Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
26-11-1978 - Giornata: 9 - Treviso - omobono Tenni


Treviso AC - Alessandria Calcio US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 16. Zandegù [Tr]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Calisti Angelo, Bongiorni Gabriele, Picco Gianluigi [26. Piccotti Enrico], Pandolfi Mario, Ferraris (I) Alessandro A disp.:(P) Brunetti Massimo, Tonetto Flavio All.: Capello Guido

Formazione avversaria
TREVISO AC: Eberini, Michelazzi, Soro, Mayer, Zavarise, Innocente, Zandegù, Cassano, Giavardi, De Poli, Fava. A disp.: Mattarollo, Fiore, Cusano. All.: Soldo Carlo

Arbitro: Cerquoni Marco (Macerata)
Note
Ammoniti 17. Ferraris [A], 26. Cassano [T], 71. Zavarise [T]. Spettatori: 2.000 Inizio gara ore 14.30

Commento
A TREVISO “ BA TOSTA,, PER I MANDROGNI L’Alessandria a ... Picco il goleador non si ripete Una sconfitta scottante quella subita dall’Alessandria a Treviso. Il secondo passo falso esterno, nella giornata dei pareggi (hanno vinto unitamente il favorito Como, i veneti della Marca e il Lecco di Carpanesi) ha consentito alle compagini della bassa classifica di avvicinarsi pericolosamente. L’Alessandria in compagnia di Cremonese e Modena precede di un solo punto Spezia, Montova e Treviso e di due Trento e Lecco, i fanalini di coda. Una situazione critica anche se siamo a metà del girone di andata e molte squadre, nome confermano i risultati, sono in fase di assestamento. L'undici mandrogno sciupando il punto casalingo con la Juniorcasale e sciupando il rigore con il Piacenza, da una possibile posizione di preminenza, si trova a doversi rimboccare le maniche per evitare di finire nella peste. Le prossime casalinghe con il Lecco e lo Spezia saranno decisive per l’assestamento della graduatoria prima della trasferta proibita di Como, contro la squadra allenata dall’ex Pippo Marcbioro. Cosa è dunque accaduto nello spazio di una settimana, dopo la convincente prova con il Mantova? L’Alessandria sinora aveva disputato le migliori partite lontano dal Moccagatta sfruttando l’arma del contropiede, congeniale ad alcuni suoi 'giocatori abili a muoversi, a inserirsi negli spazi liberi. Il Treviso appena uscito da una crisi tecnica (l’allontanamento di mister Romano Mattò e del direttore sportivo conte Francesco Foscolo) si è presentato in campo deciso ad allontanare lo spettro del disastro incombente. Guido Capello prima di salire sul pullman di Paleto Gandino aveva, evidenziato il pericolo. «I veneti dispongono di una rosa di giocatori valida. Sinora il responso del campo è risultato sfavorevole, prima o poi si sveglieranno e saranno dolori per tutti. Affrontare un avversario smanioso di prendere quota, con un nuovo tecnico è pericoloso: guai a distrarsi».L’ammonimento del tecnico che ha trovato conferma al "Tenni" dove i biancoazzurri sono riusciti ad imbrigliare l'Orso grigio, a passare in vantaggio a contenerne la reazione conquistando il primo successo della stagione. Un’Alessandria ridimensionata, incerta, balbettante ha accettato il responso senza dannarsi eccessivamente Tonima. Il Presidente Bruno Cavallo al fischio finale ha lasciato il campo senza soffermarsi negli spogliatoi. Il ’’comm enda” aveva, giustamente, un diavolo per capello. "Una partita da dimenticare in fretta, nessuno si è salvato. Abbiamo giocato con sufficienza, con faciloneria concedendo ad un avversario modesto il dominio del campo, la possibilità di passare in vantaggio e di difendere il gol». La brutta copia dell’Alessandria. «Una sconfitta senza attenuanti. La squadra ha subito passivamente. Giovani e anziani sano andati a gara nel