Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1919/1920
1ª Categoria
01-02-1920 - Giornata: 4 - Alessandria - Campo degli Orti
Semifinali Nord Girone A


Alessandria FBC - Pro Vercelli SG 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 53. Baloncieri A.[A] 60. Rampini IV [Pr]

Alessandria FBC Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Moretti Emilio Carlo, Ricci Carlo Pietro, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Papa (III) Venerino, Bay (I) Primo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Bossola (IV) Piero, Ara, Parodi, Degara (I) Giovanni, Rampini (II) Alessandro, Mattuteja, Milano (III) Aldo, Rampini (IV), Corna (I) Carlo. All.: Ara Guido.

Arbitro: Resegotti Nino dell’Internazionale [Giudici di porta: Pasteur e Terzolo]
Note
Angoli: 5-9 Giornata di sole primaverile. Terreno eccessivamente soffice. Pubblico strabocchevole Inizio gara ore 15,35

Commento
LA GRANDE CONTESA ALESSANDRINA RIMASTA INSOLUTA Alessandria e U.S. Pro Vercelli pareggiano: 1-1 Tutta Alessandria sportiva pigiata sul campo dei grigi è esplosa in un urlo di entusiasmo più di mezz’ora prima che l’incontro terminasse, allorché Baloncieri ha segnato per l’Alessandria un meraviglioso, superbo goal, il primo dell’incontro. L’immensa folla, che sino ad allora, non aveva potuto certo ritenersi tranquilla sul risultato del giuoco, è sembrata uscire da un incubo penoso, tant’è vero che gli stressi giuocatori grigi hanno dovuto, con gesti e segni di esortazione, invitare alla calma i frenetici supporters. Applausi, grida deliranti, e soprattutto il goal al passivo non hanno potuto smussare l’ardore combattivo dei vercellesi. Ancora oggi come una volta, nel pericolo, la squadra di Guido Ara si è affermata degna delle sue tradizioni. Dieci minuti circa dopo il goal degli alessandrini, il minore dei Rampini, riprendendo un passaggio dal minore dei Milano nel folto di una mischia seguita ad un corner di Corna, conquistava il punto del pareggio, accolto con i segni della quasi generale costernazione. E negli ultimi venti minuti di giuoco quella che ha corso più grave rischio di perdere la partita non è stata certamente la Pro Vercelli. Il match è apparso in molte fasi elettrizzante e, come si può immaginare, ha interessato vivamente. Lo dice del resto il risultato numerico. Ma la partita ha un po’ sofferto, specialmente all’inizio, dal lato della vivacità a causa della evidente preoccupazione e anche dell’emozione che a lungo ha influito sulle azioni singole della maggior parte dei giuocatori. La Pro Vercelli ha avuto, complessivamente, una prevalenza non grave ma evidente e reale di attacco e di giuoco. L’Alessandria ha avuto pure il suo quarto d’ora di netta superiorità e come freschezza ed impeto di giuoco e come foga e tecnica di attacco. Fu in questo periodo di predominio che i grigi segnarono il loro magnifico punto. Il cozzo di due forti avversarie. L’incontro ha avuto il contorno e le caratteristiche dei più famosi grandi matches. Si è svolto in una giornata di sole primaverile. Scese in campo in grande formazione, le due squadre non hanno deluso l’attesa per quanto può riferirsi al loro valore assoluto. Sono apparse forti, non prive di piccoli difetti, ma ben vicine ormai ai più memorabili teams di altri tempi. Il risultato esprime con esattezza il valore di esse, ma se una può vantarsi di uscire meglio dall’incontro, questa è la Pro Vercelli. Un tempo la Pro Vercelli era avvezza ai terreni simili a quello dei grigi, cioè esageratamente soffici, per il troppo abbondante cospargimento di pirite e di pula di riso; ma oggi essa non è apparsa a proprio agio o almeno è sembrata handicappata nei confronti dei suoi rivali. Terreno strano, quello dell’Alessandria, sopra il quale il pallone pare “morire” perdendo quasi completamente ogni effetto di rimbalzo e dal quale difficilmente può uscire strisciando, oltre le linee laterali, anche se i passaggi alle ali sono operate con grande forza. Bisogna aver giuocato almeno una volta sopra il rettangolo alessandrino per non correre il rischio delle più sgradite sorprese. Del resto