Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1919/1920
1ª Categoria
14-03-1920 - Giornata: 7 - Alessandria - Campo degli Orti
Semifinali Nord Girone A


Alessandria FBC - Genoa CFC 0 - 2 (0 - 2)
RETI: Sardi [Ge] , Santamaria [Ge]

Alessandria FBC Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Ricci Carlo Pietro, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Capra (I) Mario Corrado, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Moretti Emilio Carlo, Bay (I) Primo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
GENOA CFC: Terzi, Ghigliano, De Vecchi Renzo, Barbieri, Bergamino (II) Giacomo, Leale, Sardi (II) Enrico, Della Casa, Brezzi, Santamaria (I) Aristodemo Emilio, Bergamino (I) Augusto. All.: Garbutt William.

Arbitro: Malvano Umberto della Juventus
Note
L’arbitrò designato Barnabò venne sostituito da Malvano nell’imminenza dell’incontro. Al 24. Santamaria [G] infortunato (strappo) costretto a lasciare il campo Angoli: 5-3 Inizio gara ore 14,30

Commento
La brillante ma sfortunata difesa del team grigio GENOA SI ASSICURA L’INGRESSO IN FINALE Genoa batte Alessandria: 2-0 Alessandria è stata svegliata stamane per tempo dalle rumorose falangi genoane, giunte ad Alessandria coi primissimi treni del mattino, girovaganti allegramente in cerca di alloggio; e l’affluenza dei supporters rosso-bleu è continuato ininterrotto fino alle 14.30 allorquando le ultime automobili, gli ultimi autobus hanno scaricato dinanzi al campo di giuoco alessandrino i ritardatari. Tutta Genova sportiva aveva voluto seguire la sua squadra in quella che rappresentava una partita delle più aspre e delle più difficili; se il pronostico poteva lasciare nel competente una incertezza sull’esito di essa, era precisamente per il pubblico e per il campo avverso: i rosso-bleu hanno voluto colmare anche questa lacuna. Pellegrinaggi sportivi. Si calcola che oltre milleduecento fossero i genovesi giunti ad Alessandria, e, secondo la buona usanza inglese, sfoggianti i colori del Club preferito. Elettricità nell’aria moltissima; l’odor di polvere aveva fatto accorrere l’immancabile rappresentante federale che aveva rivolto ai dirigenti grigi gli ammonimenti e le raccomandazioni del caso. Questi avevano provveduto a comandare un abbondante servizio di polizia sul campo. Il pubblico alessandrino si è mostrato educato e tollerante. Nessun incidente grave doveva registrare la cronaca: anche l’uscita dal campo di Santamaria è imputabile ad uno strappo muscolare. L’Alessandria si è presentata in campo incompleta; l’assenza forzata di Papa III aveva obbligato la C.T. grigia ad un rimaneggiamento del suo team. Moretti aveva preso il posto dell’assente ed era poi a sua volta stato sostituito in mediana da Ricci. Il Genoa invece era al completo. Il match si decide in dieci minuti. I primi a scendere impetuosamente all’attacco sono i grigi. Al 2° minuto Genoa è già costretta in corner per una veloce discesa di Capra; lo tira Ricci; ma Barbieri intervenuto nella mischia allontana il pericolo. I genoani, trascinati velocemente da Brezzi scendono ora minacciosi verso la rete di Porrati: è la prima folata dei rosso-bleu e porta l’impronta della decisione con cui essi intendono condurre il match; approfittando di un primo errore di Ticozzelli il magnifico center-forward genovese allunga verso la rete avversaria un ben aggiustato colpo di testa; Sardi raccoglie e segna fulmineo da pochi metri senza che Porrati cerchi nemmeno la parata. Sono passati appena 4 minuti. E’ un tumulto di applausi: ma appena rimesso al centro il ball, il silenzio si rifà religioso. Qualche schermaglia al centro dove Barbieri ha campo di farsi ammirare, qualche azione incerta nell’area degli ospiti, poi nuovamente Genoa scatta all’attacco. E’ Sardi che velocissimo porta la palla lungo la linea laterale, e centra di precisione; Santamaria è sopraggiunto di corsa e marca irresistibilmente il secondo punto. Il naufragio delle speranze alessandrine. Il doppio scacco è fatale all’Alessandria; i suoi uomini appaiono smontati: un minuto dopo essi sono nuovamente costretti in corner; poi subiscono la prevalenza avversaria. A questo punto il match perde quella caratteristica di tecnica, di combattività, di foga che aveva attanagliato gli spettatori tutti dall’inizio; i