Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
22-10-1978 - Giornata: 4 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Trento AC 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Tonetto Flavio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Calisti Angelo [68. Picco Gianluigi], Bongiorni Gabriele, Pandolfi Mario, Barozzi Roberto, Ferraris (I) Alessandro A disp.:(P) Brunetti Massimo, Molinari Pietro All.: Capello Guido

Formazione avversaria
TRENTO AC: Caliari [79. Mair], Leban, Ioriatti, Andreatta, Dal Dosso, Sala, Gasparrini, Sannino, Lutterotti, Damonti, Telch. A disp.: Chiappara, Parlato. All.: David Mario

Arbitro: Pampana Carlo (Pisa)
Note
Ammonito: 31. Sala [T]. Spettatori: 3000, 2.599 paganti, incasso di 8.803.500 lire. Inizio gara ore 15.00

Commento
L’ALESSANDRIA SI CONFERMA SQUADRA DA TRASFERTA Troppo solo FERRARIS per superare il Trento L’Alessandria ha perduto il primato in classifica. Del "settebello" che la scorsa settimana formava l'elitè del girone A della C1, é rimasta in vetta una sola compagine, il Como. Le previsioni sono state rispetatte? Parzialmente, perchè altre squadre partite con l'etichetta delle favorite continuano ad avanzare con il singhiozzo. E il caso del Novara, alla ricerca della vittoria e del primo gol. Marchioro, ex trainer grigio, timoniere del Como, è l'unico ad aver rispettato il ruolino di marcia, imponendosi nettamente sulla Triestina che sinora non aveva subito l'ombra di una sconfitta. Il pareggio interno dei grigi, valutato nel contesto della quarta giornata di campionato, é positivo anche se si é perduta l'occasione per cogliere i primi due punti della stagione al «Moccagatta». L'appuntamento con la vittoria è conseguentemente rinviato al prossimo derby (il secondo del campionato) con i cugini della Juniorcasale. La partenza razzo della squadra di Capello ha tratto in inganno molti tifosi i quali dimenticando che l'obiettivo finale è la salvezza pretendono il meglio. E’ nel contesto indicato che va valutata la gara con il Trento guidato da un altro ex. Mario David. La ambizione di Colombo e compagni era di sbloccare il risultato per getta re le premesse al successo che gli appassionati attendono da due domeniche, l'avversario lo ha impedito. Il mister durante la settimana aveva convalidato l’ambizione sentenziando «scendiamo in campo per vin cere, ma non vogliamo perdere». Ricerca del gol attraverso il gioco senza rischiare l’osso del callo, cioè il contropiede avversario. La premessa ha trovato conferma sul campo con lo inserimento di Calisti, un tornante al cinquanta per cento della condizione. Lo alessandrino su i terreni soffici perde facilmente il passo, lo scatto è per nulla bruciante. La scelta di Calisti trova tutta via una motivazione tattica: la copertura della fascia laterale per impedire ai veneti di inserirsi con troppa frequenza creando seri pericoli alla rete di Lucetti. I mandrogni non disponendo di incontristi sulla zona centrale rimediano infoltendolo. Il risultato conseguentemente è l'isolamento di Ferraris costantemente attorniato da due avversari. L’attaccante, giustamente considerato la punta di diamante, frenato dalla barriera poco può fare per giungere in prossimità della rete. E’ un tributo che Capello deve pagare per mantenere la stretta copertura. Possedesse un marcatore potrebbe sganciare Contratto, purtroppo ha gli uomini contati. Gli manca anche l’ala o il centravanti capaci di partire da posizione arretrata come invece ha fatto Lutterotti del Trento. Il tema è il consueto i grigi necessitano di due rinforzi per calibrare i vari reparti, per trovare la necessaria spinta offensiva indispensabile per andare in gol. Nell'attesa il tecnico deve accontentarsi di sfruttare al meglio gli uomini a disposizione ringraziando il cielo che sinora gli ha evitato colpi maldestri sotto forma di incidenti o squalifiche. La decisione sugli acquisti si conoscerà stamane alla chiusura del calciomercato. Il presidente Bruno Cavallo la scorsa settimana confermò l'interdimento di accogliere le richieste del tecnico, ma lo improvviso malore (infarto cardiaco) minaccia di fare naufragare buoni propositi. L’allenatore Guido Capello e il segretari