Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
21-01-1979 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Reggiana AC 4 - 1 (3 - 1)
RETI: 7. Calisti A.[A], 12. Colombo A.[A], 65. Barozzi R.[A] 5. aut. Pigozzi [Re] , 22. Sena [Re]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Avere Bruno, Colombo Antonio, Ferrari Sergio, Calisti Angelo, Bongiorni Gabriele, Picco Gianluigi, Piccotti Enrico, Barozzi Roberto A disp.:Baglini Stefano, (P) Brunetti Massimo, Pandolfi Mario All.: Capello Guido

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Piccoli, Bogoni, Testoni, Berta, Catterina, Pigozzi, Neri [73. Bagatti], Crivelli, Vaccario, Sena, Mossini. A disp.: Pagani, Cattelani. All.: Mammi Guido

Arbitro: Faccenda Vincenzo (Salerno)
Note
Espulso 73. Crivelli [R]. Ammoniti: 35. Catterina [R], 36. Contratto [A], 37. Calisti [A], 60. Avere [A]. Spettatori: 2.700 2.205 paganti per un incasso di 7 milioni 500.000 Inizio gara ore 14.30

Commento
L'ALESSANDRIA DEI GIOVANI SI SCATENA: FINISCE AL MOCCAGATTA L'IMBATTIBILITA' DEI GRANATA La mattanza di.. reggiano Un pranzo pantagruelico che ha fruttato tre punti, gli ultimi due i più ambiti. Facile, elementare spiegare il perchè. La Reggiana invitta vessillifera del girone A era passata imbattuta attraverso i cimenti più ardui. Neppure Como e Novara ce l'avevano fatta ad inguaiare l’undici di Mammì. Un bilancio lusinghiero dopo quindici partite: 21 punti in classifica, neppure una sconfitta 17 reti messe a segno, solo quattro subite. Con il Perugia era l’unica a fregiarsi del titolo di imbattuta. L’Alessandria davanti ad un curriculum tanto esauriente, invece di nascondere la testa sotto l'ala, sull'esempio dello struzzo, ha adottato la tattica inversa, aggredendola, punzecchiandola. Risultato finale della contesa. Alessandria 4, Reggiana 1. Sul rettangolo del Moccagatta le parti si sono invertite e neppure la tradizione è servita a fermare gli orsacchiotti di Capello. Gli assenti, i supercritici pronti a snobbare i grigi, hanno perduto una rara occasione per vedere del buon calcio e, soprattutto, l'Alessandria da tempo sognata, sospirata, alla stregua di una diva. I circa tremila spettatori presenti (i paganti sono stati. 200, troppo pochi) sono usciti dallo stadio fischiettando, senza inveire o maledire. Quanti hanno avuto fiducia nei ragazzi sono stati largamente premiati. I padroni di casa si sono tolti la migliore soddisfazione del campionato, hanno letteralmente stracciato gli emiliani concedendosi il lusso di fare dell’accademia. La Reggiana è tornata a casa sconfitta senza attenuanti. La compagine del presidente Bruno Cavallo ha onestamente guadagnato i due punti. Nessuna ombra pesa sul risultato che, stando all’andamento della contesa, poteva assumere dimensioni maggiori. I grigi soddisfatti di avere consumato la vendetta (il risultato dello spareggio di San Siro del giugno 1975 che condannò i grigi a ripiombare nel limbo dei semiprofessionisti brucia a distanza di tempo) guardano al domani, alle prossime partite. L'Alessandria non ha l’ambizione di vincere il campionato, mister Guido Capello, lo riconferma a chiare lettere ammonendo tutti ed in particolare i giocatori: «l'obiettivo è la salvezza senza patemi di animo. Intendiamo valorizzare i giovani, richiamare l’attenzione del pubblico. Continueremo con l'umiltà di sempre evitando di montarci la testa. Sarebbe errore gravissimo compiere peccati di vanità». Niente voli pindarici per evitare di precipitare negli abissi senza possibilità di sollevarsi. La formazione mandrogna, sull’esempio di altri impegnativi confronti, ha gettato il cuore oltre l’ostacolo riuscendo dove altri avevano cercato inutilmente di riuscire. Il merito è doppio perchè consente di affrontare l’ultima partita del girone di andata e il ritorno con la piena consapevolezza di raggiungere il traguardo al piccolo trotto senza dovere sputare l'anima. Giusto il monito di Capello: il cammino deve proseguire con la