Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
10-12-1978 - Giornata: 11 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Spezia 1906 FC 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 54. Ferraris (I) A.[A], 56. Piccotti E.[A]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Calisti Angelo, Bongiorni Gabriele, Ferraris (I) Alessandro, Piccotti Enrico, Barozzi Roberto [46. Baglini Stefano] A disp.:(P) Brunetti Massimo, Pandolfi Mario All.: Capello Guido

Formazione avversaria
SPEZIA 1906 FC: Masoni, Bonanni, Fazio, Sassarini, Giulietti, Motto, Spinella, Mugianesi, Seghezza, De Fraia [13. Sellitri], Bongiorni A. A disp.: Menconi, Fornile. All.: Sonetti Nedo

Arbitro: Rufo Umberto (Roma)
Note
Ammoniti: Colombo [A], Giulietti [S]. Spettatori: 1.500 paganti 796 per un incasso di 2 milioni 716.500 lire Inizio gara ore 14.30

Commento
ALESSANDRIA - SPEZIA 2-0 FERRARIS il gol... dell’ex aiuta i grigi a decollare L’interrogativo si impone anche se i« ma » non fanno storia. La domanda sorge spontanea osservando fa classifica aperta dal favoritissimo Corno alla ricerca della carburazione, tallonato da Reggiana e Triestina. Seguono la Juniorcasale fermata a Forlì dalla nebbia, ed altri due compagini partite con ambizioni per Titilla nascoste Parma e Novara. Alle spalle dei grigi invece formazioni in difficoltà, nonostante il largo dispendio di risorse finanziarie per catapultarle verso l’alto, il Piacenza, il Mantova, la Cremonese, il Modena, ovvero le grandi deluse. Un campionato all’insegna dell'equilibrio con distacchi minimi. Due vittorie consecutive significano la vetta, altrettante sconfitte la zona calda della retrocessione. L’Alessandria viaggia a quattro punti dalla prima, ma a due dalla quartultima. Una stagione incertissima destinata a riservarci grosse sorprese a richiamare i responsabili delle squadre a vagliare attentamente il futuro. Mancando le bigs le sorprese sono all'ordine del giorno come Tcsplosione imprevista del Treviso che ha travolto il Padova con una mozza dozzina di gol. L'avvento di Cadetto Soldo ex trainer della Novese e del Sant’Angelo sulla panchina di Romano Matte ha portato fortuna ai ragazzi della Marca. I punti valgono veramente doppio, guai a sprecare a regalare, domani il ricupero potrebbe essere Impossibile o quasi. La compagine mandrogna reduce dal pareggio interno con il Lecco, è riuscita con un secco due a - zero a cogliere il secondo successo stagionale interno. La squadra richiamata dal presidente Bruno Cavallo e dallo stesso tecnico, ha risposto alla sollecitazione evitando il dissenso generale, attuato dagli sportivi con l’assenza dallo stadio. Al Moccagatta erano presenti sugli spalti 796 persone (l'inacsso è stato di 2 milioni 716 mila lire) il minimo stagionale: la colpa non è solo del freddo e della nebbia. Uno spettacolo deprimente o quasi vedere tanti vuoti. Eppure negli anni precedenti tre-quattro- mila persene era la media, per non parlate dei sei settemila della serie B. Gli appassionati delusi, preferiscono raggiungere Torino o Milano snobbando la squadra del cuore. Le ultime esibizioni hanno accentuato di disinteresse, assenteismo. Cerne si è giunti alla perdita di credibilità dopo un avvio promettente? L'alternanza dei risultati è certamente alla base del fenomeno. Gli orsacchiotti partiti con il vento in poppa con la franca vittoria conseguita a Padova, sono andati gradatamente perdendo tono. Con il Treviso e il Lecco hanno annaspato faticosamente, con gli spezzini hanno vinto senza convincere. Eppure gli uomini sono gli stessi, anzi se ne sono aggiunti altri che pur non essendo fenomeni, contribuiscono a rendere meno problematiche le scolte del tecnico. L'Alessandria visionata nelle ultime domeniche denuncia la mancanza assoluta di schemi di gioco validi. E’ vero, c'è stata l’impennata con il Mantova, poi il buio pesto. Soffermiamoci sull’ultima partita. L'incontro era atteso, sentito più dai giocatori che dal pubblico, deluso e amareggiato dalla continua altalena dei risultati. Il presidente Cavallo