Ghiotti lunedì si sono trasferiti a Firenze persona dare la situazione in vista dello sprint finale. Ancor prima di affrontare il capitolo rafforzamento devono concludere quello delle cessioni interessanti portiere e Favot, i centrocampisti Piocotti e Bosetti, il tornante Todde e il centravanti Baglini. Alcune società hanno mostrato interessamento per i giocatori, ma le cifre "sparate” le hanno indotte a rinunciare. Nelle ultime ore gli emissari di C avallo abbasseranno con molte probabilità le quotazioni, se non altro per recuperare la somma necessaria al potenziamento della compagine. L’attuale organico, composto da molti giovani, è troppo risicato. La lunghezza e gli imprevisti del campionato alla distanza, potrebbero giocare brutti scherzi. Sull’esempio degli sportivi attendiamo di conoscere i risultati del viaggio a Firenze di Capello e Ghiotti. Chiusa la parentesi torniamo alla partita di domenica conclusasi con un risultato in bianco. L'Alessandria chiamata a sostenere la prova del nove, dopo il pareggio conseguito al Lamarmora di Biella, si è trovata a fronteggiare un avversario volitivo, per nulla disposto a rinunciare alla disponibilità a trappare un punto. La squadra di David, pur formata da diversi giovani, ha una infrastruttura solida in particolare a centrocampo dove si frantuma il gioco avversario per avviare l'offesa. I veneti adottano una tattica sfruttata da altre squadre, hanno costituito una fitta rete intrappolando gli alessandrini. I locali nella prima frazione di gioco si sono trovati sovente in difficoltà. Su ogni pallone i gialloblù erano presenti e pronti a contare per ripartire con le due punte Gasparrini e Telch sostenuti da Lutterotti, appostato in posizione arretrata per l'impostazione o per partecipare attentamente con rapidi incursioni e conclusioni a lunga gittata per lo più insidiose. La lentezza di Calisti e Pandolfi ha in certo qual modo favorito i piani degli ospiti assai più prestanti fisicamente e veloci nei rovesciamenti di fronte. I grigi per circa mezz’ora hanno inutilmente cercato di aggirare la ragnatela. Lo hanno fatto, a dire il vero, con cautela, senza spingersi affannosamente contro il "muro" scoprendo le spalle. Sarebbe stato un vero suicidio considerata la pericolosità dei veneti. Notevole peso ha avuto nel mantenere il controllo della situazione l'anziano e valido Ferrari, chiamato a dare una mano al pacchetto difensivo senza dimenticare l'appoggio al troppo solitario Ferraris. L'ex novarese ha giocato una grossa partita in particolare nella ripresa quando la squadra ha cercato di spezzare l'incantesimo, di sbloccare il risultato irrimediabilmente avviato sullo 0-0. L’Alessandria confermando un’ottima tenuta si è inserita ripetutamente in fase offensiva denunciando la cronica assenza di una spalla per il suo bomber. Al Trento è bastato (Stringere le file per contenere l'impennata dei locali e salvare il prezioso punto. Neppure l'inserimento di Picco, a nostro modesto avviso avvenuto con notevole ritardo, è riuscito a capovolgere una situazione ormai radicalizzata Il commento di Capello fotografafa la contesa: « Il risultato soddisfa metà per la supremazia territoriale espressa nella ripresa. I giocatori hanno dato il meglio nessuno si è tirato indietro. Qualche elemento ha accusato alla distanza la fatica, era prevedibile. La squadra ha evidenziato la difficoltà ad andare a rete, m a è un difetto generalizzato ed i risultati della domenica lo ribadiscono. Con il materiale umano a disposizione è impossibile pretendere la luna nel pozzo. Il punto serve, è bene a sottolinearlo, a compiere un altro passo avanti in classifica. Il nostro obiettivo, ricordiamolo, resta la salvezza». Per Colombo e il suo manipolo nulla di grave, il successo è rinviato alla prossima casalinga. Il capitano alle prese con l’incisivo Telch ha confermato di attraversare un ottimo periodo. Giocando sull’anticipo, sovente sganciandosi (non sempre i compagni lo hanno sfruttato nell'appoggio è riuscito a vivacizzare la manovra difensiva grigia imperniata su Lucetti, Tonetto, Contratto e il libero Avere. Il portiere alessandrino davanti ad avversari pronti a chiamarlo al lavoro con tiri da lontano o su