Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
26-09-1976 - Giornata: 3 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Cremonese US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 78. Marullo M.[A]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Borghi Ambrogio, Colombo Antonio, Vanara Elio, Rolfo Orano, Ghezzi Ivan, Marullo Michele, Pileggi Danilo, Frigerio Emilio A disp.:Baretta Giancarlo, Cucchiara Salvatore, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario - D.T. Viviani Franco

Formazione avversaria
CREMONESE US: Bodini, Cesini, Cassago, Pardini, Barboglio, Prandelli, Chigioni, Sironi, Mondonico, Frediani [73. Menini], Finardi. A disp.: Maiani, Talami. All: Angeleri Stefano

Arbitro: Lanzafame Salvatore (Taranto)
Note
Ammoniti: Cassago [C], Chigioni [C]. Angoli: 4-5. Spettatori: 1800 (1.499 paganti, incasso L. 3.502.200) Terreno scivoloso, verdissimo. Inizio gara ore 15.00

Commento
UN SUCCESSO SCACCIACRISI? Marullo appuntamento con il gol è il primo successo stagionale II centravanti decide a dodici minuti dalla conclusione © II positivo esordio dell’ex novarese Rolfo # L’Alessandria fatica nel primo tempo, ma nella ripresa la Cremonese cede, spianando la strada del successo © Domenica a Sant’Angelo L. Franco Viviani e Mario Trebbi tirano un lungo sospiro di sollievo, ringraziano la squadra e.... passano oltre. La vittoria sulla Cremonese è giunta al momento giusto per troncare le polemiche, per rimettere in carreggiata la formazione grigia. Un po’ d’azzurro non guasta con i tempi che corrono. L ’Alessandria buggerata nella prima giornata di campionato dal Clodiasottomarina, ingiustamente punita a Lecco ha trovato la via del gol e dei due punti. L a seconda partita casalinga con l’undici di Angeleri era tutt’altro che facile: si doveva lottare con l’avversario e la tradizione. Il primo veniva da un pareggio esterno e una vittoria casalinga seppure di misura; la... seconda aveva radici ben ramificate. La Cremonese ha sempre fatto vedere i sorci verdi ai mandrogni nella buona quanto nella cattiva sorte. Le preoccupazioni della vigilia era motivatissime per temere un ennesimo scherzetto della dea bendata. Sul campo, in realtà, l’andamento della competizione pareva avallare il sospetto che anche stavolta l’ospite se ne tornasse a casa almeno con un punto. Angeleri aveva disposto le pedine in modo da evitare ogni sgradita sorpresa: la divisione della posta gli calzava a pennello e dello stesso parere erano i tifosi. La Cremonese ha indovinato tutto, ma proprio nel momento in cui credeva di averla fatta franca ecco la zampata vincente di Marnilo. I tecnici grigi allontanato l’incubo del fanalino di coda possono preparare la prossima trasferta in piena tranquillità. La vigilia della gara era stata movimentata in casa grigia. Mister Viviani subito dopo la partita con il Lecco aveva anticipato la venuta del centravanti novarese Rolfo, pedina indispensabile pcr garantire alle punte una maggiore pene, trazione. Le trattative tra la società alessandrina e il presidente Tarantola sono risultate laboriosissime sia per alcune richieste del sodalizio azzurro, sia per l’intransigenza del giocatore poco disposto ad accettare il trasferimento in un club semiprofessionistico senza un adeguato compenso. I contatti tenuti sul bilico dell’incertezza sono giunti in porto nella tarda mattinata di venerdì nel momento in cui si è giunti alla firma del contratto. Il venticinquenne attaccante trasferito in grigio è stato immediatamente utilizzato anche se la preparazione atletica necessita di una rifinitura. I tecnici hanno puntato sulla carta Rolfo per due considerazioni: rivitalizzare la squadra con un elemento fresco, tecnicamente valido; scuotere