Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
08-10-1978 - Giornata: 2 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Piacenza FC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Tonetto Flavio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Pandolfi Mario, Bongiorni Gabriele, Picco Gianluigi [70. Calisti Angelo], Barozzi Roberto, Ferraris (I) Alessandro A disp.:(P) Brunetti Massimo, Molinari Pietro All.: Capello Guido

Formazione avversaria
PIACENZA FC: Lazzara, Manunza, Matricciani, Zanotti, Vetere, Vichi, Alessandrini, Gritti, Crepaldi, Romano, Maruzzo. A disp.: Serena, Salvatori, Bercellandi. All.: Fornasaro Bruno

Arbitro: Falzier Domenico (Treviso)
Note
Rigore parato 65. a Ferraris [A]. Ammoniti: Matricciani [P]; Zanotti [P] Spettatori: 3,500 di cui 3.015 paganti per un incasso di 10.857.000 lire Inizio gara ore 15.00

Commento
INCREDIBILE: I “GRIGI,, IN VETTA ALLA FERRARIS grazia Piacenza con una traversa e un rigore I tremila spettatori presenti al «Moccagatta» sono ternati a casa senza mugugnare: il risultato in bianco tra Alessandria e Piacenza ha soddisfatto. Novanta minuti all’insegna del combattimento, improvvisi rovesci di fronte, emozioni a non finire. I ventidue atleti hanno mantenuto la promessa ,affrontandosi senza ricorrere a tattiche difensivistiche. L’Alessandria, chiusa dalla tradizione, ha disputato una grande partita, è andata vicinissima al poi, ha sbagliato un calcio di rigore, ha colpito una traversa e un palo. Una bella soddisfazione per il presidente Bruno Cavallo e il trainer Guido Capello. Il successo a sorpresa all’«Appiani» di Padova necessitava di una conferma; capitan Colombo e il manipolo l’hanno fornita ribadendo di avere le carte in regola per disputare un campionato di avanguardia, lontano dai bassifondi. Il Piacenza è squadra di alta classifica, le ambizioni son note, insidiare il Como grande fa vorito del girone A. La franca vittoria dei biancorossi sul Novara era un biglietto da visita oltremodo eloquente. L’Alessandria davanti ad un antagonista altamente blasonato ha reagito colpo su colpo, lo ha tenuto costantemente sotto pressione, fallendo di un soffio l’affermazione. Se c’è una squadra che ha da recriminare è quella mandricgna. Lo stesso Capello è rimasto sorpreso dei suoi baby e degli anziani protagonisti di un incontro ad alto livello. Gli sportivi di fede grigia presenti allo stadio hanno ammirato una compagine grintosa, manovriera, decisa a mettere in soggezione il più forte avversario. Una squadra con notevoli possibilità, anche se mancano due uomini cardine, cioè un difensore puro e l’attaccante pronto a sfruttare ogni errore della difesa. Il merito degli alessandrini è maggiore ricordando che almeno tre uomini su undici non erano al meglio della condizione: Ferraris,Pandolfi e Barozzi "Il bomber appena ripresosi dallo infortunio patito nell’ultima gara di Coppa Italia con l’Imperia, è al settanta per cento della forma. Sandro preso di mira dai difensori emiliani, ha perduto parte dello smalto innervosendosi oltremisura al punto da fallire la massima punizione. Con un Ferraris al meglio della condizione, il potenziale offensivo alessandrino è destinato a migliorare considerevolmente. Barozzi dal canto suo ha giocato la ripresa grazie ad una iniezione di novocaina per attenuare il dolore ad una caviglia "accarezzata" da un avversario nel primo tempo. Il ragazzo seppure handicappato si è reso utile come Pandolfi, giocatore di esperienza, alla ricerca della giusta falcata. L’ex savonese ha lottato con i denti mostrando di non essere ancora entrato compiutamente nello schema tattico della squadra. Il collettivo mandrogno pur denunciando carenze occasionali, ha tenuto validamente testa all’antogonista riscuotendo applausi in ripetute occasioni. L’infrastruttura della squadra esiste, si tratta di migliorare le trame, di affrontare i futuri avversari