deludere. Impossibile ottenere un risultato positivo operando senza agonismo e grinta. Nel marasma generale sono naufragati tutti senza attenuanti ». Cavallo considera la partita di Treviso un tradimento operato ai suoi danni e degli sportivi. Il presidente lo dice apertamente senza metafore. «Davanti ad un comportamento tanto insensato impossibile restare calmi, accettare il responso del campo. Hanno sbagliato? Pagheranno salatamente, è l’unico modo per richiamarli alla realtà ».Pesanti multe sono in vista. La sconfitta lascerà il segno nel portafogli dei giocatori. Lo scivolone con un avversario chiaramente inferiore i padroni di casa si sono affidata unicamente all’agonismo per avere ragione degli orsacchiotti — merita una punizione adeguata. La compagine protagonista della buona prestazione di Novara e della esaltante prova, di Mantova non può spegnersi nello spazio di una settimana. Nessun giocatore può essere assolto unicamente per avere sottovalutato la possibilità dei veneti. La convocazione (in nazionale di Renzo Contratto, Gabriele Bongiorni e Sandro Ferraris (il trio grigio chiamato da Giovannini per fare parte della Under 21 si allenerà oggi con i compagni prescelti a Viareggio) non è servita a scuotere l’ambiente, ad ottenere una esibizione ad alto livello. Probabilmente gli interessati hanno compiuto un grave errore di valutazione lasciandosi distrarre invece di raccogliere le energie di gettarsi nella mischia per presentarsi al raduno con le migliori credenziali.Contratto, Bongiorni, Ferraris e Picco evidentemente si sentono campioni affermati, i nuovi idoli. Nella realtà il quartetto deve scrollarsi da dosso la superbia, la convinzione di essere inseriti nell’Olimpo del calcio italiano. La strada da percorrere è ancora lunga, lastricata di pietre. Lasciarsi travolgere calla fama che non gli appartiene significa finire nel limbo, scomparire dalla scena. Da giovani e promettenti atleti è lecito attendersi, sempre, prove gagliarde, volenterose. A Treviso invece sono caduti in letargo restando quasi increduli davanti alla maggiore determinazione dei padroni di casa decisi a strappare il primo successo dell’anno. Lo stesso Picco solitamente battagliero caparbio, irriducibile, ha gettato ben presto la spugna. Una esibizione chiaramente insufficiente, tale da cancellare l’eco della prova contro il Mantova. Con il centravanti sono affondati non solo i più giovani compagni, ma gli stessi "senatori" evidentemente sorpresi dalla carica, dei veneti. Un’Alessandria formato ridotto incapace di raggiungere il pareggio, il riequilibrare le sorti della gara per tentare il colpaccio. Una compagine praticamente senza nerbo, arrendevole. Considerate le buone condizioni fisiche dei singoli alla vigilia della trasferta la conclusione è una sola: i grigi hanno peccato di presunzione pagando lo scotto di tanta leggerezza. Il commento del presidente è sin troppo eloquente. Una squadra priva di volontà ha poche speranze di sopravvivere, di evitare la retrocessione. L'Alessandria ha le possibilità di mantenersi in una posizione tranquilla unicamente se getta nella lotta la freschezza dei suoi giovani e l'esperienza degli anziani. Pretendere di spaventare l'antagonista. Unicamente con il nome è assurdo e ridicolo. Il Treviso sceso in campo con umiltà, ma determinato, ha dimostrato agli alessandrini come si conquista un successo. La lezione dovrebbe servire per il futuro. Le prossime partite interne giungono a puntino per verificare lo spinto di reazione la grinta. La classifica i pone di serrare le file, di stringere i denti: altri errori tanto madornali potrebbero essere