inviperito per la scialba prova dei ragazzi, ha rispolverato il ritiro di Ovada per assicurare ai ragazzi la tranquillità e la concentrazione necessaria per presentarsi nelle migliori condizioni psicologiche. Una scolta rivelatasi saggia anche se sul campo si è registrata la consueta confusione di idee denunciata in precedenti occasioni. Il mister criticato per la scelta di Berardo, è tornato sui suoi passi ricuperando Piccotti e confermando un Barozzi in fase ascendente. Inutile nasconderlo, il ragazzo attraversa un periodo difficile, gli manca la lucidità e la concentrazione delle prime giornate. Invariati gli altri reparti con Cardi man difensore fisso, Contratto in fluidificazione, Avere libero davanti a Lucetti e Colombo a saldare la cerniera. Ferrari ha il compito di governare il centrocampo mantenendo i collegamenti con Bongiorni e Piccotti mentre Calisti si muove in posizione più avanzata per sostenere le incursioni di Ferraris. Sulla carta la migliore formazione possibile anche se Baglini, pur in rodaggio, può assicurare in fase iniziale la maggiore spinta. L’avversario, lo Spezia sì presenta imbottito di centrocampisti, il centravanti, Seghezza, è un «suggeritole» e lo dimostra ripetutamente durante i novanta minuti muovendosi con i compagni della retroguardia. I liguri attuano una tattica del fuorigioco per frenare gli assalti avversari, pronti a inserire all’offensiva Spinella (la punta vera) o Mugianesi. Un avversano scomodo sin che vogliamo, per nulla insuperabile anche se è riuscito, con le caratteristiche di gioco a mettere in difficoltà diversi antagonisti. Un bersaglio mobileb da colpire manovrando sulle estreme per indurlo ad allentare la marcatura a uomo, creando nel contempo i corridoi per l'inserimento. Tattica elementare, almeno a prima vista. Accade invece che ’.'Alessandria assume li comando delle cperazioni concentrando il gioco sul settore sinistro dimenticando quello opposto. E’ il neo di sempre aggravato dalla posizione ibrida di Barozzi e Piecotti che raramente riescono a farsi luce, ad emergere dal grigioie generale. La giornata stupenda di Calisti era un connubio notevolissimo ai compagni se ;sapessero adeguarci alle regole. L'anziano giocatore si muove sul terreno ghiacciato con la baldanza di un giovane, lavora i paloni con inteliggonza, e li scodella al centro. Una vera panacea se esistesse l'uomo capace di approfittare di tanta abnegazione. Barozzi invece di aprire il gioco, di smarcarsi sull’opposta; l’ascia, finisce dove c’è la mischia, Piccotti caracolla per il campo alla ricerca di una posizione che non trova. I soli a comprendere l'importanza della fascia laterale sono Colombo, sovente libero da impegni, e il terzino Gardiman. Purtroppo partono da troppo lontano e i bianchi li attendono al varco. Neppure la determinazione di Bongiorni, incontenibile per resistenza fisica, riesce ad avere la meglio. La confusione regna ovunque con il risultalo di favorire l’ospite pronto a restringere gli spazi. I primi quarantacinque minuti sono un vero disastro sotto il profilo del gioco, se gli alessandrini continuano a percorrere in lungo e in largo il rettangolo di gioco senza smarcarsi per cui i collegamenti risultano oltremodo diffìcili, a volte persino impossibili. Gli spezzini controllano senza patemi d’animo cercando, con scambi veloci, di mettere in difficoltà la retroguardia dei padroni di casa. La cronaca pur con la determinazione di Calisti si riduce a non più di due-tre conclusioni verso la rete difesa da Masoni. Le troppe incertezze gravano sull’economia del lavoro svolto. Le previsioni sono per nulla ottimistiche anzi, si teme il peggio. Un rovesciamento improvviso potrebbe essere fatale. Il mister nello spogliatoio decide di rompere gli indugi affidando a Baglini il ruolo di Barozzi. Mai mossa risulta tanto saggia anche se Stefano denuncia chiaramente di essere in ritardo di preparazione e conseguentemente in difficoltà sullo scatto. La variante tuttavia consente di raggiungere un primo risultato positivo: Bonanni libero di