anche i grigi devono stancarsi terribilmente in casa loro, perché al termine del match anch’essi davano segni di evidente sfinimento. Superando dunque anche l’handicap del terreno, la Pro Vercelli è apparsa oggi ancora una grande squadra. Il match si è disputato in una degna cornice. Tutta Alessandria era sul campo. E da Milano, da Genova e da Torino sono giunti in treno ed in auto personalità del calcio e del giornalismo. La F.I.G.C. ha poi mandato a dirigere il match Resegotti, cioè un arbitro di polso, il quale si è fatto assistere da due preziosi giudici di goal: Pasteur e Terzolo. Rilievi tecnici sull’incontro. Mai forse incontro ha dato tanto ragione col suo svolgimento a quello che non poteva essere un cervellotico pronostico. Nettamente differenti, i due teams, hanno equilibrato vicendevolmente pregi contro difetti, mettendo i netta luce, alla chiara esposizione di due tattiche e di due diverse forze, il valore reciproco. Tuttavia l’incontro ha insegnato qualche cosa di più del previsto e cioè che la Pro Vercelli è più forte, anche coi suoi difetti, di quello che non sia sembrato fino a ieri. Essa va migliorando la sua classe, di volta in volta. I suoi giovani, specialmente all’attacco, compiono progressi evidenti. Giuocano adesso con più ardore e sicurezza, e giuocano sempre meglio come tecnica. Oggi il giuoco d’assieme della squadra di Ara è apparso nettamente migliore di quello dei grigi. E l’attacco, parliamo sempre dei vercellesi, meno impetuoso e meno ricco di “atouts” capaci dei grandi tiri in goal, ha tuttavia superato nella sveltezza e nello studio degli assalti e delle laboriose discese, quello avverso, che pure costituisce e costituirà la forza dell’Alessandria. La squadra di Carcano ha giuocato come una massiccia equipe, un giuoco deciso, robusto, impetuoso. Si è difesa in forza ed ha assaltato a folate, con passaggi celeri e traversoni potenti che spostano il giuoco con rapidità estrema. Oggi il pregio della tattica alessandrina è stato quello di aver saputo mettere sovente, col sopraggiungere dei Baloncieri e dei Papa nell’area di rigore vercellese, la rete di Barberis in serio pericolo ogni volta che un Ricci, un Bay, un Carcano o un Lazoli hanno proiettato da trenta metri un pallone verso il goal del portiere dei bianchi. Ma a sua volta il team grigio ha dovuto subire in prevalenza l’attacco degli avversari. Più fine, più elaborato, meno pericoloso è stato il giuoco di offesa dei vercellesi. La Pro Vercelli ha i suoi due più potenti tiratori alle ali e non riesce a segnare molto perché Rampini IV, Milano III e Mattuteia non sono capaci di imporsi rudemente nel folto delle mischie, ricche di fitti passaggi, che essi sanno creare a conclusione delle loro serrate discese. Spesso Ticozzelli, Papa I, Carcano, Lazoli, hanno dovuto accanirsi contro questi giovani attaccanti vercellesi, correndo il pericolo, di conseguenza, di lasciarsi sorprendere dalle ali, una delle quali – Rampini II – ha semplicemente sbalordito. Venti situazioni pericolose la Pro Vercelli ha saputo creare davanti ai terzini e al portiere dell’Alessandria senza poterne vincere l’ultima resistenza e tre volte Porrati sembrò protetto da chissà quali numi. Essa ha poi segnato su corner. L’Alessandria ha creato meno frequentemente la melée, man on meno pericoli ha corso Barberis, il quale a sua volta parve salvato dal miracolo. Il giuoco nelle sue fasi salienti. E’ stato il match delle due linee di sostegno. Entrambe si sono prodigate sino allo spasimo per stroncare l’avverso attacco prima ch’esso entrasse nella sua fase finale. La Pro Vercelli nel primo tempo ha rifulso per il duttile giuoco della sua seconda linea impegnatasi così fortemente da risentirne poi gli effetti durante la ripresa. L’Alessandria invece nella prima mezz’ora è sembrata più sbandata e meno fine e si è difesa in forza. Per molto tempo il giuoco degli ospiti è prevalso, ma quando verso il termine del primo tempo nel primo quarto d’ora della ripresa, l’Alessandria si squassò e riuscì ad imporsi con l’impeto e la robustezza del suo giuoco, la Pro Vercelli parve ripiegare