Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
17-12-1978 - Giornata: 12 - Como - Giuseppe Sinigaglia


Como Calcio - Alessandria Calcio US 2 - 1 (0 - 1)
RETI: 49. Campidonico [Co] , 78. Campidonico [Co] 11. Calisti A.[A]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio [53. Pandolfi Mario], Calisti Angelo, Bongiorni Gabriele, Ferraris (I) Alessandro, Tonetto Flavio, Piccotti Enrico A disp.:(P) Brunetti Massimo, Picco Gianluigi All.: Capello Guido

Formazione avversaria
COMO CALCIO: Vecchi, Pancheri, Melgrati, Gozzoli, Vierchowod, Campidonico, Mancini, Centi, Cavagnetto, Pozzato, Fiaschi A disp.: Sartorel, Savoldi, Nicoletti. All.: Marchioro Giuseppe

Arbitro: Baldi Giorgio (Roma)
Note
Ammoniti: Avere [A], Calisti [A], Campidonico [C]. Spettatori: 5.500; 4.463 paganti e 1037 abbonati per un incasso lordo di 9.820.000 lire Inizio gara ore 14.30

Commento
ALESSANDRIA NELLE VESTI DI “ BABBO NATALE” L’orso si distrae: il Como dalla sconfitta al successo I ragazzi in maglia grigia hanno messo alla frusta i padroni di casa, li hanno tenuti in soggezione per un tempo, regalandogli i due punti nella ripresa. Al Senigallia, nello spazio di novanta minuti, è accaduto un po’ di tutto. L’Alessandria in fase d’avvio brucia gli azzurri con una rete di Calisti, poi controlla con sicurezza il campo mentre il Como balbetta, cerca inutilmente di trovare il bandolo della matassa. L’undici di Pippo Marchioro ansima, studia affannosamente la strada del gol e l’impresa appare impossibile o quasi. Il pubblico si spazientisce, fischia, urla. La capolista pare l’Alessandria, considerata alla vigilia la vittima predestinata. Il capovolgimento avviene nella ripresa, protagonista la squadra ospite. Prim a regala un gol poi, perde la testa. La forzata uscita di Ferrari moltiplica le difficoltà, il pareggio pare tuttavia traguardo per nulla impossibile. Accade invece l’imprevisto: il pacchetto difensivo mandrogno va, come si suol dire «in barca», ed i padroni di casa centrano il bersaglio per la seconda volta. Altro che regalo natalizio con notevole anticipo. Campidonico autore della doppietta (cioè il libero della squadra) ha salvato Pippo Marchioro da guai seri, inguaiando invece il collega Guido Capello. La squadra di Colombo ancora una volta si è mostrata eccessivamente generosa sprecando la possibilità di compiere un altro passo in avanti in graduatoria. Mai vista compagine tanto generosa anche se i punti, agguantati in trasferta, valgono doppio, come conferma troppo, sovente con una disinvoltura da lasciare sgomenti quanti seguono il cammino della compagine. È giunto il tempo di stringere le file, di evitare altri analoghi regali. La classifica è per nulla compromessa dalla sconfitta, preventivata, ma continuando sulla stessa strada le sorprese potrebbero essere amare: meglio provvedere in tempo.Addentrandoci nell’esame particolareggiato della contesa si evidenziano, ancora una volta, le possibilità della formazione alessandrina, indipendente dai difetti, purtroppo cronici. Esiste in altre parole il materiale umano per disputare una stagione all’insegna della tranqullità. Le squadre sinora incontrate sono apparse tutt’altro che mostri di gioco, anzi in diverse occasioni hanno contribuito ad evidenziare le potenzialità degli orsacchiotti. La partita «proibita» di Como lo ribadisce indipendentemente dal risultato finale. L’Alessandria seppure piegata da un 1-2 ha, durante l’arco della contesa, dimostrato di potersi battere ad armi pari senza ricorrere a tattiche ostruzionistiche come le barricate davanti alla propria rete. Mister Capello secondo le previsioni della vigilia, ha optato per un centrocampista in più per costituire un filtro maggiormente consistente, capace di frenare lo slancio offensivo, rinunciando ad una delle punte. La scelta è caduta su Tonetto encomiabile per l’impegno, censurabile per avere giostrato senza tenere in evidenza la necessità di constrastare l’avversario, in particolare quello senza palla. Il giovane difensore di chilometri ne ha percorsi parecchi, il risultato purtroppo è modesto per non dire nullo. Piazzato Tonetto sulla fascia centrale a dialogare con Piccotti, Bongiomi e Ferrari, l'allenatore ha affidato alla verve di Calisti di movimentare il gioco d’attacco, in combinazione