scorazzare sull’out ha la sua brava preoccupazione, quella di tenere d’occhio Baglini eseguendo Guencio alla lettera le disposizioni si mantiene fuori dalla mischia creando maggiore respiro per i compagni. Il primo a trarne vantaggio è Ferraris rimasto compresso per gran parte della gara. Lo stesso Contratto notando la strada libera si proietta lungo la fascia per ricevere il passaggio a Bongiorni, quello ligure CHE «pesca» Spinella e gli scodella una palla d'oro che Lucetti a fatica riesce a contenere; nello spazio di due minuti agguanta il risultato faticosamente inseguito per trequarti di gara. Sono azioni lineari, battute di prima, rapidi inserimenti. Emerge finalmente la geometria e arrivano i gol. Prima azione vincente al 55’: Piccotti emerge dal grigiore aprendo su Baglini. l'alessandrino imbecca Contratto avanzato per fargli da spalla. Il terzino avanza di qualche passo centrando rasoterra: Ferraris rinviene, anticipa Giuiietti e Masoni infilando la porta. La carestia pare finirà e due minuti dopo arriva il sospirato bis per gli infreddoliti spettatori. Riparte Contratto con decisione, evita di chiamare in causa Baglini in fuori gioco passivo, avanza verso il fondo poi crossa. All’appuntamento è puntuale Piccctti, la conclusione è di ottima fattura. Alessandria 2 Spezia 0. Il sorriso spunta nuovamente stille labbra dei fans. L'undici mandrogno potrebbe proseguire la danza, preferisce amministrare il vantaggio ripiombando nell’oscurità. Si assiste ancora a qualche vampata dettata dall’orgoglio della campagine decisa ad uscire dall’equivoco. Ferraris si esibisce in un perentorio scatto involandosi verso la rete ma il diretto avversario lo stende setto lo sguardo del:’arbitro per nulla disposto a credere a tanta audacia. Il signor Rufo evidentemente in quel momento pensava alla nebbia, al treno per rientrare nella capitale. Baglini difende con accanimento la spalla, incrocia con Ferraris per consentirgli di trovare il varco. Gii spezzini invece di arrendersi si gettano allo sbaraglio e i difensori in maglia grigia commettono ingenuità. Spinella al 47’ si « beve » due avversari poi centro e Mugianesi da due passi si mangia il gol della bandiera. Conclusione incredibile. La nebbia si infittisce facendo tremare la sparuta pattuglia di tifosi, ma l’arbitro tiene duro raggiungendo il fatidico novantesimo. Per gli alessandrini un successo scaccia-crisi. una spinta psicologica notevole approssimandosi l'incontro proibitivo di Como. L’impegno di Coppa Italia con il Siena prima delle feste natalizie. Un’Alessandria da rivedere sotto il profilo del gioco con schemi idonei nonché quella vivacità e varietà necessaria per rendere la manovra produttiva. La classifica specchio del campionato ribadisce quanto andiamo sostenendo da tempo: i grigi pur con le carenze hanno la possibilità di disputare una onorevole stagione senza dovere lottare, approssimandosi la fine, con il coltello tra i denti come accade da troppi anni. L'intelaiatura difensiva può migliorare e il rientro di Minati — il giocatore ha ripreso ad allernarsi con i compagni — sarà di buon auspicio per rinfrescare un settore apparso, nonostante tutto, facilmente vulnerabile. Capitan Colombe, il trentuenenne intramontabile stopper; continua a battersi con l’abnegazione di un tempo senza concedere troppo alla platea e molto ai compagni. Un esempio di serietà professionali da limitare. E’ vero, ha sballato qualche, partita. Duomo è tutt'altro che un robot, per cui merita la massima considerazione e fiducia per quanto ha fatto e farà nel prosieguo dell'annata. Una sorpresa: il libero Avere, il giocatore rigenerato dopo una parentesi tra i dilettanti si batte ogni domenica con umiltà portando il peso di Gardiman ha infine colmato una grave lacuna, il ragazzo lotta con i denti sa disimpegnarsi in fase difensiva e di fluidificazione. Una retroguardia completata da Contratto sovente in difficoltà per la mancanza di incontristi a centrocampo. E’ il grosso neo della compagine di Capello costretta ad affidarsi anima e corpo al vecchio