Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1976/1977
Serie C
10-10-1976 - Giornata: 5 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria Calcio US - Seregno FBC 1913 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 89. Vanara E.[A] 63. Pillon [Se]

Alessandria Calcio US Zanier Adriano, Giglio Angelo, Di Brino Marcello, Borghi Ambrogio, Colombo Antonio, Vanara Elio, Rolfo Orano, Ghezzi Ivan [75. Baretta Giancarlo], Marullo Michele, Pileggi Danilo, Frigerio Emilio A disp.:Cucchiara Salvatore, (P) Vezzulli Ivano All.: Trebbi Mario - D.T. Viviani Franco

Formazione avversaria
SEREGNO FBC 1913: Banfi, Beretta, Zignoli, Noris, Dorini, Facoetti, Canzi, Pillon, Ballabio [46. Vanazzi], Erba, Saibene. A disp.: Spreafico, Sesani. All.: Mattè Romano

Arbitro: Tani Fernando (Livorno)
Note
Espulso 78. Erba [S]. Ammoniti Erba [S]; Pillon [S]; Rolfo [A], Vanazzi [S]. Spettatori 2.500 circa di cui 2.033 un incasso di 4.422.003 lire Inizio gara ore 15.00

Commento
IL « SENATORE» SALVA L'ALESSANDRIA La primavera «grigia» si chiama... Vanara Deludono i giovani. Il Seregno va in gol con l’ex Pillon: rimedia in zonaa Cesarini l'inesauribile Elio. Una partita scialba, priva di spunti accettabili. Centrocampo e attacco si distinguono nelle ammucchiate. L’assenza del regista si fa sentire nell’economia del gioco collettivo. Seregno guastafeste? Osservando il risultato di parità la domanda è legittima; nella realtà l’Alessandria, con le sue stesse mani, ha costruito il mezzo risultato negativo. Le cose si erano messe, a dire il vero, assai male e solo una prodezza di Elio Vanara ha evitato il peggio. L’undici di Trebbi è mancato clamorosamente all’appello, sotterrando in soli novanta minuti, quanto di buono era riuscito a costruire con il Lecco, la Cremonese e a S. Angelo Lodigiano. Un passo all’indietro che ripropone, crudelmente, gli interrogativi della vigilia della stagione. L’undici di capitan Borghi è mancato clamorosamente sotto il profilo atletico ancor prima clic tecnico, evidenziando ima serie di lacune davanti alle quali c’è da restare perplessi. Difficile spiegare la metamorfosi maturata nel breve volgere di una settimana. Nell’ultima trasferta i grigi si erano dimostrati concentrati, generosi nel contenere l’offensiva avversaria, pronti a sfruttare gli errori altrui. Con il Seregno invece i pregi sono scomparsi per fare posto ad una serie di difetti alcuni macroscopici. Il risentimenti dei tecnici a fine gara era largamente giustificato, compreso l’accenno di Viviani ad un salutare « giro di vite » per riportare tranquillità nell’ambiente. I grigi hanno tradito le aspettative nella maniera più clamorosa rischiando la seconda sconfitta casalinga mentre in realtà si attendeva un rilancio, un successo per avallare le precedenti esibizioni. L’Alessandria, a dire il vero, va sovente soggetta a squilibri come documentato nelle partite di Coppa Italia. Evidentemente la compagine risente della mancanza di un uomo squadra capace di camuffare i difetti, di orchestrare la manovra nei momenti in cui l’iniziativa passa all’avversario. Altra spiegazione non è possibile dare perchè gli uomini sono gli stessi. Domenica I’Alessandria ha rischiato di finire per la seconda volta nella polvere, proprio alla vigilia del derby con i nerostellati. L’attuale campionato di serie C, giunto alla quinta giornata, va confermandosi tra i più incerti delle ultime stagioni. La classifica continua a restare cortissima, basta un successo per trovarsi a centro classifica mentre la sconfitta ti coinvolge in un mare di guai. Stante il livellamento dei valori, il pericolo è maggiore perché i punti valgono il doppio. L’ultimo della classe, il Venezia, ha tre punti, le compagini senza ambizioni viaggiano a quota sei: un gruppone dal quale è difficile estrarre i nomi delle probabili retrocedenti. L’Alessandria conseguentemente è tra le squadre "indiziate” se non riuscirà a darsi un assetto di gioco stabile, a sfruttare le occasioni che il calendario le presenta. I pericoli evidentissimi devono indurre i tecnici a trarre le giuste considerazioni in vista