con maggiore convinzione. L Alessandria edizione 978-79 può recitare un ruolo importante nella stagione appena iniziata se il presidente Cavallo riuscirà a rimpolpare adeguatamente la rosa alquanto ristretta. Le insidie di un campionato sono molte, guai sottovalutarle nel momento in cui il vento pare spirare nella giusta direzione. La prossima riapertura delle liste consente la necessaria verifica. Allo sforzo finanziario della società deve corrispondere analogo entusiasmo dei tifosi. Inutile pretendere la grande squadra se poi le gradinate sono deserte o quasi, come accaduto nella gara d’esordio della stagione. Allo stadio erano presenti tremila persone, ma almeno cinquecento provenivano da Piacenza con una carica d’entusiasmo senza precedenti. Lo sfogo del presidente Cavallo sull’assenteismo degli alessandrini è pienamente giustificato. Davanti ai risultati è giocoforza riconoscere che la tifoseria, prodiga nelle critiche, deve necessariamente rivedere la propria posizione. Vedremo cosa accadrà tra quindici giorni in occasione della visita del Trento. Tuffandoci nuovamente nel clima del campionato è necessario aprire una breve parentesi sui risultati della seconda giornata. Complessivamente sono stati messi a segno otto gol, un record negativo che conferma quanto sia difficile andare in gol. Le diciotto protagoniste del girone segnano con il contagocce; nessuna arrischia più del necessario preferendo il punticino ad una possibile vittoria che potrebbe trasformarsi in una debacle. Il grande favorito, cioè il Como, non è andato oltre l’uno a zero con la Biellese; il Novara è invece affondato con un Padova prontamente ripresosi dalla sconfitta interna. L’equilibrio regna sovrano e la classifica lo conferma anche se le favorite prima o poi usciranno allo scoperto. Le quattro retrocessioni rendono guardinghe le compagini che non hanno grandi ambizioni mentre queste ultime, a loro volta, seno costrette a rimboccarsi le maniche per fare valere la maggiore classe. Lo attuale sarà pertanto un campionato durissimo, tale da mettere a dura preva i nervi e i garretti degli atleti. L’Alessandria pur costretta a dividere la posta con il Piacenza resta in testa alla classifica sovvertendo ogni pronostico. Resisterà nei prossimi confronti? Molto dipenderà dai rinforzi invocati da tempo dal tecnico e dai tifosi. Il presidente Cavallo insiste nel riconfermare i suoi buoni proponimenti alla luce delle prime soddisfazioni. Alessandria - Piacenza era uno degli incontri clou della giornata, facile intuirne i motivi. I grigi freschi vincitori in trasferta dovevano dimostrare quanto realmente valevano; i biancorossi rilanciati dal fresco successo sul Novara, verificare in trasferta la tenuta. Entrambe le squadre sono uscite dalla prova a testa alta con la sufficienza in tasca. Mister Capello rispetto alla giornata d’esordio ha effettuato una sola variante: ha inserito Ferraris lasciando in tribuna Minati. Contemporaneamente ha dato fiducia al diciottenne Picco per consentire agli uomini gol di avere un costante punto di riferimento. Il ragazzo seppure sottoposto ad una stretta vigilanza, ha operato con la consueta disinvoltura muovendosi in continuazione per consentire a Ferraris di inserirsi nei corridoi. L’applauso che ha accompagnato negli spogliatoi nel momento in cui il tecnico ha deciso di inserire l’esperto Calisti è il migliore riconoscimento tributatogli dal pubblico. I padroni di casa hanno operato con la consueta tattica dei centrocampisti raccolti sulla trequarti pronti a distendersi in profondità, a sostegno degli attaccanti.Una squadra necessariamente "corta” per evitare ai piacentini di distendersi in profondità approfittando degli sbilanciamenti offensivi. Il pericolo era stato valutato attentamente da Capello alla vigilia dell’incontro. «Andremo in campo per vincere però non vogliamo perdere», una frase emblematca tendente a