l’ambiente sportivo dall’apatia che Io avvolge. Diciamo che, parzialmente, sono riusciti nell’intento come conferma il risultato e il leggero incremento di appassionati presenti allo stadio. La mossa è pertanto servita a dimostrare l’utilità di approntare una formazione valida onde evitare scompensi che alla lunga finiscono per incidere unicamente sulla formazione. Acquistato l’attaccante novarese Trebbi e Viviani hanno affrontato un problema tecnico non indifferente: operare con tre punte fisse oppure insistere sul consueto clichè dei due attaccanti? Orientati a creare le premesse per la prima vittoria in campionato hanno decisamente optato per la prima ipotesi schierando Rolfo, Marullo e Frigerio. Una mossa rischiosa come dimostrato dall’andamento della partita. Il centrocampo privato di un uomo, ha accusato lo choc della nuova disposizione tattica anche se in pratica il novarese per ragioni contingenti operava in posizione arretrata preferendo partire da lontano per meglio inserirsi negli spazi aperti in area avversaria. Giocando la Cremonese in posizione difensiva più che d ’offesa (l’obiettivo dichiarato di Angeleri era la suddivisione dei punti) i centrocampisti ed in particolare Ghezzi e Pileggi che sono gli uomini di propulsione sono parsi chiaramente in difficoltà contro uno schieramento che lasciava poco spazio per fare filtrare i palloni. La rigida marcatura operata su Frigerio e Marullo, la posizione d’attesa di Rolfo ha praticamente tolto agli alessandrini la possibilità di operare con lanci in profondità sulle estreme. Per sbloccare la situazione era indispensabile sfruttare le fluidificazioni sulle fasce laterali se non altro per costringere i difensori ad allargare le maglie. Tatticamente doveva essere Rolfo ad operare sulla destra con l’ausilio, se necessario di Giglio mentre a sinistra doveva essere Pileggi a rompere gli indugi. La tema di sbilanciarsi eccessivamente in avanti prestando il fianco ai contropiedi, ha invece consigliato agli alessandrini di restare sulle posizioni cercando di attirare l’avversario fuori dalla propria trequarti. L’accorgimento tattico ha finito per complicare maledettamente il discorso in quanto gli alessandrini si sono trovati ad operare a ridosso l’uno dell’altro senza possibilità alcuna di smarcare un uomo al momento giusto. Il cosidetto gioco corto ha praticamente precluso la possibilità di dialogare a lunga distanza; ha creato confusione a centrocampo aggravando nel contempo la posizione degli uomini gol. Contemporaneamente si è assistito ad una continua conversione verso il centro dell’area di rigore dove i grigiorossi facevano ottima guardia impedendo praticamente il tiro a rete. L’Alessandria per costruire un’azione lineare ha atteso oltre mezz’ora. Lo spettatore ha assistito per 45’ ad un fitto quanto inutile fraseggio rotto casualmente da qualche acuto derivante da improvvise impennate come ad esempio quella di Borghi che al 20’, rotti gli indugi, ha servito con un lungo traversone Marullo mettendolo nella condizione migliore per tentare il tiro vincente. Le azioni più pericolose dei locali sono nate quando i centrocampisti hanno allungato il tiro costringendo i cremonesi ad allargare le maglie della retroguardia. Nella ripresa il gioco non ha offerto sostanziali modifiche anche se Pileggi e lo stesso Colombo hanno premuto sull'acceleratore sfruttando con maggiore decisione l’ampio corridoio che si apriva sulla destra. E’ bastato cambiare marcia per porre in difficoltà l'ospite arroccata davanti all’arca di rigore dove solitamente si davano appuntamento Marullo, Frigerio ed in qualche occasione Rolfo. I grigiorossi abili nel primo tempo a tenere in scacco i padroni di casa hanno pagato 10 scotto nel momento