Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1980/1981
Serie C2
07-06-1981 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Pavia AC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 89. rig. Pasquali P.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Fabris Mariano, Poli Giovanni, Burroni Valerio, Soncini Stefano, Colombo Antonio, Calisti Angelo [54. Colusso Renato], Maniscalco Maurizio [66. Rossi Ferdinando], Zerbio Luigi, Piccotti Enrico, Pasquali Primo A disp.:Falco Fabrizio, (P) Favot Sergio, Piazza Fabrizio All.: Ballacci Dino

Formazione avversaria
PAVIA AC: Marson, Remondina [84. Paolillo], Crotti, Bergamaschi, Elli, Mela, Morgia, Regali, Negri, Calzavacca, Pietta. A disp.: Bifulco, Bellacomo, Vercesi, Dell'Olio. All.: Remondina Gianmarco

Arbitro: Ongaro Flavio (Rovigo)
Note
Alessandria in 10 uomini dal 71. per l'uscita per infortunio di Soncini. Spettatori: 8000, incasso 30 milioni Giornata molto calda, terreno in ottime condizioni

Commento
C’È VOLUTO UN RIGORE ALL’89' PER BATTERE IL PAVIA Alessandria in C1 (ma che fatica) La massima punizione trasformata da Pasquali proprio allo scadere del tempo, dopo che i grigi avevano invano tentato di superare la difesa avversaria — Sfortunata comunque la loro prova (un palo, una traversa e molte occasioni fallite per un soffio) — La pur sofferta vittoria ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi che hanno compiuto spettacolari caroselli per la città — Insieme alla compagine di Ballacci promossa la Rhodense L’Alessandria si schiera con Colombo battitore libero, questa era l'unica incertezza, mentre per il resto la formazione è la solita. Le marcature sono da parte alessandrina Fabris su Morgia, Poli su Pietta e Soncini su Negri. Il Pavia risponde con Mela su Zerbio, il biondo Remondina su Pasquali e Carotti a guardia di Calisti. Dopo nemmeno due minuti di gioco c’è un bel cross dalla sinistra di Fabris su cui interviene Carotti che però svirgola il pallone mandandolo di poco alto sulla traversa: mentre Calisti si appresta a battere dalla bandierina, l'arbitro sospende il gioco poiché alcuni razzi lanciati dai tifosi hanno bruciato la rete della porta di Marson. L’interruzione dura ben sette minuti, nei quali si cerca di riparare l’inconveniente alla meno peggio. Subito dopo la ripresa, un lancio di Maniscalco trova la difesa pavese impreparata e così Zerbio può puntare tutto solo verso la porta avversaria. Il giovane centravanti entra in area ma la sua conclusione viene respinta dall’estremo difensore; sulla ribattuta arriva di corsa Pasquali ma la sua botta trova il piede di un difensore proprio sulla linea bianca. Al 6’ Maniscalco centra a sinistra costringendo Marson a deviare in corner il pallone che si stava infilando sotto la traversa; sul calcio dalla bandierina la sfera perveniva a Zerbio che da non più di cinque metri tirava a colpo sicuro ma la palla trova la gamba di Regali sulla linea che sventava il pericolo (due salvataggi in tre minuti!).La pressione dei grigi continua: adesso ci prova Soncini da lontano, ma la sua conclusione è a lato; poi Piccotti tenta la botta al volo, ma svirgola il pallone che finisce sul fondo. Ancora Soncini centra per la testa di Zerbio che anticipa ancora una volta il suo diretto avversario ma l’incornata termina a lato di un soffio. Al quarto d’ora Marson deve uscire ad anticipare Burroni che stava colpendo di testa mentre la partita sta diventando un monologo degli undici di Ballacci, il Pavia si scuote e al 19’ Negri anticipa per l’unica volta Soncini e gira al volo di destro alzando troppo