Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
07-01-1979 - Giornata: 14 - Parma - Ennio Tardini


Parma AC - Alessandria Calcio US 1 - 1 (1 - 1)
RETI: 44. Bonci [Pa] 35. Picco G.[A]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Calisti Angelo, Fossati Natalino, Picco Gianluigi, Piccotti Enrico, Barozzi Roberto A disp.:Baglini Stefano, (P) Brunetti Massimo, Pandolfi Mario All.: Capello Guido

Formazione avversaria
PARMA AC: Boranga, Caneo, Fabris, Toscani, Agretti, Battisodo, Scarrone [73. Braida], Mongardi, Ancelotti, Baldoni, Bonci. A disp.: Grassi, Schicchi. All.: Landoni Graziano

Arbitro: Colasanti Pasquale (Roma)
Note
Ammoniti: Contratto [A], Gardiman [A], Calisti [A], Battisodo [P]. Spettatori: 4.500 Inizio gara ore 14.30

Commento
Recuperi: Forli - Juniorcasale 1-0 L'ALESSANDRIA FERMA AL «TARDINI» L’UNDICI DI LAND0NI Il freddo si addice all'"Orso" Il pubblico? Festeggiato San Silvestro con i due punti conquistati a spese del Modena, ha il sacrosanto diritto di godersi in tranquiillità la Befana». Le promesse della vigilia sono state mantenute sul campo: l’Alessandria ha conquistato il punto, meritatamente, salvando il Parma da un cappotto clamoroso. Il risultato finale (l-l) sta un po’ stretto alla squadra mandrogna, come vedremo più avanti, tutto sommato però la suddivisione della posta appare equa. I ragazzi in maglia grigia hanno compiuto un piccolo passo avanti in graduatoria avvicinandosi ai cugini della Junior e della Biellese entrambi sconfitti, il primo al "Natal Palili” dalla Reggiana — con molte attenuanti - e il secondo in Liguria, da uno Spezia deciso ad abbondanare la posizione di bassa classifica. Le quartultime, Padioiva, Treviso, Spezia sono a tre punti, come a dire: il futuro è meno tetro di quanto apparve il fatidico 17 dicembre giorno dell’infausta sconfitta in quel di Como. L’Alessandria sugli scudi per essere riuscita al ”Tardini’ a salvare timore delle piemontesi, in compagnia del Novara che ha perduto il primato a vantaggio della nuova coppia regina formata da Como e Reggiana. Capello e il manipolo mandrogno possono respira re a pieni polmoni, attendere il prossimo confronto interno con la Cremonese in assoluta tranquillità. Capitan Occimba può essere fiero della prestazione fornita dai compagni sul temibile campo emiliano. Il Parma aveva subito solo quattro gol in tredici partite , nella sua roccaforte pareva realmente insuperabile. E’ invece accaduto quanto previstisi da Capello; l’Alessandria ha tenuto a bada i padroni di casa, li ha trafitti con il giovane gioiello Picco, ha mancato clamorosamente il raddoppio con Natalino Fossati, ha resistito al forcing dopo il fortunoso ricupero dei bianco crociati. Dimenticavo di dirvi che Calisti in fase d'avvio, aveva colpito un palo. Le poche note confermano l'ardore combattivo della squadra chiamata a riportarsi in una posizione meno pericolosa, lontana dallae sabbie mobili della retrocessione. Note positive dopo il timido risveglio evidenziato nell'ultima casalinga dell'anno con il Modena. I grigi punzecchiati nell’amor proprio dimostrano, con il trascorrere delle settimane, di essere in grado di affrontare le bigs del campionato ad armi pari, senza remota di sorta. Capello deve lavorare sodo, è vero, i miglioramenti si evidenziano, ma c’è ancora qualcosa da limare, da perfezionare. Il collettivo in altre parole necessità di ulteriori revisioni per evitare dispendio di energie, per trarre profitto dalle favorevoli occasioni. L’Alessandria nell'urna trasferta ha compiuto alcune leggerezze, di cui una, fatale. Parliamo dell'azione del pareggio parmense giunto alla fine del primo tempo. Una distrazione collettiva unita ad una svista arbitrale e a una colpevole disattenzione del guardalinee, ha consentito a