sopraffatta. Il goal risvegliò i bianchi che ritornarono al contro attacco e segnarono il punto del pareggio. Allora molti alessandrini s’accasciarono e ancora la Pro Vercelli prevalse perdendo la vittoria per un soffio. Questa la visione fulminea dello svolgimento del match. Abbiamo detto che le due linee mediane hanno avuto la loro gran giornata, ma non sapremmo trovare una linea fra i due teams, che abbia fallito la prova. Entrambe le squadre hanno giuocato, a parte qualche titubanza e qualche attimo di reciproco timore, uno dei loro più belli incontri E specialmente, se togliamo l’imprecisione di Ricci e la non grande virtù dell’interno sinistro Papa e di Bay, l’Alessandria è apparsa in ottima giornata. L’incontro ha avuto nei due tempi fisionomie diverse. Quando le squadre erano fresche e entrambe un poco timorose, e fu nei primi 45 minuti, la Pro Vercelli sembrò imporsi. Ma anche allora gli attacchi si alternarono e non si potrebbe dire quale delle due porte abbia corso maggior pericolo. La Pro Vercelli commise però un grosso errore iniziale; quello di insistere troppo nel portare il giuoco verso Rampini II, anche a costo di sciupare molte buone discese in linea per la pronta robustissima marcatura dei grigi all’attaccante laterale. Essa fu ostinata sino alla stanchezza in questo suo tentativo, nel quale Parodi, ara, Rosetta prodigarono ogni loro più bella energia. L’Alessandria andò invece al contro attacco con maggiore varietà di giuoco, facendo lavorare entrambe le ali. Nel secondo tempo il giuoco meno bello, ma più rabbioso, e attacchi e difese si alternarono ancora maggiormente, L’arbitro dovette sorvegliare e regolare le azioni divenute pesanti. In entrambi i tempi i calci d’angolo piovvero su entrambi i goals, indizio che così contro l’uno come l’altro sistema di attacco le difese estreme ebbero situazioni disperate. E Corna, Rampini II Ricci e Bay tirarono quasi sempre dei corners pericolosissimi, alti, spioventi, rientranti sul goal, ammirevoli di precisione, insomma. I lavori delle due mediane linee fu estenuante. Parodi, magnifico nel primo tempo, ebbe momenti difficili durante la ripresa, e fu allora che mancò un poco nel duttile giuoco prevalendo nelle azioni difensive. Carcano, meno appariscente dell’avversario diretto, ebbe una giornata delle migliori e seppe bene distribuire le sue forze. Ara signoreggiò e anche verso il termine del match, quando la stanchezza era evidente in tutti, ebbe dei guizzi di gran classe. Ma è piaciuto assai anche Lazoli, attento, svelto infaticabile e prezioso per i grigi. Meno brillanti Degara, che abbiamo visto giocare meglio, e Moretti. Anche le difese estreme hanno riconfermato la loro sostanziale differenza di sistema e tattica. Più potente quella dei grigi; più mobile ed equilibrata nei terzini quella dei bianchi. Ticozzelli ha giuocato … potentemente ma scaraventò fuori anche dei palloni facili; nel secondo tempo ebbe momenti di scoramento. Papa I gioca da fermo ed è stato preciso e pur esso possente. Porrati si è riconfermato come un portiere calmo, sicuro, agile e deciso nei rimandi, a differenza di Barberis che, ottimo nel piazzamento ha difettato nella presa e nei rinvii. Entrambi i goals erano imparabili. Il più redditizio dei terzini vercellesi è stato Bossola il quale ha giuocato con grande decisione e rientrando in velocità sempre a tempo. Non è molto efficace nei rinvii ma è uno scompigliatore eccellente. Rosetta, che del back ha stoffa e classe, non si è ancora ripreso dall’indisposizione di gennaio. Nelle due linee di attacco sono apparsi superiori di classe Rampini Ii e Baloncieri. Ottimi poi Rampini IV, una vera promessa, Milano III giovane ma già abilissimo distributore, Mattuteia e Corna il quale si è fatto perdonare, con tiri precisi ed utilissimi, la ancora deficiente sveltezza per la quale sovente tra lui e Degara si crea un grande vuoto nel quale l’half avversario può sbizzarrirsi a piacere. Salvo Papa al centro, gli altri avanti grigi sono stati imprecisi. Baloncieri, invece, meno attivo perché forse stanco del lungo viaggio [era militare a Roma ed