Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
03-12-1978 - Giornata: 10 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Lecco Calcio 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 86. Barozzi R.[A] 41. Galluzzo [Le]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Berardo Mario, Bongiorni Gabriele, Calisti Angelo, Pandolfi Mario [46. Ferraris (I) Alessandro], Barozzi Roberto A disp.:(P) Brunetti Massimo, Vogliotti Enzo All.: Capello Guido

Formazione avversaria
LECCO CALCIO: Troilo, Giglio [46. Rigamonti], Santi, Pala, Gabbana, Gustinetti, Izzo, Pozzoli, Galluzzo, Bocchinu, Corti. A disp.: Martignoni, Ortelli. All.: Carpanesi Sergio

Arbitro: Adamu Antonio (Cagliari)
Note
Ammoniti: Calisti [A], Bocchinu [L]. Spettatori: 1.500, di cui 1162 paganti per un incasso di 3.846.500 lire Inizio gara ore 14.30

Commento
CON IL LECCO TRADIZIONE CONFERMATA BAROZZI in zona « Cesarini » salva i «grigi» dal disastro La zona Cesarini ha portato fortuna ai grigi, a Barozzi tornato finalmente ad assaporare la gioia del gol. Per l’Alessandria la realizzazione è giunta propizia per evitare un tracollo, un nuovo salto nel buio. II Lecco, a dire il vero, c’è rimastomale. I lariani sino a quel momento, eravamo all’86’, non solo stavano conducendo con sicurezza, ma per altre due volte erano andati vicinissimi al raddoppio, al gol della sicurezza. Il risultato finale, 1-1 se sta stretto agli ospiti, è giunto come un regalo natalizio per i padroni di casa divenuti negli ultimi tempi assai prodighi. Capitan Colombo e compagni ogni domenica, per non smentirsi, regalano una rete all’avversario probabilmente per incoraggiarlo. La conclusione è tutt’altro che avventata. L’Alessandria ha letteralmente regalato al Lecco la rete messa a segno da Galluzzo allo scadere del primo tempo, rendendo problematica la rimonta. Per pareggiare il conto si è reso necessario un dispendio di energie notevole e, da parte dei tifasi, un ulteriore patema d’animo. La compagine di Guido Capello nelle ultime giornate ha fornito prestazioni a dire poco sconcertanti, tali da lasciare forti dubbi sulla validità di alcuni elementi considerati sino a ieri delle sicure promesse. Le partite di Treviso e con il Lecco lo informano abbondantemente. Due avversari senza eccessive pretese, alla ricerca della migliore condizione per uscire dalle sabbie mobili della bassa classifica. I mandrogni incerti e titubanti nella trasferta veneta sono letteralmente crollati sul terreno amico. Nessuna giustificazione può essere adottata per una prestazione tanto scialba, incolore. Le aspettative sono andate deluse al punto da generare vivo malcontento nelle file dei fedelissimi presenti allo stadio, non più di 1500 persone che avevano sfidato il clima polare e la nebbia per salutare — era la speranza — il secondo successo casalingo. La squadra invece di aggredire lo avversario, ha iniziato al piccolo trotto, regalandogli la consueta rete di vantaggio. Il disordinato forcing ha consentito, seppure in extremis, il ricupero e la conquista di un punto prezioso per la classifica, sempre più pesante con il trascorrere delle domeniche. Alla decima giornata i grigi sono sotto di un punto rispetto alla media salvezza mentre gli avversari direttamente interessati al capitolo retrocessione premono alle spalle. Dietro alla compagine di Capello che dividono in coabitazione con Padova, Mantova, Cremonese il decimo posto troviamo Modena, Spezia, Treviso, Lecco e il fanalino di coda Trento. Sei squadre decise a ricuperare il terreno perduto, ad agganciare la zona centrale per sottrarsi alla grande baraonda del finale di stagione. L’Alessandria nei confronti diretti con tre delle form azioni che la seguono, ha avuto la peggio o quasi, ha pareggiato in casa con Trento e Lecco, ha perduto a Treviso. Le preoccupazioni per il futuro sono ampiamente giustificate. L'undici