la mira.Cinque minuti più tardi Morgia scatta sul filo del fuorigioco ma conclude in bocca a Zanier; quindi al 26’ Pasquali in piena area salta Remondina che lo scalcia da dietro mandandolo a terra: rigore nettissimo che però non viene concesso, tra le vibrate proteste del pubblico. Ancora Morgia si rende pericoloso con un bel tiro al volo che Zanier para con un bel riflesso; poco dopo la mezz’ora un cross di Calisti pesca libero Pasquali a pochi metri dalla porta, ma il suo tiro in giravolta termina ancora una volta alto sulla traversa. Il primo tempo finisce con un placcaggio di Colombo ai danni di Calzavacca lanciato in contropiede e con un secondo fallo in area su Pasquali, meno vistoso, ma abbastanza netto. Rientrano in campo per i secondi quarantacinque minuti gli stessi ventidue giocatori: si inizia con i grigi che operano un pressing a tutto campo sperando di passare nei minuti iniziali per poi controllare il vantaggio. Incomincia Pasquali al 47’ con un bel tiro da fuori che sibila vicino alla porta del Pavia. Pochi secondi più tardi Calisti colpisce la base del palo con una bordata da venti metri (Marson ormai era battuto). I pressanti attacchi dei locali continuano ed al 50' Pasquali controlla bene, ma la sua conclusione è nettamente fuori. Al 54’ Ballacci tenta la carta Colusso che si scaldava da parecchi minuti, inserendolo al posto di Maniscalco ed un minuto dopo la sfortuna si accanisce contro Zerbio che con un bellissimo colpo di testa manda la palla ad incocciare contro la traversa. In tribuna si incomincia a preoccuparsi seriamente per la vittoria, in quanto la porta del Pavia sembra stregata: al 60’ Picconi non riesce a girarsi per tirare a rete dal dischetto del rigore per l’attento controllo di Carotti, quindi Soncini costringe Marson ad una bella parata in tuffo su un violento destro da oltre venti metri. Proprio allo stopper va la palma del migliore in campo sia per la marcatura asfissiante di Negri ma soprattutto per le puntate offensive dando così una mano ai centrocampisti. E proprio su due di questi inserimenti offensivi, il difensore viene atterrato duramente nello spazio di un minuto da due bruttissimi falli: Negri per il secondo viene ammonito, ma si intuisce che l’infortunio è abbastanza serio tanto che il giocatore deve essere trasportato fuoricampo in barella. Per sfortuna cinque minuti prima Ballacci aveva operato la seconda sostituzione mettendo Rossi per Maniscalco e così l’Alessandria gioca gli ultimi venti minuti in dieci. Nonostante l’inferiorità numerica i grigi continuano ad attaccare; Zerbio viene steso sulla linea dei sedici metri ma la punizione termina a lato. Al 72' viene ammonito anche Bergamaschi, per perdita di tempo e pochi secondi dopo viene estratto il cartellino "giallo” per Colusso al suo primo fallo. In questi minuti finali il Pavia si lancia in diversi contropiedi che si incuneano pericolosamente nella sguarnita difesa locale e Zanier deve compiere due interventi piuttosto difficili per salvare la sua porta su tiri di Morgia ed Elli. All’83’ Zerbio di testa toglie la possibilità di concludere a Rossi che gli era dietro: Rondanini manda in campo Paolillo al posto di Remondina; ormai i tifosi hanno perso tutte le speranze e si disperano per lo spareggio con la Carrarese che vince 4 a 0 a Casate Novo, anche perché Colusso dopo aver fatto fuori tutta la difesa azzurra crossa per Piccotti che arriva in ritardo. Subito dopo vediamo oltre a Piccotti anche Burroni esausto dal gran correre a terra con i crampi. Pertanto i grigi sono in otto, ma proprio quando sembra