arrivò pochissimo prima della partita, N.d.S.], è rimasto in campo come un “atout” pericolosissimo, tant’è vero che quando, al 10° minuto della ripresa potè piazzare, su passaggio di Papa II che aveva raccolto il pallone rinviatogli dal petto di Rosetta, un tiro libero marcò un goal a mezza altezza, da destra a sinistra, superbo per precisione, direzione e potenza. Dall’altra sponda Rampini II stupì tutti. Vero torello, non molto alto ma ben piantato, egli non sciupò un pallone. Centrò da tutte le posizioni, superò in abilità e velocità avversari più potenti fisicamente e solo preoccupati di impedirgli il giuoco, e dall’ala filò a più riprese obliquamente verso il goal creando ogni volta situazioni disperate per la difesa avversaria. Questo vercellese si imporrà automaticamente per la nuova nazionale se non decadrà di forma. Nino Resegotti ha diretto il difficile match con calma e perizia, senza pose né nervosismi inutili e con sicura autorità nel punire o nel condonare i falli intenzionali o gli involontari. Per la cronaca aggiungeremo che il primo tempo si era chiuso zero a zero. Il primo goal è stato segnato al 10° della ripresa. Il pallone, non fermato da Ara che pur si era spostato al centro fulmineo per sostenere Parodi troppo a ridosso dei terzini, danzò un poco sulla linea di rigore dei bianchi, si formò una melée larga nella quale i vercellesi non seppero trovare pronta risoluzione ed in essa si fece luce Baloncieri che segnò. Il pareggio si è verificato al 21° minuto. Non meno di sei corners ebbero entrambe le squadre in favore in ognuno dei due tempi. L’incontro si è chiuso quando i grigi erano sotto la minaccia di un ennesimo calcio d’angolo. (La Gazzetta dello Sport – Emilio Colombo) I “GRIGI” ED I “BIANCHI” CHIUDONO ALLA PARI IL PRIMO INCONTRO vivissima era l’aspettativa ad Alessandria per l’odierno incontro tra le prime squadre dell’U.S. Pro Vercelli e d Alessandria F.C. Le due semifinaliste della batteria A del campionato di Prima Categoria non si erano più trovate di fronte dal maggio 1915, epoca in cui i grigi, per l’eliminatoria della Coppa dei Presidenti, battevano i bianchi per 2 goals a zero. L’attesa era poi ancora acuita dal fatto che dalla metà del dicembre ultimo scorso non si erano più disputati matches di Prima categoria ad Alessandria. La Pro Vercelli al completo. La febbrile attesa di Baloncieri. Le due società contendenti si erano preparate alla battaglia. La squadra della Pro Vercelli giudicata dai suoi dirigenti nella formazione migliore era giunta ad Alessandria fin dal pomeriggio di sabato. La voce si era subito sparsa così cadeva per i supporters grigi la speranza che qualche atout avversario potesse mancare. L’Alessandria dal canto suo aveva fatto il possibile e l’impossibile per poter disporre di tutti i suoi uomini, ma gli stessi dirigenti, al Bar Gardella, luogo di ritrovo, non nascondevano la loro preoccupazione per l’imminente incontro. Papa III aveva lasciato il letto alla mattina, Moretti giocava oggi dopo un mese di forzato riposo … e Baloncieri, sergente del 7° artiglieria da fortezza, doveva giungere da Roma. Tutti i fautori dei grigi attendevano con ansia l’arrivo del treno delle 11 … ma Baloncieri non giunse. Le apprensioni aumentavano , e già molti andavano preparandosi alla possibilità di subire una sconfitta. Finalmente con un treno in arrivo alle 12,50 il popolare Balon sbarca nella sua città. Le “vedette” subito lo segnalano e la notizia si sparge in un attimo per ogni dove, mentre gli appassionati alessandrini, rinfrancati e fiduciosi, si avviano a frotte verso il sobborgo Orti, al campo dell’Alessandria. Fin dalle 14,15 il vasto campo è gremito di un fittissimo pubblico: sono presenti tutte le notabilità cittadine, il comandante del Corpo d’Armata con uno stuolo di ufficiali, molte eleganti signore, parecchi inviati speciali di giornali, molti soci e maggiorenti della Pro Vercelli, numerose compagnie di sportsmen giunte in automobile. La direzione dell’Alessandria è rappresentata in assenza dell’ing. Brezzi tuttora a Varsavia per lavoro, dal capitano Rangone e dal