mandrogno partito con il piede giusto sta gradatamente perdendo terreno senza lasciare intravedere possibilità di riscossa. Latita il gioco, faticano a giungere i risultati. Nelle ultime due domeniche è stato racimolato un bottino piuttosto magro, un punto. La media inglese, lo specchio del campionato, e un termometro eloquente. Le cause dello sfaldamento? La squadra pare avere perduto la freschezza e la determinazione dimostrata nella fase d’avvio, alcuni giocatori mi sembrano rassegnati, sfiduciati. Mancando la carica, lo spirito di reazione, le difficoltà aumentano a dismisura. Si è visto chiaramente nell'ultimo incontro giocato al Moccagatta contro un antagonista modesto, preoccupato nella fase iniziale di non subire reti, di tenere i grigi a debita distanza dall’area di rigore per evitare complicazioni. L’Alessandria partita in sordina, invece di accelerare i tempi, si è adeguata al gioco dei blu»celeste sperando in qualche svarione per mettere al sicuro il risultato. Il desiderio è andato deluso con il risultato di trovarsi in svantaggio dopo 43’ di gioco e con la poca rosea prospettiva di trovare la via del gol pur non disponendo di sttotecatori. Capello infatti costretto a rinunciare a Picco infortunatosi e con Ferraris in condizioni precarie, per disturbi intestinali accusati alla vigilia, si è trovato nella scomoda posizione di dovervi ovviare affidandosi ad un Berardo, volenteroso quanto inconcludente e a Barozzi che punta pura non è. Per completare il quadro ha fatto indossare a Calisti la maglia di centravanti sperando nell’esperienza per sfruttare gli inserimenti offensivi dei compagni. Contemporaneamente ha sacrificato Pandolfi su Giglio, considerato alla vigilia un pericoloso cliente per la rete alessandrina. La scelta tattica si è mostrata per nulla indovinata perchè il terzino lariano ha continuato a girovagare indisturbato per il campo, inserendosi in continuazione sulla fascia sinistra. Fortunatamente l’ex al essandrino, infortunatosi, è stato costretto a dichiarare forfait nella ripresa consentendo 'l’innesto di un Ferraris troppo fermo per essere realmente l'uomo gol di inizio stagionale. La squadra mancando di un vero regista sulla fascia centrale, si muove senza schemi di gioco, ogni giocatore è libero di convergere al centro lasciando sguarnito l’out. Lo stesso Contratto la cui arma migliore è l’inserimento sulla fascia stringe in continuazione al centro, cerca di aprirsi un varco con il dribbling divenendo facile preda dell’avversario. Il gioco del calcio è geometria, ordine. Le improvvisazioni possono illuminare la scena per pochi attimi, mai determinare l'andamento della gara. Nella formazione mandrogna tutto o quasi si è associato al’imiprovvisazione, all’estro dei singoli. E’ possibile spiegare in altro modo la presenza di tre quattro giocatori in un fazzoletto al limitare dentro l’area di rigore? Eppure durante i novanta minuti di Alessandria - Lecco si sono visti, in ripetute occasioni, centrocampisti attaccati operare a stretto contatto di gomito quando era necessario allargare la manovra per indurre l’avversario ad aprire le maglie. La mancanza di una orchestrazione d’offesa ha consentito al Lecco di parare i colpi, di affrontare i grigi in massa. Altro grosso neo l’assenza di giocatori capaci di contrastare efficacemente il gioco aereo. I blu-celeste sono andati a nozze nello sventare le palle alte, nel respingere l’insidia. Con una squadra tanto disarticolata è impossibile pretendere prestazioni ad alto livello, capaci di mettere in difficoltà l'antagonista. Neppure la giustificazione dell’assenza di punte adeguate può essere motivo di scusante. Le compagini prive di uomini gol si affidano agli inserimenti improvvisi dei centrocampisti. Nell’Alessandria, ad esempio, c’è un Pandolfi che ha disputato le migliori partite come mezzapunta, realizzando, per