con Sandro Ferraris. Sulla carta e sul campo marcature azzeccate. Gardiman prende in consegna Cavagnetto, Contratto il tornante Mancini m entre Colombo se la vede con Fiaschi, un elemento sgusciante, difficile da tenere sotto controlla all'esperto Ferrari il compito di tenere d’occhio Pozzati. L’unico neo resta la posizione di Piccotti; manovrando in posizione arretrata, Pancheri si trasform a in una insidiosa spina nel fianco della difesa mandrogna. Nella ripresa, in particolare, il terzino, creerà più di un pericolo sul settore destro.L ’Alessandria opera con cautela, evita di esporsi in avanti, di sguarnire i settori arretrati favorendo gli inserimenti degli incursori. Gli azzurri saggiata la consistenza degli ospiti indugiano, mantengono il controllo del pallone con una fitta rete di passaggi a vantaggio dei piemontesi. Una specie di invito a nozze per Avere, lesto nell’intervenire con autorità ogni qualvolta Cavagnetto o Fiaschi riescono a smarcarsi sulle fasce laterali. Colombo d’altronde è poco disposto a fare complimenti, confermandosi una delle colonne davanti alla porta di Lucetti. La prima vera azione è degli alessandrini quasi increduli davanti a tanta incertezza Bongiorni scende sulla sinistra appoggiando su Calisti L’ala con una serie di dribbling si «beve» alcuni avversari, si avvicina all’area di rigore poi scossa il tiro. Un pallone per nulla impossibile carico d'effetto che coglie De Vecchi di sorpresa. Il portiere in tuffo non riesce a bloccare il pallone che, lemme, lemme, colpisce la parte interna del montante insaccando. Sono, trascorsi esattamente undici minuti dal fischio d’inizio. Il Como accusa nettamente il colpo disunendosi ulteriormente. La botta a freddo rende gli azzurri nervosi esponendoli al pericolo di ulteriori contropiede. È il momento favorevole per gli alessandrini se invece di Ferraris al centro disponessero di una vera punta. L’attaccante dimostra fragilità; impegna l'avversario blandamente. Sulle palle alte fallisce ogni intervento, è sempre lo stopper ad avere la meglio. Callisti si trova ad operare da solo, ad imbastire e concludere l’azione di alleggerimento l ’assenza di Bagllni e ancor più di Picco si fa sentire con il trascorrere dei minuti. In dieci contro un avversario disorganizzato, In piena crisi psicologica. I centrocampisti continuano a porre a palla, gli smarcamenti sono un più di un desiderio. Cavagnetto tallonato da vicino da Gardiman continua a girare al largo, a cercare il compagno; lo stesso Fiaschi pur muovendosi sulla fascia è troppo isolato. Gli inserimenti sono troppo lenti e quindi facile preda di una difesa pronta ad intervenire con decisione. Il pubblico sugli spalti si spazientisce, Marchioro in panchina pure. C’è un’azione di alleggerimento Fiaschii Melgrati con intervento conclusivo di testa di Gozzoli nettamente sopra la traversa. L’Alessandrla cerca di approfittare del momento favorevolee Bongiomi scatta con decisione seminando gli avversari; lo fermano con un placcaggio da rugbista. La capolista vista l’impossibilità di aprire una breccia al centro, cerca di allargare il gioco senza eccessiva fortuna. È Invece la squadra in grado di fare movimento, di costring ere la retroguardia ad un severo lavoro. Il mandrogno al 27’ fa tutto da solo concludendo a fil di palo. Il Como vista la difficoltà di arrivare in area cerca di sorprendere i grigi da fuori area con un bollide di Pozzati: la mira è sbagliata e Lucetti tira un sospiro di sollievo. Il pacchetto di retro guardia tiene con una certa qual sicurezza e i centrocampisti guidati da Ferrari svolgono un prezioso lavoro di rottura. Piccotti, sul settore sinistro, chiude inevitabilmente la strada agli incursori avversari. Solo allo scadere gli azzurri riescono a rendersi pericolosi con un’azione impostata da Gozzoli. Il comasco fa filtrare la sfera per Fiaschi in netta posizione di fuori gioco non rilevata dall’arbitro: il colpo di testa manda il pallone oltre la traversa. Sull’incursione dei padroni di casa si chiude il tempo che ha visto un'Alessandria decisamente concentrata, generosa nel contenere le spinte avversarie. La capolista esce dal campo a testa bassa, quasi incredula di quanto accaduto. Il disappunto si legge sul volto di Marchioro preoccupato dalla piega degli