rag. Bobbio. Mancano pochi minuti all’inizio del match ed il pubblico continua ad affluire numerosissimo. Avrebbe dovuto anticipare l’incontro la finale di Terza Categoria per la batteria A del Gruppo Piemontese tra il Novara e l’Alessandria, ma gli azzurri non si presentarono. La 3.a squadra dei grigi di conseguenza è vincitrice del suo gruppo. Le due riprese: 0 a 0 e 1 a 1. Alle 15,30 l’arbitro Resegotti chiama in campo le due squadre che sono accolte da grandi applausi. Un saluto speciale è indirizzato dal pubblico a Baloncieri ed al grande “Tico”. Alle 15,35 s’inizia la partita; ha la palla Alessandria che giuoca col sole alle spalle. I vercellesi se ne impossessano e muovono all’attacco; Ticozzelli libera con un lunghissimo tiro e e riscuote il primo caloroso applauso. La partita procede per tutto questo primo tempo con rapidi attacchi e contrattacchi, ma i vercellesi dimostrano in essi una maggiore insistenza. Una pericolosa rovesciata di Ticozzelli sul suo goal è a stento salvata dapprima da Porrati con un velocissimo rimando e poi dalla precipitazione degli avanti avversari. Un goal di Rampini IV viene annullato per fuori-gioco. Alcune facilissime occasioni per segnare sono ancora frustrate dalla precipitazione e dall’incertezza degli avanti. I due portieri sono riusciti a mantenere incolumi le loro reti: più impegnato apparve quello dell’Alessandria che fu aiutato per due volte dal palo su tiri di Milano III e Rampini II. Le due squadre hanno usufruito di due corners ciascuna. La ripresa si inizia con un deciso attacco vercellese, che impegna seriamente Porrati. Al 5.o minuto per un debole rimando della difesa dei “bianchi” Baloncieri segna il primo goal della giornata e riscuote una vera ovazione. I “grigi”, animati dal successo, portano altri serrati attacchi alla rete di Barberis, ma senza riuscire ad aumentare il loro vantaggio. La Pro Vercelli però non si scoraggia e poco dopo Rampini IV su un corner ottiene il pareggio. La partita prosegue con alterne fasi, ma anche in questo secondo tempo il maggior numero di attacchi è fornito dai bianchi campioni. Parecchie facilissime occasioni di segnare vengono successivamente mancate dagli avanti delle due squadre. Una fantastica melée dopo che la palla ha stazionato parecchi secondi davanti al goal di Porrati si risolve in corner. Il fischio finale trova l’Alessandria sotto la minaccia di un nuovo corner. La partita termina quindi alla pari. Nella ripresa si sono avuti 7 corners per la Pro Vercelli e 3 per gli alessandrini. Il gioco delle due squadre. Il match, pur essendo stato disputato con molto impegno dalle due squadre tecnicamente parlando non è stato eccessivamente interessante, specie verso il termine. Da due celebrati teams come come la Pro Vercelli e l’Alessandria, era lecito attendersi di più. Esse hanno rivelato gravi deficienze in attacco: le due linee di avanti combinano abbastanza bene, portano sovente il pallone nell’area di rigore avversaria … ma per mancanza di decisione e di tiro in goal sciupano preziose occasioni. Le seconde linee sono redditizie specie quella vercellese, e i terzini alternano felici momenti a pericolose indecisioni e mandano sovente la palla in corner. Buoni i due portinai [scritto proprio così! N.d.S.]. Il migliore uomo in campo fu il vercellese Rampini II, continuo e velocissimo nelle sue pericolose calate, nei suoi tiri improvvisi in porta e nelle sue magnifiche centrate, delle quali i suoi compagni non seppero approfittarne. Fu quasi per esclusivo merito suo se i vercellesi mantennero in preponderanza l’offensiva . La squadre vercellese sebbene oggi non abbia giocato una brillantissima partita, è apparsa realmente una forte compagine; diverrebbe pericolosissima se disponesse di un uomo dal sicuro tiro in goal per coronare l’efficacissimo e duro lavoro delle ali. Gli alessandrini non apparvero neppure essi in buona giornata. Occorre però non dimenticare che Baloncieri, il migliore avanti, era stanchissimo dal lungo viaggi, che Papa III aveva lasciato da poche ore il letto, e che Moretti rientrava in squadra a corto di allenamento per un