punizione ha tenuto gli (Occhi bene aperti. In una sola occasione si è lasciato sfuggire la sfera facendo trattenere il fiato ai tremila spettatori (2.599 paganti per un incasso di 8 milioni 803.500 lire) con larga rappresentanza — finalmente — dei clubs ed in particolare degli " Ultras” con striscione e bandiere gigantesche. Sono bastati pochi risultati positivi per scuotere la tifoseria, per accendere i sopiti entusiasmi. Il terzino Tonetto ha avuto non poche difficoltà a tenere a bada un Sannino che si è dimostrato il vero motorino della squadra di David. Le incursioni del giovane gialloblu hanno messo a dura prova la difesa. Ottimo e forse superiore alle aspettative Contratto . L'ala Gasparrini è attaccante dalle grandi possibilità essendo dotato di scatto e di tiro. L’alessandrino in ripetute occasioni ha vinto il duello diretto riuscendo a bloccarlo sulla fascia laterale impedendogli il cross. Una prestazione senza pecche considerato che Renzo preferisce fluidificare, come ha fatto in ripetute occasioni, sull’out. Per necessità tattiche accetta disciplinatamente il nuovo ruolo conquistando sicurezza con il trascorrere delle domeniche. Non finisce di sorprendere Avere, partito in sordina è divenuto uno dei punti fermi della retroguardia. Il libero sull'esempio di Biella, ha disputato una partita praticamente senza pecche se si eccetua l’intervento non troppo ortodosso su Telch alla mezzora del primo tempo. Il Beppe insuperabile nel gioco aereo ha spiazzato l’area nei momenti critici con una decisione sorprendente tale da incutere rispetto negli avversari. Il pacchetto difensivo alessandrino che sinora ha subito una sola rete su quattro incontri disputati, si conferma tra i più agguerriti e abbottonati dell'intero girone. Per Capello un punto di merito per essere riuscito ad amalgamarli, ad evitare scompensi nei momenti di maggiore pressione dell'avversario. Su Ferrari spendiamo poche parole: l'alessandrino ribadisce, ogni domenica, di possedere fiato e volontà per reggere il ritmo delle partite. La battaglia lo inebria difficilmente rinuncia ad allungare il piede per fermare l'avversario o lottare, gomito a gomito, per il possesso della palla. Un acquisto indovinato perchè consente a Capello di possedere in campo il secondo allenatore prodigo di consigli per i più giovani. Gli altri centrocampisti? Bongiomi appiccicato su Lutterotti ha sudato parecchio per interrompere le trame dell’avversario, la vera mente della manovra offensiva dei gialloblu. Il ragazzo ha assolto il compito, ma in alcune occasioni ha peccato in leggerezza. Piccoli peccati di gioventù. Su Calisti il giudizio è prematuro anche se al momento pare impacciato e a tratti goffo. Le referenze sono buone: si tratta di tradurle sul piano pratico della realtà. Il neo acquisto possiede complessivamente una visione globale del gioco: il guaio è che raramente riesce a partecipare all’azione per la lentezza di movimenti.Il centrocampo mandrogno risente della mancanza di uomini in grado di contrastare e di sganciarsi in appoggio dei compagni. Pandolfi manovra con il rallentatore, sovente si fa soffiare la sfera. Due tre scatti nell’arco dei novanta minuti sono poca cosa per un centrocampista camuffato da centravanti con il ruolo di regista. Il giovane Bongiorni ha svolto un pesante lavoro di interdizione su Lutterotti cercando nel contempo l’inserimento. Con le idee piuttosto annebbiate Barozzi, l’ombra del ragazzo insistente ed incisivo dell'Appiani di Padova. Solo nella ripresa è riuscito a trovare maggiore determinazione, a rendersi utile in fase offensiva pur partendo da posizione arretrata. Un giudizio su Ferraris? La punta alessandrina ha disposto di pochi palloni e solo nella parte finale. Con due avversari alle calcagne è problematico bruciarli sull'anticipo. Il giovane praticamente si è trovato solo due volte in condizione di centrare la porta avversaria: la precipitazione è risultata fatale. Nessuna indicazione utile su Picco immesso quando la partita era inevitabilmente incanalata, sul risultato diparità. Il ragazzo poteva essere inserito nella fase iniziale per tentare di sbloccare il risultato e poi sostituito. E’ una nostra valutazione. Capello ha