della prossima riapertura delle liste di ottobre. La compagine di Trebbi e Viviani ha realizzato in 450’ due reti subendone il doppio: se la difesa, seppure in qualche occasione con affanno regge, le punte risultano carenti, incapaci di sfruttare il gioco del centrocampo. Neppure l’avvento di Rolfo con il conseguente passaggio al modulo delle tre punte, riesce ad imprimere alla squadra la spinta necessaria per creare un maggiore potenziale d’offesa. Alle numerose occasioni di gol create nell'arco delle cinque gare, si riscontra la cronica difficoltà degli uomini gol di centrare il bersaglio, di trovare il "corridoio” per consentire alla compagine di muoversi in scioltezza, con minori patemi d’animo. Le riserve sollevate nella scorsa stagione tornano alla ribalta, ingigantite dalla necessità di evitare ulteriori indugi mancando quest’anno squadre di levatura nettamente inferiori, .predestinate alla retrocessione in quarta serie. Saprà mister Viviani dal prossimo lunedì sorreggere l’attuale organico della società? Le difficoltà da superare sono notevoli, alcune insormontabili, considerate le difficoltà di ordine finanziario che angustiano il sodalizio di via Gentilini. Le intenzioni del mister sono note: cedere alcuni giocatori per operare, con il denaro ricavato, al rafforzamento della compagine con l’innesto di elementi giovani, desiderosi di imporsi. I papabili per dare corso all'operazione sono diversi, la lista presentata si apre con Arrigo Dolso. L’assenza del centrocampista ha indubbiamente pesato sulla serie di prestazioni altalenanti. 1 tecnici grigi alla vigilia della stagione avevano impostato la squadra su misura... di Arrigo poi, venuto meno l’apporto del giocatore è stato giocoforza adeguarsi con quanto il convento metteva a disposizione. Le cause della mancata utilizzazione di Dolso sono note: il giocatore ha sparato una cifra ritenuta eccessiva e, tra le parti, il dialogo si è praticamente interrotto. L'intenzione di Viviani è di mettere il giocatore sul mercato per ricavarne una somma oscillante tra i trenta e i quaranta milioni di lire. E’ la seconda volta, nello spazio di quattro mesi che l’estroso atleta è posto sul mercato. A luglio non se ne fece nulla in quanto l’offerta più consistente la presentò Ballarci a nome dell’Arezzo: quindici milioni di lire. Viviani davanti all'offerta preferì non farne nulla proprio perchè il giocatore poteva essere utile ai grigi. Sfumata la possibilità di usufruirne dei servigi si torna a parlare del passaggio di Arrigo ad altra società. Riuscirà il tecnico a spuntare la somma indicata? La domanda è ricca di incognite conoscendo la crisi che attanaglia il settore calcistico. Dolso conseguentemente potrebbe restare in grigio con grande rammarico per quanto avrebbe potuto fare nella fase di avvio della stagione. Vedremo se Viviani riuscirà a concretizzare i piani lungamente elaborati negli scorsi mesi, piani che stavolta deve azzeccare per evitare di trovarsi in difficoltà nel lungo cammino che ci separa dal traguardo di giugno. E per i settori avanzati? Marnilo se ci saranno richieste potrebbe cambiare casacca, in caso contrario sarà indispensabile trovare una soluzione idonea assicurandosi le prestazioni di un rincalzo o di un atleta opportunista capace di dare effettivamente una mano alla squadra. 1 dubbi assillanti il settore tecnico della squadra a pochi giorni dalla riapertura delle liste troveranno una soluzione valida? E’ giocoforza sperare positivamente, in caso contrario il calvario dell’Alessandria proseguirà sino al termine della stagione. L'undici di Borghi come ampiamente dimostrato nell’ultima gara casalinga, appare sin troppo carente in alcuni settori, incapace di assicurarsi una spinta capace di superare di slancio gli ostacoli, i colpi avversi del destino. L’Alessandria sinora è in credito con la fortuna, ma basta tale considerazione per starsene tranquilli in attesa degli avvenimenti? Esaurita la parte di commento riguardante la squadra nel contesto generale, addentriamoci nel consueto esame particolareggiato sull'ultima esibizione dei grigi. Diremo che