tutto finito c'è la già citata azione del rigore che promuove meritatissimamente l’Alessandria (Il Piccolo - Roberto Gilardengo) L'ALESSANDRIA PROMOSSA GRAZIE AD UN RIGORE Alle 18 e 50 di ieri, ottantanovesimo minuto di Alessandria-Pavia, rigore di Pasquali e rete: per i grigi è la vittoria, sofferta forse più del previsto. L'Alessandria torna in C1 dopo un anno appena di inferno, un rilancio dopo l'assurda conduzione del commenda astigiano Bruno Cavallo che aveva affossato il glorioso sodalizio. «E' una festa per tutta la città — commenta Roberto Salvio, capo ufficio stampa della Regione — lo sport è oggi un fatto di carattere sociale, per cui la promozione della squadra in C1 è una festa veramente per tutti». Un giorno atteso per tanti mesi: la gioia è esplosa dopo il rigore di Pasquali che ha fatto balzare in piedi le migliaia di tifosi — 7000 circa i paganti per un incasso record di 30 milioni — che gremivano il «Moccagatta». Tra i tifosi, Piero Gatti, 72 anni, giunto da Beauve, in Normandia, dove vive da trent'anni. senza mai dimenticare i grigi. «E' stata una vittoria sofferta sino all'ultimo — dice Mario Marchioni, pubblicitario —, via meritatissima, a dispetto anche di quanti non volevano l'Alessandria promossa. I grigi hanno giocato più col cuore che con la tecnica, non potevano che vincere». La tribuna è in festa, si agitano striscioni e bandierine, si inneggia ai grigi. «Abbiamo sofferto ma abbiamo meritato questa promozione — commenta il comm. Giovanni Conta —; un successo importante per il prestigio della città, con la speranza di altri traguardi, al più presto». Accanto è il presidente della rinascita, della riscossa: Fernando Ceratogli. «Sono tanto emozionato — dice — che non riesco neppure a parlare. Sono felicissimo, anche se abbiamo dovuto soffrire sino all'ultimo». Il presidente della rinascita, abbiamo detto. Ora occorre proseguire, trovare forze nuove da affiancare a questi magnifici dirigenti della promozione. Gli alessandrini — commenta un tifosissimo Carlino Boverino — hanno uno stupendo monumento: l'Alessandria. Una squadra che ha insegnato a giocare al calcio a tutta Italia, bisogna che tutti da oggi lavorino perché questo monumento torni a splendere». Per Franco Provera, presidente dell'Amministrazione provinciale, è stata la vittoria della modestia e dell'umiltà di tutti, giocatori e dirigenti. E' stata una vittoria sofferta, meritatissima, che premia tutti gli alessandrini: un giusto traguardo per una squadra blasonata. « Questo campionato — commenta invece l'assessore comunale allo Sport Pier Franco Gatti — ci ha fatto soffrire molto, poi è stata premiata la volontà di ferro dei grigi, una volontà che nello sport non può che portare alla vittoria. Complimenti vivissimi a tutti, giocatori e dirigenti, ed allo sportivissimo pubblico alessandrino. Per Nino Pilotti il fatto che sia stata una vittoria 'sofferta è ancora più bella, 'mentre per il vice questore Nando Feola, capo della Mobile, rappresenta «una gioia ed una emozione che proverei se potessi sgominare una banda di rapinatori violenti». «Abbiamo sofferto come non mai — aggiunge il fotoreporter Gianni Zanini, detto "baffo" —, la vittoria non poteva mancare». Promozione in C1. «Stiamo cercando in tutti i modi di rilanciare questa città — sostiene Gian Luca Veronesi, consigliere delegato alla Cultura — penso che anche questa promozione sia un modo di dare fiducia ad Alessandria». La citta è in festa, i tifosi attraversano entusiasti le vie, sventolando vessilli e striscioni. L'Orso grigio è tornato grande. Nei prossimi giorni ci saranno