ogni stagione, dalle cinque alle sei reti. Le nostre sono unicamente delle indicazioni per uscire dalla situazione di crisi che potrebbe far precipitare la squadra in posizione critica. Domenica prossima arrivalo Spezia e l’avversario è per nulla comodo. Lo ha dimostrato, a Cremona strappando, un prezioso pareggio. Gli spezzini oltre a disporre di una buona intelaiatura — hanno strappato un punto pure a Como - sono conosciuti per la cattiveria che contraddistingue i difensori. Gli attaccanti alessandrini in altre parole dovranno gettarsi nella mischia senza troppi complimenti. Un confronto che poco si addice a Ferraris che cuor di leone non ha come dimostrato in altri importanti appuntamenti. Potrebbe essere la giornata favorevole per Stefano Baglini smanioso di dimostrare, il proprio talento. Il giovane toscano convocato per la partita con il Lecco è stato inaspettatamente lasciato in tribuna a vantaggio di un Ferraris che continua a deludere nonostante i buoni proponimenti. Baglini non risolverà i problem i della squadra, ma contribuirà senz’altro ad eliminare alcuni dei difetti ormai congeniti. Sui palloni aerei è lo unico in grado di contrastare efficacemente l’avversario come ribadito dalle reti messe a segno. Il contemporaneo ricupero di Picco dovrebbe dare maggior peso ad un attacco incapace di manovrare in velocità, con palle in profondità invece dei consueti passaggi corti. Torniamo ad Alessandria. Lecco la partita della delusione giocatasi in un pomeriggio polare, con termometro "impazzito" e folate di nebbia capaci di mettere in discussione il proseguo della gara. L’Alessandria presenta la novità, non troppo, di Berardo all’estrema destra e di Barozzi che dovrebbe dialogare con Calisti. Sulla fascia centrale Pandolfi monta la guardia a Giglio operando a zona visto che il fluidificante si concede il lusso di scorazzare per il campo senza eccessivi patemi d’animo. Ferrari adotta la stessa tattica con Pozzoli grande "maestro" lariano. Nessuno affonda i colpi tantomeno l'Alessandria che fatica a trovare il giusto ritmo in fase offensiva, Berardo pur muovendosi in continuazione dimostra di non essere o uomo capace di penetrare nel dispositivo avversario, di cercare la conclusione di forza. Santi lo marca stretto, gli concede poco spazio e il ragazzo cerca inutilmente di trovare una posizione idonea. Nello schieramento grigio è difficile comprendere qual'è la prima punta, l'uomo che deve fungere da ariete. Non certo Calisti in movimento sulla fascia sinistra con l’intento di fare filtrare cross pesca Galluzzo completamente smarcato al centro dell’area di rigore. Nessuno si muove e 1’'attaccante può colpire di testa. Lucetti allunga fiaccamente un braccio per tentare l’intercettazione, sfiora la sfera che si insacca. Un regalo natalizio elargito con notevole anticipo. D’andamento del primo tempo lascia preludere ulteriori patemi d’animo. L’Alessandria opera con approssimazione, porta il pallone, manca il lancio in profondità. Gli uomini si smarcano con difficoltà, nessuno è pronto all’inserimerito. Una dimostrazione di incapacità ed anche di ingenuità Il presidente Cavallo approfitta dell’intervallo per richiamare i giocatori ad una maggiore volontà. Lo sfogo, giustissimo, riesce a scuotere la maggioranza dei giocatori. Capello dal canto suo decide di mandare in campo Ferraris per cercare di risalire la china. La squadra opera con più grinta, si spinge in avanti seppure disordinatamente stringendo d’assedio i lombardi. La difesa ospite è però regina nel gioco aereo e i tentativi si infrangono contro la barriera. Mancando il del gioco è difficile trovare la breccia. Continua la sarabanda degli scambi a corta distanza, qualche tiro telefonato e nulla più. Con il trascorrere dei minuti la possibilità di agguantare il pari si affievolisce. Sono Pozzoli e compagni a creare le occasioni da