Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1978/1979
Serie C1
06-05-1979 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Como Calcio 0 - 1 (0 - 1)
RETI: 7. Mancini [Co]

Alessandria Calcio US Lucetti Angelo, Gardiman Livio, Contratto Renzo, Ferrari Sergio, Colombo Antonio, Minati Ilario, Calisti Angelo, Bongiorni Gabriele, Berardo Mario, Piccotti Enrico, Vogliotti Enzo [13. Picco Gianluigi] A disp.:(P) Brunetti Massimo, Tonetto Flavio All.: Capello Guido

Formazione avversaria
COMO CALCIO: Vecchi, Savoldi, Melgrati, Centi [62. Gozzoli], Vierchowod, Campidonico, Mancini, Stefanelli, Nicoletti, Pozzato, Tedesco. A disp.: Sartorel. Matteoli. All.: Marchioro Giuseppe

Arbitro: Vitali Renzo (Bologna)
Note
Ammonito: Contratto [A]. Spettatori: 4.000 Inizio gara ore 16.00

Commento
GRIGI SFORTUNATI CONTRO LA CAPOLISTA Trafitti da una rete di Mancini a freddo, gli alessandrini non hanno saputo più rimontare — Anche l arbitro ha reso più arduo il compito ai locali, fischiando a sproposito e negando un rigore nel finale — All ultimo è mancato anche Ferraris e la squadra, in attacco, ha perso forza di penetrazione Contro la capolista non bastano volontà e deteriminazione quando mancano, nel caso specifico, fortuna e uomini. Senza Ferraris, che nella notte di sabato è stato male, con Sergio Ferrari alle prese con il solito ginocchio, oltre alla ormai abituale assenza di Barozzi, l’Alessandria ha faticato il doppio contro una squadra che, per la verità, non avrebbe certo avuto bisogno di queste agevolazioni. Come non avrebbe avuto bisogno dello aiuto dell’arbitro, signor Vitali di Bologna, che ha rimediato alcune ’’gaffes” clamorose, iniziate tutte con una assurda ammonizione a Contratto, per un fallo addirittura non commesso. Nemmeno la coppia di segnalinee è immune da colpe, in quanto i due non avevano ben chiaro il concetto di fuori-gioco: non c’è altra spiegazione, dato che in un paio di occasioni non hanno segnalato altrettante posizioni irregolari delle punte comasche; in una addirittura (la prima) il n.11 Tedesco ha avuto l’opportunità di presentarsi solo davanti a Lucetli, che si è salvato da campione. Onore al Como di Marchierò, comunque: complesso forte in ogni reparto, dotato di alcune buone, anzi buonissime individualità in attacco. Il lungo centravanti Nicoletti, che ogni domenica mette in crisi il proprio stopper. L’ala destra Mancini autore della rete, un tornante dal passo svelto e dalla buona tecnica; la ala sinistra Tedesco, un ragazzo molto veloce. Gli uomini di Capello non hanno però sfigurato.Scesi in campo con due punte giovanissime (Berardo e Vogliotti) hanno avuto il torto di subire una rete dopo 3 minuti per una indecisione difensiva e così come era successo con il Treviso, non hanno saputo mantenere la calma indispensabile per poter rimontare. La squadra, ricordiamolo, è sempre valida, e se ci fosse stata un tantino di fortuna in più, e un rigore che l’arbitro avrebbe dovuto concedere per un fallo di mano di Melgrati in piena area, sarebbe venuto fuori un risultato parità che, tutto sommato, avrebbe rispecchiato l'andamento della partita. Il presidente Cavallo era furibondo: «Sono sempre più convinto — ha esordito — che con questa squadra potevamo vincere il campionato. Certo se si mette pure l’arbitro a dare una mano al Como, allora non giochiamo nemmeno più, perchè non servirebbe a nulla! Non penso di dire una cosa inesatta, o nuova per tutti se affermo che la prima in classifica ha sempre avuto una certa condiscendenza da parte degli arbitri. Noi, per completare l’opera abbiamo dovuto far entrare un ragazzo (Picconi) che sabato scorso aveva giocato con la Berretti. Peccato che Vogliotti che era partito veramente bene, poi cadendo a terrasi è infortunato alla spalla, e adesso aspettimo l’esitodelle radiografie per sapere se ha riportato la frattura della clavicola». Mister Capello riconosce i meriti degli avversari: «Il Como è un complesso equilibrato in ogni reparto, dispone di uomini validi e di una rosa di giocatori molto ampia, che permette la sostituzione di qualsiasi elemento. Il risultato