c’era molta attesa per l’esibizione alla luce della vittoria sulla Cremonese e sulla prestazione fornita a Sant'Angelo Lodigiano. La conferma la troviamo nel numero degli spettatori: per la prima volta nella corrente stagione al Moccagatta si sono superate le duemila presenze. I tecnici alla vigilia non avevano nascosto le ambizioni di vittoria per presentarsi all’appuntamento del derby nelle migliori condizioni psicologiche. Le ottimistiche previsioni erano convalidate dalle prove di carattere forniti dagli atleti in maglia grigia. « Giochiamo per i due punti », diceva giustamente Trebbi mentre Viviani gli faceva eco evidenziando che i ragazzi si « sarebbero impegnati al meglio» per premiare la fedeltà degli sportivi che ogni domenica varcano le soglie dello stadio alessandrino. La speranza lungamente cullata di un successo destinato a rivalutare l’intera compagine si è purtroppo infranto contro il Seregno Gli azzurri forti della tradizione e di una carica agonistica notevole hanno immediatamente posto in difficoltà i padroni di casa con uno schieramento imperniato su un centrocampo mobile e su due punte Canzi e Ballabio (sostituito nella ripresa da Vanazzi) pronte ad inserirsi decisamente tra le allentate maglie alessandrine. Gli ospiti atleticamente meglio impostati dei locali hanno fatto valere oltre ad un buon schieramento tattico, la maggiore prestanza atletica non sempre contenuta dagli interventi arbitrali. Sin dalle prime battute si è chiaramente arguito che la compagine di Trebbi avrebbe faticato più del solito per riuscire a domare un avversario pronto a rintuzzare ogni velleità, a stringersi nella propria area di rigore. 11 compito degli azzurri è stato facilitato dalla dissennata condotta degli alessandrini che invece di operare a largo raggio finivano inevitabilmente di operare in un fazzoletto con Marullo, Frigerio e Rolfo a contatto di gomito Quasi non bastasse il centrocampo si mostrava carente di idee in particolare con Ghezzi incapace di trovare lo spunto per un lancio perentorio di spostare il gioco da un settore all’altro del campo per . scompaginare il pacchetto difensivo dei lombardi L’approssimazione degli uomini d'ordine finiva per coinvolgere nei marasma giocatori come Pileggi e, in qualche occasione, lo stesso Borghi, un atleta che non difetta certo per esperienza. Gli alessandrini ”imbottigliati” a centrocampo invece di saltare il muro avversario si 'accontentavano di tenere il controllo della palla con un gioco fatto di passaggi laterali o a,"indietro che consentivano all’antagonista di adottare le misure idonee per evitare sgradite sorprese. L'Alessandria denunciava chiaramente l’impossibilità di svincolarsi dall'attento contrailo degli ospiti pronti a contrarre e passare al contropiede. Dovendo assolutamente creare l'occasione da rete i grigi hanno perduto il filo conduttore delle azioni, smarrendosi in una fitta ragnatela di passaggio, testimonianza diretta dell’incapacità di svincolarsi dalla trappola tesa dall'avversario. A complicare il quadro della situazione è indispensabile aggiungere che i ragazzi di Trebbi invece di sfruttare il movimento si adagiavano in una specie di speranzosa attesa trotterellando invece di aggredire sfruttando la maggiore mobilità, la migliore preparazione atletica. La cronaca del primo tempi, come quella della ripresa, è tra le ,più scarne delle ultime domeniche. Una sola occasione veramente da gol nell'arco dei 45 minuti iniziali. La costruiscono in tandem Borghi e Ghezzi e per quest'ultimo sarà l'unica azione accettabile sino al momento in cui Baretta lo sostituirà Capitan Borghi parte al limite dell’area di rigore in scioltezza porgendo la sfera a Ghezzi pronto a smistargliela sulla destra: l'alessandrino trova lo specchio della porta spalancato, ma il tentativo di deviazione al volo si risolve in un fiasco. Altre occasioni per i grigi? Un solo tiro rasoterra, deboluccio, di Frigerio all'inizio del tempo. Per una squadra che attacca, che cerca il successo è poca cosa per non dire nulla. Nella ripresa il ritmo della contesa è rimasto inalterato o