grigi si scompongono; gli halves ripiegano in difesa lasciando il vuoto tra essi e la linea attaccante. La cronaca è simile a quella di cento altre partite. Al 24° minuto Santamaria è a terra e non rientrerà più in campo; al 35° è la volta di Bergamino che è costretto a lasciare il terreno per un urto con Ricci; ma è cosa di pochi minuti. Alessandria si rianima, si butta decisamente all’offesa, che è mantenuta nella metà dei rosso-bleu malgrado i virtuosismi di De Vecchi e di Ghigliano in forma superba; ben quattro corners ottengono gli alessandrini, senza saperne trarre profitto, prima della fine del tempo. Alla ripresa Genoa è sempre priva di Santamaria ed ha Bergamino zoppicante; Barbieri passa a rinforzare la difesa lasciando a Sardi di sostituirlo. La tattica del Genoa è evidentemente quella di mantenere a tutti i costi il vantaggio dappoiché non può disporre di tutti i suoi uomini; ed argina superbamente i rinnovati colpi di maglio alessandrini, Per un istante, al 2° minuto della ripresa il giuoco si è galvanizzato: quando su un lungo rimando di Ticozzelli proprio sul goal, Baloncieri raccolto un debole rimando di Terzi, segna. Ma è un offside e Malvano non concede il punto. E’ il naufragio delle ultime illusioni grigie. Il giuoco infiacchisce, gli uomini risentono degli sforzi sostenuti nel primo tempo; l’insidia dell’Alessandria più compatta e più serrata non trova modo si affermarsi, perde di intensità, di precisione; così come anche la difesa estrema genoana ha perduto la sua elasticità. Assai pericolose appaiono le difese fulminee che a tratti Della Casa, Brezzi e Sardi riescono a compiere in terreno avversario; in una di queste Papa I è contuso; ma rimarrà egualmente in giuoco. Quando la fine è fischiata un urlo di gioia, una acclamazione avvolge vinti e vincitori in una atmosfera di entusiasmo indicibile. Senza reticenze e senza discussioni la vittoria ha premiato i migliori in campo; più salda più omogenea in ogni sua linea, più brillante e virtuosa per merito dei singoli la squadra del Genoa ha piegato di forza e di tecnica l’avversaria, confermandosi più degna di rappresentare in finale la semifinale di ferro. (La Gazzetta dello Sport – Cesare Fanti) La prima partita che i “grigi” dell’Alessandria perdono sul proprio terreno GENOA BATTE ALESSANDRIA 2-0 Match deciso nei primi dieci minuti Quando i grigi di Carcano, nel match di andata, - in seguito alla tattica abile di mister Garbutt - dovettero cedere la vittoria ai rossobleu, mentre lasciavano il campo di Marassi, vinti, ma non domi, lanciarono la sfida, di chi non si sente inferiore al proprio avversario: «Ci rivedremo ad Alessandria!». I genovesi se lo tennero per detto e si agguerrirono per il retour-match. E non solo scesero ieri al completo ad Alessandria ma vi scesero accompagnati da ben tremila concittadini, tra soci e simpatizzanti. Sabato sera e domenica mattina i treni provenienti, dalla Superba non fecero che scaricare ad Alessandria genovesi e genovesine, poiché anche il bel sesso ligure volle essere degnamente rappresentato all'avvenimento. Infatti, durante l'incontro, non furono infrequenti gli incitamenti dell'elemento femminile all'infaticabile “Balletta” (Della Casa) e a “Maja” (Santamaria). Le automobili e le motociclette portarono poi il resto dell'esercito genovese. Alla mattina, lungo le vie centrali di Alessandria, non si sentivano che discorsi con la cadenza classica di Vico Casana ed incominciarono le prime avvisaglie, tra grigi e rosso-bleu. con gli omerici scambi di pittoresche invettive e qualche rapido parapiglia a pugni ed a cazzotti. Ambiento caldo. previsioni burrascose. Il match doveva cominciare alle 14.30, ma già fin dalle 13 le tribune centrali ed il parterre erano gremiti. E continuava a giungere folla. con tutti i mezzi di trasporto. Alle 14 il terreno di giuoco era circondato da tanto pubblico quale il campo dell'Alessandria non vide mai. Si parla di più di quindicimila lire d'incasso. Quando al fischio dell'arbitro, ing. Malvano, della Juventus, le due squadre scendono in campo, i rosso-bleu sono accolti da un miscuglio di applausi e fischi, suoni di trombe di automobile, campanelli, fischietti ed altri istrumenti d'orchestra strausiana. Tutto il pubblico è in una singolare effervescenza. Certo il