Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1914/1915
1ª Categoria
28-03-1915 - Giornata: 5 - Alessandria - Piazza d'Armi Vecchia
Semifinali Nord Gruppo B


Alessandria FBC - Milan FBCC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria FBC Porrati Eugenio, Milano (II) Felice, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Smith George Arthur, Torricelli Aldo, Della Casa (I) Angelo, Grillo Edoardo, Poggi (I) Domenico, Baloncieri Adolfo All.: Smith George Arthur

Formazione avversaria
MILAN FBCC: Barbieri Luigi, Sala Marco, Greppi, Scarioni (II) Alessandro, Soldera (I) Francesco, Lovati, Morandi Ernesto, Ferrario Romolo, Van Hege, Pizzi (I) Amilcare, Bozzi. All.: Commissione Tecnica

Arbitro: Portigliatti Luigi della Juventus
Note
Recupero della gara rinviata il 28.02.1915 Espulso 80. Torricelli [A] Molta folla presente. Alcuni incidenti con invasione di campo da parte dei tifosi alessandrini nel finale. Inizio ore 15.00 NOTE: altre fonti indicano la presenza in campo di Fillide e Savojardo al posto di Porrati e Smith.

Commento
IL MATCH NULLO ALESSANDRIA – MILAN CLASSIFICA DEFINITAMENTE I ROSSO-NERI PER LA FINALE Il trionfo della tattica e dell’anzianità – Un combattuto e vivace incontro finito con un tumulto Il Milan ha giuocato l’ultima sua carta con l’ostentata e glaciale calma del giuocatore consumato e provetto obbligato da una avversa sorte ad affrontare ancora una volta ai ferri corti la fortuna es a porre sul tappeto verde tutta la sua vita. Ed ha vinto, per questa sua supremazia animistica fatta d’anzianità e d’adattamento pronto di un sistema di giuoco nuovo ma necessario e sufficiente a far conseguire un fine sempre unico. E quella di oggi è stata la riconsacrazione dell’unità rosso-nera milanese a squadra di gran classe, in tutto degna della finalissima che ha saputo conquistare in un exploit degno di nota. Non nutrivamo soverchie illusioni sulla sorte che attendeva il Milan ad Alessandria ed attendevamo la soluzione del gran conflitto che avvinceva i celesti di Novara, i grigi di Alessandria ed i diavoli di Milano, su di un campo neutro che avrebbe dovuto chiamare ad un vero giudizio di Dio i nuovo astri alessandrini ed il vecchio olimpo milanese. E doveva accadere così se il Milan non si fosse curato di sovvertire ogni sensato pronostico. Ha fatto affidamento sulla gioventù ed un po’ anche sull’inesperienza degli avversari e si è imposto di lasciare agli altri il compito puramente offensivo perché il Milan era privo di una vera linea di attacco, mancando di un uomo che sapesse coordinare e portare a compimento le azioni intessute sulle due estremità della prima linea e non poteva quindi abbandonarsi al suo giuoco di impetuosa, irrefrenabile ed inesauribile incursione; e perché sangue freddo e calma erano richieste a tutta la mediana ed estrema difesa rosso-nera per arginare e rompere l’assalto alessandrino. Ma non si creda che il Milan abbia conquistato il diritto alla finalissima con una pura difesa per quanto oculata. Arginò vigile ed attenta, pronta a rivalersi d’un attimo solo di scoramento degli avversari per giungere in quello, tutta unita e minacciosa davanti alla rete nemica, ora a folate impetuose ed ora con un giuoco di avanzata fatto di un fitto palleggio con una calma persin irritante. E l’Alessandria? Mancò in effetto alla sua prova decisiva. Subì in certo qual modo il dominio animistico degli avversari. Si sentì inferiore a loro. Momentaneamente soggiogato da un fiero inizio combattivo dell’undici rosso-nero e portato ad una minaccia continua, insistente, paurosa alla rete alessandrina: si buttò ad un disperato contro attacco a testa bassa coll’animo che deve aver il combattente che si slancia nella mischia. Cominciò a dimostrarsi nervosa e malsicura la terza linea, e quella mediana risentì del malore che la colpiva inizialmente sulla sinistra dove Smith, non ancora rimesso dalla lunga ed estenuante malattia tentava con miracoli di volontà di supplire alle forze che gli venivano meno nell’incalzare del giuoco sempre più vivace e massacrante. E l’attacco, già un po’ mutilato per l’assenza di Bosio, per quanto avesse degli uomini in gran giornata non potè mai condurre a termine le precise e ben condotte azioni offensive che iniziava da lontano e da vicino perché privato a volte di un sostegno qualsiasi. Non si vide quella bella continuità di giuoco che valse già una volta al forte plotone grigio la bella e convincente vittoria sul Genoa e che lo volle in tutto pari nella potenza offensiva al Milan nel primo incontro della seconda eliminatoria. Non v’era né la convinzione né la fermezza nella vittoria e si mancò di serrare in un cerchio di ferro tutta la difesa rosso-nera anche quando sul campo e per tutta la seconda metà del primo tempo il predominio netto d’attacco era dei grigi. Nella ripresa accadde quel che si verifica sempre in questi grandi incontri decisivi. Da un lato il Milan che aveva in effetto già vinto la sua prova mantenendo fino al termine dei primi 45 minuti, vergine la rete d’ogni insidia nemica, si sentì decuplicate le forze e lottò nell’incrollabile fiducia di condurre per lo meno in porto il match nullo. Dall’altro canto l’Alessandria fu preso e vinto da quella che si potrebbe chiamare il mal del tempo. I grigi assillati fino alla disperazione di questa pazza fuga del tempo verso una fine