stesso in cui hanno allentato il controllo del centrocampo. Disunitosi il filtro centrale gli alessandrini si sono rovesciati in area pervenendo alla marcatura e, sfiorando nel finale una clamorosa doppietta. La rete della vittoria conferma indirettamente quanto andiamo sostenendo. La premessa al vantaggio è scaturita proprio a seguito di una incursione di alleggerimento di Colombo sganciatosi dalle retrovie ed inseritosi in avanti per consentire ai compagni dell’attacco di svariare sulle estreme. Lo stopper duettando con Frigerio si è portato al limite dell'area di rigore costringendo la difesa a salvarsi in angolo. Eravamo al 78' e l’incubo del pareggio incominciava a pesare sinistramente sulla compagine. Ghezzi dalla bandierina ha azzeccato un tiro teso sul quale si è avventato con ottima scelta di tempo Marullo: inzuccata perfetta e pallone alle spalle di Bodini. Una conclusione forse fortunata, ma meritata perchè giunta a coronamento di un lungo periodo di pressione. L’Alessandria liberata dal complesso della tradizione avversa e, approfittando del cambiamento di tattica della Cremonese costretta ad inseguire il risultato, è cresciuta di un palmo. Marullo e compagni potendo finalmente muoversi in ampi spazi hanno messo a dura prova la consistenza difensiva avversaria, Nel finale di gara i grigi per ben due volte hanno sciupato la possibilità di arrotondare il risultato. Nella prima occasione è stato Marullo a peccare di precipitazione (l’attaccante smarcato intelligentemente da Frigerio aveva la possibilità di attirare il portiere fuori dalla porta) con un pallonetto poco calibrato; nella seconda il bersaglio lo ha invece mancato Frigerio partito solitario da centrocampo. L’ala infiltratasi verso l’opposta rete ha beffato Cassago, ma il terzino piuttosto di lasciarsi sfuggire la preda non ha esitato un istante a ricorrere ad un plateale placcaggio. Considerando la gara nel suo assieme occorre precisare che l’undici di Trebbi non ha rubato assolutamente nulla. Diciamo che l’Alessandria il successo lo ha costruito faticosamente senza rinunciare alla possibilità di approdare al gol nonostante le proibitive condizioni di manovra. La Cremonese puntando al pareggio e rinunciando sin dai primi minuti alla possibilità 'di offendere si è scavata la fossa con le proprie mani. Diciamo che l’avversario ha commesso un grosso errore di presunzione rinunciando pur avendone le possibilità ad insistere maggiormente su Mondonico, Chigioni e Finandi. Esaminata globalmente la prestazione della squadra alla quale va il merito il sapersi battere pure nei momenti difficili con notevole determinazione, analizziamo brevemente la prestazione dei singoli. Apriamo la vetrinetta con l’esordiente Rolfo verso il quale convergevano le attenzioni della maggioranza dei duemila spettatori presenti al Moccagatta. Per il novarese era una partita importante quanto delicata. Accettando di scendere in campo dopo soli due allenamenti con i nuovi compagni ha compiuto un atto di coraggio. Il compito affidatogli dai tecnici grigi era ben definito: stazionare alle spalle delle punte puntando essenzialmente sullo sfruttamento della fascia laterale destra. 