avvenimenti. La ripresa inizia all’insegna dell'azzurro. I grigi stringono le file, arretrano i centrocampisti per meglio controllare la spinta offensiva. Il risultato resta inchiodato per altri quattro minuti poi, il primo regalo. Cavagnetto (siamo al 49’) in posizione centrale spara da fuori area e Lucetti non trattiene. Sulla palla si avventa Fiaschi porgendo al liberissimo Campidonico: a porta vuota il bersaglio è troppo facile per essere sbagliato. Alla base del gol-pareggio due grossolani errori, il primo commesso da Lucetti ed il secondo dai compagni per nulla preoccupati dalla presenza in area del difensore azzurro. Si riparte con i padroni di casa decisi a fare un sol boccone degli orsacchiotti. La retroguardia mandrogna balbetta, perde lucidità e le mischie paurose si accendono davanti alla porta. Ad accentuare il disagio si aggiunge il forfait di Ferrari costretto a cedere il posto a Pandolfi per un dolore intercostale. La mancanza del regista si traduce in nuove apprensioni per Colombo e compagni. Con il trascorrere dei minuti gli alessandrini riacquistano fiducia; la possibilità di tornarsene a casa almeno con il pareggio pare galvanizzare gli uomini. Colombo al 62’ toglie dalla te sta di Cavagnetto per tamponare le faye. Melgrati centra per Cavagnetto: il centravanti inzucca senza esito. Pericolosissima l’azione di Pozzati al 75’. L’azzurro scatta sulla destra centrando per Fiaschi appostato a meno di tre metri dalla porta. L’ala premuta da vicino ciabatta altissimo. La lunga su premazia viene in terrotta un minuto dopo da un inserimento di Pandolfi in avanti e centro per Ferraris: il colpo di testa è troppo debole per costituire un pericolo per Vecchi. Scende nuovamente Ferraris, potrebbe allargare sulla destra, preferisce invece l’ostinato dribbling creando le premesse per il vantaggio comasco. Pancheri (78’) batte una punizione dal limite dell’area di rigore e ben tre alessandrini contendono a Cavagnetto lo spiovente. Ha la meglio l’attaccante che riesce a servire Campidonico (sempre lui) solitario o quasi al centro dell’area piccola. Il difensore con una mezza girata coglie il segno. L ’A lessandria si siede. Il Como pare pago del successo acciuffato per i capelli. Marchioro diviene prudente facendo arretrare i centrocam pisti e gli assalti finali della squadra (quella grigia) spuntata restano in fruttuosi. «Avevano descritto l'Alessandria come una squadra scadente, senza spina dorsale - commenta a fine partita Pippo Marchioro - in vece ci siamo trovati davanti un complesso organizzato. I grigi hanno dato il massimo impegnandoci seriamente. Il pubblico nel primo tempo non l’ha capito fischiandoci». Mister Capello appare visibilmente seccato, la sconfìtta gli resta nel gozzo. «Il Como ha macinato nella ripresa un gran volume di gioco - dice - e noi gli abbiamo dato una mano per trarlo dai guai». Attraverso lo stato d’animo dei tecnici si nota il diverso stato d’animo. L’allenatore comasco tira un lungo sospiro di sollievo per lo scampato pericolo; il collega alessandrino impreca contro le ingenuità dei suoi ragazzi. Indipendentemente dalla rinuncia di Ferrari (il sostituto Pandolfi ha ribadito di essere troppo lento e lezioso i grigi hanno avuto a portata di mano la grande occasione per mettere in crisi la capolista guadagnando almeno un punto. Invece la squadra ha ricevuto unicamente tanti complimenti, pacche sulle spalle. Troppo poco per quanti si sono dannati l’anima per uscire dal Senigallia imbattuti sconvolgendo il pronostico della vigilia. Il campionato entra in letargo in occasione della grande festività natalizia: l’occasione è propizia per rivedere il meccanismo della squadra mandrogna, per apportare gli opportuni accorgimenti per evitare altri sprechi di punti. La retroguardia alessandrina subisce troppi gol: le ingenuità vanno bandite in caso contrario il lavoro delle punte resterà lettera morta. Alla ripresa delle ostilità saranno sicuramente disponibili Picco e Baglini: i due valgono, al momento, il doppio di Ferraris. Inutile nascondersi dietro il dito, meglio affrontare la realtà. L’Alessandria prima del rompete le righe natalizio, sarà impegnata oggi mercoledi a Pisa negli ottavi di finale di Coppa Italia. Un’occasione per accomiatarsi dal pubblico con un risultato