comunque è bugiardo; un pareggio sarebbe stato giusto per tutti, anche loro non si sarebbero certo lamentati: le occasioni te hanno avute per colpa nostra, mentre noi non abbiamo sfruttato quelle che ci sono capitate». E vediamo subito il regalo più grosso di tutta la partita. Siamo al terzo minuto; la difesa grigia toccherà al limite dell'area, Mancini è piu lesto di tutti a rubare la palla a Minati, scartare il suo marcatore Contratto, entrare marea e fulminare Lucetti con un gran tiro all’incrocio dei pali. I lariani sono galvanizzati dalla segnatura. Per una decina di minuti offrono un calcio di buon livello, incitati a gran voce dai tifosi al loro seguito e la retro- guardia grigia, che si è subito dimostrata in crisi, scricchiola ancora di più. Al 7’ Tedesco si trova in area una palla che era stata intercettata da Pozzato, ma è troppo spostato sulla destra e il suo tiro finisce abbondantemente fuori. Splacano comunque i comaschi ed i grigi possono costruire qualche buona azione in avanti. Piccotti, quando sono trascorsi 17 minuti, se ne va sulla sinistra, crossa al centro per Calisti che non arriva sulla palla; arriva invece Bongiorni, che è sbilanciato dal mancato intervento del compagno e spara alto da buona posizione. Al 25' il segnalinee non vede l’ala sinistra Tedesco in netto fuori gioco, lo lascia arrivare fin davanti a Lucetti, che deve fare il miracolo in uscita per impedirgli il raddoppio. E’ passata di poco la mezzora quando Bongiorni lancia in profondità Contratto: bel centro del terzino in corsa e Picco, sotto porta, sfiora il pallone. Due minuti dopo, per una ennesima indecisione della difesa, Tedesco arriva fino a due metri da Lucetti, ma è miracolosamente fermato da Gardiman in scivolata. Il pasticcio più grosso per poco non lo combina Minati, che è incappato in una giornata veramente disastrosa, quando al 42', su lungo rinvio dalla difesa, non interviene sulla palla che rimbalza davanti a lui, poi tocca maldestramente indietro a Lucetti, e per poco non lo infila sulla destra. Nella ripresa non ci saranno moltissime azioni, ma in compenso saranno quasi tutte degne di nota. Al quarto d’ora, ad esempio, Nicoletti si libera di Colombo e lascia partire un bolide che Lucetti deve ribattere di pugno. Al 20’ c’è una clamorosa discesa del giovane Tedesco, che da metà campo arriva fino davanti alla porta grigia, senza che nessuno riesca a fermarlo: la sua conclusione è, per fortuna, sull’esterno della rete. Fino alla mezzora non ci saranno azioni di un certo rilievo, ad eccezione di un colpo di testa di Calisti, su cross di Bongiorni, mezzo metro lontano dal palo di sinistra. Al 30' minuto quindi, abbiamo l’ultima palla - goal per la capolista Stefanelli tira molto forte. Lucetti non trattiene e Tedesco (ancora lui!) alza da due passi. L’ultimo fatto saliente è rappresentato, negli ultimi minuti, da un fallo di mano in ara di capitan Melgrati, che l’arbitro non ha visto o ha ritenuto involontario. L'allenatore del Como, Pippo Marchioro, che ad Alessandria ha lasciato molti amici e molti ricordi, ci ha assicurato che non aveva incontrato una squadra così forte da diverso tempo: «L’Alessandria mi ha impressionato — diceva con Antonio Colombo — è una squadra dotata di giovani che sanno giocare al calcio; potenzialm ente potrebbe lottare per la promozione, con 2 o 3 uomini in più. Piuttosto tu(si riferiva a Colombo) sei sempre forte; pensa che il nostro Nicoletti è un giocatore che ridicolizza sempre il suo stopper, mentre invece tu l’ha tenuto veramente bene». A chi gli chiedeva il suo parere sul fallo di mano in area del giocatore Melgrati, rispondeva: «Dalla panchina ho visto che la palla ha colpito il braccio, effettivam ente: lascio a voi la valutazione». Molto diplomatico, il mister! Tornando ai singoli, dobbiamo purtroppo segnalare la prestazione negativa del libero Ilario Minati, un giocatore che alterna prestazioni convincenti ad altre sconcertanti. Trattandosi di un centrocampista, gli è rimasta l’abitudine a cercare di far gioco anche quando, molto spesso, bisognerebbe spazzare con decisione la propria