11 ragazzo, è bene chiarirlo, non è uno sfondatore, ma un uomo di manovra. Il bagaglio tecnico è buono: difende bene la palla, vede il gioco, sfrutta bene lo scatto. Eseguendo le consegne ha cercato di evitare le conversioni al centro, ma quando il gioco lo ha portato nell’area di rigore è venuto meno da parte dei collegiali l’indispensabile interscambio. Il rendimento del ragazzo migliorerà certamente nelle prossime gare avendo dimostrato di essere nelle condizioni di fare giocare i compagni. Il vantaggio che ne deriverà a Marullo e Frigerio sarà notevole se i due sapranno assecondarlo. L’attaccante si è dimostrato valido pure sotto il profilo della combattività: preso di mira da Cassago che lo strattonava e scalciava invece di arrendersi ha affrontato il difensore grigiorosso con maggiore determinazione. Nella ripresa ha pagato la generosità del primo tempo accusando nettamente la fatica. Il cedimento era previsto in partenza dai tecnici ancor prima del giocatore. Pur essendo prematuro esprimere un giudizio su Rolfo bisogna sottolineare che un atleta della sua esperienza gioverà notevolmente nel proseguo del campionato in fase di rifinizione delle manovre offensive. Dall’esordio del novarese a Marullo, il passo è breve: entrambi sono seguiti con particolare attenzione dagli sportivi. Il centravanti diciottenne è un po' la croce e la delizia dei fans alessandrini. E’ un campione in erba oppure un mediocre lavoratore del pallone? La domanda se la sono posta in molti analizzando il campionato disputato lo scorso anno e le prime partite della nuova stagione. Il ragazzo che la scorsa settimana ha preso parte all'allenamento della rappresentativa nazionale juniores a Firenze, ha indubbiamente delle qualità anche se non sempre riesce a farle eccellere. Prendete a riscontro il primo tempo di Alessandria - Cremonese: un colpo di testa ed alcuni scatti per nulla convincenti. Nella ripresa stessa solfa sino alla mezz’ora, vale a dire il momento in cui sfaldatosi il centrocampo ha avuto la possibilità di muoversi senza l’assillo dell’avversario che lo tallonava da vicino come un’ombra. Galvanizzato dalla rete e dall’applauso del pubblico il diciottenne si è scatenato nella parte finale della contesa riuscendo a portare lo scompiglio in prossimità della porta di Bodini. Ascoltiamo il giudizio di Angeleri che ebbe modo di vedere all’opera il centravanti nella scorsa stagione. «E’ un ragazzo che ha davanti a sè una carriera luminosa: tecnicamente non ha nulla da imparare. Certo l’esperienza si acquisisce con il trascorrere degli anni ». Come spiega il comportamento del pubblico alessandrino che sovente lo becca accusandolo di essere lento e persino carente tecnicamente? « Lo spettatore probabilmente pretende dall’attaccante maggiore determinazione. Un ragazzo atleticamente dotato deve lottare, battersi su ogni pallone, evitare di trasformarsi in divo. I peccati di presunzione di pagano cari ». II giudizio di Angeleri collima perfettamente con quello di Franco Viviani che la scorsa stagione "pescò” Marnilo dalla "Primavera” immettendolo in prima squadra. Il giovane centravanti deve essere seguito con benevolenza ed incitato: il pubblico giudicandolo deve ricordarsi che ha diciotto anni per cui molto ha da imparare. Le premesse per disputare un buon campionato esistono, spetta all’interessato non lasciarsi sfuggire la favorevole occasione. "Visionati” Rolfo e Marnilo soffermiamoci prevemente su un altro discusso elemento della formazione alessandrina, Frigerio. Dopo le alternanti prestazioni dello scorso anno si attendeva dalla mancina una stagione alla grande. Siamo agli inizi, è vero, ma in questo primo scampolo di stagione il giudizio è tutt’altro che lusinghiero. Il rendimento dell’ex comasco è troppo discontinuo; due, tre "acuti” in novanta minuti non bastano, occorrono prestazioni regolari e molto altruismo. Frigerio sovente dimentica di avere al fianco i compagni, si interstardisce nel dribbling senza alcun profitto né personale né per il collettivo. Giocasse curando maggiormente gli scambi ne trarrebbe notevoli benefici. Le prossime partite diranno se il nostro giudizio è valido: auguriamoci di esserci sbagliati. Proseguendo l’esame critico puntiamo i riflettori sulla coppia di interni Ghezzi e Pileggi. La