che significava la loro morte; torturati dal non poter infrangere in nessun modo quella salda barricata che il plotone rosso-nero aveva eretto dinanzi al goal finirono col giuocare male, anzi in ultimo col non giuocare del tutto. Peccato, perché attraverso le mobili e vivaci fasi di una partita interessantissima e veramente passionale, anche se non proprio bellissima, l’Alessandria mostrò in un cumulo di difetti e di pregi, di essere una gran squadra una vera unità del tutto degna degli onori della finale. Della partita che ha lasciato insoddisfatto il pubblico, per la mancata soluzione del duello tra grigi e rosso-neri e per gli incidenti che vollero deturpare proprio all’ultimo momento la forma di ospitalità fino allora intatta del club e del pubblico alessandrino, ci sarebbe molto da dire. Le fasi della gara non si prestano alla cronaca minuta e colorita. Furono troppo dissimili. Il suo giuoco non fece capolino nella partita se non saltuariamente. Si giuocò con animo e virtuosità in quei pochi momenti ed il pubblico fu trascinato all’aperto e spontaneo applauso. Ma furono brevi momenti. Quello che non mancò fu l’accanimento. Alle 15 si inizia la gara e vede subito il Milan lanciato ad un serrato attacco. Alessandria sgroviglia però la la maglia che l’ha chiuso sotto la sua rete e riporta il giuoco al centro, iniziando una forte offensiva. Così Barbieri para una volta magistralmente mandando in corner, ed il calcio d’angolo ed una discesa di tutta la muta grigia sul goal minacciano seriamente l’incolumità della rete del Milan. Il predominio dei grigi si afferma e si intensifica e poiché la serrata e calmissima difesa milanese non permette non permette d’abbordare la linea di rigore dei rosso-neri, dei tiri saettati da lontano tentano di sorprendere il felino e forte portiere del Milan e accarezzano sibilando i pali laterali e superiori. Gli ultimi minuti del primo tempo sono però favorevoli ai diavoli rossoneri: Porrati si rifugia più di una volta, e con saggia intuizione del momento nel provvidenziale giuoco pericoloso ed un corner concesso al Milan mette in qualche imbarazzo l’estrema difesa grigia. Nella ripresa da un metodico e calmo attacco dei milanesi, che per poco non sorprende Porrati, si passa ad un serrato e caotico contro attacco degli alessandrini, rotto da una discesa di Van Hege che tutto solo scavalca ogni linea avversaria e portando innanzi con precisi colpi di testa il pallone, sta per segnare … quando è squassato via come un fuscello da un energico intervento grigio. Alcune aggrovigliate e paurose melées impegnano a fondo Barbieri, sempre olimpico e sicuro. Poi è il Milan che prende nettamente il sopravvento ed argina e disciplina la furia grigia. Porrati ancora a terra tiene degli insidiosi palloni saettati da Van Hege, da Ferrari e dal coraggioso Cazzaniga e fa tirare dei sospironi di sollievo all’imponente pubblico alessandrino. Siamo però verso la fine ed il risultato che ora si delinea favorevole al Milan ormai certo di arrivare col match nullo alla classifica nella finalissima deve turbare Torricelli che colpisce Pizzi e viene espulso dal terreno. V’entra il pubblico minaccioso e dopo lo sgombero la partita termina con un finale straussiano. Da gran cassa fecero alcuni supporters milanesi. Dell’Alessandria i migliori in campo furono: Porrati, Carcano, Lazoli e Poggi. Del Milan, cogli halfs e col terzetto dell’estrema difesa, il sempre ammirato belga. Portigliatti, un po’ lento nel seguire le fasi della partita, arbitrò con competenza e con serena giustizia. (La Gazzetta dello Sport – Franco Scarioni) MILAN ED ALESSANDRIA FANNO MATCH NULLO (0-0) Si è visto oggi che il match nullo ha precluso la via che poteva condurre l’Alessandria al girone finale. La partita ha dimostrato una leggera superiorità dell’Alessandria, che avrebbe potuto trasformarsi nella segnatura di un punto, senza la straordinaria giornata del portiere Barbieri e dei due terzini rossoneri. Per contro anche l’Alessandria ebbe in Porporati (SIC!) un difensore meraviglioso che parò tutti i colpi. Nel primo tempo gli attacchi furono in maggior parte portati dalla squadra grigia. Poggi, con un tiro formidabile, dà l’impressione che debba segnare, ma Barbieri para in corner. Poi è la volta dei rossoneri che impegnano Porrati, che si salva serrandosi il pallone sotto il ventre. Il primo tempo termina senza che nessuna delle due squadre abbia segnato. Nella ripresa il giuoco diventa emozionante. L’Alessandria cerca con una energia potente la via del goal, ma la difesa milanese spezza tutti i tentativi. Quando l’arbitro Portigliatti dà il fischio, nesusna delle due squadre è riuscita a segnare. Con il match pari, il Milan Club si è guadagnato l’entrata nel girone finale. Per la cronaca, l’Alessandria mancava di Fillide e di Bosio, e il Milan mancava di Treré. (La Stampa) LE SEMIFINALI PEL CAMPIONATO DECISE IL MILAN SI CLASSIFICA AL GIRONE FINALE Il risultato dell’incontro ad Alessandria ha deciso la seconda fase eliminatoria per il campionato, in quel gruppo dove la vittoria finale si dibatteva incerta fra il Milan Club e l’Alessandria. Così il Milan entra a rappresentare il secondo gruppo semifinalista nel girone finale, al quale si sono già classificati il Genoa, il Torino e l’Internazionale. Ecco la cronaca: i due portieri in eccezionale giornata. Barbieri e Porrati che