Bonci di fulminare Lucetti. Da retroguardia in altre parole, pur generosa, grintosa, durante l’arco dei novanta minuti, commette ingenuità tali da lasciare stupefatti. Altra osservazione: lo schema di gioco sovente lascia il passo all'improvvisa sanzione, causando sbandamenti all'intero collettivo.Sano peccati tutt’altro che veniali considerato quanto accaduto in passato. La squadra nel primo scorcio di campionato ha lasciato per strada almeno tre punti. Il tempo per rimediare esiste. Considerata la mediocrità esistente nel girone A aumentano le possibilità di disputare un campionato di avanguardia invece di retroguardia. Il confronto tra Parma e Alessandria, vale a dire tra una pretendente alla promozione e una formazione tesa unicamente a mantenersi in zona di sicurezza, ha evidenziato il livellamento dei valori. L'hanno constatato i cinquemila tifosi emiliani, increduli davanti agli eventi. La compagine mandrogna, senza suonare la grancassa, con molta umiltà, come giustamente si pretende, è riuscita a mettere la museruola all’antagonista, e tenerla in soggezione dal primo all’ultimo minuto. Mister Capello ricuperato Ferrari, incontrista per eccellenza, ha saggiamente risparmiato Bongiorne. Il centrocampista aveva bisogno di tirare il fiato principalmente sotto il profilo psicologico. Il "sacrificio" del promettente ragazzo ha consentito di riconfermare l’ex granata Fessati, esordiente in grigio la vigilia di San Silvestro. Le preoccupazioni maggiori del mister erano rivolte principalmente alle punte avversarie: Angelotti e Bonci, di primo piano pronti a sfruttare cigni errore della retroguardia avversaria per mettere a segno la stoccata vincente, il tecnico ha piazzato il grintoso Gardimain sul centravanti e l'esperto Colombo su Bonci riservando a Contratto l'incarico di tenere a bada Scarpone. L’ex Udinese e il capitano sono stati splendidi nella mansione affidatagli. Gardiman ha sfoderato il meglio per bloccare la punta emiliana, un ragazzo scattante, lesto nel muoversi con la palla, nel suggerire al compagno l’iniziativa. Angellotti ripetutamente ha cercato di forzare la guardia, di mettersi in posizione di sparo: l'alessandrino gli ha p recluso ogni possibilità. Colombo ha fatto eco alla prestazione del "pivello” con una esibizione da grande orchestrale. Il capitano muovendosi sullo anticipo, tallonandolo da vicino non solo ha chiuso ogni corridoio, ha trovato spazio per inserirei, per tenere il collegamento con i reparti arretrati. Il pubblico si è spazientito, ha fischiato l’ala ignorando che la causa dello scarso rendimento era dovuta all'esibizione maiuscola, stupenda del mandrogno. A dare manforte ai due, uno stupendo Avere insuperabile sulle palle alte lesto nelle respinte di piede. Un pacchetto difensivo completato da un Contratto appiccicoso, persino asfissiante al punto da buscarsi una ammonizione. Renzo tuttavia invece di mollare la presa ha insistito e, in particolare nel finale, ha fatto letteralmente saltare i nervi all'antagonista. Novanta minuti all’insegna del combattimento, senza esclusione di colpi. L’ultimo baluardo davanti a Lucetti, il libero Avere si è letteralmente superato dimostrando sicurezza e scelta di tempo. Il difensore nella ripresa mostrando tempismo e lucidità ha sventato pericolose incursioni, liberando senza indugio la propria area. Se la retroguardia che ha ritrovato un grande Lucetti (nella ripresa l'estremo difensore ha salvato in almeno due occasioni la rete da improvvise stangate degli emiliani è stata la grande protagonista della giornata, il centrocampo ha dimostrato di saper tenere il campo con un costante possesso della palla. La spinta necessaria l’hanno fornita due giocatori, Ferrari e Picotti. L’ex novarese rientrato dopo l’infortunio di