quasi. L’Alessandria arruffona tenta disperatamente di trovare il filo conduttore delle azioni, ma il Seregno fa ottima guardia. I difensori stante la carenza delle punte incapaci di smarcarsi e di trovare lo spunto per impegnare il portiere avversario fluidificano con maggiore insistenza in avanti propiziando la marcatura degli azzurri. Il migliore incursore si rivela Borghi che al 50’ lascia partire una stangata da una ventina di metri con pallone che urta la parte superiore della traversa perdendosi sul fondo. L’incredibile accade al 55’, stavolta ad imitare il Frigerio di Sant’Angelo è l’ex novarese Rolfo. L’azione parte da Giglio inseritosi sulla destra che dal limite del lato minore dell’area di rigore effettua un perfetto cross per Rolfo. L’ala ha la grossa possibilità di stoppare il pallone e di fiondare in gol, cerca invece la deviazione volante sbucciandolo. Marullo appostato alle spalle tenta di approfittare dell’occasione, ma pressato non può fare altro che calciare a lato. Sfumata nello spazio di cinque minuti la possibilità di portarsi in vantaggio gli alessandrino si trovano... k.o.. La rete del Seregno la propizia Vanara che generosamente avanza cercando di superare un avversario in dribbling. Il gioco non riesce in quanto Canzi ricupera la sfera, "salta” Pileggi rientrato alle spalle del libero avviandosi verso la porta di Zanier. La difesa grigia nettamente colta in contropiede è tagliata fuori dall’avanzata di Pillon pronto ad inserirsi ai centro dove giunge puntuale il suggerimento: per l’estremo difensore alessandrino non c’è nulla da fare. La dura legge dell’ex ha funzionato ancora una volta, ma la retroguardia grigia ha chiaramente sulla coscienza il gol. L’imprevisto vantaggio del Seregno scompagina la rabberciata formazione alessandrina chiaramente groggy dopo la botta a freddo. L’incubo della sconfitta va chiaramente delineandosi stante l’incapacità dei centrocampisti di orchestrare la manovra e delle punte di fiondare verso rete evitando la lunga serie di dribbling che depone unicamente a vantaggio dell’ospite. Ad evitare il crollo ci pensa il generoso Vanara che, seppure claudicante, trova ad un minuto dalla conclusione, la stangata al fulmicotone che schiude ai compagni il pareggio. L’azione si snoda da Borghi a Elio pronto a scaricare la rabbia che ha in corpo: un rasoterra teso che sorprende Banfi. Il portiere si salva come può, respingendo sul palo, ma il pallone, lentamente gli scivola alle spalle adagiandosi in rete. Quasi un miracolo alla luce della prestazione fornita dalla fornita dalla formazione alessandrina. Sulle prestazioni dei singoli, se si eccettua il solito Vanara, capitan Borghi, a tratti Giglio e il volonteroso Di Brino meglio stendere un pietoso velo. Inutile illudersi ulteriormente; Rolfo non è il toccasana dei mali dei grigi; Marullo è troppo lento per mettere a disagio le retroguardie avversarie. Il ragazzo offre nell’arco della gara qualche spunto interessante, ma è troppo poco per assolverlo. Frigerio parte bene, possiede il guizzo, ma la testardaggine nel volere superare gli avversari nel dribbling come birilli finisce per essergli fatale Nell’arco della partita le conclusioni a rete sono troppo poche; spetta ai difensori, al solito Borghi cercare la conclusione. A centrocampo le pecche note: manca l’uomo idoneo capace di governare la squadra, di imprimergli il suggerimento al momento giusto. Le prospettive sono tutt’altro che allegre alla vigilia del derby con i cugini casalesi le cui ambizioni sono state ridimensionate dalla realtà del campionato Domenica si assisterà ad un confronto al "calor bianco" tra compagini disperatamente protese ad aggiudicarsi qualche punto per la magra classifica. Il pronostico, seppure leggermente, pende dalla parte dei nerostellati che godono del fattore campo. La Juniorcasale sinora non ha ancora vinto sul campo amico: ha pareggiato una volta e perduto con l’Albese. Viviani e Trebbi hanno Inoltre un grosso problema da risolvere: i probabili partenti non scenderanno in campo come vuole il regolamento. I grigi giocheranno sul filo del rasoio, solo