invece preferito evitare il rischio preferendo un punto all’eventualità non remota di non incasellarne nessuno. La cronaca della partita è avara di grandi annotazioni. La tattica guardinga del Trentomette in soggezione i grigie per oltre mezz’ora le squadre si studiano come i pugili prima di piazzare il colpo vincente. I giallo-blureclamano un rigore al 30’ per un intervento per nulla ortodosso di Avere su Telch,ma l’arbitro a due passi non vede gli estremi della massima punizione. L’Alessandria sfrutta al 32’ una punizione: pallonetto di Pandolfi e zuccata di Ferraris. Replica veneta con Sannino ed analoga conclusione aerea di Gasparrini. L’azione migliore della partita al 40’: Bongiorni con un lungo traversone invita Tonetto all'azione. L'Alessandria scatta, effettua il traversone, la difesa è attenta nello sventare in angolo. Occasionissima nella ripresa del gioco. Colombo fluidifica allargando su Ferrari: sul centro Barozzi tenta inutilmente l’aggancio di testa. Vanno a segno i locali al 74', ma l’arbitro giustamente annulla per fuorigioco. Rimessa di Picco subentrato a Calisti, su Barozzi, inserimento nel corridoio e palla a Ferraris pronto ad insaccare. La posizione dell’ala era vistosamente sospetta. Nel frattempo Lucetti ha modo di distinguersi sventando improvvise conclusioni dei trentini. La retroguardia ospite pasticcia al 77’: Leban investe Caliari ed il portire deve abbandonare il campo in barella. Nulla di grave e il giocatore può rientrare a casa. L’ultimo spunto è degli alessandrini. Pandolfi ha un'improvvisa impennata. Parte da centrocampo,allunga per Ferraris. L’attaccante tenta la conclusione volante e il pallone sorvola la traversa. Per il Trento, indipendentemente dalla maggiore pressione esercitata nella ripresa, sarebbe stata una beffa. L’Alessandria perduto in classifica e in media inglese riparte per la terza trasferta con metà Forlì. I romagnoli la scorsa domenica hanno diviso la posta con la Reggiana. Una partita ricca di incognite. I grigi imbattuti cercheranno di strappare un altro punto per la classifica per mantenersi al vertice in attesa del derby. Il mister nel frattempo avrà modo di verificare la consistenza e la tenuta dei ragazzi nella gara di ritorno della Coppa Italia, in programma oggi a Carrara. Colombo e il manipolo partendo dal 2-0 conquistato faticosam ente al Moccagatta, hanno ottime possibilità di superare lo scoglio dei "sedicesimi". L’impostazione sarà conseguentem ente di attesa: alla Carrarese il compito di soardinare la retroguardia avversaria. Il mister ne approfitterà per valutare le capacità di Brunetti tra i pali, probabilmente di Mangherini e di qualche giovane della Berretti (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI DOMINANO SUL CAMPO MA IL TRENTO LI BLOCCA: 0 A 0 Bruno Cavallo, presidente dell'Alessandria, ricoverato dalla tarda mattinata di sabato in sala rianimazione del Centro Unità coronariche dell'ospedale alessandrino per una crisi di tachiaritmia. non ha ricevuto la buona notizia d'una vittoria della sua squadra che, dicono i collaboratori, avrebbe senza dubbio contribuito a sollevargli il morale. I grigi infatti, impegnati al «Moccagatta» contro il Trento dell'ex allenatore alessandrino Mario David, hanno dovuto, al termine d'una partita disputata con tanto impegno e volontà, accontentarsi d'un pareggio, uno 0-0 che ha senza dubbio lasciato un po' di amaro in bocca ai tifosi oltreché al presidente Cavallo. D'altra parte, come bene ha fatto notare al termine dell'incontro il trainar Guido Capello, la squadra ha dimostrato impegno e spirito agonistico. «Se poi — aggiunge il mister — di più non siamo riusciti a fare bisogna anche saperci accontentare di quanto è stato possibile ottenere, considerato che dagli elementi oggi a disposizione di più. forse, non si poteva pretendere». Trento, piuttosto vivace, con un centro campo bene organizzato, è riuscito, senza neppure troppo impegnarsi con la difesa, a contenere gli attacchi alessandrine, in più d'un'occasione, ha cercato a sua volta la conclusione, anche se non è mai apparso troppo pericoloso. L'Alessandria dal canto suo. specialmente nel primo tempo, si è dimostrata più arruffona, con un centrocampo