Como, ha supplito alle pause con la grande esperienza, l’astuzia. Mantenendosi sulla fascia centrale si è trasformato in suggeritore intelligente senza perdere di vista quanto accadeva alle spalle. Se Ferrari può considerarsi la mente, Piccotti è stato il braccio, la lunga mano dei grigi. Il giocatore, posto slatto accusa per la partita di Modena, ha compiuto una metamorfosi notevole rispolverando la grinta, la tenacia di quando vestiva la maglia del Mantova. L’alessandrino ha tenuto il campo per novanta minuti senza concedersi un attimo di tregua. Presente in ogni azione, ha lottato con il coltello tra i denti. Nella seconda frazione si è superato mantenendosi in costante movimento tra i due settori: all'altro lato del campo. Finalmente si è riscoperto il Picotti da tempo invocato. Alla gran "toreada” del numero dieci non sempre ha fatto riscontro la positività di Natalino Fossati. L’ex granata è alla ricerca del giusto passo, della tenuta necessaria per reggere il confronto con gli avversari. Mancandogli la "birra” necessaria, controlla il dispendio di energie, mantiene un raggio d’azione limitato. Fortunatamnete ha dalla sua il bernoccolo del calcio e seppure con fatica, maschera abbastanza agevolmente le pecche. Il miglior Natalino si vedrà tra qualche settimana al termine del necessario rodaggio. Al momento si rivela elemento prezioso nella impostazione. Continua a stupire la carica di Callisti, un "senatore” che ha riscoperto miglior vena. Il "baffo” ha sudato, faticato le sette proverbiali camicie negli scorsi mesi per tenere il ritmo dei compagni. Raggiunta la forma migliore fornisce prestazioni ad alto livello senza preoccuparsi eccessivamente del fiato. Domenica ha concluso la partita stremato, ma sino all’ultimo ha lottato con la bava alla bocca per rendersi utile, per difendere il prezioso punto. Un atleta degno di ogni ccnsiderazione per quanto ha saputo sinora dare alla squadra. Calati è un lottatore e, quando ha la palla, difficilmente l'avversario riesce a fermarlo. Buon ultimi i golden boy alessandrini, il centravanti Picco e la mezza punta Barozzi. Sono ragazzi della nuova generazione saliti alla ribalta negli ultimi mesi. Sorprende la determinazione di Picco, il diciottenne prelevato dalla Berretti ed inserito alla guida degli incursori grigi. Ha una faccia di bambino buono ed educato, a volte appare persino timido. Sul campo si trasforma, dimentica le buone maniere trasformandosi in un gladiatore senza paura. La costanza, la determinazione a trovato in terra di Emilia il giusto premio. Il bambino d’oro del comm. Cavallo ha ribadito di possedere gli ingredienti per affermarsi nell’Olimpo del calcio italiano. Ha realizzato un gol con notevole freddezza girando al volo alle spalle di Boranga, un pallonetto che ha lasciato di stucco l’estremo difensore. Irriducibile ha combattute su ogni pallia, ha inseguito sino al limite della propria area lo stopper avversario. Ha riscosso consensi a scena aperta. Negli spogliatoi era felice e sorridente come uno scolaretto, per nulla demolito dalla fatica. Un ragazzo da seguire, da impastare per eliminare i peccati di gioventù. I "vecccioni" della brigata sono prodighi di Consigli per cui i vantaggi seno facilmente intuibili. L’ultimo pulcino della nidiata, Barozzi, su un terreno per nulla congeniale ha sputato l’anima. Ha difeso strenuamente la palla, ha tentato l’inserimento improvviso e quando c’è riuscito hanno steso. Davanti ad avversari decisi, pronti ad intervenire senza troppi complimenti (Ferrari porta su una caviglia i segni delle "carezze”) ha replicato con uguale cattiveria. Un’Alessandria animata da sacro furore, pronta a sacrificarsi per tenere a bada una formazione troppo nervosa, pericolosa negli inserimenti sotto la rete