prestazione dei due ha lasciato alquanto a desiderare: nel primo tempo l’apporto è risultato inferiore all’attesa. Ghezzi è apparso sfocato, impreciso nei lanci, privo di scatto coinvolgendo nella prestazione negativa il più giovane compagno. Pileggi ha finito per restare invischiato nella rete del centrocampo avversario senza possibilità di emergere: il ragazzo tuttavia si è scosso nella ripresa impegnandosi in alcuni spunti di rilievo. L’assenza di Dolso pesa enormemente sul collettivo privo di un cervello capace di comandare il gioco. II punto debole dei grigi sta appunto nell’assenza di un elemento capace di fare giocare i compagni, di dettare le azioni. Capitan Borghi, valido come uomo di spinta, ha ben altri compiti da assolvere che non quello di dedicarsi al collegamento e all’impostazione. Nei settori arretrati sul consueto standard Colombo e Vanara la cui esperienza finisce per avere la meglio sulle punte che cercano di insidiare la rete di Zanier. Lo stopper nella ripresa ha operato alcuni inserimenti tecnicamente validi imitato in qualche occasione da Vanara. Nulla da eccepire sulla coppia difensiva Giglio - Di Brino anche se il primo in determinate occasioni potrebbe spingere sull’acceleratore con maggiore decisione. Zanier infine ha dimostrato di possedere la consueta sicurezza anche se domenica è stato impegnato pericolosamente in una sola occasione, all’inizio della ripresa su una punizione di Mondonico. Raggiunta la prima sospirata vittoria della stagione si guarda al prossimo impegno di Sant’Angelo Lodigiano. Mario Trebbi riuscirà la prossima domenica ad essere profeta in patria? I lombardi partiti male hanno ricuperato vincendo in trasferta a Clodia poi hanno bloccato sul proprio terreno il lanciatissimo Piacenza. L’Alessandria rinfrancata dalla boccata d’ossigeno punta al secondo risultato positivo per consolidare la classifica e ricostruirsi il morale. L’acquisto di Rolfo al quale si aggiungerà nelle prossime settimane il sampdoriano Romei è il primo passo verso l’ulteriore rafforzamento della compagine? Viviani ammicca furbescamente lasciando capire che ad ottobre altri giocatori potrebbero vestire il grigio. Nel frattempo cerca di conoscere le intenzioni di Dolso l’unico a non avere firmato il contratto. Arrigo tuttora sofferente ad una caviglia potrebbe cambiare casacca: l’Alessandria infatti ha assoluto necessità di un uomo d’ordine per rilanciare le proprie quotazioni. Una chiarificazione si rende necessaria a breve scadenza. Nell’attesa che l’organico grigio prenda consistenza si registra il ritorno all’ovile di Alberti, il giovane libero ritiratosi sull’aventino per questioni finanziarie. Il "reprobo” valutati i prò b i contro ha deciso, giustamente, di fare valere i diritti sul campo. (Il Piccolo - Il Gattopardo) Finalmente la prima vittoria dell'Alessandria MARULLO (DICIASSETTENNE) DA' LA SVEGLIA AI GRIGI Meno di duemila persone (i paganti erano 1499) hanno seguito l'Alessandria nel secondo impegno casalingo di questo campionato, dimostrando che gli errori commessi dalla dirigenza in passato, la squadra li sta pagando salati, « dimenticata » dai suoi stessi tifosi che pure avevano saputo stringersi attorno ai « grigi » in occasioni poco felici come lo sfortunato campionato di B di due stagioni fa. C'è da augurarsi che si tratti di disamore momentaneo e che la vittoria odierna (1 a 0 sulla Cremonese) spinga i tifosi a tornare al « Moccagatta »: l'Alessandria vanta trascorsi tali da meritare di non essere abbandonata. Gli stessi giocatori, d'altronde, sono incolpevoli della situazione e non si può certo imputare loro nulla sul piano dell'impegno: almeno questa è la conclusione che si può trarre dalla partita odierna. Che poi alcuni