sostituiva Fillide, hanno creato il risultato nullo non permettendo agli assalitori di varcare la rete difesa a volte disperatamente. La gara non ha segnato una netta supremazia di una squadra sull’altra: l’Alessandria ebbe solo una leggera supremazia di attacchi. Vi furono due fasi, per le due squadre, in cui sembrò deciso il punto ma i portieri si salvarono sempre. La gara andò acquistando veemenza a mano a mano che si avvicinava la fine, apportatrice di vittoria per il Milan, di sconfitta per l’Alessandria, malgrado il risultato pari. Ma tutti i disperati attacchi e contrattacchi si infransero sulle estreme difese. Arbitrava Portigliatti. Il Milan mancava di Treré, l’Alessandria di Bosio. (Corriere della Sera) UNA GIORNATA AD ALESSANDRIA … {estratto del brano in cui si parla della partita} […] Come si è svolta la partita. Sul campo di giuoco. Molta folla e grande elettricità. Il primo tempo non dà luogo ad incidenti. Si chiude senza che nessuna delle due squadre abbia potuto segnare per quanto entrambe si siano adoperate per acquisire vantaggio. Gli alessandrini sono più travolgenti, e mettono al lavoro Barbieri con dei tiri lunghi e potenti, Preferiscono ad una offensiva metodica e lavorata, il tiro improvviso dal unga distanza. Ma Barbieri ha una presa sicura, ferrea e non si lascia sorprendere. I rosso-neri mancano d’ordine all’attacco: hanno però più stile, maggior eleganze di tecnica. Ma non riescono a varcare con profitto la difesa alessandrina. Ottimi i due backs del Milan. Tanto Sala che Pizzi sono oggi impareggiabili. Non paiono più quelli di due domeniche innanzi a Torino, contro la Vigor. E siamo alla ripresa. Se nel primo tempo i milanesi avevano sovente tentato l’attacco, ora non paiono preoccupati d’altro che di una sapiente opera di difesa. I grigi, esasperati di non riuscire a segnare, giuocano duro. L’arbitro Portigliatti, sempre più olimpico, frena qualche irregolarità, passando sopra a per lo meno una mezza dozzina di hands avvenuti un po’ per parte, ma quasi sempre nell’area di rigore… Del resto non è giusto che una partita così si decida per un penalty. Gli ultimi minuti: il pugno di Torricelli e la bastonata di un guardiano. Siamo agli ultimi minuti. Caotico e rabbioso è l’attacco degli alessandrini. Ordinata e vigile è la difesa dei milanesi. Torricelli corre verso il goal di Barbieri, Pizzi gli si fa incontro, e poiché la palla, spinta troppo innanzi, sta per andare fuori, il tarchiato Pizzi fa del suo corpo barriera al mingherlino Torricelli perché non possa più riprenderla. Nella schermaglia Torricelli si stizzisce e tira un pugno in un fianco di Pizzi. Questi si volta di repente, ma nell’istante medesimo uno degli uomini, messi dal Club alessandrino a guardia del pubblico rovescia una bastonata sul braccio di Pizzi. Succede un putiferio: accorre Barbieri, Scarioni si scaraventa anche lui e inizia una partita di boxe con quelli più prepotenti del pubblico, che hanno invaso il campo. Corrono pugni, pedate ed altre cose del genere. Si ha l’impressione che la partita finisca lì. Invece, per i buoni auspici di alcuni assennati dirigenti dell’”F.C. Alessandria” l’incidente viene appianato, Torricelli espulso e la partita riprende. Cinque minuti dopo il fischio dell’arbitro suggella la fine. Il match nullo equivale all’esclusione degli alessandrini dal girone finale del campionato. (Guerin Sportivo, 1 aprile 1915 – Gavroche [Corradino Corradini]) ALESSANDRIA-MILANO PARI 0-0 L’Alessandria si è vista coll’incontro nullo contro il Milano preclusa la via che poteva condurla al girone finale. La partita ha mostrato nel suo complesso una leggera superiorità alessandrina, che avrebbe potuto trasformarsi nella segnatura di un punto se non si fosse trovata di contro un Barbieri in giornata straordinaria, che può l’impossibile; ed i due terzini rossoneri potentissimi e sicuri, specie Sala. Anche l’Alessandria ebbe nel suo portiere un difensore meraviglioso. Nel primo tempo gli assalti furono portati in maggior numero dalla squadra alessandrina; Poggi con una formidabile cannonata dà l’impressione che abbia segnato, ma Barbieri miracolosamente parava. E’ poi la volta dei rosso-neri a gettarsi all’assalto, ed anch’essi per poco non segnano. Porrati che sostituiva Fillide, infatti, ferma il pallone serrandolo contro il petto, riuscendo così a salvare l’incolumità della sua rete. Alla ripresa il giuoco si fa più commozionante. Alessandria cerca con energia disperata la via della porta avversaria, ma i due terzini milanesi spazzano ogni minaccia dall’area di rigore. Quando l’arbitro Portigliatti ha dato la fine della partita, nessuna delle due squadre ha segnato un punto. Alessandria mancava di Fillide e dell’ala sinistra Bosio; il Milano di Freri. (L’Italia Sportiva) RISULTATI: Vigor – Novara 4-1 CLASSIFICA: Milan p. 9, Alessandria* 5, Novara, Vigor 4. Ogni = 1 gara in meno. Il punto sul campionato. Domenica scorsa ci fu arrecata la delucidazione agognata anche nel secondo gruppo col match pari di Alessandria, delucidazione vieppiù rafforzata dalla sconfitta subita a Torino dai celesti novaresi. Il risucchio del secondo gruppo si è appianato di un tratto con tale risultato e la squassata navicella rossa e nera è entrata a vele spiegate in porto ove l'avevano preceduta tre altre fortunate e valenti. (La Stampa Sportiva, 4 aprile 1915 - Arbiter)