determinanti. Mister Capello durante la settimana suonerà la diana chiamando ognuno alle sue responsabilità, ai suoi compiti. La partita di Treviso deve essere cancellata in gran fretta con prove positive, con la conquista di punti preziosi per mantenere a distanza le squadre di bassa classifica. Il tecnico nell'attesa del prossimo impegno con la sua ex squadra getta acqua sul fuoco. «Nel primo tempo si è giocati un po’ contratti, nella ripresa ad una sola'porta. Il pareggio ci stava comodo. Il gol del successo trevigiano, era, ad esempio, viziato da un fallo a centrocampo ai danni di Ferrari. Nell’occasione siamo stati colti in contropiede e la palla dopo avere attraversato tutta la luce della porta è finita a Zandegù pronto ad insaccare In precedenza una grande punizione di Feraris era stata deviata con la punta delle dita da Eberini. Nella ripresa l’Alessandria ha avuto altre due grosse occasioni per pareggiare il conto.Nella prima Pirico su un pallone basso ha colpito con il petto invece che di testa e l’estremo difensore ha respinto alla meno peggio sul nostro attaccante fermato dall’arbitro al momento del secondo tiro. Infine Ferraris si è visto respingere sulla linea di porta un pallone destinato in fondo al sacco da Zavarise in spaccata. Ripeto, il punto non l’avremmo rubato». Il presidente è di diverso avviso sull’andamento del gioco. «Nel primo tempo qualche giocatore credendo di essere un campione affermato teneva troppo la palla, qualche altro ha reso al cinquanta per cento della forma. L’Alessandria seppure con le deficenze denunciate ha disputato la ripresa nell'area dei biancoazzurri». Per Capello c’è stata sufficienza da parte di tre-quattro giocatori, i compagni invece hanno dimostrato impegno e determinazione. L’unico, il solo risultato certo è la sconfitta per 1-0 e raggravarsi della posizione di classifica che vede i grigi in posizione critica. Altra considerazione: il collettivo è risultato inferiore all’attesa; le punte non sono state in grado di sfruttare adeguatamente da palloni lavorati dai centrocampisti. Una squadra inferiore alle attese anche se il pareggio era a portata di mano. Inutile recriminare oltre, nel calcio vince chi segna, hanno centrato il bersaglio i veneti, gli alessandrini no. I mandrogni hanno perduto una facile occasione per avvicinarsi al vertice della classifica, un peccato. Passiamo alla rassegna della stampa del lunedì: i cronisti hanno visto un l’Alessandria in forma, con una intelaiatura solida. «La più bella squadra senz’altro che abbia calcato i terreno del "Tenni” in questo scorcio del campionato — scrive la Gazzetta del Popolo —, ha perduto una partita che francamente avrebbe meritato di pareggiare. Sta di fatto che, vuoi per la scaramanzia del cambio dell'allenatore che notoriamente porta fortuna, vuoi per la caparbietà dei padroni di casa di voler vincere a tutti i costi. La loro prima partita della stagione per cercare una rimonta dalla precaria situazione di classifica, ha fatto scattare la molla dell’orgoglio dei trevigiani e mettere nei guai i valorosi ospiti. Francamente le d u e squadre si sono equivalse ed i grigi hanno sfoderato dopo la re te subito grinta, volontà e orgoglio pari a quello dei padroni di casa e per tutta la ripresa hanno praticato un forcing forsennato ed insistente che a più riprese ha costretto i trevigiani a difendersi con notevole affanno. Forse hanno peccato nelle fasi conclusive e particolarmente nella seconda frazione di gioco soprattutto per l’orgasmo della necessaria rimonta. Se avessero mantenuto più chiare le idee avrebbero potuto agguantare il meritato pareggio che hanno mancato