di essi siano tecnicamente troppo scarsi, è un altro discorso. Contro una formazione che non ha mai praticato gioco ostruzionistico, pur essendo scesa in campo con l'intenzione di ottenere un punto, l'Alessandria ha impiegato circa mezz'ora per ingranare. A centrocampo Borghi aveva il suo daffare contro Finardi, Pileggi doveva vedersela con un Pardini, che risulterà poi il migliore degli ospiti, mentre Ghezzl collezionava errori su errori pur opposto a un non trascendentale Sironi. Proprio da Ghezzi, che per azzeccare un passaggio doveva farlo all'indietro a non più di tre metri di distanza, e da Giglio costantemente in avanti a fare l'ala ed anche a tentare la conclusione a rete, venivano i maggiori scompensi. La Cremonese, infatti, poteva sfruttare la fascia offensiva sinistra senza mai trovare seri ostacoli, oppure costringendo la difesa a sbilanciarsi da quella parte, per affondare l'attacco dall'altra. Ma la Cremonese non sembrava voler chiedere più di un punto alla partita per cui in attacco il solo Chigioni cercava di concludere qualcosa mentre Mondonico (ve lo ricordate, l'ex granata, oggi baffuto e senz'altro con qualche chilo in più) non si dannava certo l'anima. Così l'unico tiro verso la porta di Zanier finiva per farlo un terzino, Cesini, all'8' ed il portiere alessandrino era bravo a bloccare. La « sveglia » per l'Alessandria veniva al 31' da una bella azione volante che partiva da Giglio: Frigerio smarcava in area Rolfo (l'ex juventino e novarese oggi al suo esordio con i grigi), il quale controllava e poi, incredibilmente, spediva alto sulla traversa da posizione favorevolissima. In tribuna qualcuno si metteva le mani nei capelli, auspicando a questo punto un'autorete come unico mezzo perché l'Alessandria riuscisse a segnare. Chiuso il tempo sullo 0-0, era Mondonico al 47' a sfiorare la rete con una punizione a fil di traversa che Zanier era bravo a mettere in angolo. Il pericolo dava nuovo sprint all'Alessandria, Borghi cresceva autoritario, Pileggi e Frigerio rinunciavano ad inutili tocchetti, Di Brino e Colombo operavano buoni inserimenti offensivi. E Ghezzi? Continuava nella sua partita tutta da dimenticare. Al 49' Marullo (non ancora diciottenne) sfiorava il gol di testa con una precisa inzuccata su cross di Pileggl. Era bravissimo Bodini a bloccare. Un minuto dopo era Frigerio a mandare a lato di un metro con un forte tiro al volo dal limite. Al 63' Marullo toglieva dai piedi di Rolfo una buona palla e nove minuti dopo era Colombo ad impegnare il portiere avversario con un gran tiro. L'Alessandria dava l'impressione di poter segnare e difatti, al 78', su un angolo dalla destra battuto da Ghezzi (toh, proprio lui), Marullo azzeccava lo stacco vincente ed era il gol-vittoria. La Cremonese, che mai aveva stretto le maglie difensive, si allargava ancor più nel tentativo di agguantare un improbabile pareggio: non solo non ci riusciva, ma addirittura rischiava di venire nuovamente trafitta all' 87' quando Marullo, presentatosi solo davanti al portiere, tentava il pallonetto mandando però la sfera abbonandetemente sopra la traversa. (La Stampa - Giorgio Barberis) HA DECISO MARULLO DI TESTA A TREDICI MINUTI DALLA FINE (1-0) AD ALESSANDRIA UNA BRUTTA SCONFITTA IN UNA FASE DELICATA I grigiorossi avevano cominciato alla grande poi sono inesorabilmente e progressivamente finiti in trincea fino alla capitolazione - Cattiva prova del centrocampo, ma non c'è stato alcun appoggio o alleggerimento all'attacco. La Cremonese, ad Alessandria, ha patito una «brutta» sconfìtta. Ma «brutta», in realtà, cosa significa? Tutt'al più vuol dire che la squadra ha giocato male ed al disotto delle proprie possibilità. […] La Cremonese ha perso male. Ha regalato sicuramente