi. Una decisione forse affrettata, che potrebbe avere conseguenze disciplinari per Antonio Colombo, aggravate dalla sua particolare posizione di capitano. Nonostante l'incidente, l'Orso riprende ad aggredire gli azzurri. Al 31’ una botta bassa di Poli pesca il solito Colusso completamente solo sul vertice dell’area, ma il centrocampista non prende la responsabilità del tiro e appoggia al centro perdendo la facile occasione. Al 37’, l’australiano si ripete, ma un minuto dopo mette a segno il gol-partita.Corner di Calisti, testa di Pasquali e inzuccata di Colusso da nemmeno due metri che manda la palla sul palo e quindi in fondo al sacco: inutile il disperato intervento di Marson. Entusiasmo alle stelle per le diverse centinaia di mandrogni sugli spalti; il conto con i lombardi sembra chiuso, quando lo stopper Elli tira fuori dal cilindro un improvviso tiraccio da una ventina di metri: il pallone rimbalza sulla linea dell’area piccola, s’innalza beffardo e va a centrare l’incrocio dei pali. Poli respinge. La beffa, questa volta, è stata soltanto sfiorata (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) I GRIGI NEL FINALE SUPERANO IL PAVIA E RIPRENDONO QUOTA Con un gol di Colusso a sette minuti dalla fine l'Alessandria ha conquistato il secondo successo stagionale esterno proseguendo così nella serie positiva (sei punti nelle ultime quattro partite) e mantenendo i contatti con le concorrenti per la promozione. Il Pavia è giunto invece alla quarta sconfitta consecutiva (la seconda per il nuovo allenatore Rondanini). La squadra di casa ha presentato una formazione imbottita di giovani che solo nei primi 45 minuti è riuscita a tener testa alla formazione di Ballacci. La svolta della partita al 43' quando Colusso, lanciato in area, è stato atterrato da Regali. Per l'arbitro forse il centrocampista grigio aveva già perso la possibilità di calciare a rete e quindi non ha concesso il rigore. La rabbia ha avuto la sua parte nella ripresa quando finalmente gli uomini di Ballacci hanno cominciato a dare più incisività alle azioni di rimessa fino a conquistare un netto predominio territoriale. Zanier, l'estremo difensore grigio, non ha mai corso pericoli seri e questo particolare rende subito l'idea della pochezza offensiva della squadra di casa. Il Pavia ha calciato a lato una punizione di Calzavacca (15'). non ha sfruttato con Beltrami un bel cross di Remondina al 24'; un minuto più tardi Zanier ha smanacciato in angolo una palla che era rimbalzata male davanti a lui e al 31' ha parato con facilità una conclusione di Bellacomo. La partita del Pavia è finita qui. Dopo essere stato fermato due volte (38' e 39') al limite dell'area, si verificava lo spunto di Colusso che dopo aver scambiato con Rossi riceveva nuovamente e solo davanti a Marson veniva atterrato da Regali. Forse la mezz'ala alessandrina era riuscita a toccare la sfera e questa circostanza ha indotto l'arbitro a ritenere l'azione conclusa. La mancata ' concessione del rigore scatenava gli ultras grigi: «Sia l'arbitro che il segnalinee — ha detto l'allenatore pavese Rondanini — sono stati colpiti da vari oggetti piovuti sul campo. Ma questo purtroppo non toglie nulla alla vittoria dell'Alessandria perché nella ripresa noi abbiamo in pratica abbassato la guardia». Il calo fisico dei giovani pavesi (fra questi il diciannovenne esordiente Bettella) ha permesso quindi ai grigi di divenire in breve padroni del gioco. Dando rapidità alla manovra, Gaudenzi, Colusso e Calisti (entrato al posto di Rossi) hanno creato numerose occasioni. Ma al 55' e al 60' Zerbio non aveva controlli felici e permetteva a Marson di rimediare a situazioni critiche. Al 65' invece, il portiere pavese doveva superarsi per parare un tiro ravvicinato dell'attaccante grìgio autore di una prova di carattere. Al 72', per reciproche scorrettezze, mentre la palla era lontana, sia Colombo che Lussana (entrato nove minuti prima al posto di Bettella) erano espulsi. Poi, dopo un salvataggio di Elli che opponeva il corpo alla conclusione di Zerbio, l'Alessandria perveniva al successo. Era l'83': corner di Calisti assist di Pasquali per Colusso che sempre di testa infilava tra palo e portiere. Reagiva il Pavia e all'86' un tiro di Elli che toccava la linea bianca dell'area piccola, si impennava, superava Zanier e stampava all'incrocio dei pali. Ma per i giovani non c'era più tempo per rimediare e questa rimaneva l'ultima occasione. Per Ballacci una vittoria meritata: «Ma quanta sofferenza — ha detto —, quante occasioni sprecate. Devo elogiare la prova di Zerbio che ha controllato bene Remondina, un centrocampista schierato terzino, sacrificandosi nel ruolo di tornante e andando spesso alla conclusione» (La Stampa - Ed. Sport - Franco Badolato) RISULTATI: Biellese-Legnano 2-1 Carrarese-Casatese 4-1 Derthona-Pergocrema 3-2 Fanfulla-Lucchese 0-2 Omegna-Rhodense 0-1 Pro Patria-Arona 4-0 Savona-Lecco 0-0 Sereqno-Asti 1-1 CLASSIFICA: Carrarese, Rhodense p.25; Lucchese 24; Casatese 20; Pergocrema 17; Pro Patria, Savina, Fanfulla, Omegna, Arona 16; Derthona, Seregno 15; Biellese, Lecco 14; Asti 13; Pavia 12; Legnano 10 Il punto sul campionato Grazie alla vittoria, sul campo dell’Omegna, la Rhodense si è laureata campione d’inverno. Pareggio casalingo del Savona, nel match contro il Lecco, risultato deludente che ha riacceso la contestazione dei tifosi verso squadra e società. La Biellese ce l’ha fatta a superare il Legnano, sia pure con affanno, dovendo rimontare una rete iniziale degli ospiti. Vittoria sofferta ma meritata del Derthona nel match contro il Pergocrema. E’ stata una brutta partita che si è chiusa giustamente in parità, con una rete per parte ed entrambe le marcature sono state abbastanza casuali.