un miracolo può salvarli dalla sconfitta e dalle critiche che pioveranno sulla compagine. Per il generai manager Viviani si prospettano tempi duri se non riuscirà a trovare la... quadratura del cerchio. Per i grigi l’anno "zero” continua e chissà quando si concluderà. Alessandria chiaramente sul viale del tramonto? Lasciamo la risposta al responso inequivocabile del campo e che il buon Dio assista il vecchio e malandato orsacchiotto. (Il Piccolo - Il Gattopardo) VANARA SALVA I GRIGI Un gol realizzato all'89' dal «vecchio» e zoppo Vanara ha rimediato un risultato parzialmente positivo — pareggiare in casa è sempre troppo poco — per l'Alessandria al termine di una partita giocata male sia sul piano tecnico che agonistico. Il Seregno era andato in vantaggio venticinque minuti prima con una magnifica rete dell'ex grigio Pillon, e tutto lasciava intendere che per l'Alessandria non ci fosse nulla da fare. I grigi hanno disputato, di fronte ad un Seregno chiaramente intenzionato a strappare soltanto un pareggio, un primo tempo totalmente negativo e anche nella ripresa non si può dire che sul piano del gioco abbiano fatto meglio, malgrado gli avversari fossero ridotti in dieci nell'ultima parte della gara dopo l'espulsione di Erba alla seconda ammonizione. Troppi attacchi senza convinzione, troppe occasioni mancate. Inizio incerto dell'Alessandria, al 12' un tiro di Frigerio viene parato da Banfi. Al 16' è Zignoli a farsi minaccioso e Zanier salva in corner. Tre minuti dopo Borghi servito da Ghezzi si mangia un'occasione d'oro. Non cambiano le cose nella ripresa. Ed è proprio il Seregno, con un lungo tiro di Facoetti al 48', a impegnare Zanier che salva. Al 50' azione Pileggi-Borghi e il tiro di quest'ultimo colpisce la traversa. Al 55' Frigerio fugge sulla destra e serve Giglio che passa a Rólfo, il quale manca l'occasione, subito Imitato da Marullo. E' evidente che l'Alessandria non sa realizzare e al 63' sbaglia anche i calcoli in difesa lasciando campo lìbero a Canzi che serve l'ex Pillon, il quale non perdona: 1-0 per il Seregno. I grigi potrebbero forse rimediare, ma non hanno né la capacità tecnica né lo spirito agonistico e continuano a deludere anche dopo che al 79', con l'espulsione di Erba, gli avversari giocano in dieci. Ci vuole Vanara, malamente colpito due-tre volte e molto zoppicante, per rimediare la situazione. Siamo all'89', i tifosi, delusi, stanno già per abbandonare il Moccagatta, quando il «vecchio» calcia un magnifico pallone da trenta metri. La sfera sfiora il portiere, colpisce il palo, attraversa tutto lo specchio della rete e si insacca. E' il pareggio. Tutto sommato l'Alessandria non poteva pretendere di più. (La Stampa - Ed. Sport - Franco Marchiaro) RISULTATI: Albese – Treviso 0-1 Lecco – Cremonese 0-0 Mantova – Pro Patria 1-0 Padova – Bolzano 0-2 Pergocrema - Triestina 2-1 Piacenza – Biellese 1-2 Pro Vercelli – S.Angelo 2-0 Udinese – Juniorcasale 2-0 Venezia – Clodiasottomarina 3-1 CLASSIFICA: Udinese, Mantova p. 9, Lecco 7, Bolzano, Cremonese, Pergocrema 6, Treviso, Pro Vercelli, Biellese, Piacenza 5, Albese, Pro Patria, Juniorcasale, Seregno, Alessandria, Padova, S.Angelo 4, Triestina, Venezia, Clodiasottomarina 3. MARCATORI 5 reti: Pellegrini (Udinese), 4: D'Urso (Bolzano), 3: Rondon (Bolzano), Jacovone (Mantova), Ghidoni (Venezia). Il punto sul campionato Udinese e Mantova stanno cominciando a fare il vuoto: entrambe hanno vinto con le rispettive avversarie (i virgiliani 1-0 alla Pro Patria, i friulani 2-0 alla Junior) aumentando il vantaggio sulla terza. Il Lecco rimane sul podio malgrado lo 0-0 nella partita con la sua più immediata inseguitrice. Seconda sconfitta consecutiva per l'Albese battuta stavolta dal Treviso, la Pro Vercelli ritrova volontà e gol e supera il S.Angelo; la Biellese espugna Piacenza ed ottiene una bella vittoria. Successo in rimonta della Pergocrema con la Triestina: in svantaggio di un gol e bersagliati dalla sfortuna trovano la forza di ribaltare il risultato nel finale di gara. Prima vittoria stagionale del Venezia nel derby della laguna con il Clodiasottomarina.