un punto, forse addirittura due. L'attesa era per una guerra guerreggiata. Invece l'Alessandria si è presentata ad un ritmo blando, addirittura sonnacchioso, sbagliando una enormità di passaggi. Brutto gioco, nessun giocatore in particolare vena. Un attacco presuntuoso a tre punte che, in definitiva, concedeva un uomo in più alla Cremonese sul centrocampo. Ed infatti, la squadra di Angeleri, pimpante, mobile, vivace, all'inizio ha dettato legge sulla metà campo, producendosi anche in qualche affondo interessante. Poi, lentamente, il destino ha cambiato cavalli. La mossa tattica decisiva è stata l'utilizzazione a tutto campo del terzino Giglio che ha attaccato in continuità sulla fascia destra, contrato malamente a zona da Frediani e Finardi. Il centrocampo grigiorosso ha cominciato a rinculare sempre più vistosamente, mentre si assisteva al contemporaneo fenomeno di un Pardini in vistoso affanno di passo e di lucidità. Il centrocampo della Cremonese è rimasto quasi del tutto sulle spalle di Sironi, con un'aggravante, via via che trascorrevano i minuti: la scomparsa, sul fronte d'attacco, di Emiliano Mondonico che aveva aperto la partita con un buon lavoro sulla tre quarti. Chigioni sgomitava con la consueta generosità ed all'inizio si era anche reso pericoloso con un paio di bei tiri. Ma a questo punto, isolatissimo. senza alcun appoggio da parte dell'altro compagno di punta, con il centrocampo «scollato» di una ventina di metri, tutto il suo lavoro è diventato inutile. Tutto il peso della partita, via via, è finito su un centrocampo che con Pardini così fuori fase ha accusato problemi di interdizione ed è finito in trincea a ridosso della propria area. Bloccata anche la difesa, impegnata da tre punte, con un Barboglio in difficoltà alte prese con il grezzo, ma sgomitante e generoso Marullo. Per fortuna il livello di gioco dell'Alessandria è rimasto a livelli modestissimi e la Cremonese se la sarebbe cavata senza danni se, al 32', su un calcio d'angolo, Marullo non avesse potuto staccare di testa, in piena area, con notevole tranquillità ed infilare l'angolo alla destra di Bodini. Il portiere era incolpevole: con Cassago e Sironi è stato senza dubbio tra i migliori in campo. La partita è stata decisa da una svista difensiva, ma tatticamente era persa dalla mezz'ora del primo tempo quando la Cremonese ha cambiato politica e, sia pure con la complicazione di quel terzino che nessuno riusciva a frenare, si è adagiata in un ordinato, tranquillo, burocratico controllo della palla, senza un'iniziativa, un affondo, un accenno di pericolosità. Contro un' avversaria che non meritava di vincere, accettare il risultato dì fatto è stato un errore madornale, la squadra ha dimostrato energie da vendere nel rabbioso finale quando si è gettata avanti. Il difetto più grave è stato il disimpegno psicologico della Cremonese che, dopo le bordate iniziali, non ha più fatto nulla per prendere le redini di una partita che l'Alessandria non manteneva di sicuro con un polso di ferro. [...] L'Alessandria ha presentato Rolfo. Meglio Giglio, il generoso Pileggi e, tutto sommato, anche se un po' pasticcione, Marullo che almeno lotta come un dannato. Parte benissimo la Cremonese e al 1' Pardini lancia in profondita Prandelli sul quale libera, in extremis. Di Brino. Pardini tocca al 7' lateralmente sul generoso Cesini che dal limite scocca un bolide in diagonale, ma Zanier para in tuffo. E' poi lo stesso Cesini che offre in diagonale a Chigioni una buona palla: il centravanti, al volo, impegna Zanier con un tiro apprezzabile. All'11' la miglior azione d'attacco grigiorossa: da Finardi a Mondonico che apre a Chigioni, ma alla disperata Colombo riesce a deviare. Poi, lentamente, crolla