determinazione che ha contraddistinto gli impegni maggiori. Alessandria - Reggiana, giustamente definita la partita clou della sedicesima giornata, non ha tradito le aspettative di quanti hanno varcato i cancelli del Moccagatta. Le condizioni atmosferiche hanno pesato sugli appassionati più tiepidi, poco disposti ad uscire allo scoperto. La neve caduta nella notte ha tenuto con il fiato sospeso i fedelissimi. Il presidente Bruno Cavallo invece di gettare la pugna, ha chiamato a raccolta collaboratori e giocatori riuscendo a restituire l'agibilità del rettangolo a tempo di record. Capello alla vigilia era stato categorico: «la Reggiana dobbiamo superarla. Ce la faremo ne sono certo». I ragazzi avevano fatto eco ribadendo la volontà di fermare la marcia della capolista per restituire maggiore interesse al campionato, il ritorno ad una temperatura meno polare ha consentito al mister di sciogliere le riserve con qualche anticipo. L’intendimento era di sfruttare, se il terreno fosse stato ghiacciato, Baglini, in caso contrario la maglia numero nove sarebbe rimasta sulle spalle di Picco. Risolto in anticipo il dubbio del rientro di Bongiorni restava quello di Calisti colpito piuttosto duramente con la Cremonese. Il tornante davanti ad un impegno tanto importante, invece di tirarsi indietro, ha rimboccato le maniche L’Alessandria tornata a ricalcare il vecchio cliches si è riscoperta grande. Incominciamo dalle marcature, lungamente ponderate, per togliere all'avversario le armi migliori, cioè quelle del contropiede. La tattica dell Reggiana nelle trasferte è nota: accerta difesa per attirare l'avversario fuori dalla propria metà campo per colpirlo in velocità. Su Crivelli giustamente considerato il centro motore del gioco, è andato Bongiorni tirato a lucido mentre su Sena si è appostato Ferrari. Sul tornante Calisti lo stopper Catterina: Piccotti si è dedicato a Berta operando a zona, attendendo cioè l'avversario. Sulle tre punte Capello ha schierato nell'ordine Contratto (Neri, Gardiman (Mossimi, Colombo (Vaccario). A sua volta Mammì ha affidato Picco a Bogani, Barozzi a Testoni. I mandrogni mantenendo Barozzi in posizione leggermente arretrato, almeno nelle prime battute, hanno dimostrato notevole accortezza. Gli emiliani partiti con l'intendimento di addomesticare la gara, di addormentarla in attesa degli eventi si sono trovati all’improvviso in chiara difficoltà. L'autorete di Pigozzi, il raddoppio di Calisti su calcio di rigore, l'impennata di Colombo hanno fatto saltare i piani prudenziali costringendola ad uscire dalla propria area per cercare la rimonta. Era quanto i locali si auguravano. Mantenendo la contesa su un ritmo elevato, aggredendoli in continuazione, i grigi hanno trovato ampi spazi per la manovra il dialogo, Ferrari saldamente appostato a centrocampo ha svolto una mole di lavoro notevole, validamente appoggiato da Bongiorni che scorazzando a tutto campo ha costretto Crivelli ad un lavoro oltremodo improbo. Piccotti sulla fascia sinistra, intervenendo di prima o coprendo le spalle a Contratto,ha inalzato uno sbarramento difficilmente superabile. Il mobile Gardiman, l'onnipresente Colombo, coadiuvato dall'attento Avere, hanno praticamente isolato le puntate avversarie consentendo ai centrocampisti di lavorare senza affanno per lanciare Calisti, Picco e Barozzi verso la rete di Piccoli. Un'Alessandria saggiamente equilibrata senza eccessive sbavature se si eccettuano gli interventi, a volte piuttosto rudi di Contratto. Con il trascorrere dei minuti la consistenza; la maggiore adattabilità alle condizioni dei terreno ha dato i frutti sperati. In vantaggio di tre reti e superato il momento di sbandamento determinato dal gol di Sena, Colombo e il manipolo sono saliti in cattedra. Nel momento in cui si attendeva un calo per il largo dispendio di energie in un ulteriore lievitazione. Se nel primo tempo i grigi hanno gettato le premesse per il rotondo successo, nella ripresa lo hanno meritatamente