i festeggiamenti: giovedì sera al bar Jolly, sede del Club Fedelissimi Grigi, per la consegna, in collaborazione con La Stampa, del Trofeo Orso Grigio: venerdì sera al Club Forza Grigi di via Rossini. E' la vittoria del cuore e dell'onestà». Antonio Colombo, stremato dal caldo, ha parlato così della gara: «Abbiamo vinto con merito il campionato perché abbiamo sempre tenuto presente questo obbiettivo. Siamo stati costretti a batterci fino in fondo per centrare la promozione: giustizia sportiva è stata fatta». «Oggi — ha proseguito il capitanò trentatreenne — è stata particolarmente dura perché abbiamo sbagliato tre occasioni facilissime che hanno influito sul morale. L'orgoglio ed il carattere della squadra sono emersi proprio nel momento opportuno e ce l'abbiamo fatta». Sergio Vigano, massaggiatore del grigi, ha detto con voce fievole: «Secondo me il Pavia ha giocato con troppa aggressività. Non può una compagine come quella lombarda muoversi sul campo con tanta rabbia agonistica. Se avesse sempre gareggiato su questi livelli il Pavia ora avrebbe 43 punti in classifica». Giovanni Poli, propulsore sulla fascia sinistra, ha detto: «Il risultato è bugiardo. Potevamo vincere con un punteggio maggiore. Ma queste sono partite in cui. nella necessità di ottenere i due punti è facile fallire anche occasioni favorevoli». Ferdinando Cerafogli, presidente dell'Alessandria: «E' la vittoria della squadra intera e dell'allenatore. Noi abbiamo compiuto il possibile per mettere in condizione i ragazzi di svolgere con serenità il proprio lavoro. Un "bravo" ed un ringraziamento grandissimo a tutti ». Luigi Zerbio, nonostante i gol mancati di un soffio, è finalmente soddisfatto. «Penso proprio che nessuno può accusarci di nulla. Ci siamo giocati il campionato con diligenza e spirito di corpo. Sono contento di me stesso e mi giudico discretamente». Primo Pasquali, autore della rete-promozione, è raggiante. «Fortunatamente — ha dichiarato — non ho provato alcuna emozione calciando il rigore. Ero tranquillo e cosi ho potuto spiazzare Marson con un pallone che ha oltrepassato la linea bianca». Adriano Zanier, raccogliendo i consensi dei presenti, ha sintetizzato l'opinione diffusa: «Ho sempre avuto fiducia in tutti. Non credevo molto agli spareggi: finire un campionato con un'appendice non era da questa Alessandria». Mentre i giocatori, reggendo un bandierone con i colori sociali facevano, tutti in festa, un ampio giro del campo. Sui volti di tutti, dal trainer Ballacci al portiere di riserva Favot (che non ha mal giocato) lacrime, sorrisi, gioia irrefrenabile. Un anno faticosissimo, con il traguardo a portata di mano che stava sfuggendo, perche il Pavia ha giocato una onesta partita, tanti brutti momenti sono presto stati dimenticati In quegli attimi di esaltazione collettiva, di baci, abbracci e complimenti reciproci. La curva degli ultras era già gremita un'ora prima del match. All'Ingresso delle squadre in campo lancio di coriandoli, rotoli di carta, fumi colorati. Dopo due minuti di gioco l'arbitro ha dovuto interrompere la gara per quasi 7 minuti: gli striscioni caduti sulla porta pavese, sotto la curva Sud, erano stati incendiati dai razzi e c'è voluto l'intervento della forza pubblica e dei giocatori grigi per calmare gli ultras e pulire campo e rete dagli ingombranti e pericolosi rotoli. La prima occasione per i grigi al 4' quando Zerbio, scattato sul filo del fuorigioco, si faceva intercettare la conclusione da Marson, e Remondina salvava quindi sulla linea di porta sulla successiva botta dal limite di Pasquali. Tre minuti più