area. Quando poi si accorge di essere in giornata-no, probabilmente si lascia prendere dal panico e sbaglia a ripetizione. Peccato perchè si tratta di un giocatore molto tecnico, ma che magari avrebbe bisogno di qualche turno, diciamo cosi di riflessione, in previsione delle trasferte di Modena, Cremona e Reggio Emilia. Non facciamo processi alla squadra che ha giocato al limite delle possibilità che domenica, per le assenze dei giocatori di maggior spicco nel reparto avanzato, non era poi molte. Spendiamo due parole su Roberto Barozzi. Il ragazzo è assente da diverso tempo per noie ad un ginocchio, che ha consigliato la sua esclusione dalla prima squadra e una serie di esami per stabilire l’entità del malanno. Negli spogliatoi ci spiegava di sentirsi comunque abbastanza sollevato e di aver visto una bella squadra, l’Alessandria, giocare contro uno squadrone (lo ha definito cosi) «Mi sono piaciuti soprattutto Nicoletti e Mancini, ma anche gli altri sono elementi di tutto rispetto; noi comunque un pareggio ce lo saremmo meritato, e se l’arbitro avesse concesso il rigore per il fallo di Melgrati saremmo anche riusciti a raggiungerlo». Ora ci aspetta la trasferta di Modena, squadra ormai disperata. Bisognerà vedere se i ’’canarini" considerano già compromesso il campionato, o se hanno ancora voglia di lottare, dopo le vicissitudini a livello societario. Comunque sia (vedi Spezia) giocare con queste squadre è sempre difficile. Indispensabile trovare maggiore attenzione in difesa, anche da parte di Gardiman, ad esempio, che è un fortissimo marcatore ma accusa qualche sbandamento. Peccato per domenica; alla vigilia speravamo in qualcosa di più. (Il Piccolo - Il Gattopardo) GRIGI SFORTUNATI A COMO: 1-0 Colpiti a freddo dopo due minuti di gioco, non riescono a rimontare il gol della capolista Non concesso all'Alessandria un evidente rigore - L'amarezza dell'allenatore Capello E' durato 150 secondi il sogno dei grigi dell'Alessandria di battere al «Moccagatta> il capolista Como, per ripagarsi della sconfitta all'andata e per motivi di prestigio, visto ormai che le speranze di raggiungere la promozione in B erano sfumate dopo alcune deludenti prove, al momento decisivo. Subito un gol. per un errore della difesa, al secondo minuto e mezzo, i grigi non sono più riusciti a capovolgere il risultato, in parte per la capacità del Como, che ha dato senza dubbio una bella prova tecnica, sia per qualche incertezza nel concludere alcune belle azioni costruite, specialmente nel secondo tempo. Contro gli azzurri di Pippo Marchioro, ex trainer dell'Alessandria, non c'è stato nulla da fare, quindi, e la sconfitta ha fatto pro¬ nunciare parole di rimpianto da parte del presidente Bruno Cavallo, convinto che la squadra, magari con un poco più di fortuna e con un arbitraggio più favorevole, avrebbe potuto benissimo pareggiare. «E' stato un risultato bugiardo — aggiunge a sua volta l'allenatore Guido Capello —, un pareggio sarebbe stato strameritato. Le nostre manchevolezze hanno servito a costruire azioni per i lariani. noi invece abbiamo creato qualche bella azione ma non siamo stati capaci a concretizzare». Abbiamo detto dell'arbitro: il signor Vitali certamente non ha favorito i grigi, nel primo tempo ha sorvolato su un fallo ai danni di Calisti lanciato a rete sul cross' di Piccotti e negli ultimi minuti ha negato un rigore su un evidentisSimo fallo in area del terzino comasco Melgrati. L'Alessandria, oltre a questi appunti all'arbitro, deve anche imprecare contro una certa sfortuna; all'ultimo momento ha dovuto rinunciare a Ferraris, indisposto. E' stato sostituito da un Berardo che soltanto sabato aveva giocato un'intera partita. S'aggiunga l'infortunio nei primissimi minuti del bravo e promettente Vogliotti che. dopo l'esordio felice a La Spezia, era particolarmente atteso alla prova. Il giocatore, caricato al 3', ha ancora giocato una decina di minuti con uno sforzo per vincere il dolore — ha riportato la sospetta frattura della clavicola sinistra, quindi ha dovuto essere sostituito da Picco. Una vera sfortuna per lui e certamente un danno per la