dimostrare che l’Alessandria non si sarebbe lasciata irretire dalla voglia di aggiudicarsi i due punti rischiando il cappotto. L'Alessandria conseguentemente ha approntato marcamenti piuttosto rigidi sugli uomini cardini avversari. Colombo ha preso in consegna Crepaldi, Tonetto il pericoloso Alessandrini e Contratto lo irrequieto Maruzzo. Alle spalle del terzetto Avere, un libero sulla resta della onda, capace di gareggiare senza tentennamenti contro gli incursori avversari. Sulla fascia centrale il solito Ferrari con compiti di regia difensiva sostenuto da Pandolfi e Bongiorni con il sostegno di Barozzi mantenuto volutamente in posizione arretrata per imbastire l’offesa. Imbrigliati gli uomini mandrogni hanno sfruttato a fondo la mobilità di Ferraris, costantemente sorvegliato da un Manunza poco disposto a lasciarsi superare in velocità. La "mancina” è tuttavia riuscita a cavare dal cilindro alcuni spunti di notevole rilievo anche se alla distanza ha denunciato carenza nella tenuta e molto nervosismo. Sul ragazzo oltre alla fatica ha pesato il rigore balordamente fallito nella ripresa. L’Alessandria per quarantacinque minuti ha tenuto validamente testa ai più quotati avversari presentandosi (ripetutamente nell’area di Lazzara. Nella ripresa il Piacenza sfruttando la maggior esperienza ha tentato vanamente di sorprendere Lucetti. La supremazia si è ridotta in un vantaggio per i padroni di casa i quali hanno messo a frutto l’arma del contropiede guadagnandosi faticosamente un rigore maturato con il trascorrere dei minuti. Complessivamente una partita giocata all’insegna della velocità, della determinazione e soprattutto della correttezza. L’avvio delle squadre è prudente, nessuno vuole assumersi la responsabilità di affondare i colpi. La paura di perdere fa novanta. Il primo scatto è di Ferraris, ma sul cross, da posizione impossibile, nessuno è pronto a sfruttare il suggerimento. Il Piacenza guidato da un Romano in gran forma, indugia sulla fascia centrale quasi per studiare le mosse dell'avversario. La prudenze è perfettamente giustificata come dimostra l’azione a sorpresa di Ferraris al 10’. L’alessandrino conquistata la palla a tre quarti cerca spazio tra gli avversari indi lascia partire una cannonata capace di stendere un bue. Il proiettile si stampa sulla traversa della rete di Lazzara alzandosi a campanile. I tifosi mandrogni solitamente freddi e distaccati, tirano un sospiro di sollievo: i grigi posseggono i mezzi per mettere in difficoltà lo avversario. Il tiro-sorpresa di Sandro accentua la tattica prudenziale dei biancorossi per nulla disposti a lasciarci buggerare in fase di avvio. La difesa imperniata su Vichi (l’ex ha disputato una partita praticamente senza errori) tiene gli occhi aperti mantenendo uno stretto controllo sugli uomini gol. Picco stretto nella morsa di Vetere e Vichi si tiene costantemente in movimento per alleggerire la pressione su Ferraris e Barozzi. Sull’opposto fronte i centrocampisti in maglia grigia evitano accuratam ente di spingere sull’acceleratore per evitare di essere "saltati” dagli improvvisi contropiedi impostati da un Romano abile nel fare viaggiare gli uomini gol. La prima incursione dei piacentini al 12' con Matricciani pronto a simulare un fallo in area di rigore. L’arbitro lo punisce con l’ammonizione. L’Alessandria riprende fiato, Pandolfi al 20’ apre perfetto su Picco. Il ragazzo in spaccata cerca il gol con una conclusione deboluccia. Trascorre un minuto ed è ancora Pandolfi a fare viaggiare con un lungo lancio Picco: Lazzara esce alla disperata fuori dall’area di rigore rimediando con il corpo. I biancorossi scossi dai ripetuti pericoli reagiscono ed Alessandrini chiama in causa Lucetti lesto a tuffarsi sui piedi dell'avversario. Le azioni si susseguono incessanti: prima una angolatissima punizione di Ferrari subito replicato da Alessandrini con un fendente a filo