prestigioso, in attesa della gara di ritorno. Il prossimo appuntamento è fissato per sabato 30 novembre al Moccagatta, ospite il Modena di Bologna. Ancora una volta la vittoria è d’obbligo per colmare il vuoto che separa i grigi dal gruppo di testa. Nell’attesa di riprendere il dialogo auguriamo ai lettori che ogni settimana ci seguono con pazienza, un felice Natale e un anno nuovo colmo di soddisfazioni (Il Piccolo - Il Gattopardo) LA DIFESA DEI GRIGI "REGALA" IL SUCCESSO ALLA CAPOLISTA L'Alessandria accarezza la vittoria a sorpresa sul terreno della capolista ma poi la getta via con incredibile faciloneria regalando al Como un'altra giornata di soddisfazioni. Fa bene ad arrabbiarsi, al termine dell'incontro, il trainer alessandrino Capello, in quanto questo 1-2 chiama in causa in blocco sul mente sorpreso la difesa avversaria con i suoi inserimenti in attacco. In tutte e due le occasioni però i componenti della retroguardia ospite si sono fatti trovare ingenuamente sbilanciati da una parte dell'area, tutti dietro al pallone, come succede nelle partite dell 'ora torio. Tutti comunque attendevano il Como capolista ma hanno ammirato soprattutto un'Alessandria che. nonostante la sconfitta, esce a testa alta dal Senigallia. Gli uomini di Marchioro non erano invece in giornata ideale, diciamo così, e quindi vanno rivisti ancora. Il tecnico comasco li giustifica adducendo a scusante la loro giovane età. Indubbiamente quando si devono affrontare situazioni difficili ci vogliono nervi saldi e una buona dose di esperienza. In serie C però i lariani si troveranno a dover disputare tante partite come quella di ieri e quindi le loro più che logiche ambizioni di promozione li obbligano a svezzarsi al più presto. La prima azione porta il gol. All'll' Bongiorni serve al centro Calisti che fa partire un tiro angolato: il portiere Vecchi ferma ma non trattiene la palla che rotola lentamente in porta. Il Como accusa la botta e si riprende a stento. Gioca tanti palloni ma si perde in area. Una sola azione pericolosa al 44': protagonista Fiaschi che di testa in acrobazia manda di poco oltre la traversa. Gli sforzi del Como sono premiati però al 49'. Lucetti respinge corto un tiro di Cavagnetto. riprende Fiaschi che serve lo smarcato Campidonico che insacca di testa. Il Como si rinfranca e manovra ora con maggior ordine ed efficacia. L'Alessandria per contro si disunisce (complice l'uscita di Ferrari, uomo d'ordine) e lascia completamente l'iniziativa agli avversari. Manca un facile gol al 72' Cavagnetto e al 75' lo imita Fiaschi. Il gol arriva però tre minuti dopo. E' il 78': c'è una punizione di Pancheri che Cavagnetto rimette a centro area di testa per Campidonico. il libero tutto solo insacca in mezza rovesciata. (La Stampa - Ed. Sport - Fabio Vergagno) Risultati: Biellese - Piacenza 1-1 Cremonese - Modena 4-0 Juniorcasale - Treviso 1-0 Novara - Parma 1-0 Padova - Forli 1-2 Reggiana - Triestina 0-0 Spezia - Lecco 0-0 Trento - Modena 0-0 CLASSIFICA: Como p.17; Juniorcasale, Reggiana, Novara, Triestina 15; Biellese 14; Parma 13; Forli, Cremonese 12; Mantova, Alessandria, Piacenza 11; Trento, Spezia, Lecco, Modena, Padova 9; Trento 8 *una gara in meno MARCATORI: 7 reti: Cavagnelto (Como); Molta (Juniorcasale); 4 reti: Angetoni (Forlì), Mugianesi (Spezia), Zandegù (Treviso), Panozzo (Triestina); 3 reti: Braghin ed Fanzo (Biellese), Fiaschi (Como), Mondonico (Cremonese), Giglio e Galluzzo (Lecco), Bardeli (Mantova), Jacomuzzi e Basili (Novara), Maria (Reggiana), Gasparrini (Trento) Il punto sul campionato Il Casale si è imposto di stretta misura sul Treviso: rete segnata da Bracchi al 25', su servizio di Pardini. Era importante vincere ma, anche questa volta, lo Spezia ha fallito l'obiettivo: i liguri hanno dovuto accontentarsi del pari, contro il Lecco che non ha affatto demeritato. Con una gran botta di Genzano, alla mezz'ora del primo tempo, il Novara si è aggiudicato il match con il Parma. La Biellese e il Piacenza hanno pareggiato la gara con il punteggio di 1 a 1: i padroni di casa sono stati raggiunti a 8' dalla fine. Un Forli corsaro ha conquistato a Padova l'intera posta in palio, superando per 2 a 1 la squadra di casa. Vittoria fin troppo facile della Cremonese ai danni del Modena, inconsistente e privo di gioco.