forzato riposo dovuto ad un incidente di gioco. Il numerosissimo pubblico che assisteva al match tenne un atteggiamento corretto; anche i rispettivi supporters non furono troppo molesti. Il giuoco, duro nel suo assieme, non degenerò in fasi antipatiche. Ebbe solo accenni di spiccata durezza verso la fine del secondo tempo quando gli uomini stanchi, gli uni per gli infruttuosi attacchi e gli altri per l’ostinata difesa, cercarono di sopperire alle loro spiegabilissime deficienze con reciproche cariche a fondo. L’arbitro Resegotti però non lesinò a questo proposito le punizioni. Il terreno pesante e cattivo rese nulle parecchie combinazioni di gioco specie quelle rase a terra. (La Stampa) LE SEMIFINALI PER IL CAMPIONATO La partita di campionato tra l’Alessandria e la Pro Vercelli attirò ieri alle 15 un pubblico numerosissimo sul campo alessandrino. La partita fu giuocata con grande impegno e slancio da parte delle due squadre e finì con risultato pari: 1 a 1. (Corriere della Sera) da “LA RIPRESA DELLE SEMIFINALI” […] Il match che ad Alessandria ha visto il suo svolgimento, ha fatto rivivere e fremere di quegli incontri che alla memoria bisogna appellarsi tanto il tempo è lontano. Due squadre possenti in campo: due sistemi di gioco, due formazioni per nulla assomigliantesi. La Pro Vercelli ha lasciato la migliore impressione: di lei non sarebbe a ripetersi che quanto si è venuti ripetendo, con l’aggiunta della grande omogeneità che le sue linee sono venute nel frattempo consolidando . Non dotata di mezzi eccezionali, l’equilibrio in ogni sua linea racchiude in sé il segreto del successo; la dimestichezza che i suoi attaccanti sono venuti prendendo sul pallone permette loro di esplicare un buon gioco redditizio che Rampini II da maestro sa vulnerare la difesa avversaria; la solida barriera mediana dà modo alla difesa di non chiudersi troppo sotto la porta, il che è pericoloso. Il gioco sull’uomo è venuto ora trasformandosi quasi esclusivamente sul pallone. L’Alessandria più prestante fisicamente non ha ancora tralasciato la tattica preferita di portare il gioco sull’uomo come si è potuto osservare a Legnano nel suo primo incontro. Non inferiore forse alla Pro Vercelli, non sa ancora convenientemente sfruttare la superiorità della sua prima linea e ciò a causa forse della preoccupazione delle linee retrostanti; questo lo si è potuto osservare domenica, ed è stato un torto dell’Alessandria. La partita è stata ad ogni modo giocata bene ed egregiamente arbitrata da Resegotti: il risultato pari non è stato contrario a verità. (La Domenica Sportiva, 8 febbraio 1920 - Charley) PRO VERCELLI E ALESSANDRIA 1-1 Il grande match che metteva alle prese i bianchi di Vercelli con i nostri grigi ha scontentato l’enorme pubblico accorso speranzoso di applaudire ad una vittoria dei primi beniamini. La partita, svoltasi con un entrein ammirevole dalle due squadre, specialmente nel secondo tempo fece rifulgere la superiorità dei vercellesi che relegarono di forza gli alessandrini a dura difesa; la rete di Porrati fu messa a repentaglio infinite volte, e si deve molto alla fortuna se essa non fu violata. La difesa della Pro Vercelli fu ottima, migliore certo di quella alessandrina: negli avanti le due squadre si sono equilibrate, ma Rampini III si dimostrò l’attaccante più insidioso, più energico, più deciso. Spassionatamente la partita avrebbe dovuto chiudersi con un leggero vantaggio dei vercellesi. Il primo tempo si chiude senza che nessuna squadra sia riuscita a segnare, i giuocatori si sono impegnati assai, ed il giuoco si è equilibrato nei due campi. La ripresa si inizia con furiosi attacchi e contrattacchi e, dopo cinque minuti, Baloncieri segna il goal per l’Alessandria. Dopo 10 minuti di un terribile bombardamento alla rete di Porrati, Rampini IV segna il pareggio in seguito a corner. Sa questo punto la Pro Vercelli domina da grande signora; essa tenta con ogni mezzo di segnare il goal di vantaggio, ma l’undici alessandrino si serra compatto in difesa. Come abbiamo detto anche la fortuna ha voluto favorire gli alessandrini. Ed è in questo