match, per gli alessandrini assume un importanza decisiva. Una sconfitta, vorrebbe dire la sicura eliminazione dalla finale. Quindi molto va perdonato alle intemperanze della passione sportiva e dell'entusiasmo. L'incontro comincia. I grigi che mancano di Papa III, mediocremente sostituito da Moretti, hanno la palla, ottengono subito un corner. ma perdono quasi subito un goal (verso il quinto minuto) per un bel tiro di ripresa di Sardi, dopo un colpo di testa di Brezzi parato a fianco. Sorpresa e clamoroso scoppio di applausi genovesi. Sono in tremila e applaudono per diecimila. Ripreso il giuoco il Genoa riattacca poderosamente. La sua prima linea è risolutissima, Poco dopo il decimo minuto Brezzi corre all'attacco. Ticozzelli si precipita ciecamente sull'uomo, ma questi ha tempo di passare a Santamaria. Che, con un bel colpo di testa, segna il secondo goal. La battaglia, la battaglia vera, a squadre intatte, è tutta qui. Dopo i due scacchi l'Alessandria cerca di rifarsi e muove qualche buon attacco, non fortunato nel momento decisivo; il Genoa risponde con efficacia ed ottiene due corners. al 12.o minuto e al 27.o minuto. Il Genoa “giuoca” la difesa. Poi... una grossa sorpresa. Santamaria, contuso, esce di giuoco; dopo brevi minuti Bergamino I, nelle medesime condizioni, gli tiene compagnia. L'attacco dei rosso e bleu langue. I grigi cercano di rifarsi dello scacco patito, Ma al termine del tempo, le posizioni rimangono invariate, nonostante che i grigi, negli ultimi minuti, ottengano due corners. Al riprendersi della partita il Genoa che ha, a tratti, lo svantaggio del sole negli occhi giuoca semplicemente la difesa. E il risultato della partita gli darà ragione. Della Casa rinforza la linea di sostegno. In prima linea non rimangono che Brezzi al centro, Sardi all'ala destra e Bergamino I (contuso e zoppicante) all'ala sinistra, tanto per far numero. Santamaria non c'è. II giuoco si capovolge e per minuti (salvo qualche rara scappata) si sviluppa tutto nella mela campo dei genovesi. Segneranno, non segneranno i grigi? Ecco il problema! Sapranno aver ragione di un Genoa ridotto, che confessa la sua inferiorità asserragliandosi in difesa? Quarantacinque minuti di angoscia per il pubblico di Alessandria. Al 2.o minuto c'è pero un falso allarme, che manda in delirio gli alessandrini. Bay, rapido, segna, dopo un tiro di Ticozzelli. Ma Tico .. era in posizione di offside e l’arbitro lo aveva già segnalato fischiando. Lo scrosciante applauso si spegne in un brusio di disappunto. I minuti passano via inesorabili. Carcano e Baloncieri si prodigano, invano. De Vecchi, Ghigliano, Barbieri e Terzi respingono tutto. E ogni tanto qualche pericolosa scappata di Brezzi, qualche suo magnifico tiro. E all'ala destra qualche fulminea discesa di Sardi. Disperatamente, negli ultimi minuti. Ricci Carcano, Bay, Baloncieri, Papa II tentano di forare la consegna rosso-bleu. Ma se De Vecchi ha un attimo di smarrimento sotto la raffica, interviene Ghigliano: se Ghigliano è in difficoltà, giunge Barbieri: nei momenti estremi Terzi è pronto a balzar dalla rete. Da questo strano scontro di forze, le une buttate all'attacco senza tregua, le altre tenaci nella resistenza, gli uomini di Carcano escono doppiamente sconfitti. De Vecchi e Ghigliano, in coppie, consolidano la loro candidatura alla squadra nazionale per Berna. L'Alessandria intanto ha perduto per la prima volta un match sul proprio terreno. L’arbitro, attento e intelligente, non concesse, con criterio lodevolissimo. alcuni penalties per falli, commessi si nell'area di rigore, ma assolutamente non intenzionali. Né Il pubblico si dolse di questo metodo di arbitraggio, che non sciupò la fisionomia vera della partita. I calci di rigore, che qualche altro arbitro avrebbe applicati, dovevano essere due contro 1'Alessandria e uno contro il Genoa. Salvo qualche scompostezza di pochissimi, il contegno del pubblico fu altamente lodevole, tenendo conto dell'inevitabile eccitazione del momento. I dirigenti dell'Alessandria presero tutte le disposizioni perché il match si svolgesse con la maggiore regolarità, e vi riuscirono. A squadra completa, il Genoa pone nettamente la sua candidatura a campione d'Italia. Sentiremo domenica prossima, a Genova, l'opinione della Pro Vercelli. (La Stampa) LE SEMIFINALI DEL CAMPIONATO Ad Alessandria la partita fra il Genoa e l’Alessandria è finita con la vittoria del Genoa che ha segnato due goals nel primo tempo. Alla ripresa i grigi erano sempre nell’area avversaria; ma i genovesi si mantennero in difesa, cosicchè la partita si è chiusa con la netta vittoria genoana. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) LA SIGNIFICANTE VITTORIA DEL “GENOA” AD ALESSANDRIA Il diritto di una supremazia sportiva si è finalmente svelato con la strepitosa vittoria riportata dalla squadra del “Genoa” contro la grande rivale dell’Alessandria. La partita odierna conferma in modo indiscutibile la superiorità della squadra genoana, la quale oggi ha giocato meravigliosamente, superando ogni previsione e disponendo anche degli avversari nei momenti più critici ed ancor quando nel secondo tempo specialmente i rosso e bleu, in nove soltanto, hanno dovuto supplire all’assenza di Santamaria e Bergamino, uno dopo l’altro messi fuori combattimento nel primo tempo. Quale miglior risultato morale e materiale poteva avere la squadra di De Vecchi? Battere in casa propria un’Alessandria in tali condizioni con 2 a zero? La interessante partita ha richiamato sul campo alessandrino una folla immensa, quale forse mai ha ospitato il campo dei grigi; una folla sportiva irrequieta e poco cortese verso gli ospiti quando si accorse che le sorti erano precarie per la squadra beniamina. La squadra genovese però non si si è gran che impressionata, sicura della sua superiorità, giocando con una foga ed un assieme meraviglioso, sconvolgendo ogni pericolo e convertendo … anche coloro meno persuasi di una innegabile superiorità di classe. Fin dai primi istanti i rosso e bleu si sono imposti segnando prima con Sardi al 4.o minuto e poi con Santamaria al 12.o. Il grave scacco ha scosso la squadra alessandrina, incoraggiata dal suo pubblico. Ma tutto fu vano, poiché i rosso e bleu continuarono nella loro minacciosa azione. Gli alessandrini, vistisi perduti, cominciarono allora col gioco pesante, tanto che Santamaria prima e Bergamino dopo, in breve tempo furono posti fuori combattimento. La superiorità del Genoa fu fin qui netta ed incontestabile e se non fossero accaduti i due disgustosi incidenti, ceto la sconfitta alessandrina sarebbe stata più disgustosa. Ad ogni modo il “Genoa” ha saputo resistere fino alla fine, senza permettere agli avversari di segnare. De Vecchi, Ghigliano e Terzi fecero gara di bravure tra loro; brillante sardi, presentatosi dopo oltre un mese di forzato riposo; bene insomma tutti gli altri. La squadra dell’Alessandria pur impegnandosi a fondo, ha dovuto cedere di fronte ad una compagine indiscutibilmente superiore. La grande vittoria del “Genoa” ha lasciato il pubblico perplesso, mentre i supporters genovesi hanno vivamente acclamato i vincitori. Arbitro attento il signor Malvano della Juventus di Torino. Le due squadre si sono presentate al gran completo. (Il Lavoro, 16 marzo 1920) LA PARTITA DI DOMENICA Vogliamo esaminare attentamente la partita di domenica che ci ha lasciati intontiti per la fulmineità del suo risultato e vogliamo anche discutere sui venti minuti di giuoco classico che ha saputo svolgere il Genoa dopo la marcatura dei due goals. Nessun equivoco ci deve essere nelle nostre parole; il Genoa ha saputo approfittare di due errori dei nostri giuocatori per assicurarsi il formidabile vantaggio, ma quando i grigi riavutisi dalla sorpresa lottarono pari pari ai rosso-bleu che seppero fare questi? La superiorità d’attacco alessandrina si è imposta nettamente, abbiamo visto un Genoa prodigarsi per arginare l’impetuoso gioco grigio, e solo la difesa genoana emerse per il suo giuoco veramente classico, poi, dopo l’incidente di Santamaria si può dire che il giuoco si svolse da una sola parte salvo qualche rara sgroppata dei forwards genoani. L’Alessandria ottenne complessivamente cinque corners e tre il Genoa, e questo valga a dimostrare come la minaccia incombesse sotto la porta di Terzi. Ma i nostri non seppero tradurre in punti questa loro supremazia di fronte alla squadra genoana chiusa tutta intorno alla propria rete, il tema di giuoco iniziale non ebbe nessuna variazione anche quando gli half backs meno assillati dal compito di marcatura delle