dove Barozzi e Bongiorni non hanno saputo dare la continuità auspicabile. Pochi minuti dopo l'inizio della ripresa Capello ha poi sostituito Calisti con Picco, per avere in campo un uomo più fresco, ma non è certo stato sufficiente il cambio per risolvere tutto e. come abbiamo visto, malgrado la superiorità territoriale il gol non è venuto. Sugli spalti, dove i paganti erano 2599 con un incasso di 8 milioni 803 mila lire, l'entusiasmo non è mancato: gli spettatori, questa è l'impressione, stanno affezionandosi nuovamente a questa Alessandria che nello scorso campionato appariva abbandonata dal pubblico, cosi l'incitamento non è certo mancato. Da Trento, a seguire la trasferta dei ragazzi di David, erano giunti due pullman di tifosi. Alcune note di cronaca. Al 5' tallo su Bongiorni. dal limite. Calisti serve Ferraris che però manda a lato. Replica il Trento e. al 6' Andreatti impegna Lucetti con un forte tiro da una ventina di metri. Al 21' bella combinazione Ferrari-Pandolfi cross a Ferraris che ostacolata da Zoratti. colpisce egualmente di testa ma manda a lato. Alla mezz'ora, dopo uno scontro Avere-Sala, il Trento reclama un rigore, inesistente, ma l'arbitro fa proseguire. Un minuto dopo punizione da destra di Pandolli. bello stacco di Ferraris ma la sfera viene parata da Caliari. Al 36' azione pericolosa del Trento. Damonti a Sannino. cross per Gasparrini il cui tiro di testa è parato da Lucetti. Quattro minuti dopo c'è un occasione per i grigi, traversa di Bongiorni per Tonetto che centra al volo, ma Ferrari, ostacolato da Zoratti, spedisce fuori. S'inizia la ripresa e subito Baroz. servito da Ferraris, manca so/o davanti al portiere. L'Alessandria dà l'impressione di dominare, almeno territorialmente, ma non riesce a realizzare. Non cambia la situazione con l'ingresso di Picco, al 67' Poi. al 76: infortunio per il portiere trentino Caliari che. in uscita, si scontra col suo terzino Leban e. cadendo, batte il capo, restando a terra stordito: deve essere portato fuori in barella — nulla di grave comunque — e viene sostituito dal giovane Mair. Il risultato sembra ormai segnato, cosi all'80' Ferraris manca clamorosamente su bel passaggio di Pandolfi. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Biellese - Novara 0-0 Como - Triestina 3-1 Cremonese - Piacenza 2-0 Forli - Reggiana 1-1 Mantova - Lecco 1-0 Modena - Padova 1-1 Parma - Juniorcasale 1-0 Spezia - Treviso 2-0 CLASSIFICA: Como p.6; Cremonese, Alessandria, Padova, Reggiana 5; Forli, Biellese, Parma, Spezia, Juniorcasale, Piacenza, Modena, Triestina, Trento 4; Lecco, Mantova 3; Novara, Treviso MARCATORI: 3 reti: Cavagnetto (Como); 2 reti: Motta ( Juniorcasale), Braida (Parm a), Gasparrini (Trento), Panozzo (Triestina); 1 rete: Barozzi e Picco (Alessandria), Braghin, Jacolino e Sadocco (Biellese), Fiaschi e Wierchovod (Como), Fontanesi, Nicolini e Mondonico (Cremonese), Angeloni, Fabbri, Marchini e Zaniboni (Forlì), Giglio (Lecco), Bardelli (Mantova), Frana e Bologna (Modena), Pillon e Vitale (Padova), Scarpa (Parma), Gritti, Alessandrini e Zanotti (Piacenza), Marlia, Neri e Testoni (Reggiana), Martini, Mugianesi e Bongiorni (Spezia) Il punto sul campionato La Biellese è stata costretta a cedere, per la seconda volta consecutiva, un punto al Novara che ha raggiunto l'obiettivo prefissato; l'incontro è stato caratterizzato dal grigiore delle due squadre in campo. A due minuti dalla fine del match, quando sembrava che la Junior avesse raccolto i frutti di quanto seminato, il Parma è riuscito a sbloccare il risultato grazie ad un gol di Scarpa. La Cremonese ha vinto il derby del Po con il classico punteggio 2-0 al Piacenza e la sua affermazione è stata legittima anche se il punteggio pecca di severità nei confronti dei piacentini. Al "Picco" di la Spezia i locali hanno conquistato la prima vittoria stagionale contro il Treviso, il gol è arrivato al 14'. Il risultato di parità tra Modena e Padova è stato giusto: le squadre nel complesso si sono equivalse. Quaranta cinque minuti giocati alla grande, con la consapevolezza della squadra favorita sono bastati al Como per mettere alle corde la Triestina, giunta il Lombardia per mantenere il primato in classifica.