periodo di giuoco che la Pro Vercelli, venuta ad Alessandria accompagnata da un numeroso gruppo di simpatizzanti, ha dimostrato di essere ritornata alla potenza dell’anteguerra, allorché si imponeva nettamente dinanzi agli undici migliori. I nuovi elementi messi in squadra hanno colmato ormai i vuoti lasciati da Milano I, Leone, Valle e Binaschi, La seconda linea è tuttora la vera ossatura, il nerbo della squadra, che ieri era completata da una prima linea affiatata, aggressiva, penetrante. L’Alessandria ha giuocato con coraggio, ma è stata dominata dalla bianca squadra; forse, fidando troppo sul favore di giuocare nel proprio campo e del pubblico parve non siasi impegnato soverchiamente come si aspettavano i numerosi simpatizzanti. La prima linea apparve slegata: ogni abbozzo di azione era inesorabilmente sventato dalla difesa avversaria, e fu fortuna che Carcano, in grande giornata, non abbia avuto soluzione di continuità nel suo giuoco di difesa, essendo esso riuscito ad infondere coraggio e fiducia nei coequipiers, allorché i momenti volgevano male per essi (L’Italia Sportiva) “BIANCHI” O “GRIGI”? - MAH! (da “La tragicommedia del campionato”) Il maggior incontro di campionato di domenica scorsa fu certamente quello fra i bianchi vercellesi ed i grigi alessandrini. Nell’attesa ognuno nutriva in cuore la speranza della vittoria; e la vittoria era un gran passo verso l’entrata in finale. Invece la vittoria non venne: le due squadre si sono bilanciate per novanta minuti di giuoco ed hanno finito alla pari (1 a 1). Senza brillare completamente per una delle partite meglio giuocate: gli uomini dei due “undici” sentivano la responsabilità grande che avevano innanzi al mondo sportivo e misuravano il valore degli uomini che avevano di contro. Tutti forti, tutti agguerriti, molti dotati di quelle finezze di giuoco che sol osi trovano tra i giuocatori consumati. Non vi fu vittoria di punti ma vi fu molto impegno per ottenerla. Rampini II fu l’anima degli attaccanti vercellesi, Baloncieri l’anima di quelli alessandrini: gli estremi difensori ebbero poco da fare ché i terzini di ambedue le parti assolsero l’incarico di sventrare sempre le minacciose discese in linea tentate. Molto dovette combattere Baloncieri per sorpassare i backs vercellesi e sparare in porta segnando con matematica precisione l’unico punto per la sua squadra; e molto tempisti e molto attenti si sono dimostrati i “bianchi” per raccogliere si di un calcio d’angolo il punto del pareggio. I “grigi” hanno riconfermato la loro classe ed ancora si sono imposti come una delle nuove squadre più forti, più organiche, più tecnicamente affiatate ed irresistibilmente insidiose, ma gli uomini di Ara non hanno ceduto di fronte ad essi, agitano ancora la loro bandiera sulla quale continua a brillare l’aureola di un tempo. Ed anche domenica scorsa ad Alessandria hanno lasciato l’impressione di non lasciarsi dominare – anzi di dominare essi, nel bilancio complessivo della partita per un qualcosa in più - i loro avversari alessandrini. Non si conoscevano: l’ultima volta che si erano incontrati fu quasi 5 anni fa e precisamente nel maggio 1915 quando in occasione del torneo per la “Coppa dei Presidenti” i vercellesi furono battuti per 2 punti dagli alessandrini. Particolare … curioso: dalla metà di dicembre dell’anno scorso, ad Alessandria non si erano più disputati incontri di prima categoria. L’ansia dell’attesa era perciò giustificata sotto tutti i rapporti. (Guerin sportivo, 7 febbraio 1920 - Fuso) RISULTATI: Genoa – Venezia 5-0 Milan – Legnano 3-1 CLASSIFICA: Genoa p. 4, Pro Vercelli, Alessandria 3, Milan 2, Legnano, Venezia 0. Il punto sul campionato Alla ripresa del torneo, dopo la sosta forzata dovuta agli scioperi del settore trasporti, il Genoa approfitta del calendario favorevole e prende il volo. Vincendo per 5-0 a Marassi sul Venezia rimane a punteggio pieno e guadagna un punto di margine su Alessandria e Pro Vercelli rimaste sull’ 1-1 nel big-match della giornata. Scuote la sua classifica il Milan che batte il Legnano nel derby tra le due formazioni lombarde del girone.