ali, avrebbero dovuto meglio far lavorare i propri estremi, e gli attaccanti visto inutile per la ferrea difesa avversaria le puntate sul goal, dovevano tentare da lontano di sorprendere i vigili difensori rosso-bleu. I grigi domenica si smarrirono sul campo vuoi per la incompletezza o per la poco felice formazione della squadra; certo non vedemmo il solito giuoco e questa deficienza ci condusse alla sconfitta. Noi non vogliamo certamente rimproverare ai grigi la cattiva giornata, loro toccata, perché sappiamo come il lungo e faticoso girone eliminatorio abbia sfibrato i nostri uomini, vogliamo solo augurarci che essi ritemprando la loro forza, trovino con il bell’assieme di mesi addietro anche e sempre la via spianata alla vittoria. La partita si svolse con un contorno di pubblico enorme e rumoroso, ma nessun incidente fu degno di rilievo. L’arbitro diresse l’incontro con molto buon senso, a lui dobbiamo solo osservare che il goal di Tico avrebbe dovuto ritenerlo valido per quanto Baloncieri fosse stato in posizione di offside, perché questi non disturbava l’avversario ed il pallone veniva mandato in goal dopo un calcio di De Vecchi raccolto da Tico. A partita ultimata il pubblico che aveva spasimato per un ora e mezza abbandonò il campo poco soddisfatto per il “genere” dei goals segnati, mentre alto salivai l canto di tripudio della colonia genoana accorsa a sorreggere il proprio undici nella difficile prova. (Il Grigio, 21 marzo 1920) GENOA BATTE ALESSANDRIA 2-0 La grande disfida ha avuto un epilogo non favorevole ai nostri grigi. Competenti e simpatizzanti asserivano che l’Alessandria, molto più a suo agio sul suo terreno a “pula di riso” che non il Genoa, avrebbe potuto con abbastanza facilità regolare la squadra avversaria. Tanto più che la partita odierna doveva stabilire, quasi definitivamente, se l’una o l’altra delle due contendenti potevano aspirare alla finalissima vittoria. Ora, nelle grandi e difficili partite, l’Alessandria, cresciuta alla scuola della gloriosa Pro Vercelli, ha dimostrato di saper volere, fortemente, e di mettersi all’altezza delle più gravi situazioni anche nei momenti più difficili. Però, all’atto pratico, Alessandria ha tradito ogni aspettativa. Non che i grigi abbiano giuocato male, ma oggi ogni loro velleità è stata frustrata da un Genoa formidabile, saldissimo, superlativamente efficace. Il massimo giuoco dei grigi, favorito come dicemmo dal terreno speciale, fu sconvolto dall’estrema combattività dei genoani. Specialmente il quintetto d’attacco di questi è rifulso in tutto il suo valore, ed è appunto grazie ad esso che è rifulsa la superiorità del Genoa tramutatasi in due netti goals all’attivo. Alessandria, colla sconfitta odierna, ha rivelato i suoi essenziali difetti; mancanza di precisione, non ossequenza alle regole del bel giuoco, eccessiva rudezza. Genoa al contrario ha dimostrato una decisione mirabile, specialmente nell’attacco, ed ha fornito di un eccellente difesa. Bisogna però notare che Alessandria manca di Papa III sostituito da Moretti, ma questa assenza non può giustificare lo scacco ricevuto dal Genoa completissimo. La partita ebbe un inatteso svolgimento. Genoa segna al 2.o minuto con Sardi ed al 10.o con Brezzi. E fu tutto. Poi nel primo tempo Santamaria abbandona il campo per uno strappo muscolare, per cui il giuoco sosta maggiormente nel campo genovese. Ed è appunto nel 2. tempo che il Genoa ha dimostrato tutto il suo valore nel difendersi strenuamente. Alessandria, rabbiosamente ha tentato di salvarsi; ma ogni suo tentativo fu arrestato da una difesa superba. Terzi è stato superiore a se stesso (L’Italia Sportiva) RISULTATI: Milan – Venezia 2-1 Pro Vercelli – Legnano 2-1 CLASSIFICA: Classifica: Genoa* p. 11, Pro Vercelli 10, Alessandria 9, Milan 6, Legnano* 3, Venezia 1. * = Una gara in meno Il punto sul campionato Vittoria per le tre squadre di casa nella seconda giornata di ritorno. Se i successi del Milan e della Pro Vercelli rispettivamente su Venezia e Legnano erano facilmente pronosticabili; la partita di Genova, quasi uno spareggio per il successo finale, era da “tripla”. Ha vinto il Genoa assicurandosi virtualmente il primo posto nel girone. Ai rosso-blu basterà non perdere la sfida con i bianchi per mettere al sicuro il passaggio del turno.