legittimato per la mole di gioco sciorinata. La squadra è uscita alla distanza sull’esempio di quanto accadeva nel mese di settembre, disorientando l'antagonista. Il centrocampo macinando gioco prima e sminuzzato il lavoro dell'avversario poi, l’ha trafitto senza pietà imponendo la propria volontà. Con un pacchetto difensivo ottimamente organizzato, deciso negli interventi, la manovra si è snodata semplice, in profondità, consentendo a Barozzi e Picco di involarsi ripetutamente verso l’opposta area di rigore. Calisti ha confermato per l'ennesima volta di essere l’uomo idoneo per sfruttare la freschezza atletica dei giovani compagni. Intelligentemente ha lavorato più per i compagni che per se stesso, ha stretto i denti quando era necessario contrarre l'avversario; ha sputato l’anima per fluidificare sulla fascia. La pattuglia dei «bocia» ha fatto un figurone, da Barozzi il più intraprendente della nidiata a Bongiorni smanioso di confermare le proprie doti; da Picco inesauribile nel movimento a Contratto notevolmente migliorato nella ripresa; da Gardiman scattista eccezionale a Piccotti che anziano non è. Barozzi ha trovato con la Reggiana, la fresca vena d'inizio stagione. Scattante, deciso, pronto a contendere le palle aeree, ha indotto l'avversario ad un lavoro massacrante. Propiziato il calcio di rigore, fallito di un soffio il gol clamoroso nel primo tempo, si è presa la brava rivincita nella ripresa. Una partita-gioiello, da tempo attesa dai tifosi. Il di ciottenne nonostante le condizioni del terreno ha retto sull'andamento indipendentemente dalle frequenti accelerazioni mozzafiato. Picco ha funto da valida spalla senza arrendersi: ha lottato su ogni pallone, sputando l'anima. Meritava la soddisfazione del gol, però nel calcio non sempre si riesce a concretizzare in moneta sonante.Stupendo Bongiorni, un vero settepolmoni prezioso a centrocampo ed altrettanto valido negli appoggi. Su Contratto reduce dall’allenamento della nazionale semiprofessionisti Under 21 abbiamo detto: un primo tempo sin troppo grintoso, un continuo attacco a tergo al diretto antagonista. Nella ripresa, capita l'antifona, ha giocato sull'anticipo, imitando Colombo, con notevoli vantaggi. Particolarmente atteso il portiere Lucetti, nelle ultime settimane sotto il fuoco incrociato delle critiche. Il ragazzo spronato si è rimesso prontamente in carreggiata, esibendosi in alcuni interventi da grande campione. Incolpevole sul gol subito, ha sfoderato verso lo scadere della gara, un grande intervento su sciabolata di Vaccario, un centravanti che ha messo a dura prova una vecchia volpe come Colombo. Il «fedelissimo» galvanizzato dal gol messo a segno (ricordiamo altre imprese analoghe con il Foggia in serie B e il Monza tre anni orsono) capita la musica gli ha tolto spazio, aggredendolo senza troppi complimenti. E la Reggiana? Sulla capolista ha pesato duramente la defezione di Marlia il regista difensivo e in misura minore di Sperotto. Le reti a freddo subite nello spazio di pochi minuti hanno annebbiato le idee anche a Berta solitamente freddo. I granata dovendo rimontare il pesante svantaggio hanno dato una mano ai padroni di casa. Il forcing è risultato di breve durata. L'undici di Mammi alla distanza è scomparso lasciando agli alessandrini ampie possibilità di manovre. Una giornata storta aggravata dalla prestazione maiuscola dell’Alessandria decisa a toglierle l’imbattibilità. Gli emiliani dispongono di un collettivo capace di risollevarsi prontamente. Le squadre capaci di metterlo in difficoltà saranno poche. La cronaca dei novanta minuti sono di colorazione grigia, come da tempo non accadeva. I mandrogni manovrano accortamente quasi per studiare le mosse dell'awersario. La svolta arriva dopo pochi minuti, quando i contendenti cercano di prendersi le misure. Barozzi ricevuta la palla da un compagno, smarca di tacco Bongiorni pronto all'Inserimento. L’alessandrino caracolla verso l'area di rigore cercando di sorprendere