Semifinali Nord Girone A

Alessandria FBC - Pro Vercelli SG 1 - 1 (0 - 0)

RETI:

53. Baloncieri A.[A]
60. Rampini IV [Pr]

Alessandria FBC

Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Moretti Emilio Carlo, Ricci Carlo Pietro, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Papa (III) Venerino, Bay (I) Primo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Bossola (IV) Piero, Ara, Parodi, Degara (I) Giovanni, Rampini (II) Alessandro, Mattuteja, Milano (III) Aldo, Rampini (IV), Corna (I) Carlo. All.: Ara Guido.

Arbitro: Resegotti Nino dell’Internazionale [Giudici di porta: Pasteur e Terzolo]

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2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Semifinali Nord Girone A

Alessandria FBC - Pro Vercelli SG 1 - 1 (0 - 0)

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53. Baloncieri A.[A]60. Rampini IV [Pr]

Alessandria FBC

Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Moretti Emilio Carlo, Ricci Carlo Pietro, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Papa (III) Venerino, Bay (I) PrimoAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PRO VERCELLI SG: Barberis, Rosetta, Bossola (IV) Piero, Ara, Parodi, Degara (I) Giovanni, Rampini (II) Alessandro, Mattuteja, Milano (III) Aldo, Rampini (IV), Corna (I) Carlo. All.: Ara Guido.

Arbitro: Resegotti Nino dell’Internazionale [Giudici di porta: Pasteur e Terzolo]

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53. Baloncieri A.[A]
60. Rampini IV [Pr]

Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Lazoli (I) Carlo, Carcano Carlo, Moretti Emilio Carlo, Ricci Carlo Pietro, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Papa (III) Venerino, Bay (I) Primo

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