la supremazia grigiorossa a centrocampo, logorata sulla destra dall'iniziativa di Giglio. Al 20' Pileggi offre un bel pallone per Marullo, smarcato dentro l'area: ma il colpo di testa è elementare. C'è un corner ad effetto di Mondonico due minuti dopo con una deviazione di Frediani che sembra sorprendere Zanier, ma Di Brino riesce ad annullare, sulla linea, mandando in corner. E' uno degli ultimi sprazzi offensivi della Cremonese che da questo momento, non esìste quasi più all'attacco: un tiro improvviso di Colombo da lontano, poi, alla mezz'ora, due consecutive occasioni per l'Alessandria: finta di Frigerio, palla a Giglio che supera nuovamente Finardi ma dentro l'area, calcia in paradiso. Poi, subito dopo, lo stesso Giglio restituisce a Frigerio che offre a Rolfo, lanciato sulla destra, una palla invidiabile: ma al volo il neo alessandrino sparacchia oltre la cinta del campo. Sul finire, si rivede in allungo il generoso Frediani che supera un uomo e centra bene per la testa di Chigioni: la inzuccata è a lato. Zanier schiaffeggia in corner una insidiosa punizione dal limite di Mondonico, poi l'Alessandria riprende il proprio attacco alla porta grigiorossa. Un bel cross di Pileggi a mezza altezza e Marullo, di testa, anticipa di poco Cassago, ma Bodini - attentissimo – blocca in presa. Colombo riappare sulla tre quarti al 21' e scocca una fiondata molto pericolosa, ma Bodini con un volo spettacolare ed efficace blocca in presa. Finche al 32', su calcio d'angolo, dopo una mischia risolta in angolo da Cesini, Marullo riesce, comodamente, ad imbroccare il suo pallone di testa ed a dare il vantaggio all'Alessandria. La Cremonese reagisce come può: sguarnendo difesa e centrocampo, visto che all'attacco non c'è nulla da sperare. In contropiede prima Marullo, con Bodini che esce dai pali a chiudere la porta, poi Frigerio, letteralmente placcato da Cassago al limite, sciupano favorevoli occasioni. (La Provincia di Cremona) RISULTATI: Albese – Lecco 1-2 Bolzano – Clodiasottomarina 4-2 Mantova – Triestina 2-1 Padova – Biellese 0-0 Pergocrema – Treviso 1-0 Pro Vercelli – Pro Patria 1-1 S.Angelo – Piacenza 0-0 Udinese – Seregno 1-0 Venezia – Juniorcasale 1-2 CLASSIFICA: Lecco, Udinese p. 6, Mantova, Piacenza 5, Juniorcasale, Pergocrema 4, Cremonese, Seregno, Padova, S.Angelo 3, Bolzano, Triestina, Albese, Pro Patria, Pro Vercelli, Biellese, Clodiasottomarina, Alessandria 2, Venezia, Treviso 1. MARCATORI: 4 reti: Pellegrini (Udinese); 3 reti: Rondon (Bolzano); 2 reti: D'Urso (Bolzano), Motta (Juniorcasale); Skoglund e Zandegù (Lecco), Jacovone (Mantova). Ghidoni (Venezia); 1 rete: Tilotta e Luciani (Aibese), Marnilo (Alessandria), Monterosso (Bolzano), Lucido e Inferrerà (Clodiasottomarina), Frediani (Cremonese), Filacchione e Corti (Lecco), Buscaglia e Riva (Juniorcasale), Picconi e M onitore (Mantova). Donetti e Ghiozzi (Pergocrema), Gambin e Bonafè (Piacenza). Nicolini (Pro Patria), Jori (Pro Vercelli), Perego (S. Angelo Lodigiano), Ballabio (Seresno), Romboletto (Treviso), Zanini e Dri (Triestina), Basili (Udinese) Il punto sul campionato Dal primo posto della classifica si stacca il Piacenza fermato a Sant'Angelo Lodigiano sullo 0-0. Lecco (2-1 ad Alba) e Udinese (1-0 al Seregno) proseguono invece a punteggio pieno. Il Piacenza è raggiunto dal Mantova vittoriosa sulla Triestina. Mentre in testa le squadre si sono già sgranate, dalla parte destra del tabellone si è formata la grande ammucchiata con dieci squadre racchiuse in un punto. Le ultime formazioni rimaste a quota zero, Alessandria e Bolzano, hanno entrambe vinto ed hanno lasciato lo scomodo ruolo di fanalino di coda a Venezia, battura a S.Elena dalla Juniorcasale e Treviso superata con il minimo scarto a Crema.