squadra. Il Como ha fornito ancora una buona prova, con evidente soddisfazione di Marchioro. il quale non ha nascosto che un risultato di parità sarebbe bastato, e con il miraggio di un pareggio la squadra era scasa in campo. «Un pareggio — commenta Marchioro — che certamente non avrebbe portato danno ai nostri programmi». Sul mancato rigore il trainer comasco, pur ammettendo che Melgrati ha toccato il pallone col braccio, ritiene che si sia trattato di un fallo involontario: niente rigore. Un solo ammonito, l'alessandrino Contratto; otto a quattro i calci d'angolo, a favore dei grigi. Gli spettatori paganti sono stati 2771, con un incasso di 12 milioni e 373 mila lire. In tribuna il presidente dell'Inter Fraizzoli con signora e, tra i vari osservatori presenti. Parola della Juve. Molto tifo da parte dei numerosi sostenitori lariani che hanno salutato l'ingresso in campo della loro squadra con sventolìi di bandiere e scoppi di mortaretti, incitandoli poi per tutti i novanta minuti. Inizio per l'Alessandria e. al V, tiro lungo e insidioso di Berardo. Poi la doccia fredda per i grigi: 'azione in area alessandrina degli attaccanti comaschi. Minati, tra l'altro in giornata no, effettua un passaggio corto, raccoglie, non ostacolato dalla difesa, palla a Mancini ed è subito gol. Ancora un'incertezza della difesa grigia all'8', ma il tiro di Tedesco esce a lato. Al 18' la possibilità del pareggio per l'Alessandria: cross di Piccotti, Calisti scatta ma. spinto alle spalle da Savolti, manca l'intervento, riprende Bongiorni ma la conclusione esce a lato. Al 25', invece, passa alto un lungo tiro di Piccotti. Un minuto dopo è Tedesco che. in sospetta azione di fuori gioco, esita e si fa parare la conclusione da Lucetti in uscita. Brivido per i grigi al 42': Minati tocca per Lucetti che non trattie¬ ne il pallone, la sfera sfiora il palo ed esce in corner. Nella ripresa primi minuti di gioco a centro campo, poi, al 61', tiro di Nicoletti che Lucetti para, deviando in corner. Ci sono alcune buone azioni alessandrine, non sfruttate nella fase conclusiva, poi, all'81", un'occasione per il Como: tira Stefanelli, para respingendo Lucetti e Tedesco, intervenuto di forza, spara alto sulla traversa. All'82' il fallo di mano, in area di Melgrati, ed il rigore negato, mentre due minuti dopo Vecchi in uscita toglie il pallone dai piedi di Berardo. Nulla da fare per I grigi, che escono amareggiati dal «Moccagatta» mentre per il Como la serie B è cosa ormai fatta. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) Risultati: Forli - Padova 2-2 Lecco - Spezia 2-1 Mantova - Trento 0-0 Modena - Cremonese 0-1 Parma - Novara 2-0 Piacenza - Biellese 3-1 Treviso - Juniorcasale 1-1 Triestina - Reggiana 3-1 CLASSIFICA: Como p.44; Triestina 38; Parma, Reggiana 36; Novara 34; Alessandria, Piacenza 30; Biellese 29; Cremonese, Juniorcasale 28; Treviso, Mantova, Lecco, Trento 25; Forli 24; Spezia, Padova 22; Modena 21 MARCATORI: 14 reti: Scarpa (Parma); Crepaldi (Piacenza). 13reti: Galluzzo (Lecco).11 reti: Panozzo (Triestina). 10 reti: Cavagnetto (Como); Motta (Juniorcasale); Mugianesi (Spezia).9reti: Neri (Reggiana). 8 reti: Calisti (Alessandria); Enzo (Biellese); Fiaschi (Como) Il punto sul campionato La partitissima della giornata, tra le due seconde in classifica, non ha avuto storia: la Triestina è passata in vantaggio al 9' ed aveva raddoppiato al 15'; da allora per i padroni di casa tutto è diventato facile. Il Novara ha lasciato a Parma l'ultimo filo di speranza e per i piemontesi il campionato può dirsi chiuso. I locali hanno vinto per 2-0 ma il risultato ha punito troppo gli ospiti. Il Casale ha disputato una accorta partita a Treviso meritandosi il pareggio che li ha messi ancora più al riparo da brutte sorprese. Una Biellese ben impostata e dal gioco brioso non è bastata a frenare un Piacenza a dir poco favoloso specie nel primo tempo. Gli ultimi venti minuti sono stati interminabili per un Lecco andato nel pallone dopo che lo Spezia al 52' aveva colpito un palo con Bongiorni a portiere battuto e aveva accorciato le distanze con Mugianesi di testa.