Piccoli: la palla colpisce Pigozzi spiazzando il portiere. Sono trascorsi appena 5’ 44" e l'Alessandria ha perforato la difesa più ermetica della C1 e C2. Lo stadio esplode, gli sportivi sono increduli davanti a tanta rapidità. La rete galvanizza, moltiplica le energie. Scatta Contratto sulla sinistra, si muove in scioltezza tra gli avversari appoggiando su Calisti e palla alta. Neppure in tempo per un commento sul primo gol e arriva il raddoppio. L’azione parte da Barozzi irresistibile, nell'incunearsi nell'area di rigore: Catterina e Sena lo stringono da vicino bloccandolo fallosamente. L'arbitro Faccenda indica senza titubanze il dischetto del rigore. Inutile le proteste dei granata disorientati da quanto sta accadendo. Il giustiziere è Calisti: tirofortissimo sulla sinistra di Piccoli e palla nel sacco. La Reggiana accetta il destino avverso, cerca di rompere la fattura. L'Alessandria con il vento in poppa tiene banco, è scatenata. Picco se ne va in contropiede, la retroguardia rimedia alla meno peggio in fallo laterale. Piccotti rimette con le braccia per Colombo avanzato per sfruttare il momento favorevole. Lo stopper si muove con disinvoltura tra gli avversari, indi, scarica una botta rasoterra beffando Piccoli. I fans di fede grigia si stropicciano gli occhi davanti a tanta potenza. La Reggiana dov'è? Mossini cerca di rompere l'isolamento con un tiro a lato. L'impennata d'orgoglio del leone ferito trova il premio nel gol della bandiera al 21'. Testoni si inserisce sulla destra centrando per Crivelli. L'ex granata spara a colpo sicuro, la palla colpisce un alessandrino alzandosi a candela: Sena si inserisce di prepotenza realizzando. I mandrogni siscuotono, la capolista è tutt'altro che rassegnata ad accettare. Da Piccotti (27') parte il suggerimento per chiudere definitivamente il conto con i granata: sul centro Picco «liscia» (a sfera favorendo Barozzi smarcato al centro dell'area. Il bocia al volo cerca Pangolino alla destra di Piccoli: la palla sfiora il palo. La Reggiana viene beffata al 34'. L'arbitro Faccenda concede una punizione indiretta dal limite per ostruzionismo. Neri batte direttamente a rete segnando, ma l'arbitro giustamente annulla in quanto nessuno ha toccato la sfera neppure Lucetti vanamente proteso in tuffo. Contropiede grigio con Picco bloccato dalla difesa e al 40' ennesimo dialogo Calisti-Picco neutralizzato dal portiere. Contratto intanto si conferma l'implacabile nemico di Neri. L'ala cerca inutilmente di sganciarsi, di seminarlo. Nella ripresa si attende il ritorno della capolista, invece vengono alla ribalta i grigi. Sono quarantacinque minuti giocati all'insegna della manovra corale, degli spunti improvvisi. Inizia il dialogo Bongiorni con una velocissima azione sulla destra. L’alessandrino perde il pallone, lo ricupera ciabattando alto. I padroni di casa insistono: si libera sulla destra Barozzi,centra per Picco: l’incornata è ottima, il pallone è fuori bersaglio. L'Alessandria domina la scena, tiene banco contro un avversario groggy. Per la Reggiana non c’è scampo. Picco si distende nelle proiezioni offensive spalleggiato da un Barozzi inesauribile e da un Calisti commovente per le risorse che riesce a sprigionare. Rompe l'assedio una punizione di Berta deviata da Testoni: Lucetti neutralizza con un intervento plastico. Il gol giunge puntuale al 65’. L'inarrestabile Calisti scende sulla destra effettuando un lungo e preciso cross per la testa di Barozzi. Il ragazzo si eleva, colpisce con precisione mandando il pallone ad insaccarsi sotto la traversa con Piccoli vanamente proteso verso il bolide. Il ritmo della gara scema, i granata si rassegnano, accettano il destino per nulla benigno. La compagine mandrogna fa accademia, controlla saldamente il centrocampo, scatta veloce verso la porta avversaria. Il solito Calisti becca Bongiorni: gran tiro, a lato. Crivelli, il regista, ha i nervi a fior di pelle e al 77' reagisce con una gomitata — a gioco fermo a