Sergio Ferrari, l’oscuro e prezioso portatore d’acqua. L'ex novarese è il perno del centrocampo attorno a lui ruotano i vari Bongiorni. Pandolli. Precotti. Barozzi,,Malinari chiamati di volta in volta, a costituire la spina dorsale della compagine. Capello sulla scorta delle undici (partite sinora disputate ha la possibilità di plasmare la compagine, di incidere sul gioco che binerà ha lasciato sovente a desiderare. Un impegno difficile, per nulla impossibile avendo il tecnico la possibilità di agire su elementi giovani. in fase di maturazione atletica e tecnica. La ritrovata vena di Calisti assicura agli attaccanti, Ferraris, Picco, Baglini e Berardo di sfruttare i cross pennellati, le aperture improvvise. Grande cura dovrà essere posta nell'impostare il gioco sulle fasce laterali sovente trascurate, ignorate. Insomma esistono i presupposti pur con i limiti tecnici di alcuni giocatori pur raggiungere il sospirato traguardo della salvezza senza lo assillo della vittoria ad ogni costo. L'Alessandria rinfrancata dal successo scacciacrisi si accinge a visitare il campo terribile del Como guidato dall’ex Pippo Marchioro. II pronostico indica chiaramente i padroni di casa, ma sul rettangolo entrambi i contendenti hanno la possibilità di giocarsi il risultato come ha fatto lo Spezia imbrigliando una formazione che giocando un calcio sopraffino si dimentica di andare in gol. Importante sarà per i grigi il ricupero di Picco rimasto a forzato riposo per due domeniche. L'inserimento del ragazzo in una partita impostata prettamente sul contropiede potrebbe essere determinante ai fini del risultato.L'Alessandria deve affrontare la capolista con molta umiltà e decisione, senza nulla concedere. I novanta minuti sono da giocarsi senza timori riverenziali, tentennamento con la possibilità di strappare un punto che in questo caso varrebbe veramente il doppio. Sullo slancio della vittoria conquistata con lo Spezia, i grigi devono dimostrare di avere grinta cattiveria per primeggiare ad armi pari contro le grandi del campionato. (Il Piccolo - Il Gattopardo) FERRARIS E PICCOTTI CASTIGANO LO SPEZIA In due minuti doppietta grigia Due reti, al 54' e 56', ad opera di Ferraris e Piccotti, hanno permesso ai grigi di tornare alla vittoria nella partita casalinga al «Moccagatta» contro uno Spezia non irresistibile ma neppure disposto a subire la scontata, proprio per la grande necessità di far punti. Una vittoria più che meritata per i ragazzi di Guido Capello, una vittoria tra l'altro importante, sia per i due punti conquistati in classifica (la posizione cominciava a farsi preoccupante) sia per allontanare il timore di contestazioni da parte dei filosi (al «Moccagatta» ieri, in verità, non erano molti: 796 i paganti con un incasso di appena 2 milioni e 716 mila lire) tenuto anche conto del freddo pungente e, probabilmente, delle ultime delusioni fornite dall'Alessandria. t grigi, comunque, hanno saputo reagire, si sono mossi con più vivacità che in passato, hanno svolto, specialmente nella prima parte della partita, innumerevoli azioni e se il risultato è stato meno sonante di quanto avrebbe potuto lo si deve alla difficoltà dimostrata nei primi 45 minuti nell'andare a rete, malgrado i molti cross di Calisti in gran forma. Si è rivisto Baglini: il giocatore, appianati finalmente i rapporti con la società, è tornato nella rosa grigia e ha dato una buona prestazione nella ripresa,' quando il trainer ha deciso il suo ingresso in campo, in sostituzione di Barozzi. Baglini manca ancora del necessario rodaggio, comunque potrà indubbiamente tornare utile alla squadra nei prossimi impegni, a cominciare dalla trasferta di domenica a Como. Per il resto la squadra ha girato, ha macinato tanto gioco, si è mossa come l'allenatore voleva e dalla fine, dopo un primo tempo concluso a reti inviolate, ha saputo trovare la strada del gol. Nove ad uno, in favore dei grigi, i calci d'angolo; ammoniti Colombo dell'Alessandria e lo spezzino Giulietti. Non troppo convincente, specialmente nel secondo tempo e dopo i