tardi era Elli a togliere dalla linea bianca un altro tiro di Zerbio. Anche se prudenti i giocatori del Pavia non dimenticavano il disimpegno e dopo un colpo di testa (14') di Zerbio a lato di un soffio, diventava sempre più evidente la difficolta dei grigi e penetrare la fitta ragnatela costruita a centrocampo da Regali, Calzavacca e dall'ottimo Remondina. Pur continuando a far registrare una superiorità evidente, Maniscalco, Piccotti e Burroni non riuscivano quasi mai a disimpegnare verso le punte (per l'occasione tre, Callsti, Pasquali e Zerbio). Cosi si assisteva a un periodo di appannamento da parte grigia al 31' Zanier doveva accartocciarsi per parare a terra una conclusione di Regali: poi al 35' Colombo doveva fermare platealmente Calzavacca che dopo aver saltato facilmente la metà campo stava filando verso l'area. L'urlo di «Forza grigi» si levava dalla tribuna alla ripresa delle ostilità. Dopo tre minuti Callsti scaricava verso la rete ospite un gran sinistro da 30 metri che batteva sull'esterno del montante. Poi Pasquali alzava la mira cercando il pallonetto. L'Alessandria sembrava finalmente più caricata, usciva Callsti per far posto a Colusso e al 55' su cross di Fabris, Zerbio (stavolta sfortuna e null'altro) incornava bene di testa ma la palla era respinta dalla traversa. Sessantatreesimo: Soncini da fuori area, Marson parava di tuffo; 66' per fallo di Elli su Zerbio, punizione del limite battuta dallo stesso centravanti, a lato al 70': fallo su Soncini, punizione di Rossi, gol di Colusso. ma l'arbitro non aveva ancora fischiato. Sulla ripetizione il colpo di testa di Zerbio era ancora alto. Il gol non arrivava, i grigi erano sempre più nervosi, la gente non sperava più. Soncini, toccato duro a un ginocchio, doveva abbandonare. I grigi erano in dieci, si scatenava Colusso, partiva in slalom una prima volta all'86', evitava tre avversari e mirava all'angolino. La sfera era destinata fuori, Piccotti arrivava in ritardo per la possibile deviazione. Si giungeva cosi all'88': ancora affondo di Colusso e questa volta Carotti e Bergamaschi erano costretti al fallo in area. Rigore sacrosanto che Pasquali trasformava per la gioia della squadra e del tifosi. Il Moccagatta esplodeva. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) RISULTATI: Arona-Pro Patria 1-1 Asti-Seregno 1-1 Casateae-Carrarese 0-4 Lecco-Savona 5-2 Legnano-Biellese 2-1 Lucchese-Fanfulla 2-1 Pergocrema-Derthona 0-1 Rhodense-Omegna 1-0 CLASSIFICA: Rhodense, Alessandria 48; Carrarese 47; Lucchese 44; Savona, Lecco 34; Pavia, Seregno 33; Casatese, Pergocrema, Fanfulla 32; Omegna, Pro Patria 31; Legnano, Derthona, Arona 29; Biellese 28; Asti 18 Il punto sul campionato Oltre all’Alessandria promossa, a pari punti anche la Rhodense che ha sconfitto l’Omegna chiudendo l’annata con una fantastica goleada. Il verdetto dell’ultima giornata ha condannato tre formazioni piemontesi: l’Arona ha pareggiato contro la Pro Patria, salendo a 29 punti, ma venendo penalizzata dagli scontri diretti. L’Asti ha pareggiato in casa, la classica partita di fine stagione, contro il Seregno, entrambi i gol sono stati segnati nella ripresa. Quando sembrava che le cose, per la Biellese, si fossero messe bene, e decisamente male per il Legnano, ecco l’improvviso capovolgimento della sfida e, a 22’ dalla fine, ecco il gol dei padroni di casa che è valso la salvezza. Entusiasmante e meritata vittoria del Derthona, che si è battuta con grande determinazione e ha visto coronata dal successo la propria prestazione sul campo del Pergocrema che le ha permesso di rimanere in C2.