Semifinali Nord Girone A

Alessandria FBC - Genoa CFC 0 - 2 (0 - 2)

RETI:

Sardi [Ge] , Santamaria [Ge]

Alessandria FBC

Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Ricci Carlo Pietro, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Capra (I) Mario Corrado, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Moretti Emilio Carlo, Bay (I) Primo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

GENOA CFC: Terzi, Ghigliano, De Vecchi Renzo, Barbieri, Bergamino (II) Giacomo, Leale, Sardi (II) Enrico, Della Casa, Brezzi, Santamaria (I) Aristodemo Emilio, Bergamino (I) Augusto. All.: Garbutt William.

Arbitro: Malvano Umberto della Juventus

Note

Commento

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Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Semifinali Nord Girone A

Alessandria FBC - Genoa CFC 0 - 2 (0 - 2)

RETI:

Sardi [Ge] , Santamaria [Ge]

Alessandria FBC

Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Ricci Carlo Pietro, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Capra (I) Mario Corrado, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Moretti Emilio Carlo, Bay (I) PrimoAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

GENOA CFC: Terzi, Ghigliano, De Vecchi Renzo, Barbieri, Bergamino (II) Giacomo, Leale, Sardi (II) Enrico, Della Casa, Brezzi, Santamaria (I) Aristodemo Emilio, Bergamino (I) Augusto. All.: Garbutt William.

Arbitro: Malvano Umberto della Juventus

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Porrati Eugenio, Papa (I) Francesco, Ticozzelli Giuseppe, Ricci Carlo Pietro, Carcano Carlo, Lazoli (I) Carlo, Capra (I) Mario Corrado, Baloncieri Adolfo, Papa (II) Nicola, Moretti Emilio Carlo, Bay (I) Primo

All.: Carcano Carlo