grigia. Il risultato, l’abbiamo scritto, non fa una grinza. I piemontesi sul campo emiliano hanno giocato ad armi pari, senza differenza di censo, pardon di classe. Il più felice e nel contempo indispettito era Capello. Il tecnico per tutta la partita si era sgolato per dare disposizioni, incoraggiare i compagni. «Ancora una volta la sfortuna ci ha sorriso — ammette — il gol di Bonci era viziato da fuori gioco e da un fallo plateale. L’arbitro non l’ha visto. Sono contento del punto, un altro passo avanti per mantenerci nelle posizioni centrali. Alla vigilia ero certo di fare risultato. I grigi con le squadre cosidette grandi, si esprimono al meglio della condizione. Se avessimo vinto nessuno avrebbe avuto da ridire: sarà per un’altra volta. La ruota della fortuna prima o poi girerà nel giusto verso". Il presidente Bruno Cavallo appare disteso e sorridente. I ragazzi gli hanno regalato una prestazione di grande prestigio. Il "commenda" riceve complimenti a destra e a manca. Sono in molti a stringerlo da vicino a chiedergli notizie sui "gioielli". Il patron entra negli spogliatoi, si complimenta con i ragazzi. «Nessun dubbio sulla leicità del punto conquistato. Se qualcuno deve recriminare non può essere certo di fede emiliana. Visto Contratto, un lottatore inesauribile. Ognuno ha svolto il proprio dovere sino in fondo. Una nota particolare — continua — spetta Precotti, una partita alla grande. Erano mesi che l'attendevo: il ragazzo ha le qualità per prendere quota. Moralmente si è risollevato, deve insistere ». Alessandria sugli altari. A differenza di Como dove aveva raccolto solo consensi, a Parma ha strappato un pareggio tale colloca la compagine ai primi gradini della graduatoria. Il tour de force continua: le prossime due casalinghe ctastituiscono un ulteriore banco per saggiare la consistenza. Il turno si apre domenica con la Cremonese, sarà la volta della Reggiana, capolista imbattuta e con la difesa a prova di bomba. I mandrogni hanno a tiro la Juniorcasale in piena crisi, la quindicesima giornata potrebbe essere quella dell’aggantoilo o del sorpasso. Un motivo in più per mettere sotto i grigiorossi in attesa di vedersela con gli emiliani. Gli sportivi alessandrini respirano finalmente a pieni polmoni. L’appuntamento è al Moccagatta per applaudire e incitare i ragazzi. I fans grigi devono stringersi nuovamente attorno alla squadra come ai bei tempi ora che si intravede la possibilità di migliorare la posizione di classifica, di insidiare le grandi. Al ”Tardini” erano presenti 4.500 -spettatori per un introito totale di ventidue milioni di lire: ebbene la differenza tra biancaorociati e grigi, sul piano del gioco, è rimasta unicamente sulla carta. L'Alessandria ha giocate la partita, messo in difficoltà i padroni di casa, sfiorato la affermazione clamorosa. Mai befana è stata tanto prodiga con i padroni di casa (Il Piccolo - Il Gattopardo) Troppo poco l'1-1 strappato sul campo del Parma IL PARI NON PREMIA L'ALESSANDRIA Al «Tardini- contro i 'Crociatili imbaldanziti dalla vittoria di setta giorni fa ai danni della capolista Como, l'Alessandria doveva strappare ad ogni costo un risultato positivo: lo imponevano esigenze di classifica e di prestigio dell'allenatore, le cui divergenze con il presidente Bruno Cavallo non sono certo un mistero. E, con una partita bellissima, tatticamente giudiziosa, i grigi dimostrando di sapere anche lottare hanno strappato un prezioso pareggio sfiorando il colpo grosso pur se nella ripresa hanno dovuto contenere il pressing degli emiliani ben decisi a non lasciare i tifosi — erano 6549 i paganti per un incasso di 22 milioni e mezzo — a bocca amara. Non ci sono riusciti, al termine della partita molti tifosi hanno contestato la tattica usata dall'allenatore di cui