gol. Avere al 58’ blocca un avversario al limite dell’area di rigore ed è punizione. Izzo tocca per Bocchinu, gran botta a mezz’altezza: Lucetti in tuffo respinge, interviene Galluzzo che colpisce a colpo sicuro. Il portiere si supera deviando con un piede, salvando la squadra da un gol certo. Finalmente al 70' si registra uno dei pochi tiri a rete dei grigi. Sulla destra scende Berardo, il ragazzo centra e Bongiorni — tra i più incisivi — colpisce mandando il pallone a sfiorare il palo alla sinistra di Trollo. Tre minuti dopo è Barozzi a fiondare in gol: Calisti devia leggermente, ma il portiere è sulla traiettoria. Il serrate dei mandrogni è commovente pur mancando la chiarezza di idee necessaria per avere ragione dell’avversario. Bongiornici riprova all’80’ ricavandone un calcio d’angolo. Per l’Alessandria pare proprio finita, isolo un miracolo la può Salvare, in particolare sull’esempio di quanto accade all’85’. Galluzzo scende sulla sinistra cogliendo i grigi in contropiede, si presenta solo in area, conclude sul palo. Mai la dea bendata è stata tanto prodiga con gli orsacchiotti pronti a ricambiare la grazia ricevuta a quattro minuti dalla conclusione. Palla da Ferrari a Gardiman inseritosi in fase offensiva. Il terzino smarcato sulla sinistra mette al centro, Barozzi si inserisce con autorità ed è il sospirato gol del pareggio. Gran sospiro di sollievo in campo e fuori, l’incubo della seconda sconfitta casalinga è allontanato. «Partita giocata da ambo le parti — commenta Capello alla fine — con il Lecco dotato di una maggiore spinta. Il gol lo abbiamo regalato, un errore dell’intera difesa. Dovendo ricuperare siamo stati costretti ad aggredire prestando il fianco al Contropiede». Perchè ha mandato in campo Ferraris pur sapendo delle condizioni fisiche menomate? «Il ragazzo aveva accusato disturbi di stomaco nella notte tra venerdì e sabato, oggi stava bene. Pertanto ho preferito a Baglini alla ricerca della tenuta ». Il mister difende la decisione, cerca di stendere un velo sull’impietosa dimostrazionedi non gioco dei ragazzi. Le conclusioni sono pessimistiche, si cambia registro o si fa naufragio. Il tecnico deve dimostrare di sapere comandare la partita dalla panchina, operare con decisione escludendo, se necessario, quanti battono la fiacca. Il prossimo sarà un esame decisivo, o si vince o si precipita nel baratro. Lo Spezia è avversario ostico, d’accordo, battibile nella misura in cui i giocatori sapranno impegnarsi, soffrire. Una prova d’appello importantissima considerato l’impegno della domenica successiva a Como. Capello deve suonare la diana, battere i pugni sul tavolo. La partita, con il Lecco è rsultata inaccettabile anche per il più sprovveduto degli sportivi. Ripeterla significa gettare la spugna ancor prima di avere iniziato la bagarre (Il Piccolo - Il Gattopardo) Stentato 1-1 al "Moccagatta" ALESSANDRIA SPENTA PAREGGIA A LECCO Subito un gol al 42' I grigi soltanto allo scadere della ripresa sono riusciti a pareggiare, rompendo cosi, almeno in parte, la tradizione negativa che vuole il Lecco vittorioso sul terreno del Moccagatta (lo scorso anno nei due incontri i lanani si erano aggiudicati i quattro punti in palio). Un pareggio, tutto sommato, che può anche essere meritato ma che non ha certo cancellato la prova negativa dell'Alessandria di Capello I grigi, è vero, erano privi dell'infortunato Picco e, nei primi 45 minuti, hanno dovuto anche rinunciare all'apporto del valido Ferraris che, indisposto. Capello ha tenuto in panchina, utilizzandolo poi soltanto nella ripresa, una decisione tra l'altro non molto logica. Come seconda punta Capello ha utilizzato Calisti. con un risultato non pari certo all'economia della partita. E nel primo tempo la prestazione in generale della squadra alessandrina è stata, tra le folate di nebbia che in alcuni momenti hanno fatto pensare