Bongiorni. L’arbitro estrae il cartellino rosso. Duettano Calisti e Picco al 79’: la bordata del centravanti è fermata in due tempi da Piccoli, il bocia grigio ritenuta la via del gol all'80' senza fortuna. L’ultima impennata è della Reggiana. Vaccario, tra i migliori in campo, saetta da fuori angolo, in diagonale: Lucetti prontissimo devia in angolo negando la soddisfazione del gol. Il triplice fischio dell'arbitro Faccenda trova i mandrogni nella metà campo avversaria. L'applauso dei circa tremila spettatori è spontaneo. «I ragazzi hanno giocato una partita irripetibile — dice Capello - tutti meritano il plauso. La nostra è una grossa prestazione (Il Piccolo - Il Gattopardo) Clamoroso scivolone della capolista al Moccagatta L'ALESSANDRIA FA POKER: 4-1 Umiliata la Reggiana e infranto il mito della sua imbattibilità - Esaultanza di dirigenti e tifosi per la "vendetta" sulla squadra che nel 1977 aveva cosretto nello spareggio i grigi alla retrocessione Quello che alla vigilia poteva sembrare soltanto un sogno si è avverato ieri, al «Moccagatta». in campo: la Reggiana, unica squadra ancora imbattuta di questo campionato nella serie C1 e C2 (in realtà, poi, i granata erano imbattuti da 29 partite) è stata sconfitta dall'Alessandria con un secco quattro ad uno. Un risultato che non fa una grinza, che dimostra quale sia stata la (orza dei grigi. E tanto maggiore è il merito dell'Alessandria se si pensa che quattro gol la Reggiana aveva incassato nelle prime quindici partite di questo campionato 1978-79. Abbiamo detto un risultato che non la una grinza, aggiungiamo che i grigi con la schiacciante vittoria di ieri si sono veramente vendicati di una partita disputata nel giugno del 1975 quando, nello spareggio di S. Siro, la Reggiana, vincendo per due reti ad una, aveva condannato l'Alessandria alla retrocessione in serie C. In quella formazione grigia era già capitan Colombo, l'unico ancora in squadra ieri e che, tra l'altro, dopo oltre due anni ha anche segnato uno stupendo gol. Detto questo si può subito immaginare l'entusiasmo dei tifosi (erano 2205 i paganti, con un incasso di 7 milioni e 555 mila lire, con parecchie presenze di sostenitori della Reggiana), che per tutto l'arco dei novanta minuti hanno incoraggiato i grigi all'assalto della capolista, premiandoli poi, al termine, con un lungo, caloroso applauso, stringendosi tra l'altro, sorridenti e felici, anche attorno al presidente Bruno Cavallo che in questi due anni di permanenza ad Alessandria ha dovuto subire più di una contestazione. Anche per lui, quindi,: come per il trainar Guido Capello, una grossa soddisfazione. Un momento di gloria che gli appassionati si augurano debba continuare nei prossimi incontri che ancora attendono in questo campionato i calciatori mandrogni. a partire proprio da quello di domenica sul campo della Triestina. «Il colpaccio l'abbiamo proprio fatto», ha commentato Guido Capello. Un colpaccio che è merito di una prova superlativa sul piano atletico, della impostazione tattica, della continuità nelle azioni. « Un elogio va a tutti, senza distinzioni di meriti — ha affermato il mister ora, senza montarci la testa, con molta umiltà, dobbiamo continuare per raggiungere in classifica la migliore posizione possibile. Una grossa prestazione, spero che possa riavvicinare alla squadra anche quei tifosi che ancora non sono tornati al Moccagatta e che hanno cosi perso una stupenda occasione per divertirsi». I giocatori, con l'allenatore, e questo va ancora a loro merito, in mattinata si erano impegnati, con alcuni tifosi volontari, per sgombrare il terreno dalla neve caduta nella notte e rendere così possibile l'incontro, una prova di volontà che l'andamento della gara ha largamente premiato. Ha vinto, giocando egregiamente, l'Alessandria, e va detto che non per questo la Reggiana è stata squadra facile: ha giocato, con impegno, solo che non è riuscita, dopo aver subito tre reti nel giro di appena sette minuti, a trovare la strada per