d’erba. L'Alsssandria mostra maggiore vivacità tenendo in soggezione un avversario ben organizzato a centrocampo. Barozzi su calcio d'angolo invita Ferrari alla conclusione e il centrocampista inzucca, ma è centrale. La partita si surriscalda al 37’. Impennata di Ferraris sulla sinistra. L'alessandrino entra in area cercando il cross, ma Manunza senza troppi complimenti lo attacca da tergo mandandolo gambe all'aria. L’ultima azione è degli emiliani. Su invito pennellato di Matracciani il centravanti Crepaldi anticipa Colombo e di testa manda la sfera a sibilare all’incrocio dei pali. Dopo la tregua si riprende con maggiore vigore. Il Piacenza tenta immediatamente di sfruttare la maggiore e sperienza stringendo d’assedio l’area grigia. Il pacchetto difensivo dei locali regge e le conclusioni di Alessandrini e compagni sono rade. La costante pressione dei piacentini dà spazio ai contropiedi che fruttano preziose punizioni.Pandolfi al 50’ fa spiovere in area un calibrato pallone per Ferraris pronto alla schiacciata, ma Lazzara è sulla traiettoria. Distrazione collettiva della retroguardia biancorossa al 62’ e veloce intervento di Lazzara per evitare l’accorrente Picco. Riparte Barozzi al 65', entra in area, stringe verso il fondo, ma Vichi senza troppi complimenti lo atterra. Sarebbe rigore sacrosanto, ma gli arbitri sono fallaci. Trascorre un minuto e Falzier rimedia. Confusa azione in area piacentina, due difensori stringono Ferraris nella morsa atterrandolo. Il direttore di gara non indugia ad indicare il dischetto. La massima punizione dovrebbe calciarla Pandolfi, ma Ferraris insiste, vuol rompere il ghiaccio. L’alessandrino calcia debolmente e centrale tanto da consentire a Lazzara di respingere corto. Sulla sfera si avventa Pandolfi che incespica, l’alessandrino riesce ugualmente a colpire la sfera mandandola sul palo: una vera disdetta. Il Piacenza approfittando del calo di form a di qualche uomo cerca di sfruttare la situazione, senza troppa convinzione. La paura di perdere consiglia prudenza. Le squadre dimostrando di essere paghe del risultato si controllano a distanza. Lo ultimo pericolo lo crea Alessandrini con conclusione nettamente a lato. (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SFORTUNATI CON IL PIACENZA TARVERSE, RIGORI NEGATI E FALLITI Pareggio al "Moccagatta" 0-0 - Ferraris I ha mancato l'appuntamento con il gol Due sospetti rigori non concessi dall'arbitro e uno sbagliato da Ferraris I, due traverse colpite: In questi pochi dati si pub sintetizzare l'incontro di ieri al «Moccagatta» tra Alessandria e Piacenza conclusosi a reti Inviolate. Ancora una volta, quindi, il Piacenza si è dimostrato avversarlo ostico per 1 grigi, che contro i blancorossi non vincono dal lontano ormai 1971. Un pareggio, che, diciamolo subito, ha lasciato un poco di amaro in bocca al tifosi, tra 1 quali non erano pochi i piacentini scesi ad Alessandria, con bandiere e tamburi, per sostenere la propria squadra, che è risaputo, mira alla promozione. Mentre l'Alessandria, come ha commentato a fine partita l'allenatore Capello, vive più alla giornata, senza troppe ambizioni. «Accontentiamoci quindi d'un punticino — ha allora commentato il mister, anche se le occasioni da gol, le traverse colpite, i rigori non concessi oppure sbagliati dimostrano che, tutto sommato, l'intera posta in palio l'avremmo meritata. Comunque la squadra ha risposto, un piccolo ritocco ti presidente lo assicura, quindi pensiamo che lo spettacolo sia stato abbastanza positivo anche per i tifosi». E' stata una partita equilibrata, senza tattiche difensive sull'uno e sull'altro fronte, con un gioco aperto, veloce, agonisticamente sempre valido e tecnicamente buono soltanto a sprazzi. L'Alessandria ha dominato nettamente il primo tempo, quando 1 piacentini si sono limitati a sporadici quanto rapidi contropiedi, con un centro campo bene organizzato