alla necessità di una sospensione della gara, inferiore alle aspettative. Nella ripresa, probabilmente stimolati dal presidente Cavallo che. in tribuna, passeggiando nervosamente sulla scaletta, non nascondeva la sua rabbia e il disappunto per come i ragazzi in campo si comportavano, e anche nella necessità di rimediare alla rete che avevano subito (più per colpa corale della difesa, portiere compreso, che per meriti dell'attacco lariano) i grigi, dimenticando schemi tattici e marcature, si sono gettati all'attacco. Qualche breve cenno di cronaca. Al 10' combianzione Calisti Pandolfi con palla a Bongiorni che viene anticipato, al momento di concludere, dall'uscita di Troglio. Tre minuti dopo è ancora Bongiorni a concludere, da fuori area, ma una palla, che gli era stata passata da Pandolfi. passa alta sulla traversa. Al 16' angolo di Barozzi e schiacciata di Ferrari, con parata dell'estremo difensore lariano. Al 26'. su punizione di Pandolfi pallone a Calisti che tira, ribatte la respinta ma si vede parare il tiro raso terra. Sono invece, due minuti dopo. Colombo e Lucetti a salvare la rete grigia su un tiro del lanciato Pozzoli. E si arriva così al gol del Lecco: cross di Izze al 42'. dalla destra, la difesa e 10 stesso Lucetti seno inspiegabilmente fermi, e Galuzzo. di testa, porta i lariani in vantaggio. Nella ripresa i grigi vanno decisi all'attacco, gran batti e ribatti in area lariana. ma senza risultati concreti, un po' per la precipitazione tanto per la imprecisione. Su azione di contropiede, al 58'. Il Lecco va vicino al raddoppio, ma il tiro di Bocchinu viene splendidamente respinto di piede da Lucetti ma sul rinvio Galluzzo non è pronto a ribattere. All'85' brivido per i grigi, con pallone calciato da Galluzzo respinto dalla parte bassa del palo della porta di Lucetti. Infine. all'86' la rete del pareggio alessandrino: azione solitaria di Gardiman. che sbaglia la conclusione, è pronto a raccogliere Barozzi che insacca, ponendo fine all'incubo di una sconfitta. (La Stampa - Ed. Sport - F.M.) RISULTATI: Biellese - Treviso 1-0 Como - Forli 3-0 Cremonese - Spezia 2-2 Modena - Mantova 1-2 Novara - Trento 1-0 Padova - Reggiana 0-2 Parma - Piacenza 1-1 Triestina - Juniorcasale 0-0 CLASSIFICA: Como p.14; Juniorcasale, Reggiana 13; Biellese, Parma, Novara, Triestina 12; Forli, Piacenza 10; Mantova, Padova, Alessandria 9; Spezia, Modena 8; Lecco, Treviso 7; Trento 6 MARCATORI: 7 reti: Cavagnetto (Como) e Motta (Juniorcasale);4 reti: Mugianesi (Spezia) 3 reti: Braghin (Biellese), Fiaschi (Como), Angeloni (Forlì), Giglio (Lecco), Bardelli (Mantova), Scarpa (Parma), Gasparrini (Trento), Panozzo (Triestina), Jacomuzzi (Novara). 2 reti: Barozzi e Picco (Alessandria), Sadocco ed Enzo (Biellese), Mondonico (Cremonese), Galluzzo (Lecco), Sanseverino, Jacomuzzi e Basili (Novara), Braida (Parma), Crepalidi (Piacenza), Marlia e Scena (Reggiana), Martini, Bongiorni e Spinella (Spezia) Il punto sul campionato E' stato uno scontro al vertice sotto il profilo dello spettacolo e dell'impegno tra la Triestina e la Juniorcasale: i padroni di casa hanno recriminato per uno zero a zero che non ha premiato il suo continuo arrembaggio. Niente da fare per il Forli contro un Como deciso a riscattare il mezzo passo falso casalingo: tre a zero per i lariani, grazie a due rigori messi a segno da Cavagnetto, mentre la terza rete è stata di Nicoletti. Il Novara ha battuto il Trento ma una spessa coltre di nebbia ha impedito la visuale al pubblico. La Biellese è tornata al successo sul suo campo sconfiggendo il Treviso grazie a un calcio di rigore messo a segno da Sadocco. La Cremonese è riuscita a recuperare due reti allo Spezia e nel finale è andata a un soffio dalla vittoria. Pur esercitando una chiara supremazia territoriale il Parma non ce l'ha fatta a superare lo scoglio del Piacenza in uno dei tanti derby padani