Semifinali Nord Gruppo B

Alessandria FBC - Milan FBCC 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria FBC

Porrati Eugenio, Milano (II) Felice, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Smith George Arthur, Torricelli Aldo, Della Casa (I) Angelo, Grillo Edoardo, Poggi (I) Domenico, Baloncieri Adolfo

All.: Smith George Arthur

Formazione avversaria

MILAN FBCC: Barbieri Luigi, Sala Marco, Greppi, Scarioni (II) Alessandro, Soldera (I) Francesco, Lovati, Morandi Ernesto, Ferrario Romolo, Van Hege, Pizzi (I) Amilcare, Bozzi. All.: Commissione Tecnica

Arbitro: Portigliatti Luigi della Juventus

Note

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info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Semifinali Nord Gruppo B

Alessandria FBC - Milan FBCC 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria FBC

Porrati Eugenio, Milano (II) Felice, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Smith George Arthur, Torricelli Aldo, Della Casa (I) Angelo, Grillo Edoardo, Poggi (I) Domenico, Baloncieri AdolfoAll.: Smith George Arthur

Formazione avversaria

MILAN FBCC: Barbieri Luigi, Sala Marco, Greppi, Scarioni (II) Alessandro, Soldera (I) Francesco, Lovati, Morandi Ernesto, Ferrario Romolo, Van Hege, Pizzi (I) Amilcare, Bozzi. All.: Commissione Tecnica

Arbitro: Portigliatti Luigi della Juventus

Note

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Porrati Eugenio, Milano (II) Felice, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Smith George Arthur, Torricelli Aldo, Della Casa (I) Angelo, Grillo Edoardo, Poggi (I) Domenico, Baloncieri Adolfo

All.: Smith George Arthur