due gol alessandrini, l'operato del signor Rufo. Veniamo alla cronaca. Partenza a razzo dell'Alessandria, al 2' Barozzi a Ferraris che, evitato Giulietti, scocca un tiro cross parato dall'estremo difensore spezzino. Al 5' cross di Calisti a Contratto che colpisce male il pallone, poi al 9' infortunio per la mezz'ala De Braia dello Spezia che quattro minuti dopo deve lasciare il terreno di gioco (si era scontrato con Ferrari). Barozzi all'11 ' serve Bongiorni che, dopo essersi liberato di Motto e trovatosi solo dinanzi a Masom tira tra le braccia del portiere. Insistono i grigi all'attacco, si gioca quasi ad una porta sola, sino a quando, al 19', lo Spezia, di contropiede, si fa sotto pericoloso con Seghezzi, Bongiorni, Spinella, il cui tiro è bloccato a terra da Lucetti. Ritorna all'attacco l'Alessandria, Calisti, su punizione, serve Ferraris ma il pallone viene parato da Mesoni. Si libera ancora, al 26', Calisti, con un bel dribbling, poi tira rasoterra ma il portiere para ancora. Al 34' è Giulietti a salvare in corner una proiezione di Ferraris lanciato da Bongiorni. Al 36' brivido per i grigi: lo spezzino Bongiorni, liberatosi di Avere e Colombo, tira in porta ma il bravo Lucetti alza sulla traversa e salva. Nella ripresa è lo Spezia, al 52', ad avere la prima azione pericolosa, ma il tiro di Spinella è respinto da Lucetti. E si arriva alle due reti dei grigi. Al 54' azione Baglin Piccotti Contratto, che serve Ferraris: l'incantesimo è rotto, l'Alessandria passa in vantaggio. Il tempo di ripartire da centro campo e gli alessandrini, oggi in maglia azzurra, si fanno nuovamente sotto in area spezzina, passaggio di Contratto per Piccotti che raddoppia. Sul 2 a 0 rallenta un poco la pressione dei grigi, lo Spezia non si arrende., ma ormai, mentre si infittisce la nebbia, la sorte dell'incontro è segnata e l'Alessandria può lasciare senza correre grossi pericoli il «Moccagatta» con la vittoria da troppo tempo inseguita. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Forli - Juniorcasale sosp. Lecco - Cremonese 2-2 Mantova - Como 0-0 Modena - Parma 0-0 Piacenza - Triestina 1-3 Reggiana - Novara 1-1 Trento - Biellese 1-3 Treviso - Padova 6-0 CLASSIFICA: Como p.15; Reggiana, Triestina 14; Biellese, Parma, Juniorcasale, Novara 13; Alessandria 11; Forli, Mantova, Piacenza, Cremonese 10; Treviso, Modena, Padova 9; Spezia, Lecco 8; Trento 7 *una gara in meno MARCATORI: 7 reti: Cavagnetto (Como) e Motta (Juniorcasale).4 reti: Mugianesi (Spezia), Zandegù (Treviso), Panozzo (Triestina). 3 reti: Braghin (Biellese), Fiaschi (Como), Angeloni (Forlì), Giglio e Galluzzo (Lecco), Bordelli (Mantova), Jacomuzzi e Basili (Novara), Scarpa (Parma), Marlia (Reggiana), Gasparrini (Trento). 2 reti; Barozzi e Picco (Alessandria), Sadocco ed Enzo (Biellese), Fontanesi, Mondonico, Bellinazzi (Cremonese), Sanseverino e Jacomuzzi (Novara), Braida (Parma), Crepaldi (Piacenza), Scena (Reggiana), Martini, Bongiorni e Spinella (Spezia), Telali (Trento) Il punto sul campionato Il Como capolista ha confermato di essere una grossa squadra, tatticamente ben impostata al cospetto del Mantova che, dopo aver subito nel primo tempo la pressione degli avversari, nella ripresa ha schiacciato i locali senza tuttavia andare in gol. Il Novara è uscito a testa alta dal Mirabello, di Reggio Emilia, e alla fine il pareggio conquistato contro gli imbattuti granata gli è andato stretto. E' stata una partita combattuta da ambe le parti: il Trento ha messo nella contesa tutta la volontà possibile; la Biellese si era organizzata in maniera eccellente a centrocampo riuscendo a trovare il bandolo della matassa per centrare il successo. L'incontro tra Modena e Parma ha dimostrato tutto il peggio che si possa vedere in un match di Serie C: le due squadre hanno tirato nello specchio della porta appena due palloni, parati agevolmente dai portieri. Tra Forli e Juniorcasale ha vinto la nebbia, venti minuti di gioco sono stati sufficienti per convincere il direttore di gara che non era il caso di proseguire vista la situazione.