evidentemente non condividevano alcune decisioni. L'Alessandria si è mossa sempre bene con marcature azzeccate lasciando avanti Picco con, l'ausilio ora di Barozzi e ora di Calisti a dar fastidio alla non troppo sicura difesa emiliana. Picconi da parte sua ha imbrigliato, crescendo sulla distanza, specie nella ripresa, il cervello del Parma, Mongardi: una manovra con la quale Capello ha praticamente assicurato il prezioso pareggio dei grigi. Il Parma nella ripresa ha avuto la supremazia territoriale ma senza mettere In grossi pericoli l'attenta difesa alessandrina imperniata su Avere che non ha sbagliato una palla. Inizio veloce, al 5', fallo di Agretti su Calisti, punizione da fuori area di Ferrari per lo stesso Calisti la cui conclusione si spreca contro il palo destro con Boranga immobile. Replica il Parma, al 7' Scarrone lambisce il palo alla sinistra di Lucetti. Pericolo per i grigi all'11 ': punizione da destra di Scarrone, colpo di testa di Ancilotti. Lucetti salva ma riprende Scarrone; tocca ai difensori rimediare in angolo. Due minuti dopo gol di Bone su servizio di Caneo, ma l'arbitro annulla per fuorigioco. L'Alessandria reagisce, al 19' con un tiro di Calisti parato a terra e al 24' Al 36' finalmente il gol dei grigi: Fossati in verticale per Calisti, che da destra appoggia per Picco, mezza girata del giocatore e Boranga è battuto inesorabilmente nell'angolino sinistro. Al 44' il pareggio dei padroni dì casa: cross di Mongardi per Ancelotti che di testa serve Bonci, questi di petto segna malgrado le proteste dei grigi che reclamano un fuorigioco. L'Alessandria non si ritira nella propria area, al 64' Picconi serve Calisti che sguscia tra due difensori, ma BaWsodo libera e lo stesso di schiena al 69' respinge il tiro di Barozzi su punizione di Calisti. Preme negli ultimi dieci minuti il Parma ma Barozzi e Picco tenendosi in avanti impediscono ai difensori emiliani di dar man forte ai compagni. All'87' Picco per Calisti, in area, ma Agretti e Battisodo gli impediscono la conclusione mentre al 90' ultimo pericolo per i grigi: angolo di Mongardi, testa di Ancilotti che Lucetti respinge con le mani e la difesa rimedia poi salvando il prezioso pareggio. (La Stampa -Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Como - Padova 1-0 Cremonese - Triestina sosp. Juniorcasale - Reggiana 0-3 Mantova - Forli sosp. Modena - Novara 1-1 Spezia - Biellese 2-0 Trento - Lecco 1-0 Treviso - Piacenza 0-0 CLASSIFICA: Reggiana, Como p.19; Novara, Parma, Forli, Triestina 16; Biellese, Juniorcasale 15; Piacenza, Alessandria 14; Cremonese, Mantova 12; Treviso, Spezia, Padova 11; Trento, Modena 10; Lecco 9 *una gara in meno Marcatori: 8 reti: Cavagnetto (Como); 7 reti: Motta ( luniorcasale); 5 reti; Angelcni (Ferii), Mugianesi (Spezia), Zandegù (Treviso); 4 reti: Gasparrini (Trento), Panozzo (Triestina); 3 reti: Picco (Alessandria); Braghin ed Enzo (Biellese); Fiaschi (Como), Mcndonico (Cremonese), Fabbri (Forlì), Giglio e Galluzzo (Lecco), Bardelli (Mantova), Jacomuzzi e Basili (Novara), Musetta (Padova), Scarpa (Parma), Crepaldi (Piacenza), Marlia (Reggiana), Martini (Spezia) Il punto sul campionato Il Casale è uscito sconfitto dal confronto con la capolista Reggiana con un pesante passivo che non ha rispecchiato l'andamento del match. Soltanto nel finale il Novara è riuscito a evitare la sconfitta al "Braglia" di Modena: il gol del pareggio ottenuto da Scandroglio ha rimesso in senso un incontro caratterizzato da parecchi errori. Biellese ko al "Picco" con la neve ai bordi dl campo: lo Spezia ha interrotto la lunga astinenza tornando al successo, due a zero per i liguri. Con un gol di Cavagnetto il Como ha ottenuto, contro il Padova, una vittoria importantissima: i lariani hanno allontanato la crisi.