specialmente grazie a un Romano di una spanna suporiore a tutti. Nella ripresa l'aggressività del grigi c'è stata ancora, ma 11 gioco degli alessandrini è apparso meno lucido. Cronaca. Inizio veloce, all'8' tiro di poco a lato di Zanotti e rapido rovesciamento di fronte con Ferraris, che, su suggerimento di Bongiorni, lascia partire un bolide da 30 metri. Il portiere è battuto, ma la palla colpisce la traversa. Al 21' doppio tentativo a rete di Picco, che, nella seconda occasione, costringe Lazzara a un'uscita precipitosa, fuori area, per sventare il pericolo. Contropiede rapido del Piacenza, Romano serve Maruzzo, che in piena area e anticipato da Lucetti. Tiro di Ferraris al 23', bloccato dal portiere. Alla mezz'ora, su cross di Barozzi, tiro di testa di Ferraris, centrale e bloccato dal portiere biancorosso. Insistono i grigi, al 36', su angolo di Barozzi. Ferraris tocca ancora di testa, ma Lazzara salva. Un minuto dopo il primo rigore sospetto, non concesso dall'arbitro, per fallo su Ferraris. Nella ripresa è 11 Piacenza, che al 50', con Alessandrini tenta la via della rete, ma Lucetti blocca e, su replica grigia, Ferraris su punizione di Pandolfl, manda tra le braccia del portiere. Lo stesso Ferraris si ripete al 53', su angolo di Barozzi, e Lazzara blocca con difficoltà. Al 65', secondo rigore dubbio, per fallo di Vichi su Barozzi, ma l'arbitro lascia proseguire. Il rigore, invece, arriva al 67': fallo, ancora di Vichi, in area su Ferraris che s'incarica di calciare la massima punizione. Tiro troppo debole e centrale, Lazzara respinge, Pandolfl, pur inciampandosi, riprende ma la palla finisce con¬ tro 11 palo sinistro ed il Piacenza è ancora una volta salvo. I grigi, delusi, perdono mordente, le ultime due azioni, all'86' e all'89' sono piacentine, la seconda, in particolare, pericolosa: Alessandrini calcia, su Lucetti impreparato, ma la fortuna è questa volta dalla parte dell'Alessandria e la sfera esce di poco a lato. Nulla da fare: è 0-0. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Como - Biellese 1-0 Cremonese - Forli 1-0 Mantova - Reggiana 0-0 Modena - Lecco 1-0 Novara - Padova 0-1 Parma - Treviso 2-0 Spezia - Triestina 0-0 Trento - Juniorcasale 1-1 CLASSIFICA: Piacenza, Alessandria, Como, Cremonese, Triestina, Forli p.3; Biellese, Parma, Juniorcasale, Lecco, Padova, Reggiana, Spezia, Modena 2; Mantova, Trento, Treviso 1; Novara 0 MARCATORI: 2 RETI: Braida (Parma) 1 RETE: Barozzi (Alessandria), Braghin e Jacolino(Biellese), Cavagnetto, Fontanesi (Cremonese), Angeloni, Fabbri Marchini (Forlì), Motta(Juniorcasale), Giglio (Leeco), Frara (Modena), Pillon(Padova), Gritti e Alessandrini (Piacenza), Marlia(Reggiana), Martini (Spezia), Gasparrini (Trento),Panozzo (Triestina) Il punto sul campionato Chi sbaglia paga; il Novara ha incassato la seconda sconfitta, su due gare giocate, consegnando i due punti al Padova, sceso a Novara sperando al massimo in un pari. Troppo forte il Como per la Biellese: i lombardi avrebbero meritato un punteggio più rotondo già nel primo tempo. Sia Trento che Junior avevano paura di perdere: nel primo tempo non si è visto molto da ambo le parti. Le cose sono cambiate nella ripresa; i padroni di casa andavano a segno al 58' con Gasparini, mentre gli ospiti pareggiavano con Motta. Grazie ad una rete di Frara al 50' il Modena aveva la meglio sul Lecco al termine di una gara nella quale il risultato di parità rispecchiava meglio l'andamento del match. Partita noiosa tra Mantova e Reggiana, soprattutto per le assenze avute dai padroni di casa. Seppur con tante assenze, il Mantova ha cercato di vincere la partita a fronte della Reggiana che badava principalmente a non prendere gol. Partita scorbutica e nervosa a Parma con sei ammoniti, un espulso e tre infortuni: soltanto nella ripresa i padroni di casa hanno messo a segno le reti decisive contro il Treviso grazie alla doppietta di Braida.