andare a rete, se si eccettua quella ottenuta da Sena sull'unica vera azione pericolosa del primo tempo. Le punte Neri (poi sostituito da Bagatti), Vaccario e Mossini sono state bloccate dai difensori grigi Gardiman, Contratto e Colombo, non è bastato l'impegno dell'ex grigio Berta che, dopo la prima mezz'ora, si è prodigato nel distribuire palloni. Dieci a due, per la Reggiana, i calci d'angolo. Ammoniti Neri, Contratto, Vaccario e Avere, mentre poi al 76'. il signor Faccenda ha espulso il reggiano Crivelli per un fallo su Bongiorni che in quel momento non partecipava al gioco. Calisti, in uno scontro col diretto avversario, ha riportato un taglio all'interno del labbro superiore, gli occorreranno due punti di sutura. Partenza a razzo dei grigi, al 6' Ferrari, a metà campo, serve Barozzi che tocca per Bongiorni il cui tiro viene deviato da Pigozzi che inganna il proprio portiere ed è la prima rete per i grigi. All'8' Barozzi lancia Calisti che, in area, viene contrastato da Testoni e Sena, cadendo: l'arbitro decreta il rigore che lo stesso Calisti realizza. Quattro minuti dopo calcio d'angolo per l'Alessandria, la palla arriva a Colombo che, dal limite, lascia partire un bolide che batte Piccoli a fil di palo. Al 14' la conclusione di Picco viene evitata dal portiere e poi il gol reggiano, al 21': Crivelli, da venti metri, tira a rete, smorza il pallone avere ma Sena riprende e batte facilmente Lucetti. Raddoppia, al 34', su punizione, Neri ma l'arbitro annulla per fuori gioco. Al 40' Calisti centra per Picco, che da sinistra impegna Piccoli, che para. Nella ripresa i grigi non si chiudono in difesa, continuano a premere, e al 48' il tiro di Picco, di. testa, su cross di Barozzi, va poco a lato. Poi, al 64', la quarta rete: azione Bongiorni-Calisti che, serve Barozzi il quale, con un magnifico colpo di testa, sorprende Piccoli. Al 76' c'è una conclusione di Picco, parata, poi al 1'31' un tiro di Pigozzi neutralizzato da Lucetti che già aveva sventato altre due-tre palle gol. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Cremonese - Padova 1-1 Forli - Piacenza 2-2 Lecco - Juniorcasale 0-0 Mantova - Biellese 0-0 Modena - Como 1-2 Parma - Triestina 2-2 Trento - Spezia sosp. Treviso - Novara 2-2 CLASSIFICA:Como p.22; Reggiana 21; Novara 20; Triestina* 19; Biellese 18; Parma, Forli, Alessandria, Juniorcasale 17; Piacenza 16; Cremonese, Mantova* 14; Treviso, Padova 13; Spezia* 12; Lecco, Modena 11; Trento* 10 *una gara in meno Marcatori: 8 reti: Cavagnetto (Como); 7 reti: Motta (Juniorcasale); 5 reti: Angeloni (Forlì), Mugianesi (Spezia), Zandegù (Treviso), Panozzo (Triestina); 4 reti: Barozzi (Alessandria), Fiaschi (Como), Scarpa (Parma), Fabbri (Forli), Crepaldi (Piacenza), Gasparrini (Trento); 3 reti: Picco e Calisti (Alessandria), Braghin e Enzo (Biellese). Nicolini e Mondonico (Cremonese), Giglio e Galluzzo (Lecco), Bardelfi e Frutti (Mantova), Stefanello (Modena), Basili (Novara), Bonci (Parma), Musella (Padova), Skoglund (Piacenza), Mariia (Reggiana), Martini (Spezia) Il punto sul campionato La Biellese è scesa a Mantova con l'intento di strappare un pareggio ed è riuscita nell'intento imbrigliando le azioni del Mantova. Rovesciate, incredibilmente, negli ultimi cinque minuti le sorti di un incontro che sembrava non avere più niente da dire: in svantaggio di due reti, il Novara è riuscito, in extremis, a rimettersi in carreggiata e a tornarsene a casa con un punto. Spettacolare partita a Parma dove tra i locali e la Triestina ci sono state quattro reti e tre espulsioni. Lo zero a zero ha accontentato soltanto la Juniorcasale che ha conseguito cosi il suo quinto pareggio esterno della stagione, mentre è andato stretto al Lecco, che ha attaccato per buona parte del match riuscendo alla fine a conseguire il pari. Il Forli ha stretto i denti soffrendo non poco la superbia la tenace reazione del Piacenza formato ripresa ma, alla fine, ha dovuto subire la rete del pareggio siglata da Skoglund.