per un soffio al 68’. Più realistico il commento della "Stampa Sera”. «Tra parenti poveri, al Tenni” , hanno vinto i più diseredati. I trevigiani al nono turno di campionato sono riusciti a conquistare la vitto ria, confermando che il cambio di panchina porta fortuna. L’Alessandria ha lasciato una impressione positiva, ma il Treviso ha potuto contare la prima volta su un Zandeg finalmente in buone condizioni, tanto da mettere spesso in difficoltà il diretto avversario Gardi- man ed a costringere ad affannosi recuperi, se non addiritturra al fallo. Commenta Capello a fine partita:” il risultato è stato forse condizionato dall'arbitro: prima del gol del Treviso c'è stato un fallo a metà campo non fischiato. Il pareggio, insomma, l’avremmo meritato”. Lo spogliatoio dei grigi non è proprio dei più allegri, ma nemmeno troppo abbacchiato. Nessun dramma». Veniamo a Tuttsport. Le due squadre si sono confermate (particolarmente forti sotto il profilo agonistico, assai meno dal punto di vista tecnico. Nella ripresa è stata soprattutto l'Alessandria a tenere costantemente vivo il ritmo della gara ,il Treviso (evidentemente condizionato dalla paura di farsi sfuggire la prima vittoria ha subito per lunghissimi tratti i piemontesi. Al 24’ i grigi sono andati vicinissimi al pareggio con F e rra ris il quale, aveva perso la palla, ha battuto teso di sinistro: sulla linea di porta Zavarise è riuscito a respingere. Tuttavia a soffrire maggiormente in questa seconda parte della gara è stato il Treviso". Concludiamo la rassegna stampa -con a Gazzetta dello Sport. «Fra i grigi da elogiare in blocco, nota di merito per Lucetti, che per due volte è riuscito a deviare in angolo tiri pericolosissimi di De Poli rispettivamente al 52 e (al 76', nonché Contratto infaticabile e onnipresente oltre al duo Calisti - Ferrari. Deve gli ospiti sono mancanti, anche per l'arcigna difesa trevigiana, è la fase conclusiva. Infatti pur scendendo molto egregiamente fino al limite dell'area di rigore trevigiana, raramente i grigi riuscivano trovare il guizzo buono per sparare a rete. Sta di fatto che oltre a quello corso al 68', la porta trevigiana non correva eccessivi pericoli e Eberini doveva impegnarsi a fondo una sola volta e precisamente al 14’ quando su una punizione di Ferraris da circa trenta metri sparava una bordata di rara potenza che costringeva il portiere respingere il pugno". Un'Alessandria chiaramente superiore all'avversario, mancante tuttavia di quel pizzico di determinazione indispensabile per per concludere a rete. Un passo falso, evitabile, un punto gettato alle ortiche perché il pari ci stava comodo. Purtroppo pur attaccando in massa per 45’ nessuno è riuscito a fare breccia. Gli attacchi alessandrini continuano a denunciare le seguenti pecche: segnano con il contagocce senza mai riuscire a recuperare lo svantaggio. Picco, Ferraris e i compagni devono lottare con migliore. Le reti sono indispensabili per compiere passi avanti in classifica. La retroguardia dal canto suo si fa sorprendere troppe volte: gli otto gol subiti — quasi uno per partita sono indicativi. Acqua passata non macina più, inutile recriminare sul passato, meglio riordinare le idee, guardare al domani. L'Alessandria disopne di due partite casalinghe, quattro punti preziosissimi da incasellare. Gli avversari sono tutt'altro che impossibilitati anche se nelle ultime giornate hanno dato chiari segni di riscossa. In particolare il Lecco fresco vincitore della capolista Triestina. Domenica al Moccagata c'è solo un imperativo, vincere per riportarsi fuori dalle sabbie mobili, per distanziare gli avversari. La squadra di Capello ha la possibilità di prendere quota, per tornare ad essere la squadra corsara. Il tempo per ricuperare, migliorare c'é, sarebbe sciocco sprecarlo (Il Piccolo - Il Gattopardo) I GRIGI SI ARRENDONO ANCHE A TREVISO: 0-1 Tra parenti poveri ieri, al «Tenni» di Treviso, ha vinto il più diseredato. I trevigiani al nono turno di campionato sono cosi riusciti a conquistare la loro prima partita, confermando che il cambio di panchina porta fortuna. Liquidato due settimane fa Romano Matte e assunto nei giorni scorsi Carlo Soldo, il «clan» dirigenziale biancoceleste è riuscito a dare agli scontenti tifosi di casa i primi due punti tutti insieme grazie ad una fredda conclusione di Zandegù, che ha toccato in rete di piatto da due passi su un tiro teso di Giavardi dalla destra Un minuto prima l'Alessandria aveva sfiorato la segnatura con una gran punizione di Ferrari, che aveva costretto Eberiniea volare sul palo sinistro per neutralizzare il pallone. Subito dopo il gol i grigi hanno cercato il «pressing», ma raramente sono riusciti a superare il filtro del centrocampo trevigiano, che per l'occasione ha funzionato un po' meglio del solito. Una sola vera occasione per l'Alessandria: al 24' Eberini in uscita si è lasciato sfuggire il pallone e Ferraris ha calciato a colpo sicuro verso la porta sguarnita. Sembrava fatta. Invece sulla linea Zavarese «in extremis» è riuscito a salvare. Una decina di minuti dopo l'arbitro Cerquoni scontratosi con De Poli ha dovuto chiedere l'intervento del massaggiatore del Treviso, poi ha potuto proseguire regolarmente. Appena prima del fischio finale i biancocelesti avrebbero potuto perfino raddoppiare, ma Lucetti ce l'ha fatta a toccare in angolo la conclusione di sinistro di De Poli. Il 2-0 francamente sarebbe stato troppo. Perché è un fatto che l'Alessandria ha lasciato un'impressione positiva. Ma ieri il Treviso ha potuto contare per la prima volta in questa stagione su uno Zanoegù finalmente in buone condizioni, tanto da mettere spesso in difficoltà il diretto avversario Gardiman e a costringerlo ad affannosi recuperi, se non addirittura al fallo. Commenta Capello a fine partita: «Il risultato è stato forse determinato dall'arbitro: prima del gol del Treviso c'era stato un fallo a metà campo non fischiato. Il pareggio, insomma, l'avremmo meritato». Lo spogliatoio dei grigi non è proprio dei più allegri, ma nemmeno troppo abbacchiato. Nessun dramma. (La Stampa - Ed. Sport - S.S.) Risultati: Cremonese - Como 0-2 Forli - Biellese 1-1 Juniorcasale - Novara 1-1 Lecco - Triestina 2-1 Mantova - Parma 0-0 Reggiana - Modena 1-1 Spezia - Piacenza 3-3 Trento - Padova 0-0 CLASSIFICA: Como, Juniorcasale p.12; Parma, Reggiana, Triestina 11; Forli, Biellese, Novara 10; Piacenza, Padova 9; Modena, Alessandria, Cremonese 8; Spezia, Mantova, Treviso 7; Lecco, Trento 6 Marcatori: 7 reti: Motta (Juniorcasale); 5 reti: Cavagnetto (Como); 4 reti: Mugianesi (Spezia); 3 reti: Braghin (Biellese), Fiaschi (Como), Angeioni (Forlì), Giglio (Lecco), Scarpa (Parma), Gasparrini (Trento), Panozzo (Triestina). 2 reti: Picco (Alessandria), Sadocco (Biellese), Mondonico (Cremonese), Stefanello (Modena), Sanseverino e Basili (Novara), Braida (Parma), Crepaldi (Piacenza), Marlia (Reggiana), Martini e Bongiorni (Spezia) Il punto sul campionato Juniorcasale e Novara si sono divise la posta in palio e non avevano nulla da recriminare. All'ultimo istante lo Spezia ha mancato la vittoria sofferta nel match contro il Piacenza, dimostratosi avversario ostico. La Biellese ha strappato un punto a Forli senza fare barricate: i locali hanno giocato gli ultimi dieci minuti con l'uomo in meno.